CHI E’ IL PROFESSOR REUVEN FEUERSTEIN

Il professor Reuven Feuerstein è un ebreo nato in Romania nel 1921.

Sotto la guida di due genitori sensibili alla cultura e all’educazione (che egli stesso definisce splendidi mediatori) mostra fin da piccolo le sue doti : a tre anni sa già leggere in due lingue e a 8 insegna l’ebraico ai bimbi della comunità.

Durante la II guerra mondiale viene internato in un campo di concentramento da cui fugge verso la terra d’Israele.

Nello stato che stava nascendo si occupò con intensa dedizione (attraverso l’organizzazione Aliyah per la gioventù della quale divenne direttore) di moltissimi bambini e ragazzi che avevano subito la terribile esperienza dei campi di concentramento nazisti ed erano arrivati in Israele da tutte le parti del mondo, con i loro traumi psicologici e le loro difficoltà di apprendimento.

Osservando i cambiamenti positivi dei bambini e ragazzi con i quali lavorava assiduamente, ha la conferma di ciò che pensa da tempo, e cioè che la modificabilità cognitiva dell’essere umano esiste, è possibile. Decide quindi di approfondire i suoi studi sui problemi dell’apprendimento e si mette a studiare psicologia.

Incontra Jean Piaget ed approfondisce le sue teorie sullo sviluppo cognitivo. Con lui si laurea a Ginevra nel 1970, ottiene il dottorato presso l’Università della Sorbona di Parigi.

E’ attualmente docente di psicologia all’univerità Bar Ilan di Tel Aviv ed è professore associato alla Vanderbilt University di Nashville.

Nel 1999 l’Università di Torino ha deciso di conferirgli la laurea Honoris Causa in Scienza della Formazione.

Dal 1992 esiste l’ICELP (International Center for the Enhancement of Learning Potential = Centro Internazionale per l’Elevazione del Potenziale di Apprendimento) presso l’HWCRI (Hadassah Wizo-Canada Research Institute) a Gerusalemme. Il centro si occupa di formazione, ricerca e riabilitazione per ciò che riguarda la modificabilità cognitiva. Viene raggiunto da famiglie di tutto il mondo che desiderano seguire la metodologia Feuerstein per far emergere il potenziale cognitivo dei loro figli. E’ anche un punto di incontro a livello mondiale per la ricerca psicologica, pedagogica, didattica e terapeutica. Numerosi sono infatti gli esperti da tutto il mondo che collaborano con l’ICELP come anche sono moltissimi gli insegnanti, gli operatori sociali e sanitari di ogni paese che si avvalgono della metodologia Feuerstein per operare laddove essa può risultare efficace.

Molteplici sono le Università che si sono associate all’ICELP e diverse sono le persone che ad esso affluiscono per seguire i corsi di formazione. In tutto il mondo migliaia di bambini seguono i suoi corsi con l’aiuto di persone appositamente formate.

Il metodo si è anche rivelato uno strumento valido nei più vari contesti: in particolare molte aziende (tra cui la Motorola , la Peugeot, l’Olivetti, l’Alenia, ecc…) lo hanno scelto per la formazione e la riqualificazionedel personale, dagli operai ai manager.

Il Professore ha scritto numerosi libri, tradotti in diverse lingue. In Italia è possibile reperire il suo testo "Non accettarmi come sono", Reuven Feuerstein, Sansoni 1995. Ulteriori approfondimenti sul metodo Feuerstein si trovano nei testi: "Oltre l’insuccesso scolastico", G. Bonansea, S. Damnotti, A. Picco, SEI, Torino, 1996 e di: "Come si può insegnare l’intelligenza", S. Damnotti, Lisciani & Giunti, Teramo, 1993.

 

 

I FONDAMENTI DELLA SUA TEORIA

LA MODIFICABILITA’ COGNITIVA STRUTTURALE (MCS)

Il metodo Feuerstein partendo dall’assunto di Vygotskiji che l’intelligenza si può insegnare e che in ogni uomo esiste un potenziale di apprendimento, ha come obiettivo principale la modificazione permanente e continua delle strutture stesse del pensiero.

