IMMAGINARY LINE
LINEA IMMAGINARIA
SCENA 20 - EST. STRADA - CASA DI CARL - VIALETTO - GIORNO
La jeep di Carl si ferma davanti al vialetto. Carl indossa ancora la giacca
della Border Patrol. Carl scende dalla jeep e si dirige verso la porta
d'ingresso. Improvvisamente Carl si blocca e gli cadono le chiavi di casa dalla
mano destra. Carl si china per raccoglierle, poi, appena recuperate le chiavi,
ancora chino, alza la testa verso la porta di casa.
FLASHBACK - EST. STRADA - CASA DI CARL - VIALETTO - GIORNO
Carl vede Rachel sulla porta di casa. Sembra piuttosto triste e giù di
corda. Carl si alza in piedi e la guarda. Lei abbassa la testa, poi guarda
nuovamente Carl.
CARL:
Che c'è?
Rachel non risponde. Agita lentamente la testa a destra e sinistra, poi si
sofferma con lo sguardo su Carl, che la osserva attentamente, quasi preoccupato.
Sul volto biancastro di Rachel scende una lacrima. Carl fa qualche passo avanti.
CARL:
Amore, che c'è?
Carl si accorge che il suo vicino di casa lo sta osservando. Carl si volta a
destra e vede Spencer Sullivan, 45 anni, calvo, esile, con indosso una camicia
celeste pulitissima e un paio di pantaloni blu. Spencer osserva Carl stranito.
Carl si volta nuovamente verso la porta di casa.
FINE FLASHBACK
Appena voltatosi nuovamente verso la porta di casa, Carl nota che Rachel non
c'è più, accorgendosi subito di aver avuto un flashback. Poi si volta a destra
verso Spencer, e lui è lì che lo osserva con un pizzico di compassione. Carl
scuote per due secondi le chiavi di casa che ha in mano.
CARL (A Spencer):
Ciao Spencer…
Spencer non gli risponde, anche se si mostra comprensivo verso il
comportamento di Carl. Carl apre la porta ed entra in casa. Spencer lo osserva,
poi rientra in casa anche lui.
SCENA 21 - INT. CASA DI CARL - GIORNO
(Piano sequenza). Carl posa le chiavi sul comodino e appende la giacca. Entra
in salotto e si siede su una poltrona verde pisello con un bracciolo leggermente
scucito (Zoom, Primo piano sul volto di Carl). Passano circa dieci secondi di
silenzio. Carl sospira per la stanchezza. Poi si accorge di avere qualcosa sotto
il sedere. Si scosta leggermente e prende in mano qualcosa da sotto il sedere.
E' un foglietto di cartoncino. Lo guarda bene: è la figurina di Mr. Chocolate,
raffigurante uno strano personaggio dei fumetti, una sorta di uovo di pasqua con
occhi, bocca, braccia e gambe, che fa un sorrisetto simpatico puntando il
pollice. Carl si ricompone e lo guarda divertito. Poi mette la figurina nel
taschino della camicia e continua a rimanere in silenzio. Carl chiude gli occhi.
(Mdp allunga il campo. Fine Piano sequenza. Mdp riprende le varie stanze della
casa sottolineandone il senso di abbandono: la cucina, con le tapparelle
socchiuse, il lavandino colmo di piatti da lavare e una lattina di birra sul
frigorifero; la stanza da letto di Carl, con un letto matrimoniale ancora
sfatto, un mobile contenente i vestiti di Carl, con un'anta aperta, e il
comodino accanto al letto di Carl, con sopra un bicchiere vuoto, una misera
abat-jour e un portafoto con l'immagine di Rachel e Carl abbracciati; la stanza
di Tracy, anch'essa con il letto da rifare, le tapparelle socchiude dalle quali
entra un esile filo di luce, un tappeto piuttosto polveroso ai piedi del letto e
una scrivania colma di figurine di personaggi dei fumetti).
SCENA 22 - EST. CASA DI BOBBY - NOTTE
La jeep di Carl è parcheggiata fuori dalla casa di Bobby. E' una casetta
rustica, leggermente fuori dalla periferia di San Diego. C'è un piccolo prato
fuori dalla casa, con un albero al quale è saldamente ancorata un'altalena.
Appena fuori dalla casa c'è un tavolaccio di legno con due lunghe panche
SCENA 23 - INT. CASA DI BOBBY - NOTTE
L'orologio a pendolo segna le 8 e 30. Le luci della casa sono tutte accese.
E' una bella casetta, ben arredata e pulita. Nel centro del soggiorno c'è un
tavolo di rudere apparecchiato e ben imbandito. Da una parte è seduto Carl,
pettinato e in ordine, con una giacca di velluto e un maglione a collo alto.
Dall'altra parte sono seduti Bobby, con una camicia a quadretti, e sua moglie
Cynthia, 38 anni, bella donna dai lineamenti messicani, capelli e occhi neri.
Carl sta mangiando una coscia di pollo arrosto, così come Bobby e Cynthia che
ogni tanto voltano lo sguardo a Carl, che invece mangia tranquillamente senza
aprire bocca. Ogni tanto si sentono risatine e voci che provengono dalla stanza
di Jennifer, la figlia di Bobby e Cynthia; infatti Tracy, la figlia di Carl, e
Jennifer stanno giocando in camera (Mdp non le inquadra). Bobby finisce il suo
pollo in silenzio e ogni tanto punta lo sguardo su Carl. Carl sta
"ripulendo" la sua ultima coscia di pollo. Bobby lo guarda a mani
unite poste sotto il naso.
BOBBY (a Carl):
Un po' di vino…?
Carl senza aprire bocca, fa cenno di sì. Bobby gli versa del vino rosso nel
bicchiere, posa la bottiglia sul tavolo e si rimette con le mani unite
appoggiate sotto il naso.
