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"Un
morality play velenosamente divertente…un debutto da
incorniciare": con queste parole il Sunday Times salutava
l'esordio sulle scene teatrali di uno dei più brillanti
autori inglesi dell'ultimo decennio: Ben Elton.
Ironico, intelligente, irriverente: le commedie di questo
quarantunenne di Notting Hill sono tutte caratterizzate
da un forte attacco alla società moderna e ai gravi
problemi che da essa sorgono.
A
partire da Gasping (1990) un coro unanime di consensi
di pubblico e critica ha accompagnato e consacrato l'affermarsi
di questo giovane talento, che non solo ha stregato
il West End, ma che ha letteralmente conquistato lo
show-business britannico, imponendosi anche nel mondo
dei media e dell'editoria. Il suo stile violento e crudo,
come del resto
le sue trame, è già scuola nelle generazioni più giovani.
Colpito da tutto questo interesse nei suoi confronti,
Elton si schermisce e dichiara:" Gran parte delle cose
che scrivo è semplicemente un amalgama di fatti che
ho visto o conosciuto attraverso discussioni".
Così
può essere senz'altro per Gridlock, opera del
1991, che tratta in chiave surreale il problema dell'inquinamento
da monossido diventato in una immaginaria cittadina
feroce mietitore di vittime, un inquinamento che, comunque,
in questo caso, certamente uccide divertendo. Abbandonate
le tematiche ambientaliste, vero filo rosso dei primi
lavori del drammaturgo londinese, Elton passa poi ad
analizzare e ridicolizzare un mondo a lui sicuramente
più familiare: l'ambiente dei mass media e del cinema
e l'impatto che questi possono avere sulla gente.
Vi
è di sicuro in Silly Cow e in Popcorn,
da tutti ritenuto il suo capolavoro, un distacco dalla
continua ricerca di effetti comici ad una maggiore attenzione
nei confronti dello sviluppo psicologico dei personaggi,
rivelando ancor più, se possibile la sue visione disincantata
e amara dell'uomo del terzo millennio. Popcorn
è, senza dubbio, esempio chiarificatore della nuova
poetica eltoniana. L'opera, che ha forti affinità di
intreccio con " Natural Born Killers", il famoso
film diretto da Oliver Stone, narra la follia
omicida scatenatasi in una coppia di giovani successivamente
alla proiezione di una pellicola molto cruenta. Ovvie
sono le implicazioni morali riguardo alle carenze formative
di scuola e genitori e al ruolo educativo svolto nelle
nuove generazioni dal mezzo televisivo.
Elton
si mostra conscio delle proprie responsabilità di drammaturgo
e uomo di spettacolo e si offre al contempo la possibilità
di un bagno catartico in quella assurda violenza che
ha decretato in parte il suo successo. Infatti, se come
lui asserisce "tutto è parte del gioco", perché non
continuare a giocare?
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