Pettinati G. - Melissano D. - De Santis F. - Storti
G.
L'AS è generalmente definita come la
ricorrenza di più di due episodi di tachicardia ventricolare maligna in
24 ore, e nei pazienti portatori di AICD richiede l'intervento del
defibrillatore. L'incidenza dell'AS è riportata intorno all'11% dei
soggetti con AICD e la mortalità è segnalata intorno al 25% (1°
Congresso MESPE 99). Le cause principali sono l'ischemia miocardia acuta
il peggioramento dell'insufficienza cardiaca, l'effetto proaritmico dei
farmaci antiaritmici, turbe elettrolitiche. La terapia più efficace
riportata è la sedazione, la correzione dei fattori destabilizzanti (antischemici,
diuretici, elettroliti, ect) e soprattutto la stimolazione VVI dall'AICD
a frequenza 80-90 per diminuire il numero dei BPV (battiti prematuri
ventricolari) come potenziali trigger.
CASO CLINICO
Uomo di 66 anni, affetto da vari anni da
cardiomiopatia dilatativa post infartuale con ripetuti episodi di TV
sostenuta, sintomatica per sincope e shock cardiogeno. Da sette mesi era
portatore di AICD Philax 06 Biotronik e praticava terapia a base di
Amiodarone, Furosemide, Ramipril, con ottimo compenso emodinamico. Il
defibrillatore era intervenuto una sola volta due mesi prima con shock
appropriato ed efficace su TV polimorfa sostenuta.
Il paziente si ricovera per shock cardiogeno in
seguito a TV a frequenza inferiore a quella programmata. Dopo iniziale
terapia farmacologia e riprogrammazione dell'apparecchio il paziente
presenta nei giorni seguenti numerosi episodi di TV polimorfe con pronta
attivazione dell'AICD ATP e shock a 30 Joule, seguiti da ritmo
elettroindotto 50/minuto. Episodi similari TV polimorfe, defibrillazione
ritmo da PM, si ripresentano ripetutamente per 19 volte. Il paziente poi
riprende buone condizioni emodinamiche in seguito a sedazione, terapia
antiaritmica e.v. Xilocaina, beta Bloccanti. Durante il ricovero nessuna
causa apparente di destabilizzazione aritmica è stata trovata
all'infuori di una grave depressione psichica per la recentissima morte
della moglie. Recenti report in letteratura hanno segnalato l'effetto
destabilizzante aritmico dello stress mentale ( Lambert Circulation
2000).
Il paziente è stato successivamente dimesso in buone
condizioni generali con Beta Bloccanti, Ace inibitori, attualmente gode
di ottimo compenso emodinamico avendo ripreso la sua vita normale.
CASO CLINICO: CAUSE
Mancanza di cause apparenti aritmogene (non ischemia,
non scompenso, non alterazioni elettrolitiche, non proaritmia). Presenza
di grave depressione per la recente morte della moglie.
1)
Negli
USA la depressione psichica è nel 18- 25% dei soggetti con cardiopatia
ischemia coronarosclerotica. (Hoeper RV
Int. J. Ment. Healtl 1979:8; 6-15).
DEPRESSIONE CAUSA DI EVENTI CARDIACI
-
Iperattività dell'asse ipotalamo - ipofisi - corticale con
aumentato rilascio di corticotropina " Ipertensione,
ipercolesterolemia, eterogenesi". (Radasheer F.C.
Neuroendocrinology 1994:60;436-444)
-
Attivazione del sistema simpatico adrenergico.
Aumento
di aritmie ventricolari e morte improvvisa dopo l'infarto. (Cripps
T. Br. Hearth
J. 1991:65;14-19)
-
I soggetti depressi presentano concentrazioni più alte di
noradrenalina (Roy A et alt. Psychiatry Res. 1987:21;161-168)
-
I depressi presentano frequenze cardiache più alte sia a riposo
che sottosforzo. (Radasheer F. Neuroendocrinology 1994:60;463-444)
-
I pazienti depressi presentano mortalità cardiaca più elevata
legata ad extrasistoli ventricolari ( Freasure - Smith N. Circulation
1995:91;999-1005)