|
|
Trent'anni dopo giunsero in questa zona lavoratori proletari da ogni parte d'Italia che, con il loro duro lavoro, bonificarono le paludi, dissodarono il terreno, scavarono canali e costruirono case, permettendo così a molti coloni, per la maggior parte provenienti dal nord, di stabilirsi stabilmente in questa regione. Per meglio comprendere il valore storico dell'opera di bonifica dell'Agro Pontino occorre ripercorrere nei secoli il rapporto fra il territorio paludoso che circondava Sabaudia e le popolazione che in esso si sono succedute. Per circa due
secoli i Romani, dal 526 al 328 a.C., combatterono con i Volsci per la
contesa del territorio pontino, fino alla definitiva caduta di Priverno. In quel
periodo, pur essendoci grandi paludi la zona era vastamente contivata. A nulla
valsero nei secoli le varie azioni intraprese dai Romani nel tentativo di
contrastare tale situazione: La caduta dell'impero, l'incuria bizantina e le scorrerie saracene comportarono una notevole diminuzione della forza-lavoro destinata ai campi e la malaria colpì sempre più duramente le popolazioni dell'Agro. I governi
pontifici tentarono dal VIII al XII secolo di incrementare l'agricoltura
attraverso organizzazioni di lavoro denominate domus cultae, ma molto
limitati furono i risultati ottenuti. Altri tentativi di bonificare la palude
vennero fatti dai papi Sisto IV (1471-1484), Leone X (1513-1521) e Sisto V
(1585-1590). L'opera di Sisto V risultò, in tal senso, la più efficace ma, dopo la
sua morte, lotte fra comuni, proprietari e bonificatori vanificarono i risultati
raggiunti. Altri papi dal 1600 al 1700 progettarono la bonificazione dell'area
senza però dare mai il via a lavori significativi. Nel 1917 (10 dicembre) viene costituita l'Opera Nazionale Combattenti, che avrà un ruolo primario nelle opere di bonifica. Vengono in quegli anni istituiti due consorzi, Piscinara e Pontino, che inizano a bonificare il terreno secondo il progetto definitivo dell'Ing. Marchi del Genio Civile. Nel 1925 (11 giugno) inizia la battaglia del grano per volere del Capo del Governo che pochi mesi dopo dichiara ai rappresentanti dei sindacati agricoli: ".... La battaglia della palude significa liberare la salute di milioni di italiani dalle insidie letali della malaria e della miseria". Nel 1929, all'interno del Ministero dell'Agricoltura, viene istituita la figura del sottosegretario alle opere di Bonifica Integrale e i lavori, che fino a quel momento erano andati avanti a rilento, riprendono più celermente. Nel 1931 (29 agosto) l'O.N.C. prende in consegna i primi 18.000 ettari di terreno da appoderare; La Croce Rossa Italiana coordina il programma della eliminazione della malaria dalla regione. Alla termine
della bonifica i due consorzi (Piscinara e Pontino) realizzarono: L'OCN, nello stesso periodo realizzava 3.040 poderi, che si andavano sommando ai 573 poderi realizzati da privati. Da questo momento, con la nomina nel 1929 del commissario dell'O.N.C. Valentino Orsolini Cencelli che prende il via la storia delle nuove città dell'Agro Pontino e, fra di esse, la nostra Sabaudia. |