... le giornate precedenti...

lunedì 21-7

Ci dirigiamo verso St. Malo fiancheggiando splendide scogliere. Ma quello che ci ricordiamo di più è l’ottimo pollo arrosto acquistato in un supermercato e consumato in una tranquilla via di villette di St.Malo. Una gentile signora ci ha persino offerto l’uso di un piatto e un paio di posate, cosa che ci ha fatto sorridere e capire che sembravamo proprio dei selvaggi, o lo eravamo proprio?

Risaliamo sulle nostre biciclette per entrare nel centro storico, apprezzando la comodità di questo mezzo che può intrufolarsi facilmente nelle viuzze chiuse al traffico. St.Malo visto dal mare... a bassa marea!

Ora ci interessa raggiungere un isolotto che a bassa marea è collegato alla terraferma da un viottolo che attraversa la spiaggia. Sull’insolito isolotto alcuni cartelli ci avvertono che se veniamo sorpresi dall’alta marea non dobbiamo assolutamente tentare di raggiungere la terraferma ma rassegnarci a passare un po’ di tempo al sicuro sull’isola. In fin dei conti il ciclo delle maree dura solo 6 ore! Per fortuna l’arrivo dell’alta marea è ancora lontano.

L’uscita da St.Malo è abbastanza avventurosa, dato che per evitare la superstrada siamo costretti ad allungare di parecchio il tragitto lungo stradine mal segnalate.

Ora fiancheggiamo l’estuario della Rance, un grande estuario che si riempie d’acqua ad alta marea e si svuota con la bassa. Oggi tale fenomeno è sfruttato dall’EDF (l’ENEL francese) per produrre energia elettrica tramite una grande diga poco più a sud di St.Malo. Lungo il percorso incontriamo anche i resti di un vecchio mulino a maree, purtroppo oggi non più funzionante.

La tappa del giorno è St.Suliac, al campeggio dell’"allampadato".

martedì 22-7

Questa mattina la partenza è ritardata dai miei occhiali: li avevo dimenticato nella tasca interna della tenda e me ne sono accorto solo quando era già tutta piegata!

Saliamo sul monte Garrot (72 m) da cui si ha una bella vista su S.Suliac e in lontananza anche il campeggio (sotto il dito di Janez).

Facilmente raggiungiamo la città di Dinan dove un interessante museo ferroviario mi attende con impazienza.

Prima di continuare la visita della città scarichiamo i bagagli al campeggio.

le viuzze di Dinan

mercoledì 23-7

Dedichiamo ancora un po’ di tempo per salire sulla torre dell’orologio, dove possiamo anche istruirci con la mostra su Anna di Bretagna che ha "venduto" la Bretagna alla Francia rinunciando all’indipendenza (XVI secolo).

la vista su Dinan dalla torre dell'orologio

Prima di uscire dalla città percorriamo un tratto di mura, da cui ammiriamo il viadotto di 250 m e alto 40 della strada che entra in città scavalcando la valle che la Rance ha scavato nell’altipiano. Decidiamo di ridiscendere e percorrere il "chemin de balisage", uno stradino sterrato che fiancheggia il fiume. Il percorso è splendido e piacevole. Ogni tanto incrociamo alcuni natanti che risalgono in direzione di Dinan.

Ma questa piacevole strada si conclude nei pressi di una chiusa. Siamo così costretti a continuare il viaggio su di una trafficata strada statale, che abbandoniamo quanto prima per le più tranquille strade secondarie. Deviamo a Le Minihic per godere di un ultimo sguardo panoramico sull’estuario della Rance prima di raggiungere il campeggio di Pleurtuit dove decidiamo di fermarci due notti (cominciamo ad essere stufi di montare e smontare la tenda tutti i giorni).

... continua ...