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Proprietà letteraria riservata 1989,1993 RCS Rizzoli Libri S.p.A., Milano
ISBN 88-17-11602-5
prima edizione BUR Supersaggi: settembre 1993
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Negli ultimi decenni del XIX secolo
e fino al primo conflitto mondiale, sorsero in Germania e in Austria
associazioni e cenacoli che avevano analogie in Inghilterra e la cui
caratteristica consisteva nel ritenersi depositari di una antica sapienza
primordiale che in alcune sue manifestazioni sfociava nell'esoterismo,
nell'occultismo, nel magismo. Nel 1867 un gruppo di studenti liceali
viennesi fondava una associazione che assumeva la denominazione di Die
Te-lyn, un'arpa i cui suoni paramagici esprimevano la creatività delle
popolazioni celtiche del Galles meridionale, che era suonata dai bardi
durante i periodici festival poetici. In questa associazione militavano i
futuri fondatori della socialdemocrazia austriaca, ma anche giovani
entusiasti, ammiratori di Nietzsche e di Wagner che per qualche anno
collaborarono con Georg Ritter von Schonerer, il fondatore del movimento
pangermanista al quale Hitler si richiamerà esplicitamente nel Mein
Kampf.1 Il cenacolo di Wagner a Bayreuth, centro di propagazione
delle teorie razziste di Gobineau e Chamberlain, viene descritto al suo
sorgere da un esaltatore dei " grandi iniziati " e della sapienza
primordiale quale Edouard Schuré. Entusiasta di Monaco mentre Berlino gli
" fece un'impressione ripugnante"2 (il legame con Monaco e l'iniziale
disprezzo per Berlino saranno propri di Hitler),3 Schuré scrive che il
libro di Gobineau Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane
"divenne per Wagner una specie di Vangelo. Negli ultimi anni di vita
Wagner ai suoi discepoli predicava Gobineau".4 Il più affezionato di
questi discepoli, Ludwig Schemann, autore di Ricordi su Richard
Wagner, fonda in Germania la Società Gobineau per propagandarne le
tesi. L'opera di Gobineau viene continuata da un gentiluomo inglese,
Houston Stewart Chamberlain, genero di Wagner, autore de I fondamenti
del secolo XIX.(1899),5 al quale si richiama anche nel titolo (//
mito del XX secolo) l'uomo forse più rappresentativo della cultura
nazista e stretto collaboratore di Hitler, Alfred Rosenberg. Nel 1865,
l'architetto Semper, spronato da Wagner, elaborava il primo progetto di
quello che sarebbe stato il Teatro di Bayreuth. Nello stesso anno Robert
Wentworth Little fonda la Società rosacrociana inglese dalla quale
deriverà nel 1887 la Golden Dawn, a sua volta collegata con associazioni
tedesche legate alla "dottrina segreta" di madame Blavatskij e
all'antroposofia di Rudolph Steiner. Il ponte rosacrociano tra Germania
e Inghilterra risale al XVII secolo nel quadro di una cultura occultistica
non estranea all'inizio della guerra dei Trent'anni che devastò la
Germania. Frances Yates ha narrato, in una sua interpretazione de
L'Illuminismo dei Rosa croce, come le speranze di un sostegno
inglese ai protestanti tedeschi, dopo il matrimonio della figlia di
Giacomo I con l'elettore del Palatinato, siano state all'origine delle
vicende del 1618-1620 con la vittoria dei cattolici a Praga. Esso segnò la
sconfitta non solo dei riformati, ma anche di una corrente di pensiero
"magico" che aveva trovato il suo centro nella capitale boema, sede della
corte di Rodolfo II d'Asburgo.6 Qui aveva avuto un ruolo di primo piano
l'inglese John Dee e dopo i disastri della guerra dei Trent'anni i
continuatori di questa cultura alchemica e rosacrociana — la cui nascita
data dal 1616, anno della pubblicazione a Kassel del celebre Le nozze
chimiche sulle avventure di Christian Rosenkreutz — emigrarono in
Inghilterra. Secondo Frances Yates, alla cui ampia documentazione rimando,
il movimento "tornò" in Inghilterra perché, come ho tentato di dimostrare,
fu all'Inghilterra, credo sotto forma di influenza della missione di Dee
in Boemia, che lo strano mito rosacrociano deve in gran parte la sua
origine ".7 Secondo questa storica, i rosacrociani erano illuministi in
potenza e Robert Evans interpreta la loro emarginazione come dipendente
dal non aver saputo adottare il principio di causalità, base
dell'illuminismo: " furono condannati all'oscurità [perché] la loro
cosmologia era fondamentalmente una cosmologia magica".8 Questi storici e
la storiografia inglese recente hanno dato un importante contributo alla
comprensione di come nel Cinque-Seicento magia e scienza fossero più
intrecciate di quanto non abbia ritenuto la storiografia tradizionale fino
alla metà di questo secolo. Ma se i " maghi " rinascimentali furono
