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    Cronistoria

L’Associazione Aldebaran viene costituita a Sant’Agata Li Battiati nel lontano 1973 dall’iniziativa di un disabile Azzarello Giuffrida Antonino che insieme ad altri giovani disabili e ad un gruppo di studenti universitari intese dar vita ad una associazione autogestita e alternativa alle associazioni storiche di invalidi dalle quali non si sentivano rappresentati.

Oggi l’Aldebaran è una realtà cittadina di notevole spessore sociale e culturale e rappresenta ormai un punto di riferimento nel portare avanti tutte le battaglie sociali per la piena integrazione delle persone disabili e per il rispetto dei diritti civili troppo spesso calpestati da una società nella quale i valori dominanti sono rappresentati dal potere politico ed economico, dall’efficienza, dalla bellezza e perfezione fisica. Contro tutto ciò si battono i soci dell’Aldebaran a favore di una cultura sociale che metta al primo posto l’uomo e valori positivi che esso porta. Il grado di civiltà di una società si misura da come essa si occupa delle fasce sociali più deboli.

    Staff
    Consiglio Direttivo
     
     Presidente Roberto Di Simone
     Vicepresidente Giuseppe Felice
    Tesoriere Alberto Lombardo
    Segretario Antonio Taranto
    Consigliere  Antonio Lanzanò
    Consigliere Silvio Zingale
    Consigliere Enzo Scaltriti
    Rassegna Stampa
     
    Da AppuntEventi 1 Marzo 2000

     

Il Giubileo dei malati! Un’altra sconfitta!

Nel mese di febbraio a Roma si è svolto il Giubileo dei Malati, trasmesso in diretta dalla Televisione di Stato, che ha riunito qualche migliaio di persone disabili con al seguito dame di carità e compagnia cantando. Pur nel rispetto della religione cattolica e dei suoi praticanti, ritengo opportuno sottolineare che, ancora una volta i media fanno passare con le loro scelte vergognose, messaggi di sottocultura visti e purtroppo rivisti e che disabilità non è uguale, non sempre, a malattia. Una malattia può portare una disabilità, ma questo capita solo in qualche caso. Si può guarire, come nel caso della poliomelite e, purtroppo, portarsene dietro i segni per tutta la vita. Una malattia genetica, come la distrofia muscolare, può non guarire ma può permettere a una persona di vivere dignitosamente la propria vita, senza sentirsi malata. Altre fonti della disabilità possono essere gli incidenti di ogni tipo. Vorremmo trasmettere un messaggio di disabilità più positivo di quello che in questi ultimi giorni ci arriva dai media. Un messaggio non legato alla malattia, ma alla continua ricerca di quella dignità che ogni uomo merita. La nuova generazione di disabili che hanno studiato nella scuola di tutti e che, nonostante la condizione, vogliono lavorare, studiare e costruirsi una famiglia, ritiene che non vada accentuata un’idea pietistica del disabile ai margini della società. Quest’idea fin troppo diffusa avremmo voluto che rimanesse nel patrimonio del vecchio millennio. Malattia è, anche, qualcosa, da cui si può guarire. Questo è vero, ma in altri casi è più semplice imparare a convivere con la propria situazione che sperare in un evento che mai si verificherà. Le nostre vite di disabili sono difficili ma piene e felici. Non sempre è così purtroppo, ma non è solo la negatività della situazione che deve essere percepita all’esterno anche se è più semplice, per lo spettatore, provare pietà che capire. Abbiamo un’idea differente da trasmettere al mondo, quella che la diversità è ricchezza e che essere disabile significa unicamente essere diversamente abile.

