il gazzettino del lotto
 
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           LA VITA E' TUTTO UN GIOCO. AL LOTTO

( Segue dalla prima pagina )
La più antica ricevitoria di Milano, il numero uno, è anche la prima ricevitoria d' Italia, sta in via Santa Maria Segreta e ha dodici sportelli. La concessionaria è Alba Cavona che discende da un' antica famiglia di ricevitori. La signora (della quale le cronache si sono occupate di recente perchè reagì rispondendo a colpi di pistola a un tentativo di rapina) conserva due bollete storiche: una del 1816 staccata a Cassano d' Adda e scritta dal capostipite Duilio Bottino con la giocata di un terno secco per la ruota di Genova: 6-14-48; e l' altra scritta dal nonno Alfredo Piccolo del 1885 con la giocata, sempre di un terno secco, per la ruota di Milano: 4-18-85. Le ho chiesto alcune informazioni: le giocate nella sua ricevitoria sono settimanalmente intorno alle settantamila; le combinazioni puntate di più sono per ambo e terno secco. In genere metà su Milano e metà per tutte le ruote, con preferenza Napoli e Bari. Anche questa ricevitoria espone gli elenchi dei numeri consigliati. Il gioco del lotto ha i suoi "patiti"  a Napoli come a Milano, a Venezia come a Bari: ovunque in Italia. La sua radice resta quella del sogno. Ho ancora nelle orecchie la voce di mia madre ad Amalfi, quando al mattino presto, mentre si vestiva,  raccontava a mio padre il sogno fatto durante la notte. Era una narrazione confusa, incapace di definire bene le immagini, alcune delle quali svanivano nell' atto stesso del raccontarle. La mamma si perdeva in particolari inspiegabili: per esempio l' aveva colpita il colore vivace dell' abito di donna Filomena, una beghina sempre vestita di nero e che nel sogno scendeva saltellando la scalinata del Duomo con un grande fascio di fiori bianchi. "Vuol dire che ha voglia di sposare", interpretava mio padre.  "Eh, come fai a dirlo?",  "Su, va avanti". Un cavallo passava di corsa vicino al sagrato, un cavallo baio, bellissimo, con una criniera multicolore, che agitava una grande coda di fuoco come una torcia e nella corsa sprizzava scintille. Affacciata a una finestra, la nonna Teresa, faceva segno di scappare alla mamma gridando: "Allontanati, il cavallo è cieco e potrebbe travolgerti".  "Dio che paura, mi sono svegliata che il cuore mi batteva forte ed ero in un bagno di sudore". Mia mamma chiedeva: <<Luigi, che significa?>>  <<Chiedilo a Nicola del botteghino e vedrai che te lo spiegherà lui>>. E chi era Nicola? Tutte le settimane, il giovedì e venerdì, le donne si raccontavano dai balconi quello che avevano sognato. Una vera antologia popolare, della più sfrenata fantasia. Materiale di ricerca per Freud, che andava a finire in piazza, nel botteghino di Nicola Ingenito, il grande commentatore e scioglitore delle visioni notturne. Naturalmente anche Nicola Ingenito si serviva, in questa sua attività interpretativa, della cabala, più vezzeggiata in <<Smorfia>>. Secondo la cabala ogni situazione, ogni sentimento ha il suo riscontro nei numeri: 4 il piacere; 47 il morto che parla; 85 farsi la barba; 78 la malafemmina. Tutto è tradotto in numeri. Persino <<l' oggetto del desiderio>> dell' uomo e della donna: 6 per lei, 29 per lui. Certo le spiegazioni dei sogni proposte dalla tradizione popolare possono far sorridere per la loro ingenuità, priva ovviamente di qualunque fondamento scientifico. Sono soltanto sforzi per penetrare nell' ignoto. Sognare argenteria vuol dire amore nato dalla vanità più che dal sentimento; amico, baruffe coniugali; ago, afflizioni sentimentali; campane, baruffe; gatti, tradimenti; montagna, felicitazioni; lacrime, successo; prurito, improvviso