30 maggio 1926
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Grajahú, 30 maggio 1926

Carissimi,

Laudetur Jesus Christus. 

Al ricevere la mia lunga lettera che vi ho rimesso sul principio dell’anno, certamente avrete detto: il fratello, lo zio non fa menzione di ricevuta della nostra dell’otto di dicembre, né delle nostre fotografie. Si vede che tutto fu al fondo del mare. Ma per tirare dalla vostra mente ogni dubbio, ecco che in fretta e in furia, propriamente alla vigilia della mia partenza per le mie solite escursioni Apostoliche, prendo in mano un’altra volta la penna per assicurarvi che oggi solo mi giunse la vostra carissima con le bellissime vostre fotografie. Bravi! Non potevate fare di più affine di soddisfare i bisogni del mio povero cuore!...

E nel mentre ve ne ringrazio infinitamente del bel regalo, chieggo intensivamente al buono ed ottimo fotografo Alessandrino che quanto prima procuri di fotografare anche il mio caro fratello Pietro, e, se fosse possibile, unitamente alla di lui famiglia, inviandomi la fotografia unita ad una sua letterina. Le vostre belle fotografie, le ho poste davanti al mio tavolino di studio, e se fino adesso sempre mi ricordai, ora più lo farò da qui in avanti mirando le vostre simpatiche figure.

Per niente studiammo in geografia che l’America è mondo nuovo: infatti la vostra gradita del Dicembre dopo aver varcato mari e monti ha potuto raggiungermi nel bel mese di Maggio anche perché il vostro fratello, il vostro zio, che sempre vi ricorda e vi pensa con affetto, al volger di questo mese delle grazie, supplicasse su di voi tutti grazie specialissime, speciale protezione da Colei che fu Vergine e Madre ed è da noi invocata in ogni vicenda di nostra vita.

E se ancora non ci è dato che rivederci fotografati, ci rivedremo però uniti in ispirito, e nella preghiera ai piedi della Vergine sicuri che anch’Essa ci faccia vicini nel corpo dopo esserci cotanto nostalgicamente desiderati. Ed il vostro fratello, il vostro zio come sempre, così ancora desidererà ritrovarvi buoni, ubbidienti e virtuosi, onde dopo questa dura lontananza, a tutti ci sia permesso vivere uniti lassù in cielo, benedicendo all’affetto che quaggiù ci ha legati in ispirito e verità.

Potete avere mie sicure notizie parlando a sua Eccellenza il Vescovo di Grajahú che attualmente trovasi presso i Cappuccini di Monforte, viale Piave N. 2.

Colla speranza che la buona sorella Adele e nipote si ristabiliscano presto, tutti vi benedico, e sono nel Signore vostro, umilissimo fratello e zio

Frei Natal Maria - Missionario Capuchinho

 

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