Alla base delle sue ricerche e del suo metodo c’è la ferma convinzione che l’intelligenza umana non è innata, né statica, ma al contrario è un bene che tutti hanno e che possono sviluppare in virtù della plasticità e della plasmabilità delle strutture del nostro cervello.

Durante tutta la vita, l’essere umano subisce cambiamenti, in relazione alle esperienze che vive: dallo stare supino impara a stare seduto, dalla frase senza verbi passa alla capacità di formulare un discorso, ecc…. Tutti questi cambiamenti avvengono perché egli è continuamente esposto a stimoli ai quali risponde. Tutto quanto si impara e molto altro ancora diventa tanto più significativo se qualcuno (mediatore) organizza e presenta gli stimoli in modo che generino cambiamenti positivi sul piano cognitivo. I primi mediatori devono quindi essere i genitori.

Ciò che Feuerstein intende per cambiamento è una modificazione della struttura cognitiva, ossia un cambiamento talmente radicale da indurre una situazione di continuo progredire, senza ritorno alla situazione di carenza cognitiva precedente. Tali cambiamenti si ottengono attraverso un programma di intervento mirato. Se, ad esempio, una persona non è assolutamente in grado di fare delle ipotesi, questo non significa che non ne abbia le capacità. Infatti un intervento mirato di riabilitazione cognitiva può far emergere nella persona una modificazione strutturale, cioè un cambiamento radicale del suo modo di affrontare la realtà, per cui progressivamente si abitua a fare delle ipotesi su come risolvere un problema, come valutare una situazione…

La teoria della MCS è una teoria dell’ottimismo perché sostiene e dimostra coi fatti come tutti ed a qualsiasi età possano migliorare il proprio funzionamento cognitivo.

L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO MEDIATO

Feuerstein considera l’apprendimento come il risultato di due elementi che si combinano:

Diretta esposizione agli stimoli dell’ambiente, che può plasmare i suoi comportamenti e il suo orientamento cognitivo, sia in senso positivo che negativo.

Mediazione degli stimoli da parte di un mediatore

E’ l’esperienza di apprendimento mediato. Gli stimoli che provengono dall’ambiente vengono filtrati dal mediatore (genitore, educatore, insegnante, operatore sociale, terapeuta, ecc…) e vengono presentati al bambino /ragazzo/persona in modo tale che li possa recepire, li possa "ragionare" e diventino parte e fonte del suo bagaglio cognitivo e culturale. Per questo il mediatore intenzionalmente seleziona, organizza, pianifica la presentazione degli stimoli, decide quando presentarne alcuni e quando farli scomparire, determina la sequenza degli stimoli, il momento più adatto per la loro presentazione, la loro ripetizione.

 

 

 

 

La costanza e la volontà del mediatore nella presentazione degli stimoli in modo articolato e programmato danno luogo alla modificazione cognitiva nel bambino/ragazzo/persona che acquisisce nuovi modelli di comportamento del pensiero, impara a generalizzare e diventa pian piano automediatore. Ogni educatore ha in sé l’atteggiamento del mediatore. Tuttavia, è importante approfondire il proprio ruolo di educatori-mediatori e predisporsi ad apprendere tecniche e metodi per trasmettere efficacemente gli stimoli specialmente se si è in presenza di handicap o problemi di ritardo cognitivo di vario genere.

E se l’apprendimento è il risultato dei due elementi di cui sopra, allora è importante sviluppare attorno alla persona "l’ambiente attivo modificante", cioè un ambiente in cui genitori, insegnanti, parenti, operatori sociali, terapeuti, ecc… collaborino intenzionalmente per favorire la sua modificazione cognitiva.

 

 

LE FUNZIONI COGNITIVE CARENTI E LA LORO VALUTAZIONE ATTRAVERSO L’LPAD

(Learning Potential Assessment Device)

Le funzioni cognitive sono tutte le capacità del nostro pensiero di organizzare, immagazzinare, trasformare, collegare, ecc… le informazioni che riceviamo. Esse sono alla base del nostro pensiero ed il loro corretto sviluppo è strettamente collegato all’esperienza di apprendimento mediato (EAM). Ad esse si deve guardare per il funzionamento cognitivo della persona ed il suo potenziale di sviluppo.

