Comunicato Stampa

TUTTI  A  CASA!

di Giuseppe Froio

 

La situazione è grave. Sento il bisogno di chiedere a tutti, alle forze sociali e culturali, ad ogni cittadino di Soverato, di tutte le convinzioni, una pausa di riflessione, seria e approfondita, su casa stiamo facendo per lo sviluppo e il benessere di questa nostra città. O, meglio, di cosa non riusciamo a fare , per uno strano male che riduce il confronto tra le forze politiche a polemiche sterili tra gruppi o singole persone, pretendendo, con vana propaganda sui mass-media locali, di dare un significato alla propria attività che, invece, non riesce a prendere quota.

La mia preoccupazione è che il dissenso dei cittadini su come amministrati è ormai evidente agli occhi di tutti. E chi parla con la gente, con gli operatori economici, le forze sociali culturali e imprenditoriali, tocca con mano questo disagio. Una sfiducia che deriva  dal mancato coinvolgimento politico-amministrativo, generico, fumoso, inefficace sul piano di sviluppo della città, senza prospettive, poco credibile e privo di concretezza. In altre parole: inutile per i cittadini. Tant’è che ci si accusa di essere interessati soltanto a galleggiare, allo stipendio di amministratore, o al vano prestigio di consigliere, pronti, in ogni caso, a darci battaglia, per l’ultima carica disponibile. Allora, vi chiedo di tornare alla politica amministrativa, fatta di programmi, di progetti, di sviluppo dei settori tradizionali e sempre trainanti per la città e il suo comprensorio, che sono: il turismo, i servizi, la pesca, il commercio e la cultura.

E’ certo, come sostengono molti, che anche l’Università a distanza, che poteva sembrare un fiore all’occhiello dell’attuale amministrazione, va sfiorendo sempre di più, e il mondo della cultura dell’intero comprensorio è assai deluso.

I nostri pescatori sono, quantomeno, arrabbiati per la soluzione che non sembra opportuna e che abbisogna di una dignitosa variante, per la vendita tradizionale del pesce del nostro mare. I commercianti sono pronti a scendere in piazza contro le tariffe di posteggio, non ben studiate.

Tra noi consiglieri e rappresentanti delle forze politiche non c’è confronto democratico, discussione seria, su tali cose concrete, che interessano e potrebbero coinvolgere i cittadini. Allora, è necessario ricominciare. Ma senza dare importanza alle cariche e ai partiti, tutti pronti a fare un passo indietro o un passo avanti, sulla base del consenso sui programmi elaborati e proposti e sui progetti di sviluppo della città e del comprensorio, che sono l’unica cosa che conta e sulla quale dobbiamo confrontarci.

Diversamente, andiamocene a casa. Siamo convinti di dover dare una forte scossa alla situazione, che è grave, per riprendere con un nuovo impegno a programmare il progresso della città.

 

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