condannati all'oscurità, è possibile che la loro tradizione culturale si
sia trasmessa attraverso piccoli gruppi lungo i due secoli che vanno dalla
seconda metà del Seicento alla seconda metà dell'Ottocento. La società
rosa-crociana di Wentworth Little è probabilmente la condensazione di
questi gruppi. Occorre tener presente questo ponte tra Germania e
Inghilterra, i cui piloni sono piccole società esoteriche, quando verrà
affrontata la questione dell'enigmatico viaggio di Rudolf Hess nel maggio
1941. L'esoterismo rosacrociano convergerà con il magismo delle rune
(l'interpretazione è di origine austriaca) nella versione germanica di
questi gruppi "occultistici" (la società del Vril, la Loggia luminosa, la
società Thule) del Novecento. Le premesse sono poste negli ultimi due
decenni dell'Ottocento (nel periodo di sviluppo della Golden Dawn),
secondo l'accurata ricostruzione di George Mosse: II più influente dei
gruppi occultistici fu quello che si costituì a Vienna, nei due ultimi
decenni del XIX secolo, avendo a mentore Guido von List, un erudito
austriaco ossessionato dal desiderio di provare che Vienna era stata la
città santa dell'antichità. È significativo che le idee di List siano nate
in una regione di confine del mondo germanico soggetta a continui scambi
con i viciniori paesi slavi. List operava una commistione di natura e
storia, ove la prima era intesa quale guida divina dalla quale promanava
un'incessante forza vitale. Quanto più una cosa era vicina alla natura,
tanto più era vicina alla verità; il passato ariano tedesco era
vici-nissimo a tutto ciò che era vero; in esso materialismo e razionalismo
non avevano avuto posto; si trattava di calamità affatto moderne. Ma come
avrebbe potuto l'uomo contemporaneo ritrovare il passato? " Dobbiamo
decifrare con le nostre anime il paesaggio che l'archeologia riconquista
con la vanga. Chi voglia sollevare il velo del mistero deve rifugiarsi
nella solitudine della natura. " Ma questa comprensione del passato
richiedeva una più profonda iniziazione: era necessario che l'individuo si
accostasse al passato storico del Volk, che si impregnasse dell'elemento
più genuino della forza vitale, l'antica sapienza germanica. Essa tuttora
esisteva, pregna ancora di forza vitale, sia pure in stato di letargo e
compito di storici e germanisti era farla rivivere... List si vantava di
aver ritrovato il kala, il linguaggio segreto degli antichi germani;
poiché alcune delle parole kala ricorrevano anche nella Cabala,
List affermava che esse erano il frutto della sapienza germanica. Come
madame Blavatskij, List si affermava in possesso di una " scienza segreta
" che per mezzo della forza vitale svelava il passato. Questa sua affinità
con la teosofia era resa evidente dalla sua credenza che tutte le
impressioni necessariamente provenissero da un mondo extrasensoriale e
dalla sua fede nella possibilità di comunicare con gli spiriti di età
passate. A volte i due movimenti, il nazionalpatriottico e il teosofico,
confluivano anche dal punto di vista associativo; così Johannes Baltzli
fondatore e animatore della società Guido von List, pubblicava i suoi
scritti su numerose riviste teosofiche. List faceva parte del gruppo di
germanisti antisemiti capeggiato da Schónerer [con] una visione il perno
della quale era costituito dalla figura di un capo, un " uomo forte giunto
dall'alto " il cui avvento era inevitabile. List condivideva con madame
Blavatskij il concetto di karma, come è dimostrato dal resoconto del sogno
circa il capo messianico da lui fatto pubblicare su " Frana ", una rivista
teosofica tedesca. Le idee di List si diffusero in Germania tramite Alfred
Schuler, il cui ambiente era Schwabing, il quartiere degli artisti di
Monaco, dove sullo scorcio del secolo si era venuta costituendo una vasta
comunità di gente che la pensava allo stesso modo. [Vi] faceva spicco
il poeta Stefan George e con lui il giovane Ludwig Klages, destinato a
divenire uno dei capi della filosofia tedesca.9 È noto che Schwabing
era il quartiere ove Hitler trascorse i suoi anni di Monaco prima della
guerra. Probabilmente già allora assorbiva idee che avrebbe reincontrato —
come si vedrà — nel 1920; e Mosse così sintetizza: La cerchia in cui
Schuler si muoveva ha avuto il proprio agiografo in Franziska von
Reventlow, che le dedicò un romanzo autobiografico (Gli appunti del
signor Dame, 1902) in cui descrive i mèmbri di questo gruppo
esoterico, noti come " I Cosmici ". Costoro attribuivano grande valore
all'originaria sostanza comune a tutti gli appartenenti alla stessa razza.