Per questo Feuerstein ha creato un test dinamico per la valutazione del potenziale di apprendimento (LPAD = Learning Potential Assessment Device).

Attraverso la mediazione e il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) si possono poi correggere o migliorare le funzioni cognitive di

ogni essere umano, anche del più normodato che desideri migliorare le prestazioni del suo pensiero.

Feuerstein divide ciò che egli definisce l’ "ATTO MENTALE" (le azioni della nostra mente) in tre fasi: INPUT (quando l’informazione si presenta alla persona e questa raccoglie i dati dell’informazione stessa), ELABORAZIONE (quando la persona elabora i dati relativi all’informazione) e OUTPUT (quando l’informazione elaborata "esce" dalla persona, sotto forma di soluzione, risposta, ecc…).

Egli suggerisce di aggiungere un quarto componente a questo terna, cioè l’aspetto emotivo-affettivo che può andare intaccare o, al contrario, a migliorare l’efficienza del nostro agire mentale. Feuerstein non ritiene che nel repertorio cognitivo di una persona possano essere totalmente mancanti alcune funzioni cognitive. Tuttavia possono esistere funzioni cognitive deboli, vulnerabili, poco sviluppate, a volte per mancanza di una sufficiente esperienza di apprendimento mediato.

Per correggere le funzioni cognitive carenti è stato creato il P.A.S.

 

 

IL PROGRAMMA DI ARRICCHIMENTO STRUMENTALE (P.A.S.)

Il principale obiettivo del Programma di Arricchimento Strumentale consiste nel dotare la persona delle capacità necessarie per interagire positivamente con l’ambiente, anche senza la presenza di un mediatore.

Vi sono poi dei sotto-obiettivi:

Correggere le funzioni cognitive carenti che danneggiano il buon funzionamento della struttura cognitiva.

Aumentare le conoscenze linguistiche per meglio comprendere e comunicare, acquisire concetti, operazioni e relazioni necessarie per affrontare il P.A.S.

Far sperimentare il bisogno di sviluppare certe abilità cognitive, creando una motivazione intrinseca, che miri a stabilire delle abitudini di pensiero (saper utilizzare frequentemente il pensiero ipotetico, inferenziale, i processi mentali di deduzione e induzione, il pensiero sillogistico, quello rappresentativo, ecc…).

Produrre l’insight, la riflessione sulle motivazioni dei propri insuccessi nella vita a confronto con le esperienze positive sperimentate nel P.A.S.

Creare una motivazione intrinseca al compito attraverso la presentazione di compiti che producono divertimento e possono far sperimentare il successo di averli svolti.

Far sentire la persona generatrice di nuove informazioni percependo sé stessa come tale e non più come semplice contenitore di informazioni.

Il P.A.S. è un programma che può essere proposto ad ogni età, a partire dagli 8 anni. E’ un programma senza un contenuto nozionistico specifico perché deve servire da veicolo per sviluppare, strutturare, rifinire i processi fondamentali del pensiero. Per questo motivo il programma viene definito di arricchimento strumentale e i suoi 14 componenti sono chiamati Strumenti.

La presentazione degli Strumenti segue un ordine preciso e prevede in media tre incontri alla settimana. Lo svolgimento dell’intero P.A.S. dura in media due anni mezzo – tre.

All’interno di ogni strumento vengono progressivamente innalzati i livelli di astrazione ed anche la progressione stessa degli strumenti prevede un graduale passaggio da aspetti più concreti ad aspetti man mano più astratti.

I primi strumenti sono quelli a più basso contenuto verbale, vi sono poi strumenti con un vocabolario medio, fino ad arrivare agli ultimi a contenuto verbale sofisticato.

Il P.A.S. deve essere svolto con regolarità e costanza al fine di poter generare la modificabilità cognitiva strutturale.


Un grazie a: Insieme Intelligenti Organizzazione di Volontariato
Via Massara De Capitani, 8 - 20158 MILANO


La nostra esperienza

L'intelligenza può essere plasmata
Perchè credo che intelligenti si diventa
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