Torna indietro       Home Page      Notiziario      Notiziario varie

La Crisi  Fiat Segue 2003: Vai all' articolo

PRC, SCENARIO CAMBIATO, PREFIGURA SVENDITA AUTO

INTERPELLANZA AL GOVERNO DOPO CESSIONE PARTECIPAZIONE IN GM

ROMA - La cessione della partecipazione Fiat in Gm ''stravolge completamente'' l'accordo tra l'azienda italiane e quella americana e ''sembra prefigurare una svendita di cio' che resta della Fiat Auto, secondo il modello purtroppo gia' conosciuto all'Olivetti''. Per questo il Gruppo parlamentare di Rifondazione comunista ha rivolto un' interpellanza al governo ''per sapere cosa intenda fare in una situazione mutata rispetto anche alle sue dichiarazioni rese nei recenti dibattiti parlamentari, per salvaguardare l'unica industria automobilistica italiana, la continuita' della produzione, il mantenimento degli stabilimenti e la difesa dell' occupazione''. Secondo Rifondazione, ''senza un intervento pubblico negli assetti proprietari, fino all'acquisizione completa della proprieta' dell'azienda, appare impossibile impedire la liquidazione della produzione automobilistica italiana''.

(Aggiornato il 23 Dicembre 2002 ore 14:30)

 

S&P, VENDITA QUOTA GM TRANSAZIONE INTELLIGENTE

NON CAMBIA PERO' REVISIONE RATING GRUPPO

LONDRA - La vendita della partecipazione del 5,1% nella General Motors ''e' una transazione intelligente, ma non e' qualcosa che cambia in modo fondamentale la revisione del rating'' Fiat. E' quanto ha dichiarato oggi all'Ansa Virginie Casin, analista finanziaria della Standard & Poor's (S&P). Casin non ha voluto commentare nel dettaglio l'operazione, limitandosi a ricordare che la societa' per la valutazione dell'affidabilita' creditizia si pronuncera' sul rating Fiat verso la fine di gennaio. Lo scorso 8 novembre la S&P aveva posto sotto osservazione i rating Fiat 'Baa3' a lungo termine e 'Prime-3' a breve per un possibile declassamento. ''La revisione del rating - aveva spiegato l'agenzia in un comunicato - e' stata innescata dalla continua performance operativa debole, dovuta principalmente a Fiat Auto, e si concentrera' sulle prospettive di miglioramento del 'cash flow' nelle attivita' operative e nell'esecuzione di ulteriori dismissioni di asset connessi al rischio societario''.

(Aggiornato il 23 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

FIAT CEDE QUOTA BURGO A MARCHI, PLUSVALENZA 2 MLN EURO

Fiat ha ceduto al Gruppo Marchi la propria partecipazione nella Cartiere Burgo, pari al 7,6%. L'operazione, si legge in un comunicato, portera' una plusvalenza lorda di circa 2 milioni di euro.

(Aggiornato il 23 Dicembre 2002 ore 10:00)

 

Gm, relazioni restano quasi intatte e importanti

Dopo che Fiat ha ceduto sua partecipazione in General Motors

WASHINGTON - La GM dichiara che le relazioni con la Fiat restano 'intatte per la maggior parte' e sono 'importanti'. Lo ha riferito all'ANSA Toni Simonetti, portavoce della Gm, dopo che in mattinata e' giunta la notizia che la Fiat ha ceduto alla banca d'affari americana Merrill Lynch la sua partecipazione in General Motors.

 

Vendita quota Gm in 'completa armonia' con Detroit

Banche, bene cessione quota;Maranghi,nessun piano Mediobanca

ROMA - La vendita della quota Fiat in General Motors e' stata decisa in ''completa armonia'' tra Torino e Detroit. E' quanto sottolineano autorevoli fonti finanziarie, commentando la cessione a Merrill Lynch della partecipazione del Lingotto nel colosso automobilistico Usa.Le banche valutano positivamente l'operazione. Intanto la Cgil e la Uil chiedono un chiarimento e l'ad Maranghi dichiara: 'non c'e' un piano Mediobanca per la Fiat'.

(Aggiornato il 21 Dicembre 2002 ore 18:00)

 

FIAT VENDE LA SUA PARTECIPAZIONE IN GENERAL MOTORS

Alla banca d'affari Usa, Merrill Linch

ROMA - La Fiat ha venduto tutta la sua partecipazione nella fabrica automobilistica americana General Motors (GM) per 1,16 miliardi di dollari .

La quota e' stata ceduta alla banca d'affari Usa, Merrill Linch, ed e' pari a 32 milioni e 53 mila azioni della casa automobilistica Usa. L'operazione ''non ha impatto sull'opzione put'' prevista dagli accordi tra le due case automobilistiche, ha spiegato la portavoce di General Motors, Toni Simonetti.

Lo ha annunciato l'azienda torinese in un suo comunicato diffuso ieri sera a Torino in cui precisa che il gruppo statunitense era stato preavvertito e che la transazione ''non avra' alcun impatto sui rapporti industriali e gli accordi contrattuali fra Fiat e Gm''. La Merrill Linch, non ha acquistato le azioni della Fiat come ''un investimento strategico'', si precisa a Torino, ma solo ''nel normale quadro delle sue attivita' sui mercati finanziari''. Secondo Fiat, tale operazione dovrebbe migliorare ''sostanzialmente'' la propria situazione finanziaria. Il Lingotto, attraverso un blitz concordato con Gm, ha venduto oltre 32 milioni di azioni del colosso Usa a 1,16 miliardi di dollari a fronte di un valore di 2,522 miliardi di dollari definito a marzo del 2000 nel quadro dell'accordo strategico con Gm ma che Fiat sarebbe stata comunque costretta a svalutare, visto l'andamento di mercato del settore automotive. La cessione in blocco dell'intera quota, ai valori di mercato, rappresenta una nuova boccata d'ossigeno per la Fiat, stretta tra la crisi industriale dell'auto e le pressanti esigenze di riduzione dell'indebitamento che, in base all'intesa con il pool bancario del prestito convertendo da 3 miliardi di euro, dovra' passare da 6,6 a 3 miliardi di euro entro la data di approvazione del bilancio 2002. E l'operazione annunciata in nottata, si legge nella nota, dovrebbe portare la Fiat a migliorare ''significativamente'' la propria posizione finanziaria. Che il Lingotto fosse al lavoro da tempo sull'ipotesi di dismettere la quota in General Motors, lo testimonia anche la complessa operazione di equity swap che servira' a garantire i sottoscrittori del bond da 2,2 miliardi di dollari emesso a dicembre del 2001 e convertibile nelle azioni Gm in portafoglio a Torino. L'operazione, come conferma anche la portavoce di General Motors, Toni Simonetti, non modifica i termini dell'opzione put per la vendita da parte di Fiat dell'80% dell'auto a partire dal 2004. Restano fermi anche i rapporti industriali che caratterizzano la partnership tra le due societa'. General Motors ha chiuso a Wall Street venerdi' scorso a 37,06 dollari (+2,63%). Fiat ha terminato le contrattazioni a Piazza Affari a 8,145 euro sul riferimento e a 8,141 sull'ufficiale (+1,69%).

(Aggiornato il 21 Dicembre 2002 ore 17:00)

 

COLANINNO IN SOCCORSO ?  EPIFANI, NON COMMENTO

MA PROBLEMA FIAT E' PIU' VASTO E RIGUARDA FUTURO DEL GRUPPO

ROMA - ''Non commento indiscrezioni di stampa''. Cosi' il segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla possibilita', circolata in questi giorni, di un ipotetico ingresso di Colaninno nel capitale del Lingotto. ''C'e' un problema piu' vasto che riguarda le scelte dell'azionista riguardo al futuro del gruppo'' ha aggiunto, precisando: ''quando tu vuoi entrare nell'energia o in un altro settore, hai bisogno di avere qualche idea sul futuro della tua azienda e avere le risorse necessarie. Con i debiti non si comprano aziende''. Quindi, secondo Epifani, la Fiat dovrebbe ''ripartire dai principi sani della gestione delle imprese e chiedersi: cosa vuole essere la Fiat? Cosa vuole avere? Cosa deve dismettere? Come paga i debiti che ha? E, infine, se e come intende investire sull'automobile''. Queste, per Epifani ''sono le vere domande a cui l'azienda deve rispondere: lo deve ai lavoratori ed al Paese, lo deve al suo milione e mezzo di piccoli azionisti''.

(Aggiornato il 19 Dicembre 2002 ore 18:45)

 

MIRAFIORI, AI CANCELLI BEPPE GRILLO CON AMBIENTALISTI

PRESENTATA SMILE, L'AUTO A BASSI CONSUMI IDEATA DA GREENPEACE

TORINO - ''Da anni i produttori mondiali sono in crisi perche' si specializzano nelle nicchie: vendono la quinta macchina a chi ne ha gia' quattro: vetture sempre piu' pesanti, jeepponi, con 4 ruote motrici, peso 2 tonnellate, 6.000 di cilindrata''. Ha attaccato, come sempre a tutto campo, Beppe Grillo. Ad ascoltarlo, davanti alla porta 2 di Mirafiori, c'erano alcune centinaia di operai, oggi di nuovo in sciopero dalle 12 alle 14. Grillo e' venuto a presentare la ''Smile'', una vettura a bassissimo consumo messa a punto nel 1996 dagli ingegneri di Greenpeace: a Mirafiori il comico e gli ambientalisti hanno portato una Renault Twingo (ma potrebbe essere un qualsiasi modello), modificata per percorrere 100 chilometri con soli due litri e mezzo di benzina, contro i sei litri dei modelli normalmente in commercio. E' un'auto leggera perche' il motore pesa ottanta chili in meno dell'originale, con batterie e radiatore di dimensioni ridotte, aerodinamica migliorata del 30%, realizzata con materiali riciclati. Con Grillo, che ha parlato per un'ora da un palchetto improvvisato, c'erano Fabrizio Fabbri, direttore scientifico di Greenpeace, Gunter Hubmann e Eduard Weinstein, responsabili del progetto Smile. ''E' un'idea di auto - ha spiegato il comico genovese - una strategia: le prestazioni sono migliori di quelle del modello tradizionale e anche l'estetica e' migliore perche' l'automobile e' stata affusolata per diminuire la resistenza all'aria. E' una vettura che si potrebbe produrre anche domani, qui a Mirafiori, con le stesse catene di montaggio attuali''. ''La strada del petrolio - ha osservato Grillo - si potrebbe abbandonare se si mettessero d'accordo su come produrre l'idrogeno: i petrolieri vorrebbero usare il petrolio, gli ambientalisti le energie rinnovabili. Io dubito che si metteranno mai d'accordo. L'unico modo e' stabilire per legge il tipo di tecnologia per i prossimi cinque o dieci anni''. ''La Fiat - ha detto Grillo - ha abbandonato l'auto da dieci anni. Ora gli Agnelli fanno cose del tutto diverse: investono nell'informazione e nella politica, sono banchieri e finanzieri. Eppure avevano un'opportunita' straordinaria, quella di essere ricordati come gli Olivetti, i Costa, i Piaggio''.

(Aggiornato il 19 Dicembre 2002 ore 17:15)

 

FIDIS, TROVATO ACCORDO, DETTAGLI NEL 2003

MILANO - E' stato trovato l'accordo per la cessione alle banche del 51% di Fidis, la finanziaria per il credito al consumo di Fiat. E' quanto si apprende da fonti finanziarie autorevoli, al termine dell'incontro in videoconferenza che si e' tenuto in mattinata, all'indomani della riunione fiume fra i rappresentanti del Lingotto e di Intesa, Unicredit, Capitalia e S.Paolo-Imi. L'intesa di massima sara' poi completata in tutti i dettagli agli inizi del 2003, ma l'accordo raggiunto oggi permette intanto di deconsolidare il debito di Fidis dal bilancio Fiat. Le quattro banche impegnate nell'acquisizione del 51% della Fidis, l'unita' dei crediti al consumo del Lingotto, sono le stesse che a maggio hanno concesso a Fiat il prestito 'convertendo' da 3 miliardi di euro. Le trattative sull'operazione, avviate alcuni alcuni mesi fa con l'apertura di una 'data room' ancora in agosto, la scorsa settimana avevano subito una momentanea battuta d'arresto, che aveva rischiato di trasformarsi in rottura per qualche ora, nei momenti di tensione tra gli istituti di credito e Fiat sulla nomina dei vertici del Lingotto. La cessione della societa', valutata a bilancio 800 milioni di euro, dovrebbe permettere al gruppo di Torino di ridurre l'indebitamento lordo di oltre 6 miliardi di euro. Agli inizi di questo mese il Lingotto ha intanto raggiunto un accordo definitivo per cedere l'unita' di finanziamento alle vendite in Brasile, il Banco Fiat, che andra' a Banco Itau' per circa 256 milioni di euro, con una riduzione dell'indebitamento lordo stimata in circa 800 milioni di euro.

(Aggiornato il 19 Dicembre 2002 ore 16:45)

 

DA BOLOGNA CUCINA DA CAMPO PER OPERAI TERMINI

Da Bologna cinque sindacalisti hanno portato davanti allo stabilimento Fiat di Termini Imerese una cucina da campo in grado di cucinare fino a mille pasti al giorno. I cinque sindacalisti che hanno attraversato l' Italia per sostenere le tute blu di Termini Imerese sono l' ex sindaco di Sassomarconi e componente della segreteria della Fiom di Bologna Renata Bortolotti, il pensionato delle Fs ed ex sindaco di Crespellano, Luciano Rimondi, il sindacalista della Fiom di Bologna Luigi Venturelli e gli ex operai Pietro Beccari e Siriano Rocchi. ''Per noi - dice Bortolotti - la solidarieta' si manifesta non solo appoggiando le iniziative di lotta ma anche attraverso gesti che possono servire a chi e' impegnato a difendere il posto di lavoro. Si tratta comunque di una piccola cosa rispetto a quello che stanno facendo gli operai della Fiat''. Durante la fase di montaggio, i cinque bolognesi hanno spiegato il funzionamento della cucina alle tute blu di Termini Imerese. La struttura, utilizzata dalla Fiom di Bologna per feste e in caso di emergenze, e' stata sistemata sotto due gazebo e servira' a dare conforto ai lavoratori che decideranno di trasferirsi nella tendopoli. Finora sono state montate quattro tende, per complessivi 60 posti letto. Gli operai sono in attesa delle brandine, del gruppo elettrogeno che servira' all' illuminazione e di altre tende che dovrebbero essere inviate dalla Prefettura. ''Stiamo dando gli ultimi suggerimenti agli operai - aggiunge Bortolotti - Pensiamo di concludere la nostra missione sabato mattina, poi ripartiremo per Bologna''.

(Aggiornato il 18 Dicembre 2002 ore 18:30)

 

DOMANI A TORINO 2 ORE SCIOPERO E DIRETTIVO FIOM

A MIRAFIORI BEPPE GRILLO E GREENPEACE PRESENTANO AUTO ECOLOGICA

 TORINO - La vertenza Fiat sara' domani l' argomento, a Torino, del direttivo regionale della Fiom Piemonte. I lavori saranno aperti dalla segretaria generale dei metalmeccanici piemontesi, Laura Spezia, e saranno conclusi nel pomeriggio dal segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini. Sempre domani sono previste due ore di sciopero del gruppo Fiat. Alle 12:30 alla porta 2 di Mirafiori Beppe Grillo e Greenpeace, in collaborazione con il Comitato antismog e Legambiente, presenteranno la macchina ecologica.

(Aggiornato il 18 Dicembre 2002 ore 16:30)

 

TERMINI IMERESE: DONNE, ''NON VOTEREMO PIU'''

CONSEGNATE AL PREFETTO 3 MILA SCHEDE ELETTORALI PER PROTESTA

PALERMO - Il Coordinamento donne di Termini Imerese ha consegnato al prefetto di Palermo, Renato Profili, un plico contenente circa 3 mila schede elettorali e una petizione con circa 5 mila firme con la quale si chiedono le dimissioni dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia che hanno votato la legge Finanziaria. Nel pomeriggio il Prefetto ha accolto nella sala dedicata a ''Dalla Chiesa'' una ventina di componenti del coordinamento. La leader, Silvana Bova, ha spiegato che ''le schede sono state raccolte in un solo giorno a Termini Imerese e sono state consegnate anche da elettori dei comuni di Sciara, Caccamo, Castelvetrano e Trabia''. ''Le consegnamo - ha detto Bova al Prefetto - in segno di protesta contro il governo che firmando l' accordo con la Fiat ha tradito la nostra fiducia e non ha tutelato i nostri mariti, i nostri figli, i nostri nipoti che oggi sono in cassa integrazione''. Il Prefetto ha assicurato che consegnera' le schede alla Presidenza del Consiglio. Commentando il gesto simbolico, Profili ha osservato che ''e' significativo che tanti cittadini, tanti elettori di questo Paese non credono piu' a niente e a nessuno''. ''Non si puo' non tenere conto - ha aggiunto Profili - della disperazione e della preoccupazione di queste donne''. Riguardo alla petizione con la quale si chiedono le dimissioni dei parlamentari, il prefetto ha chiesto che gli venga consegnato il documento sottoscritto da deputati e senatori della maggioranza che si erano impegnati a non firmare la finanziaria se non avesse previsto interventi in sostegno della Fiat. ''Il 90% di queste donne - ha detto Bova - ha votato per il centro destra e oggi e' amaramente pentita''.

(Aggiornato il 17 Dicembre 2002 ore 18:00)

 

AUTO: AUMENTO CAPITALE 2,5 MLD, MEZZI PROPRI 3,1 MLD

ROMA - Via libera della Fiat Auto all'aumento di capitale da 2,5 miliardi. Tenendo conto delle perdite al 31 ottobre, i mezzi propri, si legge in una nota, ammontano a 3,1 miliardi di euro. Una nota spiega che, come gia' annunciato in occasione del cda Fiat del 31 ottobre, Fiat Auto ha provveduto alla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi che e' stata interamente sottoscritta dall'azionista unico Fiat Auto Holdings BV. ''L'operazione - precisa la nota - non avra' alcun impatto sulla posizione finanziaria complessiva del gruppo Fiat a livello consolidato essendo basata su un finanziamento infragruppo''. Dopo le perdite e questo intervento finanziario i mezzi propri di Fiat Auto ammontano a 3,1 miliardi di euro, di cui 2,5 di capitale sociale.

(Aggiornato il 17 Dicembre 2002 ore 17:50)

 

LA TRIBUNE, SNECMA CORTEGGIA DI NUOVO FIATAVIO

PARIGI - Snecma, uno dei leader mondiali nei motori d'aereo, corteggia nuovamente FiatAvio: lo scrive oggi il quotidiano parigino 'La Tribune', precisando che il gruppo pubblico francese ha deciso di rilanciare i negoziati con la filiale del gruppo torinese. I due gruppi, che un anno e mezzo fa avevano tentato un riavvicinamento, ''avrebbero gia' evocato l'ipotesi di un' alleanza capitalistica'' nella nuova fase di discussioni preliminari. ''E cio' che non era possibile 18 mesi fa, sembra essere ora alla portata di Snecma'', aggiunge il giornale, secondo cui ''gli italiani sarebbero sul punto di rinunciare alla parita' 50-50''. Per il momento Snecma, la cui privatizzazione ha registrato una battuta d'arresto, si e' limitata a confermare il suo interesse per FiatAvio nel caso la Fiat decidesse di cederla. Secondo il 'Financial Times', la Fiat avrebbe dato mandato alle banche per vendere sua la Toro che FiatAvio, valorizzata a 1,5 miliardi di euro. La cessione parziale o totale del capitale di FiatAvio, scrive 'La Tribune', ''potrebbe far uscire il gruppo francese dal suo splendido isolamento europeo''.

(Aggiornato il 17 Dicembre 2002 ore 13:15)

 

FERIE LUNGHE A CASSINO PER FINE ANNO

CASSINO (FROSINONE) - Vacanze lunghe per fine anno per i 7.500 lavoratori dello stabilimento Fiat di Cassino e delle aziende terziarizzzate. Lunedi' 23 dicembre sara' l'ultimo giorno lavorativo per poi riprendere l'attivita' produttiva il 7 gennaio. Un verbale d'accordo e' stato siglato venerdi' scorso - la notizia e' stata resa nota oggi dalla Fismic - tra la direzione aziendale e i sindacati che prevede l'utilizzo delle ferie residue e di permessi annui retribuiti per il 24, 27, 30 e 31 dicembre e per il 2 e e 3 gennaio. Nei giorni di chiusura collettiva definiti nell'accordo, e' detto in una nota della Fismic, la Fiat si riserva comunque di richiamare al lavoro il personale necessario in relazione alle esigenze tecnico-organizzative.

(Aggiornato il 16 Dicembre 2002 ore 15:40)

 

DOMANI FRESCO E BARBERIS INCONTRANO QUADRI E DIRIGENTI

ROMA - Il Presidente della Fiat Paolo Fresco e l'amministratore delegato Alessandro Barberis parleranno domani pomeriggio ai quadri e ai dirigenti del gruppo. L'occasione e' quella del tradizionale incontro (a porte chiuse) di fine anno con la Presidenza.

(Aggiornato il 16 Dicembre 2002 ore 15:30)

 

AUTOMOTIVE NEWS, INGEGNERE FIAT AUTO E' DONNA DELL'ANNO

AUTOREVOLE RIVISTA DEL SETTORE PREMIA CRISTINA SILETTO

LONDRA - L'ingegnere della Fiat Auto Cristina Siletto e' stata nominata Donna dell'Anno 2002 dall'autorevole quindicinale automobilistico Automotive News Europe, considerato da molti esperti la Bibbia del settore. Trentasette anni, laureata in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino, Siletto lavora per Fiat Auto dal 1990. L'ingegnere, commenta l'articolo pubblicato sull'edizione europea del prestigioso magazine americano Automotive News, e' ''la donna che ha raggiunto il piu' alto livello nella storia dell'industria automobilistica italiana''. Siletto e' responsabile del Progetto 199, definito ''strategico'' dalla testata, mirato a realizzare la vettura che nel 2005 sostituira' la Fiat Punto. La nuova automobile della scuderia torinese, scrive il periodico, sara' la prima a condividere importanti componenti con la casa automobilistica tedesca Opel nell'ambito dell'alleanza industriale tra Fiat e General Motors. L'ingegnere, appassionata del regista Woody Allen e di cinema francese, guida un team di una trentina di persone e gestisce i rapporti con oltre 150 tra fornitori esterni ed ingegneri della Opel. ''Devo rispettare i tempi, i costi e gli standard di qualita' - ha dichiarato alla testata parlando del suo lavoro -. E poi devo mettere sul mercato una vettura che i consumatori percepiscano come un vero passo in avanti, come la Fiat Uno lo e' stata nei confronti della 127, e la prima Punto nei confronti della Uno''. Intervistato da Automotive News Europe, il presidente della Business Unit di Fiat/Lancia -Gianni Coda- ha osservato che ''le capacita' tecniche, le qualita' umane e soprattutto la determinazione ed efficacia di Siletto ci hanno convinto che era lei la persona giusta per guidare un modello strategico per la Fiat come il Progetto 199''. Ma la carriera dell'ingegnere include anche una parentesi internazionale: tra il 1997 e il 1998, ha partecipato al progetto per lo sviluppo della Seicento in Polonia.

(Aggiornato il 16 Dicembre 2002 ore 15:00)

 

EPIFANI, CAMBIARE RADICALMENTE PIANO INDUSTRIALE

ROMA - La Fiat non si riprendera' dalla crisi se non cambiera' ''radicalmente'' il piano industriale. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani convinto che sia necessario soprattutto aumentare la quantita' e la qualita' degli investimenti previsti. ''Le cose che dovevamo fare - ha detto a margine di un convegno dei Ds rispondendo a una domanda su un eventuale incontro con i nuovi vertici della Fiat - le stiamo facendo. Quello che abbiamo detto e' sotto gli occhi di tutti. La fiat non si riprende se non cambia il piano industriale''. Secondo Epifani questo cambiamento ''va fatto il prima possibile'' perche' con le macchine di oggi la Fiat ''non recupera le quote di mercato. Quello che stiamo facendo - ha detto ancora - e' perche' pensiamo che in Italia si possa avere una forte e competitiva industria automobilistica. Per fare questo - ha concluso - ci vuole un cambio radicale del piano industriale e un piano strategico per quanto riguarda le prospettive di Fiat Holding.

(Aggiornato il 16 Dicembre 2002 ore 14:20)

 

SINDACATI, ADESIONE MIRAFIORI 70%

E' stata del 70%, secondo i sindacati, l'adesione dei lavoratori di Mirafiori alla giornata di mobilitazione proclamata dalla Federazione Europea metalmeccanici. Per l'azienda ha scioperato il 15% dei lavoratori delle carrozzerie e il 26% delle Presse, mentre non si e' registrata alcuna sospensione del lavoro negli stabilimenti non italiani del gruppo.

(Aggiornato il 16 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

GM, OK A FRESCO E BARBERIS,ABBIAMO LAVORATO BENE

NEW YORK - Via libera dalla Gm all'accoppiata Fresco e Barberis alla guida della Fiat. ''Le nostre joint venture funzionano bene e continueremo a lavorare allo stesso modo con il nuovo vertice'' e il rapporto tra Gm e Fiat in questo modo ''resta invariato, con l'opzione put in piedi''. Lo ha detto all'ANSA la portavoce della Gm Toni Simonetti.

NON CI INTERESSA LO SCONTRO TRA LE BANCHE, E' IMPORTANTE CHE NON E' CAMBIATO RAPPORTO CON LINGOTTO

''Non ci interessa lo scontro tra le banche, quelle che e' importante per noi e' che niente e' cambiato tra Fiat e General Motors''. Lo ha detto all'ANSA la portavoce di Gm Toni Simonetti rispondendo alla domanda sul fatto che il nuovo vertice sia il risultato della vittoria delle banche creditrici contro Mediobanca.

(Aggiornato il 13 Dicembre 2002 ore 17:20)

 

CDA; BARBERIS AD, FRESCO RESTA PRESIDENTE

Alessandro Barberis e' il nuovo amministratore delegato della Fiat e Paolo Fresco resta presidente. Lo ha nominato il Cda del Lingotto riunitosi oggi a Torino. Franzo Grande Stevens e' stato nominato vicepresidente e Gabriele Galateri di Genola resta nel consiglio.

(Aggiornato il 13 Dicembre 2002 ore 15:40)

 

COMINCIATO CDA AL LINGOTTO

TORINO - Il consiglio di amministrazione della Fiat, presieduto da Paolo Fresco, e' cominciato al Lingotto di Torino.

(Aggiornato il 13 Dicembre 2002 ore 13:45)

 

ECONOMIST, BERLUSCONI INTERFERISCE

LONDRA - ''Il primo ministro italiano interferisce nella Fiat, per ragioni personali'': e' quanto scrive oggi il settimanale britannico The Economist in un articolo intitolato Imbroglio dedicato alla crisi del gruppo torinese. ''Il dramma che circonda la Fiat e' diventato piu' confuso che mai'', esordisce la testata ricordando le dimissioni di questa settimana dell'amministratore delegato Gabriele Galatieri. Il settimanale scrive poi che il piano di ristrutturazione messo a punto da Galatieri e dal presidente Paolo Fresco prevede tra l'altro una riduzione dell'organico di 8.100 unita' nonche' la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, osserva quindi la testata, ''sta spingendo per un'alternativa in concorrenza con la ristrutturazione orchestrata dai signori Fresco e Galatieri''. Il piano di Berlusconi ''ha l'appoggio di Mediobanca'', prosegue l'Economist, una banca d'affari in cui ''il signor Berlusconi ha una partecipazione indiretta''. Secondo quanto scrive l'Economist nell'articolo di corrispondenza da Roma, Berlusconi non solo ''detesta'' l'idea che gruppi stranieri possano prendere il controllo della Fiat, ma ''vede anche delle opportunita' per rafforzare i propri interessi nel settore dei media''. In particolare, il settimanale scrive che il presidente del Consiglio ''vuole acquistare gli interessi della Fiat nella carta stampata, cioe' il quotidiano torinese La Stampa ed una grossa quota nel Corriere della Sera, il quotidiano piu' prestigioso del Paese''. Intanto, prosegue l'Economist, ''Mediobanca vuole mettere le mani sulla Toro, la redditizia societa' assicurativa della Fiat, per sommarla alle sue partecipazioni nelle Generali e nella Sai Fondiaria...''.

(Aggiornato il 13 Dicembre 2002 ore 13:20)

 

TAROLLI, INGRESSO E' IPOTESI CHE GOVERNO DEVE VALUTARE

ROMA - Nessuna polemica, ma l' ingresso temporaneo nel capitale della Fiat e' ''un' opzione sulla quale il governo, che e' sostenuto da diverse forze politiche, e' chiamato a riflettere'' e deve valutare per diverse ragioni - da quelle occupazionali, a quelle macro economiche - anche perche' darebbe all' estero maggiore credibilita' al piano di sviluppo. E' quanto sostiene il vice capogruppo dell' Udc al Senato Ivo Tarolli che non vuole entrare nel merito delle polemiche seguite alle sue precedenti dichiarazioni (''non voglio litigare con nessuno'') ma afferma che ''rispondo argomentando su quello che dico, senza fare chiacchiere''. ''In un contesto di bassa crescita - sostiene Tarolli, - con i mercati azionari ai livelli attuali, la Fiat in un momento di grande tensione e Gm che dice di non poter intervenire fino al 2005 perche' gia' e' impegnata con la Opel, ritengo che l' ingresso del governo nel capitale della fiat sarebbe una ipotesi sulla quale riflettere. Non parlo di una interferenza sull' economia, ma solo di un ingresso temporaneo, di un intervento ponte''. Le ragioni che dovrebbero far valutare questo intervento - secondo Tarolli - sono tre: rasserenare il clima nei rapporti con i sindacati e la politica dando sostegno alle famiglie coinvolte; irrobustire con liquidita' il piano industriale per il rilancio; dare maggiore credibilita' internazionale alla volonta' di rilancio del gruppo dopo l'incertezza di questa fase''. ''Su questo - afferma Tarolli - il governo, all' interno del quale vi sono quattro diverse forze, e' certamente chiamato a riflettere''.

(Aggiornato il 13 Dicembre 2002 ore 13:10)

 

TAROLLI, GOVERNO HA PRONTI STUDI SU INGRESSO

ROMA - ''Il governo, attraverso i suoi ministeri competenti ha gia' preparato gli studi di fattibilita' per un suo ingresso nell'azionariato della Fiat con una quota minoritaria''. Lo ha detto il vicecapogruppo dell'Udc in Senato Ivo Tarolli.

Per Tarolli ora e' necessaria la ''volonta' politica'' per realizzare l'ingresso dello Stato nel capitale della Fiat per un ''periodo transitorio'', in pratica un ''intervento-ponte'' in attesa della disponibilita' gia' annunciata da Gm a partire dal 2005. I ministeri competenti, secondo quanto riferito dal senatore dell'Udc, avrebbero gia' verificato la fattibilita' dell'ingresso dello Stato nell'azionariato del gruppo torinese sia con riferimento alla normativa europea che per quanto riguarda la ricaduta su altre normative. L'intervento della Stato potrebbe dunque accompagnare la crisi fino al 2005 dal momento che General Motor, ha ricordato Tarolli, ha gia' dato la sua disponibilita' ad un intervento dopo quella data, e cioe' dopo aver compiuto il risanamento dell'Opel. Il senatore dell'Udc ha espresso ''molta soddisfazione'' per le scelte che il cda si appresta a fare oggi. ''Ha prevalso la ragionevolezza sull'avventurismo imprenditoriale. La stabilita' dei vertici e delle strategie - ha detto - sono un bene per tutti, la societa', i lavoratori, il governo e i mercati finanziari''. L'intervento dello Stato, ha insistito Tarolli, sarebbe ''necessario per conseguire tre obiettivi: rasserenare il clima nei rapporti con i sindacati e la politica, irrobustire con liquidita' il piano industriale e dare credibilita' internazionale alla volonta' di rilancio del gruppo dopo l'incertezza di questa fase''. Il senatore dell'Udc sottolinea infine che l'ingresso, se e quando arrivera', ''sara' all'insegna del dialogo. Nessuno - assicura - intende fare un intervento a gamba tesa. Il Governo intende infatti dialogare con tutti: dalla General Motors, ai sindacati, alle banche italiane e estere''.

(Aggiornato il 13 Dicembre 2002 ore 11:20)

 

BANCHE FAVOREVOLI A IPOTESI FRESCO-BARBERIS

MILANO - Le banche creditrici di Fiat sarebbero favorevoli all'ipotesi di un incarico pro-tempore a Paolo Fresco (presidente) e Alessandro Barberis (amministratore delegato) alla guida del Lingotto. Lo si apprende da fonti finanziarie. Una soluzione, quella cui si sta lavorando a Torino in queste ore di vigilia, che permetterebbe al gruppo di arrivare senza nuovi scossoni all'assemblea degli azionisti e soprattutto consentirebbe all'attuale management di rispettare i tempi imposti dal piano sottoscritto dalle banche sul dimezzamento del debito a 3 miliardi entro la chiusura del bilancio.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 20:00)

 

BERSANI (DS), DA BERLUSCONI GIUDIZI IN LIBERTA'

POTENZA - Sulla Fiat ''Berlusconi spara giudizi in liberta' '': lo ha detto a Potenza il responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani. ''Se non si provvede rapidamente a dare un messaggio piu' realistico e trasparente e denso di contenuti passeremo un Natale molto triste e - ha aggiunto - probabilmente, molto agitato. Non dobbiamo ragionare in termini di modellistica della produzione di auto - ha detto Bersani - lo stabilimento di Melfi (Potenza) e' un' esperienza di punta, ma anche in altri stabilimenti di questo paese c' e' la possibilita' di migliorare la produttivita' purche' si sia un quadro di riferimento piu' credibile. Il piano industriale della Fiat e' troppo insufficiente - ha concluso Bersani - occorre mettere piu' soldi e trovare nuovi soggetti che possano affiancare l' attuale azionariato''.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 19:30)

 

Fissato nuovo incontro con le banche il 18

Sul tavolo la questione della cessione di Fidis

MILANO - Fiat e le banche (Intesa, Capitalia, San Paolo, Unicredit) torneranno a vedersi per Fidis mercoledi' 18 dicembre. Per quella data e' stato fissato un incontro in vista della cessione della maggioranza della societa' agli istituti di credito. E' quanto si apprende dalle parti coinvolte, dopo le indiscrezioni che indicavano un congelamento temporaneo delle trattative su Fidis.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 16:40)

 

LOTITO (UIL), DA PREMIER GESTO DI INTIMIDAZONE SOCIALE

OBIETTIVO BERLUSCONI E' AIZZARE CITTADINI CONTRO LAVORATORI

ROMA - ''Un vero e proprio gesto di intimidazione sociale'': cosi' il segretario confederale della Uil, Franco Lotito, commenta le parole del premier Silvio Berlusconi sugli operai in lotta della Fiat. ''Il premier - afferma Lotito - cinque giorni fa si e' messo d'accordo con l'azienda per fare fuori 8.100 lavoratori ed il sindacato. Ieri ha insultato quei lavoratori definendo intollerabili e incivili le loro proteste. C'e' da chiedersi - aggiunge il sindacalista - se colui che ha ramazzato voti definendosi 'presidente-operaio' si renda conto delle parole che dice. Ad ogni modo il suo obiettivo e' chiarissimo: aizzare cittadini contro lavoratori e zittire la protesta e la disperazione di chi sta perdendo il lavoro non con una soluzione, ma con una campagna di astio e di odio. Questo si' che e' un atto incivile''.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 16:15)

 

MONTEZEMOLO, CI SONO CONDIZIONI PER RECUPERO

SE SI AFFRONTANO VERI PROBLEMI AZIENDA

ROMA - ''Ci sono tanti presupposti - se si lavora presto e bene ai prodotti, ai mercati, ai veri problemi dell'azienda - per recuperare e rilanciare una azienda come la Fiat, che fa parte della storia industriale del Paese''. Lo ha dichiarato il presidente della Ferrari e della Fieg Luca Cordero di Montezemolo a margine della iniziativa Newspapergame.

 

Fiat Anticipano la cessione alla GM ?

Secondo indiscrezioni il gruppo Fiat, starebbe trattando Paolo Fresco in queste ore con la GM per la cessione anticipata di tutto il settore Auto.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 15:30)

 

RIPAMONTI (VERDI), MA BERLUSCONI SA COME FUNZIONA CIG?

''Il presidente del Consiglio non conosce le leggi del nostro Paese. Si definisce 'presidente operaio' e non sa come e' finanziato il fondo per l'erogazione degli oneri sulla cassa integrazione''. Lo dichiara il senatore Natale Ripamonti, capogruppo dei Verdi in comissione Lavoro. ''La cassa integrazione - ricorda Ripamonti - non e' finanziata dalle tasse dei cittadini, ma dai contributi versati dai lavoratori e dalle aziende. Il presidente operaio - conclude il senatore dell'opposizione - avrebbe bisogno, dopo aver lavorato cosi' tanto per il paese, di un po' di vera cassa integrazione''.

 

Berlusconi, manifestazioni operai legittime, mà ...

'Credo non debbano toccare i diritti di altri cittadini'

COPENAGHEN -Il premier spiega che e' un diritto degli operai manifestare 'ma questo non credo possa andare a detrimento dei diritti degli altri cittadini'. Berlusconi replica a chi gli contesta di aver parlato contro scioperi e lotte degli operai:'non e'vero.Io penso solo che queste forme di protesta devono essere attuate in modo tale da non essere da impedimento all'attivita'degli altri cittadini'.Maroni:proteste legittime ma a volte si creano disagi ai cittadini e la protesta di fatto puo' essere immotivata.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 13:50)

 

BERTINOTTI, PROTESTE CON L'APPOGGIO DELLA POPOLAZIONE

MILANO - ''Il rapporto tra forme di lotta e i disagi eventualmente sopportati dai cittadini, dipende dalla giustezza delle lotte. Che esistano forme di lotta illecite lo puo' dire chi non rischia il posto di lavoro''. Cosi' Fausto Bertinotti, a Milano per partecipare alla manifestazione degli operai dell'industria organizzata da Cgil Cisl e Uil e' entrato nel merito del dibattito in corso sui blocchi stradali e le occupazioni di ferrovie e aeroporti da parte degli operai in lotta. ''Chi invece rischia di rimanere disoccupato - ha aggiunto il segretario di Rifondazione Comunista - ha conquistato il diritto in Italia alle forme di lotta, anche quelle radicali, con la piena comprensione da parte delle popolazioni. Il Presidente del Consiglio forse non si e' accorto che nell'occupare stazioni e strade i lavoratori di Termini Imerese avevano con loro tutta la popolazione''. ''I lavoratori della Fiat - ha concluso Bertinotti - hanno tutte le ragioni dalla loro parte anche nel denunciare il comportamento gravissimo della Fiat e del governo che hanno fatto un patto contro il quale, come si vede, si ribellano tutti i lavoratori e tutti i sindacati''.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 13:15)

 

Il Cda potrebbe venire azzerato dopo le dimissioni di Galateri

Le banche congelano gli accordi

Gli istituti di credito attendono gli sviluppi della crisi

Le banche creditrici della Fiat hanno deciso di congelare le trattative con l'azienda torinese dopo il colpo di mano al vertice del Lingotto con le dimissioni dell'aministratore delegato Galateri.

Gli istituti  si erano impegnati a rilevare la maggioranza di Fidis, la società di credito al consumo di Fiat.  la formalizzazione dell'accordo era attesa per la fine dell'anno.

Intanto, alla vigilia del consiglio di amministrazione convocato dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Galateri fioccano le indiscrezioni giornalistiche che danno per azzerati i vertici del Lingotto.

I nomi che vanno per la maggiore sono quelli di Franco Bernabè e Franco Tatò, si parla anche di Luca Montezemolo che entrerebbe nel consiglio di amministrazione.  Mentre riprendono le proteste degli operai che hanno ricevuto le lettere di cassa integrazione Silvio Berlusconi torna a parlare della crisi aziendale: “La proprietà non ha investito perché voleva vendere l’auto”.

Il premier ha anche definito incivili le proteste degli operai che si sono mobilitati in tutta Italia: “Con i loro blocchi non vanno da nessuna parte, la loro protesta danneggia quei cittadini che pagheranno loro la cassa integrazione”.

 Dopo la richiesta di chiarimenti della Consob (e il no delle banche creditrici ad Enrico Bondi come nuovo amministratore delegato) l'azienda esclude piani strategici alternativi con Mediobanca o la vendita di rami strategici come la partecipazione in hdp azionista del 'Corriere della Sera'.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 13:00)

 

FIAT: FT, MEDIOBANCA MINACCIA PIANO RISTRUTTURAZIONE

LONDRA - Se Mediobanca avesse successo nel mandare all'aria il piano di ristrutturazione della Fiat, che include la vendita della divisione auto alla General Motors, non avrebbe comunque molto piu' spazio di manovra di quello degli attuali manager del gruppo torinese. E' quanto scrive oggi il Financial Times sul caso Fiat, citando le opinioni degli analisti. ''Mediobanca ha molti soldi - ha detto all'Ft una persona vicina al gruppo industriale - e se mettesse un po' di soldi nel gruppo, cio' consentirebbe alla Fiat di guadagnare tempo, in un momento di mercato in cui e' difficile vendere le sue attivita'. Ma se non lo fara', non vedo come Mediobanca possa alterare di molto gli attuali piani''. Intanto, osserva il quotidiano della City, incombe la minaccia di un abbassamento del rating assegnato dalle agenzie di affidabilita' creditizia. La Moody's Investors Service ha avvertito che la vendita di Fiat Auto aiuterebbe il gruppo ad evitare il declassamento del suo debito. Mediobanca, rileva il Financial TImes, sta discutendo con la Volkswagen circa un possibile investimento nella Ferrari Alfa-Romeo. Qualsiasi finanziamento darebbe tempo alla Fiat Auto di pareggiare i suoi conti (obiettivo indicato dal gruppo stesso, per il prossimo anno). Ma, secondo il quotidiano finanziario, poche persone al di fuori della societa' si aspettano che questo avvenga. Stephen Cheetam, analista della Sanford C Bernstein prevede un flusso in uscita di 2 miliardi di euro, e perdite di 600 milioni di euro. Lo spazio di manovra della divisione auto della Fiat e' cosi' limitato, conclude il giornale finanziario, che e' difficile credere che il gruppo possa rinunciare al suo maggiore asset: l'opzione di forzare la General Motors a comprare Fiat Auto.

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 11:30)

 

Berlusconi: Prima attacca i vertici FIAT accusandoli d'incapacità, poi cambia rotta e dichiara:

Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è detto
contrario allo «smembramento» della Fiat. Parlando questa
notte a Dortmund, a conclusione della partita
Borussia-Milan. Berlusconi ha dichiarato che «lo
smembramento è una cosa che da imprenditore non
consiglierei a nessuno». Il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, sottolinea che non ha mai inteso
criticare sbrigativamente il management della Fiat e
precisa che i dirigenti del Lingotto hanno dovuto
affrontare notevoli difficoltà a causa della volontà di
vendere l'auto da parte della proprietà. « Le mie
osservazioni erano tutte pro Fiat, ad adiuvandum, non
erano critiche destinate sbrigativamente a colpire i
dirigenti della Fiat», ha dichiarato Berlusconi in serata
a Dortmund. «Il management, al contrario, ha avuto
difficoltà ad investire i soldi perchè ad un certo punto
la proprietà ha deciso che avrebbe ceduto la Fiat Auto e
quindi ha cercato di risparmiare e quindi non ci sono
stati investimenti». Berlusconi ha sottolineato, inoltre,
di avere «lodato expressis verbis il management della
Fiat per come ha gestito la fase di contrattazione con il
governo.

 Siamo all'assurdo, Berlusconi dichiara:

"Le proteste degli operai? Incivili"

Poi, il premier ha proseguito: "Gli scioperanti della
Fiat non devono danneggiare i cittadini che contribuiscono
a versare i soldi per pagare la loro cassa integrazione.
«E' assolutamente intollerabile il fatto che questi
lavoratori producano danni ai loro concittadini quando
bloccano autostrade, stazioni e aeroporti. Ai cittadini
dalle cui tasche, tuttavia, derivano i soldi necessari a
pagare a loro la cassa integrazione e lo stipendio prima
della pensione. Trovo che non si possa accettare un
comportamento di questo tipo». Tra l'altro, ha proseguito
Berlusconi, «non credo che possano arrivare a nessun
risultato oltre a quello a cui si è arrivati. Occorre
finirla con queste prove di inciviltà ». «Naturalmente -
ha aggiunto Berlusconi - sarò ricoperto di critiche, ma
&nb sp;questa è la situazione».

(Aggiornato il 12 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

CONSOB CHIEDE INFORMAZIONI SU ODG CONSIGLIO

RICHIESTE ANCHE SU EVENTUALE PIANO MEDIOBANCA

ROMA - La Consob ha inviato una lettera alla Fiat, alla Ifi e alla Giovanni Agnelli and company. La Consob chiede alla Fiat di comunicare al mercato l'esatta determinazione dell'ordine del giorno del cda di venerdi' qualora ci fossero ulteriori elementi oltre alla nomina dell'amministratore delegato. Alle due finanziarie della famiglia Agnelli vengono invece richieste tutte le informazioni su un eventuale piano alternativo con il coinvolgimento di Mediobanca e Volkswagen e la sua correlazione con le dimissioni di Galateri.

(Aggiornato il 11 Dicembre 2002 ore 17:50)

 

CGIL ACCUSA BERLUSCONI DI SCIACALLAGGIO

MAULUCCI, PREMIER USA VICENDA PER SUOI INTERESSI DI POTERE

ROMA - La Cgil denuncia ''lo sciacallaggio di Berlusconi nell'utilizzare la vicenda Fiat per suoi interessi di potere, estranei al futuro del settore auto e al destino di migliaia di lavoratori''. ''Quello a cui abbiamo assistito in questi giorni - ha spiegato il segretario confederale Marigia Maulucci, nel corso di una conferenza stampa - e' una vera tragedia, con un presidente del consiglio che, insieme a Mediobanca, manovra l'azienda e il futuro di migliaia di lavoratori per perseguire interessi di potere, che vanno dall'assetto del management di aziende di primissimo piano al controllo della stampa''. ''In gioco - ha aggiunto Beniamino Lapadula, responsabile per le politiche sociali della Cgil - c'e' l'assetto economico futuro del Paese. E dopo Fiat ci saranno le Generali e altro ancora. Siamo di fronte a un premier arbitro dell'informazione che si appresta a diventare anche arbitro della finanza''. La Cgil, dunque, ribadisce il giudizio negativo (''sia nel metodo che nel merito'') sull'accordo di programma concordato tra Governo e Fiat. E di fronte al terremoto in atto ai vertici del Lingotto si dice ancor piu' preoccupata. ''A questo punto - ha spiegato Maulucci - il problema del management diventa secondario. Fino a ieri pensavamo che l'interesse del premier fosse prevalentemente solo per la giustizia e per l'informazione. Evidentemente l'appetito vien mangiando. Infatti, c'e' la Cirami, c'e' la Rai, ma ci sono anche le grandi testate della carta stampata (raccolgo il grido di dolore del direttore del Corriere della Sera) e c'e' l'ambizione di diventare il primo presidente di una Repubblica presidenziale. E la vicenda Fiat - ha ribadito - e' l'esempio piu' lampante di sciacallaggio da parte di un presidente del consiglio che utilizza la tragedia di migliaia di lavoratori per espandere il suo potere in territori appetitosi e per lui inesplorati''. ''Siamo di fronte all'Italietta di sempre - ha aggiunto Lapadula - dove qualcuno resuscita il salotto buono con l'appoggio del Governo che a sua volta ha interessi ben precisi''.

 

SINDACATI, 4 ORE SCIOPERO LA PROSSIMA SETTIMANA

DUE DOVRANNO ESSERE LUNEDI' INSIEME A STABILIMENTI EUROPEI

ROMA - Fiom, Fim e Uilm hanno confermato il giudizio negativo sull'accordo di programma tra la Fiat e il Governo e proclamano altre quattro ore di sciopero (oltre alle otto che si stanno svolgendo in questi giorni in tutti gli stabilimenti) per la prossima settimana. Due delle quattro ore di sciopero per i lavoratori della Fiat e dell'indotto dovranno essere effettuate lunedi' 16 in occasione dello sciopero europeo proclamato dalla Federazione europea dei metalmeccanici per tutti gli impianti Fiat in Europa. Secondo i sindacati ''le parziali acquisizioni di richieste sindacali sulle prospettive di Termini Imerese e la cig a rotazione sono del tutto insufficienti perch non viene affrontata la questione fondamentale della revisione del piano Fiat e del rilancio del settore auto''. Le notizie sul ricambio del gruppo dirigente inoltre - affermano - ''sono una ulteriore conferma delle nostre valutazioni negative''. ''La nostra disponibilit all'utilizzo di istituti solidaristici tra tutti i lavoratori - spiegano Fim, Fiom e Uilm - presupponeva un nuovo piano industriale fondato sul rilancio del settore dell'auto. Le notizie inerenti all'assetto del Gruppo dirigente Fiat, all'indomani dell'accordo con il Governo, sono una ulteriore conferma delle nostre valutazioni negative. Per questo, necessario che si riapra un negoziato per la definizione di un nuovo piano industriale per l'auto, con la sospensione della Cig a zero ore, a partire dall'esame della situazione finanziaria e degli assetti proprietari e che definisca una strategia industriale per il gruppo Fiat''.

(Aggiornato il 11 Dicembre 2002 ore 17:40)

 

LUNEDI 16 - SCIOPERO 8 ORE  IN AZIENDE DEL GRUPPO IN CAMPANIA

NAPOLI - Otto ore di sciopero per turno in tutte le aziende del gruppo Fiat e nell'indotto auto sono state proclamate dalle organizzazioni regionali di categoria Fim, Fiom, Uilm e Fismic per lunedi' 16 dicembre. Previsti presidi agli ingressi degli stabilimenti. La mobilitazione, come precisa un volantino diffuso dal sindacato, ''e' a sostegno della vertenza Fiat; contro l'accordo Governo-Fiat che porta allo smantellamento del settore auto in Italia e ai licenziamenti di massa in Fiat Auto e nell'indotto; per un nuovo piano industriale che garantisca il futuro produttivo e l'occupazione dei lavoratori; per l'intervento diretto dello Stato nel capitale azionario a sostegno delle attivita' di ricerca e innovazione di prodotto necessarie per ricostruire la prospettiva industriale della Fiat Auto''. Lo sciopero, che coincide con la giornata europea di lotta della Federazione europea dei sindacati metalmeccanici per la Fiat, sara' preceduto dalle assemblee dei lavoratori all'Alfa di Pomigliano, in programma domani alla presenza del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini e alla Fma di Pratola Serra.

 

PEZZOTTA, NESSUNA SMAGLIATURA TRA SINDACATI

TORINO - ''Nella vertenza Fiat non ci sono state delle smagliature fra le posizioni dei sindacati''. Lo ha affermato il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, dopo un incontro a Torino col sindaco Sergio Chiamparino. ''Tutti - ha sottolineato Pezzotta - abbiamo giudicato non congruo il piano industriale che l' azienda ci aveva presentato e abbiamo chiesto di cambiarlo. Ora, proprio perche' stanno cambiando varie cose, credo che ci sia necessita' per tutto il sindacato di riaprire il confronto''. Sui problemi che riguardano gli stabilimenti torinesi della Fiat, argomento dell' incontro col sindaco Chiamparino (nella riunione si e' parlato anche del polo aeronautico e delle prossime Olimpiadi invernali), Pezzotta ha affermato che ''ci sono preoccupazioni perche' dal protocollo d' intesa tra azienda e governo non e' chiaramente definita qual e' la 'mission' che viene affidata a Mirafiori e quindi non e' chiaro quali ricadute si possano avere a Torino''. Secondo il segretario Cisl, comunque, ''perche' non vi sia l' impressione di uno scontro fra Nord e Sud, la questione Fiat va gestita in modo unitario, guardando all' insieme del gruppo e alle sue prospettive''.

(Aggiornato il 11 Dicembre 2002 ore 16:30)

 

EPIFANI, SU ACCORDO ERRORE IMPERDONABILE GOVERNO

Nel fare un accordo di programma con la Fiat senza i sindacati, il Governo ''ha fatto un errore imperdonabile''. Ne e' convinto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo il quale questa intesa e' stata ''contro i lavoratori''. ''Condividendo quel piano - ha spiegato a margine di un convegno al Cnel - si e' assunto una corresponsabilita' che spettava all' azienda, unendo in maniera istituzionalmente impropria il suo ruolo e quello dell' azienda. Contro il piano industriale - ha ribadito - ci sono iniziative di lotta e mobilitazione. Chiediamo trasparenza al Governo, agli azionisti e agli organi di vigilanza a partire dalla Consob''.

COINVOLTI UN MILIONE RISPARMIATORI, CONSOB INTERVENGA

Sulle dimissioni di Galateri e il possibile arrivo di Bondi come amministratore delegato della Fiat, Epifani ha detto che si parla ''di persone di grande esperienza. Dobbiamo capire - ha continuato - pero' per quale disegno e per fare cosa. C' e' un problema che riguarda l' auto e uno che riguarda tutto il Gruppo Fiat''. Epifani ha chiesto di sapere se l' occupazione e il rilancio industriale faranno parte della politica dell' azienda o se, invece, sara' ''un sovrappiu' del quale non interessarsi. Quello che puo' interessare poco gli azionisti - ha spiegato - puo' interessare molto il paese e i lavoratori''.

(Aggiornato il 11 Dicembre 2002 ore 14:20)

 

ASSEMBLEE MIRAFIORI, NO A INTESA GOVERNO-AZIENDA

IMPIEGATI PRESSE RACCOLGONO FIRME PER REINTEGRO DELEGATA

TORINO - I lavoratori dello stabilimento di Mirafiori dicono no all'accordo tra governo e sindacati. E' l'indicazione che viene dalle assemblee che si sono svolte oggi alle carrozzerie e alle presse, ma anche al Comau Stampi. Secondo quanto riferiscono i sindacati, si e' trattato di assemblee molto affollate, alle quali sono intervenuti i lavoratori in cassa integrazione: ovunque l'accordo e' stato respinto all'unanimita' e si sono registrate solo quattro astensioni (3 al Comau e una al montaggio di Mirafiori). Alle presse gli impiegati hanno avviato una raccolta di firme per chiedere il reintegro della loro delegata: Clara Del Monte, che fa parte dei quattro dipendenti che l'azienda ha messo in cassa integrazione a zero ore, e' l'unica rappresentante sindacale del reparto. Per questo gli impiegati chiedono che sia rispettato ''il loro diritto ad essere tutelati''. ''L'esito del voto nelle assemblee - ha commentato Claudio Stacchini, responsabile dell'Ufficio Sindacale della Fiom - testimonia che il governo non rappresenta i lavoratori italiani. Quindi si deve riaprire immediatamente un negoziato per difendere l'industria dell'auto sempre piu' in pericolo di fronte alla resa dei conti scatenata in ambienti politici e finanziari''.

 

LES ECHOS, GALATERI PAGA INGIUSTAMENTE

PARIGI - Un'ingiustizia: cosi' il quotidiano 'Les Echos' definisce oggi l'uscita dai vertici della Fiat di Gabriele Galateri, 'offerto come vittima espiatoria della crisi del costruttore, a creditori, investitori e poteri pubblici''. ''E' chiaramente un'ingiustizia nella misura in cui sanziona il fallimento della strategia messa in atto da cinque anni da Paolo Fresco e lui solo'' aggiunge il giornale secondo cui il presidente del gruppo torinese ''mirava a fare della Fiat una General Electric europea'' senza averne i mezzi finanziari. ''Come quei re fannulloni che revocavano i loro intendenti di palazzo non appena il reame cadeva a pezzi, gli Agnelli hanno deciso di congedare uno dei due principali dirigenti del gruppo. Ma - prosegue il giornale in un editoriale intitolato 'Gli intendenti del palazzo Agnelli' - gli investitori avrebbero torto nel credere che i problemi della Fiat sono risolti. Se non sara' ricapitalizzata non potra' sfuggire allo smantellamento. E' senza dubbio - conclude - cio' che lascia presagire la probabile nomina di Enrico Bondi come nuovo intendente del palazzo Agnelli''. ''La Fiat si prepara a un avvenire senza la famiglia Agnelli'' scrive dal canto suo il quotidiano 'La Tribune' rilevando come il governo italiano e Medibanca spingano per un piano di ristrutturazione che implicherebbe l'arrivo di nuovi azionisti. La famiglia Agnelli, scossa dalla crisi Fiat deve ora scegliere - aggiunge - tra l'automobile e le sue multiple partecipazioni finanziarie, tra cui Italenergia in cui e' associata a EDF. Tra le partecipazioni in vendita, il giornale enumera Toro, che , secondo alcune voci, interessa a Groupama (gruppo assicurativo presente in Mediobanca) e la partecipazione in Club Med. Altri rumors - scrive il giornale - attribuiscano agli Agnelli l'intenzione di uscire dalla Rinascente.

(Aggiornato il 11 Dicembre 2002 ore 14:15)

 

Terremoto ai vertici aziendali dopo le dimissioni di Galateri

Crisi Fiat, la protesta delle banche

Gli istituti di credito: "Violati i patti"

La svolta nella crisi della casa automobilistica torinese con le dimissioni dell’amministratore delegato Gabriele Galateri non ha convinto gli istituti di credito impegnati nel risanamento delle casse del Lingotto: “sono stati violati i patti” hanno commentato i rappresentanti di Unicredit, Intesa, Capitalia e San Paolo Imi.

Le banche quindi si schierano con il presidente della Fiat Paolo Fresco che rimane al suo posto e  in un'intervista rilasciata ad un quotidiano nazionale parla di "linciaggio politico e mediatico" nei confronti della casa automobilistica". "da qui me ne andrò - spiega - non mi ribello agli azionisti, ma l'arroganza mi offende".

Sulla crisi ai vertici della casa torinese alcune indiscrezioni giornalistiche riportano il pensiero del Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, secondo il quale  le dimissioni di Galateri, rappresenterebbero  "un colpo di mano in parte sventato".l

Interviene anche il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi che ai microfoni di "Radio Anch'io" giudica l'instabilità ai vertici aziendali " una novità non positiva" sollecitando "quanto prima un interlocutore stabile con il quale riprendere il dialogo e farlo riprendere al sindacato, anche in funzione degli obiettivi di sviluppo industriale e di garanzia occupazionale". 

Proprio sul fronte sindacale continua la protesta degli operai che hanno iniziato il periodo di cassa integrazione e i segretari confederali insistono: il dialogo con l’azienda può partire solo se si cambia piano strategico: la Cisl ha detto di non essere disposta, a "parlare solo di ammortizzatori sociali e di esuberi".

Al termine della giornata di ieri che ha visto il presidente Fresco restare al suo posto il presidente di Ifil e vice presidente e amministratore delegato di Ifi Umberto Agnelli ha incontrato il premier Berlusconi a Palazzo Chigi per Illustrargli la strategia del nuovo piano concordato con Mediobanca.

Dopo il cambio al vertice del Lingotto, ora appare probabile la nomina di Enrico Bondi ad amministratore delegato, nomina che dovrebbe essere formalizzata nella riunione di venerdì del consiglio di amministrazione.

(Aggiornato il 11 Dicembre 2002 ore 10:20)

 

FAZIO SCENDE IN CAMPO, FRONTE COMPATTO CON BANCHE

SI PROFILA UN DUELLO FRA ISTITUTI E MEDIOBANCA

ROMA - Galateri, uomo delle banche, braccio finanziario fino a oggi della famiglia Agnelli viene sacrificato sull'altare della crisi Fiat. Segue dopo pochi mesi le sorti di Roberto Testore e Paolo Cantarella. Paolo Fresco, il presidente del Lingotto, l'amico americano per i partner di General Motors, almeno per il momento resta. Ma, soprattutto, Mediobanca, dopo il blitz sulla Ferrari (ne ha acquistato il 34% sottraendola a un collocamento sul mercato guidato dalla investment bank di Unicredit, Ubm), potrebbe mettere le mani sul timone stesso della Fiat se al posto di Galateri arrivera' Enrico Bondi, come sostengono le indiscrezioni di stampa e i rumors che circolano in queste ore. Non sono bastate a tenere saldi i vertici del primo gruppo italiano, in crisi da mesi, le preoccupazioni espresse dal governatore della Banca d'Italia. In un colloquio con Fresco Antonio Fazio ha infatti parlato ''delle conseguenze, innanzitutto occupazionali oltre che economiche e industriali, che potrebbe avere un'eventuale mutamento nelle strategie e negli assetti di vertice''. Questo prima che la telenovela sull'ufficializzazione del cambio nella carica di amministratore delegato del Lingotto finisse con l'annuncio dell'addio di Galateri. Un vuoto che, se colmato con l'ingresso di Bondi, manager sempre gravitato nella galassia Mediobanca, potrebbe prefigurare uno scontro fra l'istituto di Piazzetta Cuccia e le banche creditrici, al cui fianco si e' appunto schierata la Banca d'Italia. L'uscita di Galateri, salutata con i soliti apprezzamenti di rito dalla famiglia, ha infatti messo in allarme le banche. Il pool dei quattro istituti che hanno siglato l'accordo con la Fiat, prima imponendo l'arrivo del manager al posto di Cantarella, poi disegnando il progetto di risanamento e l'adesione al bond convertendo da 3 miliardi di euro, non ha perso tempo per dire che il cambio dei vertici viola gli accordi. La dichiarazione arriva quasi in contemporanea con il comunicato ufficiale delle dimissioni dell'amministratore delegato di Fiat e potrebbe segnare una spaccatura con il resto dei protagonisti della vicenda Fiat. Intesabci, Capitalia e Unicredit e Sanpaolo Imi, il poker bancario impegnato nella Fiat e' molto esplicito. I presidenti e gli amministratori delegati delle quattro banche si sono visti oggi a Milano e in una nota affermano di aver ''espresso dissenso sulle modalita' e sui contenuti delle scelte'' a quel punto ancora ipotizzate ''e viva preoccupazione per il fatto che esse, se dovessero essere portate a realizzazione, comporterebbero una violazione sostanziale delle intese intercorse nello scorso maggio, volte al sostegno finanziario, al risanamento e al rilancio del settore auto e alla ristrutturazione finanziaria del gruppo Fiat, e potrebbero compromettere l'attuazione del piano industriale a suo tempo condiviso e che di recente e' stato posto alla base delle decisioni del governo''. Gli istituti di credito in sostanza non sono disposti a tollerare deragliamenti dal percorso stabilito dal piano, ma ancor piu' li preoccupa l'eventualita' che a gestire i capitali da loro investiti, con la facolta' di convertirli in azioni della Fiat nei casi previsti dall'accordo, possa essere Mediobanca. Elemento, quest'ultimo, che implicitamente rappresenta un cambio di strategia. Un rinnovamento per il momento penalizzante solo per le banche anche in considerazione del fatto che ad uscire dal gruppo e' l'uomo della finanza, arrivato solo cinque mesi fa, e non il presidente Fresco, che e' in carica da diversi anni condividendo e partecipando in prima persona alla scelta delle alleanze e del varo degli ultimi modelli.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 19:50)

 

GALATERI, LASCIO PERCHE' SERVE MANAGER INDUSTRIALE

ROMA - Galateri lascia l'incarico di amministratore delegato perche' si e' reso conto che per la guida della Fiat serve ''un manager con un'esperienza di lavoro di tipo industriale''. Lo afferma lo stesso amministratore delegato della Fiat in una dichiarazione.

 

MONTEZEMOLO; POLO DI LUSSO ? IDEA AFFASCINANTE

DA TEMPO CI SONO CONTATTI FRA MASERATI ED AUDI

BOLOGNA - ''Un' idea affascinante, ma per ora solo un' idea''. Luca Cordero di Montezemolo definisce cosi' l' ipotesi di un polo dell' auto sportiva che metta insieme Alfa Romeo, Ferrari e Maserati. ''Una sfida che potremmo prendere in considerazione, ma bisogna vedere le decisioni degli azionisti e gli accordi con Gm''. Il presidente della Ferrari, parlando al Motor Show per la presentazione dell' ultimo libro di Candido Cannavo', tiene pero' a chiarire come stanno le cose partendo dal diverso assetto societario di Alfa Romeo e di Ferrari e Maserati ''La Maserati e la Ferrari - ricorda Montezemolo - non sono possedute dal gruppo Fiat Auto e quindi non hanno nessun contatto ne' per la crisi dell' auto ne' per quanto riguarda gli accordi che a suo tempo furono presi con Gm. La Ferrari e la Maserati sono una partecipazione finanziaria della Fiat come la Toro e la Stampa''. ''Diversa la situazione dell' Alfa romeo che e' posseduta dalla Fiat Auto ed e' all' interno di un accordo fra Fiat Auto e Gm che prevede la Fiat, la Lancia e l' Alfa Romeo. Quindi noi non abbiamo niente a che fare con l' Alfa Romeo. Non c'e' quindi niente di concreto rispetto ad un'idea che potrebbe essere affascinante. Perche' infatti non mettere insieme i tre marchi di prestigio che fra l' altro sono molto complementari e fare cosi' un grande polo dell' auto sportiva? Oggi e' una idea e niente di piu'''. ''Diversa e' la situazione di Maserati - continua Montezemolo - Nel momento in cui ci stiamo sviluppando (quest' anno venderemo il doppio delle macchine vendute l' anno scorso, siamo per la prima volta di nuovo negli Usa dopo 20 anni, l' anno prossimo ci sara' la prima grande ammiraglia delle dimensioni della Mercedes), la Maserati sta da tempo parlando con Audi per vedere possibili collaborazioni e sinergie in quanto Maserati appartiene a fette di mercato particolari (Jaguar, Porsche, Mercedes, Bmw) e ha bisogno di avere sinergie con un forte gruppo automobilistico''. ''Stiamo da tempo parlando con il presidente del gruppo Audi Volkswagen. Stiamo vedendo se ci possono essere collaborazioni - conclude il presidente -. Ferrari puo' anche sopravvivere dati i suoi piccoli numeri senza un grande gruppo alle spalle. Maserati come i suoi concorrenti ha bisogno di far parte di un grande gruppo automobilistico ed il discorso serve per vedere se ci possono essere delle collaborazioni''.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 18:15)

 

CDA, GALATERI LASCERA' DOPO NOMINA SUCCESSORE

ROMA - Il consiglio di amministrazione della Fiat ''preso atto che Gabriele Galateri ha manifestato l'intenzione di rassegnare le dimissioni, lo ha pregato di restare in carica fino alla nomina del suo successore in un prossimo consiglio da convocarsi al piu' presto. Il dottor Galateri ha accettato''. E' quanto si legge in una nota Fiat diffusa al termine del cda.

Ecco di seguito il testo integrale del comunicato diffuso dalla Fiat al termine della riunione del cda. ''Il Consiglio di Amministrazione della Fiat S.p.A si e' riunito oggi a Torino sotto la presidenza di Paolo Fresco. La riunione odierna e' stata dedicata all'esame dell'andamento complessivo del Gruppo, soprattutto in relazione all'applicazione del piano di ristrutturazione e rilancio di Fiat Auto. Preso atto delle dimissioni presentate da Pierluigi Bernasconi, il Consiglio ha cooptato Daniel John Winteler, Direttore Generale della IFIL. Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto di riforma della corporate governance della Societa', le cui regole, da tempo applicate al Gruppo, sono state adeguate al recente aggiornamento del Codice di Autodisciplina delle societa' quotate in Italia e alle norme del Sarbanes-Oxley Act of 2002 gia' entrate in vigore negli Stati Uniti e applicabili alla Fiat in quanto emittente estera al NYSE. Il Consiglio, preso atto che il Dottor Gabriele Galateri ha manifestato l'intenzione di rassegnare le dimissioni, lo ha pregato di restare in carica fino alla nomina del suo successore in un prossimo Consiglio da convocarsi al piu' presto. Il Dottor Galateri ha accettato. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato unanimemente il suo apprezzamento e la sua fiducia nel Presidente, nell'Amministratore Delegato e in tutto il management''.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 16:15)

 

Le dimissioni di Galateri attualmente non sono state ne confermate ne smentite, ma le banche insorgono per aver violato accordi.

