Preistoria

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     Alla fine del Pliocene il territorio pontino era un grande golfo, con acque poco profonde e dalle quali si ergeva l'isola del Circeo. Durante il Pleistocene il golfo si trasformò in una o più lagune.
     La presenza dell'uomo fin dalla preistoria è testimoniata da effigi rupestri (Sezze) e da resti umani (Circeo). Nel 1939 infatti, venne rinvenuto nella grotta Guattàri, a pochi chilometri da Sabaudia, il cranio di un uomo preistorico, contemporaneo all'uomo di Neanderthal: l'uomo del Circeo. In molte altre zone del territorio pontino, ed in special modo nelle grotte del promontorio, furono rivenute punte di frecce, arnesi da lavoro, resti di pasti e di fuochi. Molti siti preistorici furono individuati da Alberto Carlo Blanc e dal suo allievo, il paletnologo Marcello Zei, sopratutto a Selva Piana e a Molella. Tali insediamenti sono databili fino a 15.000 anni da oggi.

     Nel 1934, alcuni operai dell'Opera Nazionale Combattenti lavorando presso i Pantani d'Inferno, zona la Pozzolosa, trovarono a 5,50 metri di profondità due recipienti risalenti all'età del bronzo (3.500-3.000 anni da oggi). Il ritrovamento nella stessa zona di vari utensili domestici hanno permesso allo studioso A.C. Blanc di ipotizzare la presenza, sulle attuali dune, di antichi insediamenti umani su palafitte.