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La Crisi  Fiat

FIAT: AUMENTO CAPITALE 1,8 MLD, 2.800 TAGLI IN ITALIA

MILANO 26 Giu - Il Cda di Fiat ha varato un aumento di capitale a pagamento per un importo massimo di 1,842 miliardi di euro. L'operazione avverra' - si legge nella nota - tramite l'emissione di un massimo di 386.457.108 nuove azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di tre nuove azioni ordinarie ogni cinque azioni possedute di qualsiasi categoria al prezzo di 5 euro per azione. L'operazione, che e' garantita da un conSorzio di primarie banche italiane e internazionali, si prevede possa partire - si legge nella nota emessa al termine del Cda e mentre e' in corso la conferenza stampa dei vertici del Lingotto - gia' a partire dalla seconda settimana di luglio. L'introito della ricapitalizzazione, insieme alle cessioni in via di completamento, permettera' al gruppo di ''mantenere una solida base di liquidita' nel periodo di realizzazione del piano''.
INVESTIMENTI 2003-2006 PER 19,5 MLD - Il piano 2003-2006, presentato dall'amministratore delegato di Fiat Giuseppe Morchio, prevede investimenti per 19,5 miliardi di euro: 9,1 miliardi destinati ai nuovi prodotti, 7,9 miliardi per ricerche e sviluppo, 700 milioni nelle reti commerciali e 1,8 miliardi nelle ristrutturazioni operative. Questi investimenti, si legge in una nota, saranno interamente autofinanziati.
FIAT: 2.800 TAGLI IN ITALIA ENTRO IL 2006 - Le misure contenute nel nuovo piano industriale Fiat sul fronte degli assetti produttivi e su quello delle spese di struttura prevedono una riduzione degli organici del gruppo di circa 12.300 unita' tra il 2003 e il 2006, di cui 9.500 all'estero e 2.800 in Italia. Nello stesso periodo, si legge nella nota diffusa dal Lingotto al termine del cda, sono programmate 5.400 assunzioni di cui 3.800 all'estero e 1.600 in Italia.
FIAT: CHIUSURA 12 IMPIANTI, QUASI TUTTI ALL'ESTERO - Il piano di riassetto della Fiast prevede tra il 2003 e il 2004 la chiusura di 12 impianti ''per la quasi totalita' all'estero''. Lo si legge nella nota emessa dopo il cda, secondo cui il riassetto riguardera' soprattutto Cnh, Iveco e componentistica.

(Aggiornato il 26 Giugno 2003 ore 10:30)

 

Fiat, pronto il nuovo piano industriale

Torino 16 Giu Sarà presentato il 26 giugno. E - assicura il ministro Marzano - non avrà ulteriori costi sociali. Montezemolo smentisce l'ipotesi di una sua candidatura alla guida di Fiat Auto.

Il piano industriale Fiat sarà presentato il 26 giugno e – assicura il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano – non avrà ulteriori costi sociali. La data dell’atteso piano industriale è stata preannunciata oggi da Giuseppe Morchio, amministratore delegato Fiat, a margine dell’assemblea dell’Unione industriali di Torino.

Durante il convegno dei giovani della Confindustria, il 6 giugno scorso, Morchio aveva spiegato che si tratta di "un piano industriale complessivo che riguarda non solo l'auto ma tutti i settori di questo nuovo perimetro automotoristico, un perimetro di 50 miliardi di euro". Un piano "che si basa sul rinnovo della gamma di prodotto in corso che è molto importante, ma anche su tutti i settori. E quindi poi anche sul miglioramento di competitività della nostra struttura dei costi". "Ci prepariamo - ha detto Morchio agli industriali - per un miglioramento strutturale del gruppo Riat che sia in grado di portarci fuori da questa situazione difficile e di farci avere più avanti, nel futuro, anche soddisfazioni".

Il nuovo piano industriale della Fiat sarà probabilmente senza ulteriori costi sociali per la collettività, ha poi aggiunto sempre oggi da Milano il ministro per le Attività produttive Antonio Marzano. "Penso di no", ha infatti risposto il ministro a chi gli chiedeva se il nuovo piano industriale del lingotto preveda ulteriori costi sociali o economici per la collettività o per lo Stato. "La Fiat - ha proseguito Marzano - è stata messa sul giusto binario evitando la chiusura di stabilimenti inizialmente prevista. Il nuovo piano sarà sulla stesa linea". Marzano ha poi aggiunto che incontrerà nei prossimi giorni Giuseppe Morchio.

Sempre riguardo a Fiat, il presidente della Ferrari. Luca Corsero di Montezemolo ha oggi smentito l’ipotesi di una sua candidatura alla guida di Fiat Auto. “E' un'ipotesi che non esiste, resto in Ferrari. Faccio il mio lavoro" ha detto Montezemolo ai giornalisti.

(Aggiornato il 16 Giugno 2003 ore 13:10)

 

FIAT:TERMINI IMERESE; SI SOSPENDE ATTIVITA' FINO A 31 AGOSTO

TERMINI IMERESE (PALERMO) 11 GIU - Stasera alle 22 si ferma l'attivita' allo stabilimento della Fiat di Termini Imerese. I 1640 tra operai e impiegati erano tornati al lavoro il 24 febbraio, in base all'accordo di programma tra azienda e governo. La produzione, inizialmente fissata in 5 settimane, era poi proseguita ad intermittenza sulla scia delle richieste del mercato per la Punto, l'utilitaria assemblata anche in Sicilia. La produzione sara' sospesa fino al 31 agosto. Intanto, iniziano i preparativi per i lavori agli impianti in vista della ripresa con una nuova auto: la Punto restyling. Durante questo periodo operai e impiegati parteciperanno a corsi di formazione che dovrebbero partire il 23 giugno per concludersi il 31 luglio. Gli impianti torneranno a produrre dal primo settembre su una linea e un turno, anziche' i due attuali. Resta, invece, ancora aperto il tavolo tra azienda e sindacati sui tempi del lavoro.

(Aggiornato il 11 Giugno 2003 ore 11:00)

 

FIAT: TERMINI IMERESE, RIPRESA PRODUZIONE

TERMINI IMERESE (PALERMO) 28 APR - E' ripresa oggi, dopo una settimana di stop, l' attivita' allo stabilimento della Fiat di Termini Imerese. I 1640 operai si fermeranno poi il 2 maggio e dal lunedi' seguente proseguiranno fino al 30 del prossimo mese nella produzione della Punto, versione tre porte. Oggi si sono rimesse in moto anche le aziende dell' indotto, che si trovano in diversi centri del palermitano.

(Aggiornato il 28 Aprile 2003 ore 15:50)

 

 

FIAT: FIOM TORINO; INTESA POMIGLIANO COLPO A MIRAFIORI E ARESE

TORINO 24 APR - L'accordo siglato dalla Fiat e dai sindacati metalmeccanici per lo stabilimento di Pomigliano ''e' un nuovo duro colpo per gli stabilimenti di Mirafiori e di Arese''. Lo sostiene Claudio Stacchini, responsabile dell'Ufficio Sindacale della Fiom. ''La Fiat - osserva Stacchini - ha dichiarato che intende concentrare a Pomigliano tutte le produzioni Alfa Romeo. Quindi ad Arese e' finita la produzione di vetture Alfa e per gli 800 operai delle carrozzerie, oggi in cassa integrazione a zero ore, non c'e' alcuna prospettiva''. Ma i contraccolpi dell'intesa, secondo Stacchini, riguardano anche Mirafiori, dove oggi si produce l'Alfa 166 per la quale lavorano, tra diretti e indiretti, circa mille persone. ''L'accordo di Pomigliano - afferma Stacchini - conferma il piano industriale della Fiat: l'azienda sta smantellando inesorabilmente gli stabilimenti del Nord. Il quadro che emerge, dopo questa intesa, e' quello di una Fiat sempre piu' piccola, concentrata esclusivamente al Sud, senza alcuna vocazione di sviluppo e destinata alla vendita a General Motors. L'Italia perdera' cosi' l'ultima grande industria che gli e' rimasta''.

(Aggiornato il 24 Aprile 2003 ore 12:55)

 

FIAT: ACCORDO POMIGLIANO; BASSOLINO, PIANO SERIO E POSITIVO

PUO' RAPPRESENTARE PUNTO SVOLTA PER RELAZIONI SOCIALI E SINDACALI

NAPOLI 24 APR - ''L'accordo tra la Fiat e le organizzazioni sindacali per il rilancio produttivo di Pomigliano e' di grande importanza. Per la Campania, in primo luogo, perche' il piano di investimenti e' serio e positivo. Ma il valore dell'accordo e' anche piu' generale, e' di rilievo nazionale''. E' il parere del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino sull' accordo relativo al piano di rilancio che interessera' lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. A giudizio di Bassolino l' accordo ''puo' rappresentare, e' questo il mio augurio, un punto di svolta e di riferimento unitario per le relazioni sociali e sindacali''. ''L'accordo - spiega il Governatore - e' infatti in chiara controtendenza ed e' il frutto sia di una nuova strategia della Fiat che punta allo sviluppo di Pomigliano e del sud sia del clima positivo esistente tra le organizzazioni sindacali e i lavoratori di Napoli e della Campania. E' dunque possibile ricostruire importanti momenti di unita' sindacale''. ''E' proprio l'unita' - aggiunge Bassolino - che ha permesso di avere ulteriori garanzie sulla certezza degli investimenti, sulla qualita' e stabilita' dell'occupazione diretta e nell' indotto, sulla serieta' della formazione, e sulla contrattazione della nuova organizzazione del lavoro''. ''Per quanto ci riguarda - conclude il Presidente della Regione - continueremo, come istituzioni della Campania, a sostenere e a favorire in tutti i modi il rilancio dello sviluppo e, nel pieno rispetto delle reciproche autonomie, l'unita' delle grandi organizzazioni sindacali e dei lavoratori''.