 

FIAT: NO BANCHE A CAMBIO VERTICE, PIANO A RISCHIO

DOPO INCONTRO INTESABCI, CAPITALIA, SANPAOLO IMI, UNICREDIT

ROMA - Intesabci, Capitalia e Unicredit e Sanpaolo Imi scendono in campo contro la possibilita' di un cambio del vertice della Fiat. I presidenti e gli amministratori delegati delle quattro banche si sono visti oggi a Milano e, affermano in una nota, ''hanno espresso dissenso sulle modalita' e sui contenuti delle scelte ipotizzate e viva preoccupazione per il fatto che esse, se dovessero essere portate a realizzazione, comporterebbero una violazione sostanziale delle intese intercorse nello scorso maggio, volte al sostegno finanziario, al risanamento e al rilancio del settore auto e alla ristrutturazione finanziaria del gruppo Fiat, e potrebbero compromettere l'attuazione del piano industriale a suo tempo condiviso e che di recente e' stato posto alla base delle decisioni del governo''.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 16:00)

 

FIAT, FLASH: Galateri annuncia le sue dimissioni .

BANCHE, CON CAMBIO VERTICI VIOLATI ACCORDI.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 15:50)

 

MASERATI CONFERMA CONTATTI PER COLLABORAZIONE CON AUDI

FRANCOFORTE - Analogamente, dal quartier generale della Audi, a Ingolstadt, giunge conferma che la casa tedesca e' in trattative con la Maserati per mettere a punto una cooperazione di tipo tecnico. Un portavoce della casa tedesca non ha voluto precisare, tuttavia, ne' lo stato delle trattative ne' i termini dell'eventuale collaborazione.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 13:50)

 

Produzione ferma a Cassino

Venerdi' sciopero generale industria

CASSINO - Produzione ferma alla Fiat di Piedimonte S.Germano per lo sciopero generale dell' industria proclamato a Frosinone a sostegno dei cassintegrati.Presidiate da stamani le strade d'accesso allo stabilimento. Venerdi' prossimo si fermeranno quattro ore le industrie del Piemonte per protestare contro il piano Fiat e l'accordo tra azienda e governo. Ci sara' anche una manifestazione a Torino. Sempre venerdi' e' previsto lo sciopero del pubblico impiego per il contratto.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 13:00)

 

Umberto Agnelli a Palazzo Chigi

Cresce attesa su esito Cda Fiat,presenti Fresco e Galateri

ROMA - Umberto Agnelli si e' recato a Palazzo Chigi. Intanto e' in corso a Torino il Cda di Fiat,sono presenti,sia il presidente Fresco che l' ad Galateri.Si sgonfia il titolo Fiat a Piazza Affari. Dopo l'euforia della prima parte della mattinata, sulle voci che vogliono un imminente avvicendamento al vertice del gruppo, il titolo passa in negativo, con un calo dello 0,86% a 8,97 euro.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 12:30)

 

FIAT: IN CORSO IL CDA CON FRESCO E GALATERI

La riunione e' cominciata alle 9,30. Umberto Agnelli e' a Palazzo Chigi. Ieri sera, dopo una giornata di voci e rumors di mercato, avevano preso corpo le indiscrezioni sulle doppie dimissioni nel consiglio di amministrazione del Presidente e dell' amministratore delegato. Un'ipotesi, peraltro, smentita dalla Fiat. Intanto, produzione sospesa anche oggi nello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano per lo sciopero generale dell' industria in provincia di Frosinone, proclamato dai sindacati a sostegno dei cassintegrati.

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 10:00)

 

L'ufficio stampa dell'azienda smentisce le voci

Fiat, possibile cambio al vertice

Gianluigi Gabetti ed Enrico Bondi potrebbero guidare l'azienda al posto del presidente Paolo Fresco e dell'Ad Gabriele Galateri

Oggi potrebbe essere il giorno del cambiamento dei vertici della Fiat. Dopo una giornata convulsa tra voci e smentite sembra sempre più probabile l'imminente cambio della guardia ai vertici del Lingotto: il presidente Paolo Fresco e l'amministratore delegato Gabriele Galateri starebbero per lasciare il timone dell'azienda in crisi nelle mani di Gianluigi Gabetti e di Enrico Bondi.

Secondo alcune indiscrezioni le dimissioni e le nuove nomine potrebbero essere approvate già nel consiglio di amministrazione in programma oggi, ma un portavoce della Fiat ha smentito seccamente, definendo queste voci 'infondate'.

La coppia Fresco-Galateri ha gestito il piano di ristrutturazione in un difficile clima con il sindacato ed ottenendo alla fine il via libero del governo. Non è solo un caso che proprio ieri il direttore generale del Lingotto, Alessandro Barberis, nel giorno in cui è scattata la cassa integrazione per 5.600 lavoratori del gruppo torinese, abbia dichiarato che la Fiat è pronta a riaprire il dialogo con i sindacati per l'attuazione del piano anticrisi.

Savino Pezzotta (Cisl) ha detto che il sindacato valuterà con attenzione gli sviluppi della situazione ribadendo però che quello che conta è "un'inversione di tendenza da parte dell' azienda" sul piano di sviluppo. La Cgil continua a spingere verso lo sciopero generale ed il segretario generale Guglielmo Epifani afferma che Fresco "paga gli errori fatti" e che "la vera novità sarebbe se i nuovi vertici cambiassero le decisioni finora prese".

(Aggiornato il 10 Dicembre 2002 ore 09:40)

 

PRESIDIO E MANIFESTAZIONE DENTRO IL MOTOR SHOW

BOLOGNA - Oltre un centinaio di dipendenti della Magneti Marelli di Bologna, azienda del gruppo Fiat in cui sono previsti 80 licenziamenti, ed operai di altre fabbriche del gruppo in Emilia-Romagna (New Holland, Ferrari, Maserati, Astra-Iveco) hanno attuato un presidio davanti agli ingressi e poi una manifestazione fra gli stand del Motor Show. L' iniziativa e' stata indetta nell' ambito dello sciopero di otto ore in Emilia-Romagna dei lavoratori del gruppo e delle aziende dell' indotto proclamato da Fim, Fiom e Uilm. Gli operai si sono raccolti con gli striscioni delle varie fabbriche - erano presenti anche le delegazioni di alcune aziende metalmeccaniche che hanno attuato fermate di solidarieta' - davanti all' ingresso principale del quartiere fieristico distribuendo volantini ai visitatori. Poi il folto gruppo fra cui diversi sindacalisti della Fiom, e' entrato un po' a sorpresa all' interno del salone, accompagnato dalla polizia che ha sorvegliato l' andamento della manifestazione. Gli operai hanno sfilato in cortei fra gli stand, fermandosi in particolare davanti a quello della Fiat dove ha pronunciato un breve intervento il segretario della Fiom di Bologna Maurizio Landini che ha ribadito il no del sindacato ai licenziamenti e la richiesta di un nuovo piano industriale da parte della Fiat. Il corteo e' poi sfilato in altri spazi del quartiere per distribuire volantini e chiedere la solidarieta' dei visitatori alla lotta dei dipendenti Fiat. La manifestazione si e' conclusa poco prima delle 15 senza incidenti. Al presidio davanti all' ingresso erano presenti in segno di solidarieta' i deputati ds Alfiero Grandi e Walter Vitali ed un paio di consiglieri regionali del Prc. Secondo i dati forniti dai sindacalisti della Fiom l' adesione alla Magneti Marelli di Bologna e' stata del 90% fra gli operai e del 60-65% fra gli impiegati. Alta l' adesione anche nelle altre fabbriche del gruppo.

 

LAGOSTINA, OPERAI CONTINUATE A LOTTARE PER LAVORO

L' IMPRENDITORE DELLE PENTOLE, HO PROGETTO PER NUOVA AUTO

PALERMO - ''Per il mio progetto mi hanno chiamato dalla Svizzera e dal Principato di Monaco. Dal governo e dalla Fiat, invece, non ho mai avuto segnali. E pensare che ho scritto diverse lettere ed e-mail''. Lo dice l' industriale delle pentole, Adriano Lagostina, che invitando gli operai dello stabilimento di Termini Imerese a continuare la propria battaglia per il lavoro, si chiede perche' il suo progetto per una nuova auto non venga preso in considerazione . Lagostina 10 giorni fa era andato nello stabilimento Fiat di Termini Imerese per illustrare agli operai il suo progetto. Il ''re'' delle pentole a pressione continua a seguire dalla sua dimora, a Gravallone Toce sul lago Maggiore, la vertenza Fiat. ''Ho sentito al telefono il delegato sindacale di Termini Imerese, Robero Mastrosimone - dice - Gli ho spiegato che bisogna lottare, non e' possibile che il governo e l' azienda siano insensibili di fronte alle migliaia di operai che stanno bloccando l' Italia, chiedendo di poter continuare a lavorare''. Lagostina ha in mano un brevetto per la realizzazione di un auto lunga 1,5 metri e larga 90 centimetri destinata a decongestionare il traffico nelle grandi citta'. Due anni fa ne consegno' una copia all' avvocato Gianni Agnelli che ne fece pubblicare una sintesi sul quotidiano ''La Stampa''. Da allora non ha piu' avuto notizie. ''Non posso andare fuori dall' Italia per poter veder realizzato il mio progetto - aggiunge - So che in Francia qualche fabbrica e' interessata, ma io sono italiano, ho 87 anni e non mi interessa guadagnare soldi, voglio solo fare qualcosa per i lavoratori della Fiat''. ''Uomini politici e segretari di partito si sono recati a Termini Imerese solo per fare le condoglianze per la morte della fabbrica, io sono sceso in Sicilia con un progetto - conclude Lagostina - Purtroppo nessuno mi ascolta, chiedo solo che si apra una discussione, possono anche dirmi che il mio progetto non e' realistico, ma che almeno se ne discuta''.

(Aggiornato il 09 Dicembre 2002 ore 15:15)

 

ALFA; PRESIDIO ULIVO CON SINDACATI A PREFETTURA MILANO

MILANO - Riapertura delle trattative con la Fiat: e' questa la richiesta dell'Ulivo che stamattina ha organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Milano con i segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil. Un presidio simbolico con rappresentanti locali e nazionali di tutti i partiti del movimento che considerano ''inaccettabile'' l'accordo chiuso fra l'azienda e il Governo. ''Il Governo ha rinunciato al suo ruolo super partes - ha spiegato Filippo Penati, segretario milanese dei Ds - ha condiviso in pieno le ragioni della Fiat. E' inaccettabile un accordo in cui mancano le firme dei lavoratori''. ''La maggioranza che governa Comune, Regione e nazione - ha aggiunto il senatore Ds Loris Maconi - non ha fatto altro che aderire al piano Fiat apportando solo modifiche marginali. Sembra scontata la cessazione di qualsiasi attivita' produttiva ad Arese. Noi chiediamo che ad Arese oltre al centro Stile e quello Progettazione e Ricerca resti anche una quota produttiva di auto ecologiche''. ''Non siamo mai stati contrari agli ammortizzatori sociali - ha ribadito Antonio Panzeri, segretario generale Cgil di Milano - ma poi i lavoratori devono rientrare mantenendo il sito produttivo. La strada che ha scelto la Fiat e' inaccettabile. E il Governo di parte ha dimostrato la sua assoluta incapacita' nel costruire un quadro di relazioni sociali degne di questo nome, E anche gli enti locali, come Regione e Comune, non possono solo subentrare sulle ricadute della crisi Fiat. Dovrebbero attivarsi con le banche e con il Governo per sollecitare una politica industriale, che adesso manca completamente''. ''Chiediamo che l'Alfa mantenga ad Arese la produzione di auto ecologiche - ha aggiunto Amedeo Giuliani, segretario generale Uil - Troppe aziende automobilistiche hanno chiuso, non si puo' perdere anche l'Alfa''. Secondo Maria Grazia Fabrizio, segretario generale Cisl, le trattative saranno riaperte. ''Dipende - ha commentato - dalle forze che sapremo mettere in campo. E' aperta una stagione di mobilitazione dell'intera industria automobilistica. L'atteggiamento del Governo nei confronti delle organizzazioni sindacali e' stato liquidatorio. Il Governo e la Fiat hanno dichiarato morta la concertazione''. ''Trovo singolare - ha aggiunto Penati - che un ministro lombardo come Roberto Maroni non abbia almeno uno scatto d'orgoglio per mantenere ad Arese la produzione dell'auto e svilisca tutto dicendo che li' si assemblano solo bomboloni, non so se alla crema o al cioccolato''. Al presidio hanno partecipato, fra gli altri, Ida Nora Radice, vicepresidente Ds del consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina, coordinatore provinciale della Margherita, Gaspare Jean capogruppo dei Comunisti italiani in Provincia, Nando Vertemati del Sdi, Marco Cipriano e Maria Chiara Bisogni, consiglieri regionali Ds, e Pierfrancesco Maiorino, coordinatore cittadino dello stesso partito.

(Aggiornato il 09 Dicembre 2002 ore 14:45)

 

Da oggi a casa in 5.600. Stop di 4 ore per tutti i lavoratori del gruppo torinese. Bloccate strade ed autostrade

Sciopero contro la cassa integrazione

Il sottosegretario Sacconi: "Il governo punta ad estendere gli ammortizzatori a tutto l'indotto Fiat"

E’ scattata oggi la cassa integrazione a zero ore per 5.600 lavoratori Fiat. In tutti gli stabilimenti del gruppo torinese Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno indetto per la giornata 4 ore di sciopero per protestare contro i tagli occupazionali che il piano industriale messo a punto dall'azienda torinese e ratificato nei giorni scorsi anche dal governo.

Davanti ai cancelli dello stabilimento torinese di Mirafiori, sotto un cielo grigio e con temperature vicine alle zero, si sono radunati questa mattina mille lavoratori. Circa 200 operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese hanno bloccato l'autostrada Palermo- Catania, poco prima dello svincolo di Buonfornello, su entrambi i sensi di marcia. Vi sono stati accesi battibecchi tra alcuni automobilisti che volevano superare il blocco e gli operai. Gli operai dell'Alfa Romeo di Arese hanno occupato il tratto autostradale della Milano-Varese , tra Arese e Lainate. E’ stata disposta la chiusura di tutte e due le carreggiate da Fiorenza a Milano nord, in direzione nord, e tra Lainate e Arese, in direzione sud. Un gruppo di 7mila operai si è diretto verso la tangenziale di Torino con l’intenzione di occuparla.

Il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, intervenuto ai microfoni di Radio24, ha annunciato che il governo punta ad estendere gli ammortizzatori sociali a tutto l'indotto Fiat auto. Sacconi ha anche aggiunto che nel caso Fiat i sindacati hanno margini di trattativa. "Penso - ha aggiunto Sacconi - alla gestione della cassa integrazione in tutti gli stabilimenti e ai modi per garantire un solido futuro a Termini Imerese agendo sull'organizzazione del lavoro e sulla produzione".

Sempre dai microfoni di Radio24 il direttore generale dell'azienda torinese, Alessandro Barberis ha assicurato che "Fiat non chiude le porte al dialogo con le parti sociali". Il piano di rilancio, ha spiegato Barberis, prevede quattro nuovi modelli "che ridaranno vitalità a tutti i segmenti produttivi".

Il provvedimento di cassa integrazione, annunciato giovedì scorso da Fiat dopo il vertice di Palazzo Chigi con Governo e sindacati, riguarderà a Torino 1.000 lavoratori di Fiat Auto e 350 di Comau e Magneti Marelli; ad Arese, 1.000 lavoratori di Fiat Auto; a Cassino, 1.200 lavoratori di Fiat Auto; a Termini Imerese, 1.800 lavoratori di Fiat Auto, Comau e Magneti Marelli, oltre a 250 lavoratori distribuiti in altre sedi. Un provvedimento, quello della Cig, che ha già sollevato le proteste dei sindacati e che è stato messo dall'azienda nel contesto di "un più ampio e complesso piano di ristrutturazione e di rilancio di Fiat Auto che prevede un importante programma di investimenti, totalmente autofinanziati, destinati al completo rinnovamento della gamma per 2,6 miliardi di euro l'anno tra il 2003 e il 2005".

Termini Imerese -Tra gennaio e marzo gli operai di Termini Imerese rientreranno con la cassa integrazione a rotazione per 5 settimane. Da marzo a settembre, mese in cui lo stabilimento riaprirà, verrà fatto un periodo di formazione con una durata media di 12-30 giorni per addetto. Da dicembre la fabbrica ripartirà a pieno regime, tenendo conto degli esuberi strutturali che emergeranno. Verrà applicato il modello Melfi sull'organizzazione del lavoro, per aumentare la competitività.

Mirafiori – L’azienda è disposta ad analizzare i rientri e il prosieguo della Cigs (su mille operai coinvolti in piano a Mirafiori c'è una buona parte di esuberi strutturali). La cassa a rotazione non riguarderà chi ha i requisiti per la mobilità.

Arese - La cassa interesserà 1.000 persone: verranno impiegati 500 lavoratori ad alta qualificazione per attività di progettazione, centro stile, tecnologie. Oltre questi resterà un presidio di 2mila lavoratori.

Cassino - Andranno in Cigs 1.200 persone, e i rientri sono previsti dalla primavera, per concludersi entro luglio. La rotazione si attuerà in base a un accordo con i sindacati.

Neo cassintegrati e delegati sindacali hanno distribuito domenica a Torino migliaia di cartoline con un babbo natale in tuta, una chiave inglese in una mano e nell' altra un sacco pieno di doni speciali: diritti e occupazione. Cartoline da spedire, secondo l'invito fatto dai promotori dell'iniziativa, Fim-Fiom-Uilm e Fismic, alla sede di Ifi-Ifil, le 'casseforti' del gruppo Agnelli. A riceverle sono stati i lavoratori della fiat, i loro piccoli figli, ma anche migliaia di persone che hanno preso d'assalto, per gli acquisti, il Lingotto e la sua galleria di negozi, sfavillanti di luci di Natale.

(Aggiornato il 09 Dicembre 2002 ore 11:25)

 

Scatta la cassa integrazione, scioperi e proteste in tutta Italia

ROMA - Prima giornata di cassa integrazione negli
stabilimenti Fiat. Contro i tagli occupazionali, sono
scattati scioperi e manifestazioni di protesta in tutta
Italia. I lavoratori si sono riuniti stamattina davanti
alla Porta 2 dello stabilimento Fiat di Mirafiori per
protestare contro l' avvio della cassa integrazione.
Davanti ai cancelli dell' azienda è stato affisso un
foglio in cui è scritto: «È vietato l' ingresso al
personale sospeso dal lavoro salvo specifica
autorizzazione della direzione aziendale». L' iniziativa
ha suscitato numerosi commenti negativi da parte dei
lavoratori. Prima di radunarsi davanti alla Porta 2, circa
200 lavoratori erano sfilati in corteo dalla Porta 20, in
via Settembrini, sino a quella di corso Tazzoli. La zona & egrave;
presidiata dalle forze dell' ordine. Davanti ai cancelli
dello stabilimento è intervenuto anche il sindaco Sergio
Chiamparino che ha detto: «Insieme faremo cambiare il
piano industriale alla Fiat». Dopo il discorso del primo
cittadino, un corteo di 7.000 lavoratori circa della Fiat,
è partito per raggiungere la tangenziale sud di Torino,
bloccata per mezz'ora all'altezza di Stupinigi.

(Aggiornato il 09 Dicembre 2002 ore 10:00)

 

Restano a casa 1.300 lavoratori a Torino; 1.000 ad Arese, 1.200 a Cassino, 1.800 a Termini Imerese, oltre a 250 dipendenti distribuiti in altre sedi

Fiat, lunedì scatta la cassa integrazione

E' polemica sulle parole di Berlusconi: "i più volenterosi e fortunati troveranno certamente un secondo lavoro, magari non ufficiale". Sindacati sul piede di guerra

Mentre è ancora polemica sulle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che sabato aveva invitato gli esuberi Fiat “più fortunati e volenterosi” ad arrotondare il sussidio con un lavoretto in nero, lunedì scatta la cassa integrazione a zero ore per 5.600 lavoratori del gruppo torinese.

Il provvedimento, annunciato giovedì scorso da Fiat dopo il vertice di Palazzo Chigi con Governo e sindacati, riguarderà a Torino 1.000 lavoratori di Fiat Auto e 350 di Comau e Magneti Marelli; ad Arese, 1.000 lavoratori di Fiat Auto; a Cassino, 1.200 lavoratori di Fiat Auto; a Termini Imerese, 1.800 lavoratori di Fiat Auto, Comau e Magneti Marelli, oltre a 250 lavoratori distribuiti in altre sedi. Un provvedimento, quello della Cig, che ha già sollevato le proteste dei sindacati e che è stato messo dall'azienda nel contesto di "un più ampio e complesso piano di ristrutturazione e di rilancio di Fiat Auto che prevede un importante programma di investimenti, totalmente autofinanziati, destinati al completo rinnovamento della gamma per 2,6 miliardi di euro l'anno tra il 2003 e il 2005".

Termini Imerese -Tra gennaio e marzo gli operai di Termini Imerese rientreranno con la cassa integrazione a rotazione per 5 settimane. Da marzo a settembre, mese in cui lo stabilimento riaprirà, verrà fatto un periodo di formazione con una durata media di 12-30 giorni per addetto. Da dicembre la fabbrica ripartirà a pieno regime, tenendo conto degli esuberi strutturali che emergeranno. Verrà applicato il modello Melfi sull'organizzazione del lavoro, per aumentare la competitività.

Mirafiori – L’azienda è disposta ad analizzare i rientri e il prosieguo della Cigs (su mille operai coinvolti in piano a Mirafiori c'è una buona parte di esuberi strutturali). La cassa a rotazione non riguarderà chi ha i requisiti per la mobilità.

Arese - La cassa interesserà 1.000 persone: verranno impiegati 500 lavoratori ad alta qualificazione per attività di progettazione, centro stile, tecnologie. Oltre questi resterà un presidio di 2mila lavoratori.

Cassino - Andranno in Cigs 1.200 persone, e i rientri sono previsti dalla primavera, per concludersi entro luglio. La rotazione si attuerà in base a un accordo con i sindacati.

"I dipendenti che resteranno fuori dagli stabilimenti per alcuni mesi, ma che poi rientreranno al loro posto di lavoro, resteranno per tutto questo periodo lavoratori della Fiat a tutti gli effetti e riceveranno dallo stato un assegno pari all'80% del normale stipendio fino al loro rientro nel posto di lavoro. Questo ci fa dire che i più volenterosi e fortunati troveranno certamente un secondo lavoro, magari non ufficiale, che farebbe comunque derivare una entrata in più nelle casse delle loro famiglie". Queste le parole di Silvio Berlusconi che hanno provocato aspre parole di critica del sindacato.

"Certe battute sarebbe meglio non farle": dice il segretario della Cisl Savino Pezzotta secondo il quale "il presidente del Consiglio dovrebbe sapere che il lavoro nero è illegale, che è proibito dalla legge, per cui si potrebbe risparmiare battute di questo genere". Pezzotta, comunque, frena sull'ipotesi di uno sciopero generale dell'industria alla quale appaiono più propensi sia il segretario generale della Cgil Epifani che il suo collega della Uil Angeletti. Sulla stessa linea anche il segretario nazionale della Fiom-Cgil Gianni Rinaldini: "E' incredibile che il presidente del consiglio incentivi e inviti al lavoro illegale e alla diffusione della illegalità”. “Altro che gaffe – commenta Tiziano Treu, responsabile lavoro della Margherita - Siamo oltre la beffa; siamo ad una intollerabile ingiuria istituzionale".

Il presidente dei deputati di Forza Italia, Elio Vito, parla di accuse "assurde e inconcepibili” nei confronti del premier. "Siamo di fronte - aggiunge -, purtroppo, all'ennesima campagna di ribaltamento della verità da parte del centro-sinistra nei confronti di Berlusconi e del governo, che sono stati impegnati fino a poche ore fa alla ricerca di una soluzione per la Fiat".

(Aggiornato il 08 Dicembre 2002 ore 14:50)

 

GALATERI, INVESTIMENI PER 8 MLD E 20 NUOVI MODELLI

La Fiat ha in programma forti investimenti per l'auto, e 20 nuovi modelli. Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Gabriele Galateri, che, in un'intervista al Tg1, ha sottolineato: ''Stiamo facendo investimenti molto importanti. Basti pensare che investiremo circa 8 miliardi di euro entro il 2005 e avremo 20 nuovi modelli che verranno immessi sul mercato: quattro di questi saranno gia' disponibili l'anno prossimo, e siamo convinti che avranno un livello di accettazione molto importante''. Galateri ha quindi motivato l'accordo raggiunto con il governo, spiegando che ''dopo due mesi di discussione, e con il rischio di dover prendere delle decisioni ancora piu' pesanti'', l'azienda ha ''ottenuto un'apertura da parte del Governo sulle misure di accompagnamento'' al piano, che consentono di raggiungere due obiettivi: ''ottenere le efficienze e le riduzioni di costo essenziali per l'azienda e, nello stesso tempo, disporre degli ammortizzatori che rendono il piano socialmente accettabile''.

 

ANGELETTI, SCIOPERO GENERALE INDUSTRIA POSSIBILE

MA CHIEDERE INGRESSO PUBBLICO IN CAPITALE AZIENDA

ROMA - Uno sciopero generale dell' industria a sostegno della vertenza Fiat ''e' possibile''. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, per il quale pero' ''gli scioperi si proclamano per raggiungere obiettivi precisi''. ''Nel caso Fiat - ha spiegato Angeletti - uno sciopero generale dell' industria e' possibile, ma per chiedere l' ingresso nell' azionariato Fiat di capitale pubblico''.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 19:40)

 

TERMINI IMERESE; CANCELLI FABBRICA CHIUSI CON CATENE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Gli operai della Fiat di Termini Imerese hanno trovato questo pomeriggio i cancelli dello stabilimento chiusi con catene e lucchetti. E' la prima volta, dall' inizio della vertenza, che gli addetti alla sorveglianza hanno adottato questa misura. La decisione sarebbe stata presa per prevenire il rischio di un' occupazione della fabbrica da parte dei dipendenti. I 1800 dipendenti, che scioperano a oltranza dal 4 novembre scorso, in teoria stamane avrebbero potuto decidere di entrare nello stabilimento per il loro ultimo giorno di lavoro: la cassa integrazione scattera' infatti da lunedi' prossimo. Davanti ai cancelli si sono radunate intanto un migliaio di 'tute blu', in attesa dell' assemblea del consiglio di fabbrica. I rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm sono infatti riuniti con i propri iscritti. Secondo indiscrezioni non vi sarebbe infatti unanimita' di vedute sull' accordo raggiunto ieri tra il governo e l' azienda torinese e sulle iniziative di lotta da adottare. Le divisioni sarebbero da collegare anche al presidio di tre giorni, concluso ieri, davanti allo stabilimento di Melfi: gli operai hanno infatti lamentato uno scarso sostegno alla manifestazione sia da parte dei loro colleghi sia delle stesse organizzazioni sindacali. La zona industriale in questo momento e' presidiata dalle forze dell' ordine, che hanno anche bloccato il traffico sulla scorrimento veloce, nei pressi dello stabilimento. Sul palco sono salite le donne del comitato di Termini Imerese, che hanno manifestato fino a ieri davanti a Palazzo Chigi, per cantare la versione riveduta e corretta del brano dialettale ''Vitti 'na crozza'' adattandolo ai protagonisti della crisi Fiat.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 17:45)

 

ALFA ROMEO, SIGLATO ACCORDO CON GIUGIARO PER NUOVA 156

BOLOGNA - Ufficializzato al Motorshow di Bologna l'accordo di collaborazione tra l'Alfa Romeo e l'Italdesign di Giorgetto Giugiaro per la realizzazione della nuova 156 del marchio del Biscione che entrera' in produzione nel 2005. La nuova vettura avra' una versione coupe' simile alla Concept Car Brera presentata per la prima volta al Salone di Ginevra dello scorso anno. Della nuova 156 sara' costruita anche una versione sport-wagon e spider e in piu' sara' disponibile anche una versione integrale.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 17:20)

 

CAPRIOLI (CISL), UNA BUGIA CHE PROBLEMA SIA STATA CGIL

MILANO - ''E' una bugia quella che la Cgil abbia rappresentato da sola una posizione critica alla proposta del governo. Basta, non e' vero, i sindacati sono stati uniti e compatti nel bocciare una proposta frutto di un accordo tra governo e azienda''. Lo ha ribadito il segretario della Fim-Cisl, Giorgio Caprioli, a margine dell' assemblea dei delegati Cisl svolta a Milano. ''La verita' - ha spiegato - e' che ci siamo seduti al tavolo e il governo ha tirato fuori un documento gia' scritto. Ci hanno detto che Fiat era gia' d' accordo, come fosse tutto fatto''. Qualcuno dimentica, ha poi aggiunto, ''che la titolarita' della contrattazione spetta al sindacato''.

 

CGIL A CISL E UIL, SCIOPERO GENERALE A GENNAIO

ROMA - La Cgil propone alla Cisl e alla Uil di mettere a punto una piattaforma unitaria che possa portare ad uno sciopero generale a gennaio. Lo si e' appreso al termine del direttivo del sindacato tenutosi oggi. Come ha spiegato Carla Cantone della segretaria, la Cgil intende arrivare ''ad un grande sciopero generale di tutti i settori produttivi nel prossimo mese di gennaio'', utilizzando tutte le iniziative comuni di lotta da qui alla fine dell'anno per mettere a punto una programma comune. Cantone ha sottolineato come si necessario ''fare un'analisi comune per costruire una proposta contro le crisi in atto nel Paese, che mettono a rischio 300 mila posti di lavoro. Il problema della Fiat - ha spiegato - e' emblematico ma non si puo' dimenticare quelli che coinvolgono i settori della chimica, del tessile, della pubblica amministrazione, delle Rsu, oltre ai 40 mila posti di lavoro dell'indotto Fiat cui si aggiungono quelli dell'indotto di questi altri settori''. Una proposta - quella che la Cgil fara' alle altre due organizzazioni sindacali - che ''dia continuita' alla difesa dei diritti delle persone a partire dall'articolo 18, la cui modifica e' al momento accantonata'', e che sia capace di ''coniugare lotte e proposte'' partendo proprio dagli scioperi e dalle iniziative che da qui alla fine dell'anno vedranno impegnati i lavoratori nella difesa del posto di lavoro, per la tutela dei loro diritti, per il rilancio dei settori in crisi.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 17:00)

 

TORINO, CINQUE OPERAI INVESTITI DURANTE CORTEI

TORINO - Cinque operai sono rimasti investiti mentre partecipavano ai cortei partiti oggi pomeriggio da Mirafiori. Si tratta di incidenti stradali accidentali, ma che hanno causato momenti di tensione. Le condizioni dei cinque lavoratori non sarebbero gravi. Uno di questi episodi e' accaduto in corso Unione Sovietica, angolo corso Giambone. Un operaio della Comau, che partecipava al corteo uscito da Mirafiori e diretto verso il centro cittadino, e' stato investito da un furgone. Il lavoratore si trovava alla testa del corteo, qualche decina di metri avanti rispetto ai manifestanti (circa 3.000, secondo fonte sindacale). Il conducente del furgone ha accelerato per attraversare l' incrocio, prima che arrivasse il grosso del corteo e ha urtato l' operaio che non sembra aver riportato gravi ferite. Alcuni compagni di lavoro hanno vivacemente protestato con l' investitore e la polizia e' intervenuta per evitare che la discussione degenerasse. Al momento non si hanno informazioni dettagliate su gli altri casi. Si sa soltanto che tre operai sono stati investiti in corso Settembrini e uno in largo Tazzoli.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 16:40)

 

FIOM, LUNEDI' OTTO ORE SCIOPERO ALLA FERRARI

La Fiom ha indetto otto ore di sciopero, lunedi', alla Ferrari di Maranello. Lo ha annunciato Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale Fiom. ''Oggi, intanto - ha ricordato Cremaschi - si sta svolgendo una giornata di lotta enorme in tutto il gruppo, che si estendera' in una lotta contro il governo che ha scelto di essere una controparte''. Cremaschi ha anche spiegato che si stanno studiando forme di estensione della lotta dei lavoratori del gruppo Fiat, e ha ipotizzato forme di ''boicottaggio a tutte le societa', come le banche, la Toro assicurazioni, e tutte le societa' finanziarie in qualche modo legate alla Fiat'', per il piano di tagli del gruppo torinese.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 15:30)

 

PEZZOTTA ATTACCA, GOVERNO RESPONSABILE COME L' AZIENDA

LE CENE DI ARCORE NON RISOLVONO, GLI ACCORDI LI FA IL SINDACATO

MILANO - ''Le cene ad Arcore non risolvono i problemi, il governo ha esautorato il sindacato dai suoi compiti e con l' azienda ha la responsabilita' del fallimento della trattativa''. Cosi' oggi il segretario della Cisl Savino Pezzotta e' tornato ad attaccare l' esecutivo sul metodo scelto per portare avanti il confronto sulla vicenda Fiat nel corso dell' intervento che ha concluso l' assemblea nazionale dei delegati riunita a Milano. Proclamando che la Cisl ''e' il sindacato dell' autonomia e non il sindacato del governo''. ''Sia chiaro - ha detto Pezzotta all' assemblea dove veniva presentata la piattaforma per il contratto dei metalmeccanici - che noi siamo contrari a questa proposta sulla Fiat e che la questione non e' la Cgil, non e' il voler fare o meno accordi separati. Sappia il governo che non e' possibile che al sindacato si presenti un documento prendere o lasciare dopo un' intesa tra governo e azienda. Gli accordi - ha scandito ai delegati - li fanno i sindacati, non i governi con le aziende''. Quello attuato, ha proseguito nelle sue critiche, ''e' un pericolosissimo tentativo di modificare i modi e le forme delle relazioni sindacali''. ''Per quanto ci riguarda, ha continuato Pezzotta riferendosi all' attivismo del premier - il 'faccio tutto io' non esiste e non e' compatibile con le regole del sindacato''. E allo stesso modo, ha aggiunto ancora, ''non producono successo le cene ad Arcore che non risolvono i problemi. Nessuno - ha sottolineato ai delegati - puo' decidere per noi, al nostro posto''. Rispondendo quindi indirettamente alle critiche rivolte da alcuni settori del governo al fatto che in fondo, sul merito, l' intesa era comunque possibile sia pur sottoscrivendo magari un accordo separato, Pezzotta ha detto nel suo intervento che ''certo, la Cisl non e' cosi' sprovveduta da non vedere che quel protocollo aveva alcuni elementi positivi'', ma, ha continuato, ''se serve bisogna anche mettere i puntini sulle 'i' per quanto riguarda il metodo, perche' per un sindacato il metodo e' importante''. Parlando quindi del merito della vicenda, Pezzotta ha infine sottolineato sul tema Fiat che ''il Piano dell' azienda va cambiato e la proprieta' deve fare ogni sforzo. Ma la responsabilita' di quanto accaduto ieri e' della Fiat e del governo. Noi non siamo il sindacato del governo - ha concluso - ma siamo il sindacato dell' autonomia''.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 15:15)

 

EPIFANI, PAROLE BERLUSCONI SU CGIL INCOMPRENSIBILI

ACCORDO GOVERNO-AZIENDA E' ILLIBERALE

ROMA - ''Le parole di Berlusconi sulla Cgil sono incomprensibili''. Cosi' il segretario generale delal Cgil Guglielmo Epifani replica al premier che ah indicato nella Cgil il responsabile del fallimento dell'accordo Fiat. ''Non esiste in Europa un accordo a due fatto cosi': e' illiberale'', ha sottolineato Epifani. ''Mi pare, ha detto ancora Epifani riferendosi alle parole di Berlusconi - il modo per nascondere le responsabilita' del governo e la natura illiberale di questo accordo. Pensiamo a cosa sarebbe successo se governo e sindacati avessero fatto un accordo sulle prerogative della Fiat, se avessimo deciso noi per la Fiat sugli investimenti, gli stabilimenti da aprire o chiudere, gli organici, i turni e l'organizzazione del lavoro''. Confindustria avrebbe detto che c'e' un golpe istituzionale, perche' si sarebbe attentato alle prerogative e alla liberta' delle imprese. Qui - sottolinea Epifani parlando dell'accordo Governo-Fiat si attenta alle prerogative ed alla liberta' del sindacato. Non esiste in Europa un accordo a due fatto cosi'. E' un accordo illiberale. Chi ha sale sulla testa in Confindustria lo usi''.
 

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 15:00)

 

EPIFANI, UN ACCORDO SULLE SPALLE DEI LAVORATORI

ROMA - Il presidente del Consiglio dovrebbe ''spiegarci cosa c'e' di liberale su un accordo fatto tra azienda e governo sulle spalle dei lavoratori''. Cosi' il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha commentato a Radio Radicale il mancato accordo nella vertenza Fiat. ''In un Paese democratico - ha aggiunto Epifani - non si e' mai visto nulla di simile, forse nei Paesi sovietici, o in qualche paese dittatoriale''. ''La Cgil - ha quindi spiegato - non ha aderito all'accordo per una ragione di metodo, perche' non si e' mai visto in una trattativa che governo e azienda si presentassero gia' d'accordo''. Ma anche, ha sottolineato, ''per una ragione di merito, perche' l'accordo non prevede sufficienti garanzie, da' insieme troppo e troppo poco, finisce per dare all'azienda molte risorse ma le da' male, e non le da' sulla questione decisiva, quella relativa ad una diversa politica degli investimenti. Essendo l'azienda in caduta libera, l'unica soluzione e' investire di piu'. Questo e' possibile se si tirano fuori le risorse e se si crede nel futuro dell'azienda. Se ci crede l'azionista, soprattutto''. ''Non siamo catastrofisti - ha concluso - ma guardiamo le scelte, e per questo non vogliamo legare le nostre responsabilita' ad un piano che rende residuale il mercato dell'auto italiana''.

 

EPIFANI, ACCORDO A DUE GOVERNO-AZIENDA E' ILLIBERALE

ROMA - ''Un accordo illiberale''. Cosi' il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, definisce l'intesa su Fiat raggiunta ieri tra Governo e azienda e respinta dai sindacati. ''Non si era mai visto in Europa e in una democrazia occidentale un accordo a due tra Governo e azienda, fatto sulle spalle dei lavoratori. Si tratta, dunque, anche di un accordo illiberale''.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 14:40)

 

EPIFANI, DA BERLUSCONI SOLO FALSITA'

TUTTO IL SINDACATO HA RESPINTO ACCORDO

ROMA - ''Il premier Berlusconi continua a dire solo falsita'''. Cosi' Guglielmo Epifani, replica al presidente del consiglio per il quale la Cgil ha trascinato gli altri sindacati verso la rottura sull'accordo Fiat. ''Non capisco perche' il presidente del consiglio continui a dire falsita'. L'accordo di ieri sera - ha detto Epifani - e' stato respinto da tutti i sindacati. E la dimostrazione e' data dal numero dei lavoratori scesi in piazza in queste ore''.

 

SALVI, GOVERNO STA FACENDO MEGA REGALO ALL'AZIENDA

E A MARZANO DICE, OFFENDI ANGELETTI E PEZZOTTA (ANSA) - ROMA, 6 DIC - L'accordo raggiunto tra governo e Fiat non e' altro che ''un mega regalo'' dell'esecutivo al Lingotto. Definisce cosi' l'intesa raggiunta ieri sera a Palazzo Chigi nel suo intervento in Aula al Senato il capogruppo diesse Cesare Salvi. ''L'Italia - ha detto - rischia di diventare l'unico grande Paese europeo senza azienda automobilistica. La crisi Fiat rischia di diventare una crisi di sistema. Quella di ieri e' stata una giornata grave. Sento palare di mobilita' lunga, ma dovrete fare una legge apposita. Sara' per tutti o varra' solo per la Fiat? E chi la paghera', l'azienda o i contribuenti? State facendo un mega regalo alla Fiat. Il ministro Marzano ci ha detto tante cose, ma non ci ha detto una cosa: quanti cassintegrati saranno effettivamente licenziati. Se il piano rimane lo stesso, il numero degli esuberi strutturali rimarra' lo stesso e 6000 lavoratori che faranno Natale a stipendio dimezzato, e una grande maggioranza restera' senza lavoro''. Salvi ha poi criticato Marzano per i giudizi espressi sul comportamento del sindacato: ''Marzano - ha osservato riferendosi all'intransigenza della Cgil che ha avuto ripercussioni anche su Cisl e Uil - ce lo poteva risparmiare: o sta offendendo Angeletti e Pezzotta o viene a fare piccola propaganda anche qui. Il problema non sono le sigle sindacali, mai i lavoratori''. Salvi ha concluso ricordando che martedi' prossimo il Senato votera' la risoluzione dei Ds sulla Fiat che, ha detto, contiene una serie di proposte e soluzioni ''diverse e alternative'' al piano.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 14:30)

 

VEICOLI COMMERCIALI; A NOVEMBRE +16%, BOOM FIAT +48,3%

TORINO - I dati sono stati forniti da Anfia e Unrae. Alla crescita sostenuta di novembre ha contribuito il maggior ricorso alle agevolazioni d' acquisto previste dalla legge Tremonti bis in scadenza a fine anno. Il trend positivo di ottobre (+17%) si e' dunque confermato in novembre, mese in cui sono stati venduti 25.438 veicoli contro i 21.906 di un anno fa. E dall' ottobre del 2001 che il mercato ''tira''. Il nuovo balzo in avanti porta il totale degli 11 mesi a 223.524 unita', contro le 194.061 del corrispondente periodo di un anno fa (+15,2%). Per l' intero 2002 si prevede di raggiungere il record di vendite, con 250.000 consegne (233.657 nel 2001). ''Il favore del mercato - sottolinea l' Anfia - e' stato conquistato soprattutto dall' offerta del prodotto nazionale''. In novembre i costruttori nazionali hanno consegnato 15.643 veicoli con un balzo del 33,3% e una quota del 61,5% sul totale (53,6% in anno fa). Nei primi 11 mesi il bilancio e' salito a 126.804 (+25,9% rispetto allo stesso periodo del 2001) e la quota di mercato a 56,7% (51,9%). Fiat Auto ha fatto registrare risultati record che rafforzano la sua leadership. In novembre ha consegnato 12.533 unita' (+48,3%) e conquistato il 49,3% del mercato totale (38,6% un anno fa). Nei primi undici mesi del 2002 le vendite sono state 98.000 con un incremento del 30,4% e una quota del 43,8%. Nuovo Ducato, Scudo, Doblo' Cargo hanno trascinato le vendite con incrementi rispettivamente del 35,9%, del 22,3% e del 21,5%. Iveco, pur facendo registrare a novembre un calo di vendite (-13,6%), chiude i primi 11 mesi con un guadagno dell' 11,7%. Bene anche il Porter Piaggio (+45% nel mese, +21,7% nei primi 11 mesi).

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 13:00)

 

Via alla cassa integrazione: l'Italia invasa dagli operai

ROMA - Sono cominciate questa mattina presto le
manifestazioni di protesta dei lavoratori Fiat dopo la
rottura delle trattative ieri tra governo e sindacati. Un
corteo si è snodato dallo stabilimento Fiat di Mirafiori
verso il centro di Torino. Per i sindacalisti, ci sono
almeno 4 mila persone. Le Tute blu di Mirafiori hanno
puntato sulla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova e
l'hanno occupata. Alla testa del corteo i Cobas, che sono
entrati in stazione al grido di «occupiamo, occupiamo». Un
altro corteo si è formato anche a Milano. Gli operai si
sono diretti verso piazza del Duomo. L'intenzione è di
coinvolgere i milanesi in una questione, quella di Arese,
che rappresenta per l'economia regionale un punto
centrale, in quanto sito produttivo ad alta tecnologia. E
chiederanno un incontro al cardinal Tettamanzi. Annunciata
anche una manif estazione giovedì 12, 33esimo anniversario
della strage di Piazza Fontana, con gli studenti del
collettivo Pantera, della Università Statale. Domani sera,
festa di Sant'Ambrogio, i dipendenti Alfa sono stati
invitati dal comico Paolo Rossi a partecipare
gratuitamente allo spettacolo in programma al Teatro
Smeraldo.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 12:50)

 

ALFA; FORMIGONI, DA REGIONE INCENTIVI AUTO ECOLOGICA

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha ribadito, a margine di un convegno di Assolombarda, che la Regione, per salvaguardare il polo produttivo di Arese ''e' pronta a mettere sul tappeto anche la forza economica di un pacchetto di incentivi nuovi per auto ecologiche prodotte nella nostra regione''. ''I colloqui che abbiamo iniziato questa settimana - ha continuato Formigoni - li proseguiremo con un impegno sul versante operativo se questo sara' utile per risolvere la questione''. Tuttavia, Formigoni, non esclude che ''in futuro si possano prendere iniziative innovative con altri soggetti, ma oggi la richiesta e' che si prosegua con il negoziato''. Tra le ipotesi che circolano, infatti, c'e' la possibilita' che, qualora dovesse fallire la trattativa con il Lingotto per salvaguardare il polo produttivo di Arese i colloqui possono essere estesi ad altri soggetti per sviluppare la produzione dell'auto ecologica. In Regione, intanto, resta aperto il 'tavolo sull'auto' che coinvolge, oltre a Fiat, altri costruttori, fra i quali Bmw, Citroen, Toyota, Honda e Ford.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 11:25)

 

Fassino, incomprensibili contenuti accordo

Accuse a Cgil strumentali e infondat

Per il segretario dei Ds Fassino 'Il Governo sulla Fiat ha fatto un grande pasticcio: non si capisce quali siano i contenuti di questo accordo'. 'Leggendo i giornali - dice Fassino - si capisce solo che 5600 persone vanno in cassa integrazione: non si capisce per quanto tempo ci vanno, non si capisce cosa succede in ogni stabilimento'. Fassino inoltre respinge l'accusa di fare politica, mossa alla Cgil da esponenti di governo: 'E' un'accusa del tutto strumentale e infondata'.

 

FORMIGONI, GOVERNO INSISTA SU RIPRESA NEGOZIATO

''Il governo deve insistere perche' vada avanti il negoziato, questo e' il punto a mio avviso su cui deve assestarsi''. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni a margine del convegno 'Formazione etica impresa' in corso alla sede di Assolombarda a Milano. ''Mi auguro - ha proseguito il governatore - anzi chiedo che il negoziato non sia interrotto ma che riprenda e che si possa approfondire per salvaguardare la presenza di un polo produttivo e progettuale forte dell'auto e dell'auto di qualita' in Italia''. Formigoni si e' quindi augurato che ''il negoziato non sia considerato concluso e che riprenda per puntare ad un risultato che insieme sono ancora convinto che si possa raggiungere''.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 11:20)

 

ANGELETTI, RISORSE PUBBLICHE PER RILANCIO AZIENDA

POTENZA - Secondo il segretario generale della Uil, per il rilancio della Fiat ''e' necessario l' intervento pubblico''. ''Non ho una vocazione ideologica per l' intervento pubblico - ha spiegato Angeletti a margine del convegno della Uil della Basilicata 'Lavoro sapere futuro' - ma io penso che ci sia bisogno di ingenti risorse finanziarie, molto superiori a quelle oggi disponibili. Se gli attuali azionisti o altri azionisti privati mettono soldi, va bene, ma se non si trovano, ci vuole l' intervento pubblico''. Angeletti ha poi sottolineato che, ''non esiste in nessuna parte del mondo una industria automobilistica in grado di sopravvivere con queste dimensioni. Bisogna avere i soldi oggi, non domani per coprire le perdite che continueranno ad esserci e fare gli investimenti, non nel 2005. Questa sarebbe la dimostrazione che si scommette sul rilancio dell' azienda''.

 

PEZZOTTA, CONVERGENZE CON CGIL

RESTANO DIVERSITA' SU PIATTAFORME METALMECCANICI

MILANO - Sulla battaglia Fiat la Cisl registra con favore le convergenze con la Cgil. E' l' opinione del segretario Savino Pezzotta, espressa a margine dell'assemblea nazionale dei delegati in corso a Milano. ''Sulla vicenda Fiat ci sono delle convergenze'', ha detto il leader della Cisl rispondendo ad una domanda sulla possibilita' di ritrovare unita' sindacale per singoli temi, ''anche se questa mattina siamo qui per discutere di presentare piu' piattaforme per quanto riguarda il contratto dei metalmeccanici'', ha aggiunto riferendosi alle divergenze su questo argomento. Quindi, anche se vi sono convergenze sulla vicenda Fiat, restano pero' ''distinzioni e divergenze nel sindacato, purtroppo ancora in piedi''.

 

TORINO, CORTEO MANIFESTANTI ENTRA IN STAZIONE

La testa del corteo di lavoratori Fiat partito stamani da Mirafiori e' entrato nella stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova. Fonti sindacali confermano la partecipazione di 4-5.000 persone, un migliaio secondo la Digos. Con loro c'e' una trentina di Disobbedienti.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

SCIOPERO A CASSINO, BLOCCHI STRADALI, CHIUSA A1

CASSINO (FROSINONE) - Prosegue dalle 20 di ieri sera lo sciopero nello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, in segno di protesta contro la mancata revoca della cassa integrazione. Da questa mattina gli operai presidiano la fabbrica e tutte le aziende dell'indotto del territorio, sono bloccate tutte le strade di accesso all'area industriale. Chiusa la statale Casilina, all'altezza di Piedimonte San Germano, la superstrada Cassino Formia e il casello dell'autostrada. Gli operai hanno istituito una decina di postazioni, impedendo il transito delle auto. Da lunedi' 1.204 lavoratori della Fiat saranno sospesi per la cassa integrazione straordinaria a zero ore e lo stesso provvedimento c'e' per altri 800 delle aziende terziarizzate dell'indotto. La manifestazione di protesta si sta svolgendo sotto il controllo di polizia e carabinieri.

 

CORTEO DI LAVORATORI SI MUOVE DA MIRAFIORI

TORINO - Un corteo di lavoratori, attorno alle 8.30, si e' mosso dallo stabilimento Fiat di Mirafiori in direzione centro-citta'. Secondo i vigili urbani, al momento sono circa duecento persone. Per ora non si segnalano blocchi stradali.

SECONDO SINDACATO OLTRE 4 MILA

Il corteo di lavoratori che si e' mosso stamattina dallo stabilimento Fiat di Mirafiori, sta percorrendo corso Unione Sovietica, che collega la periferia sud della citta' al centro. Secondo fonte sindacale, sono almeno in 4 mila.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 09:00)

 

Palazzo Chigi propone incentivi per la mobilità lunga

Fiat, accordo con il governo ma il sindacato non ci sta

la Cgil: "Parte la cassa integrazione a zero ore per 5600 dipendenti".

Crisi Fiat, l’azienda torinese e il governo sembrano aver trovato l’accordo che non piace però alla Cgil perché – sostengono i rappresentanti di Corso d’Italia - “prevederebbe subito l’avvio della cassa integrazione a zero ore per 5600 operai”.

 La proposta "non va bene" ha commentato il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, una dichiarazione che lascia prevedere che il sindacato darà battaglia.

Il governo non prevede quindi per il momento alcun intervento diretto dello Stato nel capitale dell’azienda ma ha proposto ai sindacati un accordo di programma che prevede forme di sostegno pubblico, risorse aggiuntive per ricerca e innovazione e per la proroga degli ecoincentivi oltre a finanziamenti ad hoc per la mobilità lunga.

Secondo quanto si apprende, infatti, il progetto dell’esecutivo avrebbe ricevuto il plauso della Fiat che ha quindi provveduto a far partire subito le lettere di cassa integrazione che erano rimaste congelate.

 La Fiat avrebbe quindi ceduto alla richiesta dei sindacati di concedere la cassa integrazione a rotazione che arriverebbe per 1.200 dipendenti di Cassino che dovrebbero rientrare nel luglio 2003.

A Termini Imerese tuttavia sarebbe confermata la sospensione dell'attività a febbraio e la riapertura a settembre prossimo. Nello stabilimento di Mirafiori gli esuberi sarebbero definitivi e la cassa integrazione potrebbe arrivare solo se accompagnata da misure di mobilità lunga.

(Aggiornato il 06 Dicembre 2002 ore 08:00)

 

ACCUSE, RIPICCHE, DIKTAT, TRATTATIVA A PICCO

 I sindacati respingono il piano concordato tra l' Azienda ed il Governo e annunciano un primo sciopero di otto ore. Da lunedi' 5.600 in cassa integrazione a zero ore. Da Berlusconi e Fini dure accuse alla Cgil che replica: abbiamo fatto di tutto per evitare la rottura.

(Aggiornato il 05 Dicembre 2002 ore 19:00)

 

Alle 15 vertice a Palazzo Chigi con vertici aziendali e parti sociali

Fiat, il Governo pensa a soluzione ponte

L'esecutivo proporrà una cassa integrazione a rotazione, soluzione caldeggiata dai sindacati, ma che non piace al management dell'azienda torinese

Il vertice interministeriale sul caso Fiat a Palazzo Chigi è terminato a mezzanotte di ieri. Il premier Silvio Berlusconi, il suo vice Gianfranco Fini, i ministri Giulio Tremonti, Rocco Buttiglione, Roberto Maroni, Antonio Marzano, Altero Matteoli e il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi hanno analizzato a lungo lo stato delle trattative tra l’azienda torinese e i sindacati.

“E’ una situazione molto aperta - ha detto al termine Sacconi - oggi credo che ci possa essere un vero negoziato”, che “favorisca i termini per un accordo ponte”. “Non ci sono sul tappeto discorsi di finanza straordinaria - ha aggiunto - abbiamo 24 ore per far trovare alle parti un accordo su come affrontare una situazione di emergenza”.

L'appuntamento di oggi a Palazzo Chigi con azienda e sindacati è fissato alle 15. La carta che il Governo intenderebbe giocare per evitare una rottura è quella della cassa integrazione a rotazione, almeno per alcuni stabilimenti. Ipotesi caldeggiata dai sindacati ma che per ora l'azienda ha respinto. A rendere ancor più incerto l'esito del confronto anche le recenti critiche di berlusconi al management Fiat.

Se la trattativa fallirà, partiranno le lettere di cassa integrazione a zero ore per 5.600 dipendenti.

(Aggiornato il 05 Dicembre 2002 ore 15:50)

 

La protesta non si ferma: ancora blocchi e cortei
Scontro Berlusconi-azienda: gelo sulla trattativa

Numerosi blocchi hanno impedito per il secondo giorno consecutivo l'accesso all'area industriale di Melfi. Proteste delle tute blu anche a Cassino dove è stato chiuso sull'A1 il casello in entrata e in uscita. Dopo l'attacco ai dirigenti, è gelo fra premier e azienda. Senza accordo a rischio seimila lavoratori

MELFI (POTENZA) - Numerosi blocchi hanno impedito per il secondo giorno consecutivo l'accesso all'area industriale di Melfi. Stamani alle 6 - da quanto appreso dalle forze dell'ordine e dagli stessi manifestanti - nessuno è riuscito ad accedere allo stabilimento della Fiat, nè lavoratori sono usciti dalla fabbrica a conclusione del turno della notte che è andato deserto. Francesco Caruso oggi, insieme ad altri attivisti campani partiti in bus da Napoli, sarà al fianco degli operai.


TERMINI IMERESE - Una trentina di operai dello stabilimento Fiat hanno bloccato la strada ferrata 'Palermo-Messinà all' altezza della stazione di Termini Imerese. I convogli vengono bloccati a Trabia, a Fiumetorto e Cefalù


MILANO - Il corteo dei lavoratori Alfa Romeo di Arese giunti a Milano per un presidio sotto il grattacielo del Pirellone, ha raggiunto la Stazione Centrale per procedere al blocco del traffico ferroviario.

Alcuni lavoratori hanno già occupato le banchine ferroviarie e i binari della parte centrale della stazione. Al momento il traffico ferroviario viene fatto giungere ai lati, ma i lavoratori stanno procedendo a bloccare anche i binari rimasti liberi. Intanto una delegazione di dieci sindacalisti della fabbrica si prepara per essere ricevuta direttamente dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Per quanto riguarda il piano alternativo per gestire la crisi di Arese e rilanciare la fabbrica Alfa Romeo, il sindacato chiede alla Regione di intervenire sui proprietari dell'area dello stabilimento. Intanto, i lavoratori hanno issato uno striscione che raffigura il Natale 2002, con un albero in mezzo ad un cimitero e, sovrastante, la figura della morte con la scritta 'Esuberi'.


CASSINO - I lavoratori in sciopero dello stabilimento Fiat hanno invaso la stazione di Piedimonte San Germano bloccando il transito dei treni. A paralizzare la linea ferroviaria i lavoratori aderenti al Sin.Cobas e alla Fiom-Cgil. Il presidio prosegue davanti allo stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano e sulle altre strade del comprensorio industriale dove oggi la produzione è ferma. Bloccati il casello dell'autostrada, la statale Casilina e la superstrada Cassino-Formia.
 

(Aggiornato il 04 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

LE MONDE, GLI AGNELLI PENSANO A VENDITA QUOTA CLUB MED

PARIGI - Gli Agnelli starebbero prendendo in considerazione la cessione della loro partecipazione del 23,8% nel Club Mediterranee nonostante le azioni valgano oggi un sesto che nel 2000. Lo scrive oggi il quotidiano 'Le Monde' secondo cui le voci di un'uscita della famiglia italiana dal capitale del leader mondiale dei villaggi vacanze sarebbero sempre piu' insistenti. Secondo questo rumor, gli Agnelli, che sono il principale azionista del club del 'tridente' tramite le holding Ifil e Exor, sarebbero pronti a vendere ''a prezzi che non sono piu' teorici'', cioe', scrive il giornale parigino, ad ''ammettere l'idea di un'importante minusvalenza'' perche' costretti dalle difficolta di Fiat Auto ''a riposizionarsi urgentemente''. Del resto, si interroga il quotidiano, ''non si attribuisce agli Agnelli anche l'intenzione di rivendere a Auchan la loro partecipazione nella Rinascente non appena l'opa congiunta consentira' di ritirarla dalla Borsa di Milano?''. Gli Agnelli, che hanno investito nel turismo attraverso l'Ifil l'8% del loro portafoglio, avevano sottoscritto nel 1995 un aumento di capitale di Club Med per 900 milioni di franchi, comprando a 500 franchi, cioe' 76 euro, azioni che oggi ne valgono 25. Il Club che presentera' il 17 dicembre i suoi risultati annuali e' in difficolta' non solo a causa della difficile congiuntura del settore turistico, ma anche, secondo 'Le Monde', a causa di una crisi di identita'. Il gruppo, guidato dal 1997 da Philippe Bourguigon, non riuscirebbe a trovare un nuovo modello di turismo in grado di rilanciare le sue attivita'. A causa di queste difficolta', circolano voci di un possibile cambio della guardia ai vertici oltre a quelle, ricorrenti da tempo, di una possibile scalata.

(Aggiornato il 03 Dicembre 2002 ore 16:00)

 

UGL, SERVONO RISPOSTE DA AZIENDA E GOVERNO

ROMA - Per superare l'impasse al quale e' giunto il tavolo sulla vertenza Fiat servono risposte sia da parte dell'azienda che da parte del governo. Lo ha detto il segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, Domenico Fresilli, spiegando che ''il sindacato ha chiesto alla Fiat di gestire la crisi nell' immediato utilizzando la Cig a rotazione e i contratti di solidarieta'. Ma abbiamo anche chiesto al governo - ha aggiunto Fresilli - di utilizzare tutti gli strumenti per evitare che anche uno solo dei dipendenti Fiat resti fuori dall'azienda''.

(Aggiornato il 03 Dicembre 2002 ore 15:50)

 

CAPRIOLI (FIM), SITUAZIONE BRUTTA

ROMA - ''La situazione e' brutta''. Lo ha detto il segretario generale della Fim, Giorgio Caprioli, al termine dell'incontro tra il ministro Marzano e i sindacati. ''Purtroppo - ha detto Caprioli - non ci sono novita', la situazione e' piu' che mai brutta, perche' la Fiat non mostra segnali di fiducia. Un elemento positivo - ha aggiunto Caprioli - e' invece che il governo ha ascoltato le nostre richieste con molto interesse e le giudica fondate e ragionevoli, si e' impegnato a riportarle all'azienda''.

(Aggiornato il 03 Dicembre 2002 ore 15:20)

 

MARZANO, TRATTATIVA PROSEGUE FORSE A PALAZZO CHIGI

TERMINATO INCONTRO CON SINDACATI, ALLE 16,30 CON AZIENDA

 ROMA - Dopo gli incontri di oggi con sindacati e Fiat al Ministero delle Attivita' produttive la trattativa potrebbe proseguire direttamente a Palazzo Chigi. Lo ha detto il ministro Antonio Marzano al termine della riunione con i rappresentanti dei sindacati di categoria. ''Quello di stamattina - ha detto Marzano - e' stato un incontro utile. Nel pomeriggio incontrero' l'azienda e probabilmente la trattativa proseguira' direttamente a Palazzo Chigi, anche prima del 5 dicembre''.

 

RINALDINI (FIOM), NON CI SONO CONDIZIONI PER NEGOZIATO

GOVERNO PER ORA CI HA SOLO ASCOLTATO

ROMA - ''Al momento ribadisco che non ci sono le condizioni per un negoziato''. Lo ha detto il leader della Fiom Gianni Rinaldini, che ha spiegato come ''quello di stamattina e' stato da parte del governo un incontro esplorativo, in cui il ministro Marzano ha ascoltato per l'ennesima volta le nostre proposte e si e' impegnato a riferirle all'azienda oggi pomeriggio. Alla luce di cio' - ha aggiunto Rinaldini - non vedo elementi nuovi di particolare ottimismo''.

(Aggiornato il 03 Dicembre 2002 ore 14:45)

 

ALFA ARESE, DOMANI MANIFESTAZIONI A REGIONE E MEDIASET

MILANO - Due manifestazioni sono previste per domani durante le quattro ore di sciopero decise a sostegno della vertenza Fiat dai lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese. Gli operai si recheranno presso la Regione Lombardia per incontrare il Presidente Formigoni e alla Presidenza del Gruppo Mediaset in via Paleocapa 3 per sollecitare uno spazio informativo adeguato ai problemi dei lavoratori Fiat e in particolare sull'Alfa di Arese, stabilimento che rischia la chiusura. Nel corso dell'assemblea generale dei lavoratori di questa mattina i lavoratori hanno approvato un ordine del giorno che, tra l'altro, ''rivendica la suddivisione del lavoro tra tutti gli stabilimenti, l'utilizzo dei contratti di solidarieta', la Cig a rotazione per impedire l'espulsione dei lavoratori dalle fabbriche''. In particolare l'assemblea dei lavoratori ''vincola tutte la organizzazioni sindacali a sostenere al tavolo della trattativa per Arese proposte che prevedano la produzione di auto Alfa, il mantenimento e potenziamento dell'attivita' di progettazione, ricerca, collaudo, e costruzione di auto a basso impatto ambientale, la produzione del motore a 6 cilindri e dell'auto sportiva''. Si chiede inoltre un' integrazione di 200 euro mensili a carico dell'azienda per i lavoratori in cassa integrazione.

(Aggiornato il 03 Dicembre 2002 ore 14:40)

 

Melfi sotto assedio

Proteste anche a Torino. Confronto a tavoli separati
Marzano: 'Possibile un intervento statale'

MELFI (POTENZA) - Gli operai dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese (Palermo) e quelli dello stabilimento di San Nicola di Melfi (Potenza) hanno bloccato stamani l'area industriale di Melfi. Tre blocchi impediscono l'accesso allo stabilimento della Fiat e alle altre aziende della zona. Da Termini Imerese sono arrivati circa 500 operai, a bordo di nove autobus.

In mattinata è atteso l'arrivo di altri autobus con lavoratori degli stabilimenti di Pomigliano d'Arco (Napoli), Teramo e Termoli (Campobasso). L'intera area è presidiata da polizia e carabinieri. I manifestanti hanno consentito l'uscita dallo stabilimento della Fiat dei circa 1.200 operai del turno della notte, ma stanno impedendo l'accesso a quelli del turno successivo. La manifestazione si sta svolgendo nella calma.

Nell' area industriale di Melfi (Potenza), i lavoratori preparano le strutture per l' accoglienza degli operai siciliani che sono intenzionati a mantenere il blocco fino a giovedì 5 dicembre.

Stamani è stata montata una cucina da campo fatta arrivare dalla Fiom dell' Emilia Romagna, mentre il comune di Lavello (Potenza) ha reso disponibile un' autobotte con acqua potabile, e sono in corso contatti con alcune amministrazioni comunali per permettere ai lavoratori di poter trascorrere la notte in alcune palestre. Tra i lavoratori cresce l' attesa per l' esito degli incontri a Roma anche se, generalmente, vi è un clima di pessimismo. Secondo fonti della Cgil, nello stabilimento della Fiat di Melfi sono «entrati pochissimi lavoratori».

TORINO- I circa 1.500 lavoratori della Fiat Mirafiori hanno lasciato la stazione di Torino-Lingotto, che bloccavano da questa mattina e stanno rientrando in corteo nello stabilimento torinese.

I lavoratori della Fiat hanno organizzato dei presidi davanti alle banche a Torino. Davanti alla sede del Sanpaolo Imi e della Banca Crt (gruppo Unicredit) è stato distribuito un volantino con un appello a Capitalia, IntesaBci, Sanpaolo Imi e Unicredit, principali banche creditrici del Lingotto: «Se anche a causa del permanere del vostro atteggiamento in questa vicenda - affermano Fim, Fiom, Uilm e Fismic - vedremo negate le nostre speranze di futuro, non esiteremo a trarne le debite conseguenze dando disdetta dei conti correnti presso i vostri istituti»

Tre treni a lunga percorrenza sono stati fermati nelle stazioni di Moncalieri e Trofarello a causa del blocco di Torino Lingotto. I passeggeri sono stati trasferiti a Porta Nuova con autobus. Sono il Lecce-Torino (fermato a Moncalieri), il Reggio Calabria-Torino e il Livorno-Torino (fermati entrambi a Trofarello).

PALERMO - Una quarantina di operai della Fiat dello stabilimento di Termini Imerese presidia i cancelli d' ingresso della sede di via Imperatore Federico. Gli operai non blocanno il traffico ma con la loro presenza davanti al grosso centro della succursale di vendita Fiat intendono dare un segnale di «presenza e attenzione» in questi giorni di vertenza tra sindacati e azienda.

(Aggiornato il 03 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

WAGONER (GM),PIANO AZIENDA E' SOLIDO ED E' SFIDA

NEW YORK - Il piano di riorganizzazione presentato dall'amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti, viene definito una ''sfida'' da Rick Wagoner, numero uno di Generale Motors, il colosso di Detroit che, di Fiat Auto, detiene il 20%. ''I concetti di base - spiega Wagoner in una intervista al settimanale Automotive News - sono solidi. Penso che abbia messo sul tavolo buoni temi e che stia cercando di perseguirli. Si tratta - ha concluso - di una sfida''.

(Aggiornato il 02 Dicembre 2002 ore 15:15)

 

Primi licenziamenti nell'indotto Fiat

Arrivano i primi licenziamenti nelle aziende dell'indotto Fiat di Termini Imerese. Le lettere sono state consegnate agli otto dipendenti della Cogevar, una piccola azienda che opera nel settore della carpenteria metallica nell' agglomerato industriale di Termini. Impugneremo il provvedimento ha annunciato Testaiuti, della Fiom-Cgil. 'E' strano che i lavoratori siano stati licenziati a circa un mese dall'apertura delle procedure di cassa integrazione da parte dell'azienda'.

