1. durante la campagna elettorale: lealtà coi compagni di lista e con il partito. Polemica serena e dignitosa con gli altri partiti (non rissa, ma vero dibattito politico);
2. se eletti, massima correttezza durante il mandato amministrativo nell’uso del denaro pubblico, diligenza nelle proprie funzioni sia che sì vada in maggioranza o minoranza, apertura nei rapporti con gli altri eletti del proprio e di altri partiti;
3. esercitare il potere come servizio (che non sia una affermazione retorica, ma un modo pratico di amministrare); opzione preferenziale per il disagio e la povertà.
4. mettere il bene pubblico al di sopra degli interessi di partito e/o di lista e mantenere comunque la fedeltà di appartenenza. Ed evitare ribaltoni o ribaltini.
5. impegno democratico (di metodo politico): applicando nella sua pienezza il metodo democratico, mantenere il dialogo durante il mandato amministrativo mediante incontri periodici con i gruppi di elettori che hanno stretto il patto, per un pubblico rendiconto dell’opera svolta. Accettare così di sottoporsi al controllo dell’elettorato e permettere a questo di offrire un suo contributo permanente di stimolo, di critica, di collaborazione per l’attuazione del programma e per il suo aggiornamento.

    L’elettore si impegna a:

1. a svolgere le funzioni di un interlocutore trasparente e attivo: trasparente nel senso che, nel sostenere il candidato, non chiederà favoritismi personali; attivo nel senso che vorrà seguire l’eletto con contatto frequente, con lo studio dei problemi, col massimo sostegno morale onde fargli sentire di essere una vera espressione di un corpo vivo, e non un gestore indipendente del potere.