BOBBY (a Carl):
A quanto pare ti è piaciuto il pollo…
CARL (con un pezzo di pollo in bocca):
Erano anni che non ne mangiavo uno così…
BOBBY:
Si vede…sembra che tu sia affamato da una vita…
CARL:
Potrei esserlo…
Bobby sorride. Anche Cynthia ha finito il pollo, prende il piatto di Bobby e
il suo, e si alza da tavola per portare i piatti in cucina. Mentre va via, Bobby
le accarezza il braccio. Bobby continua ad osservare Carl che in quell'istante
finisce il suo pollo.
CARL (a Bobby, pulendosi la bocca con il tovagliolo):
Veramente ottimo…l'hai spennato tu?
BOBBY:
Certo…io sono il braccio, Cynthia è la mente
CARL:
Complimenti a tutti e due…è stata un'ottima cena
BOBBY:
Bevi un po' di vino…
CARL:
Bè…sì…magari solo un po'…non mi sbronzo da un bel quantitativo di anni
Sorridendo Bobby versa del vino rosso nel bicchiere a calice di Carl. Lo
sguardo di Carl sembra assente. Bobby mentre finisce di versare il vino, lo
osserva.
BOBBY (Riponendo la bottiglia):
Domani torniamo al 4
CARL (Bevendo il vino):
Già guariti Jackson e Sullivan?
BOBBY:
A quanto pare…
CARL (Riponendo il bicchiere sul tavolo):
Sai, ieri Fletcher mi ha detto una cosa… bè magari è vero…
BOBBY:
Che ti ha detto?
CARL:
Mi ha detto che sono un tipo imprevedibile… un tipo strano, ecco
BOBBY:
Pensi sia vero?
CARL:
Tu che ne dici?
BOBBY:
Penso che con tutto ciò che ti è successo, un po' di ambiguità, di stranezza,
insomma… cose così siano prevedibili e giustificabili…
CARL:
Sapevo che avresti messo in ballo Rachel
BOBBY:
Carl… Rachel è stata la persona più importante della tua vita… e Tracy è
stata la cosa più bella che voi due avreste mai potuto avere. Purtroppo le cose
non vanno sempre come si vorrebbe che vadano.
CARL:
Dimenticare è una delle cose più difficili di questo mondo
BOBBY:
E' qui che ti sbagli… Dimenticare quello che non si vuole dimenticare è la
cosa più difficile di questo mondo… ma c'è anche mantenere solida una
famiglia, avere dei valori, sapere che oggi può essere un gran giorno e domani
il peggiore momento della tua vita… Questo è vivere.
CARL:
Sei sempre stato un ottimo maestro di vita per me, Bobby
BOBBY:
Abbiamo entrambi tanto da imparare l'uno dall'altro… Veniamo da situazioni
diverse, vissute in periodi diversi con persone diverse
Carl è silenzioso. Bobby si alza da tavola.
BOBBY:
Vieni con me… Devo farti vedere una cosa
Carl si alza da tavola e segue Bobby.
SCENA 24 - INT. STUDIO DI BOBBY - CASA DI BOBBY - NOTTE
Bobby accende la luce dello studio. Carl è dietro di lui. Lo studio è
piuttosto piccolo, con molte foto appese alle pareti. Una scrivania al muro e un
mobiletto con vetrata che conteneva cinque pistole, alcune vecchie alcune nuove.
Bobby si sofferma davanti ad una delle foto appese alle pareti. La foto
immortalava un tratto desertico pieno di buche, apparentemente scavate dalle
talpe. La stampa era vecchia, color marrone chiaro.
BOBBY (Indicando la foto):
Vedi questa foto, Carl?
CARL (Osservando la foto):
E' il Messico?
BOBBY:
Bassa California, vicino al settore 4… E' una foto di cinquant'anni fa
CARL:
E quelle buche?
BOBBY:
C'era una specie di leggenda all'epoca… Dicevano che i messicani che volevano
andare a lavorare a nord venivano messi davanti ad una scelta: o lavoravano nei
frutteti o li mettevano a trattare le anfetamine e l'acido idriotico nei
capannoni illegali lungo il confine. Così tutti i lavoratori messicani che
andavano nei capannoni chimici scavavano delle buche in pieno deserto e le
segnavano con dei simboli riconoscibili. E i soldi che guadagnavano li
sotterravano nelle buche. Solo che a volte le tempeste di sabbia e le piogge
cancellavano le tracce dei simboli. Così si mettevano a scavare… Scavavano
finché non trovavano il loro gruzzolo. Mi raccontarono di un tizio, un certo
Rosales, che lavorava con suo fratello in uno di questi capannoni. Una notte
qualcosa andò storto e il capannone esplose… Lui era fuori dal capannone, era
andato a fare una pisciatina… Ma suo fratello no… Suo fratello morì. Così,
quando trovò il corpo di suo fratello se lo caricò sulle spalle… Magari era
anche contaminato quel cadavere, ma a Rosales non importò… Si caricò il
corpo di suo fratello sulle spalle e fece 50 chilometri con 65 chili che gli
stavano per spezzare la schiena. Arrivato al confine tirò fuori dalla sua buca
10.000 dollari che aveva guadagnato insieme al fratello… Tolse i soldi dalla
buca e con le mani cominciò ad ampliarla, fino a che quella buca non diventò
tanto grande da ospitare il corpo di suo fratello… Lui baciò le labbra di suo
fratello e lo depose nella tomba. Coprì tutto e torno a lavorare.
Carl ascolta interessato continuando ad osservare la foto.
BOBBY:
E' per questo che noi siamo così diversi e abbiamo tanto da imparare l'uno
dall'altro… Tutto questo poteva accadere anche a me… Ti immagini? Io che
porto il corpo di mio fratello sulle spalle per 50 chilometri… solo per dargli
la giusta sepoltura, in una terra dove ogni dieci metri c'era un gruzzolo pronto
per essere speso… Io l'avrei fatto, non so come ma l'avrei fatto… E poi
sarei tornato a lavorare
CARL:
L'avresti fatto, ma non avresti voluto averne l'occasione
BOBBY:
Vieni a vedere quest'altra foto…
Bobby si sposta e si reca davanti ad un'altra foto. Carl lo segue. La foto,
sempre di vecchia stampa, immortalava un poliziotto di frontiera che stava
interrogando un messicano, mentre un cadavere giaceva supino appena un metro
più in là.
