8a. ALTRE AZIONI DELLA MELATONINA A LIVELLO CELLULARE ED ORGANICO                  Attività di melatonina in cancro


Studi condotti in linee cellulari ed in modelli animali per cancro umano indicano che la melatonina potrebbe ridurre la proliferazione o modulare la sensibilità di cellule cancerose ad agenti neoplastici.

A questo proposito vengono riportati alcuni degli studi significativi fatti negli ultimi anni.

La melatonina, a concentrazioni fisiologiche, esercita in vitro un diretto effetto antiproliferativo sulle cellule di cancro della mammella umano MCF-750-54. L’effetto inibitorio dipende da vari fattori, quali la velocità della proliferazione cellulare, le condizioni della coltura, la concentrazione della melatonina.

Il meccanismo dell’effetto antiproliferativo della melatonina è ancora sconosciuto. La melatonina potrebbe interagire con siti specifici di membrana o nucleari, oppure modulare l’espressione di altri ormoni, principalmente gli estrogeni55-56.

La maggior parte dei dati suggerisce che la melatonina potrebbe controllare le cinetiche del ciclo cellulare.

In uno studio recente57 si è osservato che la melatonina potrebbe agire modulando l’attività di alcuni degli enzimi della sintesi di DNA. In tale studio si conclude che gli effetti antiproliferativi della melatonina, già riscontrati sulle cellule MCF-7, potrebbero esplicarsi a livello di DNA, probabilmente mediante una down-regulation dell’attività di questi enzimi preposti alla sua sintesi.

In altri studi, cellule MCF-7 erano pre-esposte a melatonina o a solvente 24h prima di essere lavate, e quindi riesposte, all’azione di varie concentrazioni di tamoxifene o melatonina per altri 5 giorni58. I risultati di questo studio mostrano che la melatonina ha la capacità di aumentare l’azione inibitoria del tamoxifene, ed in minore misura la propria, sulle cellule del cancro alla mammella.

E’ stato anche investigato il possibile uso clinico di melatonina in tumori umani. In uno studio condotto nel 199159 melatonina fu somministrata per due mesi a 54 pazienti affetti da cancro al polmone o carcinoma colorettale. Questa terapia fu seguita da una terapia di mantenimento per quei pazienti che mostravano risposte positive. Trenta dei 54 pazienti migliorarono entro i primi due mesi di terapia, ed in totale nel 33% dei pazienti si riscontrarono dei benefici.

Non è tuttavia accertato che la melatonina possa curare il cancro. Malgrado alcuni benefici siano stati registrati, soprattutto come miglioramento della qualità di vita, la sua efficacia come antitumorale può più probabilmente risiedere nella sua più generale capacità di prevenire l’insorgenza di malattie degenerative, quali il cancro stesso.

 


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