(Aggiornato il 24 Aprile 2003 ore 12:50)

 

Confermata la tendenza negativa per gruppo FIAT

Roma 11 Apr - Dai dati diffusi oggi emergono i gravi problemi del gruppo fiat. Mentre il mercato auto a marzo 2003 in UE ha registrato un +2% e un +27,4% in Italia, il gruppo Fiat ha registrato in marzo 2003 un -2,4% in UE. Anche se la tendenza del risultano è in aumento rispetto a febbraio 2003, rimangono negativi i risultati rispetto al settore auto nel suo complesso. Di seguito i dati ufficiali del mercato automobilistico:

FIAT: UE; -2,4% IMMATRICOLAZIONI GRUPPO A MARZO

ROMA 11 APR - Anche se in calo su base annuale, le immatricolazioni registrate in marzo dal gruppo Fiat risultano in aumento rispetto a febbraio 2003, che si era chiuso a quota 90.051 unita'. Il solo marchio Fiat ha immatricolato lo scorso mese 91.657 unita', il 5,4% in meno rispetto alle 96.851 unita' di marzo 2002, ma il 36,46% in piu' rispetto al mese precedente (in cui Fiat ha immatricolato 67.166 auto). In calo a marzo anche la quota di mercato del marchio, scesa al 5,8% a fronte del 6,2% di marzo 2002 ed al 6,6% di febbraio 2003. Lancia ha invece immatricolato 12.506 auto, in crescita (+24,1%) rispetto alle 10.074 unita' di marzo 2002. La quota di mercato del marchio e' salita allo 0,8% contro il 0,6% di marzo 2002. Per quanto riguarda infine Alfa Romeo, le immatricolazioni in marzo sono scese dell'1,7% a 16.272 unita' (16.547 in marzo 2002), per una quota di mercato dell'1,0% (1,1% nel marzo 2002). Complessivamente il gruppo Fiat ha immatricolato nell'Unione europea 312.296 vetture nel corso del primo trimestre 2003, il 13,3% in meno rispetto ai primi tre mesi del 2002, per una complessiva quota di mercato dell',8,2% contro il 9,3% dell'anno precedente. Anche il gruppo General Motor ha registrato un risultato lievemente negativo in marzo: le immatricolazioni sono infatti diminuite dello 0,3% per un totale di 171.599 unita' ed una quota di mercato del 10,8% (11% in marzo 2002). Performance negative sono state ottenute anche dal Gruppo Volkswagen (-2,6% e 258.455 unita' immatricolate), da Renault (-3% e 157.736 unita'), DaimlerChrysler (-0,6%) e Bmw (-2,2%). Segno piu' invece per Psa Peugeot-Citroen, che in marzo ha immatricolato nell'Unione europea 243.873 auto (+15,3%), e Ford (+3% e 194.001 unita'). Marzo e' stato, infine, un mese positivo per tutte le case automobilistiche orientali, sia giapponesi sia sudcoreane, che hanno messo tutte a segno buoni risultati. Le case giapponesi hanno complessivamente immatricolato nell'Unione europea 207.917 unita', il 7,5% in piu' rispetto a marzo 2002. Mazda e Honda sono risultate, fra le nipponiche, quelle che hanno guadagnato di piu' (rispettivamente +20,0% e +21,3%). I costruttori sud coreani hanno invece immatricolato in marzo 51.606 unita', il 22,4% in piu' rispetto a marzo 2002. La Kia da sola lo scorso mese ha guadagnato il 64,2%, contro il +21,7% della Hyundai.

AUTO: +2% IMMATRICOLAZIONI UE A MARZO, +27,4% ITALIA

ROMA 11 APR - Il dato di marzo, spiega l'Acea, ''indica che il mercato non ha risentito molto del conflitto in Iraq''. Lo scorso mese, solo nell'Unione europea sono state immatricolate complessivamente 1.562.501 auto, il 2,4% in piu' rispetto al 1.526.091 del 2002. La medaglia d'oro va all'Italia, che ha messo a segno l'incremento maggiore: nel Belpaese sono infatti state immatricolate 269.800 vetture, il 27,4% in piu' rispetto a marzo 2002. Fanalino di coda e' invece risultato essere il Portogallo, dove il mercato dell'auto ha registrato una pesante battuta d'arresto: 17.749 auto immatricolate con un calo del 24,4% rispetto all'anno precedente. Non va molto meglio in Danimarca, dove il mercato dell'auto e' sceso del 23,2% a 7.870 unita'. In Europa Occidentale (Ue piu' Norvegia, Svizzera, Islanda ed Efta), le immatricolazioni sono invece ammontate a 1.592.973 unita', il 2% in piu' rispetto a marzo 2002. In particolare, in Islanda le immatricolazioni hanno registrato un'impennata del 58%, a fronte del -18,5% della Svizzera e del 14,3% dell'Efta. Complessivamente nel primo trimestre 2003, le immatricolazioni di auto nuove in Europa sono scese del 2,4% (-2,2% in Ue-15), conclude l'Acea, in linea con le previsioni. Gli unici mercati che hanno registrato un trend positivo sono stati: Finlandia (+23%), Svezia (+9,5%), Italia (+5,8%) ed Austria (+2,4%).

(Aggiornato il 10 Aprile 2003 ore 09:10)

 

FIAT:-10% IMMATRICOLAZIONI FEBBRAIO, PESA STOP TERMOLI

ROMA 5 MAR - Le immatricolazioni del gruppo Fiat sono state pari in febbraio a 59.040 unita', in calo del 10,09% rispetto a febbraio 2002 (che si era chiuso a quota 65.666). Ad incidere negativamente sul risultato del gruppo del Lingotto e' stato in parte lo stop delle linee di produzione di motori dello stabilimento di Termoli, che ha causato la perdita produttiva di oltre 40.000 vetture, principalmente Fiat Panda, Fiat Punto e Lancia Y. La fermata di Termoli e' stata provocata dall'alluvione dello scorso 25 gennaio. In febbraio le immatricolazioni del solo marchio Fiat sono ammontate a 43.360 unita', il 12,64% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. La quota di mercato del marchio e' stata invece pari al 20,25%, in flessione quindi rispetto al 25,05% di febbraio 2002. Stabile Alfa Romeo, che lo scorso mese ha immatricolato 7.670 auto, a fronte delle 7.669 del febbraio 2002. La variazione e' stata quindi positiva per lo 0,01%. In febbraio, l'Alfa Romeo ha conquistato una quota di mercato pari al 3,58%, a fronte del 3,87% dello stesso mese dell'anno precedente. Per quanto riguarda infine Lancia, le immatricolazioni del marchio sono scese del 4,03% a quota 8.010 unita' (8.346 unita' in febbraio 2002). La quota di mercato della Lancia e' passata dal 4,21% di febbraio 2002 all'attuale 3,74%.

(Aggiornato il 05 Marzo 2003 ore 09:10)

 

Nominato il nuovo CDA, Morchio ad, Barberis vicepresidente

Torino 26 Feb - Dopo le dimissioni di Fresco, la presidenza va a Umberto Agnelli. Anche Luca Cordero di Montezemolo nel consiglio d'amministrazione.

Giuseppe Morchio amministratore delegato, Alessandro Barberis vice presidente e Luca Cordero di Montezemolo nel Cda Fiat. Queste le nomine che verranno effettuate al Cda del Lingotto di domani, come precisa un comunicato congiunto Ifi-Ifil.

"Ifi e Ifil, a seguito dell'intenzione manifestata dall'avvocato Paolo Fresco di indicare alla presidenza della Fiat il dottor Umberto Agnelli, precisano che lo stesso dottor Agnelli proporrà al prossimo Consiglio di amministrazione Fiat, al fine di rafforzare il vertice della società ed accelerare i programmi di rilancio industriale, la cooptazione in consiglio dell'ingegner Giuseppe Morchio e la sua nomina ad amministratore delegato del gruppo”, recita il comunicato diffuso. “Verrà proposto al consiglio di nominare vice presidente, l'ingegner Alessandro Barberis, che collaborerà con il presidente e con l'amministratore delegato nel rilancio del gruppo. L'avvocato Franzo Grande Stevens, consulente legale del gruppo, rimarrà nel consiglio di amministrazione della società. Sarà anche proposta la nomina a consigliere di amministrazione dell'avvocato Luca Cordero di Montezemolo".

Giuseppe Morchio, nato a Rapallo 55 anni fa, ha lavorato per 21 anni in Pirelli. E' stato consigliere d’amministrazione dell'Enel ed è consigliere del Banco di Desio e della Brianza.

(Aggiornato il 26 Febbraio 2003 ore 19:00)

 

TERMINI IMERESE, RIPRENDE LA PRODUZIONE

PALERMO 24 FEB - Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese ha riaperto stamane: alle 6 infatti è stata riattivata la linea di produzione della Punto. Gli operai si sono presentati davanti alla fabbrica già poco dopo le 5. Visi allegri, sorridenti, battute, i lavoratori sono stati ripresi da numerose telecamere di emittenti televisive e fotografi. Per il primo turno sono al lavoro 800 operai a cui se ne sostituiranno circa mille nel secondo. La fabbrica, che da cinque mesi non era in produzione, rimarrà aperta, secondo gli accordi siglati tra Fiat e governo fino al 7 marzo. Quindi si fermerà per altri 10 giorni e riprenderà fino al 4 aprile. Riaprirà quindi in settembre con una linea di produzione ed un unico turno. Tra i sindacalisti serpeggia l' ipotesi di scioperare in queste settimane di riapertura. Il delegato locale della Fiom, Roberto
Mastrosimone, ha detto che «questo è un giorno molto importante e sentito dagli operai che sono riusciti a modificare il piano industriale con le loro lotte».

(Aggiornato il 24 Febbraio 2003 ore 15:00)

 

ALFA, PROTESTA LAVORATORI ARESE A FIERA MILANO IL 21

MILANO 18 FEB - I lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese sfileranno davanti a Fiera Milano in occasione della prossima rassegna 'Progetto Citta'' prevista per venerdi' 21 febbraio. E' quanto riferisce una nota diffusa dallo Slai Cobas dell'Alfa Romeo di Arese. I lavoratori - si legge sulla nota - dopo aver sfilato nel capoluogo lombardo in occasione dello sciopero generale indetto dalla sola Cgil, andranno in corteo alla Fiera di Milano dove, in occasione di 'Progetto Citta'', il gruppo del Lingotto terra' una conferenza stampa su 'Fiat Auto per l'ambiente e la mobilita' sostenibile'. Tra le motivazioni dell'iniziativa, lo Slai Cobas cita il fatto che ''la Fiat, dopo aver intascato soldi a palate per l'Alfa Romeo e l'auto ecologica, dopo aver chiuso decine di aziende lombarde, ora ha buttato sulla strada proprio i lavoratori che costruivano la Multipla a metano e si appresta a chiudere tutta Arese''. Gli organizzatori della rassegna, poi, - secondo il sindacato di base - ''in 4 giorni discutono di tutto ad eccezione dei lavoratori'', mentre la giunta regionale della Lombardia ''non fa nulla per difendere i lavoratori lombardi di fronte alla Fiat, che chiude aziende prendendo soldi dalla collettivita' e trasferisce lavorazioni fuori dall'Alfa Romeo''.

(Aggiornato il 18 Febbraio 2003 ore 16:00)

 

SNECMA, PRONTI A COMPERARE AVIO CON PARTNER ITALIANO

PROBABILMENTE E' FINMECCANICA

PARIGI 18 FEB - Snecma e' interessata a comprare Fiat Avio assieme a un partner italiano. Lo ha indicato il gruppo pubblico francese che gia' in passato era stata vicina a un ravvicinamento con Fiat Avio. E' la prima volta che Snecma esprime formalmente la sua disponibilita' all'acquisizione. Il partner italiano potrebbe essere Finmeccanica che, secondo fonti stampa, sarebbe interessata a comprare Fiat Avio con un partner straniero. Snecma ha indicato di avere a sua disposizione 1 miliardo di euro per acquistare il 50% di FiatAvio. Il gruppo francese ha anche indicato come possibile partner sia Finmeccanica che Fiat, nel caso il gruppo torinese volesse cedere solo parzialmente FiatAvio. Il presidente di Snecma, Jean-Paul Bechat ha dichiarato oggi nel corso di una conferenza stampa sui risultati del gruppo di valutare Fiat Avio attorno a un anno di fatturato che nel 2001 e' stato di 1,6 miliardi. ''Il messaggio e' chiaro: se vogliamo acquistare FiatAvio dobbiamo necessariamente trovare un partner italiano'' ha detto Bechat secondo cui il governo italiano sta cercando di evitare una scalata da parte di un gruppo straniero. Sulla posizione di Finmeccanica riguardo a Fiat Avio non ci sono indicazioni ufficiali e non viene fatto nessun commento sull'interesse espresso oggi da Snecma. Ieri il direttore finanziario di Finmeccanica Alessandro Pansa aveva detto che Fiat Avio ''rappresenta una attivita' non lontana dalla realta' di Finmeccanica, occorre capire se puo' rappresentare un valore aggiunto''. Un primo esame della possibile acquisizione e' stato fatto, aveva confermato indirettamente Pansa spiegando che ''Finmeccanica ha un ufficio apposta per guardare tutto quello che esiste sul mercato. Le carte pubbliche sono state guardate, tuttavia studi approfonditi di valutazione su Fiat Avio non esistono, non abbiamo ancora nessun dossier''. Un dossier che pero' potrebbe essere stato aperto nella riunione del consiglio di amministrazione di Finmeccanica che si e' svolto questa mattina. Snecma non ha indicato nessuna tabella di marcia dei negoziati. Il gruppo ha solo precisato di essersi mosso dopo che la famiglia Agnelli ha comunicato ufficialmente l'intenzione di vendere FiatAvio. Bechat ha pero' precisato che se i negoziati non dovessero andare nel giusto verso, Snecma abbandonerebbe l'operazione che, ha detto, non e' vitale per il suo gruppo. Tra i settori che un ravvicinamento tra i due gruppi potrebbe rafforzare vi e' quello spaziale in cui hanno gia' una collaborazione come Europropulsion.

