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QUALE FUTURO PER IL DOTTORE COMMERCIALISTA?

Alunno alla Ragioneria

Sono stato alunno all'I.T.C.G. Einaudi alla fine degli anni '70. Il periodo delle scuole superiori è stato molto importante nella mia vita, lo ricordo con grande piacere. Tra i banchi della nostra scuola sono nate e si sono consolidate alcune tra le mie amicizie più importanti e sincere. Grazie anche al lavoro di ottimi insegnanti mi sono avvicinato con interesse alle discipline economico-aziendali che hanno poi segnato il mio percorso di studi e la mia vita professionale. L'azienda e le sue problematiche sono da subito state al centro dei miei interessi scolastici, mi interessavano talmente che prediligevo e riuscivo ad apprendere senza troppa fatica le materie caratterizzanti questo corso di studi, talvolta, purtroppo, a discapito di quelle umanistiche (questo è stato un errore ma me ne sono reso conto troppo tardi !).

I miei ricordi vanno spesso agli amici, ai compagni, agli insegnanti e alla memoria della Preside che ci spaventava sempre con il suo atteggiamento severo, ma che poi stava sempre dalla nostra parte.

E' stato in quel periodo che ho deciso che da grande avrei voluto un'occupazione inerente alle discipline economico-aziendali.

L'Università

Dopo il diploma, insieme ad un mio compagno di classe, mi sono iscritto alla facoltà di Economia e Commercio dell'Università Bocconi di Milano, dove con un pò di fatica ho conseguito la laurea in Economia Aziendale con indirizzo specialistico alla libera professione di Dottore commercialista.

Gli studi compiuti all'ITCG Einaudi mi avevano consentito di ottenere una adeguata preparazione per affrontare l'università, ad eccezione della matematica generale perché il programma del corso amministrativo di allora si interrompeva al secondo anno per lasciare spazio alla matematica finanziaria. Oggi, nei corsi MERCURIO ed IGEA, questo problema è superato.

Agli studenti ossolani che per frequentare l'Università dovevano recarsi generalmente nelle città di Milano, Pavia, Novara o Torino, affrontando oltre ad innumerevoli disagi anche spese piuttosto elevate, dopo la laurea si imponeva spesso la scelta tra lo sbocco professionale nella grande città, dove le opportunità di lavoro erano maggiori, o la ricerca di una adeguata occupazione nei luoghi di origine. Io ho preferito ricercare l'affermazione professionale qui a Domodossola, dove sono nato ed ho sempre vissuto e dove credo che la qualità di vita non sia poi così male.

L'insegnamento all'Einaudi

Verso la fine dell'Università avevo deciso di intraprendere la libera professione di dottore commercialista, ma mi piaceva anche l'idea di poter insegnare. Sono stato fortunato perché ho fatto entrambe le cose. Nell'anno scolastico 1986-87 è iniziata la mia avventura di docente all'Einaudi dove sono rimasto fino al 1996 insegnando principalmente Ragioneria e Tecnica.

Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola da insegnante, certamente ero più spaventato io degli studenti. Ho insegnato anche per due anni al corso serale affrontando le problematiche degli studenti lavoratori ed accompagnando una classe all'esame di maturità, dove si è difesa egregiamente.

Nel rispetto dei ruoli reciproci ritengo di avere avuto sempre un buon rapporto con tutti gli studenti: ho insegnato con entusiasmo ed ho avuto gratificazione quando gli stessi mi dimostravano la loro stima (anche quando non potevo dar loro bei voti).

La professione di dottore commercialista

La libera professione in teoria garantisce piena autonomia e indipendenza nell'organizzare il proprio tempo e gli impegni di lavoro, tuttavia in questa professione si è molto condizionati dalle scadenze imposte dalle varie amministrazioni dello Stato e spesso si è costretti a periodi di lavoro molto intenso. Nonostante la tanto pubblicizzata semplificazione amministrativa gli adempimenti sono sempre più numerosi e complessi e si è costretti ad un costante e frenetico aggiornamento perché le cose cambiano davvero quasi tutti i giorni! Però, se nonostante ciò, ci si appassiona a questo lavoro, le soddisfazioni non mancano.

Oggi un giovane che volesse intraprendere questa carriera si trova di fronte ad un percorso formativo piuttosto impegnativo. La nuova disciplina della professione economico-contabile nascerà proprio in questi giorni con un disegno di legge ad hoc di iniziativa del Ministero della Giustizia e dovrebbe portare all'unificazione dell’Albo dei dottori commercialisti e quello dei ragionieri. Il nuovo albo dovrebbe strutturarsi su due livelli con competenze leggermente diverse. In sintesi sarà comunque necessaria una laurea quinquennale ad indirizzo economico ed un tirocinio di due o tre anni per il livello più elevato, oppure una laurea triennale e tirocinio di due anni per il livello più basso.

Le prospettive di lavoro nel campo della consulenza sembrano essere interessanti, recenti indagini economiche hanno evidenziato una crescita del terziario avanzato che sta alla base della crescita delle professioni intellettuali. I servizi oggi coprono il 70% del valore aggiunto e più del 60% dell’occupazione in Italia (valori comunque leggermente inferiori alla media europea). La domanda di servizi cresce e le imprese domandano nuove forme di consulenza, hanno bisogno di essere assistite in campi prima sconosciuti. Nasce l'esperto di e-commerce, di finanziamenti agevolati, etc. Gli studi professionali che oggi forniscono per lo più consulenza fiscale e forniscono servizi contabili dovranno creare organizzazioni flessibili e multispecialistiche in grado di soddisfare la maggior parte dei nuovi bisogni delle imprese, in altre parole, il futuro della professione non potrà che essere la consulenza globale.

Marcello Pozzesi
"EinaudInforma", Anno III, N.U. (2002-2003)

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