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Il
fotografo e la sua Sicilia. Questo il legame nostalgico,
profondo, da cui nascono le immagini di Bongiorno.
Ma è un sentimento infelice. L'amata si concede
per pochi attimi, fugge, lascia dietro di sé tristezza
e pianto.
La
nostalgia di Bongiorno prende forma e si traduce
in fotografie senza colori, quasi tutte sfumate.
Il visitatore, di fronte alla prima opera, coglie
subito i temi-guida della mostra. Vede una zolla
smossa, la prua di una nave, le onde che si infrangono.
Ovvero la terra, la presenza umana, il mare. La
Sicilia di Bongiorno appare raffinata, a volte
semplice, mai dimessa. Gli uomini e le donne che
la abitano non sono persone qualunque, ma eleganti
indossatori. Il neorealismo è lontano. Qualche
volta un sentiero bianco attraversa le immagini,
seguendo il viaggio di un'automobile, il cammino
di un viandante. La spiaggia, di notte, ha un
fascino indimenticabile. Le luci provenienti dal
mare ipnotizzano chi le osserva. Belle anche le
fotografie degli interni, scattate con cura e
ricercatezza.
Franco
Battiato, con la sua musica, accompagna il
visitatore e sottolinea l'atmosfera struggente
che caratterizza le opere. La particolare struttura
dell'ambiente che le ospita, rende le immagini
ancor più suggestive. Ma che cosa è successo alle
didascalìe? Sembrano scomparse…
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