(Aggiornato il 18 Febbraio 2003 ore 15:00)

 

FIAT CASSINO; NIENTE MOTORI, FABBRICA RIAPRE GIOVEDI

CASSINO (FROSINONE) 17 FEB - Lo stabilimento della Fiat di Cassino, chiuso da oggi fino a mercoledi' per mancanza di motori, dovrebbe riprendere la produzione della Stilo con il primo turno delle 6 di giovedi' mattina. I lavoratori sono stati messi in cassa integrazione straordinaria. La chiusura della fabbrica e' stata determinata dal mancato arrivo dei motori dagli impianti di Termoli (Campobasso), a causa degli allagamenti delle settimane scorse per il maltempo, e dallo stabilimento della Turchia che produce i motopropulsori per i modelli diesel e 1600. Venerdi' lo stabilimento Fiat si fermera' di nuovo per uno sciopero nazionale di 8 ore indetto dalla Cgil a sostegno del declino dell'industria. Nei settori metalmeccanici e dell'edilizia lo sciopero sara' di 8 ore mentre negli altri di quattro. Per venerdi'mattina la Cgil ha organizzato un sit-in di lavoratori a Frosinone davanti alle sedi della Prefettura e dell'Unione Industriale.

(Aggiornato il 17 Febbraio 2003 ore 19:20)

 

TORO E FIAT AVIO, CESSIONI DA 4 MILIARDI DI EURO

TORINO 17 FEB - Potrebbero portare nelle casse della Fiat circa 4 miliardi di euro. Toro Assicurazioni e Fiat Avio sono i due ''gioiellini'' del Gruppo che verrebbero sacrificati per portare nuove risorse finanziarie. Un sacrificio non da poco. Sono realta' vitali e robuste, che operano in due settori in cui il Lingotto e' da sempre presente (la Toro ha preso il posto della Sai). Toro e' il terzo gruppo assicurativo italiano, opera in tutti i rami ed e' attiva sui mercati esteri, in particolare in Francia, dove ha le compagnie Continent e Guardian Vie, e poi in Brasile e il Polonia. Ha chiuso il 2001 con una raccolta premi che ha raggiunto i 5.751 milioni di euro e con un utile netto di 152. Il patrimonio netto e' di 1.826 milioni di euro. Ha 3.200 dipendenti e 1.480 agenti. La tedesca Munich Re e la francese Axa si sarebbero fatte avanti. Sono due colossi europei delle assicurazioni, in grado di reggere un esborso che, secondo valutazioni finanziarie, potrebbe aggirarsi sui 2-2,5 milioni di euro. Ma per ora pare che i primi contatti non abbiano portato a risultati considerati soddisfacenti dalla Fiat. Si era anche parlato di un interessamento di Allianz-Ras, mentre si dice che stiano studiando il dossier Toro compagnie italiane come Unipol (d' intesa con la Hopa di Emilio Gnutti) e la Cattolica Assicurazioni. Non e' ancora chiaro il destino della quota di Capitalia (6,6%) detenuta dalla Toro; potrebbe essere rilevata da Ifil. Per Fiat Avio vi sarebbero, invece, tre pretendenti: il fondo americano Carlyle, il gruppo aereospaziale francese Snecma e l' italiana Finmeccanica, questi ultimi due potrebbero allearsi e fare un' offerta concordata. L' entrata in scena di Finmeccanica sarebbe caldeggiata da ambienti governativi, per mantenere almeno in parte italiana una societa' che opera anche nel settore della difesa con programmi ''riservati''. ''Le carte pubbliche sono state guardate, tuttavia studi approfonditi di valutazione su Fiat Avio non esistono, non abbiamo ancora nessun dossier'', ha oggi sostenuto Alessandro Pansa, direttore finanziario di Finmeccanica. Fiat Avio ha 5.200 dipendenti, 9 stabilimenti in Italia e 5 all' estero. Costruisce motori aeronautici, civili e militari ed e' partner nel settore spazio del programma Ariane. Le banche d' affari le hanno dato un valore tra 1,5 e 1,8 miliardi di euro.

(Aggiornato il 17 Febbraio 2003 ore 15:30)

 

TERMINI IMERESE; PRODUZIONE RIPRENDERA' 24 FEBBRAIO

PALERMO 17 FEB - Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese riprendera' la produzione il 24 febbraio. Lo ha comunicato il delegato della Fiom, Roberto Mastrosimone, al termine di una riunione con i dirigenti della fabbrica.

(Aggiornato il 17 Febbraio 2003 ore 13:30)

 

EPIFANI, GOVERNO NON HA PIU' VOCE IN CAPITOLO

ROMA 11 FEB - Sulla crisi Fiat ''il governo non ha piu' voce in capitolo''. Ne e' convinto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, che giudica grave la totale mancanza di trasparenza nel modo in cui la vicenda della casa automobilistica torinese viene gestita. ''Quando il governo dice che il piano Fiat va bene e lo fa suo - ha detto Epifani chiudendo i lavori del convegno della Cgil sulla politica industriale - si preclude qualunque possibilita' di governare il processo di superamento della crisi. Oramai - ha aggiunto - ogni giorno siamo di fronte a una nuova cordata, a un nuovo piano, a una continua rinegoziazione dell'accordo con Gm, ma nessuno sa nulla su quello che realmente succede. Di certo si sta lavorando per cambiare il piano e il governo oramai non ha piu' voce in capitolo o l'autorita' per fare nulla, neanche di accogliere una nostra richiesta di convocazione''.

(Aggiornato il 11 Febbraio 2003 ore 17:25)

 

Fiom, oltre 7000 esuberi indotto auto provincia Torino

95 imprese in crisi con piu' di 20.000 addetti

TORINO 11 FEB - Sono gia' piu' di 7.000 gli esuberi nelle aziende dell'indotto auto della provincia di Torino provocati dalla crisi Fiat, denuncia la Fiom torinese. Le imprese in crisi sono 95, con un totale di 20.587 addetti: gli esuberi sono 5.122, dei quali 1.222 gia' dichiarati e 2.160 lavoratori in mobilita', mentre circa 1.700 sono in cassa integrazione 'senza possibilita' di rientro'.

(Aggiornato il 11 Febbraio 2003 ore 16:40)

 

FIAT-IVECO, BENE IL SETTORE CAVA-CANTIERE, +29% IN ITALIA

NEL 2002 L'IVECO HA VENDUTO 2.400 MEZZI SUL MERCATO ITALIANO

TORINO 11 FEB - Nel 2002 l'Iveco ha ottenuto nel settore cava-cantiere ''risultati molto positivi''. Lo ha detto oggi a Torino in una conferenza stampa Ottavio Gioglio, direttore commerciale della B.U. Trucks del mercato Italia della societa' del Gruppo Fiat. All'incontro era presente anche il neo general manager del mercato nazionale, Stefano Sterpone. ''Grazie alla completezza di gamma e alla qualita' del prodotto - ha precisato - le immatricolazioni Iveco hanno superato le 2.400 unita', realizzando una crescita del 29% circa rispetto al 2001. Un incremento superiore a quello del mercato globale che si e' attestato al 18% con un totale di 6.200 veicoli. La quota di mercato Iveco in Italia e' stata quindi del 39,3%, con una crescita di quasi 3,5 punti rispetto alla chiusura dell'anno precedente. Un successo costruito principalmente gia' nel primo semestre dell'anno, e poi ulteriormente consolidato''. Gioglio ha poi sottolineato che ''in Italia il mercato dei veicoli cava-cantiere ha attraversato nell'ultimo quinquennio una fase di forte espansione, triplicando i volumi del 1997, anno di forte crisi del settore''. ''Le immatricolazioni del 2002 salite a 6.200 veicoli - ha spiegato - testimoniano il buon stato di salute del settore, favorito dal positivo andamento dell'edilizia e delle attivita' legate alle opere pubbliche. Anche nel 2003 questi settori sembrano essere in controtendenza rispetto agli altri aggregati economici. Pertanto, nonostante uno scenario fortemente incerto, Iveco ritiene che il mercato del cava-cantiere in Italia possa ancora registrare un incremento, anche se non dello spessore di quello registrato l'anno scorso''. La gamma EuroTrakker e' stata totalmente rinnovata in questi ultimi anni con l'introduzione dei motori Cursor 13, del cambio EuroTronic 2, dei freni a disco anteriori e dei freni a tamburo Duo-Duplex posteriori. ''Oltre alle versioni EuroTrakker dedicate al 'mezzo d'opera' - e' stato precisato nella conferenza stampa - Iveco dispone di una serie di veicoli, normalmente commercializzati in altri Paesi europei, che sono dotati di ponti, sospensioni e telai dimensionati per l'utilizzo esclusivo ai pesi previsti dal codice della strada. In questa 'gamma parallela' sono disponibili, oltre ai veicoli 6x4 e 8x4x4, modelli 4x2 e 4x4, sia in versione cabinato sia in versione trattore. Questi ultimi hanno gia' trovato impiego anche in Italia per missioni particolarmente gravose''. Nell'ambito dell'incontro e' stato anche festeggiato l'equipaggio Mattia Merola-Angelo Fumagalli-Loris Pilatti che, con un EuroTrakker, ha partecipato alla recente Parigi-Dakar, dove ha conquistato il 17/o posto. In realta' l'equipaggio italiano avrebbe potuto terminare la gara all'undicesimo, ma, un ''fuori tempo massimo'' di 3' accusato in una tappa, ha fatto prendere al team una penalita' di 12 ore.

(Aggiornato il 11 Febbraio 2003 ore 16:30)

 

FIAT-IVECO SPA VARA AUMENTO PER RINNOVO STABILIMENTO FOGGIA

DA 250 MLN EURO, INTERAMENTE SOTTOSCRITTO DA HOLDING IVECO N.W.

