Quando si discuteva di attualità

Sono Barbara Poletti ex allieva del corso per ragionieri programmatori sezione D.

Ricordo con piacere gli anni trascorsi all’Istituto “Luigi Einaudi”, specie quelli dal terzo anno in poi. Quest’ultimi sono stati i migliori per alcuni motivi fondamentali: eravamo affiatati, anche se sempre in lotta; c’era la possibilità di seguire corsi pomeridiani su Internet e di utilizzare a nostro piacimento i laboratori di informatica; potevamo effettuare degli “stage” presso gli studi e le ditte della nostra zona; discutevamo con i docenti delle tematiche di attualità.

Queste sono alcune soltanto delle cose che ricordo. Ma chi potrà mai dimenticare le gite scolastiche, il balletto per lo spettacolo annuale, il giornalino della scuola, fonte di vivaci discussioni, gli incontri pomeridiani.

Complessivamente questi anni sono stati per me molto utili e mi sono serviti per entrare nel mondo del lavoro.

All’inizio della mia esperienza lavorativa, ho potuto utilizzare con successo, lavorando presso un commercialista, le solide basi fornitemi dallo “stage” e da materie quali ragioneria, informatica e tecnica. Non sono certo “caduta dalle nuvole” quando mi hanno spiegato la registrazione delle fatture in DARE e AVERE, né quando mi hanno posto di fronte un computer per utilizzare programmi di video-scrittura o fogli elettronici.

In un secondo tempo sono stata assunta in banca. Anche in quella occasione, nel superare il concorso, è stato prezioso l’esercizio su alcuni test compiuti a scuola con alcuni insegnanti. Pertanto le materie principali che mi sono servite a facilitare il mio lavoro bancario sono state le tecnica bancaria, l’informatica, la ragioneria e il diritto.

Non mi sono certo pentita di aver frequentato la ragioneria, perché è stata una mia scelta e nessuno mi ha obbligata. Anche per questa ragione studiavo volentieri.

Si tratta di un grave errore scegliere una determinata scuola solo per imitare un amico o un’amica, o per l’insistenza dei genitori. Bisogna sceglierla per le possibilità che essa ti offre di lavorare e perché ti consente l’accesso più agevole alla facoltà universitaria che progetti di frequentare.

Barbara Poletti
"EinaudInforma", Anno I, N.U. (2000-2001)

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