(Aggiornato il 02 Dicembre 2002 ore 14:40)

 

OPERAI ARESE BLOCCANO AUTOSTRADA DEI LAGHI

Circa 300 lavoratori dello stabilimento dell'Alfa Romeo hanno bloccato per tre quarti d'ora l'autostrada dei Laghi in prossimita' dello svincolo di Arese. Paralizzato completamente il traffico stradale lungo l'arteria che collega Milano con Varese e Como, con le zone del valico italo-svizzero di Brogeda e in direzione di Malpensa. Decisivo potrebbe essere domani l'incontro tra le parti al Ministero dell'Industria e fondamentale, due giorni dopo, il vertice conclusivo a Palazzo Chigi. Intanto l'ad di IntesaBci, Passera sostiene che per la Fiat e' necessario andare avanti con il piano e trovare risorse anche attraverso le dismissioni, per lanciare nuovi modelli.

(Aggiornato il 02 Dicembre 2002 ore 11:00)

 

Oltre 4.000 esuberi non saranno riassunti

I sindacati riferiscono che l'ha confermato l'Azienda

ROMA - Il 50% degli 8.100 esuberi previsti nel piano anticrisi della Fiat non sara' piu' riassunto. I sindacati hanno riferito che l'ha confermato l'Azienda stessa. La notizia e' stata resa nota questa mattina durante l'incontro al Ministero delle Attivita' produttive, sospeso dopo circa cinque ore di trattative, tra Azienda, sindacati e governo. Il giudizio dei sindacati e' negativo sull'atteggiamento della Fiat ma anche su quello del governo: la trattativa 'va male' e 'siamo in una fase di stallo', hanno detto.

 (Aggiornato il 29 Novembre 2002 ore 15:40)

 

SOSPESA TRATTATIVA; SINDACATI, VA MALE

ROMA - Il negoziato al ministero delle attività produttive sulla vertenza Fiat e' stata sospesa. ''La trattativa va male - ha detto il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, uscendo dalla riunione, siamo in un'assoluta fase di stallo''.

 (Aggiornato il 29 Novembre 2002 ore 14:50)

 

STACCHINI (FIOM), MIRAFIORI E' A RISCHIO

TORINO - ''Il quadro offerto dalla Fiat con lo spostamento del restyling della Punto a Termini Imerese si traduce per Mirafiori in un aumento del numero dei licenziamenti''. Lo sostiene il responsabile dell' ufficio sindacale della Fiom di Torino, Claudio Stacchini, che partecipa alla trattativa in corso a Roma con la Fiat. ''I 3.700 lavoratori in esubero dichiarati dalla Fiat a Torino non rientreranno piu' - spiega - a questi bisogna aggiungere i lavoratori in esubero a causa del passaggio a giugno da una produzione di 750 Punto al giorno ad una di 350 monovolumi. Un esubero stimabile in 1.000 licenziamenti in piu'''. A questa cifra, sempre secondo Stacchini, bisogna aggiungere ''gli esuberi che nei prossimi giorni saranno dichiarati, sempre dentro lo stabilimento di Mirafiori, dalle societa' collegate Tnt (circa 700) e Powertrain (circa 500)''. Complessivamente, dunque, gli esuberi sarebbero 6.000. ''La produzione a Mirafiori - dice ancora Tacchini - appena cessera' la Panda, scendera' sotto le 150 mila autovetture all' anno contro le 500 mila di quattro anni fa e le 300 mila di quest' anno, mettendo inesorabilmente a rischio la vita dello stabilimento''. ''La Fiat - conclude - continua a rifiutare qualsiasi modifica del piano industriale. Il Governo, che e' presente solo con i tecnici brilla per assenza politica''.

 (Aggiornato il 29 Novembre 2002 ore 14:00)

 

Arcore, 500 lavoratori dell'Alfa in corteo

C'e' anche la caricatura di Berlusconi presentata ieri

ARCORE (MILANO) - C'e' anche una caricatura di Silvio Berlusconi in mezzo agli oltre 500 lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese che sfilano lungo le vie di Arcore. E' quella presentata ieri all'Alfa Romeo che raffigura un sorridente premier con la scritta 'Presidente operaio o presidente esubero?'. Lungo le vie del centro i pochi cittadini scesi per strada osservano il corteo, mentre poco prima, gli operai della Peg-Perego hanno salutato i lavoratori dell'Alfa dalle finestre della fabbrica.

 (Aggiornato il 29 Novembre 2002 ore 11:40)

 

Ancora proteste e blocchi. Lumia (Ds): "Dietro le promesse non c'è nulla di concreto"

Crisi Fiat, Ciampi fiducioso

Manifestanti in strada a Palermo. Operai bloccano i cancelli di Arese. Studenti e no global solidarizzano con le tute blu

Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si è detto fiducioso per una soluzione della crisi Fiat. Ne ha accennato nel suo discorso di salute in occasione della consegna del premio Leonardo 2002 a Luca Cordero di Montezemolo, presidente e amministratore delegato della Ferrari. "Questo riconoscimento - ha sottolineato Ciampi - è un motivo di fiducia e di impegno perché si veda risolta pienamente, come tutti ci auguriamo, la crisi che ha colpito la nostra maggiore azienda automobilistica. Luca di Montezemolo ha dimostrato come in un settore così difficile, con un team ben condotto si possano raggiungere obiettivi eccezionali".

Il presidente Ciampi ha invece espresso preoccupazione per la perdita di competitività del nostro paese. "Noi tutti siamo colpiti e preoccupati nel vedere che, nella competizione internazionale, l'Italia sta perdendo quote di mercato, non solo in relazione all'ingresso di nuovi paesi, anche all'interno dell'Europa".

Nella mattinata una cinquantina di dipendenti dell'Automotive system, fabbrica dell'indotto dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, ha manifestato davanti alla filiale palermitana del Lingotto, di via Imperatore Federico.

Gli operai che producono serbatoi e plance per la Punto, hanno impedito il passaggio agli ingressi della filiale. La protesta è maturata tra la delusione per le notizie giunte da Roma sull'incontro di mercoledì con l'azienda. Intanto a Termini Imerese è stato rafforzato il presidio davanti allo stabilimento.

"C'è stato un arretramento pericoloso delle posizioni della Fiat - ha detto il leader dei metalmeccanici Roberto Mastrosimone che aveva partecipato alla riunione romana - ciò ci induce a inasprire le forme di lotta. Non intendiamo accettare l'ennesimo dietro front dell'azienda e siamo in attesa di una posizione forte da parte del governo nazionale".

Ed è continuata davanti agli stabilimenti di Arese la protesta degli operai dell'Alfa Romeo. Verso le 10, a dare supporto ai lavoratori che manifestano davanti agli stabilimenti, sono arrivati anche numerosi gruppi di studenti delle scuole della zona.

Presenti rappresentanze degli istituti Olivetti, Cannizzaro, Ipsia e Mattei di Rho (Milano), dell'Istituto Borsellino di Arese e alcuni gruppi dei centri sociali milanesi. "Come al solito, dietro gli annunci non c'è niente. Purtroppo è stato bene mantenere un atteggiamento di prudenza rispetto ai trionfali annunci del polo sulla risoluzione della vertenza Fiat".

Lo ha dichiarato il deputato Giuseppe Lumia, capogruppo Ds in commissione antimafia. "Hanno ben ragione le organizzazioni sindacali - ha continuato il parlamentare della quercia - a bocciare le proposte della Fiat soprattutto sullo stabilimento di Termini Imerese".

"La strada, quindi, è ancora in salita - ha aggiunto - e non dobbiamo scoraggiarci a percorrerla tutta. Adesso - ha concluso - è necessario che ci adoperiamo per far cambiare realmente il piano industriale dell' azienda del gruppo agnelli e fare impegnare davvero il governo in questo senso, perchè sino ad ora poco ha fatto o nulla".

 (Aggiornato il 28 Novembre 2002 ore 19:50)

 

Fiat, operai bloccano ingresso Arese

Dall'alba i lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese stanno bloccando tutti gli ingressi degli stabilimenti,presidiando i cancelli.La protesta,indetta dal sindacato di base e dai confederali,andra' avanti per tutta la giornata. Nel pomeriggio,prevista la partecipazione di attori e musicisti. I lavoratori dell'Alfa,che contestano tra l'altro di 'essere lasciati da parte anche nelle trattative',domani manifesteranno davanti alla residenza del Presidente del Consiglio ad Arcore per chiedere un intervento in difesa della fabbrica.

(Aggiornato il 28 Novembre 2002 ore 10:00)

 

FIAT: IVECO; STAMPA, OFFERTA PER FABBRICA BUS IN UNGHERIA

ROMA - Iveco, l'unita' veicoli industriali della Fiat, avrebbe ricevuto una offerta da parte di un investitore ungherese per l'acquisto della sua fabbrica di autobus in Ungheria. Lo riporta il quotidiano locale 'Vilaggazdasag'. L'autore dell'offerta sarebbe Gabor Szeles, il presidente del costruttore ungherese Ikarus precedente proprietario dell'impianto acquistato dalla divisione Iveco Irisbus nel 1999. L'anno scorso le perdite relative alla fabbrica ungherese sono salite a 3,4 miliardi di fiorini (14 milioni di dollari) rispetto ai 2,1 milioni di fiorini del 2000. Secondo quanto riportato lunedi' scorso dal quotidiano ungherese 'Magyar Hirlap', la Irisbus, divisione Iveco operativa nello stabilimento ungherese prevede di licenziare il 30% dei 700 dipendenti che lavorano nell'impianto di Szekesfehervar a 70 chilometri da Budapest.

(Aggiornato il 27 Novembre 2002 ore 17:30)

 

Marzano: per la Fiat rilancio reale

Ristrutturare la Fiat è indispensabile per rilanciare
l'azienda, ma il rilancio deve essere definitivo e non
transitorio. Lo ha sottolineato il ministro delle Attività
produttive Antonio Marzano che oggi ha dato il via alla
nuova trattativa fra sindacati e vertici aziendali. «I
termini del problema sono chiari - ha precisato Marzano -
occorre una ristrutturazionesecondo un piano capace di
dare all'azienda una competitività stabile nel settore
dell'auto, non transitoria, non occasionale, ma
definitiva». Il nuovo piano industriale deve «ridurre
l'impatto sociale e occupazionale al minimo - ha
proseguito il ministro - ma se non si procedera'
seriamente il settore entrara' in crisi irreversibile e le
dimensioni del problema saranno molto più gravi di quanto
siano già oggi». L'esecutivo - che ha garantito ogni
possibile forma di appoggio t ecnico sulla vertenza - è
disponibile ad utilizzare tutti gli strumenti necessari
sotto forma di incentivi, ammortizzatori sociali congrui
alla situazione, infrastrutture e formazione.

(Aggiornato il 27 Novembre 2002 ore 15:30)

 

Riuniti al ministero delle Attività produttive i sindacati metalmeccanici, i rappresentati del Lingotto e i tecnici del ministero supervisionati Antonio Marzano

Crisi Fiat, al via la trattativa ad oltranza

Andrà avanti ininterrottamente fino al 5 dicembre, data in cui è fissato un nuovo appuntamento a Palazzo Chigi. Ottimista Maroni: "Un'intesa è possibile". Boschetti: "Con le risorse che abbiamo siamo in grado di uscire dal tunnel"

E' partita la trattativa a oltranza al ministero delle Attività produttive sulla Fiat. Al tavolo partecipano i sindacati metalmeccanici (i segretari generali di Fiom, Fim e Uil, Gianni Rinaldini, Giorgio Caprioli e Antonino Regazzi), i rappresentanti del Lingotto (il capo delle relazioni industriali Rebaudengo e il responsabile per le risorse umane Fattori) e i tecnici del ministero e il ministro per le Attività produttive Antonio Marzano. Sono stati invitati anche i rappresentanti di tutti gli altri ministeri che saranno presenti quando saranno affrontati i punti di loro competenza. Si andrà avanti ininterrottamente fino al 5 dicembre, data in cui è stato fissato un nuovo appuntamento a Palazzo Chigi.

Ristrutturare la Fiat è indispensabile per rilanciare l'azienda, ma il rilancio deve essere definitivo e non transitorio. "I termini del problema sono chiari - ha precisato Marzano - occorre una ristrutturazione dell'azienda secondo un piano capace di dare all'azienda una competitività definitiva nel settore dell'auto, non transitoria, non occasionale, ma definitiva". Questa ristrutturazione deve "ridurre l'impatto sociale e occupazionale al minimo - ha proseguito il ministro - ma se non si fa la ristrutturazione il settore entra in crisi definitiva e le dimensioni del problema sociale diventano molto più  gravi di quanto siano oggi". L'esecutivo e' disponibile a utilizzare tutti gli strumenti necessari e disponibili sotto forma di incentivi, di ammortizzatori sociali congrui alla situazione, di infrastrutture e formazione. "

"La Fiat Auto con le risorse che ha è in condizione di uscire dal tunnel" ha invece assicurato il direttore generale della Fiat, Alessandro Barberis, a margine della conferenza sulla ricerca organizzata da Confindustria. "Siamo contenti che ci sia il tavolo - spiega Barberis - e che si entri nel merito per affrontare i problemi con uno spirito costruttivo. Tutti abbiamo a cuore il risanamento della Fiat e il riequilibrio dei nostri conti, per poterci sviluppare e innovare".

Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, è convinto che un’intesa sulla Fiat sia possibile, ma Che l'azienda deve modificare il piano industriale che oggi appare squilibrato. Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui, tra l’altro manifesta apprezzamento per "l'atteggiamento intelligente e costruttivo che ha assunto Guglielmo Epifani".

"Non voglio fare previsioni - sostiene il ministro - ma credo che si possa guardare con un certo ottimismo alla trattativa fra sindacato e azienda e alla scadenza del 5 dicembre". Maroni ritiene inoltre che esiste "un evidente squilibrio tra l'impatto che questo piano, il piano presentato, potrà avere a livello sociale in Italia e i benefici nei conti complessivi del gruppo. Conti che necessitano, sì, di tagli ma di tagli che vanno effettuati in tanti modi. Non c'è solo la riduzione di personale". Infine, una bacchettata alle banche, le quali "hanno avuto un ruolo importante nel bene e nel male nella storia della Fiat. Credono che un piccolo esame di coscienza se lo debbano fare".

(Aggiornato il 27 Novembre 2002 ore 12:00)

 

EPIFANI, O VINCIAMO UNITI O PERDIAMO DISUNITI

Si e' concluso con un appello all'unita' l'intervento del leader della Cgil a conclusione della manifestazione dei metalmeccanici a Roma. Un monito giunto dopo la contestazione al segretario della della Fim-Cisl Caprioli che ha suscitato anche il risentimento di Pezzotta. Tanto che il leader della Cisl aveva minacciato di lasciare il palco. Ma poi la tensione si e' allentata. 'Non ci facciamo dividere -ha detto Caprioli- c'e' chi punta a seminare veleno'. Ha quindi rinnovato il no del sindacato alla cassa integrazione a zero ore e sollecitato nuovamente la Fiat a investire. Per Epifani il piano presentato 'e'di galleggiamento, non fa i conti con la portata della crisi e non garantisce il futuro'. 'Nella fase che si apre domani -ha detto- bisogna far sentire il peso della mobilitazione' e poi rivolto agli operai del Lingotto -ha aggiunto- 'la vostra lotta e' un simbolo'. Dopo la manifestazione e l'incontro con il presidente della Camera Casini, vertice Cgil-Cisl-Uil. Per il sindacato l'adesione Fiat allo sciopero e' stata del 90%, per l'azienda del 27%.

 

Dipendenti Fiat manifestano a Piazza Navona

ROMA - Si sta concludendo a Piazza Navona la
manifestazione degli operai della Fiat, che hanno sfilato
in corteo lungo le vie della capitale. L'ultimo degli
interventi in scaletta e' quello del segretario generale
della Cgil, Guglielmo Epifani. In testa alla sfilata, gli
operai di Termini Imerese che hanno scandito slogan contro
la chiusura dell'impianto ribadendo la necessita' di
interventi per salvaguardare l'occupazione in Sicilia.
Molto applauditi Massimo D'Alema e Piero Fassino: insieme
ai lavoratori hanno marciato i sindaci di molti comuni, i
rappresentanti di provincie e regioni e gli esponenti dei
movimenti No Global.

(Aggiornato il 26 Novembre 2002 ore 16:00)

 

Masera, piano industriale va approvato in tempi brevi

Fondamentale che il rilancio possa avvenire su basi solide

BRUXELLES - Il piano industriale Fiat deve essere approvato riducendo 'i tempi al massimo': e' il parere del presidente del Sanpaolo Imi Rainer Masera. Masera, a Bruxelles a margine di un convegno sul mercato finanziario unico europeo, ha osservato che 'c'e' un monitoraggio continuo della situazione a livello di amministratori delegati'.Masera ha insistito sulla necessita' di tempi rapidi per l'avvio del piano industriale, ribadendo l'importanza che il rilancio dell'azienda 'possa avvenire su basi solide'.

 

EPIFANI, AZIENDA COSTRETTA RIMANGIARSI PROPRIA DECISIONE

LEADER CGIL, DA FIAT PIANO DI GALLEGGIAMENTO

ROMA - La Fiat ''e' stata costretta a rimangiarsi una propria decisione''. Lo ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenendo dal palco, a piazza Navona, dove si e' concluso il corteo dei lavoratori della Fiat. Per Epifani, questo ''piccolo risultato lo si deve - ha osservato - alla nostra lotta e unita'''. Epifani ha anche sollecitato un '' nuovo ruolo attivo'' del governo che deve aiutare il sindacato nell' obiettivo di ''cambiare il piano''. Il leader sindacale ha anche chiesto uno ''sforzo piu' ampio'' ai sindaci e ai presidente di regione. ''Ognuno - ha affermato - deve fare la sua parte, possiamo molto se uniamo comuni e regioni''. Epifani ha definito il piano presentato dalla Fiat ''ordinario e di galleggiamento che non fa i conti con la vera portata della crisi e non garantisce futuro''.

(Aggiornato il 26 Novembre 2002 ore 12:40)

 

Casini incontrera' lavoratori Fiat

'Per testimoniare la vicinanza del Parlamento'

ROMA - Il presidente della Camera Casini incontrera' nel pomeriggio una delegazione di lavoratori della Fiat e il coordinamento delle donne. L'incontro, 'per testimoniare simbolicamente la vicinanza del Parlamento in un momento di crisi', e' stato annunciato dallo stesso Casini aprendo la seduta dedicata all'esame di mozioni sulla crisi dell'azienda torinese.

 

CORTEO TUTE BLU E' ARRIVATO A PIAZZA NAVONA

ROMA - La testa del corteo dei lavoratori Fiat che manifestano oggi a Roma contro il piano dell'azienda e' arrivata in Piazza Navona, dove e' allestito il palco per i discorsi dei sindacalisti, che saranno chiusi dall'intervento del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.

(Aggiornato il 26 Novembre 2002 ore 11:40)

 

APRONO IL CORTEO I LAVORATORI DI TERMINI IMERESE

ROMA - Sono gli operai di Termini Imerese che aprono il corteo e movimentano la manifestazione con slogan in dialetto come ''Sicilia Sicilia Sicilia mia: c'e' cu mangia e cu talia'' (C'e' chi mangia e chi guarda). Davanti a Piero Fassino, con l'accompagnamento di una tromba, gli operai di Termini improvvisano addirittura un Inno di Mameli, poi vedono Massimo D'Alema e sono in molti che cercano di stringergli la mano e qualcuno anche tenta di abbracciarlo schioccandogli due baci sulle guance. Poi ci sono gli slogan rivolti ai romani: ''Gente non state li' a guardare, c'e' la Sicilia da salvare''. C'e' anche un operaio che con un cartello si rivolge direttamente all'amministratore delegato dell'azienda: ''Ricordati, parole tue: lo stabilimento di Termini Imerese e' il fiore all'occhiello della Fiat''. Nel resto del corteo, dove e' folta la rappresentanza della Fiom, si scandiscono slogan come ''La classe operaia ha scelto questa via, lavoro diritti e democrazia'' e anche ''Il posto di lavoro non si tocca, lo difenderemo con la lotta''. Ci sono i gonfaloni della Provincia di Torino, della Regione Piemonte, del Comune di Caccamo e tanti altri. In coda al corteo il Roma Social Forum e i Disobbedienti con lo striscione ''Uniti per la democrazia, la giustizia e la dignita'''.

(Aggiornato il 26 Novembre 2002 ore 11:25)

 

Stop alla cassa integrazione

Sospese per 10 giorni le procedure per la cassa
integrazione, sul piano Fiat si tratterà ad oltranza. È
quanto è emerso al termine di oltre quattro ore di
riunione a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali, e
dopo una serie di faccia a faccia tra il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e le parti
sociali. Prima riunione, oggi alle 9,30 al ministero delle
Attività produttive. Mentre per il 5 dicembre - data in
cui si esauriranno i termini per la Cigs che sarebbero
dovuti scadere oggi - è fissata la nuova convocazione del
tavolo Fiat a Palazzo Chigi. Sul filo di lana, e a poche
ore dallo sciopero di tutti i lavoratori della Fiat e
dalla manifestazione indetta dai sindacati a Roma (una
manifestazione, come hanno detto Pezzotta e Angeletti, che
ora è ancora più importante), si è trovato un accord o che
consentirà ai 5.600 operai Fiat degli stabilimenti
interessati di non andare in cassa integrazione il due
dicembre.

(Aggiornato il 26 Novembre 2002 ore 10:30)

 

Le dichiarazioni del direttore generale dopo il vertice tra azienda, governo e sindacati

Fiat, Barberis: "Tutti i 1800 esuberi di Termini Imerese rientranno dopo giugno"
 

Tutti i 1800 lavoratori in esubero dello stabilimento di Termini Imerese rientreranno al lavoro dopo il mese di giugno. Lo ha detto il direttore generale della Fiat, Alessandro Barberis nel corso del vertice di Palazzo Chigi tra governo, azienda e parti sociali sul piano industriale Fiat.

Ribadendo, quindi, la necessità di una chiusura provvisoria dell'impianto, Barberis ha assicurato che "la riapertura dello stabilimento di termini imerese è certa" e che i lavoratori che andranno in cassa integrazione rientreranno nello stabilimento dopo giugno, per lavorare alla produzione del restyling della Fiat Punto. Nel frattempo lo stabilimento di Mirafiori lavorerà alla nuova monovolume.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha dichiarato che il governo auspica un negoziato in tempi brevi. E invita l'azienda a "verificare la possibilità di significative correzioni al piano proposto". “Il governo ha verificato tutti gli strumenti di politica industriale e di lavoro che possono essere posti a disposizione del negoziato – ha spiegato - Questi strumenti attengono, in particolare al prioritario sostegno di eventuali progetti di ricerca e di innovazione, con particolare riguardo alla maggiore eco compatibilita"'.

Questa sarà una settimana decisiva per la vicenda Fiat. Dalle indiscrezioni che hanno preceduto l'incontro di Palazzo Chigi, era emerso che, nel caso in cui la Fiat avesse accettato una riduzione della cassa integrazione a zero ore, con l'obiettivo del salvataggio degli stabilimenti di Termini Imerese, la trattativa avrebbe segnato un punto a favore dei sindacati. E, paradossalmente, anche a favore del governo Berlusconi, che si è battuto  per non tradire le promesse fatte ai siciliani durante le elezioni.

Tra gli analisti e gli addetti ai lavori rimane comunque molto pessimismo a proposito di queste ipotesi. L'azienda torinese potrebbe accettare di rivedere il suo piano e dunque dichiarare di aver fatto passi sbagliati soltanto se avesse qualcosa di sostanzioso in cambio. Dal Lingotto, intanto, nessun commento circa una possibile revisione del piano industriale aziendale.

Secondo voci provenienti da ambienti finanziari il lingotto sarebbe pronto a rivedere i suoi piani se il sistema bancario aprisse di nuovo linee di credito a favore del colosso automobilistico. Finora il gruppo di banche che ha già sborsato 3 miliardi di euro, ha fatto orecchie da mercante, sostenendo che l'esposizione del sistema bancario nei confronti di un solo gruppo è già oltre i limiti consentiti e che la Fiat dovrebbe invece decidersi a cedere i gioielli di famiglia, ma forse l'intervento finanziario del governo potrebbe fargli cambiare idea.

Intanto stamane i lavoratori dello stabilimento Alfa Romeo di Arese, coinvolti nel piano di ristrtturazione preannunciato dalla Fiat, hanno bloccato per un'ora l'Autolaghi (A8) nelle vicinanze dello stabilimento causando notevoli disagi alla circolazione. 

Due ore di sciopero sono state programmate alla fine del secondo turno questa sera, dalle 20 alle 22, nello stabilimento di Mirafiori. La "fermata", dicono i sindacati, è anche in preparazione della manifestazione che si svolgerà domani a Roma ed alla quale parteciperà anche il primo cittadino del capoluogo piemontese, Sergio Chiamperino.

Sulla vicenda interviene anche  l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi: "Occorre lavorare in maniera più coordinata perchè le prospettive del futuro siano più serene". Il vero problema - ha sottolineato l'arcivescovo di Milano - èquello di metterci, o meglio di tornare a metterci, tutti quanti attorno ad un tavolo per trovare una soluzione che sia capace di salvare tante esigenze.

(Aggiornato il 25 Novembre 2002 ore 20:30)

 

DOMANI A MANIFESTAZIONE EPIFANI, PEZZOTTA, ANGELETTI

ROMA - I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti parteciperanno domani alla manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori della Fiat e dell'indotto contro la crisi della casa torinese. Dal palco parleranno - secondo quanto si apprende - quattro delegati degli stabilimenti piu' coinvolti nella ristrutturazione (Mirafiori, Cassino, Arese e Termini Imerese). Per la Uilm fara' lo speakeraggio Giovanni Contento mentre la Fim-Cisl interverra' con il suo segretario generale, Giorgio Caprioli. La manifestazione sara' chiusa dal leader della Cgil, Epifani.

 

FIAT: AGNELLI, INSIEME SI POSSONO TROVARE SOLUZIONI VALIDE

A poche ore dal vertice a Palazzo Chigi un intervento che apre la porta alla speranza. 'Dobbiamo aspettarci che il dialogo -ha detto- sia su punti concreti'.Intanto da Termini Imerese e' partito un treno speciale con 900 operai. Parteciperanno domani alla manifestazione dei metalmeccanici che vedra' anche la presenza dei vertici di Cgil-Cisl-Uil. Calcolato l'impatto della crisi Fiat sull'indotto in Lombardia: in fumo 443 mln di euro (oltre 800mld di vecchie lire), la meta' sarebbero gia' svaniti. Sollecitazioni a un impegno corale anche dall'arcivescovo di Milano, mentre dai Ds arriva un nuovo sollecito al governo. Il presidente di S.Paolo/Imi, Masera: 'bisogna fare presto'

(Aggiornato il 25 Novembre 2002 ore 15:30)

 

Lunedì sera vertice tra azienda, governo e sindacati

Giorni cruciali per la crisi Fiat

Alcune indiscrezioni di stampa annunciano una chiusura a metà dello stabilimento di Termini Imerese. Gli analisti sono pessimisti, il Lingotto tace. Operai di Arese bloccano per un'ora l'autostrada Milano-Laghi. Annunciata per domani una manifestazione a Roma con corteo delle tute blu

Settimana decisiva per la vicenda Fiat. Secondo le ultime notizie la Fiat avrebbe deciso di aprire degli spiragli su termini imerese in vista dell'incontro che ci sarà stasera tra l'esecutivo, i sindacati e i vertici del gruppo. Conferme ufficiali ancora non ce ne sono ma se davvero la Fiat accettasse una riduzione della cassa integrazione a zero ore e accettasse di lavorare per il salvataggio degli stabilimenti di Termini Imerese, la trattativa segnerebbe un punto a favore dei sindacati ma paradossalmente anche a favore del governo Berlusconi che si è battuto  per non tradire le promesse fatte ai siciliani durante le elezioni.

Tra gli analisti e gli addetti ai lavori c'è molto pessimismo a proposito di queste ipotesi. L'azienda torinese potrebbe accettare di rivedere il suo piano e dunque dichiarare di aver fatto passi sbagliati soltanto se avesse qualcosa di sostanzioso in cambio. Dal Lingotto, intanto, nessun commento circa una possibile revisione del piano industriale aziendale.

Secondo indiscrezioni provenienti da ambienti finanziari il lingotto sarebbe pronto a rivedere i suoi piani se il sistema bancario aprisse di nuovo linee di credito a favore del colosso automobilistico. Finora il gruppo di banche che ha già sborsato 3 miliardi di euro, ha fatto orecchie da mercante, sostenendo che l'esposizione del sistema bancario nei confronti di un solo gruppo è già oltre i limiti consentiti e che la Fiat dovrebbe invece decidersi a cedere i gioielli di famiglia, ma forse l'intervento finanziario del governo potrebbe fargli cambiare idea.

La partita di stasera, quindi, pur essendo giocata da tre protagonisti della vicenda, vede un giocatore della stanza accanto che potrebbe rientrare da un momento all'altro. Ipotesi di questo tipo non entusiasmano i sindacati che temono una gestione tutta finanziaria e tutta politica della vertenza. Una trattativa che tenesse conto soltanto del sud, accudito dal governo per ragioni del tutto elettorali, sarebbe del tutto squilibrata.

Intanto stamane i lavoratori dello stabilimento Alfa Romeo di Arese, coinvolti nel piano di ristrtturazione preannunciato dalla Fiat, hanno bloccato per un'ora l'Autolaghi (A8) nelle vicinanze dello stabilimento causando notevoli disagi alla circolazione. 

Due ore di sciopero sono state programmate alla fine del secondo turno questa sera, dalle 20 alle 22, nello stabilimento di Mirafiori. La "fermata", dicono i sindacati, è anche in preparazione della manifestazione che si svolgerà domani a Roma ed alla quale parteciperà anche il primo cittadino del capoluogo piemontese, Sergio Chiamperino.

Sulla vicenda interviene anche  l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi: "Occorre lavorare in maniera più coordinata perchè le prospettive del futuro siano più serene". Il vero problema - ha sottolineato l'arcivescovo di Milano - èquello di metterci, o meglio di tornare a metterci, tutti quanti attorno ad un tavolo per trovare una soluzione che sia capace di salvare tante esigenze.

(Aggiornato il 25 Novembre 2002 ore 12:30)

 

Operai Arese bloccano autostrada laghi

Prevista cassa integrazione per oltre mille

ARESE -Lavoratori dello stabilimento Alfa Romeo di Arese hanno occupato questa mattina poco prima delle 10 l'autostrada dei Laghi. Il corteo ha raggiunto l'autostrada bloccando completamente l'intenso traffico in direzione di Milano e di Como-Varese. I lavoratori hanno convocato un'assemblea sul futuro della fabbrica, dove da lunedi' prossimo dovrebbero essere messi in cassa integrazione 1.031 dipendenti.

(Aggiornato il 25 Novembre 2002 ore 10:30)

 

Corteo e luci dei negozi spente in solidarietà con gli operai della casa automobilistica

Torino si ferma contro il piano Fiat

Fissato per lunedì l'incontro a Palazzo Chigi

Torino si ferma questa mattina contro il piano della Fiat. Alle 10 le luci dei negozi si sono spente in segno di solidarietà con gli operai. Lo sciopero di quattr'ore, indetto da Cgil, Cisl e Uil, ha coinvolto istituzioni, categorie economiche e molte associazioni sociali. Parteciperanno al corteo il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, il presidente della Provincia, Mercedes Bresso e il sindaco Sergio Chiamparino che ieri ha rivolto un appello alla città perché aderisca alla mobilitazione. Ci saranno anche i leader dei Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto e di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti.

Secondo i sindacati allo stabilimento di Mirafiori, le adesioni hanno toccato il 70% alle carrozzerie e 80% alle presse (per l'azienda rispettivamente il 23% e il 25%). Il corteo degli operai partirà di piazza Vittorio Veneto.

A Termini Imerese intanto sono arrivati i no global partiti da Napoli per manifestare insieme agli operai della Fiat. All'arrivo dei "disobbedienti" i sorveglianti hanno chiuso i cancelli, ma i lavoratori li hanno subito forzati. Sono attesi in mattinata i due portavoce del movimento antiglobalizzazione, Luca Casarini e Nicola Fratoianni. Nel pomeriggio avrà luogo un comizio. Alle 15,30 invece è fissata un'assemblea con gli operai. I "disobbedienti" resteranno a Termini, ospiti tra l'altro, del Consorzio dell'area di sviluppo industriale che ha messo a disposizione i suoi locali, fino a questa sera, quando i no global partiranno per Cosenza dove domani protesteranno contro l'arresto del leader napoletano Francesco Caruso e di altri militanti.

Il governo ha fissato per lunedì, a palazzo Chigi, vertice sulla Fiat. Martedì dibattito alla Camera.

(Aggiornato il 22 Novembre 2002 ore 14:50)

 

MARONI, LUNEDI' INCONTRO A PALAZZO CHIGI

ROMA - Lunedi' prossimo il governo incontrera' i sindacati, Fiat e parti sociali a Palazzo Chigi per un confronto per la questione Fiat. Lo ha annunciato il ministro per le politiche sociali Roberto Maroni a margine dell'incontro con gli assessori regionali alle politiche sociali.

(Aggiornato il 21 Novembre 2002 ore 14:40)

 

MONTEZEMOLO, NESSUNA IPOTESI GM PER FERRARI-MASERATI

SU VOCI PRESIDENZA FIAT,'IO PRESIDENTE?.SI DELLA REPUBBLICA'

NEW YORK - L'ipotesi di un inserimento di Ferrari-Maserati in General Motors - qualora Fiat Auto venga acquisita interamente dal colosso automobilistico di Detroit che gia' ne possiede il 20% - ottiene, quanto a fattibilita' un livello inferiore allo ''zero''. Ad affermarlo e' il presidente di Ferrari e Maserati, Luca Cordero di Montezemolo, a New York per presentare il ritorno sulla scena statunitense del marchio Maserati. ''La possibilita' che il raggruppamento Ferrari-Maserati si avvicini a General Motors - spiega - e' meno di zero. Innanzitutto noi siamo posseduti da Fiat Spa e non da Fiat Auto''. Poi - ha proseguito Montezemolo - ''non ci potrebbero essere sinergie tra Ferrari-Maserati e General Motors'': troppo diverse le fasce di prodotto e le tipologie di lavoro tra la casa statunitense e quella italiana. Chiamato in causa, in merito alle voci che lo vorrebbero al vertice della Fiat al posto di Paolo Fresco, il numero uno della Ferrari affida la risposta a una battuta: ''Io presidente?...Si, della Repubblica. Che devo dire: tutte queste storie, ogni giorno c'e ne e' una''.

(Aggiornato il 21 Novembre 2002 ore 14:30)

 

SINDACATI, SENZA NOVITA' SCIOPERO 26 CONTRO GOVERNO

ROMA, 21 NOV - ''Se entro il 26 non succedera' nulla e' chiaro che la manifestazione e lo sciopero dei lavorati Fiat e di quelli delle aziende dell'indotto saranno inevitabilmente anche contro il governo'', ha detto il segretario nazionale della Fim, Cosmano Spagnolo, sottolineando come ''l'esecutivo si assumerebbe una gravissima responsabilita' per il colpevole ritardo con cui sta affrontando la vicenda Fiat''. Anche il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, ha ribadito che ''senza un intervento del governo non si potra' uscire da questa gravissima situazione. Per cui - ha aggiunto - se nei prossimi giorni non ci saranno novita' di rilievo, anche in presenza di una convocazione senza contenuti, la manifestazione del 26 non potra' che essere anche contro il governo, incapace di svolgere il suo ruolo. Ma sara' anche - ha concluso Regazzi - contro un'opposizione che finora sulla vicenda Fiat si e' dimostrata debole''. Per il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, ''di fatto quello del 26 e' gia' uno sciopero contro il governo, perche' anche se dovesse arrivare l'attesa convocazione saremmo comunque in gravissimo ritardo per aprire un vero negoziato che abbia come obiettivo la realizzazione di un nuovo piano industriale''. Sulla stessa linea d'onda anche il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo.

(Aggiornato il 21 Novembre 2002 ore 14:20)

 

ALFA; A MALPENSA TRAFFICO AEREO TORNATO A NORMALITA'

MALPENSA (VARESE) - Lo scalo di Malpensa ha ormai smaltito i 40 minuti di chiusura provocati dalla manifestazione degli operai dell' Alfa Romeo, e sta tornando alla normalita'. L' ingresso dei manifestanti alle 10.40, secondo quanto si e' appreso, e' avvenuto con 20 minuti di anticipo sull' orario che sarebbe stato concordato ieri tra i rappresentanti degli operai e la Prefettura di Varese. Questo sarebbe il motivo del breve tafferuglio avvenuto davanti alla porta 13, nel quale e' volato qualche spintone e si e' visto roteare qualche manganello. In questo breve scontro e' rimasta contusa una delegata della Fim, caduta a terra, e che, assistita in infermeria, si e' poi ripresa ed e' ripartita al termine della manifestazione. Dal punto di vista operativo l' ultimo decollo prima della chiusura delle piste prevista da Eurocontrol e' avvenuto alle 11.03 col volo Delta per Atlanta, mentre l' ultimo arrivo e' stato un volo Tap da Lisbona alle 11.06. Alla ripresa dell' attivita', alle 11.47 e' atterrato un volo da Bruxelles ed e' decollato alle 12.13 l' AZ626 per Chicago. Secondo i dati della Sea durante il blocco sono rimasti a terra 15 aerei coi passeggeri gia' a bordo per piu' di 30 minuti. Il primato e' di un volo per New York che ha atteso di muovere per 100 minuti. In aria, in un circuito di attesa, si sono trovati almeno sette voli tra i quali un volo intercontinentale da Dubai. Durante la manifestazione i negozi nell' area delle partenze occupata dai manifestanti hanno chiuso su consiglio delle autorita' di polizia, ma tutto si e' svolto con ordine e non si segnalano danni ne' atti di vandalismo. Terminata la manifestazione i tecnici hanno impiegato dieci minuti per ricontrollare tutti gli impianti, per motivi di sicurezza, prima di riavviare le procedure di accettazione di passeggeri e bagagli. Dalle 11.00 alle 12.00 erano previsti 12 arrivi e 19 partenze. Nessun volo ha subito dirottamento o cancellazione.

(Aggiornato il 21 Novembre 2002 ore 13:40)

 

STRADE BLOCCATE DA OPERAI A CASSINO, TRAFFICO NEL CAOS

CASSINO (FROSINONE), 21 NOV - Traffico paralizzato da questa mattina intorno a Cassino per il blocco di tutte le strade di accesso allo stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano compresa la statale Casilina attuato dagli operai. I lavoratori presidiano gli incroci stradali e i cancelli dello stabilimento in vista del secondo turno di lavoro. Sono centinaia i lavoratori che partecipano alla manifestazione. La solidarieta' agli operai in lotta e' stata portata da molti sindaci della provincia di Frosinone che sono rimasti per tutta la mattinata con i lavoratori. Secondo i sindacati la produzione e' ferma non soltanto alla Fiat ma anche in tutte le altre aziende dell'indotto e del comprensorio industriale del Cassinate che occupa circa diecimila lavoratori. In una nota la federazione provinciale del Pdci ha espresso soddisfazione per la riuscita dello sciopero. ''Questa giornata di lotta e' storica, sia per le dimensioni della partecipazione sia per i contenuti - ha detto il segretario Antonio Capaldi - e segna un punto d'incontro unitario dei lavoratori nella lotta per la difesa dei posti di lavoro e dell'economia dell'intero territorio. Il piano della crisi della Fiat va respinto perche' non risolve i problemi occupazionali e produttivi ma si limita a cercare sovvenzioni per la messa in liquidazione dell'azienda''.

(Aggiornato il 21 Novembre 2002 ore 10:40)

 

Stretto, operai Fiat allentano blocco

Allentato il blocco degli operai Fiat di Termini Imerese sullo Stretto di Messina. I dimostranti hanno lasciato partire i primi mezzi veloci per Villa San Giovanni e gli aliscafi, fermi da sette ore, sono stati presi d'assalto dai viaggiatori in attesa. Il blocco alla navigazione e' stato attuato da stamattina, in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici.

 

Stretto Messina, 350 i Tir fermi

Sono almeno 350 i Tir diretti in Sicilia,e fermi da ore in Calabria,lungo l' autostrada Salerno-Reggio Calabria nelle aree di sosta vicino a Catanzaro.Non possono imbarcarsi a causa del blocco dello Stretto attuato dagli operai della Fiat di Termini Imerese. Oltre ad i mezzi pesanti, ci sono anche centinaia di vetture ferme ed in coda a Villa San Giovanni, che attendono la riapertura del porto messinese.

(Aggiornato il 15 Novembre 2002 ore 16:00)

 

In Piemonte l'adesione rasenta punte del 90%. In Lombardia corteo e comizio in piazza san Babila. A Pomigliano d'Arco "adesione totale"

"Adesione totale", secondo fim Fiom e Uilm, dei lavoratori del gruppo Fiat di Pomigliano. Fin dalle 4 di questa mattina l' ingresso principale dello stabilimento è stato presidiato dai lavoratori e dai dirigenti sindacali. Oltre agli addetti delle aziende del gruppo Fiat - Fiat auto, Fiat avio, Comau, Autostamp, Marelli, Lisi e Elasis - hanno raggiunto il piazzale antistante l' ingresso della fabbrica, intorno alle 8, delegazioni di lavoratori metalmeccanici di altre aziende dell' area metropolitana di Napoli, per i quali lo sciopero è durato quattro ore. Il presidio, nel perimetro industriale della Fiat di Pomigliano, durerà l'intera giornata.

(Aggiornato il 15 Novembre 2002 ore 14:20)

 

Bloccato lo scalo portuale siciliano dello stretto

Torino, Milano, Messina operai Fiat in piazza

In Piemonte l'adesione rasenta punte del 90%. In Lombardia corteo e comizio in piazza san Babila

Il blocco sullo Stretto di Messina da parte degli operai della Fiat di Termini Imerese è totale. Le maestranze giunte in oltre mille in città si sono divise in gruppi e hanno presidiato tutti i punti strategici del porto di Messina per impedire l'imbarco o lo sbarco di treni e mezzi gommati.

Momenti di tensione per le inevitabili interferenze con la viabilità cittadina mentre nessun problema per quanto riguarda i mezzi pesanti visto che sono stati bloccati da un lato a Villa San Giovanni dalle società private di traghettamento e dall'altro dalla polizia stradale lungo le autostrade siciliane per impedire l'arrivo dei tir a Messina.

Durante il passaggio del corteo degli operai per le strade cittadine. Inatnto la Polizia Stradale sta deviando nelle aree di sosta dell'A3 Salerno-Reggio Calabria gli autotreni in transito sull'autostrada verso sud. I mezzi pesanti sono invitati a fermarsi nelle aree di parcheggio di Lamezia Terme (Catanzaro) e Rosarno (Reggio Calabria), mentre le autovetture possono proseguire fino a Villa San Giovanni dove però dovranno incolonnarsi davanti agli imbarcaderi essendo fermi i traghetti per la Sicilia.

La mobilitazione in Italia è forte a Milano si sono concentrati in piazza san Babila i lavoratori per protestare contro il piano industriale di Fiat auto e, in particolare, per difendere lo stabilimento dell'Alfa Romeo di Arese, alle porte di Milano.

In Piemonte la partecipazione, secondo il sindacato, allo sciopero proclamato unitariamente da Fim, Fiom, Uilm e Fismic l'adesione a mirafiori è stata pari all'80% con punte del 90% al montaggio, 90% all'Iveco e 80% alla Teksid di Ccrescentino. I dati forniti dall'azienda rilevano un'adesione del 35% alle carrozzerie e del 22% alle presse nello stabilimento di Mirafiori e del 38% a Rivalta.

(Aggiornato il 15 Novembre 2002 ore 11:10)

 

Vertice interministeriale a palazzo Grazioli

Fiat, governo favorevole a rivedere il piano anticrisi

Il sottosegretario al Welfare: "Pensiamo che il piano debba essere corretto nel corso di un negoziato. Il governo svolgera' un ruolo attivo. Oggi consiglio dei Ministri

Governo favorevole a una revisione del piano anticrisi della Fiat. E' quanto e' trapelato ieri sera al termine del vertice interministeriale nel corso del quale, a palazzo Grazioli, il premier Berlusconi, il vice Fini e i ministri Tremonti, Marzano, Maroni e Matteoli hanno fatto il punto della situazione in vista della riunione di oggi dedicata al caso Fiat.

"Pensiamo che il piano debba essere corretto nel corso di un negoziato", ha detto il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi. "Il governo - ha aggiunto - svolgera' un ruolo attivo in questo negoziato e continuera' a lavorare per favorire un accordo e per garantire innanzitutto una prospettiva allo stabilimento di Termini Imerese".

In ogni caso, questioni tecniche legate al lavoro dei consulenti fanno ritenere che un'eventuale convocazione delle parti a palazzo Chigi, chiesta con forza dai sindacati, potra' avvenire solo la prossima settimana. Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per il 26 novembre una manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori del gruppo Fiat.

Una cinquantina di operai di una fabbrica dell'indotto Fiat di Vicari, intanto,  ha bloccato questa mattina la strada statale Palermo- Agrigento, all'altezza del bivio Manganaro. Per tutta la notte i cancelli dello stabilimento di Termini Imerese sono stati presidiati dagli operai, riuniti per in assemblea per decidere nuove azioni di lotta

(Aggiornato il 14 Novembre 2002 ore 11:20)

 

"Abbiamo accumulato debito perché abbiamo fatto investimenti. Elevato non vuole però dire eccessivo" spiega il presidente dell'azienda Torinese in una lettera ai dipendenti

Fresco: "Il gruppo Fiat è solido"

"Crediamo - scrive - nell'efficacia del nostro piano"

"Crediamo nell'efficacia del nostro piano. Ci credono anche gli azionisti e i nostri partner finanziari. Ora, dobbiamo portarlo avanti perché Fiat auto riprenda quanto prima il proprio cammino di sviluppo". "Il gruppo Fiat è solido ed ha spalle robuste". Con una lettera ai dipendenti, affissa nelle bacheche degli stabilimenti ed all'interno del quartier generale del Lingotto, il presidente della Fiat, Paolo Fresco, delle difficoltà che l’azienda sta attraversando.

Fresco ammette che "negli ultimi anni abbiamo accumulato un debito elevato perché abbiamo fatto importanti investimenti nella crescita", ma spiega che "elevato non vuol dire eccessivo". "Ma negli ultimi dodici mesi - sottolinea il presidente della Fiat - l'atteggiamento del mondo finanziario internazionale è cambiato e l'attenzione all'esposizione debitoria delle imprese è diventata spasmodica".

Fresco spiega ai dipendenti che "questa nuova situazione" è stata affrontata rapidamente, "con tutta una serie di interventi che ci hanno permesso, grazie al contributo degli azionisti, di ridurre l'indebitamento e di guardare con maggiore tranquillità al futuro".

La solidità del gruppo, dice ancora il presidente, poggia, però, su altre basi: "Poggia su tutti quei settori industriali e di servizi che stanno tenendo testa ad un momento non facile dell'economia internazionale e dei mercati, continuando a raccogliere i risultati che ci aspettavamo e in qualche caso facendo meglio". E precisa Fresco che "in questi settori, che rappresentano il sessanta per cento dei ricavi, lavorano tre persone su quattro".

Ma le noti dolenti arrivano dal settore automobilistico, come lo stesso Fresco non si esime dall'evidenziare: "E' qui che si concentrano maggiormente le nostre difficoltà. Fiat Auto non riesce ancora ad ottenere risultati positivi, perciò spende molto più di quanto guadagna e per garantirsi il suo funzionamento deve ricorrere ai mezzi finanziari del resto del gruppo".

(Aggiornato il 13 Novembre 2002 ore 15:30)

 

Duecento operai impediscono gli accessi al porto e alla ferrovia

Fiat, nuova giornata di lotta a Termini Imerese

Si ricomincia. Dopo il blocco della Sicilia provocato martedì per attirare l’attenzione sul caso Fiat, gli operai dello stabilimento di Termini Imerese e della aziende dell’indotto, danno vita a nuove azioni di protesta. Circa 200 operai hanno bloccato nella mattinata gli accessi al porto e alla ferrovia di Termini Imerese, tra le stazioni di Fiumetorto e di Termini Imerese.

In una lettera inviata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo di convincere la Fiat a modificare il piano aziendale e la convocazione con urgenza le parti. Nel documento i sindacati esprimono in partitolcare preoccupazioni per la situazione degli impianti di di Termini Imerese. Il presidente del consiglio non ha escluso un nuovo incontro tra governo e parti sociali sulla vertenza Fiat. Intanto il ministro per le attività produttive, Antonio Marzano, ha annunciato che la questione Fiat sarà oggetto di discussione del consiglio dei ministri di giovedì e i sindacati avranno 'sicuramente' una risposta alla loro richiesta di convocazione.

Martedì le proteste degli operai di Termini Imerese avevano portatato al completo isolamento dalle 8 alle 13.30 dell'aeroporto di Palermo. Bloccati, a partire dal primo pomeriggio, l'autostrada Palermo-Catania, la linea ferroviaria Palermo-Messina e la strada consortile della zona industriale termitana.

(Aggiornato il 13 Novembre 2002 ore 08:45)

 

Lo proporranno i sindacati metalmeccanici il 27 novembre nella riunione di Bruxelles

Operai Fiat, sciopero in tutta Europa il 13 dicembre

Dopo una giornata di proteste, i dipendenti di Termini Imerese si riuniscono per decidere le battaglie dei prossimi giorni

Un grande sciopero europeo dei lavoratori del gruppo Fiat per il 13 dicembre. Lo proporranno i sindacati metalmeccanici italiani, francesi, olandesi, portoghesi, tedeschi e polacchi alla federazione europea dei sindacati metalmeccanici nella riunione che si terrà il 27 novembre a Bruxelles.

Dai Ds, arriva intanto l’invito al Governo perché accolga "immediatamente" la richiesta di incontro sul caso Fiat avanzata da Cgil, Cisl e Uil. "C'e' da rimanere sbalorditi - aggiungono poi Cesare Damiano, responsabile Lavoro dei Ds e Pierluigi Bersani, responsabile Economico dei Ds - dal fatto che non esista ancora un tavolo permanente in sede governativa che sia in grado di seguire l'evolversi di una vicenda così grave e di individuare soluzioni alternative”.

Dopo una giornata di proteste, con il completo isolamento dalle 8 alle 13.30 dell'aeroporto di Palermo, poco prima delle 19 di martedì gli operai della Fiat di Termini Imerese hanno cessato tutti i blocchi attuati a partire dal primo pomeriggio sull'autostrada Palermo-Catania, sulla linea ferroviaria Palermo-Messina e sulla strada consortile della zona industriale termitana. Il consiglio di fabbrica si è riunito per decidere nuove azioni da mettere in campo a partire da mercoledì

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 19:30)

 

ODISSEA IN AEROPORTO, MA PASSEGGERI SONO SOLIDALI

NESSUNO CRITICA OPERAI TERMINI IMERESE CHE RAGGIUNGONO OBIETTIVO

 CINISI (PALERMO) - L' odissea annunciata dei passeggeri dell' aeroporto ''Falcone- Borsellino'' comincia all' alba, quando cinquanta auto partite da Termini Imerese e cariche di operai bloccano le due corsie della bretella, lunga 5 chilometri, che unisce l' autostrada Palermo-Mazara con l' aerostazione. Contemporaneamente altri lavoratori della Fiat bloccano a Piraineto i binari della metropolitana che unisce la citta' a Punta Raisi. L' aeroporto e' isolato. Si puo' raggiungere solo a piedi. E' l' inizio di un' altra giornata nera per i trasporti siciliani, dato che anche l' aeroporto di Catania e' chiuso per la caduta di cenere lavica. Quest' oggi pero' in molti hanno tirato un sospiro di sollievo verso le 13,30, quando gli operai hanno tolto i blocchi e sono tornati a Termini Imerese, bloccando il traffico sulla statale 113 e sull' autostrada Palermo-Catania solo per poche ore. Se l' aeroporto fosse rimasto isolato per tutto il giorno sarebbero stati cancellati decine di voli in arrivo e in partenza: i danni, invece, sono stati limitati a pochi voli cancellati in partenza, mentre poco piu' di una decina sono stati quelli annullati in arrivo. I primi a fare le spese della protesta degli operai che rifiutano il piano industriale Fiat e la cassa integrazione - che giudicano un preannuncio di chiusura dello stabilimento - sono i passeggeri del volo Milano-Torino-Catania dirottato su Palermo: il pullman che doveva accompagnarli a destinazione non puo' passare per i blocchi degli operai. L' autostrada Palermo- Mazara in mattinata registra code di auto lunghe chilometri. Il traffico viene fermato e dirottato su Carini. Poi le corsie saranno riaperte. Gli operai si sdraiano per terra sull' asfalto della bretella dove hanno realizzato i propri avamposti di protesta. In mattinata sono i passeggeri di 20 voli in partenza e di altri 20 in arrivo a subire disagi e soste di ore in aeroporto, senza la possibilita' di muoversi. Ma ogni tanto da lontano, lungo le corsie stradali deserte, si vede giungere in aeroporto, accaldato e stanco, un passeggero che trascina la valigia o il trolley. E la stessa scena si ripete dopo l' atterraggio di un aeromobile: la gente esce dalla sala arrivi, nota la confusione, si guarda intorno, chiede a poliziotti e tassisti, quindi capisce che le alternative sono poche. Hanno aspettato circa tre ore Natale e Mariella, arrivati alle 11 con un volo da Milano assieme ai loro due bambini di 2 e 4 anni. Hanno telefonato ai parenti che dovevano venirli a prendere, fermandoli, ed hanno aspettato fin quando e' arrivato il via libera. Stessa trafila per altre centinaia di persone. Tra loro anche Marcello Mordino, cabarettista e attore palermitano, che e' rimasto bloccato in aeroporto. Era tornato per recapitare una lettera per il programma ''C'e' posta per te'' di Maria De Filippi. Ed e' Mordino che riassume il sentimento comune a tantissimi viaggiatori che hanno subito disagi, ritardi, che hanno perso l' aereo, che hanno dovuto attendere ore prima di tornare a casa o di sbrigare le proprie faccende di lavoro: ''Sono solidale con la protesta degli operai. Spero che presto possa arrivare posta con notizie positive anche per gli operai. Chi e' piu' fortunato di questi lavoratori in lotta non puo' che essere d' accordo con loro''. Il prefetto, Renato Profili, ha invitato alla calma e alla pazienza. '' Tutto puo' accadere - ha detto - viviamo sull' onda del secondo. Il governo sta lavorando per risolvere questo dramma di tanti lavoratori. Bisogna quindi aver molta pazienza. Il problema non riguarda solo le forze dell' ordine, ma tutti i cittadini. Bisogna avere la responsabilita' di capire il dramma di tanti operai che rischiano il posto di lavoro''.

 

MARZANO, SI STUDIANO ALTRE INIZIATIVE NEL SETTORE AUTO

PER VERIFICARE SE C'E' DOMANDA DI LAVORO NEI SITI IN CRISI

ROMA - Il governo sta raccogliendo informazioni dagli ambienti imprenditoriali su ''iniziative interne al settore auto'' per verificare se ci possa essere una possibile ''complementarieta''' con la crisi Fiat. Lo ha detto nell'Aula del Senato il ministro per le Attivita' produttive Antonio Marzano. Il governo sta cioe' verificando se c'e' una possibile ''domanda di lavoro'', nell'ambito dello stesso settore auto da altri gruppi industriali, nei siti piu' compromessi dalla crisi del gruppo torinese.(ANSA).

 

MARZANO, GOVERNO VERIFICHERA' MARGINI ELASTICITA' PIANO

PER EVITARE IMPATTO NEGATIVO SULL'OCCUPAZIONE

 ROMA - Il governo sta verificando ''se ci sono margini di elasticita' interni al piano industriale della Fiat che consentano di evitare l'impatto negativo sui livelli occupazionali senza pregiudicare gli obiettivi del piano stesso''. Lo ha detto il ministro per le Attivita' Produttive Antonio Marzano nell'Aula del Senato in un comunicazione sulla crisi Fiat.

 

SINDACATI PROPONGONO SCIOPERO EUROPEO IL 13 DICEMBRE

TORINO, 12 NOV - Organizzare uno sciopero europeo dei lavoratori del gruppo Fiat per il 13 dicembre. Lo proporranno i sindacati metalmeccanici italiani, francesi, olandesi, portoghesi, tedeschi e polacchi alla Federazione Europea dei sindacati metalmeccanici nella riunione che si terra' il 27 novembre a Bruxelles.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 19:15)

 

TERMINI IMERESE; BATTAGLIA (AN), MELFI CEDA UNA LINEA

PALERMO - ''Lo stabilimento di Melfi ceda una linea di produzione della Punto a Termini Imerese, in attesa che si avvii la produzione della nuova versione, che potrebbe essere realizzata nello stesso stabilimento siciliano. A sua volta Melfi velocizzi al massimo la costruzione della nuova Y10 in modo da evitare tagli occupazionali nello stesso stabilimento''. E' la proposta del senatore Antonio Battaglia (An). A suo giudizio, ''in tal modo si puo' evitare la chiusura di Termini Imerese, salvaguardando l' occupazione anche nel vasto indotto ed evitando una tragedia socio-economica inaccettabile per un tessuto sociale cosi' fragile come quello siciliano''. Battaglia ha preannunciato che prospettera' questa ipotesi al ministro delle Attivita' produttive Antonio Marzano.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 18:50)

 

METALMECCANICI: UILM VARA BOZZA PIATTAFORMA - 87,6 EURO AUMENTO

ROMA - La Uilm si prepara a chiedere un aumento salariale medio per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici pari al 5,6%-5,8%, una cifra variabile quindi tra gli 87,6 e i 90,6 euro a regime. E' quanto emerge dalla bozza di piattaforma varata oggi dal direttivo del sindacato nella quale si prevede anche un'indennita' di ''mancato premio di risultato'' per coloro che non fanno contrattazione integrativa pari a 250 euro annui. L'assemblea dei delegati della Uilm approvera' definitivamente la piattaforma a meta' dicembre. Ecco in sintesi le richieste della Uilm: - AUMENTO SALARIO: la richiesta del 5,6-5,8% e' dovuta alla somma dell' 1,7-1,9% a titolo di recupero del divario tra inflazione programmata e reale nel periodo luglio 2001-dicembre 2002 (per i primi sei mesi del 2001 l'anticipo e' stato corrisposto nel contratto precedente) e il 3,9% di inflazione ''prevedibile'' per il biennio 2003-2004. La forbice per il biennio passato e' dovuta al fatto che non si sa ancora come chiudera' il 2002 sul fronte dell'aumento dei prezzi. La Uilm conferma che non terra' conto dell'inflazione programmata dal Governo. Per il 2003 considera un'inflazione prevedibile al 2% mentre per il 2004 l'aumento dei prezzi atteso e' dell'1,9%. - INDENNITA' MANCATO PREMIO: questa indennita' pari a 250 euro annui dovrebbe compensare almeno in parte quei metalmeccanici che non fanno contrattazione di secondo livello. - REVISIONE SISTEMA INQUADRAMENTO: Si chiede un nuovo sistema di inquadramento sulla base di cinque aree professionali. La prima area professionale corrisponde alle attuali prima e seconda categoria. La seconda area comprende la terza e quarta categoria mentre la terza area corrisponde al lavoro specializzato (quinta e quinta super) e la quarta area al lavoro direttivo (sesta e settima categoria). La quinta area professionale e' riservata ai quadri. - PART TIME E CONTRATTI A TERMINE: Si chiede l'aumento di un punto delle percentuali previste dall'attuale contratto per l'accesso al part time. Si punta alla definizione di un'unica quota per il complesso delle assunzioni con contratti differenti da quelli a tempo indeterminato (contratti a termine, interinali ecc). - PREVIDENZA INTEGRATIVA: la Uilm punta allo sviluppo di Cometa tramite l'aumento delle finestre per l'adesione rendendole da semestrali a trimestrali e l'incremento al 50% della quota di Tfr maturando da versare al Fondo per i lavoratori assunti prima del 28 aprile 1993. - ENTI BILATERALI: si chiede la costituzione di enti bilaterali su base territoriale per rilevare i fabbisogni professionali delle imprese ma anche per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso la raccolta di informazioni sulla ricerca di personale da parte delle aziende. - SINDACATO: si chiede la definizione di una quota di servizio per i lavoratori non iscritti al sindacato e l'innalzamento automatico delle quote per contributi sindacali dell'1%.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 17:40)

 

ANCHE LA FISMIC PARTECIPA A SCIOPERO VENERDI'

DI MAULO, AL PIU' PRESTO NEGOZIATO IN SEDE GOVERNATIVA

TORINO - Anche la FISMIC partecipera' alla riunione delle Rsu della Fiat prevista per domani a Napoli e allo sciopero generale di 8 ore di venerdi' della categoria dei metalmeccanici a sostegno della posizione sindacale nella drammatica crisi Fiat. ''E' indispensabile - sostiene il segretario generale, Roberto Di Maulo - avviare al piu' presto un negoziato in sede governativa tra azienda e organizzazioni sindacali, al fine di evitare le chiusure di impianti e modificare in meglio il piano industriale della Fiat''. In particolare riguardo alle ultime affermazioni del ministro Maroni in merito alla eventuale non concessione della cassa integrazione straordinaria ai lavoratori della Fiat, Roberto Di Maulo sottolinea che ''questa posizione e' molto pericolosa in quanto rischia di fare precipitare la situazione verso la strada dei licenziamenti collettivi. Invece di lasciarsi andare ad esternazioni pericolose, i rappresentati dell'Esecutivo farebbero bene a convocare al piu' presto le parti per raggiungere un buon accordo e individuare le necessarie misure di sostegno di politica industriale e quei provvedimenti sociali (mobilita' lunga) che si rendono indispensabili''.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 16:50)

 

BLOCCATI TRAGHETTI NAPOLI-PALERMO, 176 OSPITI A BORDO

LO SNAV-SICILIA ACCOGLIE I PASSEGGERI, PARTIRA' STASERA

NAPOLI - A causa del blocco del porto di Palermo da parte dei lavoratori dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese, i collegamenti marittimi tra Napoli e il capoluogo siciliano sono stati sospesi. Ieri sera il traghetto della Tirrenia '' Vincenzo Florio'' e' partito alle 20.45 vuoto da Napoli per Palermo per essere posizionato e pronto alla partenza per questa sera. Il traghetto ''Snav Sicilia'' che doveva partire alle ore 19.30 e' rimasto attraccato alla banchina 12 del porto partenopeo e riprendera' la linea questa sera. Ai 176 passeggeri con auto al seguito, e' stata offerta ospitalita' a bordo, per evitare inutili disagi,in attesa della partenza prevista per questa sera.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 16:30)

 

Dopo lo stop al porto e all'aeroporto del capoluogo siciliano gli operai di Termini Imerese si sono riversati sulla direttrice Palermo-Catania fermando il traffico

Fiat, bloccate autostrada e ferrovia

Proseguono le riunioni per decidere come articolare la protesta


Un'ora dopo avere liberato gli accessi all'aeroporto di Palermo, alcune centinaia di metalmeccanici dello stabilimento Fiat di Termini Imerese hanno bloccato l'autostrada Palermo-Catania in entrambe le direzioni in prossimità dello svincolo dell'agglomerato industriale. Contemporaneamente altri lavoratori hanno bloccato la ferrovia Palermo-Messina all'altezza della stazione di Fiumetorto. Proseguono le riunioni degli operai che stanno decidendo come articolare la protesta in questi giorni.

Finiti i blocchi stradali degli operai della Fiat di Termini Imerese, l'aeroporto di Palermo è stato riaperto al traffico. I voli erano stati sospesi poco dopo mezzogiorno, vista l'impossibilità per i passeggeri non solo di raggiungere il terminal, ma anche di lasciarlo.

Circa 200 operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e dell’indotto avevano bloccato la bretella autostradale che dà accesso all'aeroporto “Falcone-Borsellino“di Punta Raisi a Palermo. I disagi sono stati particolarmente pesanti perché su Palermo viene dirottato in buona parte il traffico aereo di Catania, dove l'aeroporto di Fontanarossa rimarrà chiuso fino a domattina a causa della cenere dell'Etna.

“Il nostro interesse - ha detto il delegato Fiom della fabbrica, Roberto Mastrosimone - è bloccare completamente i voli. Vogliamo dare segnali forti perchè questa vertenza venga modificata. Non ci fermeremo qui e andremo avanti finchè il piano industriale non verrà modificato”. Per l'intera giornata di ieri, fino a tarda sera, i metalmeccanici avevano bloccato tutti i quattro ingressi del porto di Palermo, dove i collegamenti marittimi erano rimasti interrotti.

Nuove iniziative unitarie di mobilitazione dei lavoratori per la crisi della fiat sono state preannunciate al termine della riunione tra i leader confederali e dei metalmeccanici svoltasi ieri sera. Le forme delle nuove proteste saranno decise a Napoli nella riunione di coordinamento delle Rsu del gruppo Fiat. Intanto, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e i leader dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm chiederanno un incontro urgente a Palazzo Chigi, precisando pero' che intendono discutere del piano anticrisi e non della gestione degli esuberi.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 16:20)

 

FIAT:TOYOTA ITALIA; KITAMURA, NESSUN PIANO ACQUISTO FABBRICA

ROMA - Ancora una smentita da parte della Toyota sul possibile interessamento del maggior costruttore automobilistico giapponese ad acquistare lo stabilimento della Fiat a Termini Imerese. ''Al momento - ha detto il presidente di Toyota Motor Italia, Norio Kitamura - non abbiamo nessun piano per acquistare la fabbrica. Stiamo invece avviando lo sviluppo di un impianto in Polonia e abbiamo gia' cominciato a costruire vetture a Valencienne, in Francia, ed in Turchia''. Ad una domanda dei giornalisti su Edward Luttwack il numero uno di Toyota Motor Italia ha risposto: ''Non lo conosco''. L'unico modo per risolvere la crisi della Fiat - ha poi aggiunto Kitamura a margine della presentazione internazionale della nuova Avensis - e' la cooperazione con le banche ed il governo.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 15:30)

 

FIAT AVIO, VERSO MOTORI PER NUOVE NAVI ITALO-FRANCESI

INVESTIMENTO DI 50 MILIONI DI EURO PER MIGLIORARE PROPULSORI

TORINO - La Fiat Avio potrebbe equipaggiare con i propri propulsori di origine aerea le nuove 27 fregate militari che verranno realizzate in base al recente accordo tra Italia e Francia. L' ipotesi e' stata prospettata oggi nel corso di una visita del sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli allo stabilimento torinese dell' azienda del gruppo Fiat. ''Siamo fortemente interessati a questa iniziativa - ha detto l' amministratore delegato Saverio Strati - da anni i nostri sistemi propulsori sono impiegati nel campo della Marina. Ci aspettiamo di essere coinvolti. Siamo pronti dunque a un investimento importante, pari a 50 milioni di euro, per l' attivita' di miglioramento della macchina''. Il propulsore a turbina Lm 2500 della Fiat Avio, sviluppato in collaborazione con General Electric, e' derivato dai motori aeronautici ed equipaggia gia' numerosi navi nel mondo. Tra i nuovi possibili appalti dell' azienda, oggi si e' parlato della partecipazione al nuovo aereo militare Gsf e al propulsore spaziale Vega. Strati ha sottolineato anche l' importanza del trasferimento della produzione nello stabilimento di Rivalta, che iniziera' l' 1 gennaio del 2003 e verra' completato nei primi mesi del 2004. ''Ci da' grandi opportunita' e ci mette in condizioni di crescere - ha spiegato - avremo un assetto produttivo piu' moderno e una capacita' produttiva che potra' essere del 20% superiore di quella attuale''.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 14:50)

 

BERSELLI, SAREBBE OPPORTUNO COMPRARE AUTO ITALIANE

TORINO - ''Siamo tutti impegnati a far si' che si privilegi l' auto italiana, anche per evitare le ricadute sociali della crisi del settore''. Il sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli, oggi a Torino per una visita allo stabilimento Fiat Avio, ha auspicato che anche le istituzioni, gli enti locali, le aziende del parastato acquistino sempre auto italiane. ''Come Ministero della Difesa - ha rilevato - siamo stati costretti ad acquistare fuoristrada stranieri perche' l' industria italiana non li produce.''. Il sottosegretario ha anche fornito un' entita' numerica sul fabbisogno dei fuoristrada, parlando di 450 unita' per l' Aeronautica militare, 2.000 per l' esercito, 3.000 per i carabinieri. Altri esemplari sono poi quelli di competenza del Ministero dell' Interno, della polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato, della Croce Rossa, dell' Enel.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 13:50)

 

FIAT AVIO; BERSELLI, SCONGIURARE VENDITA A STRANIERI

TORINO - ''Un' ipotesi da scongiurare''. Cosi' il sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli ha definito la possibilita' che la Fiat Avio, nell' eventualita' di una cessione da parte della Fiat, passi in mani straniere. ''Come governo avremmo forti problemi ad accettare questa ipotesi'', ha detto oggi Berselli incontrando la stampa dopo una visita allo stabilimento torinese della Fiat Avio. ''Si tratta di una possibilita' da evitare - ha aggiunto - la Fiat Avio e' un' industria della difesa, strategica per le nostre forze armate e per la sicurezza dello Stato''. Berselli ha definito l' azienda come ''un ramo sano'' nell' arcipelago Fiat, dotata di ''grande know-how, alta tecnologia, elevate professionalita', in grado di fare profitti e di conquistare quote di mercato''. Per questo, ha sottolineato, ''potrebbe essere appetibile a livello mondiale''.

