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ADOZIONE A DISTANZA.
UN' OCCASIONE PER TUTTI

 


Da diversi anni l' associazione volontari del servizio internazionale (avsi) si e' impegnata nell' esperienza dell'adozione a distanza. centinaia di bambini in diversi paesi poveri, non solo del terzo mondo ma anche dell'europa dell'est, hanno trovato cosi' la possibilita' di crescere in modo dignitoso, grazie all'impegno di tantissimi italiani che hanno inviato periodicamente piccole somme di denaro alle strutture umanitarie e di volontariato, oppure ai missionari presenti sul posto. si e' trattato quindi di una possibilita' aperta a tutti, facile da attuare, per aiutare persone segnate dalla miseria a vivere e a ritrovare la speranza di un futuro migliore. ma e' stata anche l'occasione, come dimostrano molte testimonianze, per incontrare queste persone, comunicare con loro ricavandone in modo inaspettato e sorprendente un arricchimento per la propria umanita'. aderire e' semplice: si puo' farlo singolarmente o insieme ad altri amici.


per questo abbiamo scelto di formare, qui a scuola, un gruppo di persone che si iscriva all'adozione a distanza proposta da avsi: se l'iniziativa ti interessa, fallo sapere agli insegnanti elencati qui sotto.

" prof. zuccari, i.t.c. einaudi, succursale
" prof. della volpe, i.t.c. einaudi


prosegue la nostra esperienza di adozione a distanza condotta tramite avsi (associazione volontari del servizio internazionale) a favore di bambini che vivono in condizioni precarie a causa delle guerre o delle carestie. dopo la "adozione" di un bimbo bosniaco, admir, iniziata come "gruppo insegnanti e studenti i.t.c. einaudi domodossola" nell' aprile del 1997 e conclusasi positivamente nella primavera del 2000, avsi ci ha proposto sylvere, un ragazzo rwandese che ora ha 17 anni.


con le adozioni a distanza riusciamo ad assicurare per ciascun bambino 312 euro, (600.000 lire) l'anno, grazie alla generosità di vari donatori all'interno della scuola. l'ultimo versamento semestrale di € 156,00 risale al mese di novembre 2003; il prossimo sarà effettuato in aprile o maggio 2004

alcune notizie sul nostro adottato.
qui di seguito riportiamo la comunicazione inviataci dal responsabile delle adozioni a distanza per il rwanda. nell'ultima pagina, la copia delle schede compilate dagli operatori sul posto, con i dati essenziali sulla situazione dell'adottato

cari amici/sostenitori,
allegata a questa mia lettera trovate la fiche de suivi che vi aggiorna sulla situazione della bambina o del bambino da voi sostenuto. come potete vedere abbiamo cercato di impostare queste notizie in maniera un po' diversa dalle solite "quattro righe" descrittive.

 

abbiamo voluto, e speriamo esserci riusciti, darvi uno strumento che vi permette di avere un panorama preciso di com'e dove vive la persona da voi sostenuta: ecco quindi che potrete leggere a quanto dista la fontana dove ci si rifornisce d'acqua o il centro di sanità più vicino. come leggere questi numeri? semplicemente sapendo che il mezzo di locomozione più diffuso sono le gambe e che quando abiti a qualche chilometro (anche l0, 12 o 14 leggo su una fiche di humure) dalla fontana, non solo l'acqua

diventa un bene prezioso, ma ne usi poca e anche quella poca obbliga -generalmente un bambino o la mamma- a dedicare la parte più consistente della propria vita a fare su e giù per bellissime colline con un contenitore di plastica in testa. dopo le distanze troverete la descrizione di come è costruita e arredata la casa e vi consiglio di leggere bene quanti sono i membri della famiglia e quanti materassi posseggono. quante posate o in quanti piatti mangiano. attenzione: l'assistente sociale di àvsi ha elencato veramente tutto e quindi, se leggerete che non ci sono sedie o che dormono su delle stuoie, non stupitevi e ricordatevi che,

in molti casi, quello che hanno lo avete pagato voi con il sostegno. spero proprio che questo tipo di lavoro sia da voi apprezzato e che possa aiutarvi a capire meglio la situazione del vostro bambino rwandese. buona lettura.
A questo punto vi devo anche ringraziare per le centinaia di lettere e di foto e le decine di pacchi che avete spedito per posta: purtroppo sappiamo che alcune sono andate disperse nel lungo viaggio postale, ma quelle che sono arrivate hanno davvero reso felice il destinatario. mi permetto qualche consiglio: vanno benissimo i pacchi con i materiali scolastici, sono importanti le vostre fotografie e quelle delle vostre città e ho trovato bellissimo il mappamondo gonfiabile inviato da una sostenitrice. perché bellissimo? perché con poche lire quella signora ha permesso ad un bambino rwandese di avere un'idea di cosa sta attorno a lui oltre alle dieci colline che vede a occhio nudo. non sto esagerando: nelle scuole non ci sono carte geografiche e sovente il bambino sa di avere un parente in italia, sa che è molto lontano, ma non ha proprio idea degli spazi, degli stati, dell'europa e dell'africa. in questa nostra chiacchierata insieme, mi concedo anche uno "sconsiglio": non inviate oggetti in oro o cose di valore; regalare una collanina ad una bimba italiana è assolutamente normale, farlo all'omologa rwandese può diventare un problema: se qualcuno si accorge del valore dei regalo non ci impiega un attimo a rubarglielo. il povero metallo e la plastica vanno bene, i vostri bambini saranno contentissimi.

Infine, delle doverose scuse e le conseguenti spiegazioni. sovente dall'ufficio avsi di cesena giungono a kigali vostre lettere dove chiedete nuove dei bambini o, giustamente, vi lamentate perché i 6 mesi da una notizia all'altra sono già scaduti. i tempi lunghi per una risposta o il ritardo dì una notizia hanno però una giustificazione. in poche righe e con un esempio cerco di spiegarmi; quando sull'e-mail di kigali arriva una richiesta che riguarda un bambino, io parto con la macchina e dopo una media di due ore di viaggio (dipende in quale distretto è il bimbo) arrivo dall'assistente sociale e le chiedo di fare una visita. l'a.s. il giorno dopo, compatibilmente con altri impegni già programmati, parte e va a casa del ragazzo in questione. se tutto va bene trova la persona, compila una fiche, torna al suo ufficio e aspetta che io ritorni a prendere la risposta. ma il più delle volte non va tutto liscio perché quando si arriva dal beneficiario questo non é a casa e non si sa quando torna. allora l'a.s. cerca di prendere un appuntamento per una seconda volta e torna indietro. tutto questo avviene in un posto dove non ci sono telefoni, si deve camminare a piedi per delle ore e stare a casa perché qualcuno ti viene a visitare è proprio l'ultimo dei problemi dei bambini che, poveretti, devono andare a prendere l'acqua, devono pascolare la capra o la mucca, devono aiutare nei campi e, qualche volta, vogliono anche giocare. siccome a visitare i bambini ci va spesso anche il sottoscritto, vi garantisco che per scrivervi "quattro righe" sovente occorrono molti giorni e tanta fatica.
Per questo chiedo la vostra comprensione e mi scuso per i ritardi

Cari amici, a me non resta che ringraziarvi per quello che state facendo e trasmettervi anche i saluti di tutto lo staff avsi rwanda: noi ce la mettiamo tutta per fare del progetto sostegno a distanza davvero un' occasione per i vostri bambini, ma voi dovete continuare e, se possibile aumentare, la vostra presenza fatta di lettere, di solidarietà e di amore per chi é un po' meno fortunato di noi.

Kigali, 18 giugno 2002

 

 

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