MASSIMO CARTA

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CAPITOLO 1

1859

<< Nel 1859 nelle valli della Pennsylvania occidentale il colonnello Drake annunciava la scoperta del
petrolio, dando così il via alla grande corsa che da allora non si è più fermata. 
Da quel momento, in guerra o in pace, il petrolio avrebbe avuto la capacità di far sorgere o tramontare
nazioni; a più riprese si scoprì poi, che il suo potere aveva un prezzo e così per quasi un secolo e mezzo, il
petrolio ha evidenziato il meglio e il peggio della nostra civiltà..
Il petrolio ha contribuito alla conquista del mondo fisico ed ha alimentato le lotte globali per il primato
politico ed economico, molto sangue è stato versato in suo nome e tutto questo non può non essere capito da
noi che senz’ombra di dubbio stiamo vivendo l’età del petrolio.
Mentre il mondo continuava a muoversi e l’economia a vivere sul petrolio stava delineandosi una corrente di
pensiero che probabilmente inciderà sull’industria petrolifera e sul nostro modo di vivere negli anni futuri.
Questa corrente di pensiero venne definita ondata ambientalista, le ondate ambientaliste furono tre : la prima
a cavallo degli anni Sessanta e Settanta era concentrata sull’aria e sull’acqua pulite; la seconda ebbe obiettivi più
circoscritti concentrando l’attenzione sullo sviluppo del nucleare, infine una possente terza ondata ha iniziato a
costituirsi negli anni ottanta superando qualsiasi differenza ideologica e demografica , un fenomeno di carattere
internazionale con lo scopo di denunciare qualsiasi rischio ambientale; “la posta in gioco è molto alta ed è la
salvaguardia del nostro pianeta”.
L’episodio decisivo che scatenò la terza ondata ambientalista fu il disastro di Chernobiyl dell’aprile 1986 , le
nubi radioattive furono trasportate dai venti in tutto il continente europeo; questo episodio mise in ginocchio il
regime anti-propagandistico sovietico costringendo Mikhail Gorbaciof a parlare alla nazione ed al mondo
indicando le misure prese, solo allora ci si rese veramente conto della gravità dell’accaduto e si cominciò a
riflettere sull’aggregazione necessaria di tutte le forze per combattere il pressapochismo nelle misure di
sicurezza .
In Europa occidentale coloro che ritenevano responsabile di tutti i disastri ambientali il sistema capitalista,
dovettero ricredersi alla luce degli esempi incredibili di degrado e di disastri ambientali, anche irreversibili,
venuti a galla con l’apertura della Cortina di Ferro che misero a nudo il cinico modo di governare del sistema
comunista , da qui in poi le considerazioni relative alla salvaguardia dell’ambiente saranno certamente i temi
principali dei nuovi parlamenti democratici dell’Europa orientale.
Quando sembrava che le acque si stessero calmando e gli ambientalisti cominciavano il trapasso
dall’opposizione totale, al dialogo con i sistemi operativi di governo, negli USA un altro incidente ebbe grande
rilevanza anche se non con gli stessi rischi per la vita e la salute umana; fu senza dubbio l’incidente ecologico
più disastroso mai registrato negli USA, uno dei più drammatici del nostro pianeta.
Il 24 Marzo del 1989, quattro minuti dopo la mezzanotte , la superpetroliera Exxon Valdez urtò contro uno
scoglio nel Prince William Sound, nella costa meridionale dell’Alaska, riversando 240.000 barili di petrolio in
quelle acque vergini, da una falla uscirono quasi quarantamila tonnellate di greggio che si sparsero per circa
1800 chilometri di costa. Fu un disastro, morirono moltissime e rare specie di animali marini e, la spesa di oltre
due miliardi di dollari per disinquinare la baia non riuscì a cancellare l’incidente dalla mappa politica.
Joseph Hazelwood, il capitano della Exxon Valdez, accusato di trovarsi in stato di ubriachezza al momento
dell’incidente, fu assolto dal tribunale di Anchorage da quella imputazione e riconosciuto colpevole di
“negligenza”.
Verificatosi in coda ad altri incidenti la Valdez rafforzò la rinata corrente ambientalista e la disponibilità di
molte persone a sacrificare la produzione di energia in favore della salvaguardia ambientale. 
Quell’incidente costò molto agli USA , da quel momento ogni progetto di sviluppo petrolifero venne in
qualche modo ostacolato costringendo gli Stati Uniti ad aumentare di molto le importazioni [1]>>.




Autore Carta Massimiliano