TORINO 11 FEB - Per finanziare gli investimenti previsti nello stabilimento di Foggia, Iveco Spa deliberera' il 25 febbraio prossimo un aumento di capitale a pagamento da 250 milioni di euro, che sara' interamente sottoscritto dalla holding di controllo, di diritto lussemburghese, Iveco N.V.. L' operazione, che e' stata confermata da fonti aziendali, rientra nell' accordo di programma sottoscritto nel dicembre scorso dall' Iveco con il ministero per le attivita' produttive. Anche attraverso l' utilizzo di fondi statali e comunitari, Iveco rinnovera' completamente lo stabilimento di Foggia destinato alla produzione dei motori diesel leggeri per Daily e Ducato. Lo stabilimento Iveco-Sofim di Foggia occupa oltre 1.700 lavoratori, tra impiegati e operai. Gli operai sono piu' di 1.500, di cui 340 assunti con contratto a termine mentre gli impiegati sono oltre 200 di cui 13 hanno contratti di lavoro interinale. Nell' azienda vengono prodotti motori diesel di nuova generazione al ritmo di 1.040 al giorno, per veicoli industriali venduti a Iveco, Renault e Sevel, mentre parte di essi sono destinati al mercato sudamericano. Nei mesi scorsi l' azienda ha fatto fare alcuni giorni di cassa integrazione dopo che la produzione e' passata da 24.200 motori diesel mensili a 21.200. Una contrazione che e' stata causata dal mancato di ritiro di tremila motori da parte della Sevel, una delle aziende del gruppo Fiat Auto.

(Aggiornato il 11 Febbraio 2003 ore 12:00)

 

FIAT AUTO, 169 E 350 LE DUE FIAT DEL NUOVO CORSO TORINESE

NOME E VOLTO DEI DUE PROGETTI SARANNO SVELATI A GINEVRA

TORINO 3 FEB - Il nome e' ancora top secret, ma la 169 e la 350, queste le sigle dei due progetti che all' interno della Fiat contraddistinguono la nuova city-car e il B-Mpv che debutteranno a marzo al salone di Ginevra, hanno l'obiettivo di ''rinnovare la tradizione e l'orgoglio della Fiat nelle utilitarie e nelle compatte''. L' ha sottolineato oggi ad Orbassano (Torino) Gianni Coda, presidente della Business Unit Fiat-Lancia e veicoli commerciali, a margine della presentazione del nuovo motore diesel 1.3 Multijet 16v che le due vetture utilizzeranno per prime. Anche se il volto definitivo delle auto sara' svelato solo in Svizzera, stamane, pur camuffate, sono state mostrate in anteprima alla stampa specializzata italiana. ''Sono auto - ha spiegato Coda - coerenti con la nostra missione. Si tratta di vetture pratiche, accessibili, non convenzionali e ricche di soluzioni intelligenti''. ''Per il futuro di Fiat Auto - ha aggiunto - abbiamo gli strumenti, la forza, la fiducia e un team motivato per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti''. La nuova city-car, e' stato spiegato stamattina, sara' un' auto compatta nelle dimensioni (3,54 x 1,58 m), sorprendente per l'abitabilita', intelligente nelle soluzioni come il cambio e frizione robotizzati e il tasto funzione ''economy'' per il massimo risparmio di carburante. La vettura avra' un prezzo di acquisto e un costo di gestione assolutamente concorrenziali, ma sara' anche completa nelle dotazioni: dal climatizzatore all'Abs, dall'Esp al navigatore satellitare, al tetto trasparente sky-dome. ''Non sara' da meno - e' stato spiegato - l'altro modello, che sara' un vero monovolume, con grandi spazi interni e un ingombro esterno sostanzialmente uguale a quello di un'auto del segmento B. Si trattera', infatti, di una vettura 'trasversale' alle tradizionali classi di mercato, capace di attrarre clienti anche da fasce di mercato piu' alte e in qualche modo di creare un nuovo sottosegmento. Per farlo, puntera' su una linea moderna e accattivante, ben cinque motorizzazioni tra benzina e diesel, contenuti di prodotto come il cambio robotizzato, sei airbag e il climatizzatore automatico multizona''.

(Aggiornato il 03 Febbraio 2003 ore 16:45)

 

FIAT AUTO, ARRIVA IL 1.3 MULTIJET 16V, IL DIESEL DEL RILANCIO

SARA' UTILIZZATO DAI NUOVI MODELLI DELLA CASA TORINESE

TORINO 3 FEB - E' il top che ci possa essere attualmente al mondo in fatto di dimensioni, potenza, robustezza ed emissioni: cosi' la Fiat Auto definisce il nuovo motore diesel ''common rail'' di seconda generazione 1.3 Multijet 16v che e' stato presentato oggi al Centro ricerche Fiat di Orbassano (Torino) e che fara' il suo esordio sul mercato nel secondo semestre del 2003. L' inedito baby-propulsore, che sara' prodotto in Polonia e per cui sono stati investiti 400 milioni di euro, e' il primo realizzato da Fiat-Gm Powertrain, la joint venture fra Fiat Auto e General Motors che pensa di farne un ''cavallo di battaglia'' costruendone ben 500 mila esemplari l' anno (complessivamente per le due case automobilistiche). Sara' il motore della ''small'' che andra' a sostituire Panda e Seicento e del nuovo monovolume di segmento B (quello delle vetture come la Punto). Due vetture che saranno presentate a marzo al salone dell' automobile di Ginevra. Nel 2003 sara' inoltre utilizzato dalla nuova Lancia Y e dalla Punto. Gm invece lo destinera' alla Opel. Il 1.3 Multijet 16v, che risponde alle normative ecologiche europee Euro 4, e' un propulsore a 4 cilindri in linea di 1.251 cc, con un alesaggio di appena 69,6 mm e una corsa ''lunga'' di 82 mm. Le valvole sono quattro per cilindro e sono azionate direttamente da un doppio albero a camme in testa. La potenza massima e' di 51 Kw a 4.000 giri/min (70 Cv) e la coppia erogata di 180 Nm a soli 1.750 giri/min. Tra le caratteristiche costruttive che distinguono il nuovo propulsore ci sono la distribuzione a catena con comando a bilanciere, le punterie idrauliche, il basamento in ghisa con sottobasamento in alluminio, la testa in alluminio, l' albero motore e le bielle in acciaio. La capacita' di produzione dello stabilimento polacco e' di 2.400 unita' al giorno. Nel 2003 il solo marchio Fiat conta di utilizzare 80 mila propulsori multijet, mentre nel 2005 la cifra dovrebbe ammontare a 280 mila. Per il proprio rilancio, Fiat Auto ha previsto investimenti per 2,6 miliardi di euro l' anno dal 2003 al 2005 e altri 150 milioni di euro annuali destinati a potenziare la rete di vendita sia in Italia sia in Europa. Le novita' di prodotto saranno complessivamente 21 entro il 2005.

(Aggiornato il 03 Febbraio 2003 ore 13:30)

 

R. BERGER, CONSULENZA PIANO RILANCIO CONCESSIONARI FIAT

MILANO 3 FEB - E' stato affidato alla casa di consulenza tedesca Roland Berger lo studio del piano di rilancio dei concessionari auto della Fiat in Europa. ''E' un progetto che deve partire nei prossimi giorni - ha affermato Mariano Frey, presidente della Berger in Italia - si tratta di un lavoro lungo e impegnativo che ci terra' impegnati alcuni mesi. La Fiat - ha aggiunto - deve migliorare la gestione della distribuzione, aumentarne la capacita', l'efficienza, la penetrazione.''. Il piano di ristrutturazione della rete di distribuzione e' focalizzato sui concessionari in Italia, Germania, Gran Bretagna. La Roland Berger si era gia' occupata della Fiat con una consulenza al ministero delle Attivita' Produttive sul piano industriale del Lingotto.

(Aggiornato il 03 Febbraio 2003 ore 13:25)

 

MERCATO; CODA, QUOTA OLTRE 30%

TORINO 3 FEB - Nel corso della conferenza stampa che si e' tenuta stamane al Centro ricerche Fiat di Orbassano (Torino) per la presentazione del nuovo motore diesel, Coda ha poi spiegato che ''tutti e tre i marchi si sono comportati bene''. ''I risultati ci stanno confortando oltre le previsioni'', ha aggiunto. Il dato sulle vendite di auto in Italia in gennaio lo si sapra' ufficialmente solo mercoledi' prossimo, quando sara' diffuso dalla ministero dei Trasporti. Gia' sabato, pero', le anticipazioni indicavano che il Gruppo Fiat aveva recuperato quote rispetto all' ultime mese del 2002, quando era sceso al 27,8%. Sotto il livello del 30% la Fiat era scivolata da settembre, quando registro' una penetrazione del 28,7%. Ad agosto aveva ancora una quota di mercato del 30,2%.

(Aggiornato il 03 Febbraio 2003 ore 13:20)

 

STABILIMENTO MELFI RIAPRE DOMANI

IMPIANTO CHIUSO DA SABATO PER MANCATO ARRIVO MOTORI DA TERMOLI

MELFI (POTENZA) 28 GEN - Riapre domani con il turno delle 6 lo stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat. Lo stabilimento e' fermo dalle 19 di sabato 25 gennaio a causa nel mancato arrivo dei motori per le autovetture che vengono prodotti nell' impianto della Fiat di Termoli (Campobasso) bloccato a causa del maltempo.

(Aggiornato il 28 Gennaio 2003 ore 16:00)

 

AGNELLI: UMBERTO E JONH, DOPO IL LUTTO RITORNO AL LAVORO

TORINO 27 GEN - Alle 8 ha varcato il portone del palazzotto neoclassico dove ha l' ufficio. Umberto Agnelli ha iniziato cosi' la sua prima giornata di lavoro da nuovo ''patriarca'' della famiglia, dopo i giorni dedicati al lutto per la scomparsa del fratello Giovanni. Lo stesso ha fatto il nipote John Philipp Elkann che, piu' o meno alla stessa ora, si e' presentato alla Palazzina del Lingotto, sede degli uffici centrali della Fiat. Non era solo una frase di circostanza quella detta dal presidente dell' azienda, Paolo Fresco, sabato scorso, mentre oltre 100 mila torinesi sfilavano davanti alla bara dell' Avvocato: ''Credo che la maniera migliore di onorare la sua memoria e' di mettersi tutti al lavoro per superare questi momenti difficili. E' quello che lui vorrebbe''. Questa e' la mentalita' e, infatti, stamane non vi sono stati momenti celebrativi: al quarto piano della palazzina del Lingotto,dove il presidente d' onore aveva il suo ufficio, tutto si e' svolto come se fosse una giornata ''normale''. Fresco, l' amministratore delegato Alessandro Barberis, lo stesso Jonh hanno preso posto nei loro uffici di buon mattino, cosi' come tutti i loro collaboratori. Quello del presidente d' onore, d' angolo, nel lato sud della palazzina, e' rimasto chiuso: lo era ormai da qualche mese. L' ufficio di Umberto Agnelli e' invece nella sede delle finanziarie Ifi-Ifil, in corso Matteotti nel centro cittadino. Vi lavorano una trentina di ''fedelissimi'', a cominciare dall' amministratore delegato Gabriele Galateri. Si trova in corso Matteotti nel centro di Torino. E' un palazzo che il ''Dottore'' conosce bene, visto che i suoi genitori li' avevano la loro residenza. ''Ha dedicato la mattinata ai ringraziamenti alle istituzioni presenti ieri al funerale del fratello - hanno detto i suoi collaboratori - una partecipazione vasta e sentita, di cui e' particolarmente grato. Cosi' come l' ha molto colpito il cordoglio della gente comune''. Umberto e' giunto in corso Matteotti con la solita Lancia Thesis blu, proveniente dalla Mandria, il grande parco alle porte di Torino un tempo riserva di caccia dei Savoia, dove ha la sua villa. Il pomeriggio l' ha dedicato a colloqui e riunioni con gli esperti per l'analisi della situazione, dopo la decisione di venerdi' scorso dell' accomandita ''Giovanni Agnelli e C.'' (la societa' che raggruppa tutti i numerosi rami della famiglia) di accogliere la sua richiesta di un aumento di capitale da 250 milioni di euro. La sua prima preoccupazione e' il consolidamento della ''Giovanni Agnelli e C.'' e delle due finanziarie, presupposto indispensabile per poter poi dare al Gruppo Fiat le risorse necessarie alla sua riorganizzazione. L' Accomandita controlla infatti il 100% delle azioni ordinarie dell' Ifi, che, insieme ad Ifil, controlla circa il 30% di Fiat. ''Si e' ancora in una fase di analisi'', fanno sapere ambienti vicini al Dottore. C' e' da definire bene la proposta da sottoporre al consiglio dell' accomandita, cui spetta il compito di convocare l' assemblea per l' approvazione dell' aumento di capitale. D' altronde, gli eventi sono precipitati durante la scorsa settimana.''Nei prossimi giorni - si apprende sempre in ambienti vicini a Ifi-Ifil - Umberto non si muovera' da Torino, lo aspetta un lavoro molto impegnativo''. Anche per John, che in Fiat ricopre l' incarico di membro del Comitato Audit (incaricato di controllare l' amministrazione e la finanza del Gruppo), molto e' cambiato con gli eventi degli ultimi giorni. Ora e' lui che a soli 26 anni ha in mano la quota piu' consistente della ''Giovanni Agnelli e C.''. L' aumento di capitale potrebbe cambiare qualcosa negli equilibri azionari interni ed anche questo e' un fatto di cui ora deve occuparsi in prima persona.

