PRIMA ACCOGLIENZA
La Prima
Accoglienza viene effettuata ogni qual volta ne é fatta richiesta dagli
interessati, dall'Ente Pubblico o dai familiari dei tossicodipendenti,
tenendo presente che comunque sarà necessario avere il nullaosta da parte
del SER.T..
La Prima
Accoglienza, seguita dal responsabile della Comunità e dal vice
responsabile coadiuvato dall'assistente sociale si snoda in due momenti
forti:
*
colloqui individuali per verificare quanto il soggetto sia motivato
nell'entrare in
Comunità e quali siano le motivazioni primarie;
*
colloqui con il nucleo familiare nel quale il tossicodipendente é
inserito, per avere una
anamnesi più accurata possibile.
Durante la
Prima Accoglienza si potrà vagliare la possibilità di programmi
diversificati opportunamente verificati con il SER.T. e gli operatori.
ACCOGLIENZA
RESIDENZIALE
Il periodo di
Accoglienza Residenziale si svolge in una struttura che é fisicamente
separata dalla comunità vera e propria.
L'entrata in
Comunità è sempre il momento più difficile perché c'é l'impatto con
una realtà che molte volte é stata idealizzata e nella quale si coglie
il senso dell' "ultima possibilità"; pertanto il primo tempo
dev'essere di costruzione della mentalità, cioè un'attenzione all'oggi
per poter costruire il domani, e serve ad aiutare un inserimento
equilibrato e fondare la conoscenza dell'andamento generale.
Primo
confronto: La
storia personale
L'obiettivo é
di avere una panoramica generale della storia del ragazzo, per poter
cogliere le tappe fondamentali, le relazioni significative, per capire la
lettura che il ragazzo stesso fa del proprio passato.
Secondo
confronto:
Immagine sociale
L'obiettivo e
quello di intravedere, nelle relazioni e nel comportamento che il ragazzo
ha adottato con gli altri, le eventuali immagini o maschere indossate per
sostenere il dialogo.
Terzo
confronto:
Immagine psicologica
L'attenzione é
rivolta all'immagine che il ragazzo ha di se stesso, quindi alla
conoscenza ed accettazione di sé, delle proprie paure ora riconosciute
dai propri limiti, di ciò che invece é ritenuto positivo e
sufficientemente acquisito.
Quarto
confronto:
Vita di piazza
Si affrontano
tutte le dinamiche vissute dal ragazzo inerenti la sua esperienza ti
tossicodipendente al fine di raggiungere una lettura cosciente del ruolo
che la sostanza ha nella sua storia, delle sensazioni vissute, di quanto
veniva richiesto dalla sostanza stessa.
Quinto
confronto:
La sofferenza
L'obiettivo da
far raggiungere é riuscire a dare una lettura alle situazioni di
sofferenza vissute in passato e capire che cosa intende, quale significato
dà a questo termine e quali sono state le cause che lo hanno fatto
soffrire.
Sesto
confronto:
Pre autobiografico
Si richiamano i
nodi essenziali dei confronti fatti, i momenti più significativi del
cammino in accoglienza, si invita il ragazzo a tracciare le prime linee di
quel ritratto di sé che poi sarà chiamato a fare nell'autobiografia.
VITA DI
COMUNITA'
Dopo il primo
periodo, nel quale le uscite saranno ridotte al minimo indispensabile,
inizia la vita della Comunità in senso pieno: ora il giovane deve
sentirsi impegnato e responsabile, a tutti gli effetti, della Comunità e
dei membri di questa, sapendo che comunque bisogna tenere uno stile
adeguato in ogni ambiente e situazione e nel rapporto con le altre
persone.
Tutti gli
interessi esterni alla Comunità devono essere compatibili con gli impegni
della Comunità stessa e con l'andamento del singolo utente; qualsiasi
uscita non autorizzata o comunque non attenta alle indicazioni date potrà
far scattare il provvedimento di dimissione anticipata dalla Comunità.
Gli ospiti
vengono suddivisi in due gruppi, ciascuno con proprie peculiarità.
Ai residenti si
propone, quotidianamente, un brano di riflessione trattante le tematiche
delle verifiche o comunque fondamentali per il cammino terapeutico
individuale; i giovani sono invitati anche ad accostarsi a testi presenti
nella biblioteca della Comunità.
Verifiche del 1°
gruppo
Nel primo
gruppo si affrontano sei temi
*
Gli altri
*
Difficoltà di relazione con l'altro
*
Amicizia
*
Riscopro me stesso
*
Approccio a se stessi
*
Affetti
OBIETTIVI
a) aiutare il singolo ad acquisire
maggior consapevolezza di sé e della concezione che ha di se stesso,
degli altri, del mondo;
b) tentare di aumentare o affinare
gli strumenti che il singolo possiede per poter comunicare con se stesso e
con gli altri;
c) promuove e far accettare il
cambiamento verso modi di esistere più sani e consoni alla dignità della
persona.
Verifiche del 2°
gruppo
Nel secondo
gruppo si approfondisce il lavoro fatto nel 1°, si affronta il tema
dell'immagine di sé:
*
Immagine di sé (personale)
*
Evoluzione dell'immagine
*
Funzione dell'immagine
I temi da
affrontare sono: maturazione affettiva e comportamento, amore e senso
della condivisione, sessualità, genialità, lutto e separazione, fattori
che ostacolano la risoluzione positiva del tutto.
Nel 2° gruppo
si lascia più spazio ai ragazzi per intervenire e discutere tra loro;
successivamente particolare attenzione viene fatta sia a far emergere
punti che possono ritenersi non affrontati a sufficienza dai ragazzi, sia
a verificare i reali cambiamenti.
L'autobiografia
L'autobiografia
é il momento conclusivo di ogni fase terapeutica: é il passaggio
dall'Accoglienza Residenziale alla Comunità; il passaggio tra il primo
gruppo ed il secondo della Comunità; il momento conclusivo della vita
comunitaria ed il passaggio in Rientro.
L'autobiografia
va sempre scritta e letta davanti al gruppo.
L'autobiografia
di conclusione della Comunità si rivolge al futuro, alle prospettive
lavorative, affettive, di relazione con la famiglia di origine, alle
attenzioni da rivolgere a se stesso e ai rapporti con le persone.
Programma di
lavoro della Comunità
Sono previste
le quattro seguenti attività lavorative:
1.
partecipazione a rotazione delle cure della casa, secondo le regole
comunitarie;
2.
conduzione di attività di tipo artigianale (falegnameria,
officina, meccanica,
pelletteria, laboratorio di maschere);
3.
attività di tipo agricolo o piccolo allevamento;
4.
qualificazione scolastica.
Va aggiunta una
quinta voce, che rientra nel tempo libero "organizzato",
riservato alla cultura.
IL RIENTRO
Ultima fase
della vita Comunitaria é il Rientro che, anche come struttura, si colloca
in un ambiente diverso con la tendenza ad una conduzione comune fra gli
operatori del Rientro e gli utenti che stanno per intraprendere attività
lavorativa o di studio mentre nel frattempo lavoreranno in casa.
Le verifiche
settimanali rimangono punto fondamentale per comunicare esperienze e
difficoltà.
Il
Reinserimento
Dopo il periodo
di Comunità, finito il progetto residenziale, l'utente riprenderà la sua
vita sociale.
E' opportuno
che "l'ex-residente" settimanalmente relazione sull'andamento
del nuovo periodo con un momento trascorso in Rientro, preceduto
opportunamente e secondo necessità, da telefonate dove relazioni
l'andamento giornaliero e le difficoltà incontrate.