BOBBY:
Lo vedi questo?… Questo messicano, dall'aria tanto sicura di sé? E lo vedi il
cadavere che ha alle spalle?… Quello era suo fratello… Uno dei tanti crumiri
che era andato a lavorare in un giorno festivo… Venne circondato da quattro
uomini che gli ficcarono uno straccio in gola e gli cavarono gli occhi con un
cacciacopertoni, mentre altri due lo riempivano di botte… Sembrerebbe una
scena da teatro, ma non è così. Quando nasci in miseria ti abitui a tutto,
anche alla morte… e se ti trovi davanti un cadavere devi scegliere: o lo
scansi e prosegui diritto, o ti fermi aspettando che qualcuno ti chieda di chi
è quel corpo.
Carl è ancora silenzioso. Bobby lo osserva.
BOBBY:
Ti manca?
CARL:
Non c'è giorno che non pensi che mi manca davvero
BOBBY:
Tua figlia ti vuole bene
CARL:
Ma io la trascuro
BOBBY:
E' abbastanza sveglia da capirlo
CARL:
Ma non può andare avanti a lungo…i bambini hanno la loro pazienza
BOBBY:
Siamo noi adulti che non l'abbiamo
Carl è a capo chino, poi alza la testa e guarda Bobby facendogli un
sorrisetto smorzato. Poi Carl si guarda nuovamente intorno e si gratta la testa,
facendo un sospiro.
CARL:
Grazie della cena, amico…Credo che tornerò a casa…
BOBBY:
Riesco a prevedere tutto di te, ormai…sapevo che avresti detto questo
CARL:
Sono molto stanco…domani sarà dura
BOBBY:
E' sempre dura, amico
Carl fa nuovamente un sorrisetto ed esce dalla stanza. Bobby si ferma sulla
soglia e si volta guardando le foto appese. Poi spegne la luce ed esce.
SCENA 25 - INT. CASA DI BOBBY - NOTTE
Carl si guarda attorno, ha lo sguardo stanco. Bobby si prepara a salutarlo.
Carl indossa la giacca. Accorre Cynthia che si appoggia alla spalla di Bobby.
CARL (A voce alta a Tracy che è ancora in camera di Jennifer):
Tracy…andiamo è tardi.
Nessuna risposta.
CARL (A voce più alta):
Tracy
TRACY (Dalla camera di Jennifer):
Arrivo
Passano una decina di secondi. Bobby e Cynthia osservano Carl che non spicca
una parola. Tracy arriva dalla camera di Jennifer.
CARL (A Tracy):
Hai preso il cappottino?
BOBBY (A Carl):
Aspetta…te l'ho appeso
Bobby prende il cappottino di Tracy e lo dà a Carl che lo infila addosso a
Tracy.
CARL (a Tracy):
Siamo pronti principessa?
TRACY:
Si
CARL:
Hai salutato Jennifer?
TRACY:
Si
CARL:
Dai un bacetto a Bobby e Cynthia…
Tracy si avvicina a Cynthia che si piega sulle ginocchia e le dà un bacetto
sulla guancia. Cynthia le sorride. Poi Tracy si avvicina a Bobby che si piega
anche lui sulle ginocchia. Tracy gli dà un bacetto e lo abbraccia. Carl osserva
la scena. Bobby guarda Carl, mentre viene abbracciato da Tracy. Poi Tracy si
stacca e osserva Bobby.
BOBBY (a Tracy):
Porta tuo padre a letto…è stanco
TRACY:
Anche tu vai a letto?
BOBBY:
Credo proprio di si
TRACY:
Papà dice che non importa a che ora vai a letto e quando ti svegli presto stai
male ugualmente
BOBBY:
Ah…è questo che dice tuo padre?
TRACY:
Si…perché lui va a letto tardi e si sveglia presto sempre…
Bobby fa un sorriso a Tracy che va da suo padre e lo prende per mano. Carl fa
un sorriso a Bobby e Cynthia.
CARL (A Bobby e Cynthia):
Grazie della cena
BOBBY:
Figurati
CYNTHIA:
Sei il benvenuto
CARL:
Grazie…(Abbassando lo sguardo verso Tracy)…Allora siamo pronti principessa?
TRACY:
Si…te l'ho detto.
Carl si incammina verso la porta d'ingresso. Viene raggiunto da Bobby che
gliela apre e lo fa passare.
BOBBY:
Ci vediamo domani mattina
CARL:
A domani, grazie ancora…
BOBBY:
A domani…ah Carl…
Carl si ferma sul prato di Bobby e si volta, con Tracy ancora in mano.
BOBBY:
Che hanno fatto gli Sharks?
CARL:
Non seguo il football da almeno dieci anni…
Bobby fa un sorriso. Chiude la porta e guarda Cynthia, che lo raggiunge e lo
abbraccia.
SCENA 26 - INT. JEEP DI CARL - NOTTE
Fuori piove leggermente, la macchina ha i tergicristalli attivati. C'è
silenzio. Tracy siede accanto a suo padre con la cintura allacciata. Carl guida
con attenzione e Tracy lo osserva.
VOCE FUORI CAMPO (Carl):
Di certo Bobby col suo lavoro non poteva permettersi una casa così…nessun
poliziotto di frontiera si sarebbe potuto permettere una casa così…è sua
moglie che ha fatto fortuna con un paio di investimenti azzeccati e ha
guadagnato 550.000 dollari in poco più di dieci mesi. Allora si sono fatti la
villetta fuori San Diego. Ma Bobby ha sempre avuto disgusto per le cose in
grande, proprio perché viene da un ambiente dove non ti puoi permettere gran
che. Comunque adesso c'è e ci rimane. Quella sera, tornando a casa, mille
pensieri mi assalivano, il fatto che Bobby cercasse di farmi dimenticare Rachel,
l'abbraccio di Tracy a Bobby, il fatto che nella mia jeep ci fosse più silenzio
che in un teatro all'apertura del sipario, fino a che qualcuno non me lo fece
notare…
TRACY:
Come mai sei così silenzioso?