(Aggiornato il 27 Gennaio 2003 ore 18:00)

 

FIAT AUTO-PSA, DUE NUOVE GAMME DI COMMERCIALI DAL 2006

INTESA SCADE NEL 2017, INVESTIMENTO DI 1,7 MILIARDI DI EURO

TORINO 27 GEN - Due nuove gamme di veicoli commerciali leggeri saranno commercializzati, a partire dal 2006, nell'ambito della collaborazione tra la Fiat Auto e il Gruppo Psa che nel febbraio dello scorso anno e' stata prorogata fino al 2017. ''I due prodotti - precisa il Gruppo torinese - saranno fabbricati negli stabilimenti Sevel di Val di Sangro, in Italia, e Valenciennes, in Francia. Nel primo saranno prodotti i modelli che sostituiranno gli attuali Fiat Ducato, Peugeot Boxer e Citroen Junper, mentre il secondo fabbrichera' i successori degli odierni Fiat Scudo, Peugeot Expert e Citroen Jumpy''. Dal 1978, anno di avvio della collaborazione, ad oggi sono stati prodotti 2,5 milioni di Ducato, Boxer e Jumper nello stabilimento di Val di Sangro e circa 600 mila veicoli - tra Scudo, Expert e Jumpy - a Valenciennes. Nell'ambito della nuova fase di collaborazione i due gruppi hanno deciso di investire circa 1,7 miliardi di euro, dei quali piu' di un miliardo sara' destinato all'impianto italiano, dove la produzione annua sara' di 260 mila unita'. La fabbrica di Valenciennes, invece, produrra' 130 mila unita' l'anno.

(Aggiornato il 27 Gennaio 2003 ore 16:30)

 

IL RILANCIO DELLA LANCIA, DALLA NUOVA Y ALLA 'PREMIUM'

PREVISTI 700 MLN DI EURO DI INVESTIMENTI ENTRO IL 2005

TORINO 27 GEN - Per prima arrivera' al prossimo salone di Ginevra la Nuova Y, poi a settembre debuttera' a Francoforte un ''prodotto simbolo'', una concept car erede della mitica Fulvia Coupe' che sara' prodotta solo in 2000 pezzi. Nel 2004 sara' commercializzata la nuova Compact Mpv e, nel 2005, debuttera' la vettura ''Premium'' del segmento D (medio-alto) stilizzata da Giugiaro. E' in pieno fermento il marchio Lancia, che vuole cambiare pagina alla sua immagine investendo 700 milioni di euro entro il 2005. ''Intendiamo puntare - spiegano il nuovo direttore generale della Business Unit Lancia Fabrizio Longo, il direttore marketing Luca De Meo e il responsabile del Centro Stile Lancia Flavio Manzoni - sui segmenti ad alto potenziale di volumi e fatturato, ma occupandone la parte alta. Vogliamo inoltre sfruttare le piattaforme del Gruppo, ma con una piu' chiara strategia di sinergia e differenziazione. Inoltre - aggiungono - punteremo sullo sviluppo di 1 o 2 prodotti 'simbolo' ma con logiche industriali nuove''. Il lavoro intrapreso un anno fa dall'amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti e dal responsabile della Business Unit Gianni Coda comincia a dare i suoi frutti non solo sotto il profilo finanziario, ma anche sulla componente essenziale di Fiat Auto, il prodotto. Ed in questo senso il marchio Lancia sembra destinato a un rilancio in grande stile, che dovrebbe portare le 121 mila vendite previste nel 2003 alle 164 mila del 2005. ''Lancia - commentano i giovani manager che hanno la responsabilita' di questa sfida per il futuro - sara' un marchio Premium quando una nostra vettura generera' piu' redditivita' dello stesso prodotto Fiat. Lancia e' un'opportunita' per sperimentare nuove frontiere nella tecnologia, nel servizio al cliente e nuovi approcci di marketing, poiche' si tratta di un marchio con volumi limitati e i clienti di un marchio premium sono piu' ricettivi alle innovazioni. Lancia - aggiungono - e' l'arma della Business Unit nei segmenti dove l'immagine del marchio Fiat puo' ridurre le opportunita' di business. Lancia e' complementare a Fiat e non una conseguenza''. Il Piano gamma prodotti della Casa torinese prevede, oltre alle novita' in programma da qui al 2005, anche il rientro nel segmento C con la nuova Delta da sviluppare in parallelo con la futura Stilo. ''Intendiamo recuperare e valorizzare - precisano Longo, De Meo e Manzoni - i rapporti con i carrozzieri e i designer italiani storici della Lancia come ad esempio Giugiaro, Pininfarina o Zagato. Il nostro concetto forte e' l'italianita' della Lancia. Spesso - sottolineano - ci ripetiamo l'idea che l'Alfa Romeo sta alla Ferrari come la Lancia alla Maserati''. Il rilancio del marchio Lancia passa, oltre che dal piano gamma prodotti, anche da una ristrutturazione della rete in Italia, che ''entro il 2004 potra' contare su 150 imprenditori di fiducia'', e sull'individuazione all'estero ''di 50 aree strategiche in cui lavoreremo sui dealer in maniera molto forte''. ''Vogliamo creare - hanno sostenuto Longo, De Meo e Manzoni - una sorta di ambasciatori Lancia che non siano solo venditori ma uomini di relazioni. In questa direzione creeremo gli Image Point in collaborazione con i dealer locali''.

(Aggiornato il 27 Gennaio 2003 ore 15:10)

 

E' Morto L'Avvocato Agnelli ...

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(Aggiornato il 26 Gennaio 2003 ore 14:10)

 

CHIUDONO FAPA E SAT, AZIENDE TORINESI INDOTTO AUTO

SGOBIO (PDCI), MARONI CONVOCHI TAVOLO TRATTATIVA

TORINO 22 GEN - Chiudono due aziende torinesi dell'indotto Fiat, la Fapa e la Sat, entrambe di Beinasco. I lavoratori della Fapa, che produce portasci per auto, hanno scioperato otto ore e hanno bloccato i cancelli dello stabilimento, per protestare contro la decisione della proprieta' di cessare l'attivita' produttiva. Le 22 lavoratrici saranno messe in mobilita', ma - precisa la Fiom - si tratta di licenziamenti dal momento che non hanno i requisiti per andare in pensione. Sempre a Beinasco hanno scioperato i lavoratori della Sat (gruppo Stola) che hanno organizzato un presidio davanti alla fabbrica, dopo l'annuncio della liquidazione dell'azienda con il licenziamento dei 200 dipendenti. Per la Fiom di Torino ''sono i primi effetti drammatici della crisi Fiat'', mentre Pino Sgobio, deputato dei Comunisti italiani e componente della Commissione Lavoro della Camera, chiede l'intervento del ministro del Welfare, Roberto Maroni. ''Il ministro - osserva Sgobio - deve convocare urgentemente un tavolo di trattativa per individuare soluzioni alternative che salvaguardino i diritti e la dignita' dei lavoratori coinvolti''.

(Aggiornato il 22 Gennaio 2003 ore 16:35)

 

A MELFI IN PRIMAVERA RESTYLING PUNTO E NUOVA Y 10

POTENZA 22 GEN - Nella prossima primavera, nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat comincera' la produzione del restyling della Punto e, a giugno, quella della nuova Y 10. Lo hanno annunciato oggi, a Potenza, il responsabile delle relazioni esterne di Fiat, Stefano Davicino, e il direttore della fabbrica lucana, Fausto Bauco. Davicino e Bauco hanno confermato i programmi della Fiat per lo stabilimento di Melfi - non interessato dal piano di ristrutturazione del gruppo torinese - in un incontro con l' assessore alle attivita' produttive della Regione Basilicata, Carmine Nigro. Nello stabilimento di Melfi della Fiat lavorano circa cinquemila operai.

(Aggiornato il 22 Gennaio 2003 ore 15:50)

 

FIAT: FRESCO, 2003 ANNO ANCORA DIFFICILE

MANTENIAMO CIO' CHE PROMETTIAMO, PUNTANDO SOLO SU NOSTRE FORZE

ROMA 20 GEN - ''Nell'affrontare il 2003, che sara' un anno ancora difficile, dovremo puntare su una forte execution di cio' che abbiamo deciso di fare''. Lo ha detto il presidente della Fiat, Paolo Fresco, ai manager dell'azienda riuniti a Marentino. ''Non promettiamo piu' di quello che possiamo mantenere e manteniamo cio' che promettiamo. Non dobbiamo basarci sulla speranza di raggiungere i risultati, ma raggiungerli facendo leva solo sulle nostre forze e tenendo sotto controllo cio' che dipende da noi, a cominciare dai costi''. ''Sono convinto che si comincera' a intravedere presto la luce e che a partire dal 2003, ma soprattutto dal 2004, il Gruppo potra' riprendere un cammino di grande sviluppo'', ha aggiunto il presidente della Fiat parlando ai top manager del Lingotto.

(Aggiornato il 20 Gennaio 2003 ore 17:50)

 

FIAT: MENO DI 200 MLN PERDITA AUTO ULTIMO TRIMESTRE

ROMA 20 GEN - Nell'ultimo trimestre del 2002 Fiat Auto ha registrato una perdita operativa inferiore ai 200 milioni di euro a fronte dei 429 milioni del primo trimestre. E' quanto emerso nell'incontro di Marentino della Fiat.

 

FIAT: FRESCO, IPOTESI RICAPITALIZZAZIONE E SCISSIONE

TORINO 20 GEN - ''Sono allo studio iniziative di ricapitalizzazione dei nostri core business, a cominciare da Fiat Auto ma non solo''. Lo ha detto il presidente della Fiat Paolo Fresco parlando ai top manager riuniti a Marentino (Torino). ''E' vero - ha aggiunto - che vi sono anche ipotesi di scissione, ma esclusivamente nell' ottica di fare affluire ai business risorse finanziarie aggiuntive perche' possano ampliare i loro programmi''.

