5 gennaio 1914
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W J. M. J. F.

Barra do Corda, 5 gennaio 1914

 

Amatissimi fratelli Giuseppe, Pedrino e Cognata,

il giorno 27 Dicembre dell’anno p.p. lasciai Pedreiras (zona onde io stava missionando già da due mesi e mezzo) e dopo di aver fatto più di 220 chilometri a cavallo sotto i cocenti raggi del sole, arrivai all’amato mio Convento: quand’ecco il mio ottimo Superiore Frei Josuè mi porge varie lettere tra le quali vi era anche la vostra con questa data “Milano 17.8.1913”.

Mille grazie. Avete proprio indovinato quello che già da tempo andavo immaginando, e con la vostra gentilissima lettera mi avete proprio soddisfatto perché quanto più passano i giorni e i mesi, tanto più si aumenta in me il desiderio di sapere notizie della mia cara patria e specialmente dei miei amatissimi Parenti.

Non incontro parole che valgono per mostrarvi ancora una volta quanto io sia pienamente soddisfatto e felice nel dimorare in mezzo a questi popoli. Qui per fare un po’ di bene non è necessario l’essere grande scienziato, né dotto, ma bensì è necessario grande sacrificio e buona volontà, e di questo, grazie al Buon Dio, spero di non essere privo perché questo solo fu che mi diede la spinta per venire in questi luoghi.

Il Convento del Carmine in San Luiz do Maranhão fu il luogo ove io mi dedicai con tutto l’impegno possibile allo studio della lingua vernacola. Fui dimorei solamente cinque mesi, ma in questo tempo (causa di non sapere bene la lingua portoghese) non ho potuto fare tutto quel bene ch’io tanto desideravo.

Ciò me lo dimostra chiaramente la relazione stessa che ho mandato pochi giorni fa all’Ottimo mio R.P. Provinciale. In questo tempo ho amministrato soltanto i seguenti SS. Sacramenti:

N. 53        Battesimi Solenni

N. 15        Battesimi non solenni (cioè bambini che stavano in punto di morte)

N. 12        Estrem’Unzioni

N. 1          Matrimonio

Ho accompagnato 20 Funerali e ho fatto N. 3 prediche.

Dopo il mio arrivo in Barra do Corda amministrai i seguenti SS. Sacramenti:

N. 788      Battesimi Solenni

N. 1          Battesimo non solenne

N. 1818    Cresime

N. 2720    Confessioni (fuori di Convento, s’intende, sempre cioè in Missione)

N. 23        Estrem’Unzioni

N. 98        Matrimoni

Ho accompagnato 3 funerali ed ho fatto N. 137 Prediche.

Quanto bene si potrebbe fare di più se invece di partire da soli, fossimo in due Padri Missionando e se si potesse fermare per più tempo in ciascun luogo che si disobriga!...

Ma questo è impossibile per mancanza di Missionari...

Qui la fede non manca, grazie al Buon Dio, ma manca bensì il Sacerdote e questo me lo dimostra tutti i giorni il grandissimo sacrificio che fanno questi popoli nell’abbandonare qualsiasi occupazione e fare chi 50, chi 60, chi 70 e forse più chilometri per poter raggiungere il Missionario quando passa una volta per anno, missionando.

Vi confesso sinceramente, carissimi che ci sono molti luoghi appartenenti a questa mia amata missione del Brasile che ancora non furono visitati dal Missionario siccome troppo lontani. Il Missionario quando parte dal Convento per disobrigare una zona qualsiasi, non si deve intendere che egli vada in tutti luoghi della medesima (perché così facendo sarebbe necessario impiegare più di un anno per ciascuna zona soltanto) ma egli si porta solamente nei luoghi principali, centrali, ove tutti gli abitanti circonvicini possono, senza grande difficoltà, riunirvisi, e così fare un po’ di bene a coloro che si presentano.

Ma che avviene?... Quelli che sono indifferenti, (e sono moltissimi) cioè quelli che hanno più bisogno del Missionario, non si fanno vedere e continuano nello più gretta ignoranza e nei vizi i più brutali. Questa è la causa di trovare frequentissimamente, non dico soltanto uomini, ma donne che hanno già capelli bianchi che non sanno che cosa sia la S. Messa... e molto meno che cosa voglia dire confessarsi, comunicarsi ecc. ecc. Ma che cosa bisogna fare?... Oggi è impossibile fare diversamente, soltanto si potrebbe rimediare a ciò se l’Ottimo mio R.P. Provinciale mandasse quanto prima più Missionari per poter poi fare in tempo a visitare tutti i punti affidati alla mia amata Missione dalla Divina Provvidenza e così stare alcuni giorni di più in ciascun luogo ove si da la S. Missione.

E qui una piccola riflessione... cioè una raccomandazione ch’io voglio farvi, e voi dovete stamparla ben bene nella vostra mente perché viene da uno che vi vuole bene e forse non più lo rivedrete in questo mondo.