CARL:
Che?
TRACY:
Non hai detto una parola da quando siamo partiti…
CARL:
Siamo partiti da cinque o sei minuti
TRACY:
D'accordo…però non hai detto niente…
CARL:
Beh…ti giuro che appena arriviamo in città parlerò…bisogna stare attenti
su queste strade…sai…ci sono i cervi in queste zone e non è bello
investirne uno…
TRACY:
Mi piacerebbe vedere un cervo
CARL:
Anche a me, tesoro
TRACY:
Non hai mai visto un cervo, papà?
CARL:
Una volta sola, tesoro…
Carl si fa silenzioso (Mdp zooma verso il volto di Carl)
FLASHBACK - INT. JEEP DI BOBBY - NOTTE
Carl sta guidando e accanto a lui c'è Rachel che lo osserva.
RACHEL:
Come mai sei così silenzioso, amore?
CARL:
Che?
RACHEL:
Siamo andati via da casa di Bobby cinque minuti fa e non hai ancora spiccato una
parola…
CARL:
Devo fare attenzione alla strada…ci sono molti cervi in queste zone
RACHEL:
Non ho mai visto un cervo
CARL:
Nemmeno io, pensa…
RACHEL:
Santo cielo…è tardi…avevo detto a Tracy che sarei arrivata prima delle
dieci
CARL:
Che ore sono?
RACHEL:
Le dieci e mezza
CARL:
Chi hai chiamato come baby-sitter?
RACHEL:
Non importa…tanto avrai da ridire sicuramente anche su di lei…
CARL:
Come? (Sorridendo)…Pensi che non abbia il diritto di sapere a chi ho lasciato
le responsabilità su mia figlia?
RACHEL:
Dorothy Porter
CARL:
E chi è?
RACHEL:
La figlia di Jimmy Porter
CARL:
Jimmy Porter il contabile?
RACHEL:
Esatto
CARL:
Sua figlia?
RACHEL:
Già
CARL:
Quella specie di maniaca hippy che si veste sempre con quelle magliette
multicolore con il simbolo degli anarchici stampato sul petto?
RACHEL:
Non è una hippy…e tantomeno maniaca
CARL (Sorridendo):
Come no?!…le sembra ancora di essere ai tempi del Vietnam, di quando anch'io
andavo in giro con i capelli lunghi legati con lo spago e una chitarra da
venticinque dollari cantando (Carl inizia a cantare) "If you're going to
San Francisco!!!"
RACHEL:
E dai…si, d'accordo, è una ragazza vecchio stampo…però mi sento sicura con
lei in casa…
CARL:
Sicura?…Sarà già un passo avanti se non troveremo la casa invasa da cartine,
filtri e marijuana…
RACHEL:
E chi dovevo chiamare? Lucy Fox?
CARL:
Quella specie di armadio a 18 ante con i baffi e la faccia piena di foruncoli?
RACHEL:
"Baracca ambulante"…come la chiamavi tu…
CARL:
Aspetta, aspetta…e che ne dici di Katie Morse?
RACHEL:
Quella si che era una baby-sitter di lusso…ci costava cinquanta dollari l'ora…
CARL:
Arrivava a casa nostra con i suoi tagli folcloristici in bella mostra e la
manicure appena fatta…si sedeva sul divano e tirava fuori dalla borsa di
Armani un bel libro intellettuale di autore polacco morto suicida per
depressione…
RACHEL:
Come sei cattivo, però…
CARL:
Le dovrei scegliere io le baby-sitter…tu hai dei gusti fuori dal comune…
Un cervo attraversa la strada. Carl se ne accorge troppo tardi e tenta di
frenare ma lo colpisce (Mdp sempre all'interno della jeep). Rachel si aggrappa
alla giacca di Carl. La jeep fa un testacoda e si ferma.
RACHEL (Spaventata):
Cos'era?
CARL (Sospirando, anche lui spaventato):
Non lo so
FLASHBACK - EST. STRADA - NOTTE
Carl e Rachel scendono dalla jeep. Sullo sfondo le luci di San Diego rendono
la strada abbastanza visibile. Carl e Rachel si recano davanti alla jeep e sul
ciglio della strada vedono un cervo ferito dall'impatto con la jeep. Carl va
davanti al cervo, mentre Rachel si tiene a distanza non riuscendo a vedere di
cosa si tratti.
RACHEL:
E' un uomo?
CARL:
E' un cervo
Carl osserva il cervo con uno sguardo di compassione. Gli occhi del cervo
lacrimano e sembra che stia soffrendo molto. Carl continua ad osservarlo con
compassione.
RACHEL (Ancora a distanza, davanti alla jeep):
Facciamo qualcosa…portiamolo da un veterinario
CARL:
C'è poco da fare qui
RACHEL:
Che vuoi dire?
Carl si reca al sedile del passeggero e dal cruscotto prende la sua pistola.
Rachel gli va incontro
RACHEL:
Che stai facendo?
Carl è silenzioso e si reca verso il cervo. Rachel va verso di lui e gli si
mette davanti.
RACHEL:
Che vuoi fare? Lo vuoi ammazzare?
CARL:
Se non lo ammazzo io lo ammazzeranno i minuti che passano…
RACHEL (Disperata):
Portiamolo da un veterinario, non ammazzarlo
CARL:
Sta soffrendo…non c'è niente da fare…mi dispiace
Rachel comincia a piangere e molla la presa alla giacca di Carl. Mentre
Rachel piange, Carl raggiunge il cervo e carica la pistola.
