La Maledizione di Fantàsia (pag. 1/2) >>

C'era una volta in un paese fantastico, che si chiamava Fantàsia, un bellissimo castello circondato da una foresta incantata. Purtroppo da molti anni il castello era abitato dalla sola principessa Deborah, a causa di un sortilegio malefico, che trasformò tutti i suoi abitanti in pietra. Una mattina la principessa Deborah, uscita dal castello incontrò un piccolo coniglio, di nome Batuffolo.
Batuffolo giocava, solo soletto, con il suo pupazzo preferito.
Deborah chiese: "Ma cosa stai facendo?"
Lui rispose: "Niente… gioco da solo."
Lei disse: "Ma non ti stufi, da solo, a giocare con un pupazzo mal ridotto?"
Lui rispose: "Perché me lo chiedi?"
E Deborah: "Bho… comunque vieni con me; ci divertiremo insieme!"
Lui non volle, e stette seduto con in mano quel pupazzo mal ridotto. Deborah lo convinse e lo portò nel suo castello.
Il castello era pieno di rose nere.
"Quante rose Nere… chissà perché" disse Batuffolo.
Deborah rispose: "Sono nere perché il castello è sotto l'influsso di un incantesimo. I miei genitori sono stati trasformati in pietra e…"
Lui la fermò e disse: "Dobbiamo togliere questo maleficio dal castello e dalla tua famiglia…"
Entrambi erano a conoscenza che nella città degli Stregoni viveva un grande mago, con enormi poteri, in grado di aiutarli. Iniziarono così il viaggio alla ricerca del mago Merolo, e del suo assistente Daniele.
Andarono verso nord e giunsero nel regno delle Fate; verso sud e incontrarono il deserto stregato; verso est nel mare delle sirene e verso ovest nel paese del nulla.
Ma non trovarono nessuno e nessun regno degli Stregoni.
Allora provarono nel paese delle nuvole, che si trovava sopra le più alte montagne del regno; e poi nelle viscere della terra dove finalmente scoprirono il regno degli stregoni. Davanti alla porta del regno, con un simbolo a forma di uccello, trovarono una "carota d'oro" e una "macchina del tempo".

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