 

CREMASCHI,TUTTO IL SINDACATO CHIEDE INTERVENTO PUBBLICO

SERVE CHIARIMENTO URGENTE NEL GOVERNO E NELL'ULIVO

TORINO - ''La vera novita' del documento unitario di Cgil, Cisl e Uil e' che per la prima volta da tanti anni il sindacato chiede un intervento pubblico anche nel capitale dell'azienda''. Lo sostiene Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom, a proposito della nota diffusa al termine della riunione delle segreterie nazionali dei sindacati confederali e metalmeccanici. ''Questa richiesta - osserva - impone un chiarimento urgente sia nel governo che nell'opposizione che finora hanno escluso con varie motivazioni questa ipotesi. La verita' e' che in questa situazione di mercato senza un intervento pubblico la Fiat non si salva e le fabbriche si chiudono. Quindi sia il governo sia l'Ulivo devono cambiare radicalmente l'approccio che sinora hanno seguito per la crisi''.

 

T.IMERESE; OPERAI STANNO TOGLIENDO BLOCCHI AEROPORTO(Parte2°)

PALERMO - Due pullman carichi di persone sono gia' partiti dall' aeroporto preceduti da veicoli della forze dell' ordine. Dietro di loro anche numerosi taxi. Il delegato Fiom della Fiat di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone, ha detto: ''questa protesta e' servita per sensibilizzare tutti su quello che sta avvenendo a Termini Imerese. Abbiamo centrato l 'obiettivo e reso visibili le nostre iniziative''. ''Abbiamo cercato - ha aggiunto - di non arrecare troppi danni, abbiamo aiutato i bambini. Tutti devono sapere che migliaia di operai e le loro famiglie rischiano di perdere il posto di lavoro''. Mastrosimone ha detto che gli operai metteranno in campo altre iniziative se la situazione non cambiera'. I voli il cui arrivo era previsto dalle 13,40 alle 14,20 sono stati cancellati. Dopo che gli operai hanno interrotto la protesta la situazione dei voli nello scalo palermitano potrebbe normalizzarsi.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 13:50)

 

METALMECCANICI: SCIOPERO, IN LOMBARDIA NON E' SOLO PER FIAT

FIM-CISL, LA CRISI MORDE E C'E' RISCHIO DECLINO INDUSTRIALE

MILANO - Non solo Fiat. Morde la crisi in tante aziende metalmeccaniche della Lombardia. Nei primi quattro mesi del secondo semestre 2002 sono infatti gia' 326 le aziende in crisi nel metalmeccanico con 10.700 lavoratori, contro le 349 (e gli 8.722 operai) di tutti i sei mesi precedenti. Ecco perche' lo sciopero generale proclamato da Fiom Fim e Uilm per venerdi' prossimo, in Lombardia non sara' solo in difesa dei posti di lavoro alla Fiat, e ad Arese in particolare, come ha spiegato in una conferenza stampa il segretario generale della Fim lombarda, Roberto Benaglio. Oltre ad Arese coi suoi 1000 esuberi, e al settore auto e indotto, sono duramente colpiti anche telecomunicazioni e elettromeccanica controllati da multinazionali. Spiccano Abb, che ha annunciato un taglio di 10.000 dipendenti nel mondo, Alcatel (600 tagli), Siemens (600 lavoratori in cassa integrazione ordinaria), Nokia (50 esuberi su 480 addetti lombardi) Italtel (200 in cassa integrazione straordinaria su 1.500), Rimoldi (260, a rischio chiusura) Erc/Necchi (550 addetti, in fallimento), Bosch (200 in cassa straordinaria) e Schneider (in ristrutturazione). Benaglio ha quindi sottolineato la necessita' di una diversa politica per fronteggiare il rischio di ''declino industriale'' del Paese e della regione. Alla protesta, che vedra' anche cortei e manifestazioni in tutta la regione (a Milano quella principale si concludera' davanti ad Assolombarda) i metalmeccanici si presentano uniti, nonostante abbiano appena deciso, per la prima volta da 40 anni, di presentare tre piattaforme separate per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Ma, secondo il segretario generale della Fim lombarda, ''non c'e' contraddizione. In realta' - sottolinea - questo sciopero dimostra che quando ci occupiamo di cose concrete, e non solo di contrapposizioni a priori, l'unita' d'azione non e' difficile da ritrovare''.

 

URSO, LA SFIDA SI VINCE SUI MERCATI INTERNAZIONALI

E' CONDIZIONE INDISPENSABILE PER USCIRE DA CRISI

 ROMA - Per uscire dalla crisi, la Fiat deve essere in grado di entrare nei mercati internazionali. E' questa la condizione indispensabile per il vice ministro alle Attivita' produttive, Adolfo Urso. ''Tutti speriamo che la Fiat accresca il mercato interno - ha detto Urso a margine di una conferenza stampa - ma deve essere chiaro a tutti che la sfida si vince sui mercati internazionali''. E, in tal senso, il vice ministro ha rimarcato che ogni forma di aiuto al superamento della crisi ''ha senso se e' tesa anche alla conquista dei mercati di quelle aree mondiali nelle quali esistono margini di penetrazione e di accrescimento''.

 

IMERESE; OPERAI STANNO TOGLIENDO BLOCCHI AEROPORTO

CINISI (PALERMO) - Gli operai della Fiat di Termini Imerese stanno togliendo i blocchi all' aeroporto di Punta Raisi a Palermo.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 13:30)

 

ANGELETTI, LETTERA A GOVERNO, SUBITO CONVOCAZIONE

SINDACATI CHIEDONO SOSPENSIONE PROCEDURE PER CIG

ROMA - I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil insieme ai leader dei metalmeccanici hanno messo punto una lettera per chiedere al governo un'immediata convocazione a Palazzo Chigi sulla crisi della Fiat. Nella lettera - secondo quanto ha riferito il segretario generale della Uil Luigi Angeletti a margine di un convegno sul riformismo - i sindacati chiedono di sospendere le procedure dell' azienda per l'avvio della cassa integrazione. L'avvio della cassa integrazione per i primi 5.600 lavoratori e' fissato per il 2 dicembre. Angeletti ha ribadito che i segretari generali non andranno ad un eventuale incontro con il ministro del Welfare, Roberto Maroni, se questo sara' per discutere sugli ammortizzatori sociali. ''Non vogliamo fare una trattativa sugli ammortizzatori sociali da Maroni - ha detto - abbiamo chiesto un incontro a Palazzo Chigi per spiegare che il piano industriale serve solo a vendere meglio l'azienda e non a rilanciarla. Non vogliamo discutere di ammortizzatori ma di piano industriale''. Angeletti ha detto che per ora non si parla di un eventuale sciopero di tutte le categorie sulla crisi della Fiat ipotizzato da alcuni sindacalisti della Fiom. ''Una delle cose piu' sciocche che possono fare i sindacalisti - ha spiegato - e', alla vigilia di uno sciopero, annunciarne un altro. E' come dire non lo fate, aspettate il prossimo''. Il leader della Uil ha invece confermato l'impegno unitario per lo sciopero generale dei metalmeccanici fissato per venerdi' 15.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 13:20)

 

MOVIMENTO GIROTONDI ORGANIZZA INIZIATIVA NAZIONALE

TORINO - Un grande girotondo sulla Fiat che unisca simbolicamente tutti gli stabilimenti, da Termini Imerese e Mirafiori. E' l'iniziativa che stanno organizzando i leader del movimento dei girotondi, Nanni Moretti e Francesco 'Pancho' Pardi. La manifestazione potrebbe svolgersi martedi' prossimo. Domani sera ci sara' una riunione a Torino, presso la sede dell'associazione Altera, nel corso della quale i rappresentanti dei girotondi discuteranno le modalita' dell'iniziativa con i sindacati. ''Ci vogliamo mobilitare - spiega Roberto Pisani, responsabile torinese del movimento - perche' il problema della Fiat riguarda tutta la societa' civile e non solo i lavoratori colpiti dai tagli. La societa' civile deve intervenire perche' c'e' un filo che la lega alla societa' operaia''.

 

T.IMERESE: RIMOSSO BLOCCO FERROVIARIO

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Gli operai della Fiat hanno rimosso il blocco ferroviario in prossimita' della stazione di Fiumetorto consentendo la ripresa del traffico dei treni. Rimosso anche il blocco sulla strada consortile che dall' agglomerato industriale porta allo stabilimento di Termini Imerese.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 12:40)

 

UN'ORA DI SCIOPERO A POMIGLIANO D'ARCO, CORTEI INTERNI

POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) - Sciopero di un'ora, dalle 8,30 alle 9,30, cortei nei viali interni dello stabilimento di Pomigliano D'Arco (Napoli), assemblea in fabbrica per spiegare ai lavoratori i motivi della mobilitazione. Queste le iniziative attuate oggi. Il sindacato dei metalmeccanici si dichiara ''soddisfatto'' per l'esito della mobilitazione contro il piano Fiat e precisa che l'adesione e' stata ''molto elevata''. Resta confermato per giovedi' 14 novembre il programma di assemblee per i vari turni in preparazione dello sciopero nazionale di venerdi' 15 proclamato da Fim, Fiom e Uilm, che sara' di otto ore per i dipendenti Fiat e di quattro, per tutti i lavoratori metalmeccanici. Domani, intanto, i segretari generali di Fim Fiom e Uil, Giorgio Caprioli, Gianni Rinaldini e Tonino Regazzi saranno a Napoli per la riunione del coordinamento nazionale del gruppo Fiat. L'appuntamento e' alle 10.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 12:15)

 

E' PIU' PROBABILE CHE LA TOYOTA COMPRI IL COLOSSEO,

LONDRA - ''Sarebbe molto piu' probabile, secondo i buontemponi, che la Toyota acquisti il Colosseo: il Governo vuole privatizzare i beni culturali e le rovine hanno bisogno di essere un po' ristrutturate'': il 'Financial Times' interviene cosi', con una buona dose di sarcasmo, sulle indiscrezioni che danno il gruppo giapponese interessato allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. ''Probabilmente i dirigenti Fiat hanno pensato che le loro preghiere erano state esaudite quando ieri sono emerse indiscrezioni secondo cui la giapponese Toyota stava 'trattando' l'acquisto dell'impianto del gruppo italiano di Termini Imerese in Sicilia'', esordisce oggi l''Ft' nella rubrica 'Observer' in un articolo intitolato ''Lo spettacolo della Fiat''. La testata ricorda che la chiusura imminente dello stabilimento ha ''creato una tempesta politica e non e' piaciuta ai sindacati''. Ma le indiscrezioni su un possibile interesse della Toyota, sottolinea il giornale, ''erano basate sul pio desiderio di vari politici, alcuni dei quali credevano che i dirigenti della Toyota fossero partiti alla volta di Termini...''. E' emerso poi che i dirigenti del gruppo giapponese, conclude l''Ft', si trovavano a Roma, ma per il lancio della nuova versione del modello 'Avensis'.

 

ANGELETTI, NON CI RASSEGNAMO CHIUSURA, INTERVENGA STATO

SE AZIONISTI NON SONO DISPONIBILI A RILANCIO

ROMA - L'Italia non puo' rinunciare a una grande industria automobilistica. Se gli azionisti della Fiat non sono disponibili al rilancio dell'azienda e se non si trovano altre imprese private pronte a investire in questo settore, intervenga lo Stato. Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti in una intervista a ''Radio anch'io'' sottolineando che il sindacato ''non si rassegna alla chiusura''. Angeletti e' tornato a chiedere la modifica del piano industriale perche' quello attuale ''e' solo finalizzato a ridurre le perdite per poi cedere l'azienda a condizioni migliori per gli azionisti. Non siamo d'accordo - ha detto - non vogliamo solo il risanamento ma anche il rilancio''. Angeletti ha ricordato il fronte sindacale comune sullo sciopero di venerdi' 15 (otto ore per i lavoratori del gruppo Fiat, quattro per l'intera categoria metalmeccanica), un segnale per protestare contro la crisi della grande industria e il rischio di una contrazione dei posti di lavoro.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 10:15)

 

CUFFARO, NON C'E' MANIFESTAZIONE INTERESSE TOYOTA

ROMA - Non c'e' stata fino ad ora una manifestazione di interesse della Toyota verso la Fiat ma il consulente della casa giapponese Edward Luttwack ha assicurato che fara' sapere all'azienda cosa sta succedendo in Sicilia. Lo ha affermato il presidente della Regione Sicilia, Toto' Cuffaro in un'intervista a ''Radio anch'io''. Al momento - ha detto - non c'e' una manifestazione di interesse della Toyota verso la Fiat. Luttwack in qualita' di consulente della Toyota mi ha detto che si impegnera' a riferire cosa sta succedendo in Sicilia chiedendo se hanno interesse.

 

T. IMERESE; CODA DI QUATTRO CHILOMETRI SULL'AUTOSTRADA

PALERMO, 12 NOV - Da Carini verso Trapani l' autostrada e' sgombera, non transita alcun automezzo. I blocchi degli operai cominciano dopo un paio di chilometri sulla bretella che congiunge l' autostrada con l' aeroporto. Un pullman e alcune decine di auto sono rimaste bloccate nella corsia verso Punta Raisi, all' altezza dello svincolo per Marina di Cinisi. Decine di auto, invece, sono state fermate sulla corsia opposta. Blocchi sono stati formati anche nelle stradelle parallele all' autostrada. Alcuni viaggiatori stanno cercando di raggiungere a piedi, con i bagagli nelle mani, l' aeroporto che dista alcuni chilometri.

 

T. IMERESE; BLOCCATE ANCHE FERROVIA E AREA INDUSTRIALE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Un gruppo di una sessantina di operai della Fiat e dell' indotto, ha bloccato a Termini Imerese altri nodi nevralgici nei collegamenti. In particolare la stazione ferroviaria di Fiumetorto, da dove transitano i treni diretti a Messina, Catania e Agrigento, e la strada consortile che conduce all' area industriale.

 

Dopo il blocco del porto del capoluogo siciliano

Fiat, blocco all’aeroporto di Palermo

Circa 200 operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e dell’indotto hanno bloccato la bretella autostradale che dà accesso all'aeroporto “Falcone-Borsellino“di Punta Raisi a Palermo. Al momento è impossibile sia raggiungere che lasciare lo scalo. I disagi sono particolarmente pesanti perchè su Palermo viene dirottato in buona parte il traffico aereo di Catania, dove l'aeroporto di Fontanarossa rimarrà chiuso fino a domattina a causa della cenere dell'Etna.

“Il nostro interesse, ha detto il delegato Fiom della fabbrica, Roberto Mastrosimone - è bloccare completamente i voli. Vogliamo dare segnali forti perchè questa vertenza venga modificata. Non ci fermeremo qui e andremo avanti finchè il piano industriale non verrà modificato”. Per l'intera giornata di ieri, fino a tarda sera, i metalmeccanici avevano bloccato tutti i quattro ingressi del porto di Palermo, dove i collegamenti marittimi erano rimasti interrotti.

Nuove iniziative unitarie di mobilitazione dei lavoratori per la crisi della fiat sono state preannunciate al termine della riunione tra i leader confederali e dei metalmeccanici svoltasi ieri sera. Le forme delle nuove proteste saranno decise a Napoli nella riunione di coordinamento delle Rsu del gruppo Fiat. Intanto, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e i leader dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm chiederanno un incontro urgente a Palazzo Chigi, precisando pero' che intendono discutere del piano anticrisi e non della gestione degli esuberi.

(Aggiornato il 12 Novembre 2002 ore 09:50)

 

DISAGI PER TRASPORTI A PALERMO; NAVI FERME IN PORTO

GENOVA - Sono complessivamente circa 600 le persone a bordo delle navi della Grimaldi in attesa di potersi mettere in viaggio. Oltre alla nave Excelsior, bloccata a Palermo, altre due navi sono in attesa del via libera, una in partenza da Genova alle 21, la Excellent, l' altra in partenza da Livorno alle 23, la Victory. Fortunatamente, sottolineano fonti della compagnia di navigazione Grandi Navi Veloci (gruppo Grimaldi), questo non e' un periodo di grandi flussi turistici. Per ogni nave, sono circa 200 i passeggeri prenotati, compresi gli autisti dei mezzi pesanti che viaggiano sui traghetti. La compagnia, in attesa di conoscere gli sviluppi della situazione a Palermo, non ha preso per il momento alcuna decisione ma si tiene pronta a ritardare o a cancellare le partenze.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 18:20)

 

ARCIPRETE TERMINI A BERLUSCONI, C' E' DISPERAZIONE

DON FRANCESCO ANFUSO LANCIA APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

PALERMO - ''Qui si respira ormai aria di resistenza ad oltranza, le attese sono sulla soglia della disperazione, la preoccupazione e il disincanto ormai rendono gli animi non solo esacerbati ma potenzialmente irrefrenabili e imprevedibili''. A lanciare l' allarme, in una lettera aperta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e' l' arciprete di Termini Imerese Padre Francesco Anfuso. Il sacerdote, da settimane al fianco degli operai della Fiat in lotta per la difesa del posto di lavoro, nella sua missiva ringrazia il premier e il governo ''per la disponibilita' espressa'', ma si dice ''fortemente preoccupato, in vista dell' approssimarsi della data del 2 dicembre'' per possibili problemi di ordine pubblico ''ormai non piu' controllabili ne' da me ne' dai sindacati''. ''Sono convinto che saprete mobilitare tutte le vostre forze - scrive Padre Anfuso - per rendere possibile non solo la continuita' della presenza dello stabilimento che produce autovetture ma anche per consentire alle numerose famiglie e sopratutto ai tanti giovani disoccupati di continuare a credere alla forza dello Stato, piuttosto che rimpiangere altre forme illegali di accreditamento sociale e politico''. La lettera si conclude con l' auspicio ''di una sua viva parola che ridia vigore alla speranza e disinneschi una spirale che tutti ci preoccupa''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 18:00)

 

PEZZOTTA, NESSUNO PRETENDA DI AVERE LA VERITA'

ALTRIMENTI MEDIAZIONE SARA' DIFFICILE

 ROMA - Sulla vicenda Fiat stasera i tre segretari generale di Cgil, Cisl e Uil dovranno esercitare ''l'arte della mediazione'', ma trovare un'intesa sara' difficile se qualcuno pretende di avere gia' la verita'. Lo ha detto il leader della Cisl, Savino Pezzotta, intervenendo ad un convegno al Cnel. ''Bisogna trovare - ha detto riferendosi all'incontro di stasera con Epifani ed Angeletti - il massimo dell'unita' possibile, purche' nessuno pretenda di avere la verita' anche su Fiat, altrimenti sara' difficile la mediazione. L'arte della mediazione si esercitera' stasera''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 17:50)

 

ITALIA LAVORO REINSERIRA' 4.000 UNITA' INDOTTO PIEMONTE

IL PROGETTO POTREBBE ESSERE ALLARGATO AD ALTRE AREE PAESE

ROMA - Italia Lavoro interviene nella crisi Fiat e punta a reinserire nel mercato del lavoro i 4.000 addetti dell'area piemontese occupati nell'indotto. ''Noi - ha detto nel corso di un'intervista l'amministratore delegato, Natale Forlani - abbiamo gia' predisposto per l'area piemontese un intervento sui lavoratori dell'indotto che in qualche modo sono gia' stati coinvolti in anticipo dalle vicende della casa madre. Abbiamo gia' un progetto operativo - ha proseguito Forlani - per il reinserimento nel mercato del lavoro di 4.000 addetti nell'area piemontese, che nel giro di qualche mese pensiamo di allargare a tutte le aree del Paese coinvolte in questa crisi''. Secondo Forlani, pero', ''e' importante verificare che in Italia ci sia la possibilita' di fare le politiche attive del lavoro, cioe' di mettere insieme interventi, servizi, incentivi e formazione per reinserire i lavoratori nelle imprese''. Piu' in generale sulla riforma del mercato del lavoro Forlani ha sottolineato la necessita' di ''recuperare le distanze con l'Europa in termini di politiche attive del lavoro''. ''L'organizzazione dei servizi in Italia e' troppo debole, si tratta - ha aggiunto - di costruire una rete di incontro tra domanda e offerta per gli operatori, soprattutto per i cittadini e per le imprese, in grado di far incontrare piu' facilmente i posti di lavoro piu' disponibili. Poi- ha detto- bisogna fare in modo che la formazione collegata al lavoro stia sui modi e sui tempi della domanda, cioe' sulle richieste delle imprese, con una efficacia piu' alta di quella attualmente disponibile''. Per quanto riguarda l'immigrazione legata al mondo del lavoro, Forlani ha infine annunciato l'avvio, in collaborazione con il ministero del Welfare, di due iniziative: la costituzione di centri pilota per fare in modo che gli operatori pubblici e privati possano selezionare in maniera mirata sulla base delle esigenze nazionali, e il reinserimento, attraverso azioni specifiche, dei disoccupati immigrati presenti sul territorio nazionale.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 17:30)

 

VENERDI' A TORINO MANIFESTAZIONE REGIONALE

LO SCIOPERO IN PROVINCIA DI TORINO SARA' DI OTTO ORE

TORINO - Lo sciopero generale dei metalmeccanici, indetto unitariamente per venerdi' prossimo, 15 novembre, nella provincia di Torino sara' di otto ore, con una manifestazione regionale. Il corteo partira' da piazza Susa e raggiungera' piazza Castello, dove parlera' il segretario nazionale della Fim Cosmano Spagnolo (a nome delle tre organizzazioni). Lo hanno deciso questa mattina i segretari di Fim, Fiom e Uilm. Nelle altre province piemontesi lo sciopero sara' dalle quattro alle otto ore per consentire la partecipazione alla manifestazione torinese.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 16:50)

 

ANGELETTI, IPOTESI TOYOTA ? VEDREMO

ROMA - Per il segretario generale della Uil Luigi Angeletti l'ipotesi Toyota per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese potrebbe anche essere presa in considerazione, anche se per il momento, ha detto, non se ne sa nulla. ''Vedremo se c'e' questa ipotesi - ha affermato parlando a margine di un convegno - e se non e' solamente una chiacchiera''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 15:50)

 

TERMINI IMERESE; CUFFARO, LUTTWACK PARLERA' CON TOYOTA (Parte2°)

PALERMO - ''Con Luttwak - ha aggiunto Cuffaro - abbiamo parlato di molte cose, anche di Toyota. Con la casa automobilistica, di cui e' consulente in Giappone e non in Europa, il professore parlera' della situazione della Fiat di Termini Imerese. Ma fino a questo momento non esiste alcun interesse manifestato ufficialmente da Toyota''. Il presidente della Regione siciliana ha poi detto ''di essere pronto a incontrare i vertici dell' azienda nipponica, qualora fossero interessati allo stabilimento''. ''Ritengo giusto, non solo politicamente ma anche moralmente - ha sottolineato il governatore - perseguire tutte le strade possibili, per affrontare il problema dei lavoratori di Termini Imerese''. Cuffaro ha infine ribadito ''di essere impegnato in questo momento sopratutto a sedere al tavolo delle trattative sulla crisi Fiat tra governo e parti sociali''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 15:00)

 

BLOCCATA STAMANE DA TUTE BLU STAZIONE TERMINI IMERESE

PRESIDIATE ANCORA LA STATALE 113 E LO SCORRIMENTO VELOCE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Gli operai della Fiat di Termini Imerese stamane non hanno concentrato la propria protesta solo al porto di Palermo, ma sono entrati in azione bloccando - a intermittenza - anche il transito dei convogli alla stazione ferroviaria di Termini e sulla statale 113. Il traffico nel centro abitato e' andato in tilt. Nello scalo ferroviario un centinaio di tute blu hanno occupato i binari dalle 10.30 alle 11.45. Solo da poco la situazione e' tornata alla normalita'. Resta bloccato lo scorrimento veloce che collega Termini all' agglomerato industriale dove la strada e' sbarrata da alcuni cassonetti dell' immondizia, nei pressi dell' ingresso numero 1 dello stabilimento della Fiat. Li' si trovano circa duecento persone, che presidiano la fabbrica.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 13:15)

 

BLOCCATO CENTRO PALERMO, TRAFFICO IMPAZZITO

OLTRE A OPERAI SFILANO 20 AUTOCARRI DITTE DERATTIZZAZIONE

PALERMO - Operai della Fiat, camionisti delle imprese di derattizzazione, persino medici e operatori sanitari: dalle otto di stamane cortei di camion e blocchi stradali paralizzano il centro di Palermo. Dalla stazione centrale non e' possibile raggiungere piazza Politeama, lungo l'arteria principale, via Roma, transennata da vigili urbani. I vigili hanno consigliato agli automobilisti percorsi alternativi, ma in parecchi sono rimasti intrappolati tra gruppi di operai sistemati agli incroci delle traverse del centro. La tensione e' alta, gruppi di agenti e carabinieri pattugliano le zone bloccate ma fino ad ora non si sono registrati incidenti. Per far defluire il traffico attorno al teatro Politeama sono stati rimossi i blocchi di via Roma e via principe di Scordia, ma la situazione non e' migliorata. E' ancora impossibile raggiungere la stazione marittima attraverso la via Francesco Crispi ed e' caos in via Roma, a piazza Politeama, lungo il viale della Liberta'. Agli operai della Fiat giunti con dieci pullman da Termini Imerese si sono aggiunti i lavoratori del settore delle derattizzazioni, sfilati in corteo con i loro autocarri, una ventina, per le strade del centro tra via della Liberta', piazza Politeama e piazza Pretoria. Davanti piazzale delle Cliniche, al Policlinico hanno manifestato anche 200 tra medici ed operatori sanitari che hanno organizzato un sit-in.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 12:40)

 

FINI, SE TOYOTA INTERESSATA PRENDA CONTATTI CON AZIENDA

TORINO - Il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini dice di non essere informato sull' intenzione di Toyota di rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. ''Ho letto anch' io la notizia - ha osservato Fini in una conferenza stampa a Torino - ma non ho avuto modo di sentire il ministro Tremonti, ne' di avere informarmi: ne so esattamente quanto coloro che hanno letto la notizia. Mi sembra evidente che se c' e' davvero questo interesse, oltre che con la Regione Sicilia e con il Governo il primo indispensabile contatto vada preso con la Fiat''.

 

FINI, POSIZIONE MARONI E' QUELLA DI TUTTO IL GOVERNO

TORINO - Sul piano industriale della Fiat ''la posizione espressa dal ministro Maroni e' la posizione di tutto l' esecutivo''. Lo ha detto il vicepremier Gianfranco Fini, presente a un convegno all' Unione Industriale di Torino. ''Ci rendiamo conto - ha aggiunto - delle difficolta' in cui si muove la Fiat, delle giustissime preoccupazioni dei lavoratori sulla loro sorte, ma il governo non ha alcuna intenzione di invadere competenze altrui, vuole fare fino in fondo cio' che gli compete''. ''Abbiamo sottolineato - ha concluso Fini - la necessita' di un piano industriale che parta dall' effettiva volonta' di rilanciare l' azienda e mantenere l' occupazione''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 12:20)

 

CUFFARO, LUTTWACK CONFERMA POSSIBILE INTERESSE TOYOTA

STAMANE INCONTRO TRA GOVERNATORE SICILIA E CONSULENTE AZIENDA

PALERMO - Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, conferma di avere incontrato in prima mattinata il professor Edward Luttwack ''con il quale - dice - avevamo da tempo programmato un momento di confronto su alcune prospettive di rilancio e di sviluppo dell' economia siciliana''. Nell' ambito di questo confronto lo stesso Luttwack, consulente della Toyota Giappone, si e' impegnato a prospettare un possibile interessamento della casa madre giapponese sulla crisi Fiat di Termini Imerese. ''E' del tutto evidente - ha affermato Cuffaro - che il governo regionale ha l' obbligo morale, oltre che politico, di valutare in queste ore tutte le possibili opportunita' per la soluzione di una crisi tanto dirompente. Per ora, comunque, sono molto piu' impegnato per la presenza diretta delle Regioni, e della Sicilia in particolare, al tavolo delle trattative istituito dal governo nazionale con la Fiat e le parti sociali''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 11:40)

 

TOYOTA, NESSUN INTERESSE PER TERMINI IMERESE

ROMA - La Toyota smentisce qualsiasi interesse per l'impianto Fiat di Termini Imerese. Secondo Monika Fujita, portavoce della casa automobilistica giapponese, nella notizia pubblicata oggi dal Corriere della Sera ''non c'e' alcun fondamento di verita'''. E anche dal quartier generale di Torino, la Fiat si dice ''non a conoscenza'' dell'iniziativa. La Toyota e' oggi la prima casa automobilistica giapponese e la terza nel mondo. L'azienda sta progressivamente aumentando i propri investimenti in Europa con l'obiettivo di conquistare prima del 2005 il 5% del mercato europeo, con vendite pari a 800.000 unita' all'anno.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 11:30)

 

PROTESTA A PALERMO, OPERAIO FINGE DI IMPICCARSI

HA SEI FIGLI E GUADAGNA 800 EURO AL MESE

PALERMO - Un operaio della Fiat di Termini Imerese, Giuseppe Landriscina, 53 anni, sposato con sei figli e tre nipoti, ha finto d' impiccarsi davanti al cancello principale del porto salendo su un auto e srotolando il cappio sul palo di un semaforo. ''Non ci resta che morire - dice circondato dagli altri operai che protestano - non abbiamo altre alternative''. E poi aggiunge ironicamente: ''Non so se questo mese Agnelli ci chiedera' i danni. Certamente con 130 ore di sciopero a dicembre il nostro salario sara' meno del 50 per cento''. Landriscina, noto tra i colleghi col soprannome di ''Lambretta'', ha sei figli e guadagna una media di 800 euro al mese, lavora alla Fiat dal 1976. ''Cosa faro' senza lavoro a 53 anni - aggiunge - Dove andremo a mangiare a casa Agnelli, o a casa Berlusconi? Questi deputati che guadagnano 20, 30 milioni al mese perche' non danno la meta' agli operai? Noi guadagniamo 20 milioni in un anno''. Tra gli operai serpeggia esasperazione e nervosismo. In molti dicono di essere pronti a gesti eclatanti perche' ''perduto il lavoro non resta nulla''. ''Finora - sostengono - abbiamo fatto manifestazioni 'pulite', non ci sono stati problemi ma tra di noi c'e' gente veramente impaurita, realmente esasperata. Sapete cosa puo' arrivare a fare un padre che non ha i soldi per dare da mangiare a tre figli?''. Tra i manifestanti si e' recato per esprimere solidarieta' e discutere il deputato DS Beppe Lumia.

 

PIRO (MARGHERITA),INTERESSE TOYOTA PUO' SEGNARE SVOLTA

PALERMO - ''La manifestazione di interesse della Toyota per lo stabilimento di Termini Imerese, puo' segnare una svolta importante che va valutata con grande attenzione''. E' quanto afferma Franco Piro, uno dei coordinatori regionali della Margherita per Rutelli. ''Innanzitutto si conferma - aggiunge Piro - che quello di Termini Imerese non e' un impianto da rottamare, come intende fare la Fiat, ma un centro produttivo vitale che puo' essere rilanciato e potenziato''. ''Bisognera' conoscere in dettaglio il progetto industriale della Toyota - conclude Piro - e capire quale potrebbe essere il futuro non solo dello stabilimento ma, soprattutto, dell' indotto. Preoccupa che si insista sulla cassa integrazione per un anno. E' necessario, invece, che ci siano ampie garanzie per i lavoratori dell' indotto''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 11:10)

 

CALA' (FIOM), VOCI SU INTERESSE TOYOTA IN GIRO DA MESI

PALERMO - ''Le voci su un interesse della Toyota ad aprire uno stabilimento nel Sud Europa vanno avanti da mesi''. Lo sostiene il segretario della Fiom provinciale Maurizio Cala' dopo la notizia pubblicata sul Corsera di un interesse della casa automobilistica giapponese. ''Questa voce - ha aggiunto - gira da tempo in maniera informale. Si sa che la Toyota vuole un punto di produzione nel Sud Europa per la Yaris. Si e' trattato comunque sempre di voci e ancora oggi non sappiamo quale sia il livello di concretezza''. ''Comunque - ha concluso - voci, incontri presunti o reali, non cambiano nulla sulla vertenza in corso: per noi rimane fondamentale che la Fiat interrompa la procedura di cassa integrazione e che cambi il proprio piano industriale a partire dal rilancio di Termini Imerese''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 11:00)

 

FIAT: FT, SI BATTE PER MANTENERE IL RATING

EDISON SI PREPARA AD AUMENTARE VENDITE BENI

 LONDRA - ''Edison e Fiat si battono per mantenere i rating'' e' il titolo di un articolo pubblicato oggi da 'Financial Times'. Secondo il quotidiano della City, ''Edison si sta preparando ad aumentare la dismissione di beni per accelerare l'afflusso di contanti in modo di evitare un declassamento da parte di Moody's. La stessa Fiat e' a rischio di declassamento dopo che Moody's venerdi' ha affermato che il gruppo industriale e' sotto osservazione''. L'avvertimento di Moody's, rileva 'Ft', coincide con la crescita di tensione fra Fiat ed sindacati che fa temere ulteriori difficolta' per la produzione della divisione auto, gia' in perdita. ''Di conseguenza - scrive il quotidiano - la Fiat si trova ad affrontare crescenti pressioni da parte dei creditori affinche' venda piu' beni di quanti ne aveva previsti a primavera. Quel piano convinse Moody's a risparmiarle lo status di investimento a rischio, ma l'agenzia declasso' il gruppo a Baa3''. ''Le banche non dicono alla Fiat come gestire i suoi affari, ma sono sicure che piu' beni devono essere dismessi'', ha detto una anonima fonte a 'Financial Times'.

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 10:00)

 

'CORSERA', TOYOTA TRATTA PER COMPRARE TERMINI IMERESE

TOYOTA ITALIA: ''NON CI RISULTA NIENTE''

ROMA - La Toyota si starebbe preparando a presentare un'offerta per rilevare lo stabilimento di Termini Imerese: e' quanto afferma oggi il 'Corriere della Sera'. Ma un portavoce della Toyota Italia ribatte: ''non ci risulta niente''. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano Rcs, i vertici della casa giapponese hanno gia' contattato, attraverso intermediari (tra cui Edward Luttwak), il ministro dell'Economia Tremonti e il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro. E lo stesso Cuffaro dichiara al Corriere che ''in settimana potrei ricevere una delegazione della Toyota, siamo disponibili ad ascoltare le proposte''.

 

Gli operai di Termini Imerese in sit in

Fiat, la protesta si sposta a Palermo

La Toyota sarebbe interessata ad acquisire il presidio automobilistico siciliano

Dopo una notte trascorsa a presidiare i cancelli dello stabilimento, gli operai della Fiat di Termini Imerese hanno spostato la loro protesta nel capoluogo. Dieci pullmann di lavoratori scortati dalla polizia sono in viaggio verso Palermo diretti al porto, dove è previsto un sit-it.

Davanti ai cancelli dello scalo marittimo i lavoratori sono attesi da una delegazione di operai dell'indotto Fiat. Settecento auto prodotte a termini sono parcheggiate nel piazzale del porto in attesa di essere imbarcate. Altre tremila auto pronte, in attesa di essere consegnate, sono ferme all'interno dei parcheggi dello stabilimento. "Ci stiamo spostando al porto di Palermo - dice Roberto Mastrosimone, della Fiom-Cgil - per continuare la nostra azione di sensibilizzazione nei confronti del governo che ancora, dopo sei settimane, non si è schierato.

"Vorremmo che si decidesse a dire da che parte sta. agenti di polizia e carabinieri sono stati convogliati agli ingressi e sulle banchine per vigilare sulla protesta.

Alla preoccupazione per la sorte dei 1800 operai siciliani si aggiunge anche la voce di mercato secondo cui la Toyota si starebbe preparando a presentare un'offerta per rilevare lo stabilimento di Termini Imerese: è quanto afferma il 'Corriere della Sera'. Ma un portavoce della Toyota Italia ribatte: "non ci risulta niente".

Secondo quanto riporta il quotidiano di Rcs, i vertici della casa giapponese hanno già contattato, attraverso intermediari (tra cui Edward Luttwak), il ministro dell'economia Tremonti e il presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro. Lo stesso Cuffaro dichiara al Corriere che "in settimana potrei ricevere una delegazione della Toyota, siamo disponibili ad ascoltare le proposte".

(Aggiornato il 11 Novembre 2002 ore 09:30)

 

Il ministro: il governo farà la sua parte nella gestione della crisi aziendale

Fiat, Maroni, lo Stato non entrerà nella società

"Bisogna tenere conto degli stabilimenti esteri"

Lo Stato non entrerà nel capitale azionario della Fiat: lo ha ribadito il ministro del Welfare Roberto Maroni, il quale conferma l’intenzione del governo di svolgere la sua parte di mediatore nella gestione della crisi del colosso torinese.

Un ruolo che l’esecutivo svolgerà fino in fondo, “in una situazione difficile e complicata dove non esistono soluzioni semplici" ha detto il ministro, rispondendo così alle richieste dei sindacati che hanno più volte chiesto sostegno nella gestione della crisi occupazionale dell’azienda.

Un sostegno che non mancherà, quindi, ma che non prevede nessuna partecipazione dello Stato all’assetto societario dell’azienda.

 Maroni è anche tornato sulla questione cassa integrazione e sulle recenti decisioni dei vertici della casa automobilistica. “La premessa per la cassa integrazione alla fiat – ha spiegato Maroni - era il riassorbimento del 100 per cento dei lavoratori che l’hanno subita” .

Il ministro del welfare ha quindi ribadito la sua sorpresa (“una novità non certo positiva, stiamo valutando cosa questo significhi”) per le intenzioni manifestate dai vertici dell'azienda torinese nell'ultimo incontro: “altrimenti non si tratta di cassa integrazione, ma di riduzione del personale per licenziamenti collettivi".

 A questo proposito il ministro ha accennato anche alla situazione degli stabilimenti all’estero della Fiat, “un elemento che finora non è stato molto considerato".

“Intende dire - gli hanno chiesto i giornalisti - che la Fiat dovrebbe chiudere all'estero?” "io non dico questo - ha risposto – perché i conti li fa la Fiat. pero' certo io faccio sempre appello alla responsabilità sociale della Fat, al ruolo sociale che essa ha svolto e svolge soprattutto in certe aree del mezzogiorno. Mi pare che questo e' un aspetto che deve essere considerato e che finora la Fiat non ha neppure posto sul tappeto".

(Aggiornato il 09 Novembre 2002 ore 13:00)

 

OPERAI LANCIANO UOVA CONTRO POLITICI A T. IMERESE

INCENDIATI ANCHE CASSONETTI DI RIFIUTI DAVANTI MUNICIPIO

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Una trentina di operai della Fiat ha interrotto con un lancio d' uova l' incontro in corso al municipio di Termini Imerese tra i componenti della commissione Attivita' produttive dell' Assemblea regionale siciliana e i consiglieri comunali. Le tute blu sono entrate nell' aula consiliare e dopo un diverbio con i politici hanno cominciato a lanciare uova.Poi sono andati fuori ed hanno dato fuoco ad un paio di cassonetti dei rifiuti bloccando l' accesso al palazzo di Citta'.

 

POMIGLIANO D'ARCO SCIOPERO E ASSEMBLEA IL 12 NOVEMBRE

NAPOLI - La prima mobilitazione dei lavoratori dell'Alfa di Pomigliano, in risposta alla rottura del tavolo sulla vicenda Fiat, e' stata programmata per martedi' 12 novembre. Un'ora di sciopero e un'ora di assemblea retribuita si svolgeranno nello stabilimento vesuviano. Poi, per il 14 novembre, resta confermato il programma di assemblee per i vari turni in preparazione dello sciopero nazionale di venerdi' 15 novembre proclamato da Fim, Fiom e Uilm, che sara' di otto ore per i dipendenti Fiat e di quattro, per tutti i lavoratori metalmeccanici. Sempre martedi' 12 si svolgera' alle ore 16 una seduta straordinaria del consiglio comunale di Pomigliano. ''Il piano industriale della Fiat - secondo il segretario generale regionale della Fiom, Maurizio Mascoli - mette in discussione il futuro del settore auto in Campania. All'Alfa di Pomigliano gia' sono stati persi oltre mille posti di lavoro in un anno''. ''La crisi della Fiat - precisa ancora Mascoli - puo' far precipitare in un buco nero le attivita' industriali della Campania. Lo dimostrano gli ultimi dati di mercato delle vendite Alfa Romeo ed il bollettino di guerra di richieste di cassa integrazione e mobilita' che viene dalle aziende dell'indotto che occupano ventimila lavoratori''. ''Sospendere le procedure di cassa integrazione straordinaria e mobilita' e avviare un nuovo piano che garantisca, con l'intervento diretto dello Stato nel capitale azionario, la ricerca e l'innovazione di prodotto e' - aggiunge Mascoli - essenziale per dare prospettive di lavoro ai lavoratori della Fiat e dell'indotto della nostra regione''. ''Abbiamo visto giusto - commenta il segretario regionale della Uilm, Giovanni Sgambati - la conferma sulla giustezza delle motivazioni dello sciopero generale della categoria, per la vertenza Fiat, e' nelle comunicazioni presentateci al tavolo di palazzo Chigi ieri''. ''La proclamazione dello sciopero - secondo Sgambati - e' stata la risposta piu' lungimirante che i lavoratori potessero dare a questo piano di ridimensionamento e di incertezza sul futuro del settore auto in Italia''. ''Anche in Campania, che appare oggi la meno colpita sul piano dei tagli occupazionali, va ricordato - continua Sgambati - che Pomigliano nel corso del 2002 ha gia' perso, tra lavoratori interinali e ricorso alla mobilita' in accompagnamento alla pensione, quasi mille lavoratori''. ''Tutto cio' - conclude Sgambati - impone un ruolo del Governo non notarile. Se riconoscono la necessita' di tutelare il patrimonio italiano del settore auto, sarebbe ora che, di concerto con le Regioni interessate a questo patrimonio, fossero attivate risorse straordinarie, a partire dai progetti di ricerca e sviluppo, che sono premesse indispensabili per mettere in sicurezza il settore auto e non impoverire ulteriormente il sistema industriale italiano''. ''A Pomigliano - puntualizza il segretario regionale della Fim Cisl Campania, Luigi Terracciano - non c'e' un clima di guerra, ma di preoccupazione per l'assenza di chiarezza da parte aziendale. Ci chiediamo dove sia finito l'impegno, assunto recentemente, di commercializzare le vetture prodotte nel nostro stabilimento attraverso il marchio Gm sul mercato statunitense''. ''Siamo - secondo Terracciano - di fronte ad una alleanza che non ha portato valore aggiunto al marchio Alfa''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 17:35)

 

PIANO AZIENDA; LEGGERA CRESCITA VENDITE AUTO 2003

CENTOCINQUANTA MILIONI EURO PER DISTRIBUZIONE 2002-2005

 ROMA - La Fiat ipotizza un leggero incremento nella vendita di auto per il 2003 passando dalle previste 1.228.000 vetture del 2002 alle 1.247.000 del prossimo anno. E' quanto emerge dal quadro riassuntivo del piano di risanamento della Fiat presentato ieri a governo e parti sociali. In Europa la capacita' produttiva di autovetture nel 2003 dovrebbe ridursi a 1.587.000 unita' contro una previsione di 1.847.000 per il 2002. La Fiat, si legge ancora nel documento, investira' 150 milioni di euro nel triennio 2002-2005 per migliorare la sua rete di distribuzione. Fra gli obiettivi, la riduzione del numero di concessionari dando la priorita' alle aree metropolitane che rappresentano il quaranta per cento del mercato europeo. In questa strategia la Fiat intende rafforzare la vendita diretta alle flotte aziendali, che rappresenterebbero il 20-25% del mercato.

 

PIANO AZIENDA; TAGLIO COSTI UN MLD EURO IN 2003

UN MILIARDO E CENTO MILIONI EURO PER RICERCA E SVILUPPO 2003-5

ROMA - Il piano di ristrutturazione della Fiat per il 2003 prevede un risparmio di un miliardo di euro rispetto al 2002. E' quanto si legge nel documento presentato ieri al governo e alle parti sociali, sul quale si e' ora aperto il confronto. La riduzione complessiva dei costi medi ammonterebbe a un miliardo e centomila euro, di cui centomila euro sarebbero investiti in ricerca e sviluppo. Complessivamente per quest' ultima voce la Fiat conta di investire per il triennio 2003-2005 1.100 milioni di euro. L'azienda prevede, per il 2003, di ridurre i costi di produzione del 3,5% per un totale di 500 milioni di euro e quelli delle operazioni internazionali per un valore di cento milioni.

 

MONTEZEMOLO CHIAMA PEZZOTTA, GRAZIE DIFESA AUTO ITALIANA

IERI LEADER CISL A MINISTRI, NON USATE VETTURE STRANIERE

 ROMA - Telefonata di ringraziamento del presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, al leader della Cisl, Savino Pezzotta, che ieri - nel corso dell'incontro Fiat a Palazzo Chigi - aveva esortato i ministri ad usare automobili italiane. ''Troppe marche straniere nei parcheggi dei ministeri'', aveva denunciato Pezzotta, invitando i membri del Governo a dare per primi l'esempio. Montezemolo in mattinata ha chiamato Pezzotta esprimendo soddisfazione per questo richiamo in difesa dell'auto italiana: ''Sono molto contento'', ha detto il presidente della Ferrari parlando con il segretario generale della Cisl, aggiungendo che ''con la Maserati saremo presto in grado di soddisfare le richieste di chi ama le auto di grossa cilindrata, rendendo questo settore di fascia alta di mercato piu' competitivo nei confronti dei modelli esteri''.

 

PIANO AZIENDA, MENO 26% OPERAI ENTRO GIUGNO

GLI IMPIEGATI RIDOTTI DEL 21% NELLO STESSO PERIODO

ROMA - Ventisei per cento in meno di operai e ventuno per cento in meno di impiegati negli stabilimenti Fiat entro il 30 giugno 2003. Questa la previsione contenuta in un documento, di cui l'Ansa e' in possesso, che sintetizza le cifre del piano di ristrutturazione messo a punto dall'azienda torinese e presentato ieri al governo e alle parti sociali, come prima tappa del negoziato. Gli operai, indicano le cifre della Fiat, passerebbero dai 28.800 del 30 giugno 2002 ai 21.100 del 30 giugno 2003. Gli impiegati da 9.800 passerebbero a 7.740. Dal primo luglio 2003 scatterebbe la cassa integrazione per un numero consistente di questi lavoratori, oltre 6.500 persone, di cui una parte, oltre 5.000 persone, dovrebbe essere riassorbita dalla Fiat.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 17:00)

 

METALMECCANICI: GRUPPO RSU TORINO, NO A PIATTAFORME SEPARATE

RACCOLTE LE PRIME CENTO FIRME NELLA FABBRICHE

TORINO - Un gruppo di delegati Fim, Fiom e Uilm delle fabbriche di Torino ha consegnato alle segreterie nazionali le prime cento firme di Rsu ed esperti ''per chiedere di bloccare il percorso che sta portando alla costruzione di piattaforme contrattuali separate con poco coinvolgimento dei delegati e dei lavoratori''. ''Questo - sostengono - approfondisce la divisione tra i sindacati e la lacerazione tra i lavoratori come sta avvenendo alla Fiat in questi giorni. Noi non ci rassegniamo a un futuro di divisioni e di lacerazioni. Chiediamo di avviare con urgenza, un percorso unitario, sul merito e sul metodo''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 16:30)

 

GENTILI (DS), PIANO PUNTI SU INNOVAZIONE ECOLOGICA

ROMA - L'asse strategico di un nuovo piano industriale della Fiat dovra' essere l'innovazione ecologica: e' l'opinione di Sergio Gentili dell'Esecutivo nazionale Sinistra Ecologica secondo il quale il fallimento del vertice tra Fiat, governo e sindacati ''e grave''. L'azienda torinese, afferma Gentili, ha proposto ''nuovi e inaccettabili tagli all'occupazione. E niente di piu'. Ancora una volta e' mancato alla discussione il 'piano industriale' per il rilancio dell'azienda''. Tuttavia, a suo parere, ''senza un piano industriale che faccia dell'innovazione ecologica delle vetture l'asse strategico della competitivita' sara' impossibile un recupero di quote di mercato, far rientrare in produzione i cassintegrati, garantire l'insieme degli attuali occupati, reperire le risorse finanziarie dei risparmiatori, stipulare accordi e alleanze societarie paritarie, funzionali alla tenuta e alla crescita della Fiat e dell'insieme del sistema industriale italiano''. Al governo Gentili rimprovera ''la gravissima responsabilita' di non aver chiesto con fermezza un vero piano industriale e di aver lasciato fare''. La funzione dello stato, dunque, ''non puo' essere relegata all'assistenza delle scelte Fiat'', ma e' quella, tra l'altro, di creare le condizioni industriali e finanziarie per stimolare una domanda collettiva, per rinnovare la mobilita', disinquinare l'aria delle citta' e sviluppare le ferrovie.

 

CUFFARO, SONO A ROMA PER RISOLVERE PROBLEMI OPERAI

GOVERNATORE SPIEGA PERCHE' NON HA PARTECIPATO A SCIOPERO TERMINI

PALERMO - ''Il governo regionale e' gia' stato e sara' sempre accanto ai lavoratori della Fiat, io stesso ho sfilato nelle scorse settimane con gli operai di Termini, ma oggi era indispensabile la mia presenza laddove si lavora per risolvere i problemi''. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, a commento delle polemiche che hanno accompagnato la manifestazione di Termini Imerese. ''La mia assenza alla manifestazione odierna - ha spiegato il governatore - e' dovuta al fatto che mi trovo a Roma, dove insieme agli altri presidenti delle regioni si sta lavorando per poter incontrare la prossima settimana, insieme al governo nazionale, i vertici dell' azienda. Oltre a cio', vorrei ricordare che in queste stesse ore la mia presenza a Roma e' doppiamente necessaria, in quanto e' in discussione alla camera la finanziaria nazionale, che costituisce un momento straordinariamente importante per lo sviluppo della Sicilia intera e quindi anche per gli operai di Termini Imerese''. Cuffaro ha ricordato infine ''che il ruolo delle istituzioni nei momenti di crisi, e' quello di cercare le soluzioni nei modi e nelle sedi competenti, e non di lanciarsi in annunci e facile demagogia''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 15:45)

 

SCOTTI (CISL PIEMONTE), AZIENDA SOSPENDA PROCEDURE

TORINO - ''Noi stiamo facendo la nostra parte per consolidare e costruire nuove prospettive di sviluppo, ma la Fiat deve sospendere le procedure per la cassa integrazione e presentare un vero piano industriale''. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Piemonte, Mario Scotti, alla riunione del comitato esecutivo. ''La Cisl piemontese - ha aggiunto - e' impegnata a dare il massimo sostegno all'azione di lotta unitariamente decisa dai metalmeccanici per il 15 novembre, ma cominciamo anche a pensare quali altre iniziative a livello territoriale sara' necessario mettere in campo se i tavoli nazionali con Fiat e governo non produrranno risultati''. Nella riunione si e' anche parlato della manifestazione nazionale Cisl del 5 dicembre a Roma: dal Piemonte partira' un migliaio di persone.

 

CONFEDERAZIONE UNITARIA QUADRI, SERVONO PIU' GARANZIE

MA CI VUOLE ANCHE MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA

TORINO - Servono maggiori certezze e garanzie sulle prospettive dei lavoratori coinvolti, ma anche maggiore consapevolezza della realta'. Lo sostiene la Cuq (Confederazione unitaria quadri) che ha partecipato all'incontro a Palazzo Chigi. ''In questo momento - afferma la Cuq - per l'azienda, le istituzioni, i sindacati e i lavoratori l'unica priorita' e' quella di prendere le decisioni necessarie per realizzare l'obiettivo del risanamento e, possibilmente, dello sviluppo di Fiat Auto''. Per i quadri che saranno sospesi dalla attivita' lavorativa la Cuq chiede che venga fornito lo stesso livello di informazione e formazione previsto per chi resta in servizio e che siano realizzati ''correttivi alla semplice applicazione della cigs la cui indennita', per quanto riguarda i quadri e le alte professionalita', risulta profondamente ingiusta e iniqua''.

 

PRC, PRONTI AD OCCUPARE FABBRICA CON OPERAI

PALERMO - ''Rifondazione comunista e' pronta ad occupare la fabbrica di Termini Imerese assieme agli operai e a sostenere tutte le azioni di lotta che decideranno le tute blu''. Lo dicono Francesco Forgione, presidente del gruppo parlamentare del Prc all' Ars, Giusto Catania e Antonio Marotta, rispettivamente segretario regionale e provinciale di Rifondazione comunista. ''L'imponente manifestazione di oggi a Termini - affermano - dimostra la grande consapevolezza raggiunta dai lavoratori. Lo stesso non si puo' dire delle istituzioni regionali e nazionali che, di fronte al piano scellerato degli Agnelli, non sono ancora in grado avanzare una proposta. Forse non si rendono conto che la cassa integrazione a Termini Imerese sara' letale per l'economia siciliana e costituira' un regalo unicamente per la mafia''. ''In questo momento le istituzioni locali non devono pensare a possibili alternative allo stabilimento - concludono gli esponenti del Prc - Sarebbe un errore rassegnarsi. La lotta va condotta adesso per difendere a tutti i costi lo stabilimento di Termini''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 14:50)

 

TERMINI IMERESE;UIL SICILIA, BATTAGLIA SI PUO' VINCERE

PALERMO - ''Nella gente di Termini Imerese c'e' rabbia, disperazione ma anche grande determinazione perche' la battaglia per tenere in vita lo stabilimento Fiat si puo' e si deve vincere''. Lo ha detto Claudio Barone, segretario regionale siciliano della Uil, oggi a Termini Imerese in occasione dello sciopero generale. ''Il 2 dicembre noi non accetteremo la cassa integrazione - ha proseguito Barone - chiediamo al governo di intervenire per bloccarne la procedura e di attivarsi affinche' la Fiat assegni allo stabilimento di Termini una missione produttiva''. Sulla situazione a Termini Imerese, Barone ha osservato: ''La tensione resta altissima ma i vertici Fiat sappiano che lo stabilimento non si tocca''. Anche Antonino Regazzi, segretario generale della Uilm presente alla manifestazione di stamane, ha bocciato il piano industriale della Fiat: ''Non ci piace affatto. Lo riteniamo inadeguato e insufficiente non solo alla salvaguardia dei posti di lavoro ma anche al rilancio del settore dell'automobile. Il governo nazionale adesso non puo' piu' stare ad ascoltare la Fiat. L' Italia non puo' rinunciare al piu' importante patrimonio industriale. Il governo deve fare subito la sua parte''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 14:30)

 

PICHETTO; PIEMONTE FA SUA PARTE, GOVERNO FACCIA LO STESSO

ASSESSORE REGIONALE INDUSTRIA BACCHETTA ANCHE PARLAMENTO

 TORINO - ''La Regione Piemonte, pur nelle difficolta' finanziarie in cui si trova, fara' la sua parte nella crisi Fiat: anche il governo faccia la propria''. Questa l' esortazione dell' assessore all' Industria della Regione Piemonte, Gilberto Pichetto, all' indomani della protesta delle Regioni contro il governo su Fiat e Finanziaria. ''Ieri abbiamo ritenuto di non partecipare alla conferenza unificata - ha sottolineato parlando con i giornalisti a margine di un intervento in consiglio regionale - perche' non e' ammissibile che il governo non abbia invitato le Regioni al tavolo Fiat. In mattinata c' e' stato l' incontro con il ministro Tremonti sulla Finanziaria. E' durato tre ore, ma non ha avuto risultati brillanti. Le Regioni ritengono di non avere avuto risposte''. Sulla crisi Fiat, le richieste della Regione Piemonte al governo sono sostanzialmente due: un prolungamento della durata della cassa integrazione ordinaria da due anni a tre anni , e un intervento di almeno 30 milioni di euro per il fondo di garanzia per l' accesso al credito della piccole e medie imprese. Riguardo a entrambe Pichetto ha espresso ''grande preoccupazione per l' attenzione sporadica data dal governo''. Ma le bacchettate hanno riguardato anche il parlamento: ''ci vorrebbe piu' spina dorsale anche in parlamento - ha detto - mi sembra che esistano questioni piu' pregnanti della pornotax''.

 

SCIOPERO E CORTEO DI OPERAI SULLA CASILINA

CASSINO (FROSINONE) - Il corteo si e' concluso senza incidenti. I lavoratori hanno scioperato dalle 8,15 alle 11,15 contro la cassa integrazione per 1.204 dipendenti. Secondo un successivo dato fornito dalla Uil l'adesione e' stata dell'84%. Il corteo era partito alle 9,30 dopo un comizio davanti ai cancelli della fabbrica ed era composto da oltre un migliaio di lavoratori con in testa i segretari regionali e provinciali dei sindacati metalmeccanici, i sindaci di Cassino Bruno Scittarelli e di Veroli Danilo Campanari, il senatore Oreste Tofani (An), il consigliere regionale dei Ds Francesco De Angelis, e diversi amministratori comunali e provinciali. I manifestanti hanno raggiunto la strada statale Casilina bloccando le auto senza creare grossi disagi al traffico. Altre tre ore di sciopero sono in programma nel turno pomeridiano dalle 15 ale 18. Un corteo alle 15,30 raggiungera' anche nel pomeriggio la strada statale Casilina.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 14:10)

 

VALDUCCI, MARZANO PROSEGUE ESAME PIANO INDUSTRIALE

MILANO - Mentre il governo ''ha gia' escluso di intervenire nel capitale sociale del gruppo Fiat e soprattutto di Fiat Auto'', prosegue l'esame al ministero dell'attivita' produttive del piano industriale di Fiat. E' quanto detto dal sottosegretario alle attivita' produttive Mario Valducci, rispondendo ad una domanda a margine del convegno 'Sviluppare i consumi' in corso alla Fiera di Milano. Riguardo al possibile intervento dello Stato richiesto dai sindacati dopo il vertice a Palazzo Chigi, Valducci ha spiegato che ''su questo argomento il governo si e' gia' pronunciato in modo contrario''. Per quanto riguarda invece il rinvio del giudizio sul piano da parte dell'esecutivo, Valducci ha riferito che ''il ministro Marzano sta portando avanti l'analisi e lo studio del piano industriale insieme ad una societa', la Roland Berger, e quindi al termine di questo lavoro dara' il suo contributo al presidente del consiglio sulle decisioni da prendere''.

 

URSO; MANTENERE POSTI DI LAVORO IN LOGICA DI MERCATO

ROMA - ''Auspichiamo che in una logica di mercato sia possibile non perdere nemmeno un posto di lavoro''. Lo ha detto il vice ministro alle Attivita' produttive Adolfo Urso riferendosi alla crisi della Fiat. Il vice ministro ha anche ribadito che ''il governo cerca di evitare contraccolpi sociali seguendo la salvaguardia dei livelli occupazionali, ricorrendo agli ammortizzatori e pensando anche a una reindustrializzazione per salvaguardare i posti di lavoro nelle diverse aree''. Quanto al piano industriale il vice ministro ha detto ''spero che sia un piano capace di rilanciare l'auto in Italia. Ma esistono anche per la Fiat mercati esteri''. Urso ha infatti ricordato che la Fiat va bene in alcuni paesi stranieri come il Sudafrica dove la casa automobilistica italiana ha ''incrementato la sua quota di mercato''. Altri paesi dove la Fiat va bene sono il Brasile, la Cina e l'India. ''La Fiat - ha detto il vice ministro - deve difendere la sua quota di mercato interno e incrementare le sue quote di mercato all'estero e in questo il governo e' pronto a sostenerla''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 14:00)

 

FIAT: POSSIBILE MAXI-INVESTIMENTO CON GM IN IMPIANTO INDIA

PER 'BUSINESS STANDARD' VALORE OPERAZIONE 100 MLN DOLLARI

NUOVA DELHI - General Motors e Fiat potrebbero investire 100 milioni di dollari in un impianto in India destinato a produrre nuovi modelli di auto e componenti. E' quanto scrive oggi il quotidiano 'Business Standard' citando, ma senza farne il nome, una fonte dello stesso stabilimento. ''Sono in corso discussioni con la Gm per l' investimento'' nell' impianto Fiat vicino a Pune nello Stato del Maharashtra, ha detto un responsabile di Fiat al quotidiano indiano. L' investimento congiunto delle due case automobilistiche potrebbe aiutarle a introdurre nuovi modelli e ad aumentare cosi' la loro quota sul mercato indiano da 3 miliardi di dollari. Nel Paese asiatico la Fiat costruisce e vende le Palio, mentre la Gm commercializza modelli Opel: complessivamente raggiungono una quota di mercato del 10%. Insieme i due produttori intendono lanciare in India una world car.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 13:45)

 

RINALDINI (FIOM), GOVERNO RIFIUTI PIANO INDUSTRIALE

SI MODIFICHI ASSETTO PROPRIETARIO AZIENDA

 PALERMO - Un appello al governo per ''rifiutare il piano industriale della Fiat'' e' stato fatto dal segretario nazionale della Fiom Gianni Rinaldini, che ha concluso la manifestazione dei lavoratori di Termini Imerese contro il piano dell' azienda. Rinaldini ha anche proposto di chiedere al governo ''quali siano le disponibilita' per modificare l' assetto proprietario dell' azienda torinese e prevedere l' ingresso di una quota pubblica''. Per il sindacalista ''non si puo' trattare in presenza di questo piano industriale: bisogna avere il tempo per aprire un nuovo negoziato e cambiare radicalmente le intenzioni dell' azienda''. Intenzioni che, secondo Giorgio Caprioli, segretario della Fim ''sono ormai chiare: ridurre i costi e consegnare la Fiat tra due anni alla general Motors''. Per Caprioli ''Termini Imerese e Arese non sono casi isolati: o si salvano tutti gli stabilimenti o la Fiat chiudera'''. I sindacalisti hanno anche proposto uno sciopero generale di tutti i lavoratori del' Industria dopo quello di venerdi' prossimo che riguardera' i metalmeccanici.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 13:00)

 

CISL, IL 15 MANIFESTAZIONE METALMECCANICI A TORINO

PALERMO - ''Proponiamo di celebrare lo sciopero generale dei metalmeccanici il prossimo 15 novembre con una grande manifestazione nazionale a Torino, nel cuore dell'impero Fiat''. Lo ha detto Giuseppe Lupo, segretario provinciale di Palermo della Cisl, parlando a Termini Imerese dopo la manifestazione contro il piano della Fiat. Secondo il sindacato alla manifestazione hanno partecipato 50 mila persone. ''Torino - ha aggiunto Lupo - e' la citta' simbolo della Casa automobilistica italiana e da li' deve ripartire la risposta corale, unitaria di tutti i lavoratori metalmeccanici del Paese, con in testa gli operai di Fiat Auto''. Il segretario regionale dela Cisl, Paolo Mezzio, sostiene che ''il governo Berlusconi deve riprendere in mano il bandolo della matassa Fiat''. ''Un governo - ha detto - che si limita a fare da notaio dei propositi aziendali o e' complice o e' incapace. E il settore dell' auto ha bisogno invece d' un piano industriale degno di questo nome, improntato al buon senso, alla razionalita' e a un progetto di sviluppo capace di rilanciare il settore''. Per Mezzio ''e' necessario ripartire dall' azzeramento della cassa integrazione''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 12:50)

 

AUTO: VEICOLI COMMERCIALI;

OTTOBRE +17%, BOOM FIAT AUTO (+53%)

VERSO ANNO RECORD MERCATO ITALIANO - TORINO - Trainato dall' andamento molto positivo di Fiat Auto, anche in ottobre il mercato italiano dei veicoli commerciali ha fatto registrare un nuovo balzo in avanti e si avvia a stabilire per il 2002 un nuovo record di vendite. Secondo i dati elaborati da Anfia e Unrae, in ottobre le consegne sono state 23.377, con un incremento del 17% rispetto allo stesso mese del 2001. Nei primi 10 mesi dell' anno il bilancio complessivo e' di 198.081 veicoli venduti con un aumento del 15,1% nei confronti dello stesso periodo del 2001. L' exploit di ottobre segue quello di settembre, quando il mercato aveva fatto registrare un incremento addirittura del 33,5%. Le consegne dei costruttori italiani in ottobre sono aumentate del 38,5% (e sono state pari a 13.995 unita') rispetto all' ottobre dell' anno scorso ed ora coprono una quota di mercato del 59,9%, contro il 50,6% di un anno fa. Nei primi dieci mesi l' incremento e' stato del 24,9% (11.156 veicoli venduti) e la quota di mercato e' passata dal 51,7% al 56,1%. Brillanti i risultati di Fiat Auto che ha consolidato la sua leadership di mercato con 10.692 veicoli consegnati in ottobre e un incremento di ben il 53,2% rispetto a un anno fa. Fiat Auto ha coperto da sola il 45,7% della domanda totale (+11%). Nei primi dieci mesi la quota e' salita al 43,1% (38,7% nello stesso periodo del 2001). Un boom di vendite raggiunto grazie agli andamenti molto sostenuti del nuovo Ducato e del Doblo' Cargo (+46,4% le consegne del primo, +17,6% quelle del secondo in ottobre). Bene anche Iveco che in ottobre ha incrementato le vendite del 9,7% e del 15,7% nei primi dieci mesi dell' anno. Fra le principali marche straniere, in crescita le vendite di Mercedes, Opel, Peugeot e Renault, mentre calano sensibilmente Ford (-42,2%) e Nissan (-26,3%). Secondo l' Anfia, a fine anno, anche grazie agli effetti della legge Tremonti bis, le consegne totali dovrebbero superare quota 240 mila, un volume superiore a quello record del 2000 (233.657 unita').

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 11:50)

 

SCIOPERO FIOM; A TORINO OLTRE 10.000 IN CORTEO (Parter2°)

TORINO - Alla manifestazione ha partecipato il presidente del sindacato metalmeccanico brasiliano di Betim, Marcelino Da Rocha, che poi e' partito per Firenze: ''In 26 anni, da quando e' nata la fabbrica Fiat in Brasile - ha detto - sono passati 60 mila lavoratori. Proprio di recente ne sono stati licenziati 13 mila. Questa manifestazione e' importante perche' solo con la lotta gli operai possono salvaguardare il salario e il lavoro contro la precarizzazione''. ''Siamo in lotta - ha sostenuto il segretario generale della Fiom di Torino, Giorgio Airaudo - contro il piano della Fiat in Italia ma anche contro la riduzione dell' occupazione in tutti gli stabilimenti del mondo del gruppo. Non solo non si salva Termini Imerese chiudendo Mirafiori e viceversa, ma neppure e' possibile che una multinazionale come la Fiat chiuda stabilimenti dove mancano i diritti''. Airaudo ha sottolineato l' importanza della ritrovata unita' fra tutte le organizzazioni sindacali che ''insieme hanno chiesto la sospensione delle procedure, la modifica del piano e un intervento del Governo anche nel capitale della Fiat. Questo e' stato possibile grazie alla forza della Cgil, alla coerenza della Fiom, alla generosita' del lavoratori che hanno partecipato agli scioperi e alle manifestaizoni''. Sul palco davanti alla prefettura hanno preso la parola anche un delegato Fiom delle Carrozzerie di Mirafiori, Rocco Moscato, e un delegato della Omnitel, Eric Poli, che ha spiegato le ragioni dello sciopero nazionale di otto ore ''contro la decisione unilaterale della Omnitel di passare dal contratto nazionale dei metalmeccanici a quello delle telecomunicazioni''.

