UN ALTRO MORTO SUL LAVORO NELL'EDILIZIA

 

Un'altro incidente nell'edilizia, lo scorso 5 luglio un extracomunitario è morto sul lavoro, secondo Mauro Soldini, della Fillea Cgil di Pomezia: “Un incidente che, non risulterebbe ufficialmente come tale, non si sa neanche se quest’uomo sia morto per il lavoro, per una disgrazia o per incidente stradale. I carabinieri non hanno neanche avvisato gli ispettori della Asl!”.

Ancora l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, nella provincia di Roma, nel settore edile. Martedì 5 luglio, un lavoratore rumeno di 47 anni, Mihai Trifan, moriva sotto lo schiacciamento di un mezzo con cui stava trasportando materiale da costruzione, in un terreno privato, a ridosso di un cantiere; un terreno di cui era probabilmente il custode, manovale, tuttofare. Edile, agricolo, irregolare?


Tutto questo lo accerterà la magistratura perché, in questa brutta storia, il tragico scolora nel grottesco, questo è il commento di Mauro Soldini, Segretario generale della FILLEA CGIL Pomezia, Castelli Colleferro e Subiaco.

prosegue Soldini – “I Carabinieri intervenuti non hanno avvisato gli ispettori della sicurezza sul lavoro della Asl Rm H, che non potranno quindi nemmeno accertare se ci siano altri dipendenti e prescrivere il rispetto delle norme di sicurezza al datore di lavoro nei confronti di essi”. Ma se non si tratta d’incidente sul lavoro, questa persona è perita in una disgrazia, in un incidente “stradale”?

Davanti a tanta incongruenza, a tanta burocrazia, ciò ci fa tristemente concludere che fino a quando non si attiveranno gli adeguati coordinamenti tra enti di vigilanza e tra essi e le forze dell’ordine e la magistratura, fino a quando non si doteranno di maggiori risorse umane e tecnologiche i servizi di prevenzione delle Asl, fino a quando il dialogo con il sindacato, che sta sul “terreno di guerra” quotidianamente, non finirà d’essere sporadico e legato ai drammi, molti pseudo-imprenditori, molti improvvisati datori di lavoro, molti caporali, continueranno a sfruttare italiani e immigrati, tranquillamente al riparo di terreni, cantieri, cave, lontani dalla Capitale e quindi molto difficilmente controllabili.


Nel 2005 gli infortuni mortali nei cantieri nel Lazio sono stati 9, di cui 7 a Roma e 2 a Latina. Con 7 vittime Roma è la città d'Italia con il più alto numero di infortuni mortali in edilizia, seguita da Milano e Napoli che hanno registrato dall'inizio dell'anno 5 vittime. A livello regionale il Lazio è la terza regione, preceduta dalla Lombardia con 15 e dalla Toscana 11 e seguita dalla Campania con 8 vittime. I dati sono stati resi noti dalla Fillea-Cgil, dalla Feneal-Uil e dalla Filca-Cisl. Nel corso degli ultimi trenta mesi sono stati 8 gli operai stranieri deceduti nei cantieri edili del Lazio, di cui 6 romeni e 2 polacchi. Nel corso dell’anno 2004 si sono registrati 11 incidenti mortali nel settore delle costruzioni, di cui 8 accaduti a Roma, 2 a Viterbo ed 1 a Latina. Drammaticamente alto anche un altro dato su cui riflettere: complessivamente nella regione Lazio, negli ultimi cinque anni, gli incidenti mortali avvenuti nel settore costruzioni sono stati 76 e di questi, 17 sono avvenuti in estate.

Queste sono le famose “Aziende Killer” come sono state definite da Ivana Galli, segretaria della Cgil Pomezia, Castelli, Subiaco, Colleferro. A queste aziende deve essere revocata la licenza e devono essere chiuse subito, perché non si preoccupano minimamente di chi lavora, come nel recente caso dello scorso 28 Giugno, dove un ragazzo tunisino di 31 anni, Ahmed Bahami, di 31 anni, rimaneva folgorato, mentre saldava ad Ardea, in uno stabilimento di recupero rottami ferrosi, in via delle Camomille, presso la società CAM3000. Sempre nella stessa azienda di via delle Camomille; nel corso delle indagini, ieri in un bliz, i Carabinieri hanno rinvenuto materiali tossici; i proprietari sono stati denunciati.

(Aggiornato il 08 Luglio 2005 ore 10:00)
 

 

ARDEA: ENNESIMO INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO

 

INCIDENTI SUL LAVORO: SEQUESTRATA LA RCM

 

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Ultimo aggiornamento: 10-07-05.

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