DARK TRANQUILLITY
Il
gruppo svedese, guidato dal devastante singer Mikael Stanne, si presenta
allo Stadio Brianteo per proporre il proprio swedish death metal evoluto
e maturo, ricco di contaminazioni e aperture ad altri generi. E’ fuor
di dubbio infatti la propensione “progressiva” nutrita dai Dark
Tranquillity lungo tutto l’arco della propria carriera, che li ha
visti in primo luogo contaminare elementi di metal classico con la
ferocia del death, formando, insieme a In Flames, Ceremonial Oath e At
The Gates lo storico poker del “Gotheborg Sound”. ‘Skydancer’,
l’album uscito nel 1993, è davvero splendido: furioso quando
necessario, ma anche abile nel prendere tempo, rallentare e decomprimere
la propria azione con inserti acustici prossimi alla tradizione folk
nordica. Pezzi come ‘Nightfall By The Shore Of Time’ o ‘A Bolt Of
Blazing Gold’ sono ricercati, eleganti, sinuosi ma potenti.
Il
mini-CD ‘Of Chaos And Eternal Night’, uscito a distanza di
circa 2 anni, riprende il discorso, accentuando forse il lato più
aggressivo del gruppo, e preparando la strada per ‘The Gallery’,
considerato all’unanimità come capolavoro del gruppo: il songwriting
di questo disco è fenomenale sotto tutti i punti di vista, la
produzione è affilata e calda, i passaggi acustici brillano per
intensità. La prima traccia ‘Punish My Heaven’ è straripante, con
un lavoro tecnico precisissimo e un’atmosfera vagamente “cosmica”
che conferisce sin dall’inizio un fascino straripante: un disco
immancabile!
Come
già fatto in precedenza, i Dark Tranquillity preferiscono rilasciare un
mini-CD nell’intervallo fra un disco e l’altro, ed è quindi il
turno di ‘Enter Suicidal Angels’, dotato di un titolo evocativo, ma
penalizzato dalla presenza dell’esperimento elettronico
‘Archetype’ posto in chiusura: pur riconosocendone la natura
estemporanea e “ludica”, è impossibile non notarne la pessima
riuscita. L’attesa per il successore di ‘The Gallery’ ha fine con
l’uscita, nel 1997, di ‘The Mind’s I’, ancora su Osmose. Il
disco è per alcuni versi spiazzante: gioca le sue carte in velocità,
riducendo gli spazi “atmosferici” e tirando in modo quasi
preoccupante al metal classico. Per alcuni si tratta di un ritorno alle
radici, per altri di un’involuzione notevole: a ognuno la sua
opinione. Il disco va comunque bene, tant’è che la band passa dalla
francese Osmose alla Century Media, il vero colosso del metal mondiale.
‘Projector’,
il debutto per l’etichetta tedesca, arriva nel 1999, e si presenta
carico di sorprese, prima fra tutte un feeling elettronico molto
moderno, che agisce sulle strutture e sul suono dei pezzi
in maniera discreta ma determinante. “Sperimentale” non è un
aggettivo sprecato in questo caso, vista la natura conservatrice propria
del metal e il coraggio dimostrato dal gruppo svedese. ‘Projector’
viene ben accolto sia dalla critica che dal pubblico, e il tour insieme
a Children Of Bodom e In Flames gode di grande successo! L’uscita del
nuovo disco, intitolato per ora ‘Haven’, è prevista per la metà di
Luglio, e sicuramente il palco del Gods Of Metal sarà l’occasione per
poter gustare in anteprima qualche brano inedito.
Discografia:
Trail
Of Life Decayed (Demo 1991)
A
Moonclad Reflection (7", 1992)
Tranquillity
(Cassette album, 1993)
Skydancer
(1993)
|
Esordio
ufficiale e sulla lunga distanza, ‘Skydancer’ è a
tutt’oggi un classico sia per i Dark Tranquillity che per la
scena metal scandinava. Un disco con cui molto gruppi hanno
dovuto fare i conti per evolvere il proprio suono.
|
Of Chaos And Eternal Night
(1995)
|
Mini-CD
che conferma tutte le capacità del gruppo svedese senza
spostarne il baricentro sonoro. Comunque da avere.
|
The Gallery (1995)
|
Il
capolavoro dei Dark Tranquillity. Un susseguirsi di emozioni che
comprende registri musicali molto diversi tra loro integrati con
sapienza ed eleganza. Niente appare fuori posto, e affiora
addirittura un’attitudine “progressiva” tutt’altro che
trascurabile. Il livello tecnico è assoluto.
|
Enter Suicidal Angels (1996)
|
Mezzo
passo falso per questa uscita tutto sommato inutile. Da
dimenticare l’esperimento elettronico, appena sufficienti gli
altri tre pezzi.
|
The Mind's I (1997)
|
Poche
pause per questo disco, che viaggia veloce e strizza un occhio
alle discipline classiche dell’Heavy Metal. Poco riuscito
perché monotono e ripetitivo. Senza dubbio il picco più basso
della discografia della band.
|
Projector (1999)
|
Il
disco mostra un suono evoluto, parzialmente contaminato
dall’elettronica ma non snaturato. Tradizione e ricerca
viaggiano di pari passo in questa prima uscita targata Century
Media. Questo disco fa anche risalire le quotazioni dei Dark
Tranquillity, e giustifica l’alta posizione nel bill del Gods
Of Metal Y2K.
|