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Scienze della Mente, Filosofia, Psicoterapia e Creatività | ||||||||
"I LEGAMI SOCIALI E LA NATURA DELL'EMPATIA"
Considerazioni che scaturiscono da una tassonomia basilare dell'emozione suggeriscono che la creazione di legami sociali è un campo critico per le neuroscienze che si occupano di affettività. Un fenomeno particolarmente critico entro questo gruppo di processi che promuovono l'attaccamento è dato dal processo scarsamente compreso dell'empatia, un processo essenziale volto a mitigare la sofferenza umana, sia per la creazione che per la stabilità a lungo termine dei legami sociali. I modelli dell'empatia che emergono dalle neuroscienze cognitive, da quelle affettive (sia nelle ricerche con gli uomini che con gli animali), e gli studi di 'imaging' funzionale mostrano un'ampia confusione tra le dimensioni cognitive e quelle affettive dell'empatia, una suddivisione presente nella letteratura che probabilmente ostacola modelli più euristici ed integrativi che ci consentano di ipotizzare in modo più completo le modalità con cui questi processi lavorano insieme. Le ricerche sugli animali ed i modelli riguardanti le cure materne suggeriscono che le forme primitive di empatia sono state selezionate come parte integrante della formazione di legami sociali nei mammiferi, in particolare assicurando i legami tra i piccoli e coloro che se ne prendono cura. Quindi l'empatia ha dei vincoli intrinseci coi meccanismi di attaccamento: la sua presenza stabilizza l'attaccamento, mentre un suo deficit lo rende caotico. L'empatia umana probabilmente riflette variabili combinazioni di meccanismi più primitivi di risonanza affettiva, mescolati con la più evoluta teoria della mente (o teoria dell'assumere la prospettiva dell'altro). La natura fondamentale dell'induzione della risonanza è stata anche trascurata nella letteratura, e sappiamo poco di come i meccanismi più primitivi di induzione della risonanza osservati nel contagio emotivo possano connettersi alle componenti più cognitive della 'teoria della mente' nell'empatia. Da queste considerazioni, un modello basilare dell'empatia affettiva viene generato come una induzione di risonanza che si apre come una porta ('gated') in risposta al disagio interno di un'altra creatura, con una motivazione intrinseca ad alleviare tale disagio. E' 'a porta' ('gated') nel senso che almeno quattro classi di variabili scarsamente delineate determinano l'intensità di una risposta empatica alla sofferenza di un altro individuo. Queste quattro classi di variabili verranno spiegate nei dettagli. La maggior parte dei modelli sviluppati fino a questo punto hanno fallito nel concettualizzare questo processo critico di 'gating', perdendo di conseguenza ogni seppur minima efficacia predittiva nel creare modelli dei fenomeni reali. In più, l'empatia probabilmente dipende da un'integra regolazione affettiva e da integri confini tra il sé e l' altro, e deve essere distinta dall'identificazione proiettiva e da altri fenomeni che poggiano su meccanismi cognitivi in qualche modo simili, ma con aspetti affettivi/motivazionali molto differenti. Sebbene ci sia un disaccordo su questo, provo a dimostrare che il termine empatia debba essere riservato al nostro "soffrire con un altro", e per situazioni in cui esiste una autentica motivazione a ridurre il disagio e la sofferenza dell'altro. Il contagio emotivo basilare (il processo di 'induzione della risonanza' che si applica ad ogni emozione prototipica) è una componente centrale dell'empatia, che si integra bene con la meglio studiata teoria della mente e con gli aspetti identificativi delle emozioni. Il contagio può indicare capacità di elaborazione ricettiva, ancora poco comprese, nascoste in profondità nelle architetture diffuse sottocorticali delle emozioni, regioni tradizionalmente considerate come sistemi passivi e 'muti' per il telencefalo. Questi effetti del contagio indicano meccanismi anteriori e più primitivi dei modelli tradizionali e meglio studiati che pongono l'accento sull'attivazione 'top-down' dell'emozione mediante la valutazione e l'elaborazione cognitiva. Il contagio può quindi riflettere un meccanismo di induzione emotiva evolutivamente più primitivo a cui lo sviluppo cognitivo ampiamente ma non completamente supplisce. Comunque, questi processi più primitivi di 'induzione diretta' possono essere essenziali per l'empatia ed anche per altri aspetti dell'attaccamento. Verranno proposte delle previsioni di questo modello, marcando le differenze con quelle derivanti dai modelli correnti, così come anche degli esperimenti futuri.
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Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo |
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