 

FIAT: BARBERIS, USCIREMO PIU' FORTI DALLE DIFFICOLTA'

ROMA 20 GEN - ''Uscire dalle difficolta' dipende soprattutto da noi. E' duro e ci vorra' un po' di tempo, ma continuando a lavorare con unita' e concordia, con determinazione e rigore, usciremo certamente dalle difficolta'. E usciremo piu' forti''. Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat Alessandro Barberis all'incontro di Marentino.

(Aggiornato il 20 Gennaio 2003 ore 17:40)

 

Fiat: Pininfarina, si' a nuovi sviluppi per auto

Positivo impegno del gruppo per i prossimi mesi

MILANO 20 GEN - Sul futuro della Fiat Andrea Pininfarina, presidente dell'Unione Industriali di Torino, commenta: 'speriamo che gli sviluppi siano a favore dell'auto'. Pininfarina ha spiegato che 'esiste oggi un piano che prevede un positivo impegno finanziario del gruppo per il lancio di nuovi prodotti, che vedra' il gruppo impegnato da qui all'estate del 2004'. I prossimi mesi non vedranno il coinvolgimento della nota carrozzeria piemontese nelle vicende del Lingotto: 'abbiamo ridotto l'impegno verso il gruppo Fiat'.

(Aggiornato il 20 Gennaio 2003 ore 12:00)

 

WSJ, GNUTTI VALUTA INGRESSO, VISTE BANCHE E BERLUSCONI

PER WSJ SUA SITUAZIONE MIGLIORE DI QUELLA DI COLANINNO

NEW YORK - La vicenda Fiat - con il possibile intervento del finanziere bresciano Emilio Gnutti, dopo la discesa in campo di Roberto Colaninno - continua a tenere viva l'attenzione della stampa americana. Il Wall Street Journal dedica infatti spazio alle questioni del Lingotto, valutando l'ipotesi di un ingresso del numero uno di Hopa nella societa' torinese: uno sviluppo che il quotidiano statunitense sembra tenere in buona considerazione anche alla luce dei rapporti in corso tra la holding bresciana e Mediaset, societa' creata dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. ''Il finanziere Emilio Gnutti - scrive il Wall Street Journal - sta valutando un investimento nella divisione auto di Fiat per aiutare il rilancio del comparto in difficolta'''. A tale riguardo - prosegue il giornale newyorchese - '' nei giorni scorsi le banche creditrici di Fiat e il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, hanno parlato con il signor Gnutti in merito a un suo coinvolgimento in una potenziale ricapitalizzazione di Fiat Auto a l'uomo d'affari bresciano ha indicato i propri interessi''. La comparsa sulla scena di Gnutti - continua il Wsj - arriva dopo la decisione di Roberto Colaninno di presentare un piano di salvataggio che verra' svelato ''al consiglio di amministrazione di Fiat alla fine di questa settimana''. ''Il signor Gnutti e il signor Colaninno - si legge ancora - erano alleati durante la scalata a Telecom. Tuttavia il signor Gnutti potrebbe trovarsi in una situazione migliore rispetto al suo partner precedente per quanto riguarda un piano di salvataggio in seguito ai suoi rapporti con il governo di centro-destra''. Su questo versante, il quotidiano statunitense ricorda come ''il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto un ruolo attivo, negli ultimi mesi, per il futuro di Fiat'' prima di precisare che ''Mediaset, la prima societa' televisiva privata d'Italia e' una delle investitrici principali di Hopa, la holding guidata da Gnutti, con il 5,4%''. Tra i motivi che potrebbero far pendere l'ago della bilancia verso Gnutti - chiosa il Wall Street Journal, il suo interesse limitato nella gestione della Fiat. ''Se mette il danaro - riporta il Wsj citando una fonte vicina alle parti - e' probabile che ottenga un posto nel consiglio di amministrazione ma, diversamente da Colaninno, non e' interessato a gestire egli stesso l'azienda''.

(Aggiornato il 13 Gennaio 2003 ore 16:50)

 

EPIFANI, DEVE CAMBIARE IL PIANO INDUSTRIALE

NON PUO' ESISTERE UNA SCOMMESSA PER IL GALLEGGIAMENTO

ROMA - La Cgil conferma la richiesta per la Fiat di un cambiamento del piano industriale. ''Devono esserci investimenti in tempi piu' rapidi, sia per le caratteristiche del settore dell'auto che per la competitivita' del sistema globale'', ha detto il segretario generale del sindacato, Guglielmo Epifani, nella relazione introduttiva al comitato direttivo della confederazione. ''Non puo' esistere una scommessa per il galleggiamento - ha detto ancora Epifani - per questo abbiamo chiesto con forza trasparenza nei comportamenti e nelle scelte non solo per un problema etico, ma anche per salvaguardare la credibilita' delle relazioni fra lavoratori e azienda, fra azienda e azionisti. Davanti a questo scenario, occorre prendere atto del fatto che il governo non riesce a mettere in campo un suo credibile punto di vista; l'unica cosa che e' riuscito a fare e' firmare un accordo di programma con l'azienda per il piano industriale, che escludeva i lavoratori''.

(Aggiornato il 13 Gennaio 2003 ore 15:30)

 

GNUTTI PRONTO A INVESTIRE CON LA SUA HOPA

 La Hopa di Emilio Gnutti sta valutando con le banche l'ipotesi di un ingresso in Fiat. Hopa conta su un patrimonio netto di 3 miliardi di euro che potrebbe in parte essere impiegato in un'operazione di investimento finanziario da realizzare in accordo con gli Agnelli e a sostegno del piano delle banche creditrici. A meta' settimana e' programmato un nuovo incontro tra Lingotto e istituti di credito.

(Aggiornato il 13 Gennaio 2003 ore 15:00)

 

FIAT VENDE 100% FRAIKIN (IVECO) A EURAZEO PER 805 MLN

 La Fiat ha firmato un accordo per la cessione del 100% delle azioni della Fraikin (Iveco) alla Eurazeo, per 805 mln di euro. La transazione consente un miglioramento della posizione finanziaria netta del gruppo Fiat di circa 400 milioni di euro. Secondo fonti finanziarie, nel piano Colaninno ci sono ipotesi compatibili con progetti di scissione dell'auto.

(Aggiornato il 13 Gennaio 2003 ore 10:30)

 

BARBERIS, TERMINI IMERESE SARA' RILANCIATO

SOLO IN 250 IN MOBILITA' LUNGA;INCONTRO CON CUFFARO E MICCICHE'

PALERMO - (di Giovanni Franco) Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese sara' rilanciato. Questo il messaggio che l' amministratore delegato dell' azienda Alessandro Barberis ha lanciato stamani a Palermo in un incontro con il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro e il viceministro per l' Economia Gianfranco Micciche'. Al vertice hanno preso parte anche il sindaco di Termini Luigi Purpi, il responsabile delle risorse umane del Lingotto Pier Luigi Fattori, il responsabile delle relazioni sindacali Paolo Rebaudengo, il responsabile del personale Paolo Gasca e il direttore dello stabilimento di Termini Imerese Giuseppe Ricotti. ''Nel 2003 saranno investiti 50 milioni di euro nello stabilimento Fiat di Termini Imerese'', ha assicurato Barberis. Cuffaro ha poi reso noto che e' stato preso l' impegno per diminuire il numero degli operai dello stabilimento destinati alla mobilita' lunga, la misura che accompagna il prepensionamento: saranno circa 250, invece di 430. Gli altri dipendenti rientreranno a settembre nello stabilimento per la produzione della Fiat Punto restyling, che oltre a Mirafiori verra' assemblata anche a Melfi e Termini Imerese, dove la produzione giornaliera aumentera' di 150 vetture. ''Abbiamo illustrato in questa sede - ha aggiunto Barberis - il nostro piano che era gia' noto. Crediamo nel lavoro che facciamo. Non abbiamo tanti piani: ne abbiamo uno che dobbiamo fare, incrementare e realizzare bene''. L' amministratore delegato della Fiat ha ricordato che il piano ''e' stato approvato dai nostri azionisti, dalle banche ed e' stato parte dell' accordo con il governo. Quello e' il nostro piano - ha ribadito - non ce ne sono altri e su quello noi lavoriamo per realizzarlo''. Per rendere piu' competitivo lo stabilimento di Termini Imerese il governo e' pronto ad avviare alcune iniziative. ''Siamo disponibili ad aumentare le infrastrutture per renderlo piu' produttivo'', ha detto Micciche'. ''Potremmo ad esempio studiare - ha aggiunto - come sistemare il porto di Termini Imerese, se la via del mare dovesse risultare piu' conveniente per il trasporto della auto, o mettere a disposizione territori della zona industriale di Termini Imerese per eventuali aziende che fossero utili, purche' Fiat ce lo dica''. Micciche' ha sostenuto inoltre che ''nel caso in cui la Fiat non dovesse decidere di restare a Termini Imerese lo dica con chiarezza e ci venga dato il tempo per trovare un' alternativa. Il futuro dello stabilimento e' legato anche al suo essere concorrente rispetto ad altri''. Barberis ha anche fatto riferimento al progetto di Roberto Colaninno, spiegando che ''fino ad oggi non abbiamo ricevuto alcun piano da parte di nessuno. Tutti quelli che hanno qualche proposta nell'ottica di aiuto alla Fiat la presentino e noi la esamineremo''. E ha anche chiarito che ''non c'e' alcun ipotesi di scorporo tra Fiat Auto e Fiat spa''. Barberis ha poi reso noto che ''i dati di chiusura del mese di dicembre sono in linea con quelli che erano gli obiettivi''. ''Le vendite - ha aggiunto - stanno andando meglio di come avevamo preventivato. Siamo dentro i parametri che erano stati concordati all' inizio con le banche. Siamo un' azienda unita che lavora con entusiasmo, consapevoli anche di tante difficolta' che dobbiamo superare''. Un ottimismo che fa guardare ai prossimi anni con maggiore sicurezza: ''anche dopo il 2005 data in cui e' prevista la fine della produzione della Punto, nei progetti Fiat c' e' un futuro per lo stabilimento di Termini Imerese, ha infine assicurato Barberis, a Cuffaro. Il governatore ha risposto che la Regione ''si impegnera' a realizzare tutte quelle infrastrutture che consentiranno alla Fiat di garantire un futuro piu' lungo e produttivo per lo stabilimento siciliano''.

(Aggiornato il 09 Gennaio 2003 ore 16:15)

 

L'amministratore della casa torinese replica alle voci sul piano Colaninno

Barberis, per la Fiat c’è un solo piano

"Fino ad oggi non abbiamo ricevuto alcun piano da parte di nessuno. Tutti quelli che hanno qualche proposta nell'ottica di aiuto alla Fiat la presentino e noi la esamineremo". Va diretto al punto, quello del cosiddetto piano Colaninno, l’amministratore delegato della casa torinese, Alessandro Barberis, nel corso di una conferenza stampa al termine di un incontro con il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro.

E riferendosi all’ipotesi circolate sui mezzi d’informazione di rilancio della Fiat da parte del finanziere mantovano, Barberis ha sottolineato come per la Fiat ci sia solo un piano, quello approvato dalle banche e nel quale l’azienda crede. Il piano "è stato approvato dai nostri azionisti, dalle banche ed e' stato parte dell' accordo con il governo. quello è il nostro piano - ha ribadito - non ce ne sono altri e su quello noi lavoriamo per realizzarlo".

Barberis ha anche aggiunto che nel 2003 investiti 50 milioni di euro nello stabilimento di Termini Imerese dove scende il numero degli operai destinati alla mobilità lunga, anticamera del prepensionamento (250 invece di 430). Lo stabilimento siciliano si occuperà della produzione della Punto restyling.