CARL (Al cervo):
Mi dispiace vecchio mio…
Carl punta la pistola alla testa del cervo e fa fuoco (Mdp riprende tutto in
sonoro, riprendendo il volto di Rachel che sta piangendo e sobbalza allo sparo,
poi continua a piangere). Carl ritorna verso la jeep. In lontananza si vede la
carcassa del cervo, immobile, con una macchia di sangue che gli esce dalla
testa. Carl ripone la pistola e va da Rachel, prendendola sotto braccio. Rachel
sta ancora piangendo. Carl la fa salire sulla jeep e le allaccia la cintura. Poi
fa il giro della jeep passando dal davanti e sale in auto.
FLASHBACK - INT. JEEP - NOTTE
Carl mette in moto e parte lentamente, mentre Rachel sta ancora piangendo.
FINE FLASHBACK
TRACY:
Quando?
Bobby si scuote e si volta verso Tracy. E' consapevole di aver avuto un
flashback.
CARL:
Cosa?
TRACY:
Quando?
CARL:
Quando che?
TRACY:
Quando hai visto il cervo?
CARL:
Qualche anno fa, da queste parti…
TRACY:
Era bello?
CARL:
Era bellissimo, tesoro…
SCENA 27 - EST. STRADA - NOTTE
Le luci di San Diego fanno da sfondo. La jeep di Carl percorre la strada e si
allontana. I fari di posizione si dissolvono piano piano.
SCENA 28 - INT. UFFICIO CALIFORNIA BORDER PATROL - GIORNO
Carl è appena entrato. Bobby sta leggendo dei fogli appoggiato al
distributore dell'acqua minerale. Carl appende la giacca, ha lo sguardo
leggermente assonnato e si avvicina a Bobby.
CARL:
Che succede hombre?
BOBBY (continuando a leggere):
Ehi, Carl…che mi dici di questi due?
Bobby consegna a Carl due foto che mostrano i cadaveri di due uomini. Sono i
cugini Borrego che Bobby e Carl fermarono due sere prima e che poi furono
portati via da Mendoza. Carl guarda le foto con attenzione.
CARL:
Luis e Fernando Borrego…giusto?
BOBBY:
Meta
CARL:
Che dice il rapporto? Chi li ha trovati?
BOBBY:
Sono stati trovati stamattina alle 6 su per giù dove li avevamo lasciati noi…La
cosa strana è che i cadaveri erano uno accanto all'altro proprio sulla linea di
confine…dalla testa alla pancia negli Stati Uniti e dalla pancia ai piedi in
Messico…Sono stati entrambi colpiti alla testa. Dai fori d'entrata dei
proiettili il killer doveva essere almeno a sei o sette metri di distanza…
CARL:
Quindi non a bruciapelo, anche se sembra comunque un'esecuzione…
BOBBY:
E un'altra cosa strana è che entrambi avevano il dito medio della mano sinistra
spezzato…
CARL:
Cosa?
BOBBY:
Hanno fatto esaminare le tracce sul terreno. A quanto pare i corpi sono stati
spostati…trascinati da qualcuno…tutto questo per un centinaio di metri…Ci
sono delle macchie di sangue ad un centinaio di metri dal posto in cui sono
stati trovati i cadaveri e impronte fresche di scarpe a buon prezzo…
CARL:
Aspetta, aspetta…non ci sto capendo niente…
BOBBY:
Ora te lo dico io come è andata…Prima di vedere Mendoza o i suoi uomini in
completo da ginnastica dovranno passare dei secoli, quindi così è come la vedo
io… Qualcuno si è offerto per portare i Borrego al confine…qualcuno
assoldato da Mendoza…e qui ti parlo di altri lavoratori, o vagabondi… Ci
sono impronte di mezzi pesanti, forse di un furgone General Motors o qualcosa
del genere. I Borrego sono stati portati al confine, settore 16, all'incirca
verso le cinque…
CARL:
Il momento del cambio…al settore 16 l'ora di vuoto è dalle quattro e mezza
alle cinque e mezza…
BOBBY:
Esatto…quindi qualcuno che sapeva che a quell'ora non c'erano poliziotti di
guardia… I Borrego sono stati fatti scendere a circa duecento metri dal
confine. Chi guidava il furgone, insieme ad un compare, li ha accompagnati per
un centinaio di metri e li ha salutati, dopo di che ha fatto fuoco alle loro
spalle…Sono andati a raccogliere i cadaveri, li hanno trascinati e posti
esattamente sulla linea di confine…
CARL:
E le dita spezzate?
BOBBY:
E' quello che non capisco…forse era un segno…
CARL:
Chi era di turno?
BOBBY:
Fino alle quattro e mezza c'erano Jackson e Sullivan, poi subentravano Stoltz e
Lane alle cinque e mezza…
CARL:
Sui registri cosa è segnato?
BOBBY:
Tutto a posto…Il posto di guardia è stato lasciato alle 4 e 32, firmato da
Jackson e Sullivan
CARL:
E perché i cadaveri sono stati ritrovati solo alle 6 e non alle 5 e mezza,
all'arrivo di Stoltz e Lane?
BOBBY:
Di solito Stoltz e Lane fanno il giro di ricognizione alle 6, visto che si
appostano puntando al settore 15…a circa tre chilometri dall'altopiano…Stoltz
e Lane hanno ritrovato i corpi durante il giro di ricognizione…
CARL:
Dove sono Stoltz e Lane?
BOBBY:
Sono tornati al lavoro…finiscono il turno alle 10
CARL:
Interroghiamoli…
BOBBY:
Appena torneranno sapremo qualcosa di più…
CARL:
Io stavo pensando ad una cosa…quali sono i messicani che abbiamo ritrovato
morti e i casi sono stati archiviati?
BOBBY:
Rafael Tilaca…
CARL:
Rafael Tilaca?…
BOBBY:
Trovato morto un paio d'anni fa…con un proiettile nella nuca…proprio sulla
linea di confine…Però era il settore 12 e non il 16…
CARL:
Possiamo controllare se Rafael Tilaca aveva un dito spezzato quando è stato
rinvenuto?