Tale caratteristica era equiparata sul piano filosofico a un principio
cosmico creatore della vita e necessariamente presente in ogni personalità
creatrice. L'importanza attribuita al sangue discendeva direttamente
dall'antico culto druidico, che i mèmbri del gruppo tentavano di far
rinascere. George, alla fine, scelse una strada diversa, ma Schuler e
Klages rimasero fedeli alle loro convinzioni ed esperienze giovanili. Il
secondo, anzi, provvide ad elaborare una complessa filosofia
cosmica.10 Dalle rune, il cui segreto List studiava, proviene la sigla
delle Ss. Ritroveremo l'idea di un magico patto tra l'uomo e il cosmo
mediato da una personalità creatrice, il capo giunto dall'alto, nelle
conversazioni di Hitler che stupivano Rauschning. E poiché sappiamo che
Claus von Stauffenberg e suo fratello erano ammiratori di George, mentre
l'attentatore del 20 luglio 1944 portava quando fu arrestato un anello con
l'iscrizione " Finis initium " (il celebre poema dello stesso George),"
possiamo supporre che la decisione di eliminare Hitler che stava portando
la Germania al disastro, nacque in quegli stessi gruppi iniziatici che
erano stati una delle componenti della formazione culturale e della
strategia di ascesa al potere del Führer. È una chiave nella quale si può
leggere — come vedremo — il romanzo Sulle scogliere di marmo di
Jünger, di impostazione esoterica. Continua Mosse: Un altro
intermediario tra List e la Germania fu quello strano personaggio noto col
nome di Ternhari [che] con tutta probabilità non era che un imbroglione e
un opportunista, che si presentò a List spacciandosi per il rinato capo
dell'antica tribù germanica dei velsunghi. Diede alle stampe a Lipsia una
Lettera sulla svastica la cui copertina era ornata da una figura
astrale reggente una svastica fiammeggiante. Tentò nei primi anni del
Novecento di costituire una setta; e anche questa, come le altre, finì con
l'andare in frantumi perché Ternhari si smarrì in ripicche con gli altri
mèmbri. Anch'egli come Schuler aveva i suoi ammiratori e portavoce, il più
influente dei quali era quel Dietrich Eckart, che fu il mentore di Hitler
agli inizi del movimento nazionalsocialista. Ed effettivamente la
Weltanschauung di cui Hitler si fece portatore recava evidenti tracce del
pensiero di Schuler e Ternhari. Si continua ad affermare che queste
credenze sfociavano nel magico, nell'irrazionale, nel folle; ma ciò che
conta è che, all'epoca, esse trovavano un largo seguito perché erano a
sfondo magico. Schuler stesso ammetteva che l'esplicazione delle forze
cosmiche originarie in un individuo poteva conferire a questi poteri tali
da farlo ritenere un mago.12 Come vedremo, Hitler, abile organizzatore
politico, criticherà poi le piccole sette che si logorano nel contrasto
tra i mèmbri. Lavorò per fare del piccolo partito nazista una grande
organizzazione di massa. Ma dall'atmosfera culturale ora descritta derivò
una delle componenti fondamentali del suo pensiero. Credeva in un rapporto
particolare, magico, tra forze cosmiche e individui parti colarmente
dotati. Si noti l'affermazione di Mosse, critico di questo irrazionalismo
che prepara il nazismo, secondo cui Ternhari " con tutta probabilità non
era che un imbroglione ". Perché " con tutta probabilità" e non con
assoluta certezza? Perché il personaggio, se non dotato della "buona
fede"13 che Mosse riconosce a Schuler, era in parte autoconvinto di
reincarnare in sé un capo di altri tempi. La reincarnazione, parte
integrante del credo del kanna, della rinascita era insita in quel tipo di
cultura. È attendibile che Heinrich Himmler, lo spieiato organizzatore
delle Ss sul quale si tornerà, si ritenesse la reincarnazione del re di
Germania Enrico l'Uccellatore, il personaggio dell'epoca delle leggende di
Parsifal e Lohengrin, del mito del Graal, che è un'altra componente della
cultura che porterà al nazismo. Ne è basilare espressione la rivista
"Ostara", di cui Hitler è assiduo lettore negli anni viennesi. La
pubblicazione, fondata nel 1905, prende nome da un'antica dea germanica
della primavera ed è diretta da un seguace di List, già frate e che aveva
lasciato la tonaca: Jorg Lanz von Liebenfels, anch'egli un " imbroglione "
se, secondo il più accreditato biografo di Hitler, Joachim Fest, si
attribuiva "un titolo nobiliare inventato di sana pianta".14 Bracher si
limita a dire che "Adolf Lanz si denominava Lanz von Liebenfels".15 Queste
definizioni, come quelle usate dagli storici per Sebottendorff, fondatore
della società Thule sul quale si tornerà ampiamente, meritano di essere
ricordate, perché personalità sull'incerto confine tra mistificazione e
convinzione di essere degli iniziati sono all'origine dei gruppi
occultisti che sono una delle matrici del nazismo. Essi sono
giustamente ricordati per il loro marcato antisemitismo. Lo sono meno o
non lo sono affatto per la loro sottolineatura dell'esistenza di doti
paranormali e della possibilità di acquisirle. Lanz istituì un
"castello dell'ordine"16 a Werfenstein, nell'Austria meridionale.
