fig. 1
La seguente tabella illustra i principali fattori di rischio per le CC.
Fattori di Rischio Materni
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Fattori
di Rischio Fetali
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A secondo della loro gravità, possiamo classificare le CC in:
Cardiopatie Congenite Severe
Si possono definire severe,le CC responsabili già alla nascita o entro i primi
mesi di vita di una grave malattia; queste, a loro volta, possono essere
suddivise in CC cianotiche e non cianotiche. L’incidenza di questo gruppo di CC
è stabile nel corso degli anni e nelle diverse casistiche intorno al 2,5-3 per
mille nati vivi.
Cardiopatie Congenite Moderate
Si possono definire CC moderate quelle che richiedono un trattamento
cardiologico non intensivo e/o che vengono diagnosticate soltanto dopo i primi
mesi di vita. Anche l’incidenza di questo gruppo è pari a circa il 3 per mille
Cardiopatie Congenite Lievi
Si possono definire CC lievi quelle che sono presenti in soggetti privi di
sintomi e che spesso si risolvano spontaneamente; sono il gruppo più numeroso,
con frequenza variabile fra il 5 e il 13 per mille nelle varie casistiche.
Proprio in questo gruppo rientra il difetto interventricolare che è il difetto
cardiaco più frequente, la cui incidenza alla nascita può raggiungere frequenze
del 20-50 per mille; per fortuna, nell’85% dei casi, questi difetti si chiudono
spontaneamente nel primo anno di vita.
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In passato la diagnosi era possibile solo dopo la nascita e spesso in situazione di drammatica emergenza; proprio per questo, in molti casi, si poteva fare ben poco per salvare la vita del bimbo .Oggi grazie all’ecografia è possibile una diagnosi precoce di tale patologia già durante la gestazione ottenendo così un duplice obbiettivo:
da un lato i genitori informati possono, in caso di grave cardiopatia poco o per nulla curabile dopo la nascita, decidere per l’interruzione o il proseguimento della gravidanza .
dall’altro la precoce visualizzazione di una tale patologia ne permette l’inquadramento e consente di programmare il restante percorso diagnostico (spesso è consigliabile effettuare uno studio della mappa cromosomica fetale ) e terapeutico in modo da arrivare ad una nascita il più possibile “ protetta ” in una struttura ospedaliera dotata di Divisioni specialistiche ( Neonatologia, Cardiologia Pediatrica, Cardiochirurgia Pediatrica ) attrezzate per far fronte ad eventuali emergenze .
A tal fine sarebbe pertanto opportuno sottoporre tutte la donne gravide ( non solo quelle “ a rischio ” ) possibilmente tra la 20^ e la 22^ settimana di gestazione ad una Ecocardiografia Fetale che abbia funzione di Screening per tale patologia e che può essere effettuata da un ginecologo con esperienza in tale settore; ove venisse sospettata o diagnosticata una malformazione cardiaca la paziente sarà inviata presso un centro di Cardiologia Pediatrica per un ulteriore e più approfondito esame al fine di chiarire la diagnosi e permettere di impostare un idoneo programma per il proseguimento della gestazione, il parto ed il post-parto.