BOBBY:
Dovrò chiedere un'autorizzazione a parlare con il medico legale…Oppure
sfiancarmi di lavoro e mettere sottosopra l'archivio…
CARL:
Proviamo con il coroner…
BOBBY:
Chiedo un'autorizzazione a Fletcher…spero di averla in qualche ora…
CARL:
Proviamoci…
BOBBY:
Vado da Fletcher…tu?
CARL:
Devo finire il rapporto dell'altra sera…sarò alla mia scrivania se mi vuoi…
BOBBY:
Ok
Carl si sposta in un'altra stanza. Bobby guarda nuovamente le foto.
SCENA 29 - INT. UFFICIO DI FLETCHER - GIORNO
Bobby è seduto su una sedia davanti a Fletcher, che è seduto alla sua
scrivania e osserva il rapporto della morte dei Borrego.
FLETCHER:
Bobby…com'è che come troviamo i cadaveri di due vagabondi tu dai sempre la
colpa a Mendoza?
BOBBY:
Erano dipendenti di Mendoza e l'altra sera probabilmente stavano scappando via
da lui
FLETCHER:
Non è una prova concreta…
BOBBY:
Andiamo capitano…il delitto è stato tutto inscenato…i cadaveri uccisi qua e
ritrovati là…le tracce di un furgone…le impronte delle scarpe ancora
fresche, scarpe da ginnastica a buon prezzo…è stato tutto premeditato…
FLETCHER:
Ci sono tanti vagabondi in Messico…tu mi trovi il pesce più grosso, l'uomo
che possiede mezzo Messico…prova ad andare da lui con un mandato d'arresto se
ci riesci…
BOBBY:
Io non sono qui per esporre le mie teorie e diventare famoso…io sono qui per
avere un'autorizzazione a scartabellare un vecchio rapporto…
FLETCHER:
Quale?
BOBBY:
Rafael Tilaca
FLETCHER:
Quel Tilaca che morì due anni fa sulla linea di confine?
BOBBY:
Esatto capitano…
FLETCHER:
Ci sono delle connessioni?
BOBBY:
Io e Hayden crediamo che ce ne siano…
FLETCHER:
Hayden, eh?…Non è che a forza di stare con lui stai impazzendo anche tu?
BOBBY:
Carl non è pazzo…con tutto quello che ha passato…
FLETCHER:
D'accordo…avrai la tua autorizzazione, ma non sperare che mi dimentichi di
questa storia…fatti anche un po' di vacanza perché stai diventando paranoico…
BOBBY:
Non ho bisogno di fare vacanza
FLETCHER:
Oh si che ne hai…
Bobby si alza dalla sedia ed esce dall'ufficio. Fletcher lo osserva.
SCENA 30 - INT. UFFICIO BORDER PATROL - GIORNO
Bobby, uscito dall'ufficio di Fletcher e si reca nella stanza dove Bobby sta
scrivendo un rapporto a macchina.
CARL:
Hai avuto l'autorizzazione?
BOBBY:
Ho dovuto attraversare i sette mari per averla
CARL:
Ha fatto storie, Fletcher?
BOBBY:
Ha detto che ho bisogno di un po' di vacanza
CARL:
Bè…tutti i torti non li ha…quanto è che non fai vacanza…diciotto mesi?
BOBBY:
Ventidue mesi
CARL:
Sai che ti dico?…Risolviamo questo cazzo di caso e poi ce ne andiamo a Santa
Monica…oppure a pescare in Alaska…
BOBBY:
Sono anni che mi parli dell'Alaska
CARL:
Ci andò un mio cugino una decina d'anni fa e tornò con quattro quintali di
salmone e uno di merluzzi
BOBBY:
Io non so nemmeno che differenza c'è tra salmone e merluzzo
Carl e Bobby ridono. Poi si placano.
BOBBY:
Lascia quel rapporto…andiamo da McKinlay…
CARL:
Lo vuoi interrogare?
BOBBY:
Ha un cane che di più stronzi non ce n'è
CARL:
Vuoi interrogare il cane?
BOBBY:
Se parla messicano…
Carl si alza dalla sedia e va dietro a Bobby. Entrambi escono e raggiungono
la porta d'ingresso. Carl e Bobby indossano la giacca. Fletcher, che è uscito
dal suo ufficio, li osserva.
SCENA 31 - SETTORE 16 - FATTORIA McKINLAY - GIORNO
Dietro l'altopiano, nel settore 16, c'è una piccola casa in legno con un
cortile trascurato e un cancello di legno. Un cane nero abbaia. I Broncos di
Bobby e Carl arrivano. Il sole è alto e scottante. Carl e Bobby scendono dai
Broncos. Entrambi hanno il cappello e occhiali da sole a goccia. Si recano verso
il cancelletto di legno. Il cane continua ad abbaiare.
BOBBY (Indicando il cane):
Hai visto che stronzo?
CARL:
Già…ha l'aria dello stronzo
Bobby fa dei versi dispregiativi al cane, che continua ad abbaiare
CARL:
Possiamo sparargli…
BOBBY:
Se vuoi che il vecchio McKinlay spari a te…
CARL:
Ci tiene così tanto…
BOBBY (Gridando a McKinlay):
McKinlay……McKinlay venga fuori…polizia di frontiera
Dalla porte a rete si intravede la figura di un vecchio, 75 anni, un po'
decadente, ma ancora arzillo, con un cappello da cowboy e una salopette in
jeans. L'uomo ha in mano un bastone. Apre la porta a rete e guarda Carl e Bobby.
MCKINLAY:
Arrivo, arrivo…basta che non spariate al mio cane, porca puttana
Carl e Bobby si guardano a vicenda. McKinlay rientra in casa e dopo dieci
secondi ritorna fuori con in mano una vecchia sedia scricchiolante che poggia
alla parete di legno della casa. Il cane sta ancora abbaiando.
MCKINLAY (Al cane):
Roosvelt…vai a cuccia
CARL (Sottovoce a Bobby):
Roosvelt…che cazzo di nome è per un cane
BOBBY (Sottovoce):
Non lo dire a me…io sono rimasto ancora ai vecchi "Fido" e "Lassie"
Il cane si calma e va nella sua cuccia, una casetta di legno decadente con
una bandierina americana piantata sopra. McKinlay si siede.