 

EPIFANI, DA GOVERNO RISPOSTE IN FRETTA

SU QUESTO CON CISL E UIL SPERO DI LAVORARE INSIEME

FIRENZE - ''Prima il governo decide di intervenire e di assumere un ruolo in questa vicenda e meglio e'''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, parlando con i giornalisti della questione Fiat, prima di partecipare ad una delle tante conferenze del Social Forum europeo. Secondo Epifani, l'intervento del governo deve partire ''naturalmente dai lavoratori che - ha sottolineato il sindacalista - ora dopo ora vedono peggiorare le loro condizioni e le loro ansie''. ''Bisogna ritirare il piano dell'azienda - ha ribadito Epifani - perche' prevede licenziamenti e non da' prospettive al settore dell'auto in Italia. Ieri abbiamo chiesto al governo di intervenire e di esprimere una valutazione precisa e naturalmente il governo ha diritto a riflettere, ma c'e' il tempo che passa''. Il segretario della Cgil ha quindi affermato che lo sciopero di stamani ''e' andato bene''. ''In particolare - ha aggiunto - quello unitario di Palermo e Termini Imerese: e' stata una grandissima manifestazione, con tantissimi giovani. Questo vuol dire, ancora una volta, che si capisce come arrestare il declino della piu' grande industria del paese vuol dire anche dare una speranza e una garanzia ai giovani''. Che cosa deciderete lunedi' prossimo nell'incontro con Cisl e Uil ?, hanno chiesto ancora i cronisti. ''Dobbiamo fare il punto della situazione e se le cose che sono state dette troveranno conferma - ha risposto il leader della Cgil - spero che si possa lavorare insieme almeno per la gestione di questa delicatissima vertenza, che non riguarda solo i lavoratori, ma la prospettiva industriale del paese''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 11:30)

 

MANIFESTAZIONE FIOM A POMIGLIANO, INGRESSI PRESIDIATI

PER GLI IMPIEGATI DEL SETTORE TECNOLOGIE SCIOPERO DI UN'ORA

 POMIGLIANO D'ARCO (NA) - Blocco delle merci in entrata e in uscita, ingressi presidiati e assemblea con i camionisti delle ditte di trasporto che lavorano per lo stabilimento di Pomigliano. La manifestazione promossa dalla Fiom-Cgil ha raccolto la partecipazione, secondo il sindacato, di circa trecento tra delegati della Fiat, quelli dell'indotto e lavoratori del settore tecnologie, che, secondo i piani aziendali, sarebbe il piu' colpito dai tagli occupazionali. La manifestazione, di carattere regionale, e' cominciata poco prima delle 7 con il presidio degli ingressi 1 e 5, dove abitualmente entrano ed escono le merci, ed e' terminata alle 9,20. I lavoratori del settore tecnologie hanno scioperato dalle 8 alle 9. L'adesione, secondo i dati forniti dalla Fiom, e' stata totale. Presenti al presidio gli striscioni delle strutture territoriali Fiom di tutta la Campania.

 

MIGLIAIA DI PERSONE SFILANO A TERMINI IMERESE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Nervosismo, rabbia, tensione, serpeggiano nel corteo di manifestanti che sta sfilando a Termini Imerese contro la chiusura dello stabilimento Fiat. Dalle migliaia di persone che stanno percorrendo corso Umberto e Margherita, per giungere a piazza Duomo dove i leader sindacali terranno un comizio, si alza un solo grido ''Vergogna vergogna''. In testa al corteo vi e' l' arciprete di Termini Imerese, Francesco Anfuso, poi un operaio che porta un cartellone con scritto '' Mi vergogno di essere italiano''. Sfilano anche i gonfaloni di molti comuni del comprensorio con in testa quello di Termini Imerese e il suo sindaco Luigi Purpi.. Mischiate alle tute blu vi sono anche le donne di Termini, riunite in coordinamento, che sfilano con ragazzi e bambini.

 

I vertici della casa torinese a Palazzo Chigi con le parti sociali

Crisi Fiat, I sindacati bocciano il piano di rilancio

Nessuna certezza per il 50% degli esuberi. Maroni: "L'impegno c'è, ma nessuno può dire chi rientrerà e quanti rientreranno". Aumentano gli investimenti, dai previsti 2,5 a 2,6 miliardi di euro. Invariata la produzione per il 2003. Epifani: "Un piano di puro galleggiamento"

E' fallita la mediazione del governo tra parti sociali e Fiat. Le organizzazioni sindacali hanno bocciato il piano di rilancio industriale presentato dall'azienda questa mattina a Palazzo Chigi. "Il piano illustratoci oggi non puo' essere assolutamente condiviso, perche' non crea le condizioni per quella svolta necessaria a rilanciare il settore Auto e a garantire i livelli di occupazione", ha detto il leader della cgil, Guglielmo Epifani, nel corso di una conferenza stampa alla quale partecipano anche i leader di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, oltre che i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm.

Non è un epilogo a sorpresa: già in mattinata, infatti, si era capito che la situazione non volgeva al meglio, quando i vertici della casa torinese hanno annunciato che solo il 50% degli esuberi hanno la certezza di rientrare sul posto di lavoro.

La notizia era stata anticipata dal segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento: "Degli 8.100 esuberi il 50% potra' rientare. Dell'altro 50% la Fiat non risponde".  E confermata poi dal ministro del Welfare Roberto Maroni: "Non hanno dato assicurazioni ne' si puo' ragionevolmente dare rassicurazioni. L'impegno confermato da Fiat e' di riprendere l'attivita' in tutti gli stabilimenti, anche a Termini Imerese. E' ovvio che molto dipende dalle condizioni del mercato, ma nessuno oggi puo' dire chi rientrera' e quanti rientreranno. Ci auguriamo che il successo del piano industriale consenta di riassorbire gli esuberi e fare nuove assunzioni".

Per l'amministratore delegato di Fiat auto Giancarlo Boschetti, che tra l'altro ha confermato l'intenzione di tenere in cassa integrazione per dodici mesi tutti gli addetti  di Termini Imerese,  probabilmente potevano essere sufficienti a digerire l'amaro boccone l'aumento degli investimenti sulla produzione, che passeranno dai previsti 2,5 mld a 2,6 mld di euro tra il 2003 e il 2005, e il mantenimento dell'attuale livello di produzione (che però sarà più basso in Italia, dove sono rimaste invendute circa 100mila auto). Un piano che, sempre secondo l'azienda, porterebbe a un risparmio di 1 miliardo di euro. 

"Un piano di puro galleggiamento" ha detto Epifani,  "Non dà idea di come si esce dalle difficoltà", ha aggiunto Savino Pezzotta, della Cisl.

Continua, intanto, la mobilitazione dei lavoratori di Mirafiori. Oggi c'e' stato lo sciopero indetto da Fim, Uilm e Fismic, mentre domani ci sara' la protesta Fiom. Due iniziative separate che hanno pero' - sottolineano le stesse organizzazioni sindacali - un obiettivo comune: chiedere alla fiat di cambiare il piano industriale e salvaguardare l'occupazione.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 11:00)

 

CHIAMPARINO, E' UN PIANO DI BREVE PERIODO

ROMA - ''Il piano industriale della Fiat e' un piano in larga parte obbligato, ma che ha il grosso limite di non misurarsi sul medio periodo; e' un piano di breve periodo in cui la parte che riguarda le riduzioni e' piu' prevalente rispetto a quella che riguarda il rilancio della produzione. E' un piano che subisce i condizionamenti degli anni precedenti. Lo ha detto Sergio Chiamparino, sindaco di Torino il quale ha preso parte all' incontro dei comuni con la Fiat nell'ambito della conferenza unificata che e' in corso al ministero per gli Affari Regionali. ''L'incontro con la Fiat - ha aggiunto il sindaco - ha un carattere meramente informativo. Se da un lato ribadiamo l'apprezzamento che la Fiat vi abbia partecipato coinvolgendo i comuni dove hanno sede stabilimenti Fiat, non possiamo pero' esimerci dal dire che non esaurisce la richiesta che l'Anci ha fatto di associare i comuni al tavolo della trattativa che e' con i sindacati, il governo e le altre parti sociali, diverso da questo tavolo''. Tornando a parlare del piano industriale Chiamparino ha sostenuto che resta da chiarire la parte degli esuberi: ''bisogna - ha detto - verificare se sono tali''.

 

STORACE, SI TRATTA DI LICENZIAMENTI NON DI CIG

PRESIDENTE LAZIO SI APPELLA A FINI PER CONFRONTO GOVERNO-REGIONI

ROMA - Per il presidente della Regione Lazio Francesco Storace ''le notizie sulla riunione di stamane sulla vertenza Fiat sono allarmanti e rendono ancora piu' giustificata la protesta delle Regioni, che anche per questo hanno rifiutato di fare la parte degli uditori del piano industriale''. Storace sottolinea che ''si parla di rientro dalla cassa integrazione per solo il 50 per cento dei lavoratori: non - sottolinea - cassa integrazione, sono licenziamenti''. ''A cio' si aggiunga - prosegue - quel che accade su una Finanziaria che ogni giorno, oggi compreso, scarica sulle Regioni costi aggiuntivi. E' veramente difficile governare in questa maniera e vorrei che l~onorevole Fini prendesse un~iniziativa di apertura di discussione seria con il sistema delle Regioni. L~inerzia, l~ineluttabilit, l~assenza di confronto - conclude Storace - cominciano a diventare insostenibili''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 18:15)

 

PIAGGIO: CREMASCHI (FIOM), PREPARANO LICENZIAMENTI COME FIAT

DOPO 15 NOVEMBRE CI VUOLE NUOVO SCIOPERO GENERALE

 ROMA - La Piaggio rischia di essere una nuova Fiat con il rischio di tagli alla produzione e all'occupazione. L'allarme arriva dal segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi che e' intervenuto oggi alla manifestazione davanti alla Piaggio di Pontedera, in occasione dello sciopero dei metalmeccanici pisani proclamato da Fim, Fiom, Uilm. Secondo Cremaschi contro la crisi del settore auto e piu' in generale dell'industria sarebbe importante proclamare, dopo il 15 novembre, uno sciopero generale di tutte le categorie. ''La situazione oggi alla Piaggio ~ ha spiegato Cremaschi ~ uguale a quella della Fiat di alcuni mesi fa. L'azienda prepara anche qui, senza dichiararlo, i tagli della produzione e i licenziamenti. Per questo bisogna dire basta alla politica delle dismissioni che oggi ha il suo aspetto pi grave nel piano di licenziamenti deciso dalla Fiat assieme alla General Motors e che pu rapidamente diventare, se non fermata, una realt estesa a parti importantissime della struttura produttiva e del tessuto sociale del nostro Paese''. Cremaschi ha chiesto al Governo di ''cambiare radicalmente politica'' e di proporre soluzioni di sviluppo, ''invece di sostenere le scelte aziendali di licenziamento. ''Per tutte queste ragioni, per la gravit della crisi industriale e per le drammatiche conseguenze occupazionali che ne possono derivare - ha concluso - necessario che la lotta si estenda e che si arrivi, dopo il 15 (giorno nel quale e' fissato lo sciopero generale di tutti i metalmeccanici, ndr), a uno sciopero generale di tutte le categorie per la difesa del lavoro''.

 

AUTO, SOSTANZIALE PAREGGIO OPERATIVO ULTIMO TRIMESTRE

TORINO - La perdita operativa di Fiat Auto prevista per l' intero 2002 ''sara' all' incirca delle stesse dimensioni di quella di fine settembre, che e' stata di 1.163 milioni di euro''. E' la precisazione diffusa dalla Fiat in merito alle ''cifre del risultato netto di Fiat Auto fornite oggi nel corso dell' incontro dell' azienda con il governo e i sindacati''. La Fiat riconferma che ''a settembre vi sono stati segnali di miglioramento'' per il Settore Auto e che prevede di ''raggiungere un sostanziale pareggio operativo negli ultimi tre mesi dell' anno''. L' azienda definisce le cifre fornite oggi ''coerenti con i dati annunciati dopo il consiglio di amministrazione di Fiat di giovedi' 31 ottobre''. Sul risultato netto, infatti, incidono ''altri importanti elementi economici, non compresi nel risultato operativo, quali gli oneri finanziari e i costi straordinari, tra i quali quelli legati al piano di ristrutturazione che, come noto, saranno di circa 400 milioni di euro''.

 

CAOS A TERMINI IMERESE, CODE DI AUTO LUNGHE CHILOMETRI

CORSIE AUTOSTRADA E STATALE BLOCCATE, 2 MILA PERSONE IN STRADA

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Il caos regna a Termini Imerese. Duemila persone tra operai della Fiat e le loro famiglie, oltre alle tante persone che manifestano solidarieta', sono per strada. Si registrano code di auto lunghe quattro chilometri sull' autostrada Palermo-Catania, in entrambe le direzioni, e sulla statale 113. I manifestanti hanno bloccato le corsie subito dopo gli svincoli per Termini sulla Palermo-Catania e Catania-Palermo. Al termine delle rampe degli svincoli stessi vi sono altri blocchi quindi le auto non possono entrare o uscire dalla cittadina. I blocchi dell' autostrada impediscono agli automobilisti di raggiungere, oltre ai diversi comuni siciliani, citta' come Enna, Caltanissetta, Cefalu', Trapani, Mazara del Vallo ed appunto Catania.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 18:00)

 

DI MAULO (FISMIC), GOVERNO CHIUDA NEGOZIATO ENTRO MESE

GOVERNO SI IMPEGNI PER MOBILITA' LUNGA E CONTRATTI PROGRAMMA

 ROMA - Il Governo si impegni a trovare un accordo sulla Fiat entro il mese di novembre, prima quindi comunque che i lavoratori siano messi in cassa integrazione. Lo chiede il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo che definisce l'incontro di oggi a palazzo Chigi ''non positivo'' ma comunque ancora interlocutorio. Secondo Di Maulo i lavoratori che rischiano di non rientrare in azienda sarebbero i circa 1.800 addetti di Termini Imerese e i 1.400 tra impiegati e quadri dichiarati in esubero a Torino. ''Ci vuole la mobilita' lunga per gli impiegati e i quadri di Torino - ha detto - e garanzie per i lavoratori di Termini. Chiediamo alla Fiat di spostare la produzione della Mini prevista in Polonia nello stabilimento di Termini Imerese. Sempre nell'area il Governo dovrebbe avviare un progetto di seria reindustrializzazione. Il Governo - ha concluso - si impegni a chiudere la trattativa prima della fine di novembre al fine di evitare una ulteriore drammatizzazione dello scontro sociale''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 17:30)

 

USA: GE, PRESIDENTE FIAT FRESCO SI DIMETTERA' DA BOARD

PER NUOVE REGOLE CORPORATE GOVERNANCE, VIA ANCHE MCNEALY

 ROMA - Paolo Fresco incappa nelle regole piu' strette di corporate governance che i grandi gruppi americani stanno mettendo in atto dopo la stagione degli scandali. Il presidente della Fiat, infatti, insieme all'amministratore delegato di Sun Microsystems Scott McNealy, si dimettera' dal consiglio di amministrazione di General Electric per rispettare le nuove regole che da oggi entrano in vigore all'interno della societa' e che riducono le possibilita' di sedere in piu' consigli di amministrazione.

 

CISL PALERMO, PROPOSTA E' PROGETTO DA SFASCIO SOCIALE

PALERMO - ''La proposta avanzata dalla Fiat a governo e sindacati non merita neppure d' essere definita piano industriale. E' un progetto da sfascio sociale. E va immediatamente ritirato''. Lo dicono Paolo Mezzio e Giuseppe Lupo, segretari della Cisl Sicilia e di quella provinciale di Palermo, riferendosi alle ipotesi avanzate dalla proprieta' Fiat, che ''prevedrebbero - dicono i sindacalisti - il 50% di espulsioni dal mercato del lavoro sul totale degli esuberi dichiarati di 8.100 unita'''. ''E' un' idea balzana - aggiungono - che darebbe il via alla piu' grave crisi industriale del Paese dal dopoguerra, segnando la debacle del governo Berlusconi''. Secondo la Cisl ''appare incomprensibile l' ottimismo ostentato ieri dal ministro del Welfare, Maroni''. La Cisl ritiene ''inaccettabile'' la proposta della Fiat e ''chiede un piano alternativo che prenda le mosse dall' azzeramento della procedura per la cassa integrazione. Rilanci le attivita' produttive a partire da Termini Imerese. E valorizzi i livelli occupazionali''.

 

UGL, GOVERNO SI ASSUMA RESPONSABILITA' SOLUZIONE CRISI

ROMA - Tocca al governo affrontare le questioni legate alla ristrutturazione della Fiat ed e' sua la responsabilita' di affrontare i problemi dell'intero sistema industriale italiano. E' quanto dichiarato dal vice segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, al termine dell'incontro di oggi a Palazzo Chigi sulla crisi della casa automobilistica torinese. Il ministro del Welfare Roberto Maroni, afferma Polverini, ''ha fatto bene a spostare il tavolo nella sede di Palazzo Chigi, perche' l'Esecutivo ora deve assumersi la responsabilita', non solo del superamento della crisi di Fiat Auto, ma dell'intero sistema industriale italiano''. Il ''forte ridimensionamento'' stabilito nell'attuale piano industriale, continua il vicesegretario dell'Ugl, oltre ad essere ''inaccettabile'', causera' infatti ''incalcolabili riflessi sull'occupazione, senza considerare il problema dell'indotto mai seriamente affrontato''. ''A questo punto - ha concluso Polverini - dobbiamo chiederci se i precedenti aiuti concessi dallo Stato al Lingotto non siano serviti all'azienda per sviluppare altre attivita', piuttosto che quella dell'automobile''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 17:00)

 

FORMIGONI, REGIONI CHIEDONO PARTECIPAZIONE A TRATTATIVA

ROMA - I governatori delle regioni, chiedono formalmente l'apertura di una trattativa sulla crisi Fiat che coinvolga e che veda la partecipazione delle regioni stesse. Lo ha confermato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. ''Noi - ha detto Formigoni - avevamo chiesto e chiediamo di essere associati alla trattativa con la Fiat. L'incontro di oggi, per quanto interessante, era una semplice informativa. Noi riteniamo di avere una parte piu' importante, quindi torniamo a chiedere l'apertura formale di una trattativa a cui siano associate anche le regioni''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 16:30)

 

I vertici della casa torinese a Palazzo Chigi con le parti sociali

Crisi Fiat, I sindacati bocciano il piano di rilancio

Nessuna certezza per il 50% degli esuberi. Maroni: "L'impegno c'è, ma nessuno può dire chi rientrerà e quanti rientreranno". Aumentano gli investimenti, dai previsti 2,5 a 2,6 miliardi di euro. Invariata la produzione per il 2003. Epifani: "Un piano di puro galleggiamento"

E' fallita la mediazione del governo tra parti sociali e Fiat. Le organizzazioni sindacali hanno bocciato il piano di rilancio industriale presentato dall'azienda questa mattina a Palazzo Chigi. "Il piano illustratoci oggi non puo' essere assolutamente condiviso, perche' non crea le condizioni per quella svolta necessaria a rilanciare il settore Auto e a garantire i livelli di occupazione", ha detto il leader della cgil, Guglielmo Epifani, nel corso di una conferenza stampa alla quale partecipano anche i leader di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, oltre che i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm.  

Non è un epilogo a sorpresa: già in mattinata, infatti, si era capito che la situazione non volgeva al meglio, quando i vertici della casa torinese hanno annunciato che solo il 50% degli esuberi hanno la certezza di rientrare sul posto di lavoro.

La notizia era stata anticipata dal segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento: "Degli 8.100 esuberi il 50% potra' rientare. Dell'altro 50% la Fiat non risponde".  E confermata poi dal ministro del Welfare Roberto Maroni: "Non hanno dato assicurazioni ne' si puo' ragionevolmente dare rassicurazioni. L'impegno confermato da Fiat e' di riprendere l'attivita' in tutti gli stabilimenti, anche a Termini Imerese. E' ovvio che molto dipende dalle condizioni del mercato, ma nessuno oggi puo' dire chi rientrera' e quanti rientreranno. Ci auguriamo che il successo del piano industriale consenta di riassorbire gli esuberi e fare nuove assunzioni".

Per l'amministratore delegato di Fiat auto Giancarlo Boschetti, che tra l'altro ha confermato l'intenzione di tenere in cassa integrazione per dodici mesi tutti gli addetti  di Termini Imerese,  probabilmente potevano essere sufficienti a digerire l'amaro boccone l'aumento degli investimenti sulla produzione, che passeranno dai previsti 2,5 mld a 2,6 mld di euro tra il 2003 e il 2005, e il mantenimento dell'attuale livello di produzione (che però sarà più basso in Italia, dove sono rimaste invendute circa 100mila auto). Un piano che, sempre secondo l'azienda, porterebbe a un risparmio di 1 miliardo di euro. 

"Un piano di puro galleggiamento" ha detto Epifani,  "Non dà idea di come si esce dalle difficoltà", ha aggiunto Savino Pezzotta, della Cisl.

Continua, intanto, la mobilitazione dei lavoratori di Mirafiori. Oggi c'e' stato lo sciopero indetto da Fim, Uilm e Fismic, mentre domani ci sara' la protesta Fiom. Due iniziative separate che hanno pero' - sottolineano le stesse organizzazioni sindacali - un obiettivo comune: chiedere alla fiat di cambiare il piano industriale e salvaguardare l'occupazione.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 16:25)

 

COMINCIATO INCONTRO CON ENTI LOCALI,NON CI SONO REGIONI

ROMA - E' cominciato da poco l'incontro al ministero degli Affari regionali tra i vertici della Fiat e gli enti locali, rappresentati da Anci e Upi. Alla riunione per il momento, come annunciato, non prendono parte i rappresentanti delle Regioni, anche se non e' escluso che la Conferenza dei presidenti invii un tecnico che prenda parte alla discussione. Tra gli altri, per la Fiat e' presente Giancarlo Boschetti, amministratore delegato di Fiat Auto.

 

EPIFANI, SINDACATO UNITO DI FRONTE A SITUAZIONE GRAVE

VERSO SCIOPERO GENERALE ?  'OGNI COSA AL SUO TEMPO'

ROMA - ''Oggi Cgil, Cisl e Uil, di fronte alla grave situazione illustrataci dai vertici Fiat, si sono dimostrate unite''. Lo ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, per il quale ''Cgil, Cisl e Uil si dovranno riunire nei prossimi giorni con le categorie interessate per fare il punto della situazione e vedere quale tipo di mobilitazione unitaria mettere in campo''. ''Se sto alle cose dette oggi - ha aggiunto Epifani - penso che nei prossimi giorni dovremmo avere dei comportamenti consequenziali, anche nel decidere le forme di lotta''. Ci potrebbe anche essere uno sciopero generale ? E' stato chiesto dai giornalisti ''ogni cosa al suo tempo'', ha risposto Epifani ricordando che per ora resta programmato lo sciopero generale dei metalmeccanici per venerdi' 15 novembre.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 16:15)

 

SINDACATI, A FINE ANNO PER AUTO DISAVANZO 2 MLD EURO

ROMA - La Fiat auto a fine anno dovrebbe registrare un disavanzo di 2 miliardi di euro (4.000 miliardi di vecchie lire). E' quanto avrebbero riferito i vertici dell'azienda - secondo quanto riportano i sindacati - nel corso dell'incontro di Palazzo Chigi.

 

MASTROSIMONE (FIOM), FABBRICA TERMINI NON RIAPRIRA'

PALERMO - ''La fabbrica Fiat di Termini Imerese chiudera' e non riaprira' piu'''. Lo sostiene il delegato Fiom dello stabilimento siciliano Roberto Mastrosimone, che ha partecipato all' incontro a Palazzo Chigi fra governo, azienda e sindacati sul piano industriale del gruppo torinese. ''Abbiamo scoperto che in realta' dietro la cassa integrazione si nascondono esuberi - aggiunge Mastrosimone - E' chiaro a questo punto che per Termini Imerese non c'e' alcuna prospettiva'. Mastrosimone, in contatto telefonico con gli operai di Termini Imerese, non esclude l' occupazione della fabbrica.

 

ANGELETTI; TUTTI UNITI, DIVISIONI STORIA PASSATA

ROMA - Sulla questione Fiat il sindacato marcia unito e tutto quanto accaduto ''in termini di diverse opinioni'' e' ''storia del passato''. Lo ha detto il leader della Uil Luigi Angeletti nella conferenza stampa dopo la riunione con il governo. ''Questa e' una vicenda - ha spiegato - nella quale non esistono scenari e obiettivi differenti. Siamo uniti''.

 

ANGELETTI, RIMANGA GRANDE AZIENDA ANCHE SE NON PRIVATA

ROMA - La Fiat deve restare una grande azienda anche se questo dovesse significare che non resta una azienda solo privata. Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, nella conferenza stampa seguita all' incontro con il governo e con i vertici della casa di Torino. ''La riduzione della capacita' produttiva - ha detto ancora Ageletti - e' la testimonianza che l'azienda non crede nella scommessa di un piano rilancio. La Fiat e' una grande azienda privata. Noi riteniamo che debba rimanere una grande azienda anche se non fosse piu' privata. L'idea che possa essere magari piccola, purche' resti privata a noi non sembra lungimirante''.

 

CGIL, CISL, UIL; RITIRO LETTERE CIG, POI NEGOZIATO

ANGELETTI, SU QUESTO PUNTO ABBIAMO POSIZIONE UNITARIA

 ROMA - Cgil, Cisl e Uil e i sindacati dei metalmeccanici chiedono l' immediato ritiro delle lettere di Cassa integrazione da parte della Fiat per fare un negoziato vero. I sindacati, ha detto Luigi Angeletti (Uil), su questo hanno una posizione unitaria e chiedono al governo di intervenire sull' azienda di Torino.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 15:50)

 

OPERAI BLOCCANO AUTOSTRADA E FERROVIA A TERMINI IMERESE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Centinaia di operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, hanno bloccato l' autostrada A19, la strada ferrata Palermo-Messina, tra le stazioni di Termini Imerese e Fiumetorto, la strada statale 113 e la strada consortile dell' agglomerato industriale. Polizia e carabinieri presidiano.

 

OPERAI AZIENDA INDOTTO BLOCCANO STRADA A T. IMERESE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - I lavoratori della Bienne, un' azienda che produce paraurti per lo stabilimento Fiat, hanno bloccato la scorrimento veloce che collega il centro abitato all' agglomerato industriale di Termini Imerese. Un centinaio di operai hanno paralizzato il traffico. E' stato dato alle fiamme un cassonetto dell' immondizia. Sono intervenuti i vigili del fuoco.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 15:40)

 

50% 6.500 ESUBERI AUTO BUONE POSSIBILITA' RIENTRO

ALTRO 50% DIPENDE MERCATO, FONTI FIAT

ROMA - Il 50% dei 6.500 esuberi di Fiat Auto ''ha buone possibilita' di essere riassorbito''. Per il restante 50% ''dipendera' dalle condizioni del mercato''. Cosi' fonti Fiat al termine della riunione con il governo e le parti sociali, per fare chiarezza sull'entita' e il destino degli esuberi della casa automobilistica torinese.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 15:20)

 

ALFA; TRA VIAGGITORI PREVALE INDIGNAZIONE PER BLOCCO

MILANO - Scocciati e indignati: sono state poche le parole di solidarieta' espresse dai viaggiatori, in partenza o in transito, nei confronti dei lavoratori dell'Alfa di Arese, che con un blitz, hanno occupato questa mattina i binari della stazione Centrale per circa un'ora e mezza bloccando il traffico ferroviario. Molti gli sguardi dei viaggiatori rivolti verso l'alto, in direzione dei tabelloni degli orari, e pochi gli informati. ''Non so cosa stia succedendo - spiega un viaggiatore diretto a Roma - Dagli altoparlanti ho sentito parlare solo di una occupazione ad opera di un gruppo di persone estranee alle Ferrovie. Adesso pero' basta che ci dicano a che ora partiamo''. ''Rispetto le ragioni di chi sciopera, pero' non in questi termini - dice Maria Grazia, un'anziana signora diretta a Modena - Questa iniziativa non e' stata preceduta da nessun avviso. Non possono prendersela con noi comuni cittadini''. Le fa eco Giuliano Gemignani , docente universitario diretto a Torino.''La causa e' importante - sostiene Gemignani - pero' devono tenere conto anche delle esigenze degli altri. Per i miei studenti oggi e' giornata di esami e temo che non potranno sostenerli''. I lavoratori dell'Alfa, terminata l'occupazione e l' assemblea, hanno percorso i binari verso le uscite sotto lo sguardo, non sempre clemente, dei viaggiatori. Ma c'e' anche chi giustifica il ricorso a questo tipo di iniziative. '' Alcune volte e' necessario ricorrere a mezzi estremi - spiega Enzo, giovane siciliano diretto a Firenze per il Social Forum - Arriveremo quando arriveremo'', conclude con comprensivo fatalismo. Il primo treno partito dalla Stazione Centrale e' stato un Intercity per Imperia, alle 11.35. Secondo i dati forniti dalle Ferrovie dello Stato, il blocco del traffico ferroviario, iniziato alle 10.05 con l'occupazione dei binari e conclusosi alle 11.25, ha comportato ritardi variabili tra un'ora e un'ora e mezza, sia per i treni in arrivo che per quelli in partenza, la soppressione di cinque treni regionali e la deviazione di tre treni, due in transito sulla linea Venezia-Torino, fermatisi alla Stazione Lambrate e un Eurostar via stazione Greco. Le Ferrovie prevedono un ritorno alla normale circolazione per le 14.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 13:55)

 

MIRAFIORI, SCIOPERO FIM-UILM-FISMIC

PROTESTE SEPARATE, MA SINDACATI CONCORDI 'SERVE UNITA' VERTENZA'

 TORINO - Continua la mobilitazione dei lavoratori di Mirafiori. Oggi c'e' stato lo sciopero indetto da Fim, Uilm e Fismic, mentre domani ci sara' la protesta Fiom. Due iniziative separate che hanno pero' - sottolineano le stesse organizzazioni sindacali - un obiettivo comune: chiedere alla Fiat di cambiare il piano industriale e salvaguardare l'occupazione. Allo sciopero di oggi ha aderito secondo Fim, Uilm e Fismic dal 25 al 30% dei lavoratori in carrozzeria, il 27% alle presse, mentre secondo la Fiat le percentuali sono rispettivamente del 12 e del 7%. ''Al di la' dei numeri - osserva Attilio Capuano, segretario della Uilm Piemonte - si tratta di una risposta dei lavoratori all'atteggiamento della Fiat e del governo che continuano a non dare risposte ai problemi. I lavoratori sanno che e' il momento opportuno per rendere visibile la loro protesta''. ''Purtroppo - aggiunge Capuano - non siamo stati in grado di fare una iniziativa unitaria. Speriamo che lo sciopero generale del 15 novembre riesca a coinvolgere l'intera citta' di Torino. Siamo tutti consapevoli dell'esigenza di unita' della vertenza dal punto di vista non solo sindacale ma anche territoriale''.

 

SACCONI, SIAMO SOLO ALL'INIZIO DI UN NEGOZIATO COMPLESSO

ROMA - ''Siamo solo all'inizio di un negoziato complesso''. Questo il commento del sottosegretario al ministero del Welfare Maurizio Sacconi sul confronto a Palazzo Chigi tra il governo, i vertici della Fiat e le parti sociali. ''Ci sono oggi elementi conoscitivi maggiori - ha detto Sacconi - seppure nell'attuale contesto di rapporti internazionali e definito da problemi finanziari''. Secondo il sottosegretario c'e' stata oggi a Palazzo Chigi ''una presentazione piu' dettagliata e piu' approfondita del piano industriale'' che Fiat aveva gia' reso noto.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 13:40)

 

CARBONE (CISAL), GARANZIE SOLO PER 1200 LAVORATORI

ROMA - ''L'azienda ci ha detto che, per quanto riguarda gli esuberi, e' in grado di garantire il rientro di 1000-1200 lavoratori''. E' quanto ha detto il segretario generale della Cisl, Giuseppe Carbone, riferendo quanto affermato dai vertici Fiat nel corso dell'incontro tra Governo, azienda e sindacati a Palazzo Chigi. ''Per il resto degli esuberi - ha aggiunto Carbone - l'azienda ci ha detto di non essere ancora in grado di dare una risposta''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 13:30)

 

CONTENTO, AZIENDA CONFERMA 1,15 MLN PRODUZIONE AUTO 2003

PRODUZIONE MONDIALE A 1,9 MLN VETTURE - ROMA - La Fiat ha confermato che la produzione di auto nel 2003 sara' di 1 milione 150 mila unita' per l'Italia, lo stesso target dello scorso anno. Sempre per il prossimo anno la Fiat ha previsto una produzione mondiale di 1 milione e 900 mila vetture. I dati sono stati riferiti dal segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, all'uscita della riunione ancora in corso fra governo e parti sociali sulla crisi Fiat. Contento si e' dichiarato scettico sulla possibilita' di raggiungimento del target produttivo in quanto - ha sottolineato - ''sui piazzali Fiat giacciono ancora 100 mila vetture''.

 

SINDACATI, CERTEZZA RIENTRO SOLO PER 50% ESUBERI

ROMA - Solo il 50% degli 8.100 lavoratori di Fiat che andranno in cassa integrazione avrebbero la certezza di rientrare in azienda. Lo avrebbe detto - secondo quanto riferito dal segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento - l'amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti illustrando il piano industriale dell'azienda durante l'incontro a Palazzo Chigi con il Governo e i Sindacati. ''Sugli altri esuberi - ha detto Contento parlando con i giornalisti - non ci rispondono''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 13:00)

 

ALFA; LEGA LOMBARDA 'NO A DUE PESI E DUE MISURE

MILANO - Sul piano industriale Fiat interviene con una nota il capogruppo regionale lombardo della Lega Nord, Davide Boni sostenendo: ''Non crediamo giusto che si usino due pesi e due misure. Le stesse assicurazioni che vengono chieste per la fabbrica di Termini Imerese, devono essere pretese anche per lo stabilimento di Arese''. ''Noi non cerchiamo, come piu' volte siamo stati accusati - spiega il rappresentante leghista - di mettere i lavoratori del nord contro quelli del sud, e questo proprio in virtu' del fatto che da tempo reclamiamo che si faccia tutto il possibile per evitare disparita' di trattamento, per motivi geografici od altro, tra dipendenti Fiat e quelli dell'Alfa Romeo''. ''La chiusura di Arese non ci trova assolutamente d'accordo - conclude il capogruppo del Carroccio - il piano industriale che si sta concordando con i vertici dell'Azienda deve necessariamente tenere conto delle esigenze dei lavoratori lombardi. La produzione di auto ecologiche all'Alfa di Arese puo' e deve rimanere. La posizione del gruppo regionale della Lega Nord su questa incresciosa situazione di cui sono vittime i lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese rimane pertanto quella espressa nell'assemblea sindacale e nel Consiglio regionale''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 12:20)

 

FIDIS; PASSERA, VENDITA NELLE PROSSIME SETTIMANE O MESI

MILANO - Il passaggio di mano di Fidis dal gruppo Fiat alle banche si potrebbe concludere nelle prossime settimane o forse mesi. E' quanto ha detto l'amministratore delegato di IntesaBci, Corrado Passera, a margine di un convegno sull'economia globale alla Camera di Commercio di Milano. ''Stiamo realizzando tutto quello che e' di nostra responsabilita' - ha spiegato Passera - e il piano concordato in maggio con Fiat prevede impegni precisi per entrambe le parti, che stiamo rispettando''. Passera ha poi spiegato che ''l'operazione e' quella prevista e si concludera' nelle prossime settimane o mesi''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 12:00)

 

LETTA A PARTI SOCIALI,SI GIOCA FUTURO INDUSTRIALE PAESE

SE NON NE GARANTIAMO LA SOPRAVVIVENZA

ROMA - Nella vertenza sulla crisi della Fiat ''si gioca il destino industriale del Paese''. E' quanto ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ai vertici della Fiat e a quelli dei sindacati riuniti oggi a Palazzo Chigi chiedendo ''un'assunzione di responsabilita' da parte di tutti''. E' una riunione molto importante - ha detto Letta, secondo quanto riferito da un partecipante all'incontro - la Fiat e' un'azienda simbolo. La piu' grande in Italia. Se non ne garantiamo la sopravvivenza l'Italia rischierebbe di uscire da un settore nel quale ha scritto pagine importanti. Secondo Letta su questa vicenda ''si gioca il destino industriale del Paese''. Richiede - ha aggiunto, sempre secondo quanto ha riferito uno dei partecipanti alla riunione - ad assunzioni di responsabilita' da parte di tutti, anche da parte dei sindacati.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 11:50)

 

INIZIATO INCONTRO GOVERNO-AZIENDA-SINDACATI (2)

ROMA - Ad aprire l'incontro e' stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Dovrebbe seguire l'intervento dell'amministratore delegato di Fiat Auto, Giancarlo Boschetti, per illustrare il piano industriale dell'azienda. Per il governo, inoltre, sono presenti, tra gli altri, il ministro del Welfare, Roberto Maroni, quello delle Attivita' produttive, Antonio Marzano, e quello per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. La delegazione sindacale e' guidata dai leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, Luigi Angeletti e dai segretari generali di Fiom, Fim e Uilm, Gianni Rinaldini, Giorgio Caprioli e Antonino Regazzi. Per la Fiat sono presenti anche il direttore generale Barberis, il responsabile per le relazioni industriali Rebaudengo e il responsabile risorse umano del gruppo Fattori.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 11:45)

 

ALFA; CESSATA OCCUPAZIONE BINARI STAZIONE MILANO

MILANO - Poco prima delle 11.30 si e' conclusa l'occupazione dei binari della Stazione Centrale di Milano da parte dei lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese, oggi in manifestazione davanti alla sede della Regione Lombardia. I circa 500 dipendenti Fiat Alfa hanno cominciato a lasciare la stazione per dirigersi verso il Pirellone, dall'altra parte dela piazza, dove una delegazione viene ricevuta in Regione.

 

SPAGNOLO (FIM-CISL), CI VUOLE RICAPITALIZZAZIONE VERA

ROMA - La ricapitalizzazione fatta dal Cda della Fiat non basta a rilanciare l'azienda. Ci vuole una ''iniezione di risorse'' per dare prospettive alla casa automobilistica torinese. Ne e' convinto il segretario nazionale della Fim-Cisl Cosmano Spagnolo che chiede anche che lo Stato faccia la sua parte. Spagnolo ''non esclude che questo possa accadere anche con un ingresso nel capitale. Per quanto riguarda l'alleanza con General Motors Spagnolo ribadisce che deve essere una joint venture ''e non una svendita''. ''Termini Imerese resta un problema - ha detto riferendosi alle parole dei giorni scorsi del ministro Roberto Maroni - non si deve fermare. Il piano e' credibile solo se c'e' una continuita' produttiva di Termini Imerese''.

 

INIZIATO INCONTRO GOVERNO-AZIENDA-SINDACATI

ROMA - E' iniziato poco prima delle 11,30 l'incontro a Palazzo Chigi tra il governo, i vertici della Fiat e quelli di Cgil, Cisl e Uil e di Fiom, Fim e Uilm e degli altri sindacati di categoria dei metalmeccanici.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 11:30)

 

ALFA; ASSEMBLEA SU BINARI STAZIONE CENTRALE MILANO

MILANO - I lavoratori dell'Alfa di Arese si sono riuniti in assemblea sui binari durante l'occupazione della Stazione Centrale di Milano. All'assemblea sono intervenuti i rappresentanti delle forze sindacali presenti nella fabbrica. Oltre a chiedere con forza il ritiro del piano presentato dalla Fiat, tutti - da Maurizio Zipponi della Fiom, a Renzo Cannavesi dello Slai Cobas - hanno sottolineato la necessita' che in questo momento vi sia una ''forte unita' di lotta''. Per tutta la durata dell'occupazione dei binari (che si e' conclusa alle 11.30) nessun treno e' entrato o uscito dalla stazione, ad eccezione di un convoglio. I manifestanti che, su richiesta delle Ferrovie e dei rappresentanti sindacali, avevano lasciato libero un binario per far entrare un ''treno proveniente dal Sud'' fermo al semaforo di ingresso della Stazione, hanno poi protestato vivacemente quando hanno visto che il treno era il Pendolino proveniente da Roma. Fischi e proteste si sono levati anche nei confronti della Rai, colpevole, secondo i lavoratori di Arese, di dare poco spazio alla loro situazione. Lasciata la Stazione, i manifestanti sono tornati davanti alla sede della Regione Lombardia dove, dopo un breve presidio, la manifestazione si e' conclusa, mentre una delegazione sindacale unitaria si e' recata dall'assessore alle attivita' produttive, Massimo Zanello, per presentare le richieste dei lavoratori dell'Alfa di Arese: ritiro del piano da parte della Fiat, ne' cassa integrazione ne' chiusura dello stabilimento, intervento dello Stato nel pacchetto Fiat per sostenere l'occupazione. Dopo la manifestazione odierna altre iniziative sono gia' in programma per difendere il futuro dell'Alfa (venerdi' 15, ad esempio, ci sara' sciopero con corteo davanti all'Assolombarda) e non sono state escluse anche iniziative 'a sorpresa' come l'occupazione odierna della Stazione Centrale.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 10:30)

 

RINALDINI, SUBITO PIANO INDUSTRIALE E INVESTIMENTI

ROMA - La Fiom-Cgil torna a chiedere un nuovo piano industriale per il rilancio della Fiat e ribadisce che quello attuale forse rassicurera' Maroni ma ''non certo i lavoratori''. Lo ha detto il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini entrando a Palazzo Chigi per l'incontro con il governo sulla crisi della casa torinese. Rinaldini ha confermato la mobilitazione dell'8 novembre e ha detto che gia' oggi la stazione di Milano e' ''bloccata''. ''Chiederemo un nuovo piano industriale, quello che abbiamo letto non ci piace. La ricapitalizzazione fatto nell'ultimo Cda era un atto dovuto inevitabile che non centra niente con gli investimenti che sono invece necessari per il rilancio dell'azienda. Non so come faccia Maroni a dire che Termini Imerese riaprira' fra 12 mesi - ha aggiunto commentando le affermazioni dei giorni scorsi del ministro del Welfare - forse sara' rassicurato lui non certo i lavoratori. Confermiamo la mobilitazione di domani. Intanto oggi la stazione di Milano e' bloccata''.

(Aggiornato il 07 Novembre 2002 ore 11:25)

 

UFFICI PASTORALI, INIZIATIVE DA AZIONISTI E GOVERNO

ROMA - La situazione della Fiat chiede che siano presi ''impegni precisi'' e siano attuate ''iniziative incisive'' da parte degli azionisti, ossia ''un piano piu' deciso di investimenti'' e da parte del governo, ponendo fine a un ''atteggiamento incerto'' e orientando ''con chiarezza la scelta di una politica economica che favorisca l'occupazione''. Lo chiede una nota comune diffusa oggi dai responsabili degli uffici regionali della pastorale sociale e del lavoro delle Conferenze episcopali di Sicilia, Lazio, Lombardia e Piemonte, regioni dove sono gli stabilimenti Fiat Auto a rischio. Gli Uffici ribadiscono la loro attenzione alla sofferenza delle persone e l'importanza del lavoro nella vita dell'uomo e delle famiglie per affermare il ''dovere morale di prendere la parola in modo congiunto, proprio in questo momento critico della vicenda, quando si vive uno stato di incertezza e di attesa''. Di qui ''l'urgenza e la necessita' perche' siano presi impegni precisi e siano attuate iniziative incisive'' da parte degli azionisti e del governo. ''Da parte degli azionisti: pur dalla nostra angolatura, che e' solo pastorale, ma ci consente un rapporto diretto con i lavoratori, a noi pare indispensabile uno sforzo maggiore per abbreviare il tempo di uscita di nuovi modelli concorrenziali e appetibili per la clientela europea, strada percorribile, come si suggerisce da piu' parti, e condizione che potrebbe accelerare il ritorno in fabbrica dei lavoratori in esubero. Per questo occorre un piano piu' deciso di investimenti, che e' realizzabile solo a condizione di un impegno finanziario straordinario''. ''Da parte del governo, occorre porre fine a un atteggiamento incerto e orientare con chiarezza la scelta di una politica economica che favorisca l'occupazione, salvaguardando gli ammortizzatori sociali che non devono pero' essere intesi come un finanziamento all'azienda bensi' una forma di tutela e garanzia sociale per i lavoratori''. Gli uffici regionali per la pastorale del lavoro rilevano poi che ''la crisi Fiat non puo' affatto costituire l'occasione e il pretesto per una resa dei conti fra diversi e contrapposti gruppi di potere: qui sono in gioco migliaia di lavoratori e una parte rilevante dello sviluppo industriale del nostro paese! Ribadiamo ancora, con forza, che la soluzione della crisi Fiat deve essere cercata a livello unitario, senza penalizzare gli stabilimenti dell'una o dell'altra Regione interessata, perche' una politica non ispirata al bene comune, al bene di tutte le comunita' di lavoratori, sarebbe condannata senza riserve da lavoratori e cittadini''. ''Il patrimonio tecnologico e umano delle aziende Fiat - prosegue la nota - e' frutto dell'impegno, della fatica e del sudore di tutti. Tutti, percio', debbono ora impegnarsi, responsabilmente, a venire fuori da questa crisi profonda, senza scorciatoie. Questo appello alla responsabilita', infine, si rivolge inevitabilmente ai lavoratori e alle loro organizzazioni affinche', recuperando l'unita', sappiano coniugare, con determinazione e tenacia, giuste forme di lotta e di concertazione. Chiediamo espressamente anche ai consumatori che sappiano tutelare, con le loro scelte, una risorsa nazionale in pericolo''.

 

DOMANI E VENERDI' 'SCIOPERI SEPARATI' A MIRAFIORI

UNA MOBILITAZIONE DECISA DALLA FIOM, L'ALTRA DA FIM-UILM-FISMIC

TORINO - Dopo gli accordi, anche gli scioperi ''separati'': venerdi' ci sara' la mobilitazione degli stabilimenti di Fiat Auto decisa dalla Fiom, mentre per domani a Mirafiori hanno proclamato uno sciopero di quattro ore Fim, Uilm e Fismic. ''Tutto nasce - afferma Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic - dalla decisione scellerata della Fiom di proclamare da sola uno sciopero a una settimana di distanza da quello unitario. Questo ha costretto le altre organizzazioni a fare altrettanto. L'unico effetto che otterremo sara' quello di disorientare i lavoratori e indebolire la riuscita dello sciopero del 15 novembre, ma anche di non rafforzare la posizione del sindacato al tavolo negoziale. Per l'ennesima volta c'e' una grave responsabilita'''. La Fiom invece smorza le polemiche e parla ''di due giornate di mobilitazione e di lotta a difesa dell'occupazione''. ''Tutti gli scioperi di questi giorni - sostiene Giorgio Airaudo, segretario della Fiom di Torino - devono servire a conquistare un tavolo di trattativa con la Fiat per ottenere un nuovo piano industriale e sospendere le procedure della cassa integrazione straordinaria''. La Fiom ha organizzato per venerdi' una manifestazione: il corteo partira' da piazza Arbarello e raggiungera' piazza Castello e vi partecipera' il presidente del sindacato metalmeccanico di Belo Horizonte, dove ha sede il secondo stabilimento Fiat Auto al mondo nel quale furono annunciati i primi esuberi a dicembre. Oggi intanto si e' fermata la Magneti Marelli Silenziamento, dove sono stati bloccati i cancelli e si e' svolta un'assemblea.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 17:30)

 

POLVERINI (UGL), GOVERNO INTERVENGA PER CAMBIARE PIANO

ROMA - Il Governo dovrebbe intervenire nella crisi della Fiat spingendo l'azienda torinese a cambiare il piano di ristrutturazione. Lo afferma il vice segretario dell'Ugl Renata Polverini che chiede al presidente del Consiglio di ''battere un colpo''. ''Berlusconi, se ci sei batti un colpo - afferma in una nota - il ministro del Lavoro da solo pu fare poco. Occorre che il governo ritrovi lo spirito interventista che aveva portato all'incontro di Arcore al quale, non a caso, era stato invitato il Ministro dell'Economia. Concedere la Cigs - ha concluso - sulla base del vecchio piano industriale, 'infiocchettato' soltanto con qualche promessa in pi, significa accettare la deriva finanziaria della crisi Fiat''.

 

TERMINI IMERESE; BARONE (UIL), POSIZIONI IMMODIFICATE

PALERMO - Secondo Claudio Barone, segretario della Uil in Sicilia, ''la soluzione prospettata dai vertici della Fiat nella riunione al ministero del lavoro non rappresenta in alcun senso una modifica della posizione gia' assunta dalla casa torinese. Cio' significa che lo stabilimento di Termini Imerese chiudera'''. A suo giudizio, cio' accadra' ''perche' nel piano industriale della Fiat non c' e' alcun impegno concreto sulla ripresa della produzione in Sicilia: non viene indicato che cosa si dovra' produrre a Termini e da quando''. ''Le affermazioni generiche di una volonta' di riprendere la produzione - aggiunge Barone - sono un mero fatto tecnico per attivare le procedure di cassa integrazione. Non significano nulla e non esprimono effettiva volonta' di investire nello stabilimento di Termini. Per questo continuiamo a chiedere al governo un intervento forte per modificare il piano industriale che ancora oggi sancisce la chiusura dello stabilimento di Termini che e' solo il primo passo per smantellare del tutto il settore auto''.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 17:15)

 

FIOM, 7 E 8 SCIOPERERANNO 300.000 METALMECCANICI

ROMA - Saranno 300.000, secondo la Fiom, i lavoratori che tra domani e dopodomani sciopereranno contro il piano di ristrutturazione della Fiat. Tra il 7 e l'8 novembre, informa la Fiom, in tutta Italia si svolgeranno infatti scioperi, presidi e manifestazioni che coinvolgeranno prima di tutto gli stabilimenti della Fiat Auto, ma anche gran parte delle altre aziende del gruppo, cioe' Teksid, Iveco, Marelli, Comau e New Holland, e molte imprese dell'indotto. Gli scioperi sono in alcuni casi promossi da tutti e tre i sindacati di categoria, Fim, Fiom e Uilm, mentre in altri, in particolare a Torino e in Emilia Romagna, dalla solo Fiom. Le iniziative di lotta variano da un'ora di sciopero, che sara' effettuata da tutti i metalmeccanici emiliani, alle 8 ore alla Fiat di Torino. In particolare, precisa la Fiom, il 7 si svolgeranno manifestazioni promosse da tutte le organizzazioni sindacali a Pontedera, per la Piaggio, e a Milano, per l'Alfa Romeo di Arese. Giovedi' 8, invece, oltre allo sciopero indetto dalla sola Fiom a Torino (8 ore per i lavoratori di Fiat Auto e 4 ore per tutti gli altri metalmeccanici) e alle diverse ore di astensione dal lavoro proclamate in molte Regioni, si svolgera' a Palermo uno sciopero generale promosso da Cgil, Cisl e Uil.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 16:30)

 

ESTENDE GUADAGNI IN BORSA, +4,07% A 9,17 EURO

MILANO - Fiat estende i guadagni a Piazza Affari. In un mercato in calo, il titolo del Lingotto avanza del 4,07% a 9,17 euro, mentre la versione privilegio sale dell'1,92% a 5 euro e quella risparmio del 4,98% a 5,08 euro. A far salire le quotazioni sono le parole di ottimismo di Umberto Agnelli sul piano di rilancio del settore auto e sui dati delle immatricolazioni di ottobre diffusi oggi. Secondo gli operatori inoltre proseguono le 'ricoperture' da parte dei fondi di investimento che gia' ieri avevano fatto balzare in avanti il titolo.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 16:15)

 

RINALDINI (FIOM), PIANO PER NOI RESTA INACCETTABILE

ROMA - La Fiom-Cgil continua a considerare 'inaccettabile' il piano di ristrutturazione della Fiat e definisce ''propagandistici'' gli impegni annunciati ieri dall'azienda al ministro del Welfare Roberto Maroni. ''Per quanto, ci riguarda - ha detto il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini - ribadiamo che il piano industriale della Fiat che il ministro Maroni considera convincente e positivo, e' inaccettabile. I cosiddetti impegni annunciati ieri al ministro dall'azienda lasciano pensare al lancio di un'operazione puramente propagandistica volta a coprire una scelta che, in sostanza, rimane quella della chiusura di interi stabilimenti e dei licenziamenti di massa''. Secondo Rinaldini avviare lo stato di crisi con la cassa integrazione a zero ore per 12 mesi ''vuol dire segnare in modo irrevocabile il destino degli stabilimenti, dei lavoratori coinvolti e, dell'intera azienda. Per rilanciare credibilmente il settore dell'auto nel nostro paese - ha insistito il leader della Fiom - ''sono necessari un nuovo piano industriale dotato di adeguate risorse finanziarie per gli investimenti e la ricerca ed un nuovo assetto proprietario con la presenza dell'intervento pubblico cos come avviene in altri paesi europei''.

 

SABATTINI (FIOM), PROPRIETA' SI TIRA INDIETRO

IL SINDACALISTA, PAROLE AGNELLI NON MI STUPISCONO

 PALERMO - ''Umberto Agnelli? Non mi stupiscono le sue parole, come e' sempre successo in passato di fronte a un problema la proprieta' preferisce tirarsi indietro''. Lo ha detto il segretario della Fiom siciliana ed ex leader nazionale delle tute blu Claudio Sabattini, riferendosi alla dichiarazione di Umberto Agnelli sullo stabilimento di Termini Imerese. Sabattini ha aggiunto che le parole dell' azionista Fiat ''sono la conferma che la questione dello stabilimento di Termini Imerese non e' stata risolta e che tutto e' demandato al piano industriale del gruppo Fiat''.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 16:00)

 

U.AGNELLI,PECCATO SE SINDACATI LASCERANNO PRIMA TAVOLO

ROMA - ''Dispiace se se ne vanno presto''. Cosi' Umberto Agnelli ai cronisti che gli chiedevano un commento alla possibilita' che i sindacati lascino anticipatamente il tavolo di confronto che si terra' domani a Palazzo Chigi.

 

U. AGNELLI, PER TERMINI IMERESE CI PENSA MANAGEMENT

ROMA - ''Questa questione la sta seguendo il management della Fiat. Io sono un azionista della Fiat''. Cosi' Umberto Agnelli ai cronisti che gli chiedevano conferma della volonta' del gruppo torinese di investire sui modelli in produzione negli stabilimenti di Termini Imerese dopo i preventivati 12 mesi di cassa integrazione.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 15:30)

 

VIA A PIANO; U. AGNELLI, NIENTE DA AGGIUNGERE A MARONI

ROMA - ''Non ho niente da aggiungere a quanto ha detto il ministro''. Questa l'unica dichiarazione di Umberto Agnelli sull'incontro di ieri tra i dirigenti della Fiat e il ministro del Welfare Roberto Maroni dal quale e' uscito il via libera al piano di rilancio del settore auto.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 14:20)

 

U. AGNELLI, LEGGERMENTE MEGLIO, SIAMO FIDUCIOSI (2)

ROMA - Umberto Agnelli ha successivamente precisato che ''i risultati del piano li vedremo nei prossimi mesi o al limite tra un anno, oggi come oggi pero' dobbiamo prendere atto che dal mese di settembre al mese di ottobre le immatricolazioni sono migliorate. Quindi e' un fatto che considero positivo''. ''Le immatricolazioni - ha aggiunto - sono calate ma il gruppo Fiat e' aumentato''.

 

U. AGNELLI, IN TV STILO CONTESTATA DA CHI NON LA CONOSCE

ROMA - ''Ho visto le trasmissioni televisive ieri sera in cui si contestava il prodotto, ho l'impressione che il prodotto, parlo della Stilo, sia stato anche contestato da gente che non l'ha mai provata, da gente che non la conosce''. Lo ha detto Umberto Agnelli che, rivolgendosi poi ai giornalisti, ha aggiunto: ''se potete fare qualcosa di positivo per questa crisi e' convincere le persone ad andare a provare la Stilo, credo che avranno tutti delle sorprese positive''.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 14:10)

 

ARESE; COBAS, MARONI HA ACCETTATO PIANO AZIENDA

MILANO - Lo Slai-Cobas dell' Alfa di Arese attacca il ministro del Lavoro Roberto Maroni che ''anziche' porre precise condizioni a Fiat prima di concedere soldi pubblici, ha gia' accettato tutto il piano Fiat non affrontando la questione della chiusura dell' Alfa Romeo di Arese e prendendo in giro i lavoratori di Termini Imerese''. E' quanto i sindacati di base affermano in una nota, dove si rimarca come invece ''solo alcuni giorni fa il ministro diceva che la Fiat non doveva abbandonare lo stabilimento di Arese''. Pero', secondo i Cobas, ''ieri al ministero di fatto la Fiat ha riconfermato il piano industriale consegnato alcune settimane fa, senza averne modificato nessuna parte''. Di fatto, quindi per i sindacati di base ''la Fiat chiude Arese dopo aver intascato miliardi e miliardi dalla collettivita' e questa volta anche con benedizione del ministro della Lega Lombarda''.

 

U. AGNELLI, CHI CRITICA LA STILO NON L'HA PROVATA

HA UN'IMMAGINE NEGATIVA - ROMA - Chi critica la Stilo non la conosce. Lo ha affermato Umberto Agnelli che, in margine ad un convegno sulla scuola, ha sottolineato che ''ha un'immagine negativa''. ''Ho l'impressione che il prodotto, mi riferisco alla Stilo, sia stato anche contestato da gente che non l'ha mai provata, da gente che non la conosce'', ha detto Agnelli.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 14:00)

 

ASSICURAZIONI GOVERNO NON CONVINCONO OPERAI T. IMERESE

SI PREANNUNCIANO NUOVE AZIONI DI LOTTA SINDACALE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Le assicurazioni del governo sulla riapertura dopo un anno di cassa integrazione dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese non convincono gli operai. Due assemblee sindacali sono state indette da Fim, Fiom e Uilm. In quella pomeridiana, in programma alle 17.30, potrebbero essere adottate nuove forme di protesta. ''Ci stiamo pensando seriamente - dice Roberto Mastrosimone, leader delle tute blu e delegato della Fiom-Cgil - Il governo si sta allineando alle posizioni della Fiat. Il piano industriale non e' stato minimamente modificato''. Il comitato delle donne, intanto, continua a raccogliere le schede elettorali che saranno consegnate in Comune venerdi' in occasione dello sciopero provinciale generale di quattro ore. ''Nel pomeriggio arriveranno anche le schede elettorali dai paesi vicini - dice Silvana Bova, che coordina il comitato delle donne degli operai - penso che raccoglieremo cinquemila schede. Ma andremo avanti''.

 

METALMECCANICI: CAPRIOLI, ROTTURA CON CGIL NON RICOMPONIBILE

MILANO - ''A questo punto non c' e' piu' margine, dopo che la Fiom decide per una piattaforma sindacale sua direi che la rottura non e' ormai piu' componibile''. Di frattura ormai insanabile con la Cgil per quanto riguarda le posizioni da assumere per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici ha parlato oggi il segretario della Fim-Cisl Giorgio Caprioli rispondendo a chi gli chiedeva quali fossero i margini per una ricomposizione delle divisioni sul tema. E dopo aver osservato che la difficile situazione economica del paese costringera' invece Cgil, Cisl e Uil nei prossimi mesi a cercare comunque l' unita' su molti altri fronti, Caprioli ha ribadito le richieste del suo sindacato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro: ''Sul piano salariale chiediamo per tutti intorno al 5,5%, che fa riferimento al recupero dell' inflazione del biennio precedente e alle previsioni di inflazione del prossimo, che sara' un po' piu' alta di quella programmata dal governo''. In pratica, la richiesta ''sara' intorno alle 165 mila lire''. Quanto alle altre richieste della Cisl, Caprioli ha osservato che riguardano ''la riforma dell' inquadramento professionale, l' aumento dei diritti per quanto riguarda le opportunita' di formazione, e l' istituzione di enti bilaterali provinciali pagati dalle aziende e che si occupino di formazione e collocamento''.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 13:20)

 

U. AGNELLI, PIANO DA' FRUTTI, MA GIUDIZIO TRA UN ANNO

ROMA - ''Il piano si potra' giudicare tra un anno, comincia a dare i suoi frutti, ma il giudizio si potra' dare tra un anno''. Lo ha detto Umberto Agnelli rispondendo ad una domanda sul piano di rilancio del settore auto della Fiat.

Le immatricolazioni di ottobre sono andate ''leggermente meglio che a settembre, siamo fiduciosi''. Lo ha detto Umberto Agnelli commentando il dato reso noto dalla motorizzazione civile questa mattina.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 13:10)

 

CASSINO; STORACE, DIALOGO E' DEL TUTTO INSUFFICIENTE

VOGLIAMO PARTECIPARE A TRATTATIVE, NON SOLO AD AUDIZIONI

 ROMA - ''Un primo successo e' l'apertura di un canale di dialogo che, pero', e' del tutto insufficiente. Abbiamo chiesto di essere associati alla trattativa, non di svolgere un'audizione''. Il presidente della Regione Lazio Francesco Storace dopo le polemiche sulla mancata convocazione delle regioni al tavolo di discussione sulla vertenza Fiat, e' tornato oggi sull' argomento. ''Domani mattina - ha spiegato - abbiamo l'incontro dei presidenti delle regioni ed io intendo sollevare un problema di procedura: com'e' conciliabile con i tempi della conferenza stato-regioni la discussione sul piano industriale''. L'apertura del dialogo, per il presidente della Regione Lazio, ''dimostra sensibilita' verso le ragioni delle regioni, che poi sono quelle che sul territorio dovranno spendere risorse per far fronte alla crisi dell' indotto se parte la cassa integrazione. Io - ha chiarito Storace - non intendo essere soggetto passivo e per questo ho posto il problema e tutte le regioni si sono associate. Ora vedremo cosa succede''. ''Stiamo lavorando a una proposta di legge - ha aggiunto Storace - che e' nel cassetto perche' prima vogliamo fare di tutto per scongiurare la cassa integrazione. Se questa parte dobbiamo essere pronti con gli investimenti necessari per far fronte alla crisi dell' indotto. Voglio concertare l'intervento con le parti datoriali e sindacali. Mai come in questo momento rischiamo di dare forza a fibrillazioni. C'e' bisogno - ha concluso - che tutti facciano un passo indietro e che si ragioni sul merito delle questioni. Tutti insieme troveremo la soluzione''.

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 12:30)

 

GRUPPO FIAT; -21% A OTTOBRE, QUOTA MERCATO 29,17%

ROMA - Il solo marchio Fiat ha immatricolato ad ottobre 40.030 unita' (-22,38%) con una quota di mercato pari al 21% contro il 26% dello stesso mese del 2001. In calo anche l'Alfa Romeo con un -23,37% ad ottobre (6.530 unita' contro le 8.522 dell'ottobre 2001), mentre Lancia perde l'11,79% con 9.040 unita'. In particolare, lo scorso mese la quota di mercato dell'Alfa Romeo e' stata pari al 3,43% rispetto al 4,30% dell'ottobre 2001. Nei primi dieci mesi dell'anno il bilancio del marchio sportivo del gruppo di Torino e' negativo con 68.879 unita' immatricolate (-14,12%) ed una quota di mercato pari al 3,64% (rispetto al 3,81% del periodo gennaio-ottobre 2001). La Lancia ha chiuso i primi 10 mesi del 2002 con 83.327 vetture immatricolate ed un calo del 23,83% rispetto allo stesso periodo del 2001. Nel solo mese di ottobre la quota di mercato della casa del gruppo di Torino e' stata pari al 4,74% (5,17% nell'ottobre 2001).

(Aggiornato il 06 Novembre 2002 ore 10:00)

 

UIL, CORRETTA RICHIESTA STORACE DI COINVOLGERE REGIONI

ROMA - Va apprezzata, secondo la Uil, la presa di posizione del Presidente della Regione Lazio Francesco Storace riguardo il mancato coinvolgimento delle Regioni sul drammatico problema Fiat. La sua richiesta di associare le Regioni alla trattativa, afferma Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, e' ''corretta'' e ''va raccolta dal governo''. Secondo Loy, ''siamo di fronte non al solito e storico aspetto di generico coinvolgimento delle rappresentanze delle comunita' locali ai problemi sociali che emergono, ma, con le novita' costituzionali in atto, alla necessita' di rendere protagoniste istituzioni che oggi, e ancor piu' domani, saranno competenti su materie vitali per il sistema produttivo del paese: ricerca e innovazione, reti infrastrutturali e dei trasporti, formazione e mercato del lavoro, tassazione locale. Quindi non vuote parole ma vera autonomia legislativa con annesso potere fiscale e finanziario''. Ecco perche', conclude Loy, ''il grido di Storace va raccolto anche dal Governo''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 18:40)

 

TERMINI IMERESE; SINDACO, SONO COME SAN TOMMASO

PURPI SCETTICO SU ASSICURAZIONI PER FUTURO DELL'IMPIANTO

 TERMINI IMERESE (PALERMO) - ''Sono come San Tommaso, se non vedo non ci credo''. Sono le parole con cui il sindaco di Termini Imerese Luigi Purpi commenta le assicurazioni da Roma sul futuro dello stabilimento della Fiat. Purpi aveva fatto nelle settimane scorse lo sciopero della fame e ha gia' consegnato il proprio certificato elettorale in segno di protesta. ''Mi auguro - dice - che anche il ministro Maroni sia come San Tommaso e che pertanto ci siano garanzie precise. Se vuole, l' azienda puo' ridurre la cassa integrazione, invece di mandare tutti a casa per un anno. E che ne faremo poi dei lavoratori dell' indotto? La Fiat e' solo la punta di un iceberg''.

 

CGIL E FIOM CONFERMANO MOBILITAZIONE GENERALE PER L'8

MANIFESTAZIONI E SCIOPERI IN TUTTE LE PROVINCE INTERESSATE

ROMA - La Cgil e la Fiom hanno confermato una giornata di ''mobilitazione generale'' in tutte le province interessate dalla crisi Fiat per venerdi' 8 novembre. L'iniziativa riguardera' non solo tutti i lavoratori metalmeccanici ma anche quelli delle categorie che lavorano nell'indotto. La decisione e' stata presa nel corso di un vertice fra la segretaria confederale della Cgil e quella nazionale della Fiom, alla quale hanno partecipato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani e quello della Fiom Gianni Rinaldini. L'indicazione - ha spiegato il segretario confederale Carla Cantone - e' quella di organizzare manifestazioni, scioperi, assemblee in tutti i territori che sono interessati dalla crisi Fiat. Questa - ha aggiunto - e' la risposta alla decisione dell'azienda di avviare le procedure per la cassa integrazione e la mobilita' a partire dal prossimo 2 dicembre''. Nel corso della riunione e' stato stabilito di mantenere ''un forte coordinamento tra la confederazione, la federazione di categoria e le strutture nei vari territori interessati dalla crisi Fiat, con l'intento - ha spiegato ancora Cantone - di allargare nelle prossime settimane il fronte della mobilitazione, fino allo sciopero generale della categoria dei metalmeccanici fissato per il 15 novembre''. Le segreterie della Cgil e della Fiom hanno quindi ribadito che ''il piano industriale della Fiat va riscritto. Per questo - ha detto Cantone - chiederemo al Governo di farsi garante per un nuovo piano industriale che Fiat dovra' presentare indicando quali sono le prospettive per il settore dell'auto mettendo da parte la questione degli esuberi''.