mutamento e così fino alla zeta: zucchero, lieve sofferenza sentimentale.Il lotto ha i suoi rituali rigorosi. Uno dei più coloriti è quello delle estrazioni, che ricordo di aver rivisto per la prima volta quando ero un bambino di sette o otto anni. Un giorno i miei genitori andarono a Napoli per delle spese e mi portarono con loro: Papà mise lo spolverino e la mamma il cappello. Partimmo in macchina con lo chauffeur. I ristoranti mi eccitavano, l' albergo mi sembrava una reggia. Dal balcone della nostra camera a tre letti, che dava sul mare, pieno di navi e di luci, guardavo incantato quella festa notturna i cui riverberi rischiaravano il buio della stanza. Era una visione meravigliosa. Andammo anche al San Carlo. Davano la <<Traviata>>. Vidi mia madre commuoversi ed asciugarsi le lacrime sotto la veletta, mentre papà segnava il tempo solfeggiando sulle mie ginocchia. Era una sera di venerdì, all' indomani dovevamo partire. <<Prima andremo a vedere l' estrazione del lotto>>, disse mio padre. Ci andammo. Non so se quello che sto per scrivere è la fotografia di ciò che vidi o la deformazione della fotografia stessa. La piazza era piena di gente e di voci. Saranno state le tre o le quattro del pomeriggio. Si aprirono le vetrate di un grande balcone al secondo piano. Nella mia fantasia ogni volta che si aprono le vetrate della Loggia di San Pietro per l' annuncio della elezione del nuovo Papa, mi viene in mente quel grande balcone di Napoli. Uscirono una decina di persone, credo l' intendente, il notaio ed altri funzionari, che si disposero intorno a un tavolo sul quale c' era una grande urna. Uno per uno, dopo essere stati mostrati al pubblico, venivano messi nei bussolotti di ferro e poi disposti nell' urna. Io, troppo piccolo, non riuscivo a vedere. Papà mi mise a cavalluccio sulle spalle, Improvvisamente salì su una sedia un ragazzino con la divisa di un istituto: era un orfanello scelto a caso dall' orfanotrofio provinciale. La gente gridava, gli mandava baci e benedizioni. Venne mostrato un grande fazzoletto nero con il quale il ragazzo fu bendato. La fortuna è cieca. Fiato sospeso. L' urna gira. L' orfanello cala la mano ed uno alla volta tira fuori cinque numeri accolti da urla di gioia o di delusione. Una scena indimenticabile. Certo, il lotto è la ruota della fortuna. Ognuno attende che una volta o l' altra si fermi dov' è lui. Un terno, un ambo anche modesto possono sollevare una vita dalle angustie. Ogni sabato è buono. Il gioco del lotto ha radici secolari: Nato a Genova nel XVI secolo, continua ad alimentare ogni sette giorni piccole speranze. Non ha nulla a che vedere con il Totocalcio e con il Totip ed altre invenzioni del genere. Con quelli si può diventare miliardari, come è successo; con il lotto, mai. Eppure il suo fascino non sembra diminuire. ( Gaetano Afeltra Corriere della Sera 29.12.93 )


Superenalotto 16 numeri 9 colonne

La copia di abbonamento è stampata a colori. Costo dell'abbonamento a 5 edizioni 50 euro. Indirizzo per la rimessa in prima pagina. Spedizione a mezzo posta prioritaria. Il gazzettino si avvale di 2 grandiose Astroprevisioni riferite ai segni di terra aria acqua e fuoco dovute al grande astrologo Sirius.
Sono  riportate a pagina 3.
Inoltre è corredato da 3 pronostici forniti dai collaboratori storici del Gazzettino.


1 10 12 19 23 28
1 10 34 37 45 46
1 10 56 66 67 68
1 12 34 56 79 90
10 19 37 66 79 90
12 19 34 37 67 68
12 19 45 46 56 66
23 28 34 37 56 66
23 28 45 46 67 68
           
           
           
           
           
           
           
           
           


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