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Nei due casi ho la soluzione a goccioline minutissime e a contatto con aria calda il solvente evapora subito, lasciando il solido. L'esposizione al calore è per un attimo e le particelle non si alterano perché il solvente evapora subito.

- La liofilizzazione (tecnologicamente più recente e più utile) : si porta il solvente a T° bassa:

1) la soluzione congela ed il soluto resta distribuito in tutta la massa

2) si crea un vuoto di P sotto i 4 mm Hg, in modo da permettere il passaggio diretto del soluto al vapore (== sublimazione)

3) si riscalda a P inferiore al punto triplo dell'acqua (*): il solido distribuito resta allo stato solido senza aver fornito calore.

 

LA DISTILLAZIONE

E' la trasformazione di un liquido in vapore, con successiva concentrazione; è un'operazione usata solo con droghe contenenti Principi Attivi volatili. 

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Apparecchio per distillazione (da Malatesta Chimica generale ed. Guadagni)

(*) Punto triplo: quando dell'acqua si hanno tre fasi, cioè acqua + ghiaccio + vapore; si ha alla T° di 0,0076°C ed alla P di 0,00602 atmosfere.

Può essere fatta a pressione atmosferica, o sottovuoto: sulla scelta delle due pressioni differenti, vedi alla fine del capitolo la parentesi su: condizioni per fare evaporare un liquido. Sottolineiamo innanzitutto che se si ha a che fare con droghe che possono essere lavorate in modi diversi, è assurdo farne la distillazione, perché si otterrebbero delle sostanze che non sono il Principio Attivo. Esistono diversi metodi di distillazione:

- distillazione ordinaria: si fa bollire la droga con il solvente adatto, se ne raccoglie il vapore e condensandolo lo si riporta alla T° iniziale, ottenendo il Principio Attivo volatile.

- distillazione frazionata: si usa per separare due liquidi, e-sempio acqua e alcool. L'alcool ha un punto di ebollizione (P.E.) più basso, quindi nel pallone di ebollizione avremo sempre meno alcool mano a mano che procediamo perché, nel vapore che sale c'è anche acqua, ma poca, avendo essa un P.E. più alto: in questo modo otteniamo una nuova soluzione con maggiore alcool rispetto a quella precedente.

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Schema di colonna continua a piatti (da Malatesta Chim. Gen.)

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