La neuropsicoanalisi è il punto
nodale tra la filosofia e le neuroscienze. L'ultimo decennio ha visto
l'emergenza di una nuova disciplina: la neuropsicoanalisi che si
focalizza sul creare un legame tra i processi psicodinamici ed i
meccanismi neuronali. Sebbene ci sia stato un grande entusiasmo
attorno alla neuropsicoanalisi, il suo status ed i suoi possibili
contributi restano notevolmente controversi. Ciò può essere dovuto in
parte al fatto che la neuropsicoanalisi è spesso concepita in un senso
piuttosto ristretto come ricerca dei correlati neuronali dei processi
psicodinamici. Dato che ciò comunque trascura molti importanti aspetti
della psicoanalisi, qui io presenterò una concezione più ampia e più
integrata della neuropsicoanalisi. Questo concetto più esteso
comprende tre aspetti, uno teorico, uno empirico ed un ultimo clinico.
La neuropsicoanalisi teorica si focalizza sugli aspetti ontologici ed
epistemologici specifici della psicoanalisi come l'integrazione di
differenti prospettive disciplinari e la questione della relazione
mente-corpo in cui Freud chiamò in causa l'apparato psichico. La
neuropsicoanalisi empirica mira a svelare i meccanismi neuronali dei
processi psicodinamici associando i resoconti in prima ed in seconda
persona riguardanti l'esperienza soggettiva con i dati in terza
persona concernenti gli stati neuronali. Infine, la neuropsicoanalisi
clinica cerca di migliorare la comprensione dei disturbi del
funzionamento mentale e psicosomatico e di ideare degli strumenti per
trattarli efficacemente in senso psicoterapeutico. Sostengo che i
diversi aspetti della neuropsicoanalisi, quello teorico, quello
empirico e quello clinico non solo sono prossimi a discipline
correlate come la filosofia della mente, la neurofilosofia, le
neuroscienze affettive, cognitive e sociali, e la neuropsichiatria e
la psichiatria biologica; essi potrebbero dare anche significativi
contributi a queste ultime. Di per sé la concezione più ampia ed
integrata di neuropsicoanalisi, che ho qui avanzato, può non solo
fornire una risposta nei confronti dei suoi critici sia sul versante
filosofico che su quello neuroscientifico, ma può anche arricchire gli
attuali dibattiti filosofici e neuroscientifici riguardanti il nostro
cervello ed il suo coinvolgimento nella costituzione di stati mentali.
|