Tommaso Dal Molin

Stemma di Altissimo

Stemma del comune di Altissimo

 

 

Personaggi di Altissimo (VI) / 1
 

Tommaso Dal Molin.

"Nella schiera degli uomini illustri, dei quali la valle del Chiampo s'onora, Tommaso Dal Molin occupa un posto tutto suo, che lo distingue e lo caratterizza in modo singolare. Il suo nome durerà nel tempo non per meriti letterari, poetici o artistici; la gloria di Dal Molin è la gloria di un giovane semplice e modesto, che visse gran parte della sua vita nella paziente attesa di realizzare un sogno per lungo tempo vagheggiato. Nacque con la passione del volo; nel volo espresse tutto se stesso, salendo sempre più in alto, fino al vertice, dove una vita finisce e un'altra incomincia". Così Lorenzo Perazzolo apre una sua immagine di Tommaso Dal Molin, nato a Molino di Altissimo il 13 gennaio 1902 da Regina Peron e Domenico: fu il primo di sei fratelli (Bruno, Giuseppe, Afra, Maria e Germana), una famiglia umile e stimata che per ragioni di vita e di lavoro dovette stabilirsi a Chiampo. Per Narciso Bonato il nostro "seppe nobilmente congiungere l'alto valore al più puro sentimento religioso, forgiando il suo spirito alla scuola del dovere. Preparato al cimento che doveva strappare in dono alla Patria, il primato d'alta velocità, in un volo di prova, sulle acque del Garda tra Sirmione e San Severino il 18 gennaio 1930, cadde stretto al comando dei suoi motori. Eccezionale aviatore, nell'equilibrio di tanta perfezione, formò della sua vita un cantico indirizzato a Dio, alla Patria e alla famiglia". A Chiampo Tommaso Dal Molin visse vent'anni di vita, trascorsa serenamente nella casa, al circolo ricreativo della parrocchia, e alle officine Pellizzari di Arzignano. Soldato di leva nel 1922, venne assegnato al ITT Raggruppamento Aeroplani da caccia. Conseguì il brevetto di pilota otto mesi dopo. Esperimentò vari aerei e volò instancabilmente. Dimostrò qualità eccezionali: nel volo acrobatico meritò di essere annoverato tra i migliori piloti del mondo. Dal Molin fu inviato a Zurigo nel 1928 a sostenere il difficile confronto con i più famosi aviatori stranieri nelle gare di alta acrobazia conseguendo riconoscimenti ufficiali della sua alta classe e dei suo stile impareggiabile. Nella undicesima coppa Schneider del 7 settembre 1929 a Calshot in Inghilterra Dal Molin partecipò alla competizione internazionale degli uomini più veloci del mondo e con II suo Macchi 52 si classificò al secondo posto, venne proclamato invece il miglior pilota della gara. Fu descritto come un elemento "che conobbe del volo le finezze più occulte e le audacie più spavalde, senza sconfinare mai dove la temerarietà si muta in incoscienza. La sua volontà fu tenace ed inflessibile come i marmi dei suoi monti e la fede, che sempre lo animò, fu profonda come l'azzurro dei cieli che ovunque l'accolsero vittorioso". Nel pomeriggio del 18 gennaio 1930 Dal Molin sali a bordo dei potentissimo bimotore, con il quale si accingeva a riconquistare all'Italia il record dì velocìtà. Ma il suo aereo Idrocorsa Siai - 565 si ìnabissò nelle acque del lago di Garda. Il vertice fu raggiunto. "Cominciò per lui la seconda vita, dell'eternità, della gloria che non muore". Al nome di Tommaso Dal Molin, maresciallo pilota, insignito dal prestigioso distintivo di velocista, sono dedicati l'aereoporto militare di Vicenza, una via a Desenzano del Garda sul lungolago, una via a Chiampo, una via ad Arzignano, le scuole elementari di Molino di Altissimo, le scuole elementari di Chiampo e lo stadio di Arzignano. Una lapide lo ricorda anche sul frontespizio della casa natale a Molino di Altissimo. "

Informazione tratta dal volume "ALTISSIMO" di Vittoriano Nori