(Aggiornato il 09 Gennaio 2003 ore 14:00)

 

Termini Imerese investimenti per 50 milioni

Barberis: nessuno scorporo di Fiat Auto

PALERMO - Nel 2003 saranno investiti 50 milioni di euro nello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Lo ha detto l'amministratore delegato Fiat Barberis. Barberis, che lo ha ribadito al presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, ha poi detto che 'non c'e' nessun ipotesi di scorporo tra Fiat Auto e Fiat spa'.

(Aggiornato il 09 Gennaio 2003 ore 13:00)

 

FIAT VEICOLI COMMERCIALI; +44,6% DICEMBRE, +32,2% NEL 2002

A DICEMBRE QUOTA RECORD DEL 44,5%

TORINO - Ancora un risultato record per Fiat Auto a dicembre nel mercato dei veicoli commerciali: secondo i dati dell'Anfia, le consegne sono aumentate del 44,3% e da sola l'azienda ha acquisito una quota del 44,5% (era del 40,7% nel dicembre 2001). Nei dodici mesi le consegne di Fiat Auto sono state 113.590, il 32,2% in piu' rispetto al 2001, e la quota e' salita al 43,9% a fronte del 39% dell'anno precedente. Le 15.000 consegne di dicembre rappresentano per i veicoli commerciali Fiat il record assoluto di vendite in Italia. Particolarmente rilevante l'incremento (+53%) registrato da Doblo' Cargo. La performance record di dicembre - sottolineano al Lingotto - completa un anno di grande successo per la Fiat. Nel 2002 la quota complessiva della Fiat e' salita infatti di 5 punti percentuali rispetto all'anno precedente, raggiungendo il 43,9%. Un successo che ha premiato tutti i prodotti: primo il Doblo' Cargo che nel 2002 ha conquistato una quota pari al 50% del proprio segmento, ma anche il Ducato con lo stile firmato Giugiaro ha confermato la sua leadership con la gamma di motori Jtd Common Rail. La societa' torinese sottolinea anche il ruolo fondamentale svolto dalla Rete di vendita e assistenza. I risultati sono stati positivi anche sul mercato europeo, dove la Fiat con 236.000 consegne e una quota del 12,5% ha confermato nel 2002 il secondo posto assoluto nella graduatoria delle vendite di marca. Ha chiuso l'anno in crescita del 10,1% anche l'Iveco, i cui veicoli si collocano nella fascia alta del mercato, dove il Daily ha confermato la propria posizione di leadership con una quota del 9,5%. Bene anche il Porter Piaggio che nel 2002 ha registrato un aumento del 18,9% delle consegne.

(Aggiornato il 09 Gennaio 2003 ore 12:15)

 

FINITO SUMMIT BANCHE, NESSUN COMMENTO DEI BANCHIERI

MILANO - E' terminato da pochi minuti il summit delle banche finanziatrici della Fiat sullo stato di avanzamento del piano di ristrutturazione del Lingotto. Lasciando la sede di Banca Intesa nessuno dei banchieri partecipanti ha rilasciato commenti. Erano presenti il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, l'Ad Giorgio Brambilla e il direttore generale Matteo Arpe che agli ingressi non erano stati visti. Per gli altri istituti hanno preso parte alla riunione Alessandro Profumo e Carlo Salvatori, rispettivamente Ad e presidente di Unicredit, Alfonso Iozzo e Rainer Masera (Ad e presidente di San Paolo Imi), Giovanni Bazoli e Corrado Passera (presidente e Ad di Intesa).

(Aggiornato il 08 Gennaio 2003 ore 11:35)

 

COLANINNO, ALLEANZA CON GM RESTA STRATEGICA

Gli accordi fra Fiat e General Motors sono 'da rinegoziare, ma l'alleanza resta importantissima e strategica'. Lo ha detto, in un'intervista, l'imprenditore Roberto Colaninno precisando che 'la prossima settimana, o al massimo nei primi giorni della settimana successiva' presentera' il piano 'non alle banche ne' alla famiglia Agnelli, ma al consiglio di amministrazione della Fiat'. Intanto a Milano si e' svolto il summit delle quattro banche creditrici di Fiat (Intesa, Unicredit, San Paolo Imi, Capitalia). Sul tavolo dei banchieri lo stato del piano di ristrutturazione dell'azienda torinese.

(Aggiornato il 08 Gennaio 2003 ore 10:00)

 

AUTO: TOP TEN DEI MODELLI, PUNTO E PANDA IN TESTA NEL 2002

A DICEMBRE LA STILO SALE IN TERZA POSIZIONE

ROMA - Un 2002 da prime della classe per Fiat Punto e Fiat Panda che chiudono l'anno in testa alla 'top ten' dei modelli piu' venduti con rispettivamente 208.497 e 100.382 immatricolazioni. Ecco allora la graduatoria delle vetture piu' gettonate a dicembre 2002 e nell'intero anno che e' appena trascorso in base alle elaborazioni Anfia/Unrae:

DICEMBRE BENZINA+DIESEL GEN-DIC 2002 BENZINA+DIESEL

MODELLO UNITA'

1) FIAT PUNTO 14.986 1) FIAT PUNTO 208.497 2) OPEL CORSA 9.619 2) FIAT PANDA 100.382 3) FIAT STILO 7.983 3) FORD FOCUS 84.725 4) FIAT PANDA 7.370 4) PEUGEOT 206 83.171 5) PEUGEOT 206 7.044 5) OPEL CORSA 76.683 6) OPEL AGILA 6.489 6) LANCIA Y 74.528 7) FIAT SEICENTO 6.366 7) FIAT STILO 73.506 8) RENAULT CLIO 6.098 8) FIAT SEICENTO 71.044 9) FORD FOCUS 5.432 9) RENAULT CLIO 69.137 10) FORD FIESTA 5.389 10) TOYOTA YARIS 68.851.

(Aggiornato il 07 Gennaio 2003 ore 14:10)

 

AUTO: IN DICEMBRE GRUPPO FIAT IMMATRICOLAZIONI +23,3%

ROMA - In dicembre le immatricolazioni dei marchi del gruppo Fiat sono salite del 23,27% a quota 55.170.

IMMATRICOLAZIONI 2002 GRUPPO FIAT -18%

Nel 2002 le immatricolazioni dei marchi del gruppo Fiat sono ammontate a 686.328 auto, con un calo del 17,8%.

QUOTA MERCATO DICEMBRE GRUPPO FIAT SCENDE A 27,8%

La quota di mercato del gruppo Fiat e' scesa in dicembre al 27,8% rispetto al 34,13% dello stesso mese di un anno prima. La quota di mercato del gruppo Fiat di dicembre e' risultata in calo anche rispetto a novembre 2002, quando era pari al 28,19%.

(Aggiornato il 07 Gennaio 2003 ore 09:15)

 

MERCOLEDI' VERTICE BANCHE SU AVANZAMENTO PIANO

ROMA - Si svolgera' dopodomani, con ogni probabilita' a Milano, un vertice tra le banche che hanno erogato il prestito convertibile da tre miliardi della Fiat, IntesaBci, Capitalia, Unicredit e sanpaolo Imi. L'incontro di mercoledi', anticipato dal Corriere della Sera e confermato da fonti bancarie, ha all'ordine del giorno lo stato di attuazione del piano di risanamento rispetto agli obiettivi fissati a luglio, anche alla luce del downgrading del debito Fiat effettuato da Moody's alla vigilia di Natale e dell'annuncio di un miglioramento dei conti fatto dall'azienda venerdi', in particolare per quanto riguarda la posizione finanziaria netta e la riduzione della perdita operativa negli ultimi quattro mesi. Un annuncio che era arrivato poco prima che Roberto Colaninno ufficializzasse la sua intenzione di presentare a breve un piano di intervento per la Fiat e sembra ovvio che a margine dell'incontro i banchieri parlino anche dell'avvicinamento al Lingotto dell'imprenditore mantovano. La posizione che filtra dalle banche resta comunque quella che per ora un 'piano Colaninno' concreto non c'e' e potra' essere valutato nel merito solo dopo che sara' stato presentato alla Fiat.

(Aggiornato il 06 Gennaio 2003 ore 12:15)

 

FIAT,WSJ; COLANINNO VUOLE COINVOLGERE GM NEL SUO PIANO

ROMA, 6 GEN - Roberto Colaninno spera di coinvolgere General Motors nel suo piano di salvataggio della Fiat, ma per riuscirci deve prima vincere lo scetticismo della casa di Detroit e quello delle banche creditrici del Lingotto. E' quanto sostiene oggi il Wall Street Journal secondo il quale ''Colanninno avrebbe gia' preso contatti con Gm proprio in vista di un suo coinvolgimento come partner del nuovo piano industriale''. Sempre secondo il Wall Street Journal ''i dettagli del piano saranno chiariti probabilmente nel corso della settimana. Allora Colaninno presentera' la sua proposta alle banche creditrici e alla famiglia Agnelli e se riuscira' a guadagnarsi un loro accordo potra' rivolgersi a General Motors probabilmente per fine mese''. Su questo punto, come sullo stesso piano Colaninno, Fiat non ha rilasciato commenti mentre i vertici di Gm fanno sapere di non essere ancora stati contattati dall'imprenditore mantovano pur seguendo l'evolversi della situazione. Secondo John Devine, vice presidente Gm, e' ancora prematuro pronunciarsi su un eventuale coinvolgimento della casa americana nel piano Colaninno. ''Stiamo a vedere cosa accade - ha detto Devine - vogliamo che l'affare vada avanti: siamo azionisti''. Fonti vicine alla casa di Detroit ritengono che in ogni caso Colaninno ''non potrebbe avere grandi possibilita' di manovra dal momento che la societa' americana e' ancora intenzioanta a contrastare ogni mossa che possa forzarla a comprare il resto della Fiat''. Come e' noto Gm detiene il 20% di Fiat Auto mentre Fiat ha un opzione put che potrebbe obbligare la casa di Detroit a acquistare il restante 80% nel 2004. Il piano di Colanninno, secondo informazioni di stampa, prevede un suo ingresso significativo nel capitale di Fiat, la vendita delle attivita' 'noncore' del Lingotto con l'obiettivo di rivitalizzare Fiat-Auto e le attivita' automobilistiche. A sostegno del piano Colaninno il Wall Street Journal riporta l'avallo di uno dei fornitori di Fiat. Si tratta di Marco Bonometti, amministratore delegato di Officine Meccaniche Rezzatesi s.r.l. di Brescia. Bonometti e' pronto a contattare Colaninno entro questa settimana convinto che ''il progetto di Colaninno potrebbe essere un interessante investimento. E un piano credibile, industrialmente praticabile e inoltre Colaninno conosce il settore''.

(Aggiornato il 06 Gennaio 2003 ore 11:25)

 

Comunicato stampa dell'imprenditore mantovano

Fiat, Colaninno presenterà proposta amichevole

Nelle prossime settimane proporrà un proprio intervento al gruppo del Lingotto

Dopo indiscrezioni di stampa, tutte smentite dal gruppo Fiat, Roberto Colaninno rompe il silenzio e affida le sue intenzioni a un comunicato di poche righe nel quale comunica “di avere allo studio una ipotesi per un proprio intervento nella Fiat”.