Roberto Di Simone

 
Lettera aperta al Sindaco di Catania Enzo Bianco
Pubblicata il 20 dicembre 1999 sul mensile AppuntEventi
 
 
AUGURI signor Sindaco
L'occasione offertami dalla giovane testata catanese AppuntEventi è troppo ghiotta per non coglierla al volo. Essa mi offre l'opportunità di farLe gli auguri di Buon Natale, a Lei che sicuramente li farà a tutti noi cittadini catanesi. Lei si ricorderà certamente di me, naturalmente quale rappresentate dell'Aldebaran, ci siamo incontrati tante volte in tante occasioni pubbliche, ma questo fatto mi fa provare non poco rammarico, perché fin dall'inizio del suo primo mandato, avrei desiderato incontrarLa, per esporle tutte le preoccupazioni, le ansie, i desideri e le proposte che vengono dal mondo delle persone disabili. Un mondo troppo spesso discriminato da questa società opulenta e "normale". Sì discriminati alla stessa stregua di come lo sono stati i neri d'America e le donne di questa società. Discriminati a causa della loro disabilità, signor Sindaco, perché ancora oggi, una persona disabile, non può prendere il treno, la nave, l'autobus come fanno tutti, ciò gli è vietato. Non può accedere ad edifici pubblici, ai cinema, ai teatri, non può utilizzare i marciapiedi di Catania e tantissimi negozi, ristoranti etc. gli sono preclusi. Ancora oggi, le persone disabili, spesso, non trovano lavoro perché la disabilità è vista come demenza e quindi incapaci di intendere e di volere, "a prescindere".
Mi fermo signor Sindaco, non vorrei farne un "lamento" e mentre La invito a venirmi e a venirci a trovare presso la nostra sede, le rinnovo i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno.
            Roberto Di Simone
            (Presidente)
            Associazione Aldebaran
 
 
 

Da AppuntEventi 1 Aprile 1999

Riceviamo e pubblichiamo volentieri integralmente:

PER MOLTI, MA NON PER TUTTI!!!

L’annunciarsi della stagione dei concerti e dei grandi avvenimenti sportivi mette impietosamente a nudo le carenze organizzative della nostra città. Le grandi emozioni offerte da un concerto, da una partita all’ultimo respiro, da uno spettacolo teatrale sono certamente più frequenti oggi rispetto agli anni bui dei quartieri blindati e delle sere desolatamente prive di ogni appuntamento. Di questo siamo felici. Vedere Catania, e con essa gran parte della provincia etnea, che riscopre il valore dell’intrattenimento di alto livello, che diviene crocevia di importanti artisti ci ripaga di anni di attesa.

Ma non è ancora abbastanza. Avremmo voluto tributare agli artisti che scelgono la nostra città per esibirsi giusti onori, gioire per un’artista catanese ormai affermata a livello internazionale che ci rende sinceramente orgogliosi, partecipare alle palpitazioni della Nostra città per i destini sportivi delle compagini catanesi, soprattutto per quel Catania che, dopo anni di sentenze e umiliazioni, ci riavvicina al nuovo, vecchio, Cibali.

Avremmo e non possiamo perché l’incapacità di comprendere che uno spettacolo è vero spettacolo quando viene offerto a tutti ci impedisce di farlo.

Non ha alcuna valenza progettare "spazi-ghetto" per i disabili da dove è impossibile partecipare agli avvenimenti, ovvero "lasciare al proprio destino" quelli che coraggiosamente decidono di sfidare ottuse, presunte regole di "disordine pubblico", non preoccupandosi neppure della possibilità di vedere un campo da gioco o un palco, possibilità preclusa proprio in quello stadio Cibali, dove l’accesso per i disabili è costantemente… inaccessibile oppure in quei palasport, Catania e Acireale, dove l’ingresso dei disabili non è neppure preso seriamente in considerazione.

Non possiamo né vogliamo affidarci semplicemente alla sensibilità degli artisti che si esibiscono o a quella di qualche "addetto compassionevole".

Non stiamo chiedendo "elemosine ricreative". E’ nostro diritto pretendere spazi vivibili, non semplici, presunte tribune senza alcun tipo di assistenza. Utili solo a far vedere che "qualche disabile c’è".

Si avvicinano nuovi importanti avvenimenti, questa città presto traboccherà di entusiasmo e opportunità. Vorremmo augurare buon divertimento. A tutti!!!!

Roberto Di Simone

Presidente Associazione Aldebaran

Ente Morale per l’integrazione sociale dei disabili


 

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