 

METALMECCANICI: UILM, FIOM HA ANNULLATO POSSIBILITA' ACCORDO

ROMA - La Uilm critica la posizione assunta dalla Fiom sulla definizione della piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Secondo il segretario generale della categoria, Antonino Regazzi, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha posto una pregiudiziale (cioe' che tanto la piattaforma quanto l'ipotesi di accordo siano sottoposti a referendum di tutti i lavoratori della categoria) che ha di fatto annullato qualsiasi opportunita' di accordo e ''ha reso impossibile muoversi insieme''. ''Le possibilita' di trovare una convergenza non ci sono piu' - ha detto Regazzi - per questo siamo arrivati a presentare tre piattaforme distinte. Muoversi in queste condizioni sara' piu' difficile, per ora cominceremo cosi', poi vedremo''. Secondo Regazzi la vera democrazia non e' fatta di referendum, come propone la Fiom, ma ''di rapporti con la gente, di chiarezza e di trasparenza''. ''Che la democrazia si faccia con i referendum e' la piu' grande bugia raccontata nella storia'', ha concluso il segretario.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 18:20)

 

CISAL,AIUTI PUBBLICI MA SOLO SE SI SALVANO POSTI LAVORO

ROMA - Lo Stato potra' intervenire a sostegno della Fiat, purche' le risorse pubbliche messe a disposizione siano finalizzate alla salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti della casa automobilistica. E' quanto sostiene in una nota Giuseppe Carbone, segretario generale della Cisal. ''L'impegno di risorse pubbliche a sostegno della Fiat - afferma Carbone - si potra' avere soltanto nella certezza che possano concorrere alla salvaguardia dei posti di lavoro e con effetti immediati. Percio' un sostegno statale all'azienda dovra' essere finalizzato alla revisione del piano degli esuberi. Altrimenti - continua Carbone - dovra' essere il governo ad impegnarsi affinche' i lavoratori in uscita possano essere reimpiegati in situazioni adeguate alle funzioni e al salario. La contrattazione programmata potrebbe essere la strada opportuna da percorrere''.

 

MARONI, SI E' IMPEGNATA SU PRODUZIONE AUTO IN ITALIA

INDIPENDENTEMENTE DA QUALE SARA' PROPRIETA'

 ROMA - La Fiat si e' impegnata a mantenere la produzione e la ricerca in Italia ''indipendentemente da quello che accadra' nell'assetto proprietario''. Lo ha detto il ministro del welfare, Roberto Maroni, tornando a ribadire che lo Stato non entrera' nel capitale dell'azienda. ''Il piano che ci e' stato presentato - ha detto - prevede impegni ad investire nel settore auto, a investire in Italia e a mantenere la produzione nel nostro Paese - ha detto Maroni - indipendentemente dal capitale. C'e' stata una richiesta di sospendere la produzione per dodici mesi, ho voluto capire se questo preludesse ad una chiusura. Ci e' stato dato un impegno a riaprire dopo la sospensione''. Maroni ha detto che la Fiat ha annunciato il restyling della Punto e ha annunciato che non abbandonera' questa produzione fatta principalmente a Termini Imerese. ''Abbiamo avuto una impressione positiva del piano, questa comunque non era la sede per entrare nel dettaglio del piano di rilancio''. Maroni infine ha detto di avere avuto una impressione positiva dall'impegno della Fiat a mantenere il ruolo sociale dell'azienda. Per quanto riguarda l'occupazione Maroni ha detto che il Governo ''fara' quello che deve fare'' per mantenere i livelli occupazionali''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 18:05)

 

UILM, CON SCIOPERO 8 NOVEMBRE FIOM ROMPE UNITA' AZIONE

ROMA - Convocando una giornata di mobilitazione di tutti i metalmeccanici l'8 novembre, la Fiom ha rotto l'unita' di azione che i sindacati avevano raggiunto sulla Fiat. E' il commento di Antonino Regazzi, segretario generale della Uilm, di fronte alla decisione presa dal sindacato dei metalmeccanici della Cgil. ''E' un'iniziativa unilaterale - ha detto Regazzi - con cui la Fiom sta rompendo l'unita' che avevamo raggiunto''. Prendendo dunque le distanze dalla mobilitazione e dallo sciopero di 8 ore proclamato a Torino, la Uilm conferma invece l'impegno assunto con Fim e Fiom per il 15 novembre.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 17:40)

 

RELAZIONE ADVISOR MARZANO PRONTA NEL WEEK-END

NEGLI STESSI GIORNI PREVISTA RELAZIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE

ROMA - Nel prossimo week-end, Roland Berger, l'advisor del ministero delle Attivita' Produttive dovrebbe consegnare la relazione sul piano industriale Fiat. Secondo quanti si apprende, sempre nel prossimo fine settimana dovrebbero essere pronte anche le relazioni dei tecnici del ministero. Esaminate le relazioni lo stesso ministro per le Attivita' produttive, Antonio Marzano, dovrebbe riferire al presidente del Consiglio o al Consiglio dei ministri. E rendere nota la valutazione del suo dicastero.

 

MARONI, GIOVEDI' MATTINA TAVOLO A PALAZZO CHIGI

ROMA - L'incontro sulla Fiat a Palazzo Chigi si svolgera' con ogni probabilita' giovedi' mattina. Lo ha detto il ministro del Welfare Roberto Maroni. All'incontro sono invitati governo, azienda e sindacati.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 17:35)

 

URSO VISITA IMPIANTO IN SUD AFRICA

FIAT AUTO SOUTH AFRICA VUOLE AUMENTARE PRESENZA

ROMA - Il vice ministro delle Attivita' produttive con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, ha visitato oggi lo stabilimento Fiat di Pretoria (Sudafrica). ''L'Italia scommette sul Sudafrica. Proprio per questo anche la Fiat, la nostra principale azienda automobilistica, vede nel paese una grande possibilita' di crescita che noi, ovviamente, sosteniamo'' ha detto Urso sottolineando che Fiat South Africa vuole sviluppare ulteriormente la sua presenza nel paese africano, con progetti innovativi che vanno incontro alla finalita' sociali prioritarie dello stesso Governo sud africano''. ''Ho chiesto - ha aggiunto il vice ministro - al ministro dell'Industria locale, Alec Erwin - di sostenere il progetto italiano, anche in considerazione del particolare momento nel quale versa l'azienda italiana ma soprattutto come prova di fiducia di Fiat e del'Italia verso questo mercato''. ''Altre possibilita' potrebbero venire dall'impegno di Iveco e Fiat Avio, impegno che potrebbe dare alla presenza Fiat un significato di assoluta rilevanza sul mercato sudafricano e su quello dei Paesi limitrofi'' ha concluso Urso, secondo il quale crescere all'estero per la Fiat, cosi' come le altre aziende italiane, significa anche crescere sul fronte interno, ''proprio per questo e proprio in questo momento il nostro impegno a sostegno della casa torinese, che sta registrando ottimi successi all'estero, dal Brasile alla Cina''.

 

UGL, POSITIVE RICHIESTE MARONI SU TERMINI IMERESE

ROMA - La richiesta presentata alla Fiat dal ministro del Welfare Maroni di avere maggiori rassicurazioni sul futuro di Termini Imerese e' ''positiva'' per l'Ugl, che ribadisce la necessita' di un piano industriale convincente. ''In attesa della convocazione delle parti sociali a Palazzo Chigi, - afferma Renata Polverini, vicesegretario generale della Ugl - e' positiva la richiesta di Maroni alla Fiat di fornire rassicurazioni piu' convincenti sulla riapertura di Termini Imerese per ottenere il riconoscimento dei requisiti Cig. Questo e' un aspetto fondamentale da cui dipende l'esito positivo del confronto, ovvero la presentazione di un vero piano industriale finalizzato alla crescita occupazionale ed al rilancio del settore auto''.

 

METALMECCANICI: CONTRATTO; UILM CHIEDERA' AUMENTO 5,8-6%

REGAZZI, NON CI SONO PIU' CONDIZIONI PER ACCORDO UNITARIO

 SPOLETO (PERUGIA) - La Uilm chiedera' un aumento medio tra il 5,8 ed il 6 per cento per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. E' quanto emerso dalla riunione della direzione nazionale della federazione lavoratori metalmeccanici della Uil, in corso da stamani a Spoleto. Parlando con i giornalisti, il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, ha detto di ritenere che ''a questo punto non ci siano piu' possibilita' per un accordo unitario: la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici avverra' con la presentazione di tre proposte distinte, una per ogni sigla sindacale''. Con la Fim - ha spiegato Regazzi - ci sarebbero ''maggiori possibilita' di collaborazione'', ma la logica sindacale vuole che se non si riesce a raggiungere una posizione unitaria si va a tre piattaforme divise. I primi elementi che emergono da Spoleto, per la Uilm, sono comunque critici anche nei confronti del Governo, nonostante il patto firmato il 23 luglio scorso. ''Non e' possibile - anticipa Regazzi - che l' indice di inflazione programmata per il 2003 sia all' 1,4 per cento, come sostiene il Governo, dal momento che per tutti gli osservatori, italiani e stranieri, sara' impossibile restare sotto il 2,5 per cento. Pur volendo dare un segnale incoraggiante, la nostra richiesta per compensare l' inflazione si basera' quindi sul 2 per cento, con una richiesta di aumento medio del 5,8-6 per cento sulle retribuzioni attuali''. I contenuti della proposta della Uilm saranno definiti comunque nel corso della riunione spoletina, che continuera' anche domani mattina.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 17:20)

 

AD OTTOBRE QUOTA MERCATO ITALIANO SALITA AL 29% (2)

TORINO - Parlando piu' in dettaglio delle vendite del solo marchio Fiat ad ottobre, nell'ottica della riduzione dei Km zero, Gorelli ha detto che le immatricolazioni ai privati sono passate, rispetto allo stesso mese del 2001, da ''23.935 a 29.486 unita'''. ''Le vendite a societa' rent a car - ha aggiunto - sono passate da 6.022 a 3.431, mentre quelle alle aziende da 21.478 a 6.941 unita'''. Ricordando che ad ottobre il marchio Fiat ha venduto meno di 4.000 Km zero, Gorelli ha poi sottolineato che ''questa e' la strada che ci portera' verso il futuro''. ''Siamo in controtendenza - ha spiegato - rispetto agli altri concorrenti, ma stiamo attuando il nostro piano e i consumatori ci stanno dando fiducia. Anche in Europa abbiano iniziato ad avere risultati''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 16:35)

 

CONSIGLIO APERTO DI 21 COMUNI TORINESI SU INDOTTO

SINDACI DENUNCIANO CALO CONSUMI E PIU' RICHIESTE CASE POPOLARI

GRUGLIASCO (TORINO) - Sono 21 i Comuni della provincia di Torino che riuniranno i loro consigli per discutere sulla crisi dell' indotto Fiat e sottoporre insieme le loro richieste al governo. La seduta aperta e' in programma il 14 novembre a Grugliasco (Torino), alla presenza di industriali, sindacati e parlamentari eletti sul territorio. Aprira' i lavori il presidente dell'Unione Industriale, Andrea Pininfarina. I Comuni sono quelli dei patti territoriali della zona Ovest di Torino e della Val Sangone, zone produttivamente tra le piu' legate alla Fiat, su cui migliaia di famiglie, direttamente o meno, basano il loro reddito. Le amministrazioni locali segnalano un netto calo di consumi di tutti i generi e di conseguenza le prime avvisaglie di crisi anche per aziende estranee al settore auto. Ci sono inoltre aumenti nella richiesta di case popolari per la difficolta' crescente di affrontare la spesa dell' affitto e un calo nell' acquisto di immobili. Le aziende, in generale, hanno seri problemi nell' ottenere crediti dagli istituti bancari. I Comuni, d'altra parte, denunciano di non poter affrontare spese straordinarie per ammortizzare il disagio, non per mancanza di fondi, ma perche' bloccati dal patto di stabilita'. Chiederanno al governo una deroga. Spiegano inoltre che il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego impedisce l' eventuale reimpiego dei cassintegrati.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 16:20)

 

ARRIVA LA STILO MULTI WAGON,LA RISPOSTA A SW E MPV

TORINO - In un mercato automobilistico europeo che guarda con particolare interesse alle station wagon e agli Mpv (Multi Purpose Vehicle), la Fiat Auto ha investito circa 90 milioni di euro per 'abbracciare' i due segmenti ed ha realizzato la Fiat Stilo Multi Wagon. Si tratta di un investimento che rientra nei 900 milioni di euro stanziati per l'intero progetto Stilo. La vettura, presentata oggi a Torino, sara' commercializzata in Italia dal prossimo 23 novembre e da gennaio negli altri mercati europei. Il prezzo d'attacco per le versioni a benzina sara' di 15.740 euro e di 16.480 per quelle diesel. ''La Multi Wagon - ha spiegato Vincenzo Ruocco, responsabile di 'Communication ad istitutional relations' di Fiat Auto - e' una tappa importante del programma Stilo lanciato nel 2001 con la berlina a 3 e 5 porte. Si tratta di una vettura significativa per la strategia Fiat. Questo - ha aggiunto - e' un periodo molto particolare per la nostra azienda e alle volte ci si dimentica di una cosa molto importante, cioe' il prodotto''. La Fiat Stilo Multi Wagon andra' ad inserirsi nel cosiddetto ''segmento C'', un settore di mercato (il 25% del totale) che vale circa quattro milioni di pezzi all'anno in Europa. ''In questo segmento - ha spiegato Giorgio Gorelli, vice presidente per le vendite della Business Unit Fiat/Lancia - il peso delle station wagon e' molto significativo con una media europea del 20% che sale al 26% in Italia o al 35% in Belgio. Di particolare interesse anche il mercato degli Mpv che vale un milione di pezzi in Europa. Il nostro obiettivo - ha aggiunto - e' di abbracciare queste categorie con buoni risultati''. Dopo qualche momento di incertezza iniziale, la Fiat Stilo, ha commentato Gorelli, ''sta cominciando ad attrarre''. ''Nel 2001, anno del lancio avvenuto ad ottobre - ha aggiunto - abbiamo venduto circa 28 mila vetture, di cui 11 mila fuori Italia. Quest'anno la cifra dovrebbe ammontare a circa 180 mila unita', di cui 110 mila all'estero, mentre con la Multi Wagon, a regime, contiamo nel 2003 di venderne 240-250 mila, di cui 150 mila fuori dall'Italia e nel complesso 50-60 mila con il nuovo modello presentato oggi. Nel nostro Paese e in Europa - ha precisato - la tre porte ha conquistato posizioni di prestigio. La cinque porte ha avuto un cammino piu' difficile per avvicinarsi al cliente, ma posso dire che abbiamo i primi segnali di ripresa''. Si tratta di numeri ovviamente ridimensionati rispetto alle stime del settembre dell'anno scorso, quando fu presentata la Stilo berlina a Barcellona: all'epoca furono ipotizzate 350 mila vetture nel 2002 e addirittura 400 mila nel 2003. Lunga 4,51 metri, larga 1,75, alta 1,57 e con un passo di 2,60 metri, la nuova auto si propone come una tra le vetture piu' confortevoli del segmento. Ha una maggiore altezza rispetto alle versioni a 3 e 5 porte, che determina una diversa posizione del guidatore rispetto al terreno (il cosiddetto punto H). Il bagagliaio spazia da 510 a 1480 litri con i sedili posteriori abbassati: quest'ultimi, in particolare, sono capaci di scorrere avanti e indietro e di reclinarsi indipendentemente. Il comfort della vettura si abbina ad una tecnologia avanzata che permette alla Multi Wagon di essere all'avanguardia nel segmento C, soprattutto sul fronte della sicurezza. In particolare e' dotata di 8 air bag e nel campo della sicurezza attiva vanta quattro freni a disco e tutti i dispositivi di controllo della frenata e della trazione oggi disponibili (Abs, Ebd, Asr, Msr, Eva, Hba e Esp). La Fiat offre la nuova Multi Wagon con quattro motori (1.6 16v da 103 Cv, 1.8 16v da 133 Cv, 1.9 Jtd da 80 Cv e 1.9 Jtd da 115 Cv), tre allestimenti (Actual, Active e Dynamic), sette colori di carrozzeria e sei rivestimenti interni: due diversi tessuti, grigio e blu.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 16:00)

 

MARONI, COSTI CIGS 70 MLN EURO

ROMA - Il ministro Maroni ha precisato che su 70 milioni di euro di costo di un anno della cassa integrazione straordinaria, 27,8 milioni riguardano la copertura assicurativa di contributi e quindi sono a carico dello Stato. Per quanto riguarda la mobilita' saranno a carico delle casse dello Stato 2,8 milioni di euro su 10 milioni di costo previsti per il primo anno e altri 2,8 milioni di euro sui 7,6 milioni di costo per il secondo anno. Maroni ha spiegato comunque che non si tratta di un problema finanziario perche' comunque per ora il contributo e' solamente figurativo e serve ad assicurare che ai lavoratori sia mantenuta la copertura previdenziale dei periodi in cui sono in cassa integrazione o in mobilita'.

 

MARONI, CI SONO PRESUPPOSTI PER STATO DI CRISI

ROMA - ''Il mio compito e' incontrare la Fiat per valutare la richiesta presentata il 31 ottobre sulla cassa integrazione e la mobilita' - ha detto Maroni -, e' un incontro informativo. Si tratta di una riunione per verificare la richiesta che ci hanno fatto''. Maroni ha parlato di situazione ''grave'' e ha ricordato che ''spetta al ministero del Lavoro vedere se ci sono condizioni per lo stato di crisi. Mi sembra opportuno e utile incontrare i vertici della Fiat perche' mi illustrino questa richiesta''. Alla domanda se sia possibile per il Governo non concedere lo stato di crisi Maroni ha detto che in teoria e' possibile se questo venisse fuori dalla verifica. ''Devo fare una verifica delle condizioni previste dalla legge per lo stato di crisi - ha detto ancora -, per le informazioni in mio possesso i requisiti ci sono ma la verifica va fatta''. Maroni ha ribadito che il Governo ''esclude l'intervento diretto nel capitale della Fiat'' e che chiede l'impegno da parte dell'azienda nella riapertura di Termini Imerese. Il ministro ha sottolineato che nella richiesta di stato di crisi presentata dall'azienda non si parla di chiusura dell'impianto anche se non sono espresse con chiarezza le condizioni per la riapertura. Maroni si e' detto preoccupato soprattutto per la situazione occupazionale di Termini Imerese. La stragrande maggioranza dei lavoratori ha piu' di 40 anni e il 47% di 1.800 dipendenti dell'impianto ha dai 40 ai 50 anni. ''Per i lavoratori cosiddetti anziani - ha detto Maroni - e' piu' difficile trovare lavoro''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 15:45)

 

MARONI, DIAMO CIGS SOLO SE RIAPRE TERMINI IMERESE

ROMA - Il governo, ha continuato Maroni, confida nell'impegno della Fiat di riaprire tra un anno l'impianto di Termini Imerese, ma l'azienda dovra' chiarire quali sono le condizioni perche' dopo 12 mesi di cassa integrazione lo stabilimento possa riprendere le attivita'. ''Per lo stabilimento di Termini non e' prevista la chiusura definitiva - ha detto Maroni nel corso dell'audizione alla Camera - ma la sospensione per 12 mesi. La Fiat si e' assunta l'impegno di riprendere le attivita' dopo un anno. E in questo impegno noi confidiamo. Tuttavia l'azienda non ha chiarito a quali condizioni l'impianto riprendera' a lavorare''. Maroni ha riconosciuto che l'impianto di Termini vive la situazione piu' critica sia dal punto di vista occupazionale che sociale. Per i lavoratori in cassa integrazione non sara' infatti semplice, ha detto il ministro, trovare una nuova occupazione, visto che nella provincia di Palermo il tasso di disoccupazione e' ben al di sopra della media nazionale. ''A Milano - ha concluso Maroni - il tasso di occupazione e' del 40% e quello di disoccupazione e' del 6%. A Palermo invece l'occupazione e' del 17,7% e la disoccupazione del 31,3%.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 15:30)

 

MARONI, DIAMO CICS SOLO SE RIAPRE TERMINI IMERESE

ROMA - La cassa integrazione straordinaria per i lavoratori in esubero della Fiat potra' essere concessa solo se riapre, dopo i dodici mesi gia' annunciati di chiusura, lo stabilimento di Termini Imerese. Lo ha detto il ministro del welfare Roberto Maroni a margine di una audizione alla Camera. ''Se partissi dal presupposto che Termini Imerese chiude non potrei concedere la Cassa integrazione straordinaria che si applica a progetti di crisi e non di chiusura. Non posso pensare che l'intento dell'azienda sia di chiudere lo stabilimento. La riapertura di Termini Imerese e' condizione essenziale per dare la cassa integrazione''. Secondo Maroni comunque la riapertura degli stabilimenti ''e' prevista in modo meno dettagliato di quanto invece siano state descritte le riduzioni di organico''.

 

MARONI, INCONTRO PALAZZO CHIGI FORSE DOMANI

COMUNQUE ENTRO SETTIMANA - ROMA - Potrebbe essere gia' domani l'incontro a Palazzo Chigi sulla crisi della Fiat. Lo ha precisato il ministro del welfare Roberto Maroni a margine di un'audizione. Il ministro ha detto che l'incontro sara' con l'azienda, i sindacati e le parti sociali e comunque se non dovesse essere domani si terra' entro la settimana.

 

CASSINO;STORACE,PROPORRO' ATTO CLAMOROSO A CONF.REGIONI

IL GOVERNATORE DEL LAZIO, SCONCERTANTE IL SILENZIO DEL GOVERNO

 ROMA - ''Giovedi' alla Conferenza dei presidenti delle Regioni intendo proporre un atto clamoroso che faccia capire a chi ci deve convocare che non c'e' spazio per non venire incontro a una domanda legittima che deve trovare risposta''. Lo annuncia il presidente della Regione Lazio Francesco Storace dicendosi ''sconcertato dal silenzio sulla richiesta che tutte le Regioni hanno rivolto al Governo di essere associate alla trattativa sul caso Fiat. ''Sulla Fiat di Cassino - ha detto a margine dell' inaugurazione di un nodo intermodale sulla Laurentina, a Roma - solleveremo un grande problema. Voglio sperare che il silenzio sia dovuto solo al fatto che considerano interlocutori gli incontri: ma lo dico perche' sono pieno di buona volonta'''. Il presidente della Regione ha fatto intendere che anche su altre questioni c'e' un problema di risorse. ''Quando si chiede alle Regioni di fare la loro parte - ha detto - bisogna anche capire che questa costa. Per esempio, quando si parla della riduzione delle liste d' attesa in Finanziaria io dico: bene ma chi paga? Questo e' un tema che devo porre''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 15:25)

 

MARONI, CI SONO PRESUPPOSTI PER STATO DI CRISI

ROMA - Durante l'incontro di oggi pomeriggio con i vertici della Fiat, il ministero del Welfare ''verifichera' se esistono le condizioni per proclamare lo stato di crisi''. E' quanto dichiarato dal ministro del Welfare Roberto Maroni in un'audizione alla Commissione Lavoro della Camera. ''Ritengo che tali presupposti - ha aggiunto Maroni - ci siano tutti''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 15:05)

 

MARONI, COSTI CIGS 70 MLN EURO

ROMA - I costi indicativi per la cassa integrazione straordinaria richiesta dalla Fiat per 7.608 lavoratori sara' di 70 milioni di euro. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Roberto Maroni in un'audizione alla Commissione Lavoro della Camera. Per la mobilita' i costi dovrebbero essere di circa 10,3 milioni di euro per il primo anno e di 7,6 per il secondo anno. Questi - ha precisato Maroni - coprono anche la copertura assicurativa dei lavoratori coinvolti.

 

MARONI, PROSSIMI GIORNI CONVOCAZIONE PALAZZO CHIGI

CON AZIENDE, SINDACATI ED ENTI LOCALI - ROMA - Nei prossimi giorni la presidenza del Consiglio convochera' la Fiat, i sindacati e gli enti locali interessati alla cassa integrazione negli stabilimenti della Fiat a Palazzo Chigi. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Roberto Maroni in un'audizione alla Commissione Lavoro della Camera. Maroni ha precisato che l'incontro di oggi al Ministero e' solo per acquisire informazioni e servira' quindi a verificare se ci sono le condizioni per lo stato di crisi richiesto dall'azienda. ''Mi occupo di quello che riguarda gli ammortizzatori sociali. L'incontro e' per verificare la richiesta fatta di stato di crisi''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 14:50)

 

CAPRIOLI (FIM), SU PROTESTE FIOM CREA GRAN CONFUSIONE

SE A INCONTRO CON MARONI SI PARLERA' DI MOBILITA' CI ALZEREMO

 ROMA - Sull'organizzazione delle proteste dei lavoratori contro il piano di ristrutturazione della Fiat, la Fiom sta facendo una gran confusione. E' quanto ha dichiarato il segretario generale della Fim-Cisl Giorgio Caprioli riferendosi alla decisione del sindacato dei metalmeccanici della Cgil di indire per l'8 novembre una giornata di mobilitazione. ''In particolare - ha detto Caprioli - la scelta di proclamare a Torino 8 ore di sciopero per il prossimo 8 novembre, quando tutti i sindacati avevano deciso di scioperare unitariamente il 15, rappresenta un fattore disgregante per i lavoratori''. Si tratta di un'aggiunta ''fastidiosa'', ha aggiunto il segretario della Fim, soprattutto dopo che ''almeno su Fiat era stato raggiunto un accordo per un'azione unitaria''. Anticipare lo sciopero significa inoltre ''svuotare di significato la giornata del 15'', ha continuato Caprioli che critica la scelta della data anche perche' troppo ravvicinata all'incontro che i sindacati avranno domani con il ministro del Welfare Roberto Maroni. La Fim giudica l'incontro ''misterioso''. Il sindacato dei metalmeccanici della Cisl si chiede infatti ''a che titolo e per fare cosa'' Maroni abbia deciso la convocazione proprio in questi giorni. ''Se e' solo un tentativo di scavalcare la fase piu' seria della trattativa, quella sul piano industriale per iniziare a parlare di mobilita' - ha detto Caprioli - ringrazieremo il ministro e ci alzeremo dal tavolo''.

 

FT;CON RATING DEBITO RISCHIA RAGGIUNGERE'ANGELI CADUTI'

LONDRA - ''Stanno per essere tagliate le ali della Fiat'', titola oggi il 'Financial Times' il quale scrive che il debito del gruppo potrebbe essere declassato, e la casa automobilistica andrebbe ad aggiungersi alle fila degli ''angeli caduti'' europei, gruppi come Alcatel, Ericsson, Vivendi Universal. Secondo il giornale, anche gli analisti finanziari che hanno partecipato alla 'conference call' con la societa' torinese ieri mattina sono pessimisti sulle prospettive del cash flow. Cyril Benayoun, analista di BNP Paribas, non vede ''alcun miglioramento dei ricavi per lo meno per i prossimi 18-24 mesi''. Dopo l'avvertimento lanciato la scorsa settimana da Standard & Poor's di un possibile ribasso del rating Fiat, gli investitori - spiega il Financial Times - sono in attesa della prossima mossa che fara' Moody's, il cui 'rating' assegnato ad alcune controllate Fiat (Fiat Finance & Trade, Fiat Finance Canada, Fiat Finance North America e Fiat Finance Luxembourg S.A.) e garantito da Fiat Spa e' pari a 'Baa3', con prospettive negative.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 14:40)

 

AD OTTOBRE QUOTA MERCATO ITALIANO SALITA AL 29%

TORINO - E' salita al 29% ad ottobre la quota di mercato della Fiat Auto in Italia. Lo ha detto Giorgio Gorelli, vice presidente per le vendite della Business Unit Fiat/Lancia. ''Lo scorso mese - ha reso noto Gorelli - e' stata del 29-29,1% a fronte del 28,6% di settembre. Stiamo mettendo in pratica la politica dei piccoli passi, ma costanti''. Rispetto allo stesso mese del 2001, ha ricordato il manager della Fiat a margine della presentazione della Fiat Stilo Multi Wagon, i volumi di vendite di Fiat Auto,''sono calati del 10%''. ''Si tratta di un risultato - ha spiegato il manager Fiat - legato alla nostra nuova politica commerciale che vede la riduzione di vendite dei veicoli a Km zero''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 14:20)

 

CASSINO; CGIL, MOBILITAZIONE PER SCIOPERO VENERDI'

ROMA - Potrebbero ripetersi anche a Cassino manifestazioni, come il blocco dell'autostrada, gia' messe in atto in questo periodo dai lavoratori della Fiat di Termini Imerese. Lo sciopero unitario indetto dai sindacati per venerdi' a Cassino, nel giorno della mobilitazione nazionale dei metalmeccanici della Fiom, nasce in un clima di tensione e di forte preoccupazione, come hanno sottolineato i dirigenti regionali della Cgil, per le sorti dello stabilimento laziale della casa automobilistica torinese. ''Per noi - ha detto il segretario regionale della Fiom Ernesto Rocchi - rimane prioritaria l'apertura di una trattativa con il governo non per discutere delle migliaia di nuovi esuberi annunciati, ma di un piano industriale di cui per ora nessuno ha voluto parlare''. Per questo la Fiom ha chiesto a Fim e Uilm, le rappresentanze di categoria di Cisl e Uil, di utilizzare forme di lotta piu' incisive, bloccando le produzioni e anticipando lo sciopero generale dei metalmeccanici. ''Un anticipo - ha aggiunto Rocchi - su cui non c'e' ancora una risposta affermativa degli altri sindacati''. Oggi a Cassino si svolgera' un'assemblea generale con i sindaci dei comuni interessati e le istituzioni. L' 11 una delegazione regionale di metalmeccanici andra' a Melfi, dove ci sara' il presidio dello stabilimento. Il 15, infine, e' in programma lo sciopero generale della categoria.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 13:30)

 

AUTO: GORELLI (FIAT), MERCATO ITALIANO A OTTOBRE CALA 5-6%

TORINO - Ad ottobre il mercato italiano dell'auto ha registrato una flessione del 5-6%. E' la stima anticipata oggi a Torino, a margine della presentazione della nuova Fiat Stilo Multi Wagon, da Giorgio Gorelli, vice presidente per le vendite della Business Unit Fiat/Lancia. ''La quota Fiat - ha precisato ricordando che i dati ufficiali saranno resi noti domani - e' stata del 29-29,1% a fronte del 28,6% del mese di settembre''. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, i volumi di vendite della Fiat Auto, ha precisato Gorelli, ''sono calati del 10%''. ''Si tratta di un risultato - ha spiegato il manager Fiat - legato alla nostra nuova politica commerciale che vede la riduzione di vendite dei veicoli a Km zero''.

Parlando del risultato ottenuto dalla Fiat Auto in Italia, Giorgio Gorelli ha ricordato che la Casa automobilistica torinese ''sta mettendo in pratica la politica dei piccoli passi, ma costanti''. Il manager Fiat si e' detto inoltre soddisfatto delle vendite dei nuovi modelli di Fiat e Lancia ad ottobre. ''Di monovolumi Ulysse e Phedra - ha spiegato - ne abbiamo vendute rispettivamente 2.000 e 1.300-1.400 unita'. Si tratta di un successo oltre le aspettative. Anche con Thesis - ha aggiunto - stiamo ottenendo delle ottime soddisfazioni su numeri che sono comunque ovviamente diversi''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 13:25)

 

METALMECCANICI: FIM-CISL CHIEDERA' 86,1 EURO AUMENTO

IN PIATTAFORMA ANCHE RIFORMA INQUADRAMENTO E PIU' FORMAZIONE

ROMA - La novita' principale della piattaforma oltre all'aumento salariale e' la riforma dell'inquadramento professionale. La Fim chiedera' a Federmeccanica di passare dagli attuali sette livelli di inquadramento a cinque fasce professionali. In pratica a livello nazionale ci sara' una sorta di cornice per quanto riguarda le professionalita' che andra' poi meglio definita a livello aziendale. Nella piattaforma illustrata oggi si parla anche di formazione continua e di diritto allo studio con la richiesta di aumentare il monte ore complessivo di ore di permesso per lo studio e comunque dell'utilizzo delle 250 ore retribuite non solo per la scuola dell'obbligo ma anche della scuola media superiore. Per le 150 ore di formazione si chiede che siano cumulabili anche in un solo anno e sia possibile utilizzarle anche per seminari universitari e per l'apprendimento di lingue straniere. Si chiedera' anche la possibilita' di anticipare il tfr non solo per motivi sanitari o per l'acquisto della prima casa ma anche per motivi di studio. Nella piattaforma si chiede anche un tetto unico per i contratti atipici, percorsi di consolidamento del rapporto di lavoro e l'innalzamento dal 2 al 4% delle possibilita' per le richieste di passaggio a tempo parziale. La Fim propone anche la costituzione di enti bilaterali e finanziati dalle imprese per la formazione continua ma anche per il sostegno ai processi di mobilita' e di incontro tra domande e offerte di lavoro e per il sostegno all'integrazione sociale dei lavoratori immigrati. Nelle richieste della Fim ci sono anche nuove norme sull' orario di lavoro (migliorare la fruibilita' della banca delle ore e incrementare la legge sui congedi parentali), sulla previdenza complementare e sui diritti sindacali con la possibilita' per i rappresentanti sindacali di partecipare a percorsi di formazione continua durante la fine del loro mandato. Per quanto riguarda il salario nel dettaglio l'aumento del 5,5% a regime (86,1 euro) e' cosi' costituito: 0,4% per il 2001 e 1,2 per il 2002 a titolo del recupero del differenziale tra inflazione programmata e reale per il 2001-2002; +2,1 per il 2003 e +1,8 per il 2004 a titolo di tutela del potere di acquisto rispetto all'inflazione. Se l'inflazione del 2002 dovesse essere del 2,5% l'incremento salariale chiesto sarebbe di 89 euro mentre se l'inflazione a fine anno dovesse essere del 2,6 l'aumento richiesto sarebbe di 92 euro. Oltre a questo aumento, che serve per la difesa reale del salario dei lavoratori, la Fim chiedera' una quota di produttivita' a livello nazionale (l'ipotesi e' del 2%) da distribuire a giugno del 2004 per quei lavoratori le cui aziende non hanno fatto la contrattazione di secondo livello. Nel secondo semestre del terzo anno i sindacati territoriali potranno chiedere l'apertura di una negoziazione territoriale che potra' definire incrementi salariali diversi da quanto stabilito a livello nazionale. Tenendo conto dell'andamento del settore e della produttivita'. Naturalmente qualora questo secondo tipo di negoziato venisse aperto sarebbe sostitutivo della quota definita a livello nazionale per il secondo livello.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 13:10)

 

EPIFANI, GOVERNO NON MANTIENE PROMESSE

ASPETTIAMO ANCORA TAVOLO P.CHIGI, NORMALE PROTESTA LAVORATORI

ROMA - ''Le prospettive del caso Fiat si stanno aggravando e il Governo, contrariamente alle promesse fatte, non ha ancora convocato il tavolo per discutere il progetto industriale''. Lo ha detto il leader della Cgil Guglielmo Epifani per il quale ''in questa situazione di incertezza e' normale che i lavoratori facciano sentire la loro voce e il peso delle loro preoccupazioni''. ''Si tratta di legittime preoccupazioni - ha aggiunto il segretario generale della Cgil - perche' in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro e il futuro stesso dell' industria dell' auto''. A proposito della proposta della Fiom di bloccare la produzione degli stabilimenti Fiat fino a che non sara' aperto un negoziato, Epifani ha commentato: ''Questa e' una scelta che spetta alla categoria, e le forme di lotte che la categoria decide di attuare non devono per forza essere condivise o contrastate dalla Confederazione''.

 

FRESCO PER AUTO PRONTI A ESAMINARE INTERVENTI ESTERNI

TORINO - ''Ci sono due cose - premette Fresco - che mi premono, e molto: ristabilire la verita' dei fatti e difendere il valore non solo economico, ma morale di un gruppo nel quale lavorano donne e uomini di grande qualita'''. Il presidente della Fiat sottolinea che per fronteggiare l'indebitamento, accanto al piano di interventi finanziari, ci sara' ''il contributo diretto degli azionisti, quegli oltre 300 mila investitori che, con la loro fiducia nel gruppo, affiancano la famiglia Agnelli''. Ci saranno anche ''se necessario, altri asset da mettere sul mercato. Naturalmente a condizione di vendere, non di svendere''. ''Condivido al cento per cento - afferma Fresco - il patriottismo di chi riconosce nella Fiat un bene nazionale da difendere. E lo apprezzo ancor di piu' ben sapendo che per natura noi italiani siamo notoriamente esterofili, come ci conferma il mercato dell'auto. D'altra parte, se il 65% dei tedeschi e il 60% dei francesi acquistano vetture di marchi nazionali, questo vuol dire che ci sono anche per noi ampi spazi per recuperare almeno un po' delle posizioni perse. Fermo restando, naturalmente, che la fiducia dei consumatori la dobbiamo conquistare noi con i prodotti e il servizio''. Il presidente della Fiat conclude la lettera sottolineando che ''decisioni e azioni vanno tutte nella direzione di una Fiat che possa continuare ad essere anche domani - per investimenti, per ricerca e sviluppo, per esportazioni, per numero di occupati - un fondamentale patrimonio industriale dell'Italia''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 11:15)

 

FRESCO, NON CI SIAMO CONVERTITI ALL'ASSISTENZIALISMO

IN PASSATO CONTRIBUTI STATALI, MA ABBIAMO INVESTITO TANTO

TORINO - E' ''del tutto fuori luogo l'idea di una Fiat che si sarebbe improvvisamente convertita all'assistenzialismo''. Lo sostiene il presidente Paolo Fresco, in una lettera al ''Corriere della sera''. Fresco contesta anche il fatto che la cassa integrazione sia un sussidio pubblico e ricorda che il gruppo ha contribuito al fondo che l'alimenta con 310 milioni di euro tra il 1997 e il 2001, utilizzandone meno di un terzo ''Credo che in questo Paese - sostiene il presidente della Fiat - abbiamo ricevuto, in base a leggi di cui tutti potevano e possono beneficiare, contributi statali in passato anche significativi, che comunque rappresentano una minima parte degli investimenti che il Gruppo ha fatto in Italia e, in particolare, nel Mezzogiorno. Vale la pena di ricordare che, con quasi 40 mila posti di lavoro, il gruppo Fiat e' di gran lunga la piu' importante impresa privata del Meridione''.

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 10:50)

 

FRESCO,PER AUTO PRONTI A ESAMINARE INTERVENTI ESTERNI

MA SOSTANZA PIANO RESTA, GIA' ATTIVATE RISORSE SUFFICIENTI

ROMA - Per il rilancio dell'auto la Fiat e' e' disponibile ad esaminare possibili ''interventi finanziari esterni'', ma in ogni caso la ''sostanza'' del piano di ristrutturazione non si potra' modificare. Lo afferma in una lettera al Corriere della Sera il presidente Paolo Fresco. Per il rilancio di Fiat Auto ''in questi giorni si e' parlato molto di interventi finanziari esterni. Vorrei che fosse chiaro - scrive Fresco - che non li abbiamo sollecitati ne' intendiamo farlo. E' pero ' una nostra responsabilita' prendere in considerazione, se ci saranno, proposte valide che permettano di darci maggiore flessibilita' e piu' peso contrattuale nei confronti dei nostri partner. Queste proposte, comunque, non potranno incidere sulla sostanza del piano di rilancio e ristrutturazione''. Le risorse messe in campo, con disponibilita' finanziarie per 7,5 miliardi, sottolinea Fresco, sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi di rientro del debito sui quali l'azienda si e' impegnata con banche e agenzie di rating.

 

(Aggiornato il 05 Novembre 2002 ore 09:40)

 

UILM, SCIOPERO GENERALE METALMECCANICI RESTA IL 15

ROMA - Lo sciopero generale dei metalmeccanici rimane fissato per il giorno 15 novembre, a sostegno dell'industrializzazione del Paese e dei livelli di produzione del settore. Lo ricorda una nota della Uilm, che si dice ''fortemente impegnata per la riuscita di questa giornata di lotta''. ''Occorre tener presente - sottolinea la Uilm - che la vertenza si preannuncia lunga ed e' fondamentale evitare gli errori del passato. In questo senso siamo contrari a ogni scelta che preveda il blocco della produzione''. La Uilm si aspetta dal Governo ''il varo di scelte che rilancino il settore automobilistico, proprio per l'importanza che occupa nell'economia del Paese. E' fuorviante sostenere l'esclusiva difesa dell'occupazione rispetto a quella dell' intero settore: la Uilm non imbocchera' questo vicolo cieco''. Comunque, conclude la nota, l'esecutivo deve impegnarsi affinche' la Fiat ''si decida a presentare un nuovo piano industriale''.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 16:50)

 

FIOM, 8 NOVEMBRE GIORNATA MOBILITAZIONE METALMECCANICI

PER BLOCCARE PRODUZIONE AZIENDA TORINO E INDOTTO

 ROMA - Una giornata di mobilitazione di tutti i metalmeccanici, l'8 novembre, per protestare contro le scelte dell'azienda torinese che mirano ''a smantellare il settore auto''. E' l'iniziativa della Fiom che anticipa cosi' in qualche modo lo sciopero generale Fim-Uilm-Fiom proclamato per il 15 novembre. La giornata di mobilitazione - spiega il sindacato dei metalmeccanici della Cgil - prevede scioperi, assemblee, manifestazioni, le cui modalita' saranno definite a livello territoriale, con particolare riferimento a quei territori dove sono presenti stabilimenti del gruppo Fiat e dell'indotto. ''E' necessario - sostiene la Fiom - che in tutto il gruppo Fiat e nell'indotto si sviluppino ulteriormente, in queste giornate, tutte le iniziative di lotta adeguate, fino a determinare per venerdi' 8 novembre il blocco della produzione negli stabilimenti della stessa Fiat e dell'indotto''. Secondo la Fiom, insomma, ''e' necessario far crescere l'iniziativa e la mobilitazione verso lo sciopero generale dell'intera categoria, previsto per venerdi' 15 novembre''. ''La Fiat - afferma la nota - ha avviato le procedure di licenziamento in tutti gli stabilimenti, senza alcun confronto sindacale e senza alcun negoziato, per affermare che e' possibile chiudere fabbriche e licenziare, tra diretti e indotto, decine di migliaia di lavoratori e di lavoratrici. Questa e' la reale dimensione delle scelte di Fiat: smantellare il settore auto''. Secondo la Fiom, inoltre, ''con questa decisione la Fiat indica una strada da seguire a tutti i settori industriali che vivono situazioni di difficolta' e di crisi''. Il sindacato, invece, sottolinea come sia necessario sospendere le procedure di licenziamento e mobilita' per aprire un tavolo di trattativa con la Fiat e aprire un confronto con il Governo per un intervento pubblico diretto nell'assetto proprietario della stessa Fiat.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 15:55)

 

UGL, DI CIGS SI PUO' DISCUTERE CON NUOVO PIANO

ROMA - Di cassa integrazione straordinaria ''si puo' discutere di fronte a un nuovo piano industriale''. E' questa l'opinione del vice segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, rispetto ai problemi della Fiat. ''Quello che in questo momento ci interessa - dice una nota - e' evitare la chiusura degli impianti e far uscire dalla crisi Fiat-Auto con un piano che venga elaborato alla luce delle novita' esistenti attualmente, come la ricapitalizzazione da poco approvata dal Cda dell'azienda. Sarebbe opportuno che insieme al ministro del Welfare venga coinvolto tutto il governo''.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 15:15)

 

ARESE; COBAS, GLI OPERAI CHE NON VEDRETE IN TV

'LI VOGLIONO PIAGNUCOLOSI MA CHE NON CRITICHINO SINISTRA E FIAT'

 MILANO - Roberta e Benedetto, marito e moglie che perdono dal 2 dicembre il posto di lavoro, Renato, single non puo' piu' sposarsi, Carmela, cinquantenne con marito ex Alfa in pensione, delegata dei Cobas Alfa Romeo, Emilia Calini, impiegata da 30 anni in Alfa, ex parlamentare. Secondo quanto denunciato con una lettera inviata al ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e alla Commissione di vigilanza Rai, sono i lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese, contattati dalla Rai per la trasmissione 'Ballaro'' di domani sera su Rai Tre e ''cancellati'' quando gia' erano stati prenotati aerei e albergo e dopo che, poco prima, era stato ''cassato'' l' intervento della Calini concordato in tre minuti. ''Si comprende - scrive lo Slai Cobas - che la vera questione non e' il tempo, ma il timore di polemizzare con Claudio Sabattini (Fiom Cgil), con Piero Fassino, segretario dei Ds, e il responsabile Fiat. Vogliono lavoratori che piangano miseria, non quelli che criticano le scelte politico-sindacali che, in tutti questi anni, hanno favorito la Fiat''. ''La situazione delle fabbriche Fiat - prosegue il documento inviato al Ministro - e' certo determinata dalle scelte della direzione aziendale, ma anche dei vertici dei sindacati confederali e dei partiti di sinistra che da sempre hanno avallato queste scelte''. Lo Slai - Cobas, nel sottolineare come a Arese il sindacalismo di base rappresenti la maggioranza dei lavoratori, critica la tv pubblica che ''e' al servizio di pochi'' e ricorda che solo alcune settimane fa ''la stessa storia era successa con 'Porta a porta''. ''Ma Bruno Vespa - dicono - non ha ceduto alle pressioni di Fiat e sinistra''.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 14:30)

 

CASSINO; PRESIDENTE PROVINCIA, SI' A CONTRATTO D'AREA

SCALIA, SCOMMESSA E' SVINCOLARE INDOTTO DA COMMESSE FIAT

 ROMA - Chiedere al governo la dichiarazione della Provincia di Frosinone come area di crisi per poter dar vita ad un contratto d'area che consenta di realizzare un polo della componentistica d'auto. E' la proposta che il presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia, avanzera' mercoledi' al Comitato per lo sviluppo dell'economia provinciale convocato per discutere del caso della Fiat di Cassino. ''La riduzione della produzione nello stabilimento - ha spiegato il presidente della Provincia a margine di una conferenza stampa alla Regione - comporta una crisi consistente nell'indotto: 1.200 lavoratori in cassa integrazione significano 5 mila persone nell'indotto che perdono il lavoro. L'indotto e' formato da imprese con alta qualificazione che hanno l'unica commessa nella Fiat. Dobbiamo svincolarle e renderle in grado di porsi sul mercato: la scommessa e' proprio questa, svincolare l'indotto dalla commessa unica della Fiat''.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 13:30)

 

SI ALLARGA PROTESTA CONSEGNA CERTIFICATI ELETTORALI

CONTRO CASSA INTEGRAZIONE, ADERISCE SINDACO TERMINI IMERESE

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Si allarga la protesta della consegna dei certificati elettorali nei comuni del Palermitano contro il piano industriale della Fiat, che prevede la cassa integrazione a zero ore a partire dal 2 dicembre nello stabilimento di Termini Imerese. Sono 3.200 le schede restituite, secondo il comitato delle donne che ha promosso l' iniziativa: tremila a Termini Imerese, duecento a Trabia. Altri centri si stanno attrezzando per promuovere un' analoga forma di protesta. Ha consegnato il suo certificato elettorale anche il sindaco di Termini, Luigi Purpi. ''L' ho fatto - dice - per solidarieta'''. E sono oltre tremila pure le firme in calce alla petizione per chiedere le dimissioni dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia. Intanto, e' in corso - nel municipio di Termini - una riunione organizzativa di Cgil, Cisl e Uil in vista dello sciopero generale provinciale dell' 8 novembre, quando i certificati elettorali raccolti saranno consegnati al prefetto di Palermo Renato Profili, al quale si chiedera' di rappresentare la protesta a Roma.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 13:10)

 

SCIOPERO E CORTEO A MIRAFIORI

DOMANI SINDACATI TORINO DECIDERANNO NUOVE INIZIATIVE

TORINO - Anche questa mattina ci sono stati scioperi alle carrozzerie di Mirafiori. La protesta dalle 8 alle 10 ha interessato in particolare l'area del montaggio, dove si e' formato un corteo di oltre un migliaio di lavoratori (200 secondo l'azienda). Lo rende noto la Fiom-Cgil, secondo la quale lo sciopero ha bloccato il 70% della produzione. Nel pomeriggio sono previste nuove iniziative di protesta. Oggi si sono riunite Fim, Fiom, Uilm e Fismic di Mirafiori, che si vedranno ancora domani per decidere ulteriori iniziative di lotta.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 13:00)

 

MAXIEMENDAMENTO,PROROGA CIG ANCHE PER FIAT

244 MLN PER IL 2003, MISURA RIDOTTA DEL 20%

ROMA - Il Governo potra' affrontare crisi occupazionali, e quindi anche la crisi Fiat, ricorrendo alla cassa integrazione straordinaria. Ma la misura sara' ridotta del 20%. Lo prevede una proposta contenuta nel maxiemendamento alla Finanziaria presentato dal Governo che, pur non citando la casa torinese, parla di crisi occupazionali e di ''specifici accordi governativi intervenuti entro il 31 dicembre 2002''. In attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, e comunque non oltre il 31 dicembre del prossimo anno, ci saranno quindi a disposizione 244 milioni di euro per ''programmi finalizzati alla gestione di crisi occupazionali''.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 12:10)

 

AUDIZIONE MARONI DOMANI IN COMMISSIONE LAVORO

ROMA - Il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, sara' ascoltato domani alle 14,00 dalla commissione Lavoro della Camera sulla crisi Fiat. Alle 15,00 e' poi previsto l'incontro al ministero tra Maroni e i vertici della Fiat.

(Aggiornato il 04 Novembre 2002 ore 10:35)

 

MUSI, BASTA ATTI IRRESPONSABILI O INEVITABILE SCONTRO

SBAGLIATO PARTIRE DA ESUBERI,GOVERNO CAMBI ORDINE DEL GIORNO

 ROMA - ''Basta atti irresponsabili che vanificano la possibilita' di risolvere la crisi Fiat col consenso'': cosi' il numero due della Uil, Adriano Musi, commenta la decisione del gruppo torinese di avviare le procedure per la cassa integrazione. E avverte: ''Se dovessimo trovarci ancora di fronte ad un atteggiamento ottuso e arrogante lo scontro sara' inevitabile, senza escludere altri scioperi di categoria o generali''. Musi spiega l'atteggiamento con cui la Uil si presentera' all'incontro col ministro del Welfare, Roberto Maroni, mercoledi' prossimo. ''Ci sono atti e decisioni frettolose - sostiene - che rischiano di compromettere una situazione gia' complessa e difficile. E sembra che il Governo non abbia ancora compreso la gravita' di tale situazione, che non puo' essere affrontata partendo dagli esuberi, ma dalla discussione su un vero piano industriale mirato al rilancio del settore auto e alla salvaguardia dei posti di lavoro, puntando soprattutto sull'innovazione e sulla ricerca''. ''Dunque - aggiunge Musi - in questa fase il sindacato deve porsi come obiettivo principale quello di far cambiare mentalita' ai propri interlocutori, di premere sul Governo perche' l'ordine del giorno della vertenza Fiat sia invertito''. Il numero due della Uil esprime infine dei dubbi sull'attuale management di Fiat: ''Le capacita' professionali sul piano finanziario sono note - afferma - ma e' innegabile che vi siano delle lacune sul fronte delle politiche industriali, il fronte attualmente piu' importante per risolvere la crisi del gruppo''.

(Aggiornato il 01 Novembre 2002 ore 17:35)

 

BANCHE RIBADISCONO PIENA FIDUCIA A PAOLO FRESCO

MILANO - L' intervento degli istituti e' da porre in relazione anche a quanto pubblicato in articoli della stampa nazionale ed internazionale secondo cui le banche impegnate nel piano di sostegno del Lingotto starebbero facendo pressioni sulla famiglia Agnelli per sostituire Fresco e dare al gruppo in difficolta' una leadership industriale piu' forte per superare la crisi. ''Il presidente di Fiat Spa Paolo Fresco e l'amministratore delegato Gabriele Galateri - afferma la nota - rappresentano infatti il punto di riferimento delle banche per la realizzazione del piano di risanamento e rilancio concordato nel maggio scorso''.

(Aggiornato il 01 Novembre 2002 ore 14:00)

 

TERMINI IMERESE; MOGLI OPERAI IN CAMPO CONTRO LA CIG

NO A SCHEDE ELETTORALI E PETIZIONE PER DIMISSIONI PARLAMENTARI

 TERMINI IMERESE (PALERMO) - La raccolta delle schede elettorali, da consegnare al prefetto, e una petizione per chiedere le dimissioni dei parlamentari eletti in Sicilia. Sono queste le iniziative promosse dal comitato delle mogli degli operai della Fiat di Termini Imerese, per protestare contro il piano industriale della casa automobilistica torinese. L' inasprimento della protesta fa seguito all' avvio delle procedure da parte dell' azienda per la cassa integrazione a zero ore per i 1.800 dipendenti dello stabilimento, a partire dal 2 dicembre. ''Vogliamo dare uno scossone - dice Silvana Bova, che coordina il movimento femminile - ai nostri politici: da loro abbiamo avuto fino ad ora solo promesse''. Ieri sera, intanto, al termine di una seduta straordinaria del consiglio comunale di Termini Imerese dov' erano presenti centinaia di operai, l' assemblea municipale ha approvato un documento di sostegno alle 'tute blu'. Il consiglio s' impegna anche ad essere vicino agli operai nel caso la protesta si spostasse a Torino. Non e' ancora chiaro, invece, se lo sciopero a tempo indeterminato, proclamato sulla spinta emotiva della notizia dell' avvio delle procedure di cassa integrazione, avra' un seguito lunedi', alla ripresa dell' attivita' produttiva. Un incontro tra i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm - che dovrebbe tenersi tra oggi e domani - servira' a chiarire quest' aspetto.
 

 

FIOM, BLOCCARE TUTTI GLI STABILIMENTI

ASSEMBLEA A TORINO, 'DELUDENTE RICAPITALIZZAZIONE'

TORINO - Bloccare le produzioni di tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat e anticipare la sciopero generale dei metalmeccanici all' 8 novembre: queste le decisioni dell' assemblea dei delegati torinesi Fiom del gruppo Fiat, riuniti questa mattina, che hanno condiviso le linee espresse dall' assemblea nazionale dopo la notizia dell' apertura delle procedure per la cassa integrazione a zero ore. Negli interventi e' stata sottolineata ''la deludente ricapitalizzazione della Fiat, che non porta nuovi investimenti, che rendano credibile la difesa dell' auto, l' anticipo di nuovi modelli, ne' da parte di Fiat, ne' da parte di Gm''. Ribadita la scelta di anticipare lo sciopero nazionale della categoria, e di ''imporre, anche col blocco delle produzioni che deve coinvolgere tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat in Italia, l' inizio di una trattativa con l' azienda che salvaguardi l' auto, per il Paese e per Torino, e che tuteli l' occupazione con i suoi diritti''. Per ottenere questi obiettivi, sottolinea il sindacato, ''e' indispensabile il coinvolgimento di Torino, fino ad arrivare anche a uno sciopero generale di tutta la citta'''.

(Aggiornato il 01 Novembre 2002 ore 12:40)

 

BANCHE FANNO PRESSIONI PER SOSTITUIRE FRESCO,SCRIVE FT

LONDRA - Le banche stanno facendo pressioni sulla famiglia Agnelli per sostituire Paolo Fresco come Presidente per dare al gruppo automobilistico in difficolta' una leadership industriale piu' forte per superare la crisi, scrive oggi il 'Financial Times' . La Fiat, riporta il giornale, ha detto ieri che le voci di 'imminenti dimissioni' del Presidente erano 'del tutto false'. Ed ha sostenuto che l'azienda e' vittima ''di una campagna denigratoria'' volta a destabilizzarla ed impedirle di ''portare avanti il piano di sviluppo necessario per il suo futuro''. Nonostante la smentita dell'Azienda il futuro di Fresco sembra sempre piu' incerto, scrive FT che riferisce alcune dichiarazioni attribuite ad un rappresentante delle banche italiane impegnate con la Fiat secondo il quale manca una persona dalla ''statura nazionale ed internazionale'' capace di rappresentare gli interessi dell'Azienda come ha fatto finora l'avv.Agnelli, probabilmente nel momento della ''peggior crisi'' nella storia della Fiat. Riferendo ancora pareri di banchieri e politici il giornale scrive che l'azienda manca di una forte leadership industriale in grado di affrontare la situazione, anche se le stese fonti avrebbero ammesso che trovare la persona adatta per portare l'azienda fuori della crisi ''non e' facile''. La mancata partecipazione della GM alla ricapitalizzazione e' stata vista, per FT, come un ''segnale di debolezza'' da parte della dirigenza Fiat. In un altro articolo dedicato alla societa' automobilistica viene riportata la decisione dell'azienda di avviare la ricapitalizzazione senza la partecipazione americana.

(Aggiornato il 01 Novembre 2002 ore 10:00)

 

Fiat, a Termini sciopero ad oltranza

Sciopero a tempo indeterminato dei lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.L'astensione ad oltranza dal lavoro e' stata proclamata subito dopo l'annuncio della conferma da parte dell'azienda della cassa integrazione a zero ore per tutti i 1800 dipendenti per un anno a partire dal 2 dicembre. Gli operai del turno pomeridiano hanno sospeso subito la produzione e si sono radunati sul piazzale di fronte alla fabbrica insieme ai lavoratori dell'indotto. La zona e' presidiata dalle forze dell'ordine.

 

GALATERI,PORTEREMO AVANTI PIANO NONOSTANTE DIFFICOLTA'

ABBIAMO LE INTENZIONI E LE RISORSE PER FARLO

 ROMA - Il piano di Fiat per tornare al profitto ''comportera' delle difficolta' sociali, che devono pero' essere affrontate''. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat Gabriele Galateri di Genola in una conference call nella quale ha precisato che il Gruppo ''ha le intenzioni e le risorse per portare avanti il piano''. Galateri ha aggiunto inoltre che i risultati trimestrali diffusi oggi non permettono di essere ''troppo ottimisti'', ma che ''finalmente si intravede il giro di boa''. Nel piano di ristrutturazione, ha aggiunto inoltre, ''stiamo rivedendo tutte le attivita' senza indulgere in sentimentalismi''.

 

ARESE; FIM-CISL, IL MODO PEGGIORE PER DISCUTERE

PALAZZO CHIGI PRENDA UNA POSIZIONE DECISA

MILANO - La scelta della Fiat di avviare la procedura per la cassa integrazione straordinaria ''e' il modo peggiore per affrontare la discussione sul futuro del Gruppo''. Lo ha detto il segretario generale dalla Fim-Cisl di Milano, Luigi Dedei, commentando la decisione della Fiat, che ad Arese interessa poco meno di mille persone. ''Questa decisione - ha aggiunto il sindacalista - dimostra che l'azienda non ha nessuna intenzione di cambiare rotta e che intende insistere su un piano industriale che tutti, compreso il governo, hanno dichiarato inaccettabile. Il confronto, con la spada di Damocle della cassa integrazione sulle teste dei lavoratori, diventa ora piu' difficile: a questo punto Palazzo Chigi deve prendere una posizione decisa''.

 

MOODY'S, PER ORA RATING NON CAMBIA

FRANCOFORTE - Il rating di Fiat, per ora, non cambia. Lo ha spiegato l'agenzia Moody's, nel giorno della pubblicazione dei dati del terzo trimestre da parte del gruppo italiano, sottolineando che, a tutt'oggi, resta valido quanto comunicato lo scorso 8 ottobre. In quell'occasione, Moody's aveva messo sotto osservazione il gruppo torinese con un outlook negativo, ribadendo ,per le sue obbligazioni, un rating Baa3.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 16:10 )

 

GM; NON PARTECIPIAMO AD AUMENTO DI CAPITALE (2)

ROMA - Lo schema di aumento di capitale per Fiat Auto non prevede la partecipazione di General Motors, dal momento che l'apporto di mezzi freschi non riguarda Fiat Auto Holdings, la societa' partecipata per l'80% da Fiat e per il 20% dalla casa statunitense che a sua volta controlla il 100% dell'auto. In pratica, e' Fiat a rifinanziare Fiat Auto. Fiat Auto Holding rappresenta cosi' solo il veicolo intermedio estraneo all'aumento e la quota di Gm restera' quindi inalterata. L'apporto di mezzi freschi a Fiat Auto avverra' con ''finanziamenti infragruppo'', cioe' con le disponibilita' della 'cassa' di Fiat: in parte attraverso il cash generato dalle societa' operative e, in parte, facendo ricorso alla posizione debitoria che a fine settembre era di 5,8 miliardi di euro.

 

GUERCI, NUMERI ATTESI, PIU' TEMPO PER MODIFICA CORSO

ROMA - I numeri di bilancio (trimestrale e su nove mesi) diffusi oggi dalla Fiat risultano ''in linea con le attese'' osserva il docente dell'Universita' di Milano ed esperto di economia industriale Carlo Maria Guerci ''anche perche' non potevano essere modificati o rovesciati nell'arco di pochi mesi''. ''I dati diffusi oggi dal Lingotto - prosegue Guerci - non indicano nulla di particolarmente nuovo. Per valutare gli andamenti del gruppo, in particolare di Fiat Auto, infatti, occorre piu' tempo. E' ben noto che sia i declini che le riprese industriali richiedono tempo''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 16:00 )

 

GM; NON PARTECIAMO AD AUMENTO DI CAPITALE

NEW YORK - General Motors non partecipera' all'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro deciso dal gruppo di Torino per Fiat Auto. ''Come si vede dalle comunicazioni della Fiat - ha detto il portavoce della casa di Detroit - l'aumento di capitale e' all'interno del gruppo, e non ha niente a che vedere con General Motors. Gm non sta partecipando a quest'aumento''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 15:50 )

 

FIAT: RISULTATO OPERATIVO PER SETTORE / TABELLA

TORINO - Questo il risultato operativo del Gruppo Fiat nei primi nove mesi dell' anno: gennaio-settembre 2002 2001 Fiat Auto (1.163) (117) CNH 102 187 Iveco 63 190 Ferrari 32 37 Teksid 26 40 Magneti Marelli (16) (39) Comau (26) 36 FiatAvio 154 138 Itedi (6) (11) Toro Assicurazioni 107 50 Business Solutions 45 41 Diverse ed Elisioni (83) 11 Totale di Gruppo (765) 563.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 15:30 )

 

CONTENTO (UILM), CONVOCAZIONE SOLO MARONI NON BASTA

ROMA - Sul caso Fiat, la convocazione da parte del solo ministro del Welfare, Roberto Maroni, non basta. E' quanto afferma il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, secondo il quale ''non ci siamo proprio''. ''Ci aspettavamo una convocazione da parte di tutto il governo, di natura politica, per definire scelte strategiche tese a salvaguardare il settore automobilistico in Italia - spiega Contento - invece, ci giunge la chiamata del ministro Maroni, che pare connotata da esigenze tecniche. Se il sindacato deve recarsi al ministero del Lavoro per discutere della Cigs, avviata unilateralmente dall'azienda, e degli strumenti da porre in essere - conclude - allora non ci siamo proprio''.

 

BASSA ADESIONE A SCIOPERO A CASSINO

CASSINO ( FROSINONE) - E' stata giudicata negativa dai sindacati metalmeccanici la partecipazione dei lavoratori dello stabilimento Fiat di Cassino allo sciopero di 4 ore alla fine di ogni turno indetto per oggi contro il piano industriale della casa automobilistica torinese. Al primo turno l'adesione dei lavoratori e' stata inferiore al 40 per cento. Intanto la Fiat ha avviato la procedura per la cassa integrazione a zero ore a partire dal due dicembre e per un periodo massimo di 12 mesi per 1204 lavoratori di cui 1134 operai, 54 impiegati e 16 intermedi. Questa la suddivisione dei lavoratori per reparti: lastratura 86, verniciatura 232, montaggio linea B 756, reparti vari 130. Attualmente la produzione giornaliera di Fiat Stilo e' di circa 1100 autovetture di cui una trentina del modello Station Wagon che sara' commercializzato dal prossimo 23 novembre.

 

FIOM, CGIL PROMUOVA SCIOPERO DI TUTTI I LAVORATORI

ROMA - Rinaldini ha ribadito, parlando all'assemblea dei delegati della Fiom riuniti per mettere a punto la piattaforma per il rinnovo del contratto, l'intenzione di scioperare da subito in tutti gli stabilimenti Fiat ''fino al blocco della produzione''. Siamo chiamati a scelte nette e immediate - ha detto - e ci poniamo esplicitamente l'obiettivo di bloccare l'operazione che la Fiat ha aperto. ''A fronte della scelta netta della Fiat - ha proseguito - non possiamo che incidere con assoluta determinatezza sapendo che la tensione crescera' in modo consistente e non sara' una cosa delicata''. Il leader della Fiom e' tornato a chiedere ''l'intervento diretto del governo anche nell'assetto proprietario per affrontare la crisi della Fiat. Bisogna cambiare - ha concluso - il piano industriale''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 14:50 )

 

ATTESE PERDITE ESERCIZIO TRA 500 E 600 MLN EURO

MILANO - Tenendo presenti anche i fattori di rischio che potranno influenzare l' ultimo scorcio dell' anno, Fiat ritiene ''ragionevole un assestamento della perdita operativa consolidata d' esercizio a livello di gruppo tra i 500 e i 600 milioni di euro''.

 

INDEBITAMENTO NETTO A 5,844 MLD PRIMI 9 MESI

ROMA - L'indebitamento netto al 30 settembre scorso del gruppo Fiat ammonta a 5,844 mld di euro e mostra ''un miglioramento di circa 190 mln rispetto ad inizio esercizio''. Nel periodo - spiega il gruppo torinese - l'aumento di capitale di Fiat spa e di Cnh e le dismissioni ''hanno piu' che compensato l'andamento negativo delal gestione e il pagamento di dividendi''.

 

MERCATO AUTO SENZA SOSTANZIALI INVERSIONI PROSSIMI MESI

ROMA, 31 OTT - Il gruppo Fiat ''sta fronteggiando mercati deboli - scrive il Lingotto - che, considerate le incertezze che caratterizzano lo scenario mondiale, non appaiono destinati a sostanziali inversioni di tendenza nei prossimi mesi''. La priorita', spiega quindi la casa torinese, e' nella ristrutturazione e nel rilancio di Fiat Auto. Nel quarto trimestre - sottolinea - ''e' previsto che Fiat Auto, pur rimanendo sotto pressione, acceleri il ridimensionamento delle perdite operative''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 14:30 )

 

CONFERMA IMPEGNO A RIDUZIONE INDEBITAMENTO

ROMA - Il gruppo Fiat conferma il proprio impegno al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell'indebitamento entro la data di approvazione del bilancio d'esercizio, secondo quanto concordato lo scorso luglio con le banche finanziatrici. A questo fine - spiega il Lingotto - ''si ricorda che verranno considerati gli incassi derivanti dall'operazione Italenergia e quelli previsti dai contratti vincolanti, anche se non ancora eseguiti, relativi alla cessione di asset.

 

NOVE MESI, FATTURATO 40.742 ML EURO (-5,4%)

RICAVI DELL' AUTO CALANO DEL 12,3%  - TORINO - Nei primi nove mesi il fatturato del Gruppo Fiat e' stato di 40.742 milioni di euro , con un calo del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2001. Una riduzione in gran parte da attribuirsi alla flessione dei ricavi di Fiat Auto (-12,3%).

 

AUTO; PERDITA OPERATIVA TERZO TRIMESTRE 340 MLN

IN CALO RISPETTO AI DUE PRECEDENTI TRIMESTRI - TORINO - La perdita operativa di Fiat Auto nel terzo trimestre di quest' anno e' stata di 340 milioni di euro, in progressiva riduzione rispetto ai 429 milioni di euro nel primo trimestre e ai 394 milioni di secondo trimestre. Nei nove mesi la perdita di Fiat Auto e' stata di 1,163 miliardi di euro.