Nel comunicato si legge che tale ipotesi “ha carattere amichevole e che prevede un diretto coinvolgimento di Roberto Colaninno nella gestione della società, verrà sottoposta nelle prossime settimane agli organi sociali della Fiat per una loro valutazione".

La conferma di un interessamento dell’imprenditore mantovano al Lingotto arriva dal segretario della Cisl, Savino Pezzotta che ha detto di aver incontrato Colaninno. "Se ci sono dei piani per il rilancio del settore auto nel nostro paese – ha spiegato Pezzotta - , io sono interessato a conoscerli".

Pezzotta ha  sottolineato di non sapere se "Fiat sia alla ricerca di altri soggetti". Mentre ha detto che gli "sembra, piuttosto, che sia Colaninno a essere interessato all'azienda, che, a tutt'oggi, non ha mostrato interesse ad aprire ad altri interlocutori".

Immediata la reazione di General Motors: "non è chiaro quali siano le possibili implicazioni per GM - ha detto il portavoce Toni Simonetti - e se in questa proposta ci sarà spazio per un rapporto con noi".

"Si tratta - ha aggiunto - di una manifestazione di interesse alla quale prestiamo attenzione, allo stato attuale non è possibile fare commenti più precisi".

(Aggiornato il 03 Gennaio 2003 ore 18:50)

 

FIAT PRIMA IN BRASILE NEL 2002, MA VENDITE IN CALO DEL 12%

SAN PAOLO - La Fiat e' stata la marca piu' venduta in Brasile nel 2002, con 358 mila auto, anche se le vendite sono scese del 12%. La Fiat Automovies si e' imposta per il secondo anno consecutivo con un margine minimo sopra la Volkswagen, che ha venduto 345 mila auto, e la General Motors, terza con 338 mila auto. Anche per la Volkswagen le vendite sono calate del 12%, mentre la General Motors e' cresciuta in percentuale di mercato del 10%, e la Ford del 7%. Grande successo delle macchine del gruppo Peugeot-Citroen, che sono fabbricate in Brasile dall'anno scorso, con un balzo nelle vendite superiore al 40%. Nonostante il calo di vendite, la Fiat brasiliana non ha in programma il lancio di nuovi modelli in Brasile nel 2003, ma solo la realizzazione di nuove motorizzazioni per i modelli esistenti.

(Aggiornato il 03 Gennaio 2003 ore 15:20)

 

FIAT: RIDOTTE PERDITE OPERATIVE NEGLI ULTIMI 4 MESI

TORINO - I risultati positivi derivanti dal piano cominciano gia' ad evidenziarsi con una significativa riduzione delle perdite operative negli ultimi quattro mesi. Lo afferma un comunicato della Fiat.

POSIZIONE FINANZA MIGLIORE DI IMPEGNI CON BANCHE

La posizione finanziaria netta del gruppo Fiat sara' sensibilmente migliore degli obiettivi concordati con le banche creditrici. Lo dice un comunicato del Lingotto.

 

FIAT: MAI RICEVUTO PROPOSTE,UNICO PIANO QUELLO DEL CDA

ROMA - La Fiat ''sottolinea di non aver mai ricevuto alcuna proposta e conferma che l'unico piano industriale e finanziario valido e' quello approvato dal consiglio di amministrazione della societa', avallato dall'azionista di riferimento e dalle banche finanziatrici e, per quanto riguarda la ristrutturazione dell'auto, concordato con il governo''. E' quanto afferma una nota del Lingotto ''di fronte all'intensificarsi di illazioni giornalistiche su presunti progetti per la Fiat''.

(Aggiornato il 03 Gennaio 2003 ore 14:50)

 

RINALDINI (FIOM-CGIL), NO AD UN OLIVETTI BIS

CREMASCHI, CREDENZIALI COLANINNO TUTTE NEGATIVE

 ROMA - La Fiom-Cgil dice con fermezza no ad un ''Olivetti bis''. Gianni Rinaldini, segretario generale del sindacato di categoria, lancia un preciso avvertimento sulla vicenda Fiat: ''Se qualcuno pensa che possa ripetersi quanto accaduto per il settore informatico, se prevale una logica puramente finanziaria - ha detto nel corso di una conferenza stampa - questo non va bene; se, invece, si tratta di un'altra cosa...'' Rinaldini non e' voluto entrare nel merito dell'operazione Colaninno perche', ha osservato, ''non ne sappiano nulla, l'ipotesi l'abbiamo appresa dai giornali e sulla Fiat nei prossimi cinque mesi, fino cioe' all'uscita di Fresco, ne sentiremo uno al giorno. L'unica cosa che sappiamo, invece, e' a quanti lavoratori arriva la cassa integrazione''. Pertanto il sindacato chiede una ''fase di trasparenza totale che consenta a tutti i soggetti di confrontarsi sul serio''. Esplicito il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi. ''Le credenziali di Colaninno - ha osservato - sono tutte negative sul passato riguardo ad Olivetti e Telecom. Se poi si converte sulla via di Damasco e diventa imprenditore...''.

(Aggiornato il 03 Gennaio 2003 ore 13:45)

 

COLANINNO MIRA A CONTROLLO 30% CAPITALE FIAT, WSJ

LA FAMIGLIA AGNELLI SCENDEREBBE AL 20% NEL CAPITALE

MILANO - Sarebbe del 30% la quota di Fiat a cui mira il gruppo di investitori capeggiato da Roberto Colaninno nel suo piano di rilancio del gruppo torinese. E' quanto scrive il quotidiano Wall Street Journal Europe citando fonti vicine alla vicenda in un lungo articolo in cui ricostruisce inoltre la figura e la carriera dell'imprenditore mantovano. Secondo il giornale l'operazione porterebbe cosi' la famiglia Agnelli a scendere dal 30 al 20% nel capitale del Lingotto. Nel piano di Colaninno, ricorda il Wall Street Journal, e' prevista anche la vendita di assets per 4 miliardi di euro tra cui Fiat Avio e il comparto delle assicurazioni. Il quotidiano finanziario rammenta comunque come l'ex numero uno di Telecom debba affrontare gia' in partenza grandi ostacoli, primo fra tutti il consenso delle banche creditrici di Fiat, alcune delle quali, scrive il Wsj, hanno con lui ''relazioni tiepide dai tempi di Telecom e di Olivetti''. C'e' inoltre da affrontare il nodo della Gm che secondo alcune fonti sarebbe ''scettica all'ennesimo piano di risanamento di Fiat''. Ma per Colaninno, riporta il Wall Street Journal, anche se ottiene i finanziamenti, sara' necessario persuadere la famiglia Agnelli a dare il proprio assenso all'operazione. Una condizione che peraltro lo stesso imprenditore mantovano avrebbe posto come necessaria per andare avanti sarebbe infatti quella di conseguire il supporto di tutte le parti in campo. La situazione di Fiat, secondo alcuni analisti, sarebbe in ogni caso cosi' grave che gli Agnelli dovranno prendere sul serio la proposta di Colaninno che e' uno dei manager italiani piu' credibili, particolarmente per quanto riguarda le societa' in difficolta', scrive il Wall Street Journal. Secondo alcune critiche riportate dal Wsj, pero', ''Fiat si trova in guai piu' seri rispetto alle societa' in cui Colaninno ha lavorato. A dispetto delle inefficienze, Telecom Italia smuoveva miliardi in contanti, mentre Olivetti stava gia' posizionandosi nel crescente mercato dei telefoni cellulari all'arrivo di Colaninno''. Fiat invece, scrive il quotidiano, ''ha bisogno di enormi investimenti in nuovi prodotti e la vendita degli assets puo' incontrare difficolta' in un mercato dominato dall'orso''.

(Aggiornato il 03 Gennaio 2003 ore 12:50)

 

PIANO COLANINNO ALL'ESAME DI BANCHE E GOVERNO, WSJE

ROMA - ''Le banche creditrici della Fiat ed il governo italiano stanno esaminando il piano di salvataggio del gruppo industriale proposto da Roberto Colaninno''. Lo scrive oggi il Wall Street Journal Europe citando come fonte una non meglio identificata persona vicine alla vicenda. Il giornale rileva inoltre che il piano dell'imprenditore mantovano permetterebbe alla General Motors di districarsi dal contratto di put con Fiat, pur mantenendo le esistenti joint venture Gm-Fiat presenti in Europa. ''Gm ha tentato per mesi di trovare una strada per eliminare il diritto di opzione della Fiat ad esercitare il put'', dice al Wall Street una persona vicina alla strategia del produttore automobilistico. Colaninno, pieno di contanti dopo la recente cessione di Telecom Italia - prosegue il giornale - era stato incitato ad investire in Fiat dal governo nel tentativo di impedire la caduta del costruttore di Fiat ed Alfa Romeo nelle mani di un compratore straniero. ''C'e' una forte volonta' politica di mantenere italiana la Fiat Auto'', precisa la fonte del giornale. Intenzione tra l'altro confermata dalle recenti dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che nella conferenza stampa di fine anno ha accennato all'eventualita' di un intervento per la Fiat di gruppi imprenditoriali italiani che gia' ''hanno mostrato qualche interesse'' per la Fiat.

(Aggiornato il 02 Gennaio 2003 ore 14:10)

 

COLANINNO VA AVANTI,POSSIBILI INCONTRI DOPO BEFANA

E SI RIBADISCE CHE L'OPERAZIONE NON E' OSTILE

ROMA - Roberto Colaninno va avanti con il suo piano per la Fiat. Finora, secondo quanto si apprende, non ci sono stati rapporti 'diretti' con la famiglia Agnelli e con General Motors, ma e' possibile che questo avvenga alla ripresa dell'attivita' dopo la Befana. E si ribadisce che l'operazione non e' ostile e che puo' avvenire solo con il consenso degli Agnelli e della Gm. La frenata di ieri di Umberto Agnelli, spiega una fonte finanziaria, e' stata letta come interlocutoria - cosi' come ha fatto la borsa oggi premiando il titolo Fiat - in attesa di un eventuale esame formale nelle sedi competenti della societa'.

(Aggiornato il 02 Gennaio 2003 ore 14:00)

 

L'FT DA' CREDITO A COLANINNO, IL PIANO NON E' FANTASIA

IN QUESTI GIORNI CONTATTI CON LE PARTI COINVOLTE

LONDRA - Il Financial Times da' credito al piano di Roberto Colaninno per la Fiat. L'idea che possa essere il salvatore del Lingotto ''non e' completamente di fantasia'', secondo quanto scrive oggi nella Lex Column. Lo stesso giornale, in un altro articolo, sottolinea che il piano elaborato dall'ex capo di Telecom Italia e' ancora ai primi passi e che l'imprenditore in questi giorni comincera' ad avere contatti con i protagonisti della crisi Fiat. Dopo aver ricordato che Colaninno rilancio' Olivetti e compi' la scalata di Telecom Italia, il commento di Ft prosegue sostenendo che l'imprenditore ''potrebbe ricevere il sostegno di Silvio Berlusconi per una soluzione italiana e potrebbe perfino avere il supporto di General Motors, grata di non dover comprare il rimanente 80% di Fiat Auto''. ''Ma - continua la Lex Column - dovrebbe anche persuadere gli Agnelli, che sconfisse in Telecom Italia, a cedere il potere e dovrebbe riconquistare la fiducia degli investitori che derisero il suo piano di riduzione dei debiti di Olivetti. E dovrebbe anche persuadere le banche creditrici della Fiat ad abbandonare il loro piano di ristrutturazione''.

(Aggiornato il 02 Gennaio 2003 ore 10:00)

Segue 2002: Vai all' articolo

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