Calabria Dimenticata

( In senso storico, a prescindere da ogni valutazione  sociologica)

 Di Nicola Gerardo  Marchese

Roma. Via dei Giuochi Istmici, 43 – 00194- tel 0636304967

Premio nazionale della cultura, conferito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Commendatore al Merito della Repubblica, per meriti culturali.

Medaglia d’Oro Calabria del Brutium- I Calabresi nel Mondo-.

Edizioni: Stabilimento Grafico Meridionale- Napoli- 1982

Obbiettivo.

 

Ricerca finalizzata a far emergere dalla notte dei tempi la storia gloriosa di una regione italiana, divenuta, all’epoca moderna, geograficamente periferica, in conseguenza del processo seguito dall’unità d’Italia, mentre allora aveva una collocazione centrale, quando risultava inserita in  un contesto politico più ampio di tipo internazionale, caratterizzato dalla  posizione centrale occupata nell’area mediterranea , dove attivi erano gli scambi tra due mondi diversi, ma complementari, quello di cultura orientale e quello di matrice latino occidentale.     

Per tale  capovolgimento di posizione, che ha introdotto diversi criteri valutativi in conseguenza della nuova sistemazione politica, quello che di valido in quella fase storica era stato prodotto dalla regione ha perso di attualità, scaduto d’interesse nella nuova visuale e la stessa memoria degli avvenimenti fortemente appannata.

 

Recupero di conoscenze

 

Per una adeguata comprensione di quegli avvenimenti, avvenuti in altri scenari, oggi occorre uno sforzo mentale, atteso che sono radicalmente mutate le coordinate politiche  che erano alla base di quel comportamento.

Per recuperare visibilità  e quindi riscuotere apprezzamenti  in un contesto culturale, quello presente, sempre più caratterizzato dalla preminenza della civiltà di tipo occidentale, si rende necessario evidenziare gli apporti di cultura orientale, riconducibili ad uomini ed ambienti calabresi che attraverso mille rivoli sono poi transitati nella stessa cultura occidentale.

Si tratta  di una operazione   di recupero culturale che può avere  il sapore della scoperta .

I punti nodali di tale indagine sono scanditi da una successione di eventi, che riguardano diversi argomenti di viva attualità.

 

Valenza universale della sua storia.

 

Per i suoi contenuti questa narrazione risulta all’unisono con i grandi problemi dell’umanità, per cui la modulazione degli avvenimenti narrati fa vibrare le corde profonde del cuore umano, toccando argomenti di fondamentale interesse per la vita civile.

Dall’accordo di questi toni, ne deriva una ideale armonia che ancora affascina chi tende l’orecchio all’ascolto delle voci che, sull’onda delle grandi emozioni, provengono da quel  passato.

Non vi è persona, nutrita di nobili sentimenti, che non provi una grande emozione nel seguire l’evolversi di quegli avvenimenti.

E’ come se su quella terra, in quei boschi, in quegli anfratti , lungo quelle ridenti marine si siano accesi i primi bagliori della civiltà.

 

Ritardi accusati nello sviluppo della civiltà

Partendo dalla situazione attuale in cui risultano, allo stato delle nostre conoscenze, sommersi molti di quei  risultati che erano già stati acquisiti dalla società  pitagorica, per cui  il mondo,  avendo trascurato quella stagione, è andato avanti  come se quella esperienza non ci fosse mai stata, constatiamo che l’umanità, avendo abbandonato quegli antichi sentieri per imboccate altre direzioni, ha compromesso l’evoluzione della civiltà che per questo fatto ha dovuto subire  non poche lentezze e registrare pesanti ritardi.

Chi oggi guarda in senso retrospettivo alla logica degli avvenimenti, così come si sono svolti nella storia, si accorge che ci sono dei vuoti, delle stasi , delle involuzioni  dovuti proprio al fatto che si sono persi i contatti con quella prima fase della civiltà umana.

