REGIONE LAZIO: mare e fiumi a rischio, Depuratori un “colabrodo”
|
Roma 23 Giugno 2005 - Nella regione Lazio sono irregolari 116 impianti su 138, controllati l’84%, una pioggia di violazioni alle leggi sulle acque e sui rifiuti. Per mesi elicotteri, pattugliatori e motovedette della Guardia di Finanza hanno perlustrato tratti di costa e fiumi a rischio inquinamento. Nel mirino c’erano tutti gli scarichi delle acque reflue del Lazio: centinaia di depuratori dell’entroterra e del litorale laziale, da Formia a Sperlonga, che in caso di negligenze rischiano di diventare altrettante "bombe batteriologiche", con gravi ripercussioni sulla salute pubblica.
Gli ufficiali e gli ispettori del Roan (Reparto operativo aeronavale) hanno fatto un lavoro certosino: per ogni impianto è stata effettuato un sopralluogo dall’alto a sorpresa, il pedinamento di autobotti e autospurgo in entrata e in uscita fino a che, alla data fissata, è scattato il controllo ufficiale, con tanto di prelievi delle acque a monte e a valle del depuratore. Ispezioni, multe salatissime, denunce. E adesso, dopo 18 mesi di controlli a tappeto, l’operazione "Fiumi e mari blu" è arrivata a una prima conclusione.
Meno di due depuratori su dieci sono passati indenni alle verifiche delle Fiamme gialle. In particolare a carico dei gestori di 104 impianti su 116, il 90% di quelli "non conformi", sono scattate sanzioni amministrative nell’ordine delle decine di migliaia di euro, mentre in 12 occasioni i finanzieri hanno fatto scattare un provvedimento più pesante, la denuncia penale.
Le normative ignorate sono essenzialmente due: il decreto legislativo 152/1999 sulla disciplina delle acque reflue e per la tutela delle risorse idriche e il cosiddetto “decreto Ronchi” del 1997 sulla gestione dei rifiuti, compresi quelli prodotti dagli impianti di “pulizia” delle acque.
Le sanzioni amministrative, che vengono versate alla Regione e vanno reinvestite in progetti ambientali, sono elevate: da un minimo di 1.032 a un massimo di 12.911 euro per uno scarico di reflui fuori tabella, fino a 51.640 euro per la mancata autorizzazione allo scarico.
Chi l’ha fatta franca finora, farebbe bene a correre ai ripari. di Umberto Evangelisti (Aggiornato il 23 Giugno 2005 ore 10:00)
|
____________________________________________________ Home Page Notiziario Notiziario News notiziario ambiente Torna indietro Torna su ˆ Vai Avanti Copyright © Umby.
Per problemi o domande su questo sito Web contattare
|