MCKINLAY (A Carl e Bobby):
Potete entrare…Roosvelt non vi farà niente…è uno stronzo, però non morde
mai
BOBBY (Aprendo il cancelletto ed entrando con Carl):
Siamo qui per…
MCKINLAY (Interrompendolo):
Lo so per cosa siete qui…quei due poveracci trovati morti a duecento metri da
casa mia…vero?
BOBBY:
Ne sa qualcosa?
MCKINLAY:
Che ne so?…So solo che ogni tanto capitano due stronzi e ci lasciano la pelle…ecco
ciò che so…Sto qui da 48 anni e ne ho viste di cose…
BOBBY:
Non m'importa di quello che ha visto 48 anni fa, ma di quello che ha visto
questa mattina verso le 5
MCKINLAY:
Se tu non facessi il poliziotto di frontiera cosa faresti alle 5 di mattina,
figliolo?
BOBBY:
Penso che dormirei…
MCKINLAY:
Esatto…Bè anch'io dormivo a quell'ora…
BOBBY:
Ha sentito il cane abbaiare?
MCKINLAY:
Il cane abbaia solo se vede qualcosa…lo stronzo…se dietro l'altopiano c'è
la guerra lui non abbaia…abbaia solo se la vede…quella troia guerra…
BOBBY:
Non ha sentito spari?
MCKINLAY:
Figliolo, io ho 75 anni e non sono un grande esperto, comunque posso dirti che
esistono i silenziatori per le pistole…hai mai sentito uno sparo da una
pistola con silenziatore, figliolo?
BOBBY:
Si, certo
MCKINLAY:
E' un tonfo sordo, impercettibile, figliolo…adesso sommalo al fatto che sono
un ultrasettantenne…
BOBBY:
Come passa le giornate qui?
MCKINLAY:
Di certo non le passo con le donne…Spazzo la casa, do da mangiare al cane,
pratico del "fai da te", e ci metto tutto il giorno a fare queste cose…
BOBBY:
Il suo giardino avrebbe bisogno di una sistemata…
MCKINLAY:
Non insegnarmi il lavoro, bello, se non avessi 75 anni e qualche ernia di troppo
lo farei…
Bobby e Carl si guardano l'un l'altro.
MCKINLAY (A Bobby):
Tu di dove sei figliolo?
BOBBY:
Perché?
MCKINLAY:
Non hai l'aria di essere di queste parti…
BOBBY:
Sono anni che sono di queste parti…
MCKINLAY:
Messicano, vero…o Portoricano…Chicano?
BOBBY:
Sono nato in Messico
MCKINLAY:
Ti conosco?…Potrei leggere sulla tua divisa, ma ho lasciato gli occhiali sul
comodino…
BOBBY:
Ramirez
MCKINLAY:
Figlio di Eduardo Ramirez?
BOBBY (Timidamente):
Si, Eduardo Ramirez è mio padre
MCKINLAY:
Ah si…lo ricordo quel succhiacazzi di tuo padre…(Bobby sorride, Carl lo
guarda)…vecchio lavoratore incallito…Quando non eri ancora nato veniva da
Guanajuato a qui con un camion puzzolente che faceva acqua da tutte le parti,
attraversava il confine e vendeva il suo raccolto del cazzo…Poi passava di qui
e mi salutava…e io lo salutavo…Che fine ha fatto?
BOBBY:
Non lo vedo da 10 anni
MCKINLAY:
Eh, figliolo…La famiglia non va mai trascurata…soprattutto quella che ti ha
dato la vita
BOBBY:
E' stata una cosa voluta da tutte e due le parti…
MCKINLAY:
Anche mio figlio è lontano, sai?…Sarà in qualche bordello del cazzo a
sbattersi qualche mignotta e a dire stronzate del suo paese, immagino…Che vuoi
che ti dica, figliolo?…
BOBBY:
Noi andiamo…grazie per la sua collaborazione…
MCKINLAY:
Ma si…tornate al vostro lavoro che io ho già tanto da fare qui…
BOBBY:
Arrivederci
McKinlay prende la sedia e rientra in casa. Bobby e Carl riaprono il cancello
e tornano ai loro Broncos.
CARL:
Sembra che non abbia tutte le rotelle a posto…
BOBBY:
Strano…ha conosciuto mio padre…
CARL:
Era un agricoltore a quanto ho capito…
BOBBY:
Da generazioni siamo poveri contadini
CARL:
E adesso?
BOBBY:
E adesso ci aspettano 90 minuti di strada da qui a San Diego…un bel pranzo e
una pennichella…che ne dici?
CARL:
Ci ritroviamo all'ufficio alle 7 allora…
BOBBY:
E non sgarrare di un minuto…dobbiamo dare un'occhiata a quel rapporto di
Tilaca
CARL:
Buon viaggio
BOBBY:
A te
Bobby e Carl salgono sui Broncos e partono. Il vecchio McKinlay esce
nuovamente dalla casa e li guarda andare via, mentre i Broncos sollevano la
polvere.
SCENA 32 - SETTORE 16 - POSTO DI GUARDIA - GIORNO
Le jeep di Brian Stoltz, 34 anni, e Michael Lane, 44 anni, sono ferme puntate
verso sud. Stoltz e Lane stanno per ritornare all'ufficio. Arrivano Bobby e Carl
sui loro Broncos. Bobby e Carl scendono dai Broncos e si dirigono verso Stoltz e
Lane.
BOBBY:
Ehi Stoltz, aspetta…
STOLTZ (Seccato):
Ah, Ramirez non mettertici anche tu, ne ho abbastanza di domande…
BOBBY:
Solo un secondo…
STOLTZ:
Che vuoi?
BOBBY:
A che ora avete trovato i cadaveri dei due messicani?
STOLTZ:
Alle sei, lo sai, no?
BOBBY:
Perché soltanto alle sei, se siete arrivati alle 5 e 30?