 

Ritardi storicamente registrabili:

 1-     Nella forma di organizzazione politica .

2-     Mancato valorizzazione del ruolo femminile  nella società. Il matriarcato.

3-     Disattese le regole dell’urbanistica  nell’impianto delle città, che Ippodamo, invece, concepiva in modo razionale.

4-     Non erano città chiuse e difese    da mura turrite, ma aperte all’esterno. Risultava un abitato senza soluzione di continuità tra il perimetro cittadino e la campagna circostante.

5-     Funzione educativa delle opere d’arte, che erano esposte lungo le strade e non chiuse nei musei.

6-     Era inconcepibile una società senza anima, ma una forma di convivenza  costantemente tesa ad uno sforzo di miglioramento.

7-     Amenità dell’ambiente naturale dove inserire le scuole per l’educazione della gioventù.

8-     Il maestro circonfuso da grande rispetto, al cui diretto insegnamento i discepoli potevano accedere dopo un periodo di educandato. Il maestro che parlava dietro una tenda.

9-     Non a tutti indistintamente poteva essere comunicata la verità, ma solo a chi era in grado di apprezzarla.          

10-  Nella scuola pitagorica vietato lasciare scritti, ma tutto affidato alla comunicazione orale.

11-  Le sedi della Magna Grecia meta di un continuo pellegrinaggio , presso cui si ambiva trascorrere un periodo di apprendistato. Un requisito ritenuto indispensabile a Roma per chi ambiva alle cariche pubbliche.

12-  Una nazione senza confini geografici tracciati sul terreno: ivi era la Magna Grecia, ove arrivava il verbo di Pitagora.

13-  La linea di confine dedicata al Dio Termine ( Jupter Onario), concepito come luogo di scambio e affratellamento e non linea di demarcazione tra genti diverse ed ostili.

14-  Il tempio nazionale della Magna Grecia, quello di Caulonia dedicato al Dio Termine , dove si riunivano  i concili delle varie repubbliche.

15-  Platone venne in Italia ( Locri) per apprendere la dottrina di Timeo. Scrivere timei,nell’antichità, significava copiare.

16-  Non solo fece incetta di libri, ma volle trascorrere un periodo di osservazione sul posto, convinto che ancora in loco di potevano rinvenire frammenti ed echi dell’insegnamento pitagorico, interrogando la gente  ed osservando il loro comportamento.

17-  A Crotone, dove vigeva questo sistema di vita, nell’antichità si rinveniva la gioventù più bella del mondo. Esemplari presi a modello per ispirare il quadro di Elena, da Zeusi  nativo di Eraclea, che fu il più grande pittore dell’antichità ( 425 A.C.- 394 A.C. )                           esposto nel tempio di Era Lacinia. Era annoverato come una delle sette meraviglie del mondo. Per ammirare il quadro occorreva pagare un pedaggio, per ciò venne detto, quello di  Elena Meretrice.

18-  Città aperte senza mura di cinta, nel centro stava la Rocca, cove si conservava il tesoro dello stato e gli uffici della vita pubblica.

19-  Una  concezione razionale del sistema viario- Le vie Istmiche che univano  le due sponde contrapposte  dello Ionio e del Tirreno , per alimentare il commercio  e gli scambi tra  due mondi.

20-  I cantieri navali di Crotone e di Locri, per la loro rilevanza appetibili da Annibale.

21-  Una nazione pacifica, soggetta ad aggressioni esterne. Mancava di generali esperti a condurre battaglie. In caso di guerra ricorreva a capitani forestieri , non avendone dei propri.

22-  Grandi personaggi:  Pitagora, Filolao, Alcmeone, Democene, Milone, Archita.

23-  Gli atleti . Astilo vinse , nella stessa olimpiade, sette trofei olimpici.

24-  Alle Olimpiade, che  erano anche gare di letteratura, il trofeo conseguito dall’oratore Lisa, di Reggio.