Home > Storia > La tecnica > Tessitura

 
 

Definizione di arazzo. Come si riconosce un buon arazzo.
Dove si trovano gli arazzi più famosi. Glossario

 
Quando e dove sono nati gli arazzi. Come si sono sviluppati in Europa. Storia e sviluppo delle tecniche di tessitura.
 
Alcune opere rappresentative dell'arte degli arazzi nei secoli
 
Descrizione dettagliata e ricca di immagini che illustrano il procedimento che dal filo porta alla
realizzazione di un arazzo
 
Un arazzo potrebbe rappresentare un elemento di rilievo dell'arredamento. Consigli su come scegliere e appendere un arazzo.
 
Consigli e tecniche per curare e mantenere gli arazzi. Come evitare gli errori più comuni.
 
Immagini per articoli e comunicati stampa.
Alcune recensioni significative.
 
E' possibile ammirare le bordure e gli arazzi più significativi presenti nel catalogo E. Dalla Benetta.
 
Iscrivetevi gratuitamente alla newsletter contenente le novità ed iniziative che saranno proposte sul sito.
 
Chi è lo Sponsor E. Dalla Benetta srl. Storia, curiosità, produzione e contatti.
 
Tessuti damascati personalizzati con le immagini fornite da aziende, enti pubblici, e clienti privati.
 
 

 

 

Storia e sviluppo delle tecnologie per la tessitura

 


L'evoluzione che il telaio ha subito durante i secoli è intimamente connessa all'evoluzione che hanno subito i tessuti.
Tessitura e telai hanno origini antichissime e conseguentemente anche l'arte del filare è conosciuta sin dalla più remota antichità.

Come già ricordato all'inizio, i primi documenti relativi all'origine della tessitura risalgono all'anno 2000 a.C. circa e sono rappresentati da dipinti murari di tombe egiziane che raffigurano le operazioni di filatura e tessitura.

Gli antichi popoli dell'Egitto utilizzavano telai orizzontali e telai verticali.

E' rimasto famoso nella storia il telaio di Penelope, con cui tesseva una tela in attesa del ritorno di Ulisse.

I primi tessuti erano ottenuti separando i fili e aprendo il passo necessario all'introduzione della trama con l'ausilio delle dita o di semplici bacchette.

Un grandissimo progresso fu quello di produrre il sollevamento e la selezione contemporanea dei fili mediante un organo detto liccio, esistente tuttora nei moderni telai meccanici, con il quale si potevano sollevare contemporaneamente tutta una serie di fili, per esempio tutti i fili dispari, e introdurre così facilmente la trama tra questi e i fili non sollevati.

Successivamente il funzionamento dei licci fu ancora modificato rendendone interdipendente il movimento, collegando i due licci tra loro mediante corde in modo che alzandone uno l'altro si deve abbassare o viceversa.

Questo sistema fu applicato dai cinesi e dagli indiani, che impiegavano un telaio che si avvicinava moltissimo a quelli ancora in uso attualmente nelle fabbricazioni artigianali. In seguito furono introdotte innovazioni importantissime al telaio a mano, che facilitarono la creazione di organismi analoghi al telaio meccanico. Particolarmente notevole la navetta volante inventata nel 1733 dall'inglese John Kay di Bury, che permette alla navetta di attraversare il passo con un movimento alternativo senza essere introdotta direttamente dal tessitore.

I primi telai meccanici apparvero verso la fine del XVII secolo.

La costruzione dei telai varia notevolmente seconda la natura del filato che la macchina deve trasformare in tessuto: cotone, lana, seta, lino, etc. I telai meccanici assumo diverse denominazioni in funzione delle differenti caratteristiche tecniche che hanno lo scopo di predisporre il telaio alla fabbricazione di tipi diversi di tessuti per qualità, dimensioni, pesantezza, intreccio, etc.

Verso il 1890 fu introdotto il telaio a cambio automatico della spola, grazie ad un brevetto dell'ingegnere americano Northdrop, la cui invenzione ha rivoluzionato la produzione di molti tessuti, specie nelle tessiture di cotone. I periodi di fermata del telaio sono ridotti a un minimo trascurabile elevandone notevolmente il rendimento e aumentandone la velocità dal 30 al 40%

I telai automatici sono dotati anche di un dispositivo per l'arresto istantaneo in seguito alla rottura di un filo dell'ordito.

I telai per tessuti operati.

In questo tipo di telai il movimento dei licci è comandato dalla cosiddetta macchina Jacquard, che permette di produrre tessuti operati, ossia intrecciati in modo da produrre splendidi disegni specialmente adatti per stoffe di arredamento, coperte, tappeti, arazzi.

La fabbricazione delle stoffe con disegni ha origini molto antiche. I primi tessuti operati furono prodotti dagli antichi Egizi, Incas, Greci, Romani e Cinesi. Il primo telaio per tessuti operati, dovuto all'italiano Giovanni il Calabrese, fu introdotto in Francia verso la fine del secolo XIV.

In seguito questi telai furono perfezionati più volte, e richiedevano comunque una notevole quantità di lavoro manuale: infatti oltre al tessitore occorrevano anche uno o più tireur de lats, i quali dovevano, a ogni trama tirare, a sé un determinato numero di corde verticali, per produrre l'alzata dei fili e mantenerle tese durante la tessitura.

Joseph Marie Jacquard, verso il 1800, apportò altri perfezionamenti e costruì la meccanica per la produzione di stoffe operate a disegno. Un moderno telaio per tessuti operati con macchine Jacquard trasmette al telaio i comandi per la fabbricazione del tessuto ed è azionato mediante un motore.

Esistono macchine Jacquard di tipo diverso le cui caratteristiche hanno generalmente la finalità di ottenere una maggiore velocità del telaio. Tra esse le più importanti sono la Jacquard ad alzata e abbassata, la Jacquard a due cilindri, e la Jacquard a doppia levata.

Tutte le macchine Jacquard funzionano mediante una catena da disegno formata da cartoni. Questi cartoni furono inventati nel 1804 da Jacquard, che pensò di praticare dei fori su schede di cartone che corrispondessero al programma di tessitura: attraverso i fori degli uncini scendono ad afferrare i fili del tessuto riproducendo così il disegno prefissato.

I cartoni di programmazione non solo hanno rappresentato una grande innovazione nella tessitura, ma hanno anche avuto un ruolo determinanate per la nascita e lo sviluppo dell'informatica! Il meccanismo di fori pieni e fori vuoti rappresenta la prima forma di codice binario, sul quale si è sviluppato in seguito il concetto del moderno elaboratore e fu utilizzato dal padre dell'informatica Charles Babbage per la programmazione della sua "macchina analitica", universalmente riconosciuta come precursore dei moderni elaboratori a programma memorizzato.

 

 

 

Galleria
     
 
E. Dalla Benetta s.r.l. info@edb-arazzi.it
Web design by Studio Magnaghi
Copyright © 2001 - 2003

Sito ottimizzato per Internet Explorer e Netscape 6
Schermo a 65000 colori