MASSIMO CARTA

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INTRODUZIONE

Il petrolio è un liquido più o meno denso, viscoso e scuro, spesso è nerastro e questa caratteristica gli ha
valso l’appellativo di oro nero; si trova generalmente in strati profondi della crosta terrestre ma in alcuni casi
(in alcune località), esso affiora spontaneamente dal terreno o dalle rocce, il suo nome infatti deriva dal latino
petroleum ovvero olio di pietra.
Il petrolio era conosciuto fin dai tempi più antichi, Sumeri, Assiri e Babilonesi ne impregnavano rametti
secchi per farne torce; nel Medio Oriente, venivano adorati i “fuochi eterni” ovvero, gas naturali affioranti che,
per accensione spontanea o per opera di fulmini davano origine a fiamme; Marco Polo, nell’opera Il Milione a
proposito dell’Oriente scrive: << La grande Ermenia è una grande provincia ... Di verso tramontana confina con
Giorges: e in questo confine è una fontana ove surge tanto olio in tanta abbondanza, che cento navi se ne
caricherebbero alla volta; ma egli non è buono da mangiare, ma sì da ardere. E’ buono da rogna e ad altra cosa; e
vengono gli uomini molto dalla lunga per questo olio e per tutta quella contrada non si arde altro che olio >>.
(La zona citata da Marco Polo è quella compresa tra il Mar Nero e il Mar Caspio).
Alla metà del secolo scorso, quando l’olio di balena usato fino allora per l’illuminazione domestica
cominciava a scarseggiare perché i grossi cetacei divenivano sempre più rari, si pensò di sostituirlo con una
sostanza ottenuta dalla distillazione del carbone, il cherosene. Successivamente si scoprì che il cherosene
poteva essere ottenuto, con una primitiva raffinazione del petrolio naturale e, l’uso sempre crescente del nuovo
combustibile spinse a una più accurata ricerca dei giacimenti superficiali di petrolio; il primo pozzo scavato in
profondità , quello di Drake nel 1859, fu seguito da moltissimi altri, ed ebbe così inizio la febbre dell’oro
nero.