 

PERDITA GRUPPO A 413 MLN TERZO TRIMESTRE

INDEBITAMENTO NETTO A 5,844 MLD PRIMI 9 MESI

AUTO PERDE 1,163 MLD IN NOVE MESI

PER AUTO RICAPITALIAZZAZIONE FINO A 2,5 MLD

 

FIAT: AUMENTO PER AUTO CON FINANZIAMENTI INFRAGRUPPO

NESSUN IMPATTO SU POSIZIONE FINANZIARIA COMPLESSIVA

ROMA - Il cda della Fiat ha ''espresso parere favorevole'' a un aumento di capitale per Fiat Auto fino a 2,5 miliardi di euro da parte di Fiat Auto Holdings (80% Fiat e 20% Gm). E' quanto sottolinea la nota diffusa oggi dal Lingotto. L'operazione ''sara' realizzata con finanziamenti infragruppo e non avra' ''alcun impatto sulla posizione finanziaria complessiva a livello consolidato''.

 

CONTENTO (UIL); SOLO TRE PAROLE, APRIRE UN TAVOLO

STESSA RICHIESTA ANCHE DALL'UGL - ROMA - Al governo solo tre parole: ''aprire un tavolo''. E' il commento del segretario nazionale della Uil Giovanni Contento dopo l'annuncio da parte della Fiat dell' avvio delle procedure per la cassa integrazione straordinaria. Stessa richiesta anche dall'Ugl, secondo la quale ''non c'e' tempo da perdere, e bisogna fare presto per trasformare quell'impresentabile elenco di esuberi in un piano industriale che garantisca i livelli occupazionali, scongiuri esplicitamente la chiusura degli impianti, e non lasci in mano alle banche il destino dell'azienda privata piu' importante d'Italia''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 14:00 )

 

ALFA ARESE; AUTOSTRADA RIAPERTA, OPERAI IN FABBRICA

ARESE (MILANO) - Poco dopo le 13, i manifestanti hanno abbandonato la carreggiata dell'autostrada dei Laghi che e' quindi stata riaperta al traffico. Secondo quanto si e' appreso da un portavoce dei Cobas, gli operai stanno rientrando in fabbrica dove, dopo la mensa, e' prevista un'assemblea. C'e' un'ipotesi di ripetere lo sciopero per il turno pomeridiano, ''anche se - fanno notare i Cobas - l'azienda starebbe provvedendo ad avvisare i lavoratori del turno pomeridiano di non presentarsi in fabbrica perche' saranno pagati lo stesso''.

 

MARONI CONVOCA AZIENDA E SINDACATI PER MARTEDI'

ROMA - Il ministro del Welfare Roberto Maroni ha convocato per martedi' prossimo alle ore 15 i vertici della Fiat per discutere della crisi aziendale. Seguira' alle 17 una riunione con i sindacati. Lo rende noto un comunicato del ministero.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 13:20 )

 

ARESE; SCIOPERO IMMEDIATO E BLOCCO AUTOSTRADA

MILANO - Il blocco dell'autolaghi A8 ha provocato gia' lunghe code, di almeno sei chilometri in entrambe le direzioni. ''Per motivi di sicurezza - informa la societa' Autostrade - e' stata disposta la chiusura di entrambe le carreggiate''. In collaborazione con la polizia stradale sono stati attivati tre presidi per l'assistenza al traffico, ovviamente subito caotico in tutta la zona a nord di Milano, sul piazzale dei caselli di ingresso a Milano, a Lainate e a Saronno. Con la consegna delle liste numeriche dei dipendenti da mettere in cassa integrazione a zero ore a partire dal 2 dicembre prossimo, ''di fatto - ha detto Emilia Calini, ex parlamentare e esponente dei Cobas - e' stata vanificata la tenue speranza che questa decisione potesse essere rimessa in discussione dalla trattativa''. Lo sciopero dovrebbe concludersi alle 13.00.

 

SALVATORI, PAESE FARA' DI TUTTO PER SALVAGUARDARLA

ROMA - La Fiat ''e' un'azienda che bisogna salvaguardare e che, credo, il Paese fara' di tutto per salvaguardare'': cosi' il presidente di Unicredito Italiano, Carlo Salvatori, commenta le parole del governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, che ha richiesto ''l'apporto di nuovi finanziatori, di nuovi capitali'' per risolvere la crisi Fiat.

 

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 13:10 )

 

MONDELLI, CONCORRENZA ORIENTE ALLA RADICE DELLA CRISI

L' ANALISI DEL GENERAL MANAGER DELLA TOYOTA IN ITALIA

PALERMO - ''La concorrenza delle case automobilistiche orientali, in grado di produrre vetture con standard europei ma a costi sensibilmente inferiori e' all' origine della crisi della Fiat''. A sostenerlo e' Giosafatte Mondelli, General manager dei servizi tecnici di Toyota Motor Italia, intervenuto stamane a Palermo all' inaugurazione della undicesima scuola T-Tep della casa automobilistiva giapponese in Italia. Al contrario di chi nelle settimane scorse ha parlato di gap tecnologico da colmare per la casa torinese, Mondelli afferma che ''e' stata la pressione dell' Oriente a mettere in crisi il settore'', e di non credere che ''la Fiat abbia peccato nell' innovazione tecnologica''. Sull' ipotesi di statalizzazione, Mondelli afferma che vorrebbe dire 'ingessare' l'azienda mentre, al contrario, bisogna continuare a investire sull' innovazione tecnologica.

 

FIM E UILM NO BLOCCO PRODUZIONE, SUBITO TAVOLO GOVERNO

METALMECCANICI CISL E UIL A FIOM, CONFERMARE SCIOPERO IL 15

ROMA - I metalmeccanici di Cisl e Uil non condividono la proposta della Fiom di bloccare la produzione degli stabilimenti Fiat contro l'avvio delle procedure per la cassa integrazione a zero ore partite oggi. Fim e Uilm escludono anche la possibilita' di anticipare all'8 novembre lo sciopero generale della categoria proclamato per il 15 novembre. ''Arrivare subito a una forma cosi' estrema di lotta - ha detto il segretario generale della Fim Giorgio Caprioli sull'ipotesi di blocco degli stabilimenti - mi sembra fuori luogo adesso. Sollecitiamo un incontro con il governo in tempi rapidi. Credo che lo sciopero vada bene il 15 novembre perche' mi aspetto che l'incontro sia convocato subito. Lo sciopero generale deve essere una forma di risposta qualora le cose che ci dicono non ci piacessero''. Per il segretario nazionale della Uilm Giovanni Contento il governo ''deve aprire subito un tavolo con i sindacati sulla questione Fiat. Il momento e' difficile - ha detto - ma non bisogna perdere il senso dell'orientamento. Il programma dello sciopero e' stato deciso e rimane in quella data - ha aggiunto - si possono fare altre forme di lotta, incluso qualche giorno di presidio dei cancelli. Faremo tutte le iniziative necessarie - ha concluso riferendosi alla proposta di blocco della produzione - ma non vogliamo ripercorrere la strada dei 35 giorni di blocco degli stabilimenti del 1980 che si e' conclusa con 18 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 12:50 )

 

'Cassa' alla Fiat, la Fiom insorge

La Fiat fa partire le procedure per la richiesta dello stato di crisi. La cassa integrazione straordinaria a zero ore dovrebbe partire dal 2 dicembre. La richiesta di cassa integrazione, comunicata ai sindacati dall'azienda, sara' di 12 mesi. Da dicembre riguardera' 5.551 lavoratori (4.941 Fiat auto, 290 Comau e 320 Magneti Marelli) e altri 2.057 (1.717 Fiat auto e 240 Comau).Altri 458 dipendenti del gruppo saranno messi in mobilita'. Dura la Fiom. Rinaldini punta a bloccare la produzione fino ad una trattativa sugli esuberi.

 

ARESE; SCIOPERO IMMEDIATO E BLOCCO AUTOSTRADA

(V. 'FIAT: ARESE; CIG A ZERO ORE...' )

ARESE (MILANO) - Sciopero immediato, dalle 10.30, e blocco dell'autostrada dei laghi, attuato dalle 11.40. E' quanto hanno deciso e messo in pratica i dipendenti dell'Alfa di Arese. In sciopero sono scesi, secondo quanto riferito da rappresentanti sindacali dei Cobas, 1500 operai dei reparti carrozzeria, meccanica, 'esperienze' e stile e, successivamente, anche gran parte degli impiegati. Dopo una assemblea improvvisata davanti alla portineria principale in viale Alfa Romeo, i lavoratori con striscioni e bandiere di Cgil Cisl, Uil, Cub e Cobas, hanno formato un corteo che si e' diretto verso l'autostrada A8-A9 dei Laghi bloccando dalle 11.40 il traffico.

 

FIOM, BLOCCO STABILIMENTI FINO APERTURA NEGOZIATO

ROMA - ''Reagiremo immediatamente in tutti gli stabilimenti della Fiat - ha detto Gianni Rinaldini a margine dell' assemblea dei metalmeccanici Cgil - per arrivare al blocco della produzione. Io credo che succedera' di tutto, le forme di lotta saranno decise realta' per realta'. Bloccheremo la produzione fino a che la Fiat non decidera' di aprire la trattativa. Non e' possibile - ha detto ancora - avviare le procedure di cassa integrazione senza neanche aprire un tavolo negoziale''. Secondo Rinaldini, ''la Fiat ha deciso di procedere con licenziamenti di massa e chiusura degli stabilimenti'', ma a questi faranno probabilmente seguito ''altre chiusure'' dopo quelle di Termini Imerese ed Arese. ''Si susseguono - ha proseguito - notizie di vendita. Risponderemo immediatamente''. Il segretario generale della Fiom ha detto che la Fiat ''informa solamente e nega la trattativa'' e che di fronte a questo atteggiamento lo sciopero della categoria proclamato per il 15 novembre e' a questo punto troppo lontano e va anticipato a venerdi' 8. ''Per la Fiom - ha concluso - lo sciopero del 15 e' troppo lontano. Non si puo' rispondere tra 15 giorni. Puntiamo a bloccare gli stabilimenti con l' obiettivo dell' apertura del negoziato''.

 

ARESE; I CUB, VEDREMO SE REGIONE E COMUNI SONO CON NOI

INTANTO SI VALUTA L' OPPORTUNITA' DI OCCUPARE GLI STABILIMENTI

MILANO - ''Ora alle tante parole vedremo se seguiranno i fatti''. Cosi' commenta la situazione di Arese il rappresentante dei Cub Carlo Pariani annunciando per giovedi' prossimo uno sciopero ed una manifestazione sotto il palazzo della Regione Lombardia. ''Vedremo se gli enti locali che ci hanno espresso solidarieta' in questo periodo - aggiunge - a partire da Regione, Provincia, Comuni, saranno davvero al nostro fianco in questa lotta''. Pariani riferisce anche che in queste ore i sindacati di Arese, in maniera unitaria, stanno ragionando sull' opportunita' ''di occupare o meno gli stabilimenti di Arese''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 12:25 )

 

RADICALI E DI PIETRO A MONTI, CIGS E' AIUTO DI STATO?

ROMA - In una lettera al Commissario europeo Antitrust Mario Monti, il presidente dei deputati radicali Maurizio Turco e il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, hanno manifestato ''stupore di fronte al fatto che la Commissione Europea non abbia proceduto all'esame della compatibilita' della cassa integrazione guadagni straordinaria con la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato alle imprese e all'occupazione''. L'intervento e' stato fatto in relazione alla possibilita' di utilizzare la cigs per la crisi Fiat. I due esponenti politici hanno chiesto ''che si proceda celermente all' esame onde evitare che ancora una volta si assista inerti ad un'operazione di privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite a danno di decine di milioni di cittadini dell'Unione''. Nella lettera viene ricordato che ''dal gennaio 1977 al febbraio 2002 sono state erogate, complessivamente, 6.372.929.914 ore di cigs, per un valore equivalente a circa 120 miliardi di euro, importo quasi completamente finanziato dallo Stato italiano. La cigs viene concessa con un provvedimento amministrativo assolutamente discrezionale, in contrasto con gli orientamenti della Commissione europea, che richiedono l'automaticita' del meccanismo di concessione''. Turco e Di Pietro hanno affermato che ''la ristrutturazione della Fiat attualmente in corso ha gia' determinato una nuova, imponente impennata del ricorso all'istituto: + 177,5% giugno 2002 rispetto a giugno 2001; + 48,9% nel primo semestre 2002 rispetto al primo semestre 2001'' Nella lettera a Monti, i due parlamentari hanno evidenziato come ''in tutte le precedenti ristrutturazioni Fiat i dipendenti collocati 'temporaneamente' in cigs non abbiano mai fatto rientro in fabbrica e siano stati puntualmente espulsi dal mercato del lavoro, per cui la principale beneficiaria delle erogazioni stata la Fiat stessa e non i lavoratori''.

 

FIOM, ANTICIPARE SCIOPERO GENERALE A 8 NOVEMBRE

ROMA - Lo sciopero generale dei metalmeccanici, proclamato contro il piano industriale della Fiat per il 15 novembre, e' ''troppo lontano''. La Fiom - di fronte all'avvio odierno delle procedure per la cassa integrazione straordinaria - punta ad anticipare lo sciopero della categoria all'8 novembre.

 

BLOCCO STABILIMENTI COMINCERA' DA MELFI

MELFI (POTENZA) - Il blocco degli stabilimenti Fiat in Italia comincera' dall' impianto di San Nicola di Melfi (Potenza) dalla prossima settimana. Lo si e' appreso da fonti della Fiom del potentino.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 12:10 )

 

CREMASCHI (FIOM), PROPORREMO BLOCCO STABILIMENTI

'APERTURA CASSA INTEGRAZIONE E' MOSSA DISPERATA E PROVOCATORIA'

 TORINO - ''La decisione della Fiat di dare il via ai licenziamenti, perche' di questo si tratta, e' una mossa allo stesso tempo disperata e provocatoria''. Cosi' il segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi ha commentato la comunicazione data dall' azienda alla Rsu sull' apertura della procedura della cassa integrazione a zero ore. ''Risponderemo con il massimo della lotta - ha aggiunto Cremaschi - proponendo ai lavoratori il blocco di tutti gli stabilimenti del gruppo''. Questa mattina la Fiom ha in corso una riunione a Roma in cui valuta la richiesta alle altre organizzazioni sindacali di anticipare dal 15 all' 8 novembre lo sciopero nazionale dei metalmeccanici. Sull' apertura della cassa integrazione e' intervenuto anche Antonio Sansone, responsabile Fiat per la Fim di Torino, esprimendo un giudizio ''fortemente negativo per le conseguenze che ha sui lavoratori e sulle loro famiglie''. ''La Fim di Torino - ha proseguito - si aspetta invece l' apertura di un' altra cassa nel consiglio di amministrazione della Fiat, dalla quale escano le risorse finanziarie utili per il rilancio di Fiat Auto e per il mantenimento dell' attuale occupazione a Mirafiori e in Italia''.

 

CANTONE (CGIL), AZIENDA HA SCELTO SCONTRO

GOVERNO INTERVENGA SUBITO E CONVOCHI PARTI SOCIALI

ROMA - La scelta della Fiat di avviare da oggi la procedura per l'uscita dagli stabilimenti di 8.100 lavoratori e' una ''provocazione inaccettabile'': il ''Governo deve intervenire subito fermando l'azienda e convocando le parti sociali''. E' quanto sostiene la segretaria confederale della Cgil, Carla Cantone, convinta che la strada intrapresa dalla Fiat fara' salire il conflitto sociale. ''La Fiat - afferma Cantone - ha scelto lo scontro con la conseguenza di far salire inevitabilmente il conflitto sociale. Un conflitto di cui la Fiat porta per intero la responsabilita'''. ''Il Governo si era impegnato ad aprire un tavolo di confronto per la discussione di un vero piano industriale'' aggiunge la segretaria della Cgil, ricordando anche che ''Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto unitariamente fin dall'inizio di non procedere agli esuberi ed alla chiusura degli stabilimenti''. ''Ora - conclude - dobbiamo chiedere coerenza al Governo che deve intervenire fermando subito la Fiat e convocando le parti sociali''.

 

ARESE; CIG A ZERO ORE, OPERAI SULL'AUTOLAGHI

MILANO - Sciopero immediato e operai dell'Alfa Romeo di Arese in marcia sull'autostrada dei laghi. Questa la prima conseguenza della decisione, comunicata stamattina ai Rappresentanti sindacali dello stabilimento, di mettere in cassa integrazione a zero ore tutti i dipendenti della fabbrica.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 12:00 )

 

AVVIATE PROCEDURE PER RICONOSCIMENTO STATO DI CRISI

TORINO - ''L' apertura della procedura - afferma l' azienda - non pregiudica il dialogo in corso con le istituzioni, le autorita' pubbliche e le organizzazioni sindacali circa le modalita' di attuazione del piano di riassetto definito da Fiat Auto, al fine di individuare soluzioni condivise di gestione delle eccedenze occupazionali''. ''La decisione - commenta ancora la Fiat - rientra nel piano illustrato alle organizzazioni sindacali il 9 ottobre scorso e alle istituzioni, nazionali e locali, ai vari livelli. Come e' noto, tra le numerose azioni destinate al rilancio e sviluppo della societa', il piano prevede anche l' avvio immediato di un programma straordinario di contenimento dei costi di funzionamento e struttura''. Per quanto riguarda la mobilita', la Fiat ''conferma la propria disponibilita' a concordare con le organizzazioni sindacali la collocazione dei lavoratori individuati fra coloro che, nel corso del periodo, possono maturare i requisiti per accedere al trattamento pensionistico''.

 

ZIPPONI (CGIL), BLOCCHEREMO TUTTI GLI STABILIMENTI

MILANO - ''Decideremo il blocco totale di tutti gli stabilimenti Fiat in tutta Italia, e abbiamo intenzione di riuscire a fermare la produzione nel giro di una settimana''. E' l' annuncio del segretario dei metalmeccanici Cgil di Milano Maurizio Zipponi. Zipponi sottolinea che riunioni sindacali urgenti sono in corso e sono state convocate dopo che molti lavoratori hanno denunciato di stare ricevendo in diverse parti d' Italia le lettere di messa in cassa integrazione straordinaria a zero ore.

 

AVVIATE PROCEDURE PER RICONOSCIMENTO STATO DI CRISI

TORINO - La cassa integrazione straordinaria e' richiesta per un periodo di 12 mesi, a partire dal 2 dicembre, per 5.551 lavoratori (4.941 di Fiat Auto, 290 del Comau e 320 di Magneti Marelli) e per ulteriori 2.057 dal 30 giugno 2003 (1.717 di Fiat Auto e 240 di Comau). ''La procedura viene avviata in data odierna - precisa la Fiat - per rispettare i tempi tecnici previsti dalle legge e poter attivare la Cigs a partire da dicembre''. E' stata avviata anche oggi la procedura per la collocazione in mobilita' di 396 lavoratori di alcuni aziende della componentistica e dei servizi del Gruppo. Per altri 62 dipendenti di societa' di servizio e della Capogruppo le procedure di mobilita' sono gia' state avviate.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 11:45 )

 

RICONOSCIMENTO STATO DI CRISI, FIOM 'ATTO GRAVE'

TORINO - ''Questo e' il primo passo del piano di ristrutturazione. E' un atto grave, contro i lavoratori''. Questo il commento della Fiom torinese all' avvio delle procedure per la richiesta del riconoscimento dello stato di crisi di Fiat Auto. ''E' anche grande la responsabilita' del governo - aggiunge la Fiom - cui avevamo chiesto di fermare la procedura di cassa integrazione a zero ore per poter fare un negoziato che non e' mai iniziato''. ''Il governo - prosegue la Fiom - si dimostra impotente o condivide il piano Fiat. L' azienda, dal canto suo, si assume la responsabilita' di drammatizzare sul piano sociale la sua crisi''.

 

FORMIGONI, EVITARE LA STATALIZZAZIONE

PALERMO - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e' ''contrario a ogni forma di statalizzazione o regionalizzazione'' della Fiat. La posizione del governatore, che a Palermo partecipa alla conferenza dei presidenti delle Regioni italiane, e' un'altra: ''Gli imprenditori devono fare gli imprenditori, ma se gli enti pubblici possono offrire un sostegno strategico lo devono fare. La Regione Lombardia ha introdotto, per esempio, gli ecoincentivi per favorire la diffusione delle auto a metano''. Anche Formigoni condivide la posizione di altri governatori, come Storace, che pensano di costituire sulla crisi della Fiat un ''fronte comune'' con l'obiettivo di garantire la permanenza in Italia di un polo produttivo e progettuale dell'auto''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 11:30 )

 

AVVIATE PROCEDURE PER RICONOSCIMENTO STATO DI CRISI

TORINO - Fiat Auto e le altre societa' del Gruppo coinvolte hanno avviato le procedure per la richiesta di riconoscimento dello stato di crisi. Alle Rsu e' giunta comunicazione dell' apertura formale della procedura per la cassa integrazione straordinaria a zero ore, che dovrebbe partire dal 2 dicembre prossimo.

 

FAZIO,NUOVI FINANZIATORI PER RILANCIO PRODUZIONE

SERVONO NUOVI CAPITALI - ROMA - ''Un rilancio della produzione, avendo un respiro strategico, richiedera' l'apporto di nuovi finanziatori, di nuovi capitali''. Lo ha detto, parlando della crisi Fiat, il governatore della Banca d'Italia,l Antonio Fazio, intervenuto alla Giornata mondiale del risparmio. ''E' interesse di tutti che (la Fiat) sia salvaguardata'', ha aggiunto Fazio, ricordando che le banche intervenute a maggio nella ricapitalizzazione del gruppo torinese ''hanno operato, nell'ambito della propria autonomia, scelte di impiego nei confronti del gruppo Fiat sulla base di valutazioni relative ai programmi industriali e finanziari''.

 

STORACE, IL GOVERNO DIA RISPOSTE DI SOLIDARIETA'

ALTRIMENTI TANTO VALE SCIOGLIERE CONSIGLI REGIONALI

PALERMO - ''Sulla Fiat il governo deve dare risposte precise''. E' la richiesta che Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, formula da Palermo dove partecipa alla Conferenza dei presidenti delle Regioni italiane. Quali risposte, chiedono i giornalisti, deve dare il governo? ''Almeno due: l'apertura di un tavolo di confronto con le Regioni, l'indicazione sulle linee di produzione che si intendono attivare'', spiega Storace, che aggiunge: ''Se e' vero che per l'indotto verra' chiesto l'intervento della Regione, allora e' bene che la Regione sappia cosa fare e per che cosa''. E se le risposte che chiede, incalzano i giornalisti, non arrivano? ''Si puo' pensare - secondo Storace - a forme di proteste istituzionali. Quella estrema e' lo scioglimento dei consigli regionali: se non servono, perche' tenerli in vita? Per salvare la poltrona a 1.200 persone? Non credo che si debba arrivare a tanto, ma quando c' e' gente che rischia il posto di lavoro, non posso fare l' egoista. Quello che pongo e' il problema dell'assenza di una cultura politica orientata verso la solidarieta'''.

(Aggiornato il 31 Ottobre 2002 ora 11:00 )

 

ANALISTI IN ATTESA CDA, STIMA ROSSO AUTO 300 MLN

DA MERCATO PREVISTA PERDITA GRUPPO TERZO TRIMESTRE DI 220 MLN

 MILANO - Sono pochi i punti fermi della Borsa alla vigilia del Cda di Fiat che domani esaminera' i dati trimestrali: conti ancora in rosso, con una perdita' stimata dell'auto per circa 300 milioni di euro nel trimestre, e le scelte strategiche che il Lingotto dovra' indicare per uscire dalla crisi. Per gli operatori di mercato il rilancio del gruppo torinese passa insomma dalla definizione di una piu' chiara ed efficace strategia operativa. ''C'e' il timore che i risultati che saranno diffusi domani siano ancora una volta negativi: su questo i mercati non si fanno illusioni'', commenta Massimo Intropido di Consors Sim. ''Cio' che conta - aggiunge - e' varare un piano industriale credibile in breve tempo che contenga investimenti e il rinnovo del gamma dei modelli''. Sull'altro lato, aggiunge l'analista, ''occorre procedere alla dismissione delle societa' non strategiche anche se occorre farlo nel modo migliore, magari attendendo qualche trimestre per ottenere prezzi migliori''. ''Allo stato brancoliamo nel buio - rileva un operatore di una sim milanese - perche' quello che ci si aspetta dal Cda di domani e' qualche specifica in piu' sul settore auto, vista anche la criticita' del mercato''. Probabilmente, quella di domani sara' una tappa importante delle vicende del Lingotto. ''Credo - prosegue - che saranno adottate decisioni pratiche, operative anche perche' a questo punto il problema della ricapitalizzazione di Fiat Auto e' piu' che ovvio''. E nel comparto automobilistico sono da chiarire le strategie, dato che ''il lancio di nuovi modelli e' previsto solo solo nella seconda meta' del 2003''. Il piano, anticipato dal Financial Times, per una ricapitalizzazione da 2-3 miliardi di euro per Fiat Auto ''probabilmente ha un fondamento'', riferiscono dall'ufficio studi di Rasbank. L'operazione, da effettuare attraverso l'emissione di un bond - anche se a condizioni onerose - da parte di Fiat Auto Holding BV, permetterebbe di immettere nuova e ingente liquidita' nella controllata del Lingotto. ''Sarebbe un modo - aggiungono da Rasbank - per tamponare una situazione critica e avviare trattative che non portino a una svendita di pezzi preziosi del gruppo, come Fiat Avio''. Sotto il profilo dei risultati, le stime di consensus indicano a livello di gruppo una perdita trimestrale di 220 milioni e di circa 300 milioni per quanto riguarda Fiat Auto, in linea con un trend avviato nei trimestri precedenti.

(Aggiornato il 30 Ottobre 2002 ora 19:50 )

 

'HANDESLBLATT'; IMMINENTI DIMISSIONI FRESCO

FRANCOFORTE - Le dimissioni del presidente della Fiat, Paolo Fresco, sono ormai imminenti. A rivelarlo e' il quotidiano 'Handelsblatt', in un articolo dell'edizione di domani anticipato in serata. La testata sottolinea che Fresco verrebbe spinto a compiere questo passo da Umberto Agnelli, fratello di Gianni, presidente onorario del gruppo. Gia' oggi un altro quotidiano tedesco, la 'Frankfurter Allgemeine Zeitung', aveva scritto che l'attuale presidente della Fiat si sarebbe dimesso, probabilmente, entro la fine dell'anno.

(Aggiornato il 30 Ottobre 2002 ora 19:30 )

 

SPAGNOLO (FIM-CISL), GOVERNO FAREBBE BENE A CONVOCARCI

ROMA - Sulla Fiat ''il governo farebbe bene a convocarci e ad avere una posizione univoca. E' inaccettabile - sostiene Cosmano Spagnolo, segretario nazionale Fim Cisl - che non vi sia l'apertura del confronto, a partire dalle politiche industriali, come annunciato dal governo nella sua collegialita' nell'incontro del 17 ottobre a Palazzo Chigi. Assistiamo invece a dichiarazioni di singoli esponenti che sono non solo impraticabili, ma anche contraddittorie e servono soltanto a mettere in evidenza lo stato di grande confusione che sulla vicenda Fiat regna nel governo. Giacche' credo che i confronti si facciano al tavolo competente e non attraverso dichiarazioni ad agenzie di stampa o articoli sui giornali, il governo farebbe bene - conclude Spagnolo - a mettere in piedi, prima dell'avvio delle procedure per la cassa integrazione da parte della Fiat, quel tavolo triangolare che si era impegnato a convocare''.

(Aggiornato il 30 Ottobre 2002 ora 17:00 )

 

MARONI; ATTENDIAMO INDICAZIONI DA CDA DOMANI

IL MINISTRO RIBADISCE, NIENTE INGRESSO NEL CAPITALE

ROMA - Il Governo attende ''indicazioni'' dal Cda della Fiat di domani e, ribadisce il ministro del Welfare, Roberto Maroni, esclude un ingresso nel capitale della casa torinese. Per quanto riguarda i lavoratori in esubero, il ministro giudica ''difficile da percorrere'' la strada indicata dal viceministro all'Economia, Mario Baldassarri, che proponeva nei giorni scorsi la trasformazione degli esuberi in infermieri. Ma - sottolinea Maroni - ''ci sono tante ipotesi alternative che stiamo valutando''. In ogni caso il ministro sottolinea la necessita' che Fiat sia piu' chiara nella parte del piano che riguarda la riapertura degli impianti perche' a questa condizione, alla riapertura appunto, sono legate le decisioni del Governo. Se non riapriranno infatti sarebbe inutile intervenire con la Cassa integrazione ma bisognerebbe affrontare subito il nodo della riconversione.

(Ultimo aggiornamento 30/10/202 ore 16.20)

 

MARCENARO (DS), AZIENDA CERCHI ACCORDO CON SINDACATI

PER SEGRETARIO REGIONALE NECESSARIO RIVEDERE PIANO ESUBERI

TORINO - ''Aspettiamo dalla Fiat un segnale nuovo che contribuisca a ridare fiducia ai lavoratori, alla citta', al paese, nelle possibilita' dell' azienda''. E' questo l' invito che il segretario regionale Ds del Piemonte, Pietro Marcenaro, rivolge al gruppo torinese affinche' si trovi una soluzione diversa dall' annunciato piano sugli 8.100 esuberi. ''Mentre deve proseguire - afferma Marcenaro - la ricerca delle risorse, delle strategie e dei soggetti necessari ad assicurare il futuro dell' industria dell' auto in Piemonte e in Italia, e' necessario che si creino rapidamente, nelle prossime settimane, le condizioni per un accordo con i sindacati''. Secondo Marcenaro, ''per fare questo e' necessario che la Fiat si apra alle esigenze prospettate da tutte le organizzazioni dei lavoratori di soluzioni diverse da quella della mobilita' e della sospensione dal lavoro a zero ore per 8.100 dipendenti''.

 

MARONI,SI IMPEGNI A RIAPRIRE TERMINI IMERESE DOPO CIGS

ROMA - Il governo chiede quindi alla Fiat di chiarire il destino di Termini Imerese, una volta concluso il periodo di cassa integrazione a zero ore per i 1.800 dipendenti dello stabilimento, ma nel frattempo studia delle soluzioni alternative per salvaguardare i livelli occupazionali. ''Il governo - ha detto Maroni nel corso del question time alla Camera - e' impegnato nella valutazione di ogni possibile ipotesi volta a contribuire a risolvere la crisi della Fiat Auto, in particolare per le aree maggiormente colpite dai tagli occupazionali previsti, come e' appunto il caso di Termini Imerese. Il governo segue con attenzione le iniziative che il gruppo Fiat ha preso e sta prendendo per recuperare competitivita' e rilanciare con successo la sua attivita' principale nel rispetto delle autonome scelte che il gruppo decidera'. Tuttavia, abbiamo sollecitato l'azienda a fare lo sforzo massimo per garantire un futuro piu' certo ai lavoratori di Termini Imerese, evitando di chiudere gli impianti soprattutto se fosse deciso di non riaprirli alla scadenza della cassa integrazione''. Maroni ha ricordato infatti che ''nel piano Fiat cio' non e' scritto, e' scritto il contrario, ma non e' scritto chiaramente il contrario''. L'esplicitazione dell'impegno alla riapertura degli impianti di Termini alla conclusione della cigs, ha quindi concluso, sarebbe ''un atto di saggezza e di responsabilita' da parte dell'azienda torinese, per evitare gravi conseguenze in primo luogo sul piano sociale''.

(Ultimo aggiornamento 30/10/202 ore 15.40)

 

MARONI,SI IMPEGNI A RIAPRIRE TERMINI IMERESE DOPO CIGS

ROMA - ''Abbiamo invitato l'azienda ad uno sforzo massimo. Serve un impegno della Fiat da esplicitare nel piano affinche' la chiusura di Termini Imerese sia temporanea: la riapertura dopo la cassa integrazione sarebbe un atto di saggezza e responsabilita' per evitare gravi conseguenze sul piano sociale''. Lo ha detto il ministro del Welfare Roberto Maroni intervenendo al Question Time alla Camera sulla vicenda Fiat.

(Ultimo aggiornamento 30/10/202 ore 15.10)

 

RINALDINI; SITUAZIONE DRAMMATICA,RISCHIO ALTRI ESUBERI

CONFLITTO SOCIALE SALIRA'

ROMA - La Fiom-Cgil e' molto preoccupata per la crisi della Fiat, definita ''drammatica''. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, nel suo intervento all'assemblea dei delegati del sindacato per mettere a punto la piattaforma. Secondo la Fiom c'e' ''un piano concordato con la General Motors per il quale i licenziamenti annunciati nei giorni scorsi ''non sono l'atto conclusivo''. La Fiom ha ribadito il no all'avvio della Cassa integrazione per la quale le procedure potrebbero partire la prossima settimana. ''C'e' un piano concordato con Gm - ha detto Rinaldini - per il quale alla fine in Italia potrebbero rimanere solo alcune aree di assemblaggio del prodotto. La ricapitalizzazione di 2 mila miliardi potrebbe servire solo a non portare i libri in tribunale''. Secondo il leader della Fiom gli esuberi sono gia' comunque ''molti di piu' di 8.100''. Perche' ci sono migliaia di lavoratori dei quali non si parla, interinali, contratti a termine e formazione lavoro che ''sono stati lasciati a casa''. Non sono neanche considerati licenziamenti, ha affermato, ma di fatto sono stati allontanati. Rinaldini ha ricordato anche ci sono migliaia di lavoratori a rischio nell' indotto e ha detto che anche per la Fiat ''presto il conflitto sociale salira' e saliranno le tensioni sociali''. Secondo Rinaldini, il governo dovrebbe svolgere un ruolo diretto nella crisi Fiat, e non limitarsi a valutare ammortizzatori sociali per risolvere la crisi occupazionale. ''Non siamo disponibili - ha spiegato - a discutere accordi sulla base del piano industriale della Fiat. Sempre di piu' si configurano posizioni del governo di puro accompagnamento ai processi di ristrutturazione dell'azienda. Ci vuole invece un progetto di rilancio del settore auto e risorse ingenti per recuperare il ritardo di diversi anni''. Per la Fiom l' intervento pubblico dovrebbe essere sulla scia di quello che e' accaduto per la Renault e quindi con l'intervento diretto nel capitale dell'azienda.

 

METALMECCANICI: FIOM, NO A CONTRATTI A TERMINE OLTRE 8 MESI

ROMA - La Fiom chiedera', nella piattaforma per il rinnovo del contratto, che per tutti i rapporti di lavoro che non siano a tempo indeterminato ''sia definito un periodo massimo entro il quale si trasformino a tempo indeterminato. Questo periodo andra' discusso, ma probabilmente non sara' superiore agli otto mesi''. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, nel suo intervento all'assemblea dei delegati della Fiom per mettere a punto la piattaforma per il rinnovo del contratto. Per Rinaldini il contratto a tempo indeterminato resta ''un diritto di tutti i lavoratori''. ''So bene cosa significa - ha spiegato - dal punto di vista dello scontro sociale che si apre''. Rinaldini e' tornato a criticare la nuova normativa sui contratti a termine, che di fatto significa che i contratti a tempo determinato siano utilizzabili sempre da parte delle imprese. ''Di fatto - ha detto - le aziende potranno avere il 60/70% dei contratti a termine. Noi siamo contrari a questo e alla delega sul lavoro. Non vedo alternative all'apertura di uno scontro contro la precarizzazione. La Fiom - ha detto molto applaudito - non sara' a certificare i rapporti di lavoro individuali negli enti bilaterali''.

(Ultimo aggiornamento 30/10/202 ore 13.50)

 

SUSANNA AGNELLI, MIO FRATELLO STA LEGGERMENTE MEGLIO

ROMA ''Mio fratello Giovanni sta leggermente meglio''. Lo ha affermato Susanna Agnelli rispondendo ai giornalisti che, a margine dell'inaugurazione del parco scientifico biomedico di Roma San Raffaele, gli chiedevano informazioni sullo stato di salute del presidente onorario della Fiat. A Susanna Agnelli e' stato chiesto la conferma delle voci su un recente viaggio a Parigi del fratello Gianni collegato alle vicende della Fiat. ''Mio fratello - ha risposto - non puo' mai stare fermo...''.

(Ultimo aggiornamento 30/10/202 ore 11.30)

 

FT, LINGOTTO ACCELERA SU AUMENTO CAPITALE 2-3 MLD EURO

FRANCOFORTE - Fiat sta accelerando i tempi per varare l'aumento di capitale da 2-3 miliardi di euro destinato a dare ossigeno alle casse del settore auto. Lo rivela il 'Financial Times' di oggi, spiegando che la struttura dell'operazione e' ancora allo studio, ma che, nel caso in cui non fosse interamente finanziata con il debito, potrebbe vedere coinvolti gli americani di General Motors, azionisti di Fiat auto con il 20%. Proprio ieri, sempre secondo il quotidiano inglese, i manager del Lingotto avrebbero incontrato i vertici di Gm per presentare i dettagli dell'operazione. Domani, poi, la decisione relativa all'aumento di capitale sara' vagliata dal consiglio di amministrazione che si riunisce a Torino.

(Ultimo aggiornamento 30/10/202 ore 10.00)

 

STORACE, CHIEDERO' A REGIONI INIZIATIVA STRAORDINARIA

INTOLLERABILE ASSENZA QUALSIASI COINVOLGIMENTO IN TRATTATIVE

ROMA - ''Giovedi' prossimo, alla riunione dei presidenti delle Regioni a Palermo, chiedero' ai colleghi di assumere un'iniziativa straordinaria''. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Storace a proposito della crisi Fiat e della cassa integrazione che scattera' negli stabilimenti del gruppo torinese. ''Le Regioni - ha spiegato Storace - rischiano di subire conseguenze devastanti per le sciagurate scelte di politica industriale della Fiat e diventa intollerabile l'assenza di qualunque coinvolgimento nella trattativa di chi, proprio come le Regioni, sara' poi chiamato nel territorio a compiere onerose scelte di carattere sociale e finanziario''. ''Troppe voci steccano e rischiano - ha aggiunto il presidente della Regione Lazio - di far diventare ineluttabile la prospettiva della cassa integrazione. Se il governo ha dichiarato in Parlamento irricevibile il piano industriale, esso non va neppure discusso nella sede ministeriale; e prudenza impone un atteggiamento conseguente sul destino degli operai. Non crediamo che si debbano stabilire automatismi di procedura per la cassa integrazione. Ne va del destino di migliaia di persone per le quali si prospetta, alla fine del tunnel, solo il licenziamento. Non siamo disponibili a tacere e vogliamo sapere, prima dell'attivazione delle procedure, che cosa si sta discutendo e che cosa si sta decidendo''.

 

REGAZZI (UILM), GOVERNO CI CONVOCHI SUBITO

ROMA - Il Governo ''non perda altro tempo'' e apra immediatamente il tavolo annunciato sulla crisi della Fiat. Lo chiede il segretario generale della Uilm, Tonino Regazzi che oggi insieme a Fim e Fismic ha incontrato il segretario dei Ds, Piero Fassino e i responsabili lavoro e economia del partito sulla crisi della casa torinese. I rappresentanti della Fiom - secondo quanto si apprende - sono stati ascoltati telefonicamente perche' impegnati nella Direzione del sindacato sulla preparazione della piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. ''Il Governo si era impegnato ad aprire un tavolo entro la fine del mese - ha detto Regazzi - ma a tutt'oggi non c'e' nessuna convocazione. La cosa sta diventando grave anche perche' ormai manca poco piu' di un mese all'avvio della cassa integrazione straordinaria. Le settimane stanno passando senza che il Governo abbia idee su come affrontare la crisi. Leggiamo - ha concluso - che l'Esecutivo vuole aspettare per definire l'incontro il Consiglio di amministrazione della'azienda (dopodomani, ndr), noi pensiamo ci debba convocare subito''.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 16.50)

 

TIMORI PER CESSIONE AVIO, COMUNE TORINO CHIEDE GARANZIE

TORINO - La Citta' di Torino chiede garanzie ''sul mantenimento dell'intera produzione industriale di Fiat Avio nel distretto industriale torinese''. Lo prevede una mozione, proposta dai Comunisti Italiani e approvata dal consiglio comunale, che impegna il sindaco e la giunta ''a non procedere all'approvazione di qualunque variante urbanistica prima di avere ottenuto rassicurazioni e garanzie'' sul futuro di Fiat Avio. Il riferimento e' all'intesa tra Comune e Ferrovie in vista dei Giochi Olimpici del 2006 che prevede la realizzazione della pista di pattinaggio nell'ex area Avio-Fs del Lingotto, sul terreno dello scalo ferroviario. ''La necessita' che la Citta' non faccia regali alla Fiat - commentano i consiglieri dei Comunisti Italiani, Gianguido Passoni e Domenico Gallo, e il Verde Giovanni Nigro - e' entrata in consiglio comunale. Le voci che danno per probabile la cessione di Fiat Avio da parte del gruppo per reperire risorse ci preoccupa, la Citta' non puo' permettere la valorizzazione immobiliare delle aree Fiat Avio senza precisi accordi, anche sindacali''.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 16.20)

 

ARESE; TUTE BLU IN PIAZZA A MILANO, COMUNE INESISTENTE

BALLATA DEL CANTA-STORIE TRINCALE DAVANTI A PALAZZO MARINO

MILANO - Le tute blu, l'aristocrazia operaia dell'Alfa Romeo di Arese, sono scese in strada questa mattina a Milano: una manifestazione si e' svolta, in piazza della Scala, davanti alla sede di Banca Intesa-Bci e a Palazzo Marino. I lavoratori hanno denunciato ''il rischio di speculazioni sull'area della fabbrica'' e ''la totale inesistenza del Comune che non difende la casa automobilistica del Biscione''. Il corteo, al quale hanno preso parte un migliaio di persone fra reparti produttivi e impiegati (dati degli organizzatori), e' stato organizzato dai confederali di categoria e dai sindacati di base Flmuniti-Cub e Slai-Cobas. Nella stessa piazza della Scala i lavoratori hanno fatto tappa prima davanti all'istituto bancario per contestarne ''la politica finanziaria e la logica perversa di voler rientrare in possesso dei crediti dalla Fiat sacrificando lo stabilimento e il futuro dei dipendenti''. All'iniziativa hanno preso parte anche bancari e sindacalisti di Intesa-Bci che hanno solidarizzato con le tute blu e a loro volta protestato ''per la migliaia di assurdi esuberi annunciati dalla direzione a causa della fusione fra diversi istituti di credito''. La manifestazione e' incominciata alle 11,15 con oltre un'ora di ritardo sul previsto, perche' vi sono stati diversi incidenti sulle autostrade in direzione del capoluogo lombardo e sulla Varesina i quali hanno ritardato l'arrivo dei pullman alla periferia della citta'. Come programmato, i lavoratori sono arrivati in centro con la metropolitana. Ma a causa degli inaspettati problemi di tempo, il conclusivo passaggio davanti al Tribunale e' stato annullato per permettere il ritorno in fabbrica. E' stato anche deciso di prolungare le tre ore di sciopero, dalle 9.15 alle 12.15, di 15 o 30 minuti. Il comizio, al quale erano presenti anche esponenti di Rifondazione Comunista e dei Ds, si e' svolto sotto gli uffici del Comune, mentre una delegazione e' stata ricevuta dall'assessore al Personale, Carlo Magri. ''E' una vera vergogna - hanno tuonato i sindacalisti - l'assenza dell'amministrazione a cui chiediamo di indire subito un Consiglio comunale aperto sulla questione. Incredibile che Albertini dica di voler re-impiegare parte degli esuberi come ausiliari della sosta, come e' assurdo che sia stato proposto dal sottosegretario Baldassarri ai lavoratori un futuro da infermieri. E' un chiaro segnale di disimpegno della citta' e dello Stato''. Una nota di colore e' stata fornita dal noto cantastorie Franco Trincale, che ha cantato una storica ballata dell'Alfa (''...Siamo quelli dell'Alfa Romeo, di lavoro non vogliamo morire, e diciamo ora basta, questo schifo dovra' finire...''.) Renzo Canavesi, coordinatore nazionale dello Slai-Cobas, Walter Montagnoli, della segreteria nazionale della Cub, e Antonio Lareno, segretario della Camera del Lavoro di Milano, fra gli altri, insieme con i rappresentanti di fabbrica, hanno chiesto impegni precisi all'azienda e alle istituzioni. Pierfrancesco Majorino, coordinatore milanese dei Ds, e Gianni Occhi, capogruppo del Prc in Consiglio comunale, hanno preso una dura posizione contro la giunta Albertini: ''e' un vergogna l'indifferenza del Comune - ha detto il primo - vogliamo impegni precisi, la fabbrica deve rimanere aperta; ''tutti fanno contestazioni alla Fiat - ha affermato il secondo - ma nessuno si impegna per un piano industriale credibile''. Per Lareno ''il Comune e' in ritardo avendo noi attivato un tavolo di discussione su Arese su come mantenere la produzione e modificare l'intero piano industriale della Fiat''. Secondo Carlo Taviani, della Cub, ''nessuno lavoratore deve essere espulso: si deve valorizzare e rilanciare il marchio - ha detto - e puntare davvero sull'auto ecologica''.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 14.40)

 

SINDACO SUL PALCO PER LA PRIMA VOLTA DOPO IL 1980

TORINO - Era dal 1980 che un sindaco di Torino non prendeva la parola da un palco sindacale davanti alla Fiat. L'ultimo era stato Diego Novelli che durante i 35 giorni era intervenuto ai cancelli di Mirafiori. Chiamparino ha anche sfilato per un breve tratto con i lavoratori dietro allo striscione delle Carrozzerie di Mirafiori. ''Non amo le barricate in quanto tale - ha detto Chiamparino - ma quando e' in gioco il futuro della citta', e' dovere del sindaco essere presente dove ci si batte perche' questo futuro sia garantito''. ''Oggi - ha sottolineato Claudio Stacchini, responsabile Fiat della Fiom - e' accaduta una cosa importante: si sono schierati con i lavoratori molti primi cittadini che hanno scelto di battersi per ridare un futuro all'industria dell'auto. Oltre a Chiamparino, erano presenti infatti davanti al Lingotto i sindaci di Collegno e di Venaria. E' la premessa per un possibile futuro''. Chiamparino ha ribadito l'esigenza che ''gli azionisti della Fiat diano un segnale finanziario forte e procedano alla ricapitalizzazione'' e ha detto che oggi sara' formalizzata la richiesta al governo per un tavolo con le parti sociali e le istituzioni locali. ''Mi auguro - ha osservato - che il governo risponda positivamente perche' oggi molte cose sono nelle sue mani: il suo compito e' intervenire non in modo assistenziale, ma mettendo insieme finanziatori interessati ad investire per costruire un produttore europeo dell'auto. La manifestazione di oggi rende piu' forti le nostre richieste''.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 14.20)

 

AIRAUDO (FIOM), OPERAI MIRAFIORI HANNO ROTTO SILENZIO

TORINO - ''Oggi gli operai di Mirafiori hanno cominciato a rompere il silenzio di questa citta' e il primo ad accorgersene e' stato il sindaco che e' venuto in mezzo ai suoi cittadini''. Cosi' il segretario della Fiom di Torino, Giorgio Airaudo, ha commentato la manifestazione dei lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafori. ''Sono gli operai di cui la citta' non puo' fare a meno - ha osservato Airaudo - perche' tanto hanno dato e tanto meritano. Torino si e' costruita sul loro lavoro''.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 13.20)

 

Epifani: lotte comuni con Cisl e Uil

Il segretario della Cgil, Epifani, rinnova l'invito a Cisl e Uil per mettere in campo 'iniziative di mobilitazione e di lotta comuni sul Mezzogiorno'. 'Finora -ha detto Epifani- non ho ricevuto nessuna risposta da Cisl e Uil, e questo mi dispiace'. Ma per il leader della Cgil,'se non scendiamo in campo adesso, la situazione nel Paese rischia di peggiorare sempre di piu''. E sull'idea del viceministro Baldassarri di utilizzare gli esuberi Fiat come infermieri, Epifani risponde:'Ci vada Baldassarri a fare l'infermiere'.

 

Scioperi e cortei a Torino,Milano

I lavoratori degli stabilimenti torinesi del gruppo Fiat si sono fermati per 4 ore per lo sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati dei metalmeccanici Secondo i sindacati l'adesione e' del 70% mentre l'azienda parla di un 22% degli addetti alle carrozzerie.Un corteo partito da Mirafiori si e' poi recato a Lingotto per un presidio per l'intera giornata. Manifestazione in pieno centro anche a Milano dei lavoratori della Fiat di Arese, contro la chiusura dello stabilimento lombardo e la cassa integrazione a zero ore.

 

MARONI, DOMANI A QUESTION TIME POSIZIONE GOVERNO

ROMA - Domani il ministro del Welfare Roberto Maroni esporra' le posizioni del Governo sulla Fiat. Lo ha detto, parlando con i giornalisti alla Camera, lo stesso ministro. ''Domani presentero' la posizione ufficiale del Governo rispondendo alle domande del question time'', ha spiegato.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 13.00)

 

PASSERA, BANCHE HANNO SVOLTO MIGLIOR RUOLO POSSIBILE

PIANO PERMETTE AL LINGOTTO DI SUPERARE LA CRISI

MILANO - Le banche impegnate per la ristrutturazione finanziaria della Fiat hanno svolto ''il miglior ruolo possibile''. E' quanto ha detto l' amministratore delegato di IntesaBci, Corrado Passera, in risposta ha chi gli chiedeva un commento sulla vicenda del Lingotto. ''Il piano di maggio, a nostro parere, permette alla Fiat - ha osservato Passera, a margine di un convegno in Assolombarda - di uscire dall' attuale situazione. Credo che le banche abbiano svolto il miglior ruolo possibile''.

 

BUTTIGLIONE, NON CONOSCIAMO PROGETTO MA SOLO TAGLI.

GOVERNO COLLABORERA' PER MANTENERE POSTI DI LAVORO.

ROMA - ''Non abbiamo ancora capito cosa la Fiat vuol fare come progetto industriale per il rilancio e quindi quali sono le cose che si possono fare per ridurre i tagli occupazionali''. Il ministro delle politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, ribadisce che il governo non conosce il piano di rilancio della Fiat mentre ''sappiamo - dice - quali sono i tagli che vuole apportare sul piano occupazionale'' e su questo, garantisce, ''faremo la nostra parte da punto di vista sociale'' collaborando ''per mantenere i posti di lavoro''. Il governo, ha spiegato Buttiglione a margine dell'assemblea dell'Unione industriali di Roma, potra' proporre iniziative ''secondo il principio di sussidiarieta', cioe' subordinato all'iniziativa dell'impresa. Bisogna prima di tutto che la Fiat ci dica cosa vuole fare''.

 

DI PIETRO A MONTI, UE ESAMINI COMPATIBILITA' CIGS

BRUXELLES - Antonio Di Pietro preme su Mario Monti affinche' si pronunci sulla cassa d'integrazione che la Fiat sta utilizzando per gestire la propria crisi. In una lettera scritta al Commissario europeo alla concorrenza assieme al presidente dei deputati radicali Maurizio Turco, il leader dell'Italia dei valori manifesta ''stupore'' per il fatto che la Commissione Europea ''non abbia proceduto all'esame della compatibilita' della Cigs (la Cassa integrazione guadagni straordinaria) con la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato alle imprese e all'occupazione'', esame ''imposto'' dall'art. 88 del Trattato Ue. Turco e Di Pietro, che e' anche deputato europeo, sintetizza un comunicato, ''sollecitano che si proceda celermente'' a questo esame per ''evitare che ancora una volta si assista inerti ad un'operazione di privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite a danno di decine di milioni di cittadini dell'Unione''. ''La ristrutturazione della Fiat attualmente in corso - si afferma in una sintesi della lettera - ha gia' determinato una nuova, imponente impennata del ricorso all'istituto: +177,5% giugno 2002 rispetto a giugno 2001; +48,9% nel primo semestre 2002 rispetto al primo semestre 2001''. La Fiat, viene aggiunto, gia' nel 1980 e nel 1993 ha ''scaricato i costi delle proprie ristrutturazioni sulla fiscalita' generale'' attraverso la Cigs e ''in tutte le precedenti ristrutturazioni-Fiat, i dipendenti collocati 'temporaneamente' in Cigs non hanno mai fatto rientro in fabbrica'' per cui la ''principale beneficiaria delle erogazioni e' stata la Fiat stessa e non i lavoratori''.

 

ARESE; MANIFESTAZIONE IN CENTRO A MILANO

MILANO - Un folto gruppo di lavoratori dell' Alfa Romeo di Arese (un migliaio secondo i sindacati), hanno dato avvio ad una manifestazione nella centralissima piazza della Scala, per poi raggrupparsi di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. La manifestazione, che si e' formata con circa un'ora di ritardo rispetto a quanto programmato, e' organizzata dai sindacati di base Slai Cobas e Flm Uniti-Cub e dai sindacati confederali di categoria contro la chiusura dello stabilimento di Arese e la cassa integrazione a zero ore.

 

MARZANO, LASCIAMO LAVORARE AZIENDA

ROMA - ''Lasciamo lavorare la Fiat''. Cosi' il ministro per le Attivita' produttive, Antonio Marzano si e' limitato a rispondere ai giornalisti che lo incalzavano sulla crisi della Casa torinese. ''Su Fiat non faccio commenti pubblici'' si e' limitato ad aggiungere il ministro.

 

FIAT: OPERAI IN OSPEDALE; VISCO, SONO SBALORDITO

PROPOSTA DI PESSIMO GUSTO, DI SUPERFICIALITA' SCONVOLGENTE

ROMA - ''Sono rimasto sbalordito, e' una proposta di pessimo gusto, di una superficialita' sconvolgente'': cosi' l'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco commenta, al termine dell'incontro fra i parlamentari dell'Ulivo e i leader sindacali, la proposta avanzata dal vice ministro dell'Economia Mario Baldassarri. ''Mi sembra che Baldassarri manchi di consapevolezza della preoccupazione e della situazione drammatica che vivono quelle famiglie''. I dipendenti delle aziende Fiat in crisi ''sono metalmeccanici che rischiano di perdere il posto di lavoro e gli si propone di andare a fare i portantini''. Per Visco si potranno anche fare valutazioni sulle necessita' e le disponibilita' offerte dal territorio, se la crisi delle aziende Fiat non dovesse trovare un'altra soluzione, ma le proposte di Baldassarri cosi' come formulate ''sono al di la' del bene e del male''.

 

FIAT: OPERAI IN OSPEDALE; EPIFANI, CI VADA BALDASSARRI

ROMA - Gli operai della Fiat infermieri in ospedale? ''Ci sarebbe da rispondere con una battuta, ci vada Baldassarri in ospedale''. Risponde cosi' il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ai giornalisti che gli chiedono un parere sull'ipotesi avanzata dal vice ministro dell'economia di impiegare gli operai della Fiat nelle aziende in crisi come infermieri in ospedale. Epifani ha parlato al termine dell'incontro con i capigruppo dell'Ulivo sulla finanziaria.

(Ultimo aggiornamento 29/10/202 ore 11.00)

 

FIAT: ARESE; REGIONE LOMBARDIA, RINEGOZIARE PIANO

MILANO - La Lombardia esercitera' un ''ruolo politico attivo'' per la difesa e lo sviluppo dell'Alfa di Arese e si attivera' ''con determinazione affinche' venga rinegoziato e definito un piano industriale finalizzato alla produzione di auto a basso impatto ambientale e vetture di utilizzo pubblico''. Questi alcuni degli impegni assunti con un ordine del giorno sottoscritto da tutte le forze politiche, ad eccezione dei Radicali, approvato dal Consiglio regionale lombardo al termine del dibattito sulla crisi della Fiat e sulla situazione dell'Alfa Romeo di Arese. La Giunta si e' impegnata altresi' a ''sollecitare il Governo nazionale a formulare politiche di sostegno della domanda di vetture a basso impatto ambientale e di utilizzo pubblico'' e a farsi carico ''di politiche analoghe a livello regionale, a partire dalle risorse previste per le azioni di prevenzione dell'inquinamento atmosferico''. Nel documento si ribadisce inoltre che il piano industriale presentato dalla Fiat deve essere ''modificato'' per garantire il rilancio della produzione e la salvaguardia dell'occupazione e dei siti produttivi. Oltre al documento unitario, sull'argomento erano stati presentati altri due ordini del giorno: uno dei Radicali, respinto a larga maggioranza con voto palese, e l'altro sottoscritto dai consiglieri di AN, Silvia Ferretto e Guido Bombarda. Questo odg sottolineava, fra l'altro, ''le diverse migliaia di miliardi di denaro pubblico incassati'' dalla Fiat e proponeva l'istituzione di una Commissione d'inchiesta da parte del Parlamento nazionale. Il documento, che ha avuto in aula anche il sostegno dei Radicali, e' stato respinto dall'aula con voto segreto: nove i voti favorevoli, 48 i contrari, 11 gli astenuti.

(Ultimo aggiornamento 28/10/202 ore 16.00)

 

FIAT: ARESE; DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO

MILANO- Le prospettive dello stabilimento Alfa Romeo di Arese sono al centro del dibattito in corso oggi al consiglio regionale della Lombardia. L'assessore alle Attivita' Produttive Massimo Zanello ha ribadito in aula la contrarieta' della Regione Lombardia alla chiusura prospettata dalla Fiat e la preoccupazione per gli annunciati esuberi. Il dibattito dovrebbe concludersi con l'approvazione di una mozione unitaria sottoscritta da maggioranza e opposizione.

(Ultimo aggiornamento 28/10/202 ore 12.40)

 

FIAT: OPERAI TERMINI IMERESE BLOCCANO AUTOSTRADA

 La polizia stradale ha deviato il traffico su altre arterie. Gli operai hanno bloccato anche la ferrovia sulla tratta ''Palermo-Messina'' e la strada statale 13. Tutta la situazione e' stata tenuta sotto controllo da carabinieri e agenti di polizia. I blocchi sono stati rimossi dopo circa tre ore.

 

Fiat conferma contatti per cessione Fiat Engineering

TORINO - Il gruppo Fiat <FIA.MI> conferma di avere contatti in essere per la cessione di Fiat Engineering, ma spiega che l'operazione di vendita non è ancora definita.

Nei giorni scorsi la stampa, a proposito della cessione di Fiat Engineering, ha scritto della firma di una lettera d'intenti tra Fiat e Torno, società del gruppo Bulgheroni.

"Confermo i contatti in corso, ma l'esito non è ancora definito" ha detto a Reuters un portavoce Fiat.

Fiat Engineering è attiva nel settore del general contracting.

(Ultimo aggiornamento 28/10/202 ore 11.40)

 

Fiat non commenta voci svalutazione quota Gm

TORINO - Nessun commento da Fiat <FIA.MI> sull'ipotesi riportata oggi dal settimanale Il Mondo di svalutare la partecipazione che il lingotto detiene in General Motors <GM.N>.

"Come sempre non commentiamo voci di stampa", ha risposto un portavoce Fiat interpellato da Reuters.

Il settimanale dice che l'argomento potrebbe essere discusso al prossimo cda Fiat, convocato il 31 ottobre per i conti del terzo trimestre.

Fiat ha in carico i titoli Gm a 69,54 dollari mentre l'azione oscilla interno a 35 dollari.

Come e' noto, Gm ha effettuato nei giorni scorsi una maxisvalutazione del suo 20% in Fiat Auto.

 

Fiat, bond sotto pressione ma investitori retail non demordono

MILANO - La crisi del gruppo Fiat <FIA.MI> continua a pesare sui corsi dei suoi titoli obbligazionari, ma gli investitori retail confidano in una ripresa delle sorti del maggiore produttore automobilistico e non sembrano intenzionati a vendere i bond Fiat.

"A settembre, quando tutti vendevano titoli Fiat, gli ordini di liquidazione venivano dall'estero, e pochi dall'Italia: l'appeal di Fiat con gli investitori è ancora alto", dichiara un trader.

D'altra parte il nome Fiat è trattato per la stragrande maggioranza in Italia, su percentuali indicative che i trader stimano in un 80-90%.

"Gli investitori italiani non pensano che Fiat possa fallire, e quindi preferiscono trattenere i loro titoli: abbiamo ricevuto pochissimi ordini di vendita dai retailer", ribadisce l'operatore di una banca italiana.

Tuttavia la situazione del credito del gruppo resta ampiamente compromessa, se, come chiosa un trader, "gli addetti ai lavori ne stanno distanti da quasi un anno".

"La situazione è disastrosa", commenta un broker. "Il credito è sotto stress da molto tempo: a fine luglio, inizio agosto, lo spread del bond Fiat maggio 2001 era arrivato a sfiorare i 680 punti base sul Btp 10 anni, per poi recuperare a livelli inferiori al 400 ma ora è di nuovo a 500 punti base abbondanti".

Da mesi, inoltre, le grandi banche comprano protezione sul mercato per tutelarsi dall'avere in portafoglio titoli Fiat.

"In questo momento, sul mercato dei credit default swap si arrivano a pagare 600 punti base sulla scadenza tre mesi, e 7-900 punti base sui cinque anni", precisa un trader.

"Tanto per fare un confronto, per comprare protezione su Daimler Chrysler si pagano 165-175 punti base sui 5 anni, o 50-60 punti per proteggersi su Peugeot".

Il credit default swap, spiegano i trader, è molto reattivo e può rappresentare un buon indicatore dell'andamento di un titolo, "soprattutto quando lo spread di un bond si allarga violentemente rivelando una fase di difficoltà".

Esiste la possibilità, secondo un rapporto pubblicato da Merrill Lynch, che alcuni dei bond Fiat a breve scadenza vengano riacquistati prima della loro scadenza.

"E' una possibilità: lo fece Ford, per esempio, o Olivetti", spiega un trader. "Quando lo spread sale molto, conviene fare un buyback, anche per ridurre l'indebitamento".

Resta l'interrogativo, condiviso dagli operatori, sulla possibilità che Fiat abbia le risorse pe ricomprarsi i suoi bond.

Oggi il benchmark Fiat maggio 2011 quota in area 84, per un rendimento del 9,50/55%. Da aprile a oggi il prezzo ha perso circa 10 figure.

(Ultimo aggiornamento 25/10/202 ore 15.40)

 

Crisi Fiat, per Fiom ci vuole nuovo assetto proprietario

TORINO - Per affrontare la crisi della Fiat <FIA.MI> è necessario anche "un nuovo assetto proprietario complessivo, che preveda anche la presenza pubblica, finalizzata a uno sviluppo del settore auto in Italia che allo stato non esiste".

Lo ha detto oggi il segretario generale della Fiom Cgil, Tiziano Rinaldini, a margine di un convegno sulle propulsioni alternative.

Il sindacalista ha anche avvertito dal rischio di forti tensioni sociali. "Se sto alle indiscrezioni, mi pare che non abbiano (Fiat) nessuna intenzione di cambiare il piano, contro cui abbiamo programmato una lotta pesante. La tensione sta crescendo", ha aggiunto Rinaldini.

"Ci stiamo avvicinando al 2 dicembre (data di inizio delle sospensioni dal lavoro) e senza fatti nuovi saranno inevitabili tensioni sociali sempre piu consistenti", ha concluso il segretario Fiom.

(Ultimo aggiornamento 25/10/202 ore 15.00)

 

Fiat, il 29 ottobre sciopero a Torino

I lavoratori degli stabilimenti Fiat di Torino sciopereranno il 29 ottobre per quattro ore. La protesta e' stata indetta da Fim, Fiom, Uilm e Fismic,nell'ambito dello sciopero nazionale del gruppo da tenersi entro ottobre. Due cortei partiranno da Mirafiori e raggiungeranno il Lingotto,dove si terra' la manifestazione sindacale con un presidio che durera' tutto il giorno. I sindacati dei metalmeccanici hanno rivolto un appello alla citta' 'perche' si mobiliti contro il piano presentato dalla Fiat'.

 

Sindacati: Pezzotta a Cgil e Uil, ricominciamo a parlarci

Pezzotta a Cgil e Uil, ricominciamo a parlarci Possibili convergenze su Fiat e Mezzogiorno.  Napoli - La Cisl invita Cgil e Uil a riprendere il dialogo. "Mi chiedo perche' - dice Savino Pezzotta - ci dobbiamo confrontare solo in tv e sui giornali e se invece non sia possibile ritagliare momenti di confronto, di scambio di opinioni. E' poco ma e' utile ricominciare a riparlarci e discutere, potrebbe aiutare a riaprire nuove strade". Unita' difficile ma "convergenze" su Fiat e Mezzogiorno sono possibili.

 

Fiat, shock negativo anche su 2003 - Isae

ROMA - L'impatto della crisi Fiat <FIA.MI> sull'andamento della crescita italiana si protrarrà anche nel 2003. E' quanto ha sostenuto la presidentessa dell'Isae, Fiorella Kostoris, durante la presentazione del Rapporto trimestrale su finanza pubblica e redistribuzione.

"Noi", ha spiegato la Kostoris, "riteniamo che la Fiat abbia dato da sola uno shock negativo per quest'anno che si trascinerà anche l'anno prossimo".

Per quanto riguarda gli effetti sull'occupazione la presidentessa dell'Isae ha detto: "non crediamo ad uno scenario di licenziamenti di massa anche perchè ci sono ipotesi alternative di vendita ad altri operatori del settore che manterrebbero l'occupazione. Se ci dovessero essere problemi in quel settore (auto), c'è sempre la possibilità, almeno per le forze più giovani e produttive, di essere riconvertite in altri settori".

All'interno del rapporto si legge che la crisi Fiat "nel solo settore nazionale dell'auto ha sottratto alla dinamica del Pil 2002 complessivamente 0,11 punti percentuali".

 

Fiat su nuovi minimi, pesano timori ricapitalizzazione auto

MILANO - Con un mercato che si mantiene ancorato al rialzo, Fiat <FIA.MI> viaggia in calo e tocca i minimi di quasi venti anni il giorno dopo che i vertici dell'azienda hanno assicurato che il gruppo è impegnato a sostenere finanziariamente il piano di rilancio della Fiat Auto.

I trader sottolineano come sul titolo pesino le urgenti prospettive di ricapitalizzazione per il settore auto e l'annuncio dell'agenzia Fitch che ritiene già sovraesposte le banche verso il gruppo torinese.

"Il titolo risente della ricapitalizzazione sempre più scontata per il settore auto. Trovare i soldi sarà un grosso problema visto che le banche non possono dare più di quello che già hanno dato. Se non si riesce a intervenire strutturalmente e a fare investimenti per il rilancio dell'auto, la situazione è destinata a peggiorare", dice un'operatrice.

Alle 14,20 Fiat è in calo del 2,4% a 8,15 euro, ma è sceso fino a 7,96 sotto i minimi dell'anno toccati lo scorso 9 ottobre e ai minimi di quasi venti anni. I volumi di scambi sono decisamente sotto la media e pari a 1,7 milioni di pezzo contro una media giornaliera degli ultimi trenta giorni pari a 2,5 milioni.

Intanto Cnh Gobal <CNH.MI> del gruppo Fiat ha annunciato perdite del trimestre a 0,10 dollari per azioni, contro le attese di 0,07, ma in calo su base annua.

 

Cnh Global (Fiat) riduce perdita terzo trimestre

LAKE FOREST, Illinois, - Cnh Global <CNH.N> (gruppo Fiat <FIA.MI>) ha chiuso il terzo trimestre con una perdita più contenuta rispetto all'anno precedente, grazie a tagli dei costi che hanno contribuito a controbilanciare la debolezza del mercato nordamericano dell'edilizia.

Il gruppo ha registrato una perdita trimestrale di 66 milioni di dollari (10 cent per azione) contro un rosso di 113 milioni (41 cent) segnato l'anno precedente.

I ricavi totali si attestano a 2,25 miliardi di dollari, in crescita da 2,16 miliardi.

Gli analisti in media si aspettavano una perdita per azione di 7 cent, con un range tra 3 e 11 cent, secondo i dati Thomson First Call.

A luglio, Cnh ha detto di prevedere una perdita tra 8 e 12 cent per l'intero 2002, esclusi oneri da ristrutturazioni.

Nel terzo trimestre la perdita per azione ante oneri da ristrutturazione si è attestata a 9 cent.