Amatissimi! Voi prediletti da Dio già fin dal primo apparire alla luce di questo mondo, allevati ed educati nella cristiana e cattolica fede fin dalla culla, non vogliate, vi prego venir meno ai vostri sacrosanti doveri di cristiani, ma procurate sempre più di approfittarvi di tutte quelle comodità che Iddio vi ha concesso per amarlo, servirlo più fedelmente. Quanti popoli invidiano la vostra sorte!... Essi lontani le centinaia, le centinaia di chilometri dalla Chiesa, voi invece a pochi passi da essa... Essi privi da più anni del Sacerdote, voi invece li avete vicini e quasi direi nel seno delle vostre famiglie...

Per essi non v’è chi porga loro il Pane di vita eterna, voi invece ogni giorno potete satollarvi...

Ah! Fratelli carissimi! vi prego, vi scongiuro di approfittarne sempre di queste sante comodità per divenire più buoni e ferventi cristiani perché un giorno ne dovete dare uno strettissimo conto...

Ai 12 di ottobre dell’anno p.p. partii per Pedreiras e ho potuto ritornare all’amato mio convento solamente per il 31 di dicembre. In questi due mesi e mezzo soltanto percorrii lo spazio (e sempre a cavallo) di 133 legnas e ½; ciascuna legnas è di 5 chilometri e in questo tempo è indescrivibile il bene che ho potuto fare con l’aiuto del buon Dio e della nostra carissima Mamma Maria Santissima.

Basta il dire che delle confessioni fatte, più di un terzo erano gente che già da 40, 50, 60 e 80 anni che non si confessavano. E dei Matrimoni fatti (eccettuati un ventina) erano gente che viveva in concubinato ecc. ecc. E delle Estrem’Unzioni?... Oh quanto si rallegrava il mio cuore quando potevo entrare in qualche tugurio e là stava alcun infermi, alcun moribondo!... Oh questi infelici mi ricevevano come un Angelo calato apposta dal Cielo... e non terminavano più di ringraziare il Signore d’un tanto favore. Sì, amatissimi, preghiamo e fate pregare specie i vostri buoni bambini affinché la Divina Provvidenza abbia a mandare quanto prima molti Operai Evangelici in questa mia amata Missione ché, per essere troppa estesa, sono moltissimi coloro che muoiono senza i conforti di nostra S.ta Religione...

In questa mia ultima e lunga disobriga esperimentai parecchie volte che cosa volesse dire fame... che cosa volesse dire sete... moltissime volte, arrivavo in qualche luogo di notte già inoltrata e non sai se per pigrizia, ovvero per povertà altissima, fatto sta, che mi porgevano da mangiare soltanto un poco di farina (estratta dalle radice di una pianta) e quando potevo incontrare qualche uovo ringraziavo proprio il Signore. Quante volte che dovetti viaggiare tutto il giorno sotto i cocenti raggi del sole senza poter incontrare una fonte di acqua per smorzare gli ardori della sete!... Qui durante la siccità la mancanza d’acqua è al sommo e si è costretti a bere acqua non solamente putrida, ma di un colore veramente speciale, che sembra cioè il latte e qualche cosa di peggio; oppure trovandola in certe circostanze è come se si trovasse dello zucchero. Cionullostante ebbi sempre ottima salute, ma il tutto lo si deve attribuire ad una speciale protezione di Dio...

Il S. Natale dovetti passarlo in Pedreiras (piccola città). Siccome la chiesuola non poteva contenere tutto il popolo, venuto da tutte le parti, fui necessitato a celebrare all’aperto e a mezzanotte vi fu Missa Cantata e Campale. Oh quanto era bello e poetico vedere tanta moltitudine di gente sotto il Cielo Stellato prostrati tutti in atto di adorare l’Agnello Immacolato, il Celeste Bambino!... Là non vi era musica perusiana, ma cantici semplici e direi quasi ridicoli, eppure gustai il S. Natale più in questi luoghi di che quando stavo nella bella e simpatica Italia.

Mi giunsero 2 lettere da Besana or ora, una della Signora Mina Miotti, a nome della sorella Adele e l’altra dal Coadiutore Don Leonardo ed in questa stava inchiuso un biglietto anche del nostro buon Carlino. Notizie ottime, sia ringraziato Iddio.

Raccomandandomi alle vostre orazioni, specie dei miei cari e sempre amati nipotini, mi dico vostro aff.mo in Gesù e Maria

Frei Natal M. - Missionario Cappucc.

 

Desidero ricevere presto alcun scritto dal fratello Giuseppino. Il Pedrino poi non abbia vergogna a mandare ancora alcuna lettera che mi è sempre carissima.

Vi dispenso di mostrare questa mia a quelli di casa in Besana perché mando a essi subito le stesse notizie.

Doveri e saluti alla Sig. Chiara Cervieri, nonché un bacio a tutti i miei buoni nipotini.

La mia direzione è la seguente:

Al...

Convento Capuchinhos

Maranhão, Barra do Corda

Brasil

 

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