Home » PaginaEX » Sulla scia dei ricordi


 

SULLA SCIA DEI RICORDI

 

Sono stata studentessa dell'Einaudi, del corso per Ragioniere Programmatore (adesso diventato Mercurio) dal 1994 al 1999. Nell'ottobre del 2003 ho raggiunto l'ambito traguardo della laurea in Economia Aziendale, all'università Bocconi.
Ultimamente ho voluto fare un "tuffo" nel passato, tornando all'Einaudi per incontrare i professori e rivedere i luoghi dove ho trascorso cinque importantissimi anni della mia vita e si sono risvegliati in me tanti bei ricordi. Mi sono tornati alla mente i bei momenti legati alle gite scolastiche, alle feste di classe e ai lavori di gruppo che mi hanno aiutata a sapermi meglio organizzare, a lavorare in autonomia, a confrontarmi con gli altri, ad esprimere le mie idee e ad ascoltare ed accogliere quelle dei compagni, ma soprattutto durante i quali mi sono divertita un sacco (anche perché ho avuto la fortuna di essere in una classe unita, dove era facile raccogliere l'amicizia e la disponibilità di tutti). Dopo i ricordi più sentimentali, leggendo gli orari delle lezioni mi sono tornate alla mente tante cose apprese in quegli anni (utili anche per superare gli esami universitari). All'università rispetto ai miei colleghi, ex liceali, io ho avuto il vantaggio di conoscere già la partita doppia e gli esami di contabilità e bilancio, che per loro sono noiosi e molto difficili, per un ragioniere risultano quasi un ripasso e una revisione di quanto studiato alle superiori. Inoltre nel triennio per Programmatori i professori mi hanno insegnato ad interagire bene con il PC e anche questo mi ha avvantaggiato nei confronti di coloro (e sono tanti!) che invece lo considerano un "aggeggio" ostico e difficile da usare. Poi mi sono tornate alla mente le nozioni di economia, di diritto, di tecnica bancaria che si riprendono e si approfondiscono molto all'università, ma sapere già qualcosa mi ha permesso di seguire con facilità le lezioni e di studiare in minore tempo. Piano piano sono riemerse nella memoria anche le lezioni di inglese, senza le quali non sarei ancora laureata, infatti, nella mia università non c'era uno specifico esame di lingua (oggi con l'attivazione delle lauree quinquennali le cose sono cambiate), ma per poter concludere gli studi era indispensabile ottenere una certificazione di inglese, il TOEFL, e molti miei colleghi si sono trovati con la tesi pronta e il test di inglese ancora da superare (perdendo molto tempo inutilmente). Fortunatamente amavo anche le materie letterarie (che sono spesso messe in secondo piano dagli studenti degli istituti tecnici) e ora costituiscono per me un utile bagaglio culturale (ricordo ancora con piacere le lezioni di letteratura e di storia perché dopo tanti numeri e nozioni tecniche era interessante trattare argomenti che riguardassero i grandi scrittori e le nostre radici storiche). Potrei dilungarmi ancora a lungo perché gli anni delle superiori mi hanno lasciato un ampio bagaglio di ricordi, che riemergono a catena, ma temo che risulterei noiosa…
Dopo un positivo percorso alle superiori, ho deciso di continuare gli studi orientandomi sulle materie che mi erano piaciute di più. La laurea in economia aziendale ha nascosto qualche piccola insidia, soprattutto nei primi anni, con esami come matematica generale, ma ero realmente convinta della scelta fatta e mi piaceva quello che stavo studiando per cui non ho incontrato avversità insormontabili.
Tutta questa sicurezza e l'esito positivo della mia vita scolastica potrebbero trarre in inganno, ma ricordo che quando frequentavo le scuole medie non avrei creduto che un giorno sarei arrivata alla laurea, mi sembrava una meta lontana e ardua da raggiungere. Adesso che ho superato il traguardo, le scuole superiori e il percorso universitario non mi sono sembrati così ostici e questi anni di studio sono volati. In terza media, quando era indispensabile decidere del futuro, la scelta della scuola superiore non è stata facile, mi piacevano molte materie per cui non sapevo come orientarmi. Ho preferito iscrivermi a ragioneria perché, fin dalle elementari, avevo manifestato una certa predisposizione per la matematica e perché era una strada che mi avrebbe dato buone possibilità di impiego, direttamente dopo il diploma, senza dover conseguire necessariamente la laurea. Pensando al primo giorno di scuola superiore mi ritorna in mente la preoccupazione di non essere all'altezza dei nuovi professori, dei nuovi compagni e di tutte quelle materie sconosciute. Per fortuna l'indecisione e il timore di aver scelto la via sbagliata non sono durati a lungo, e più passava il tempo più comprendevo che quella scuola mi avrebbe insegnato e fatto maturare molto.
Ripensando al mio percorso scolastico credo di aver avuto un po' di fortuna, di aver saputo scegliere correttamente, di essermi impegnata per ottenere risultati positivi e di aver avuto vicino genitori, insegnanti e amici che mi hanno sempre sostenuta nel modo corretto; questi elementi mi hanno permesso di avere molte soddisfazioni e a ventitré anni di sentirmi chiamare "Dottoressa". Per cui auguro a tutti coloro che si trovano a scegliere la via per il proprio futuro di avere un po' di fortuna e il giusto supporto, ma li invito anche ad impegnarsi attivamente perché le loro decisioni abbiano un lieto fine e gli permettano di avere tanti bei ricordi come i miei.

Anna Bonetti

 

English page
Orario scolastico
Borse di studio
Pagina degli ex
Docenti in rete
Solo per studenti
Intercultura
Scuola - Famiglia
Album fotografico
Wonderland
Rassegna stampa
Contatti
Link Utili


Gruppo Internet