UN
GEOMETRA MODELLO P. 5
Sono Francesca, un geometra tra virgolette. Dico e sottolineo "tra
virgolette" in quanto per essere tale, a tutti gli effetti, devo
ancora sottopormi all'esame di Stato. Oggi, comunque, frequento il secondo
anno della Facoltà d'Ingegneria civile presso la Scuola Universitaria
Professionale della Svizzera Italiana a Lugano e mi trovo molto bene.
Quando ho deciso di iscrivermi all'Einaudi, per diventare Geometra, non
potevo che scegliere il Corso sperimentale denominato "Progetto Cinque";
infatti nel momento in cui ho iniziato a frequentare (nell'anno scolastico
1997/98), del tradizionale indirizzo per Geometri restava solamente una
quinta. Noi "matricole", a dire il vero, eravamo un po' urtate:
invidiavamo gli alunni di quinta perché facevano solo 30 ore settimanali
di lezione, anziché le nostre 34 (nel biennio) o 36 (nel triennio).
Per questo i professori hanno cercato di tranquillizzarci fin dal primo
giorno di scuola evidenziando soprattutto i numerosi vantaggi del nuovo
corso, il "P.5" appunto. Vantaggi che io ho continuato a non
comprendere fino allo scorso anno, quando all'Università mi sono
trovata, pur senza volerlo, a confronto con altri ragazzi che come me
hanno studiato presso un Istituto Tecnico per Geometri, frequentando però
il vecchio corso.
Non perché io fossi una secchiona e loro no, ma le differenze si
vedono sul serio. Per esempio, nel corso tradizionale si abbandona lo
studio della matematica alla fine del quarto anno, mentre il Progetto
Cinque prevede la continuazione di questa materia: o meglio, prepara ad
affrontare l'Università.
Le conclusioni che si possono tirare sono almeno due:
1. riprendere a studiare la matematica dopo la pausa di un anno richiede
uno sforzo enorme;
2. quando in Università si parla del calcolo integrale, chi viene
dal Progetto Cinque ha solo bisogno di un ripasso, o poco più,
invece per gli altri questo argomento è del tutto ignoto.
Considerazioni analoghe possono essere fatte per le materie che hanno
a che fare con gli Impianti (che gli studenti del corso tradizionale non
trattano per niente) o con Costruzioni (il Progetto Cinque prevede l'insegnamento
di questa disciplina al secondo, terzo, quarto e quinto anno, mentre il
vecchio corso solo al terzo, quarto e quinto).
Spero di essere riuscita a dare qualche "dritta" ai futuri allievi
del Progetto Cinque e di avere chiarito dei dubbi. A tutti loro, in ogni
caso, tanti auguri per il futuro!
Francesca Ramoni
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