Le forme di Stato

• La 1a forma assunta dallo Stato fu quella assoluta (il Re è sciolto da ogni vincolo). Il potere quindi spettava ad un sovrano che lo esercitava in modo illimitato, concentrando nelle proprie mani le tre funzioni fondamentali dello Stato, cioè potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Sul piano economico lo Stato assoluto adottò delle politiche protezionistiche, cioè limitavano la libertà economica dei privati e ostacolavano la libera circolazione delle persone e delle merci;

• La 2a forma assunta dallo Stato fu quella liberale (700-800). In questo periodo anche per effetto delle idee illuministe, emergono due grandi classi sociali: la nobiltà e le borghesia. Queste classi sociali emanano due principi importantissimi:

• Separazione dei poteri: i tre poteri fondamentali dello Stato devono essere separati e spettare ad organi diversi. La formulazione di questo importante principio spetta a Montesquieu nell’opera "Lo spirito delle Leggi";

• Stato di diritto: lo Stato deve essere sottoposto al diritto, ossia che anche lo Stato deve rispettare le leggi.

Dal punto di vista economico lo Stato liberale assunse il Liberismo (corrente economica che chiede il non intervento dello Stato nell’economia lasciata ai cittadini, poiché si riteneva che il mercato fosse in grado di autoregolarsi da solo. La principale debolezza fu quella di non riuscire a far fronte alle nuove forze sociali che si presentano alla fine dell’800 e che sono rappresentate soprattutto dalla nuova classe operaia. Nei Paesi Europei, nella prima metà del ‘900, c’è un periodo di transizione che sfocia in situazioni diverse. Gli esiti fondamentali sono tre:

• In alcuni casi la borghesia cerca di mantenere con la forza la propria egemonia, cioè il proprio potere, favorendo così la nascita di un nuovo regime autoritario che porta allo Stato Fascista (Germania, Italia e Spagna).

• In altri casi, invece, i partiti della classe operaia conquistano il potere, Stato Socialista (Russia, Paesi dell’Est e Cina).

• Lo Stato Liberale si evolve verso un nuovo tipo di Stato fondato su un compromesso tra le classi sociali, Stato Democratico (Francia e Inghilterra).

Lo Stato Fascista

Nel periodo compreso tra la 1a e la 2a guerra mondiale la spinta popolare verso la democrazia viene bruscamente frenata in alcuni paesi europei come per esempio l’Italia e la Germania e successivamente il Portogallo, dove si instaurano così dei regimi territoriali che presentano delle caratteristiche comuni, infatti vengono abolite le principali libertà civili e politiche (diritto di manifestare il proprio pensiero, censura, libertà religiosa, ecc.). Anche le elezioni vengono soppresse, non è ammesso lo sciopero e neppure l’organizzazione sindacale, inoltre il dissenso è represso, e punito di solito con la pena del confino. Lo Stato fascista è quindi uno Stato totalitario, in quanto tende ad accentrare il potere nelle mani di un solo capo. Sul piano economico si verificò l’autarchia, ossia la totale autonomia e autosufficienza dall’estero, essendo vietate le importazioni e le esportazioni. Da un punto di vista teorico, lo Stato Socialista, diffonde le idee di parità e di uguaglianza economica e sociale, diffuse soprattutto da Carlo Marx, che in realtà finisce con l’instaurare una forma di dittatura del partito fondamentale e la stampa è sottoposta a censura. Questo tipo di Stato si diffonde soprattutto nei paesi dell’Est Europeo dopo il 1° conflitto mondiale. Questa forma di Stato ha dimostrato il fallimento sia dal punto di vista politico che da quello economico. In campo economico lo Stato adottava un sistema collettivistico basato sulla proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Attualmente la maggior parte degli Stati socialisti sta assumendo forme più democratiche.

Lo Stato Democratico

É il risultato delle trasformazioni avvenute nello Stato Liberale, in conseguenza delle conquiste sociali operate dalle masse popolari. Il passaggio dallo Stato Liberale a quello democratico è avvenuto in modo graduale, ma non sempre pacifico. Attualmente è la forma di Stato tipica di tutte le società altamente industrializzate (Nord America, Giappone, Europa Occidentale, Francia, Italia, Germania e Inghilterra). La caratteristica fondamentale dello Stato Democratico è quella di reggersi su un compromesso tra le classi sociali per favorire il benessere della collettività. Questo tipo di Stato riconosce e garantisce le libertà fondamentali, ammette al voto tutti i cittadini senza distinzione e consente una pluralità nel numero dei partiti. Sul piano economico lo Stato Democratico riconosce il sistema misto nel quale la proprietà dei mezzi di produzione appartiene in parte allo Stato e in parte ai cittadini. Esiste la libertà di iniziativa economica e la concorrenza. Questa forma di Stato ha dimostrato di essere concretamente la migliore e quindi quasi tutti gli stati si stanno avvicinando a questa forma.

Altre forme di Stato delle società moderne

• Lo Stato Unitario è uno Stato centralizzato perché tutte le decisioni importanti sono deliberate dal governo centrale (Francia);

• Lo Stato Regionale è caratterizzato dalla presenza di enti che hanno autonomia amministrativa e politica (decentramento articolo 5 della Costituzione) (Italia);

• Nello Stato Federale ci sono tanti Stati membri che hanno una larga autonomia pur avendo in comune con lo Stato Federale organi politici e militari ( USA).

 

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