Sovvenzioni di industriali gli permisero di acquistare " la sua fortezza
dalla quale patrocinava la fondazione e l'organizzazione di un ordine
maschile ario-eroico destinato a divenire l'avanguardia di signori biondi
e dagli occhi azzurri nel sanguinoso scontro con le razze inferiori e
impure".17 La sua cosmostoria è esposta nel libro Teozoologia ovvero
studio sui scimmieschi abitanti di Sodoma e l'electron degli dei.
Introduzione alla più antica e alla più nuova concezione del mondo e
giustificazione della sovranità e della nobiltà. Gli eroi ariani
sarebbero stati dotati di speciali organi elettronici, erano una razza
estinta, ma le cui doti paranormali avrebbero potuto esser recuperate
attraverso un processo di selezione genetica. Fest commenta: II
sentimento di angoscia dell'epoca, la tendenza a costituire associazioni e
gruppi elitari, l'idolatria dilettantesca che nutriva per le scienze
naturali, atteggiamenti cementati da una componente che sul piano
intellettuale come personale appare in larga misura truffaldina: tutto
questo si ritrova nella dottrina di Lanz.18 Vedremo più avanti il
rapporto di Hitler con queste concezioni e in particolare con quella di
Lanz. Qui importa notare il " quasi truffaldina " di Fest come il " con
tutta probabilità " di Mosse: questi storici in qualche misura attenuano
il perentorio giudizio su questi precursori della componente occultistica
del nazismo. Va inoltre rilevato — a conferma dell'aspirazione al
paranormale — che le doti attribuite da Lanz ai suoi eroi sono molto
simili a quelle di personaggi di odierni serial televisivi, tra cui la
celebre "donna bionica" (che è bionda e con occhi azzurri, ma che Lanz non
avrebbe mai proposta come eroina proprio perché di sesso
femminile). Gli storici non hanno approfondito le attività di Lanz (cui
Bracher attribuisce il nome Adolf anziché Jörg). Il castello di
Werfenstein non poteva essere solo la redazione di una rivista a
diffusione limitata. La definizione di fortezza dell'ordine lascia
supporre altre iniziative. Quali? Forse solo cerimonie e discorsi di un
gruppo che "lì, già dal 1907 aveva assunto la croce uncinata come simbolo
della lotta ariana".19 O forse qualcosa di più, cerimonie di un tipo
particolare, iniziatico, tentativi di creare le premesse per la vantata
possibile riconquista di doti paranormali di tempi antichi. Ci si può
porre il problema se Hitler abbia mai frequentato il castello. Lanz è
morto ottantenne, nel 1954, ma ha lasciato poco dietro di sé. Ha sostenuto
di aver incontrato a Werfenstein lord Kitchener, il futuro ministro della
guerra inglese. Gli storici ritengono l'affermazione inattendibile,20 ma
forse si può essere più cauti se si tiene presente il ponte tra
Inghilterra e Germania di cui si è detto. Il rapporto col futuro Führer è
invece ritenuto fondato in questo quadro: Lanz proponeva concorsi di
bellezza razziali. Hitler si recò da lui per chiedergli alcuni numeri
arretrati della rivista, che gli mancavano e ai cui insegnamenti
evidentemente si abbeverava con vivissimo interesse; lasciò a Lanz von
Liebenfels l'impressione di un giovane pallido e modesto.21 La
definizione di " concorsi di bellezza " lascia perplessi. È di comune
sottolineatura nella storiografia il fatto che erano pochi i componenti
della élite nazista ad avere i connotati somatici degli eroi alti e biondi
con occhi azzurri e certamente non ne disponeva Hitler. È possibile
ipotizzare che il primo stadio del processo di formazione della "nuova
razza" (concetto tipico di Hitler) non fosse tanto un insieme di
caratteristiche fisiche, quanto la possibilità di un addestramento per
l'auspicata riconquista di doti paranormali, "bioniche". Il clima
culturale descritto da Fest e da Mosse lascia capire come convinzioni di
questo genere — per quanto infondate — potessero allignare nelle
associazioni che sono una delle premesse del processo magmatico che porta
al nazismo.
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