Elettrotreni ETR.250 "Arlecchino"

La storia

 

Sul finire degli anni ’50, le Ferrovie dello Stato decisero di ampliare il parco degli elettrotreni con i nuovi ETR.250 che avrebbero dovuto ricalcare i fasti degli ETR.300 "Settebello" dei quali riprendevano le linee costruttive oltre al famosissimo e geniale belvedere.

Realizzati in 4 esemplari in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, questi elettrotreni erano composti da 4 elementi dotati di tappezzeria interna di diversi colori che fece loro attribuire il simpatico appellativo di "Arlecchino".

Internamente disponevano di tutti i tipi di confort disponibili per l'epoca, come la cucina, il pulsante per la chiamata del personale di bordo ed il posto telefonico pubblico. 

 

12 aprile 1996

ETR.253 in transito nella stazione di Milano Lambrate.

Foto: Luca Catasta

 

Entrati nel parco dei mezzi Alta Velocità, iniziarono il servizio con l’orario invernale 1973/74 espletando il “Super-Rapido” Milano - Roma, con una percorrenza di 5h 30’ senza fermate intermedie e soprattutto senza usufruire della ancora inesistente “direttissima” Firenze - Roma.

Il successo di affluenza portato dalla flotta degli ETR “Alta Velocità”, fu però causa del loro progressivo allontanamento da alcune relazioni prestigiose a causa del ridotto numero di posti a sedere offerti.

A metà degli anni ’70, gli ETR.250 persero così la “Freccia del Vesuvio” ed il “Super-Rapido”, abbandonando la dorsale Milano - Roma - Napoli. I servizi vennero concentrati perlopiù al Nord, in particolare sull’itinerario “Genova - Milano - Venezia - Trieste”, in turno con gli ETR.220.

 

7 novembre 1993

Particolare del belvedere dell'ETR.252 ripreso all'interno del deposito di Milano Centrale.

Foto: Luca Catasta

 

Dalla seconda metà degli anni ’80 i servizi si assottigliarono sempre di più, finché tutti gli ETR.250 furono tolti dal servizio attivo ma vennero comunque mantenuti efficienti come “materiale di riserva”.

Nel 1990, in vista di un possibile re-impiego degli elettrotreni, venne decisa la trasformazione della terza vettura con l’eliminazione della cucina e del bagagliaio e la creazione di un ambiente bar e di un compartimento con 24 posti a sedere, inoltre venne eseguita la completa bonifica dall’amianto, vennero installati i vetri Triplex nei belvedere ed i carrelli portanti furono equipaggiati con freni a disco.

Di lì a breve, a causa di un completo cambio di indirizzo in seno alle FS sull’impiego degli ETR di sola prima classe, solo i primi tre esemplari furono interessati da questa modifica mentre il 4 fu accantonato dapprima a Bologna C.le e poi a Voghera. 

 

17 maggio 1996

ETR.251 in ingresso nel deposito di Milano Centrale quando ne era ancora il deposito di appartenenza.

Foto: Luca Catasta

 

Tramontata ormai definitivamente l’era dei rapidi di sola prima classe, i tre ETR.250 trasformati vennero assegnati al Deposito Locomotive di Milano Centrale e passarono in forza alla neonata divisione Charter per l’effettuazione di treni d’agenzia effettuando compiti a loro assai congeniali.

Nonostante i successi raccolti dalla divisione Charter con questi mezzi, nella seconda metà degli anni novanta è stato deciso lo smembramento della flotta degli elettrotreni d’epoca e la sospensione delle riparazioni cicliche. Al raggiungimento delle scadenze cicliche, gli ETR.250 sono stati a mano a mano accantonati, a cominciare dall’ETR.251, poi con l’ETR.253 ed infine l’ETR.252 nell’estate del 1999.

E con gli accantonamenti sono arrivate anche le demolizioni. Il primo a “cadere”, nell'aprile del 1999, è stato l’ETR.254 che ormai giaceva accantonato da quasi 10 anni, poi nel dicembre dello stesso anno è stata la volta dell’ETR.251.