(Ultimo aggiornamento 24/10/202 ore 15.00)

 

Ghigo apprezza piano di rilancio

La regione Piemonte e, con toni diversi la provincia di Torino, apprezzano il piano di rilancio della Fiat. L'azienda 'sta affrontando seriamente' la crisi ed 'ha l'obiettivo di rilanciare l'azienda automobilistica torinese' dice il presidente della Regione, Ghigo, dopo un incontro con i vertici del Lingotto. Bresso, presidente della. Provincia, osserva:il piano spiega cosa la Fiat e' 'in grado di fare per uscire dalla crisi'. Venerdi' 15 novembre Fiom, Fim e Uilm sciopereranno. Ma rimangono forti divisioni sul nuovo contratto.

 

Incontro vertici ed enti locali; Ghigo, è un piano serio con l'obiettivo del rilancio.

Oggi incontro nel Palazzo
della Regione Piemonte, fra i vertici Fiat e i rappresentanti
degli enti locali per discutere della crisi dell´ auto.´La Fiat
ci ha presentato un piano serio con l´obiettivo di un rilancio´
ha commentato il presidente della Regione Piemonte, Ghigo, che lancia anche un appello al governo sul capitolo esuberi. Il sindaco di Torino, Chiamparino riferisce di aver chiesto un segnale forte agli azionisti e che serve un´intesa sindacale che non preveda solo Cigs a zero ore´.

(Ultimo aggiornamento 23/10/202 ore 15.20)

 

Sindacati decidono sciopero 15 novembre contro piano;

Presidente Piemonte, è un piano serio per rilancio Fiat

Sara´ venerdi´ 15 novembre lo 
sciopero generale dei metalmeccanici contro il piano di 
ristrutturazione e di esuberi della Fiat. La protesta, che sara´
di 8 ore per i lavoratori del Gruppo e di 4 per il resto degli
addetti della categoria, e´ stata decisa da Fiom, Fim e Uilm ´per
la salvaguardia dell´occupazione e contro la cassa integrazione
a zero ore´. Per il presidente della regione Piemonte Ghigo ´La
Fiat ha presentato un piano che ha come obiettivo il rilancio´.
 

Fiat: Ds, piano da rafforzare, Governo faccia di piu'

Ds, piano da rafforzare, Governo faccia di più - Il piano Fiat "e' socialmente inaccettabile e insufficiente":

La Fiat "deve fare uno sforzo ulteriore", dalle banche serve un "impegno piu' forte", occorre "rafforzare il piano con il contributo di soggetti e strumenti finanziari". Cosi' il responsabile economia Ds, Pierluigi Bersani, che critica il Governo: dovrebbe "sollecitare questo percorso e accompagnarlo con tutti gli strumenti che l'Ue rende disponibili".

(Ultimo aggiornamento 23/10/202 ore 14.00)

 

Fiat, spunta una nuova rottamazione

Grandi novità dal Lingotto. Secondo indiscrezioni di stampa potrebbe arrivare in questi giorni la super rottamazione: 3.400 euro di sconto a chi si disfa di una macchina che ha compiuto dieci anni per acquistarne una nuova. Incentivo composto per la metà da un credito d’imposta e per l’altra da un taglio ai prezzi della casa costruttrice.

(Ultimo aggiornamento 22/10/202 ore 10.30)

 

Fiat: la cassa integrazione non si può fermare

MILANO - "Se il governo riconosce lo stato di
crisi la Fiat può arrivare alla cassa
integrazione straordinaria e alla mobilità".
 Lo ha detto il ministro del Welfare Roberto
Maroni. L'unica alternativa, secondo il
ministro, sarebbe l'accoglimento da parte della
Fiat della richiesta dei sindacati di presentare
un nuovo piano industriale. Ma "se la Fiat va
avanti - ha spiegato Maroni - non possiamo
impedirglielo, anche se sarebbe un'occasione
persa".
Nel frattempo, da Roma, il ministro delle
attività produttive Antonio Marzano fa sapere
che il governo non prevede di entrare nel
capitale della Fiat e aiuterà in altri modi
la casa torinese.

(Ultimo aggiornamento 21/10/202 ore 15.30)

 

Tremonti incontra gli istituti di credito legati al gruppo torinese. Una riunione "positiva" dice il ministro

Fiat, le banche: no all'ingresso dello Stato

Giovedì a Palazzo Chigi il tavolo a tre con azienda e sindacati. Calano a Roma i lavoratori di Termini Imerese per protestare contro la chiusura dello stabilimento
 

E' durato quattro ore il vertice tra le banche creditrici (Capitalia, Intesa Bci, Sanpaolo Imi e Unicredito italiano), la Fiat e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Mercoledì sera, dopo l’uscita dal dicastero di via Venti Settembre, a Roma, il ministero dell'Economia ha fatto sapere di "valutare positivamente" l'incontro tecnico.

Il Tesoro, si legge in una nota, per quanto di sua competenza, ha acquisito tutte le informazioni utili per riferire al consiglio dei ministri.

Anche le banche creditrici hanno espresso un giudizio positivo sul piano per Fiat Auto. "I vertici della Fiat hanno illustrato oggi a roma presso la sede di Capitalia alle quattro banche il piano industriale e finanziario di Fiat auto. Le banche - continua il comunicato - hanno valutato positivamente il piano in un'ottica di rilancio, e lo hanno ritenuto coerente all'accordo quadro a suo tempo sottoscritto con l'azienda". Le banche creditrici, insomma, hanno giudicato positivo il piano presentato dalla Fiat a maggio scorso e non si sono dette disponibili ad ulteriori operazioni in Fiat Auto.

Un primo contatto tra sindacati, azienda e governo si terrà giovedì a Palazzo Chigi. I sindacati sono stati contattati per le ore 16,30. Nella mattinata arriverà a Roma una rappresentanza di 1.000-1.200 lavoratori di Termini Imerese per protestare contro la chiusura dello stabilimento.

Rispondendo agli ascoltatori di Radio popolare che gli chiedevano della vicenda Fiat e delle prospettive connesse al piano industriale presentato dal Lingotto, il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani ha detto che "Non mi fido di questo piano". C' è da capire prima di ogni altro ragionamento ha aggiunto il segretario della Cgil, “se l' azionista Fiat crede ancora nel futuro dell' auto o no".

Secondo Epifani "l' azionista Fiat" ha avuto per anni dallo Stato "migliaia di miliardi. C'è quindi un problema di responsabilità civile che dovrebbe gravare sulla Fiat. E' troppo facile, dopo, dire scusate abbiamo commesso errori". Quanto al ruolo dello Stato "non deve tanto essere quello di mettere dei soldi, ma di offrire delle garanzie per il rilancio dell' auto e la salvaguardia dell' occupazione". I soggetti principali attorno ai quali si deve ragionare, secondo il segretario della cgil "restano gli azionisti, le banche che sono creditrici e la general motors". Il segretario della Cgil ha invece bocciato l' idea di una nazionalizzazione. "Non lo permettono le regole dell' Ue, non lo permettono le regole del mercato", ha detto.

Mercoledì il presidente del Senato, Marcello Pera, ha ricevuto il sindaco di Termini Imerese, Luigi Purpi, accompagnato da alcuni senatori siciliani. Al centro dei colloqui la chisura prospettata dalla Fiat dello stabilmento di Termini Imerese. Pera ha ricordato che il governo si è impegnato a riferire in senato non appena avrà una bozza di proposta operativa sul caso Fiat.

Durante il question time alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi ha ribadito che "Entro il 31 ottobre il governo presenterà le soluzioni concrete”.

 

Fiat T.Imerese,operai arrivano a Roma

Oltre 1.400 operai della Fiat di Termini Imerese,sono arrivati stamane a Roma per manifestare davanti a Palazzo Chigi, dove si tiene l'incontro governosindacati-azienda, contro la chiusura dello stabilimento siciliano. Ma la Fiat di Termini non e' rimasta 'sguarnita':mogli,figlie,madri,sorelle degli operai partiti per Roma,sono rimaste a presidiare la fabbrica insieme ad altri 600 lavoratori. 'Resteremo a Roma fino a quando non conosceremo l'esito dell'incontro -dicono gli operaiDopo decideremo',e minacciano battaglia.

(Ultimo aggiornamento 17/10/202 ore 10.30)

 

Fiat: incontro fra Tremonti, banche e vertici

ROMA - È in corso l'incontro fra le principali banche
creditrici della Fiat. Oltre ai vertici delle quattro
banche, Sanpaolo-Imi, Unicredit, Banca Intesa e Capitalia,
pare siano presenti il Presidente e l'amministratore
delegato di Fiat, Paolo Fresco e Gabriele Galateri. Il
governo, per bocca del sottosegretario Bonaiuti, conferma
che si sta lavorando a una soluzione della crisi e che
i provvedimenti saranno presi entro il 31 ottobre. La Fiat
resta convinta della validità del piano di ristrutturazione
proposto dai vertici societari, ma si dice disposta al
confronto.

 

(Ultimo aggiornamento 16/10/202 ore 18.30)

Pezzotta:Fiat,primo sforzo da azionisti

Uniti su Fiat,ma distanti sul resto. Il segretario generale Cisl,Savino Pezzotta sottolinea lo stato difficile dei rapporti sindacali:'Perseguiremo l'unita' di intenti sulla Fiat - dice a'Radio anch'io'-ma abbiano diversita' profonde' 'Ci sono tre culture sindacali -spiegae l'unita' si costruisce solo se siamo in grado di riconoscere le diversita', non con la pretesa di farne una sola'. La critica e' rivolta alla Cgil, e in primo luogo a Cofferati. Lo sciopero del 18 ottobre e' 'un ostacolo enorme', la Cisl non lo condivide.

 

Fiat, le condizioni di Gm

MILANO - Gm svaluta la quota di partecipazione nella Fiat Auto da 2,4 miliardi a 200 milioni di dollari e pone limiti a variazioni dell'azionariato. La società guidata da Richard Wagoner ha annunciato che in caso di cambio del controllo di Fiat spa decadrebbe l'opzione put a favore del Lingotto. Un altolà al controllo dello Stato, soluzione peraltro smentita dal Tesoro che ha escluso il coinvolgimento pubblico nella Fiat spa. In piedi rimane invece l'ipotesi di una partecipazione pubblica in Fiat Auto. Eventualità non bocciata dal Governatore della Banca d'Italia. Fazio ha sottolineato che la crisi Fiat è dovuta anche a una «contabilità carente» e che «un intervento pubblico appropriato non sarebbe un peccato». Ora le attese sono concentrate sul Piano industriale del Lingotto che sarà discusso oggi pomeriggio al vertice convocato al ministero dell'Economia con le otto banche che in primavera hanno già sottoscritto il riassetto del debito di Torino.

(Ultimo aggiornamento 16/10/202 ore 10.30)

GM AZZERA PARTECIPAZIONE IN FIAT

TORINO - Come si paventava da piu' parti la General
Motors, il colosso statunitense dell'auto partner del
Lingotto, ha quasi azzerato la propria partecipazione in
Fiat Auto, riducendola ad appena 200 milioni di dollari.
A causa anche di questo la perdita del terzo trimestre per
la casa di Detroit e' piu' che raddoppiata passando ad 804
milioni di dollari dai 368 milioni di un anno fa. Con la
mossa di oggi il vertice dell'azienda americana (che aveva
acquistato il 20% di Fiat auto per 2.4 miliardi di dollari
nel Marzo 2000) punta evidentemente a ridurre al minimo il
prezzo che dovra' pagare agli Agnelli per acquistare il
restante 80 per cento. Il Lingotto, infatti, possiede
un'opzione "put" per cedere a General Motors la totalita'
di Fiat Auto tra il 2004 e il 2009. Mentre il ministro
Tremonti chiama gli istituti di credito al capezzale della
maggiore industria italiana, arriva un primo commento di
Bankitalia. Secondo Fazio - impegnato in un congresso a
Foligno - la Fiat non ha saputo gestire la propria
contabilita'; inoltre un intervento statale e' possibile
(escludendo l'ipotesi Finmeccanica) ma a fronte di un
vero piano di rilancio industriale da parte dei vertici
aziendali.

 

Fidis (Fiat), i problemi vengono dai crediti in portafoglio

Continua il braccio di ferro tra Fiat e le banche per l’affare Fidis, la finanziaria che assiste i clienti della casa torinese nell’acquisto delle auto. Oggetto del contendere è il prezzo che queste ultime dovranno pagare per il 51% delle quote della società. Prezzo che, stando a voci vicine all’affare, potrebbe essere più basso di 200-250 milioni di euro rispetto a quanto si attendessero a Torino. I problemi della valutazione Fidis sarebbero riferibili alla qualità dei crediti che la società ha in portafoglio, nettamente inferiori alle aspettative. Fidis non avrebbe, inoltre, fondi rischi adeguati a far fronte all’eventualità che quei crediti non siano più esigibili. In sostanza, se Fidis fosse un istituto bancario, potrebbe avere più sofferenze di quelle visibili in bilancio senza avere un fondo adeguato a far fronte alle perdite potenziali. Incaricata della vendita è Merrill Lynch, che sta trattando con Capitalia, Unicredito, IntesaBci e Sanpaolo-Imi, che di Fidis dovrebbero acquistare le divisioni “retail” di tutte le controllate europee e ed alcune divisioni “corporate” (quella italiana, polacca, greca, francese, inizialmente escluse dall’accordo).



NO ALLA STATALIZZAZIONE, QUI SI GIOCA IL FUTURO DEL PAESE

Rutelli a Termini Imerese lancia un appello a maggioranza e opposizione:
Lavoriamo insieme per trovare una soluzione

No alla statalizzazione della Fiat, si all'unità di tutte le forze
politiche per trovare una soluzione alla crisi che investe l'azienda
torinese. Questo, in sintesi, l'intervento di Francesco Rutelli, ai
cancelli dello stabilimento di Termini Imerese, davanti a circa 3 mila
tra operai, studenti e sindacalisti.
"Non vogliamo statalizzare la Fiat, progetto che durerebbe lo spazio di
un mattino - ha detto il leader dell'Ulivo - questo non significa che
non occorrano interventi pubblici ed articolati. L'azienda ha bisogni di
una strategia industriale e non di provvedimenti tampone. Qualunque
soluzione deve essere duratura, altrimenti nell'arco di sei mesi o un
anno la Fiat potrebbe essere venduta agli americani i quali si
rimangerebbero ogni accordo".
Rutelli ha espresso anche un "no" secco a qualunque ipotesi di
momentaneo stop alla produzione a Termini Imerese: "Se lo stabilimento
chiude - ha detto - non riaprirà più". Il presidente DL ha poi insistito
sulla necessità dell'unità nelle scelte: "Unità politica, unità
sindacale, unità per ripristinare il credito d'imposta, il bonus per le
imprese che danno lavoro, il prestito d'onore, la legge 488".
Rutelli ha concluso sostenendo che la vertenza di Termini
Imerese "riguarda tutta l'Italia" ed ha avvertito che "l'assassino di
questa fabbrica potrebbe essere l'indifferenza, per questo abbandono la
mia bandiera di parte e prendo quella di tutti i lavoratori".
In Municipio, parlando con il sindaco del paese Luigi Purpi poco prima
di recarsi allo stabilimento, aveva già osservato che "su Termini
Imerese si gioca il futuro dell'intero Paese, non vorrei che qualcuno
avesse un'idea dell'economia che si limiti al banchetto dei fichi
d'india. Nessuno deve pensare di chiudere Termini, questa battaglia
serve ad evitare proprio la prospettive della chiusura".
E aveva lanciato un appello: "Togliamo le divisioni e lavoriamo insieme,
maggioranza e opposizione, per trovare una soluzione alla crisi della
Fiat. Una soluzione che sia duratura e che non si esaurisca tra qualche
mese, dopo l'arrivo degli americani", con un riferimento alla trattativa
tra l'azienda torinese e la General Motors. A un giornalista che gli
chiedeva un commento sull'incontro svoltosi ieri tra Silvio Berlusconi e
i vertici della Fiat nella villa del premier, ha replicato: "Non so cosa
sia successo ad Arcore, trovo strano che queste vicende si discutano in
abitazioni private ma ormai in Italia ci stiamo abituando a tutto".

 

(Ultimo aggiornamento 15/10/202 ore 15.30)

 

Nella crisi Fiat spunta l'ipotesi Finmeccanica.

La finanziaria controllata dal Tesoro al 32% potrebbe, infatti, affiancare o
sostituire Sviluppo Italia nella nuova società (con Gm-Opel e banche, queste
ultime però guardinghe) che dovrebbe farsi carico della ristrutturazione di Fiat
Auto. Ieri, tuttavia, il presidente dell'Ifil, Umberto Agnelli, ha negato che ci
siano altri piani oltre a quello presentato dieci giorni fa.

Berlino, cura da 12 miliardi Dopo giorni di trattative, la coalizione socialdemocratica-verde ha trovato ieri un accordo sul risanamento dei conti pubblici in Germania.

Spd e Verdi hanno confermato che il pareggio di bilancio sarà raggiunto nel 2006. Nel frattempo, i due partiti intendono introdurre una manovra di 11,6 miliardi di euro nel 2003 per tentare di evitare di accusare un deficit eccessivo.


Finanziaria insufficiente La manovra è «debole»: la Corte dei conti boccia la
Finanziaria e chiede che venga subito realizzata la riforma delle pensioni. Per i
magistrati contabili risulta arduo il rispetto degli obiettivi di contenimento
del debito e sono sovrastimate le entrate del concordato fiscale.

A sostenere che mancano sempre i tagli alla spesa è l'Isae, che però aggiunge: gli sgravi rilanceranno i consumi. Mediaset muove su Telecinco Si riaccende l'interesse di Mediaset per il 25% di Telecinco appartenuto al gruppo Kirch.

La società del Biscione sarebbe tra gli interlocutori che la Dresdner Bank, entrata in possesso del 25% dopo il fallimento del gruppo mediatico tedesco, sta sondando per vendere la partecipazione nella società televisiva spagnola. «Vi sono diverse manifestazione di interesse per il 25% di Telecinco», ha dichiarato ieri un portavoce del gruppo bancario bavarese.

Costa d'Avorio, le piantagioni sospendono le consegne di cacao Le truppe governative in Costa d'Avorio stanno perdendo posizioni di fronte alla spinta dei ribelli del Movimento patriottico ivoriano, che hanno conquistato anche Daloa, città situata nel cuore produttivo del Paese, centro di smistamento di gran parte dei raccolti di cacao.

Airbus, maxi-ordine di easyJet Airbus assesta un duro colpo a Boeing rompendo il monopolio che i rivali americani di fatto godevano nel comparto delle linee aeree a basso costo. Il colosso aeronautico europeo si è infatti aggiudicato un maxi-ordine fino a 240 velivoli strappando alla concorrenza un cliente del calibro di easyJet , la maggior compagnia europea no frills, che continua all'insegna della crescita a dispetto dei venti di crisi che hanno fatto traballare molti protagonisti del settore dopo gli attentati dell'11 settembre.

Securitization, frenata italiana La locomotiva del mercato italiano della cartolarizzazione ha tirato il freno.

Nel primo semestre di quest'anno le emissioni di obbligazioni derivanti da questa tecnica finanziaria sono state "solo" 18, per un ammontare di 9,597 miliardi di euro: una netta flessione rispetto alle 28 operazioni per oltre 12 miliardi dello stesso periodo del 2001 A settembre le moto slittano ancora Il mercato dei veicoli a due ruote continua ad accusare difficoltà nel complesso, mentre per gli scooter da 50 cc i risultati di mercato appaiono nuovamente migliori e in controtendenza rispetto all'andamento generale. Comunque il trend negativo a livello generale si sta via via attenuando.

 

Governo italiano in soccorso di Fiat Auto

Secondo indiscrezioni, il governo italiano avrebbe allo studio un piano per acquistare una quota di rilievo di Fiat Auto. Al momento, non è dato sapere se le banche creditrici e gli azionisti approverebbero un tale piano di salvataggio. Fiat prevede di tagliare circa un quinto degli attuali lavoratori impiegati nell'unità automobilistica.

 

Fiat libera ...?
I rappresentanti del governo italiano hanno incontrato

domenica i vertici della Fiat. I dirigenti del gruppo

industriale sono arrivati su berline Alfa Romeo e Lancia.

Gianni Letta su una Opel (quindi una General Motors),

Berlusconi su una Mercedes e Tremonti su una Bmw. Ora

dovranno convincere i contribuenti italiani a spendere per

qualcosa per cui loro non spenderebbero.

Financial Times, Gran Bretagna   Vai all'articolo

 

(Ultimo aggiornamento 15/10/202 ore 09.30)

 

Fiat: Prodi attende piano del governo

BRUXELLES - "Il piano del governo italiano sarà
esaminato al più presto". Lo ha detto
il Presidente dell'Unione europea Romano
Prodi, aggiungendo, però, che "l'Unione
non può procedere ad alcuna decisione se
non vi è una notifica da parte dei governi
interessati che sarà poi esaminata nel
quadro della nostra legislazione".
Nel frattempo, dopo l'incontro di ieri
fra i vertici Fiat e Berlusconi, le bocche
restano cucite. "Per quello che ne so, il
piano resta quello presentato da Fiat" ha
detto Umberto Agnelli, presidente dell'Ifil,
la finanziaria di famiglia. Anche Paolo
Fresco, presidente Fiat e il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Gianni Letta
mantengono il riserbo sulle prossime mosse.

(Ultimo aggiornamento 14/10/202 ore 18.30)

 

Il tavolo tecnico deciso ad Arcore tra governo ed azienda dovrà puntare a migliorare il piano industriale. Monti: "Prima di intervenire serve l'autorizzazione della commissione Ue"

Crisi Fiat, entro ottobre la soluzione

Il Financial Times è sicuro: entro un anno la casa torinese sarà fuori dal mercato dell'auto. Da Torino nessun commento. Ad Arese lavoratori in sciopero

Si conoscerà entro ottobre la soluzione che verrà scelta per affrontare la crisi della Fiat. Governo e vertici dell'azienda torinese nel vertice di Arcore hanno posto i primi paletti: dovrà essere una soluzione basata su criteri di mercato e senza logica assistenziale e prioritaria è la salvaguardia dei posti di lavoro. Niente tagli occupazionali traumatici, quindi, né chiusura dei centri produttivi. Per questo ai vertici Fiat (Paolo Fresco, Gabriele Galateri, Gianfranco Boschetti) il premier silvio Verlusconi, il ministro Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta hanno chiesto di "migliorare" il piano industriale, tenendo conto di questa "assoluta priorità”.

Proseguono gli sciopero di lavori Fiat. L'azienda ha per il momento annunciato 8.100 tagli. Questa volta a sfilare in corteo per difendere il posto di lavoro sono stati i dipendenti di Arese. Chiuso per qualche ora il tratto dell'Autostrada dei laghi nei pressi della cittadina che si sono poi diretti verso il municipio.

A delineare le misure da prendere sarà ora il tavolo tecnico istituito presso il ministero dell'Economia, in raccordo con al presidenza del consiglio, e i dicasteri delle Attività produttive e del Welfare. Altri appuntamenti utili a breve scadenza - secondo quanto si apprende - saranno anche, in settimana, le riunioni sul mezzogiorno tra governo e sindacati e l'incontro Fiat-sindacati di giovedì. Al tavolo tecnico, che parte subito per riuscire a terminare i lavori entro il mese, saranno prese in esame le alternative all'allontanamento dei lavoratori: non attraverso forme di assistenza - viene sottolineato - ma con altre prospettive lavorative o con soluzioni nell'ambito della riforma degli ammortizzatori sociali.

Il governo, per parte sua, conferma l'impegno di fare la sua parte, puntando su interventi per lo sviluppo tecnologico e del prodotto. E, sul piano finanziario, lascia "aperte tutte le porte", esclusa una soluzione assistenziale. Sembrano quindi restare in piedi tutte le ipotesi circolate in questi giorni, anche quelle di un intervento pubblico nel capitale di Fiat Auto o nella holding. Ma sembra essere esclusa qualsiasi misura che non rientri nella logica delle leggi di mercato: un segnale rassicurante soprattutto per Bruxelles, dove il commissario europeo Mario Monti continua a ripetere che non saranno tollerate operazioni che portino a distorsioni concorrenziali e confliggano con la severa normativa messa in piedi in questi anni dalla Ue. Anche lunedì mattina Monti ha ribadito a margine di un convegno a Napoli che "ogni intervento dello Stato italiano a sostegno di imprese in difficoltà,come la Fiat, non deve avere esecuzione prima che la Commissione Ue lo abbia autorizzato".

Sul tappeto – sempre secondo le voci circolate in questi giorni – c’è anche l'accelerazione della 'carta americana', ossia la vendita di tutto in parte il settore auto alla General Motors. Fresco ha fatto capire improbabile l'ipotesi di una nuova società paritetica Fiat-Gm alla quale il gruppo torinese conferirebbe il settore auto e quello americano la sua controllata Opel. Il gruppo americano ha infatti già una quota del 20% di Fiat e, per essere alla pari, Torino dovrebbe apportare nuovi fondi o altre attività (magari i famosi 'gioielli di famiglia' come auspica il segretario della Cisl Savino Pezzotta).

Il Financial Times scommette che l'impegno centenario di Fiat nel settore della produzione automobilistica di grande serie è ormai agli sgoccioli. "Fiat - scrive il quotidiano britannico - potrebbe essere lontana poco più di un anno dalla fine del suo centenario impegno nel mercato dell'auto di massa, ammesso che essa riesca a negoziare un prezzo per il trasferimento della Fiat Auto alla Generale Motors".

La fiat non commenta. Del resto lo aveva già annunciato ieri al termine di un lapidario comunicato al termine dell’incontro di Arcore con il governo: "Di fronte a tutte le ipotesi che vengono fatte abbiamo deciso di astenerci da qualsiasi commento". Negli ambienti vicini al gruppo si coglie però soddisfazione per l'esito della riunione, anche perché rassicura le autorità europee circa il pericolo di interventi "assistenziali" da parte dello Stato. In settimana Fiat, parti sociali e governo si incontreranno per affrontare i temi occupazionali.

 

Fiat, Prodi:dalla Ue risposte immediate

'Mi impegno di fronte a tutti ad esaminare con grande rapidita' il problema Fiat, a dare risposte immediate per non turbare ulteriormente una situazione che gia' e' pesante'. Cosi' il presidente della Commissione Ue, Prodi, a margine dell'inaugurazione del centro Engineering. Prodi ha sottolineato che fino ad ora non ha ricevuto alcuna comunicazione. 'Come sapete, l'Unione europea non puo' prendere alcuna decisione se non vi e' prima una notifica da parte dei governi interessati, che sara' poi esaminata'.

(Aggiornato il 14 Ottobre 2002 ore 11:50 )
 

Fiat, Monti: interventi dopo ok dell'Ue

Ogni intervento dello Stato italiano a sostegno di imprese in difficolta',come la Fiat,'non deve avere esecuzione prima che la Commissione Ue lo abbia autorizzato'. Lo ha detto il Commissario Ue Monti al premier Berlusconi, che ieri gli ha illustrato le iniziative del governo italiano preannunciando contatti urgenti da parte del ministero Economia Lo rivela lo stesso Monti a margine di un convegno a Napoli.'Berlusconi-ha aggiunto il commissario- ha sottolineato l'impegno italiano a rispettare le regole comunitarie sugli aiuti di stato'

 

Fiat,Arese:cominciato sciopero di 4 ore

E' cominciato nello stabilimento dell' Alfa Romeo di Arese lo sciopero di 4 ore per la difesa dei posti di lavoro, proclamato dai sindacati confederali di categoria e da quelli di base Flmuniti, Cub e Slai Cobas. Centinaia di lavoratori si sono riuniti davanti alla fabbrica in corteo per poi dirigersi verso l'autostrada dei Laghi. Successivamente la manifestazione proseguira' verso la sede del Comune. Presenti anche i lavoratori delle 'Carrozzerie',appena rientrati dalla cassa integrazione, e molti giovani e studenti.

(Aggiornato il 14 Ottobre 2002 ore 10:10 )

 

Sud,sindacati al governo:non ci siamo

L'incontro a Palazzo Chigi sul Mezzogiorno, tra governo e parti sociali, lascia 'insoddisfatte' le tre confederazioni sindacali. Per il segretario confederale della Cgil Nerozzi le risposte arrivate dall'esecutivo sono 'del tutto inadeguate' e inoltre 'non ci sono ne' le risorse ne' gli strumenti:una ragione in piu' per scioperare il 18'.Il segretario generale della Uil Angeletti lamenta il fatto che il governo non abbia risposto alle critiche. Lapidario il leader Cisl Pezzotta:'Sul Sud proprio non ci siamo'.

 

Premier:su Fiat Stato fara' la sua parte

Il premier Berlusconi assicura che 'lo Stato fara' la sua parte' per affrontare la crisi della Fiat. E rassicura i lavoratori:'Posso garantire a chi ora vive con la paura,l'angoscia della perdita del lavoro,che troveremo soluzioni. Nessuno deve temere che questa grave crisi possa portare a negativita' dolorose per il suo lavoro' e dice no alla chiusura di Termini Imerese. Berlusconi annuncia poi che tra sabato e domenica incontrera' i vertici della Fiat e che stasera stessa avra' una riunione con Tremonti.

 

Operai Fiat in sciopero per 4 ore

Migliaia in corteo a Termini Imerese

E' cominciato lo sciopero degli operai Fiat contro i tagli annunciati dall'azienda torinese. Cinquecento lavoratori della Magneti Marelli di Venaria in corteo hanno bloccato la direttissima che va da Venaria verso Torino. Anche a Termini Imerese due cortei sono partiti dalla fabbrica: uno formato dagli operai, l'altro dalle loro famiglie e da delegazioni delle aziende metalmeccaniche palermitane. Per 4 ore tutte gli stabilimenti resteranno chiusi.

Le organizzazioni sindacali dopo l'annuncio della richiesta dello stato di crisi e la messa in cassa integrazione a zero ore di oltre 8 mila lavoratori hanno proclamato lo stop nazionale.

Per quanto riguarda Venaria, il piano prevede che nei due stabilimenti (ex Marelli Illuminazione e Marelli Silenziatori) 200 lavoratori andranno in cassa integrazione straordinaria e 90 in mobilità. Inoltre, secondo quanto reso noto dalla Fiom, l'azienda ha già annunciato che non saranno confermati 38 contratti a termine. Nei due stabilimenti di Venaria i lavoratori sono circa 1.500.

Intanto il presidente della commissione Attività produttive dell'Assemblea regionale siciliana, Marzio Tricoli, ha convocato per martedì mattina, alle 11, la riunione dei componenti dell'Ars per discutere un provvedimento d'urgenza riguardo la chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, nel palermitano. "Ho chiesto all'assessore all'Industria, Marina Noè, ed al Presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, di essere presente alla riunione. -ha detto Tricoli- In quella sede saremo, infatti, informati delle comunicazioni dell'azienda e degli incontri con il governo nazionale. E' importante -ha concluso Tricoli- che in questa fase il parlamento regionale abbia l'opportunità di svolgere un'azione politica efficace".

A Termini Imerese, il corteo degli operai, un migliaio, ha raggiunto lo stabilimento percorrendo l'autostrada Palermo-Catania, che è rimasta bloccata. Giunto all'area industriale, si è unito al secondo corteo formato dalle famiglie dei lavoratori, ma anche da moltissimi studenti.

Allo sciopero nazionale dei metalmeccanici hanno preso parte compatte anche le maestranze delle imprese dell'indotto, una decina di aziende del comprensorio termitano che occupano circa 700 dipendenti, anch'essi travolti dal ciclone Fiat. Assieme a loro anche gli addetti di numerose altre aziende del settore metalmeccanico provenienti da Palermo: dai Cantieri navali all'Imesi, fino alla ex Keller.

Nel complesso, fino a questo momento, i sindacati stimano una partecipazione di circa 3 mila persone, ma le file dei manifestanti continuano ad allargarsi.

(Ultimo aggiornamento 11/10/202 ore 19.30)

 

Fiat, più lavoro in Polonia

In Italia 8.100 operai a casa

Mentre in Italia il nuovo piano di riduzione degli organici Fiat, quello che metterà in cassa integrazione oltre 8mila lavoratori, scatena la dura reazione degli operai, da Varsavia arrivano notizie secondo le quali la casa torinese potrebbe proprio in Polonia aumentare la produzione e assumere nuova mano d'opera già dal prossimo anno. L'anticipazione è del quotidiano polacco "Rzeczpospolita".

Il giornale polacco cita il responsabile locale delle attività di Fiat Auto, Enrico Pavoni, e altre fonti interne al gruppo. Nessun taglio sarebbe dunque in programma per gli impianti polacchi, ma anzi la divisione del gruppo italiano presente nel Paese si starebbe già preparando ad assumere nel 2003 nuovi operai. Gli impianti polacchi della Fiat dovrebbero aumentare il ritmo della produzione in quanto da questi uscirà la nuova “small car”, ovvero la piccola utilitaria che sostituirà la Panda, ormai prossima al pensionamento.

Attualmente la Panda è prodotta negli stabilimenti di Mirafiori, ma a fine 2003 lo storico modello di casa Fiat uscirà di scena. E il piano del gruppo torinese appena presentato ai sindacati prevede anche per Mirafiori nuova cassa integrazione a zero ore. Lo stesso programma di riduzione della forza lavoro colpisce in particolare gli impianti di Arese e Termini Imerese: per questi impianti la Fiat ha di fatto stabilito la chiusura. I tagli poi arrivano anche a Cassino, mentre di fatto indenni sono gli insediamenti di Melfi e Pomigliano. Intanto, l’azienda ha chiesto al governo lo stato di crisi, per poter avere accesso diretto agli ammortizzatori sociali.

 

Fiat Auto verso General Motors

Paolo Fresco: stiamo trattando

La vendita di Fiat Auto a General Motors è a questo punto davvero molto probabile: questa l'idea anche del Wall Street Journal Europe che riporta una significativa intervista con Paolo Fresco. Il presidente Fiat dice: "Stiamo discutendo un'ampia serie di possibilità" e fa capire che le trattative con il gruppo Usa stanno entrando in una fase importante. Gm svaluta la partecipazione Fiat e, secondo Fresco, questa è una prima mossa decisiva.

General Motors ha in portafoglio il 20% di Fiat Auto e il gruppo automobilistico statunitense avrebbe deciso di abbattere a bilancio il valore di questa quota, pagata 2,4 miliardi di dollari. Secondo il presidente Fresco, questa decisione è di fatto la mossa iniziale per i negoziati sulla possibile cessione del resto della divisione auto della Fiat proprio a Gm. “Ponendo un valore alto - ha sottolineato il top manager danneggerebbero la loro posizione negoziale e rafforzerebbero la mia forza negoziale".

In sostanza, General Motors si starebbe avvicinando a Torino, sarebbe dell’idea effettivamente di rilevare l’altro 80% di Fiat Auto, ma vorrebbe di fatto rivedere prezzo e condizioni di un accordo studiato ormai nel 1999, con una situazione per Fiat ben diversa da quella attuale. Oggi la casa torinese sta vivendo una crisi fortissima: le vendite sono in caduta, le quote di mercato continuano a ridursi e l’azienda ha così dovuto prima chiedere aiuto alle grandi banche italiane, cedendo anche una quota della Ferrari a Mediobanca, poi ha iniziato una decisa politica di dismissioni ed ora ha varato un piano di pesante ridimensionamento degli organici, piano che porterà in cassa integrazione a zero ore oltre 8mila operai e chiuderà di fatto gli impianti di Arese e Termini.

Se, dunque, sembra prendere corpo l’ipotesi della definitiva cessione a General Motors, non avanza però l’ipotesi del polo con Opel, che qualcuno aveva visto come possibile conseguenza diretta proprio della vendita al gruppo Usa. Questo stando almeno alle parole del presidente Paolo Fresco che dice: “Una fusione tra Fiat Auto e Opel".

Fiat,Fresco:diverse opzioni allo studio

Sulla vendita di Fiat Auto a Gm,'stiamo discutendo un'ampia serie di possibilita'', afferma il presidente Fiat Paolo Fresco al Wall Street Journal,spiegando che la prima mossa nella trattativa sul prezzo sara' la svalutazione nel bilancio di Gm della somma spesa nel 2000 per acquisire il 20% di Fiat Auto. 'Non e' sul tavolo per ora la fusione di Fiat auto con Opel',ha detto Fresco,pur trattandosi di'una logica alternativa'. Un portavoce Fiat ha detto al giornale che le opzioni con Gm vanno dall'estensione della cooperazione alla vendita.

 

Rutelli:dopo sciopero 18 di nuovo uniti

'Noi vediamo molte buone ragioni per fare uno sciopero contro il governo.Ma ce ne sono molte di piu' per cercare di unire su obiettivi condivisibili con le forze sindacali e sociali.Facciamo passare quindi la protesta del 18 con meno ferite possibili e ritroviamoci tutti uniti'.Cosi' Rutelli,aprendo l'assemblea federale della Margherita,spiega le ragioni dell'invito rivolto alla Cgil a ripensare allo sciopero generale. Per Rutelli,inoltre,la crisi industriale 'e' legata anche a Berlusconi, uomo monopolista per eccellenza'.

 

(Ultimo aggiornamento 11/10/202 ore 15.00)

 

Marzano: oggi parleremo anche di Fiat

'Si parlera' anche di Fiat' ha detto il ministro delle Attivita' produttive Marzano,anticipando i temi che saranno affrontati al tavolo con le parti sociali,convocato a Palazzo Chigi per discutere del Sud. 'Partiremo dal piano industriale e in relazione alle azioni adottate dall'impresa - ha detto il ministro - predisporremo la nostra strumentazione'. Marzano ha anche indicato una serie di possibili interventi, come la proroga degli incentivi ecologici e l'arrivo di agevolazioni per l'auto pulita.

 

Fiat,protesta operai a Termini e Torino

Nuove proteste dei lavoratori Fiat in Sicilia e a Torino, nel giorno dello sciopero generale unitario di 4 ore. A Termini Imerese (Pa) i dipendenti dello stabilimento Fiat hanno ripreso da stamane i blocchi stradali.Oltre all'autostrada A19 e alla statale 113, e' stata bloccata la circolazione anche sulla Ss 121 Palermo-Agrigento. Operai e famiglie hanno formato due cortei. A Torino,circa 500 lavoratori della Magneti Marelli hanno bloccato la strada Venaria-Torino per protestare contro il piano di ristrutturazione Fiat.

 

Crisi Fiat: sarà tagliato un quinto della forza lavoro

Roma - "Piano per superare la crisi di Fiat Auto". Così è stato definito il programma di riorganizzazione presentato ieri ai sindacati dai vertici del Lingotto. Tutti gli stabilimenti, ad eccezione di Melfi, saranno interessati e 8.100 lavoratori saranno posti in cassa integrazione straordinaria a zero ore, seppur con modalità e tempi diversi. Come previsto, le fabbriche maggiormente colpite sono quelle di Arese e Termini Imerese. Nell'impianto lombardo sono 1.000 gli esuberi con conseguente stop produttivo delle vetture ecologiche (assemblaggio trasferito a Mirafiori). In quello siciliano coinvolti tutti i circa 1.800 dipendenti con la possibilità di tornare al lavoro nel 2003 se la domanda della Punto dovesse impennarsi. A Mirafiori, la cassa integrazione coinvolgerà subito (da dicembre) circa 1.350 addetti compresi quelli dell'indotto. A luglio 2003 se ne aggiungeranno altri 2.000 (1.700 di Fiat Auto e 300 di Comau). Un quarto della forza lavoro in cigs anche a Cassino. Per lo stabilimento laziale e di Mirafiori vale lo stesso discorso di Termini Imerese. Entro dodici mesi potrebbero rientrare in fabbrica con il crescere dell'attività produttiva. Solo una cinquantina, infine, gli impiegati coinvolti nel piano Fiat a Pomigliano dove si producono le Alfa Romeo. In sostanza, sarà tagliato il 21 % della forza impiegata direttamente negli stabilimenti produttivi. A questi vanno naturalmente aggiunti i 2.800 dipendenti già avviati alla mobilità dopo gli accordi sindacali del maggio scorso. Il Gruppo ha quindi chiesto lo stato di crisi per Fiat Auto, ma anche per alcune attività di Comau e Magneti Marelli direttamente legate all'andamento del settore automobilistico. Gli altri passaggi chiave del programma sono l'adozione di un progetto incisivo di ridimensionamento dei costi, revisionando le strutture del management, e investimenti per 150 milioni di Euro nel prossimo triennio destinati al rafforzamento della rete distributiva. Come era inevitabile, la risposta sindacale è stata durissima. Già annunciate dodici ore di sciopero, oltre alla richiesta di intervento urgente al Governo. "Un piano inaccettabile - è la dichiarazione unitaria di Fiom, Fim, Uilm e Fismic - considerando tra l'altro che, oltre agli 8.100 esuberi, la situazione diventerà drammatica nell'indotto con possibilità di coinvolgimento nella crisi di oltre 40 mila lavoratori". Se per il Lingotto la ricetta è vista come un tentativo di garantire un futuro a Fiat Auto, i sindacati temono che sia un ulteriore passo verso l'abbandono del settore con la cessione totale a General Motors. Ed ora la palla passerà al Governo. Già nella tarda serata di ieri a Palazzo Chigi si è svolto un incontro tra il Presidente del Consiglio Berlusconi e gli stretti collaboratori, al termine del quale è emerso che non saranno possibili aiuti statali, ma si procederà con interventi in grado di aiutare la Fiat a rimanere sul mercato. In precedenza, era stato il vice Premier Fini a chiedere un'assunzione di responsabilità del Governo definendo "una tragedia sociale" l'eventuale chiusura di Termini Imerese. Tra le misure da adottare, il prolungamento degli eco-incentivi. E intanto i titoli Fiat precipitano ai livelli più bassi degli ultimi 17 anni con chiusura a 8,37 Euro.

 

(Ultimo aggiornamento 11/10/202 ore 10.20)

 

Cisl: 'Un vero piano rilancio per Fiat'

'Il governo deve fare pressione sulla Fiat perche' l'azienda tenti un vero piano di rilancio del settore auto.La discussione non puo' partire dagli esuberi'.Cosi' il segretario della Cisl Pezzotta ha richiamato il governo ed i vertici dell'azienda torinese alle proprie responsabilita' nei confronti dei lavoratori. 'Quella di Termini Imerese e' sicuramente la situazione piu' drammatica,non si intravede alcuna volonta' dell'azienda a rilanciare lo stabilimento- ha detto per questo il governo deve intervenire'

 

Crisi Fiat: un tavolo a Palazzo Chigi

ROMA - Il governo aprirà un tavolo la prossima settimana sulla crisi della Fiat.

Lo ha detto il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, durante la trasmissione "Radio anch'io". Il governo "vuole mettere in campo tutti gli
strumenti compatibili con le regole della Commissione europea per salvare - ha affermato Sacconi - un patrimonio nazionale e tutto il contributo che esso puo' dare al nostro paese".

Domani in tutti gli stabilimenti della Fiat ci sarà uno sciopero di 4 ore.

--------------------------------

I dati presentati dalla Provincia di Torino
Crisi Fiat, crolla anche l'indotto
Per ogni operaio Fiat in cassaintegrazione altri tre o quattro operai perdono il posto di lavoro nelle industrie collegate alla filiera produttiva dell'auto
 

Nelle aziende dell' indotto automobilistico della provincia di Torino, in conseguenza degli ultimi "tagli" annunciati dalla Fiat, si prevedono dagli 11.000 ai 15.000 esuberi. Alcuni studi parlano di tre-quattro esuberi nell' indotto per ogni addetto in meno alla Fiat.

Attualmente nella subfornitura automobilistica operano in provincia di torino 1.222 aziende, per un totale di 73.709 addetti e un fatturato complessivo di 31.450 miliardi di lire. Le aziende della subfornitura dipendono mediamente per il 50-55% dalla fiat, con punte fino al 90-100% per le aziende al di sopra dei 1.000 dipendenti.

L'impatto degli esuberi Fiat si avrà quindi soprattutto sulle grandi imprese e su quelle medie, intorno ai 100 dipendenti, che ricorreranno massicciamente alla cassa integrazione".

La stima degli 11.000-15.000 esuberi nell' indotto tiene conto di una proiezione a tre o a quattro delle 3.700 unità lavorative (3.400 in cassa integrazione e 300 in mobilità) coinvolte nei nuovi "Tagli" Fiat a Torino.

La provincia ha presentato i risultati di un anno di ricerche nel settore dell' indotto auto. L' indotto locale soffre gli stessi mali della casa madre, cioè i limiti nell' innovazione, nella ricerca, nello sviluppo del prodotto e nel brand, cioè nel marchio.

Meno problemi hanno le grandi multinazionali della componentistica, che possono lavorare indifferentemente per la Fiat o per altre case". Il nord rischia di pagare in modo altrettanto salato del sud questa crisi fiat.

Gli stessi 3.400 addetti in cassa integrazione sono licenziamenti a orologeria. Il rientro dipenderà dall' andamento del mercato.

 

(Ultimo aggiornamento 10/10/202 ore 19.20)

Fiat verso polo con Opel?

Gm potrebbe anticipare l'acquisto

La Fiat ha chiesto all’esecutivo lo stato di crisi e ha varato un piano di emergenza per la riduzione degli organici che porterà in cassa integrazione oltre 8mila dipendenti, praticamente uno su quattro. La situazione è pesantissima e torna così d’attualità l’ipotesi di una cessione veloce del comparto auto a General Motors. In particolare, proprio in questo senso, si torna a scommettere sull’idea del polo Fiat-Opel.

Proprio l’ipotesi della definitiva entrata degli americani di Gm e del conseguente trasferimento di Fiat Auto alla Opel, casa europea controllata dalla stessa General Motors, era già circolata più volte nei mesi scorsi. Ora, a causa dell’acuirsi della crisi della azienda torinese, questo scenario torna di grande momento. Dal punto di vista industriale e strategico Fiat e Opel “si sposano bene”. La fusione delle due imprese in un unico polo garantirebbe a Gm la creazione di una forte presenza in Europa nel segmento delle auto piccole e medie, da opporre ai francesi di Peugeot-Citroen e di Renault, e ai tedeschi della Volkswagen.

Il mercato auto si sta ulteriormente concentrando e quindi, in un contesto in cui le economie di scala hanno una importanza crescente, l’asse Opel-Gm avrebbe un senso operativo. Ma, in ogni caso, bisogna vedere se gli statunitensi di Gm hanno davvero voglia di acquisire subito il restante 80% di Fiat Auto. Questo è il punto cruciale. Nei mesi scorsi i rapporti tra Torino e i soci Usa non sono stati molto sereni e proprio sull’idea della cessione vi è stata sicuramente qualche incomprensione. Ora bisogna vedere come nel contesto della nuova crisi sarà la posizione reale di General Motors.       

 

Sacconi: "Presto un tavolo alla presidenza del consiglio"

Crisi Fiat, operai di Arese in piazza

I manifestanti hanno bloccato l'autostrada Milano-Laghi mentre i condiglieri comunadi Termini Imerese chiedono un incontro con Ciampi

Dopo Termini Imerese è la volta di Arese. Dalle prime ore di questa mattina è in corso una manifestazione inziata davanti ai cancelli della fabbrica per contrastare la decisione della fiat di smantellare Arese. I manifestanti si sono concentrati davanti al complesso Alfa Romeo, con bandiere del sindacato e scandendo slogan.

Un gruppetto si è diretto verso la vicina autostrada dei Laghi, gli altri sono entrati nell'area di reindustrializzazione per mostrare alla stampa gli impianti in cui dovrebbero essere riassorbiti parte dei dipendenti interessati alla ristrutturazione Fiat. L'autostrada dei Laghi è stata temporaneamente bloccata, in entrambi i sensi di marcia, da gruppi di lavoratori, in concomitanza con lo sciopero di due ore indetto per protesta contro lo "smantellamento di Arese".

Intanto i consiglieri comunali di Termini Imerese chiedono di incontrare il presidente della Repubblica Ciampi per mettere a punto concrete azioni di sostegno ai lavoratori dello stabilimento Fiat minacciato di chiusura. I consiglieri annunciano inoltre che daranno vita ad un presidio di protesta a Roma, davanti a palazzo Chigi, quando si svolgerà l' incontro tra il governo e la Fiat, coinvolgendo anche rappresentanti di tutti i comuni della provincia di Palermo.

Il giorno dopo l'annuncio di 8100 tagli interviene il governo attraverso il sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi:  "nei prossimi giorni, penso gia' la prossima settimana, ci sarà un incontro alla presidenza del consiglio con le parti. Quindi con l'azienda da un lato e i rappresentanti dei lavoratori dall'altro per discutere in primo luogo del piano industriale".

Sacconi ha poi preannunciato che al tavolo per lo sviluppo del mezzogiorno convocato per domani "si discuterà anche del problema dello stabilimento fiat di termini imerese verificando anche i modi per favorire la delocalizzazione dei siti industriali dal nord al sud".

( Aggiornato il 10 Ottobre 2002 ore 11:15 )

 

Interessati 8100 dipendenti.Da dicembre 5.000 in cassa integrazione; altri 1.500 nel luglio 2003. Mobilità per 500

Fiat Auto, chiesto lo stato di crisi

Tremonti: per ora nessuna valutazione ma c'è "attenzione e impegno" del Governo
 

"Complessivamente la cassa integrazione guadagni straordinaria e la mobilità interesseranno circa 8.100 lavoratori del gruppo Fiat". E' quanto si legge nel "piano per superare la crisi di Fiat auto" presentato oggi ai sindacati nel corso dell'incontro con l'azienda. "Il perdurante forte scostamento tra capacità produttiva - prosegue il documento aziendale- e volumi di vendita ha reso insufficienti le misure di contenimento dei costi fin qui adottate, con riflessi sensibilmente negativi sulla redditività di Fiat auto".

Cinquemila lavoratori della Fiat auto saranno collocati in cassa integrazione straordinaria a zero ore dal 2 dicembre 2002; circa altri 2.000 saranno posti in Cigs dal mese di luglio 2003. Sono le prime indiscrezioni sul piano presentato dall’azienda torinese ai sindacati. Altri 500 lavoratori finiranno in mobilità.

“La Fiat si appresta a chiedere lo stato di crisi per accedere agli ammortizzatori sociali per i ventilati circa 8.000 esuberi del settore auto”, aveva annunciato poche ore prima il ministro del Welfare, Roberto Maroni, a margine di una conferenza stampa sul volontariato. "Dall'azienda - ha affermato testualmente il ministro - mi è stato richiesto lo stato di crisi per accedere direttamente agli ammortizzatori". Poco dopo la conferma da Torino: "Di fatto con la comunicazione di oggi si avvia la procedura di richiesta formale dello stato di crisi" ha spiegato una fonte del Lingotto.

La crisi del settore auto in generale e della Fiat in particolare “è uno dei temi fondamentali da porre come oggetto della discussione di politica economica”, ha detto il ministro dell'economia Tremonti, aggiungendo che in questo momento non è in grado di formulare valutazioni “ma certamente c'è attenzione e impegno nel governo”.

Continua, intanto la protesta dei lavoratori siciliani del comparto auto dell’azienda di Corso Marconi. Gruppi di operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo) hanno nuovamente attuato un blocco questo pomeriggio, come già ieri, sull'autostrada Palermo-Catania in entrambe le direzioni. Altri lavoratori hanno invece paralizzato l'attività del porto di Termini, poco distante dalla fabbrica dove viene mantenuto un presidio pronto a passare all'occupazione dell'impianto.

La cassa integrazione straordinaria a zero ore che scatterà da dicembre per i circa 5.000 lavorati della Fiat è così ripartita stabilimento per stabilimento, secondo fonti sindacali: - Arese: 800 operai e 200 impiegati; - Pomigliano d'Arco: 50 impiegati; - Termini Imerese: 1.550 operai e 120 impiegati; - Cassino: 1.200 dipendenti, di cui 60 impiegati; - Torino Mirafiori: 600 operai collegati alla Marea e 400 impiegati degli enti centrali. La Cigs di luglio 2003 riguarda 1.700 operai della linea Panda a Mirafiori, più circa 300 della Comau Service.

Un'interpellanza urgente del capogruppo di Alleanza Nazionale La Russa e dei deputati Cannella, Fragalà, Lo Presti, Gamba e Ghiglia è stata presentata alla Camera sulla crisi della Fiat. "La Fiat - si legge nell'interpellanza - ha sempre usufruito di agevolazioni dello Stato, finalizzate all'attività e allo sviluppo e la crisi risulta essere inaspettata e accentuata rispetto alle condizioni di mercato delle industrie concorrenti". Gli interpellanti chiedono al presidente del Consiglio e al ministro per le Attività produttive "quali siano le prospettive di riconversione dei lavoratori attualmente impiegati nel settore automobilistico".

(Aggiornato il 10 Ottobre 2002 ore 09:30 )

FIAT: GIORNATA NERA IN BORSA, AI MININI DA 17 ANNI

La Fiat crolla in Borsa. E in uno dei
giorni piu' neri della storia del gruppo torinese, archivia una
vera e propria debacle: chiude ai minimi di seduta da oltre 17
anni, con il prezzo di riferimento a 8,345 (-5,05%) dopo aver
segnato il picco piu' basso dall'aprile del 1985, a 8,12 euro a
meta' giornata. Solo un pizzico di ottimismo nell'after hours:
la borsa serale ha visto il titolo in recupero dello 0,3% a 8,37euro.
Una 'picchiata' iniziata - come era prevedibile in vista
degli annunci attesi in giornata - dalle prime contrattazioni di
Piazza Affari: questa mattina il titolo del Lingotto, gia'
appesantito dalla negativa performance di ieri (-6,69% a 8,789
euro), si e' subito portato sui minimi. Umberto Agnelli, da
pochi minuti, aveva annunciato che quello che il management si
apprestava a presentare sarebbe stato un ''piano molto triste''
ed il titolo si e' portato in flessione di oltre il 2% a 8,43
euro. Penalizzato anche dalle performance negative dell'intero
comparto auto sotto pressione non solo in Europa ma anche negli
Usa e in oriente (- 7,6% l'indice Stoxx di settore).
Una corsa verso il basso, proseguita per il resto della
mattinata, con ripetuti ribassi - e conseguenti nuovi minimi -
culminati intorno a meta' giornata quando le azioni delle casa
torinese hanno registrato il 'picco' piu' basso di 8,12 euro.
Ed a nulla sono valse le dichiarazioni dei ministri del
Welfare Roberto Maroni e di quello delle attivita' produttive
Antonio Marzano che hanno lanciato l'ipotesi di interventi del
governo e proroghe degli eco incentivi.
A pochi minuti dall'inizio dell'incontro con i sindacati il
titolo era scambiato a 8,14 euro con scambi intensi, 3,2 milioni
i pezzi trattati contro una media di 1,8 milioni delle ultime 30
sedute. Salvo poi recuperare qualche posizione, trainato dal
tentativo di inversione di tendenza segnato dal mercato
americano. Subito dopo l'annuncio della richiesta di stato di
crisi per la casa automobilistica torinese, arrivato dal
ministro Maroni, e le prime indicazioni sui 'numeri' del piano i
titoli hanno lasciato sul terreno quasi il 7% a 8,18 euro.
Poi le azioni del Lingotto hanno comunque provato a rialzare
la testa, attenuando il calo grazie anche al generale miglioramento dei mercati. E, a poco piu' di un'ora dalla chiusura, le Fiat segnavano un
ribasso limitato al 3,86% a quota 8,45 euro trainate dalle
attese degli analisti su un aiuto del Governo. Anche alla luce
del fatto che - commenta un operatore Rasfin - ''l'esercizio
anticipato dell'opzione 'put' da parte di General Motors non
trova fondamento a causa dell'indebitamento lordo di
quest'ultima''. Dovendo infatti attendere fino al 2004 per
procedere alla cessione della divisione auto, secondo
l'operatore, ''Fiat puo' aspettare aiuti solo
dall'esecutivo''.

 

Fiat,8.100 dipendenti in cig e mobilita'

'Complessivamente la cassa integrazione guadagni straordinaria e la mobilita' interesseranno circa 8.100 lavoratori del gruppo Fiat'. E' quanto si legge nel 'piano per superare la crisi di Fiat auto' presentato oggi ai sindacati nel corso dell'incontro con l'azienda. 'Il perdurante forte scostamento tra capacita' produttiva - prosegue il documento aziendale- e volumi di vendita ha reso insufficienti le misure di contenimento dei costi fin qui adottate, con riflessi sensibilmente negativi sulla redditivita' di Fiat auto'.

Fiat,venerdi' sciopero generale gruppo

Si dovrebbe svolgere venerdi' 11 ottobre lo sciopero generale di tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat. Lo dichiarano fonti sindacali. L'astensione dal lavoro e' legata alla situazione di grave crisi che coinvolge il settore auto del gruppo Fiat e ai paventati tagli occupazionali.

 

la FIAT annuncia :

Con decorrenza Dicembre 2002

partirà la cassa integrazione straordinaria per un anno,

per 8.100 dipendenti.

(Ultimo aggiornamento 09/10/202 ore 19.10)

Fiat: il governo studia interventi

ROMA - Il governo sta valutando quali interventi sono possibili per aiutare la Fiat a uscire dallo stato di crisi e salvare, così, migliaia di posti di lavoro.

Lo ha detto il ministro del Welfare Roberto Maroni, ma tutto l'esecutivo
si preoccupa delle sorti della casa torinese.

Sull'argomento è tornato Antonio Marzano, ministro per le attività produttive, che auspica dalla Fiat "un progetto industriale serio".

Per una volta Confindustria e Cgil sono d'accordo nel ritenere molto grave l'impatto della crisi Fiat e nell'auspicare un serio impegno per
ripartire ed evitare licenziamenti.

(Ultimo aggiornamento 09/10/202 ore 17.10)

D´Amato, ristrutturazione sara´ significativa; Impatto occupazionale molto significativo

La Fiat ´sta creando i piani per provvedere
al rilancio con una ristrutturazione significativa´: e´ l´opinione
del presidente di Confindustria. ´ E´ una grande azienda italiana
che vive un momento di grande difficolta´ , ma sicuramente la
situazione - ha aggiunto D´Amato - ha anche un impatto occupazionale
molto significativo. Ci troviamo in un mercato competitivo, forte
e difficile´. Guidi, a nome degli imprenditori, valuta ´la crisi
della Fiat come un modo per ripartire´.

 

Cgil, senza un piano migliaia di licenziamenti; Sabbatini, ottomila posti a rischio

Se la Fiat non presentera´ un vero e
proprio piano industriale - secondo la Cgil - il rischio e´ quello
di migliaia di licenziamenti. ´Se la proposta della Fiat - ha
spiegato il responsabile per le politiche economiche della Cgil
Maulucci - e´ quella trapelata in questi giorni, credo ci saranno
migliaia di lavoratori che saranno licenziati´. Per l´ex segretario
nazionale della Fiom Sabattini ´i posti a rischio negli stabilimenti
Fiat di tutta Italia sarebbero ottomila´.

 

Marzano, si puo´ valutare proroga eco-incentivi; Per contribuire a soluzione crisi azienda automobilistica

La proroga degli ecoincentivi per contribuire
al superamento della crisi Fiat e´ stata prospettata dal ministro
delle Attivita´ produttive.
Marzano ha ricordato che gia´ si e´ fatto ricorso agli eco incentivi
che ´hanno avuto il loro effetto positivo: la riduzione effettiva
delle vendite e´ stata minore di quella tendenziale´. Di qui la
possibilita´, secondo Marzano, di una proroga.

 

Maroni, stiamo valutando intervento governo; Prenderemo le decisioni necessarie´

Stiamo lavorando per fare delle
simulazioni su quale potra´ essere l´ intervento del governo´.
Lo ha detto Maroni a proposito della vicenda Fiat. Il ministro
del Welfare ha precisato che al momento ´non e´ stata presa alcuna
decisione´. Riguardo alle risorse per venire in soccorso dell´
azienda, Maroni ha detto: ´Cio´ dipendera´ dai numeri e quando
sapremo le dimensioni delle richieste che vengono dalla Fiat potremo
fare i conti. Il governo  prendera´ le decisioni che saranno necessarie´.

 

(Ultimo aggiornamento 09/10/202 ore 13.20)

-----------------------------------------


Negozi chiusi al passaggio del corteo degli operai. Agnelli: il piano di ristrutturazione è "purtroppo molto triste"

Crisi Fiat, Termini Imerese scende in piazza

Oggi a Roma l'incontro tra azienda e sindacati

Quattromila persone sono scese in piazza stamani a Termini Imerese per protestare contro la chiusura dello stabilimento Fiat. A fianco degli operai sono scesi in piazza studenti, lavoratori, commercianti. Tutti i negozi della città sono rimasti chiusi. Una rappresentanza di sindacalisti di Termini, a conclusione della manifestazione, è partita alla volta di Roma dove oggi i vertici della Fiat incontreranno i sindacati.

Durante la manifestazione un gruppo di operai dello stabilimento Fiat ha occupato la ferrrovia 'Palermo-messina', vicino alla stazione di Fiumetorto. Il blocco è stato rimosso dopo pochi minuti grazie ad una 'trattativa' tra i manifestanti, rappresentanti sindacali e funzionari della questura.

Umberto Agnelli, intevenendo stamani ad un incontro, ha anticipato che il piano che l’azienda presenterà oggi ai sindacati è “molto triste” e ha negato la possibilità di accelerare i tempi per la cessione del settore auto a General Motors, il colosso automobilistico americano. La possibilità che l'attuale crisi della Fiat possa accelerare le scadenze del contratto con gli americani di General Motors appare "difficile" ha detto il presidente dell'Ifil umberto agnelli. "Il contratto con Gm è molto chiaro - ha dichiarato Umberto Agnelli rispondendo alle insistenti domande dei cronisti al suo arrivo all'Italy-Japan business group -. Non credo che si possano accelerare i tempi".

Agnelli ha quindi definito il piano di ristrutturazione della Fiat che verrà presentato ai sindacati "un piano purtroppo molto triste", aggiungendo però che si tratta di un "passaggio obbligato attraverso cui l'azienda deve passare per avere di nuovo sviluppo". "Poi - ha concluso riferendosi alle molte osservazioni di esponenti politici - di questo nuovo piano di tagli vedremo cosa dirà il governo".

 

Agnelli:piano Fiat triste,ma necessario

'E'difficile' che si possano accelerare le scadenze del contratto di Fiat con General Motors che prevede un'opzione esercitabile dal 2004.Lo afferma,intervenendo a un convegno, il presidente Ifil Umberto Agnelli, in risposta alle domande dei giornalisti sulla possibilita' di anticipare l'ipotetica vendita del gruppo torinese alla GM. 'E'un piano molto triste' quello che verra' presentato oggi ai sindacati,ha detto Agnelli,ma e' 'un passaggio obbligato' per avere nuovo sviluppo.Poi 'Vedremo cosa dira' il governo',ha aggiunto

 

Fiat, in piazza 20 mila a Termini

No alla chiusura dello stabilimento Fiat di Termine Imerese. Circa 20 mila persone (15 mila per la polizia) hanno partecipato al corteo organizzato dai sindacati. A piazza del Duomo hanno parlato sindacalisti, amministratori politici e sacerdoti. Par Sabattini (Cgil) e' una grande manifestazione contro i tagli occupazionali della Fiat. L'arciprete di Termini Imerese 'se la Fiot suonera' la trombe, noi suoneremo le campane'.

 

Termini Imerese: operai Fiat in corteo

Almeno 4000 dimostranti con famiglia al seguito si sono mossi in corteo dalla stazione ferroviaria di Termini Imerese diretti in centro per lo sciopero di protesta contro i tagli all'occupazione nello stabilimento Fiat della citta'. Partecipano alla protesta il sindaco di Termini Imerese, i parroci, politici locali e regionali, oltre a delegazioni di tute blu da Palermo, studenti e lavoratori. Tutti chiusi i negozi. Un gruppo di operai ha bloccato per pochi minuti la ferrovia Palermo-Messina.a.

 

CRISI FIAT DIVIDE IL GOVERNO

La crisi Fiat divide la maggioranza, in particolare il ministero del Welfare da quello dell'Economia.

Nell'incontro avuto ieri con Berlusconi, Paolo Fresco e
Gabriele Galateri - presidente e amministratore delegato
dell'azienda - hanno infatti sollecitato non solo lo stato
di crisi per accedere alla cassa integrazione a zero ore
(verra' annunciata ufficialmente oggi nell'incontro coi
sindacati) ma anche il ripristino della legge sulla
"mobilita' lunga", che permette al lavoratore espulso dal
ciclo produttivo uno "scivolo" verso la pensione fino a
sette anni e garantisce, dopo il licenziamento,
un'indennita' quasi del tutto a carico dello Stato. Ovvio
che un provvedimento del genere paralizzerebbe la riforma
delle pensioni ed i previsti disincentivi a chi anticipa
l'uscita dal mercato del lavoro. Il ministro Maroni ha
assunto una posizione molto rigida in proposito, mentre
Tremonti ha sposato apparentemente la causa del gruppo
Fiat: anche Confindustria infatti appar
e nettamente divisa
in due rispetto alla situazione del maggior gruppo
nazionale. Intanto prosegue l'agitazione degli operai
dello stabilimento di Termini Imerese, il piu' a rischio
di chiusura, mentre in borsa il titolo Fiat e' scivolato
indietro ai livelli del 1985.

(Aggiornato il 09 Ottobre 2002 0re 11.10)

-----------------------------------------

La crisi del settore auto non si allenta

Fiat convoca i sindacati, a rischio altri 5mila posti di lavoro

Gli stabilimenti di Mirafiori, Arese e Termini Imerese quelli a rischio. L'azienda potrebbe chiedere lo stato di crisi e ricorrere alla cassa integrazione a zero ore

La Fiat ha convocato le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic mercoledì alle 17 all'Unione industriale di Torino. L'incontro è stato chiesto "per un esame della situazione aziendale conseguente alla contrazione del mercato automobilistico e alle ricadute sulla fiat auto e sulle altre società del gruppo".

"Bisogna finirla – ha commentato immeditamente Giorgio Airaudo, segretario della Fiom di Torino, appena ha ricevuto la lettera - con i licenziamenti mascherati da mobilità o da cassa integrazione straordinaria a zero ore. Bisogna avviare subito strumenti che consentano di mantenere il rapporto con il lavoro come la cassa a rotazione e i contratti di solidarietà, anche perché se si continua a tagliare posti vuol dire che si prepara la chiusura di Mirafiori".

Secondo Airaudo, lo stabilimento torinese "è vicino alla soglia critica: se si scende davvero dalle cinque linee attuali a due, è finita". La Fiom torinese ritiene che i posti a rischio siano circa 5.000, concentrati negli stabilimenti di Mirafiori, Arese e Termini Imerese. Tagli che si andrebbero ad aggiungere ai 2.800 già decisi con la mobilità prevista dall'accordo di luglio che hanno firmato solo Fim e Uilm. Questa volta la Fiat potrebbe chiedere lo stato di crisi e ricorrere alla cassa integrazione straordinaria a zero ore.

Da mesi ormai il ricorso alla cassa ordinaria avviene in modo massiccio (la produzione da gennaio si è ridotta di 130.000 vetture): ad Arese sta per scadere il periodo massimo di utilizzo e a Mirafiori si potrebbe arrivare fino all'inizio del prossimo anno. I lavoratori del montaggio delle carrozzerie di Mirafiori hanno effettuato oggi, a partire dalle 10, uno sciopero contro i nuovi tagli e il ricorso alla cassa integrazione a zero ore.

Al corteo interno alla fabbrica hanno partecipato un migliaio di lavoratori secondo la Fiom, duecento per l'azienda. L’amministratore delegato della Fiat Gabriele Galateri ha dichiarato oggi che l'abbattimento del debito rimane un "obiettivo primario" per il gruppo. Galateri ha detto che il calo delle vendite registrato dalla Fiat è dovuto "alla tradizionale bassa stagionalità nelle vendite di autoveicoli del terzo trimestre dell’anno”

(Aggiornato il 07 Ottobre 2002 ore 17:00 )

Segue 2003: Vai all' articolo

-------------------------------------------

 Torna indietro   Torna su ˆ

Copyright © Umby.   

Per problemi o domande su questo sito Web contattare    umby.cam@tiscali.it
Ultimo aggiornamento: 03-12-04.

http://web.tiscali.it/byumby        http://web.tiscali.it/umby