STOLTZ:
Beh adesso te lo dico io perché…perché era un miglio distante, laggiù
vicino all'altopiano…contento?
BOBBY:
No
STOLTZ:
Che vuoi dire?
BOBBY:
Voi l'avete trovato alle 6, il cane di McKinlay non ha abbaiato, McKinlay stesso
non ha sentito niente, eppure la sua catapecchia è a 600 metri…
LANE:
Dai Bobby, siamo tutti stanchi…ti prego non cerchiamo di pisciarci addosso
l'uno con l'altro adesso…
BOBBY:
E' quello che spero…
LANE:
Più tardi ne discuteremo…dobbiamo dare il cambio a voi oggi?…
BOBBY:
No, staranno per tornare Jackson e Sullivan credo
STOLTZ:
Allora andiamocene a dormire…e vai a dormire pure tu Ramirez…
Bobby non fa una piega, mentre Stoltz, con cappello da ranger e occhiali Ray
Ban a goccia lo osserva. Stoltz si volta e sale in macchina. Anche Lane sale
sulla jeep e i due vanno via alzando polvere. Bobby fa un segno a Carl, i due
salgono sui Broncos e se ne vanno.
SCENA 33 - INT. AUTO DI BOBBY - GIORNO
Mentre stanno tornando verso San Diego, Bobby sente la radio gracchiare.
RADIO:
Ramirez, ci sei?
BOBBY (Rispondendo):
Si
RADIO:
Indicate il vostro settore parallelo
BOBBY:
Settore 5, perché?
RADIO:
Casinsky e Appleton hanno fermato 8 messicani, hanno chiesto rinforzi
BOBBY:
Ricevuto, dove sono?
RADIO:
Settore 4
Bobby chiude. Poi cerca di collegarsi con la radio di Carl.
BOBBY:
Carl…
CARL:
Che c'è?
BOBBY:
Rogne, fermiamoci al settore 4. A quanto pare Casinsky e Appleton hanno fermato
dei messicani…
CARL:
Ok
SCENA 34 - EST. SETTORE 4 - GIORNO
Casinsky sta prendendo appunti. Davanti ha un messicano di circa 25 anni con
un sontuoso tatuaggio sul braccio destro.
CASINSKY (Arrabbiato):
Allora…come ti chiami?
Il messicano tace
CASINSKY:
Non mi costringere ad usare il pugno di ferro, come cazzo ti chiami?
MESSICANO (Intimidito):
Jorge
CASINSKY:
Jorge…e poi?
MESSICANO:
Aponte
CASINSKY (Scrivendo):
Jorge Aponte…
Intanto Appleton sta scrivendo altri nomi sul cofano del suo broncos.
APPLETON:
Ehi Fred…come si chiama?
CASINSKY:
Aponte
APPLETON:
Aponte?
CASINSKY:
E' nuovo?
APPLETON:
No, è già stato fermato…tre mesi fa…
CASINSKY (Ad Aponte):
Ah, sicché c'hai già provato una volta a venire da queste parti eh?…mi
dispiace ragazzo ma verrai segnalato anche alla polizia di frontiera messicana…
Stanno arrivando Carl e Bobby. Casinsky si volta verso le loro jeep.
CASINSKY:
Oh Cristo, quando ho chiesto rinforzi non intendevo Ramirez e Hayden…
Carl e Bobby fermano le loro jeep. Scendono e si incamminano verso Casinsky e
Appleton.
BOBBY:
Avete avuto problemi?
CASINSKY:
Fino a dieci minuti fa si…adesso si sono calmati tutti…
BOBBY:
Chi sono questi?
CASINSKY:
Un paio erano già stati fermati qualche volte…qualcuno no…
CARL:
Com'è che sono solo 6 messicani, ci avevano parlato di 8 messicani.
CASINSKY:
Gli altri due sono nel Bronco di Danny
Carl si volta e si dirige verso il Bronco di Danny. Dal dietro vede dei
capelli lunghi neri (Ripresa a rallentatore). Si avvicina sempre di più
(appaiono velocemente in flashback i capelli di Rachel). Carl arriva a vedere il
volto. E' Louisa, 29 anni, bellissima, di carnagione scura. Lei si volta e lo
guarda. Carl apre la portiera del Bronco e vede che ha un neonato in braccio. I
due si osservano. Lei più volte distoglie lo sguardo e poi osserva nuovamente
Carl.
CARL:
Signora, posso fare qualcosa per lei?
Louisa non risponde. Carl abbassa lo sguardo, poi chiude la porta del Bronco.
Torna verso Casinsky, mentre ogni tre secondi si volta nuovamente per guardare
Louisa. Anche lei lo guarda.
CARL (a Casinsky):
Chi è quella?
CASINSKY:
Bel bocconcino, vero?
CARL:
Ha un bambino in braccio…perché l'avete ingabbiata?
CASINSKY:
Louisa Hernandez…ha dei precedenti
BOBBY:
Cioè?
CASINSKY:
E' già stata segnalata tre volte…a quanto pare non gli è bastata…
BOBBY:
Bè, lasciala andare…
CASINSKY:
Cosa ma sei pazzo…ah…tu dici del bambino…magari non è neanche suo…
CARL:
O magari è suo…lasciala andare…
CASINSKY:
Bè, sapete che vi dico…sarà il caldo o sarà il lavoro notturno, ma voi
state diventando sempre più dei grandissimi rompicoglioni…
Casinsky va verso il Bronco e fa scendere Louisa. Carl e Bobby la guardano.
Lei non se ne cura e si volta verso il Messico.
BOBBY:
Mandateli via…non hanno armi, non hanno niente…
Casinsky e Appleton guardano Bobby e Carl seccati. I messicani riprendono il
cammino verso la loro terra. Carl osserva Louisa allontanarsi distaccata dagli
altri. Lei si volta, poi distoglie lo sguardo dopo cinque secondi. Bobby osserva
Carl, gli mette una mano sulla spalla e gli fa cenno di andare.
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