8 aprile 1920
Precedente Home page Superiore Successiva

Barra do Corda, 8 aprile 1920

Carissimi fratelli, sorelle e cognate,

la tua carissima, o Luigi con la data del 14 ottobre 1919, scritta a nome di tutta la famiglia, l’ho ricevuta sulla fine di Gennaio proprio due giorni dopo il ritorno delle mie lunghe disobrighe (missioni ambulanti). Non potete immaginare quanto mi rallegrano le vostre buone notizie, e specie al sentire che nella lunga guerra non vi fu un morto, né un ferito fra i molti soldati parenti. Qui veggo proprio la protezione del Cielo, siano date infinite grazie al buon Dio di questa grazia estraordinaria che vi ha fatto. Durante i 9 mesi di disobrighe dell’anno p.p. ho percorso 3300 km. sempre a cavallo, perché qui come già sapete, automobili, e carrozze, ferrovie ecc. presentemente sono ancora sconosciute (sì, vi posso assicurare che io sono il primo cavaliere di questo mondo!!!...)

Il bene che si fa nelle disobrighe è più facile immaginarlo che descriverlo. Fanno già 7 anni che sono incaricato di due parrocchie estesissime, cioè di Barra do Corda e di S. Luiz Gonzaga e per poter dar conto delle cresime, delle confessioni, battesimi, matrimoni ecc. è perciò che io stia sempre in giro. Il missionario arrivato in un luogo vorrebbe starci almeno 10 giorni per spezzare il pane della divina Parola a tante povera gente che hanno la fortuna di vedere il ministro del Signore una sola volta all’anno, ma fatte poche eccezioni, il missionario arriva in un villaggio in un giorno e parte nell’altro. In qualunque luogo dove il Missionario disobriga è una gran festa per tutto quel personale e tutti si riuniscono per la recita del Santo Rosario, per la predica e per le confessioni. Il mattino si presentano ancora per la S. Messa, per la predica, per i Battesimi e per i Matrimoni.

Carissimi, è innegabile che per esercitare degnamente l’apostolico Ministro è necessario la santità, la scienza e la salute, ma qui nelle disobrighe ciò che più vale è l’avere una buona salute, ferrea volontà e spirito di sacrificio.

Quante volte terminata la S. Messa si debbono fare 40-50 Battesimi, 300-400 Cresime, 20 o più matrimoni, e dopo tanto lavoro, mangiato in fretta qualche cosa, è necessario partire immediatamente per un altro luogo e ivi incominciare le stesse fatiche. Provate voi a passare questa giornata di campo e poi state sicuri di ammalarvi, perché non siete robusti come sono io e ve lo ripeto, miei cari, godo sempre di ottima salute e dopo tanto lavoro io medesimo mi meraviglio, invece di vedermi magro, sto diventando grasso come un maiale.

Si vede proprio che il buon Dio sta proteggendo questa mia povera persona! In questi 7 anni battezzai molti imponendo il vostro nome così caro al mio cuore. Qui si battezzano non solo bambini ma persone già adulte; battezzai ancora 5 ragazze di 14 anni e 3 giovanotti di 11 anni. Frate Riccardo mio ottimo collega, al ritorno della sua disobriga mi disse che in un solo giorno battezzò 40 selvaggi e quasi tutti avevano passato l’età di 15 anni ed alcuni erano più vecchi di lui. Quanto bene di più si potrebbe fare qui nel Maranhão e non si fa causa la scarsezza degli operai evangelici. Immaginarsi! La Diocesi del Maranhão è maggiore di tutta la Francia e Italia unite insieme, eppure presentemente esistono soltanto circa 50 Sacerdoti. Ah! pregate, pregate adunque il Signore affinché quanto prima abbia inviarci molti missionari e riunendo così le forze certamente il bene diventerà centuplicato.

L’anno scorso in una mia parrocchia si è fabbricato una bella chiesetta. Come direte voi! Una chiesa? Sei diventato...[1]


[1] la prosecuzione di questa lettera è andata smarrita

 

 

Precedente Home page Superiore Successiva