SHEHERAZADE
4 giugno 1910, Opera de Paris
Musica: Nicolas Rimsky-Korsakov
Argomento: Léon Bakst e Michel Fokine
Coreografia: Michel Fokine
Scenografia e costumi: Léon Bakst
Ruolo di Nijinsky: schiavo negro
Dramma coreografico ispirato alla lussureggiante poesia delle Mille e Una Notte.
Opera del grande pittore Léon Bakst, che ha curato i
decori, i costumi e, in collaborazione con il geniale maestro di ballo Michel Fokine, lo
scenario allo stesso tempo drammatico e pittoresco.
Si tratta del prologo della famosa raccolta araba, da cui peraltro Rimsky-Korsakov ha
tratto ispirazione per uno dei suoi capolavori musicali.
Al levarsi del sipario, lo schah è nel suo harem, quando
sopraggiunge il fratello Schariar per raccontargli le sue delusioni coniugali.
Insieme fingono di partire per la caccia e, non appena allontanatisi, il grande eunuco
sollecito scopre una porta di bronzo da cui escono dei negri dagli abiti di rame, poi una
porta d'argento dalla quale fanno ingresso altri negri vestiti d'argento, quindi una porta
d'oro da cui avanza un negro tutto vestito d'oro e del quale la sultana s'invaghisce.
Nel bel mezzo dell'orgia compare lo schah; al suo segnale tutti i colpevoli vengono
massacrati, e la sposa infedele, condannata come le sue compagne, si getta ai piedi dello
schah, invano impetrando pietà.
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Vaslav Nijinsky come schiavo d'oro in
Scheherazade, 1910
Fotografia A.Bert
Parigi, Biblioteca nazionale di Francia,
album Ph.Kochno 13, pl.9
Alexandre Benois scrisse di questo ruolo che egli era "metà gatto, metà serpente,
diabolicamente agile, femmineo eppure terrificante".
G. Lepape, Vaslav Nijinsky in
"Shéhérazade", 1910 |