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"Una casa e quattro donne valsesiane"

documento n. 9 - Atto di compra-vendita del 9 gennaio 1806

 

Vendita del sig.r Benedetto, e di me Notaro infradescritto Giuseppe fratelli Giacobini, a favore di Maria Domenica Mazzia vedova de Marchi di Camproso di Campertogno per L. 118 di Milano.

L'anno del Signore mille otto cento sei, ed alli nove di Gennaio, circa le ore venti nel cantone d'Avigi della comune di Campertogno, e nello studio della casa propria, e di solita abitazione di me Notaro infrascritto; qui vanti di me Giuseppe Giacobini Notaro del luogo di Rocca, e valle Sesia infrascritto, ed alla presenza delli Giuseppe Bertoglio nativo di Borgo Sesia, e residente in Campertogno e sig.r Francesco Maria Ravelli nattivo, ed abitante di Varallo, testimonij nati, ed astanti tutti al piè del presente meco sottoscritti, e settosegnata rispettivamente.

Personalmente costituiti avanti me sopra, ed infra il Sig.r Benedetto Giacobini, e con esso anche il Notaio Giuseppe fratelli, e figli del fu sig.r Notaio Pietro Giacobini, ambi nattivi della comune di Rocca, e residenti in questa comune di Campertogno, e ciascheduno per la rispettiva nostra ragione, siamo divenuti spontaneamente, ed in ogni miglior maniera di ragione possibile, per noi sudetti, rispettivi eredi, e successori alla vendita a favore della Maria Domenica fu Francesco Mazzia, e vedova di Pietro Giuseppe de Marchi nattiva d'Otra, e residente in Camproso ambi membri di questa comune di Campertogno predetto quivi presente, stipulante, ed accettante cioé una pezza di terra prato, e pascolo posto nel territorio di Camproso detto al Campello, confina come a Cattasto a mattina, e mezza notte comune, mezzodì, e sera Carità Grande, e posto in mappa al n° 7 ivi.

Più un settio con piazza attorno, con una Cappella sotto il titolo di S. Antonio intermediante anche la strada pubblica in Camproso predetto(1), a cui confina pure come a Cattasto a mattina comune, mezzo dì Venerando Ospedale, sera strada, mezza notte comune, e posto in mappa al numero 11.

Più, e finalmente altra pezza prato, e pascolo al Camproso detto la Pezza confina pure come a Cattasto a mattina comune, mezzo dì e sera Nicolino Mangola(2), mezza notte sig.r Giuseppe Gilardone, e posto in mappa al n° ... ivi. Salve altre, e tutti detti effetti della qualità, e quantità come si ritrovano in fatti, e con esse pezze di tutte, e singole le ragioni, ed azioni, pertinenze, ed andamenti soliti rispettivamente spettanti, e proprie comuni, ed indivise fra noi predetti venditori franche, e libere, e non soggette a veruna servitù o vincolo od ipoteca salvo delle tallie, quali d'ora in avanti saranno a carico dell'acquisitrice, della cui proprietà spogliandosi noi predetti, ed infrascritti venditori, ne abbiamo investito, ed investiamo l'acquisitrice predetta, con la clausola abdicativa, e traslativa di dominio, con quella ad avere, tenere, e possedere detti beni come cosa propria col solenne pro costituto posessorio, promettendo di quelli non averne fatto, meno volerne fare altro contratto, nè distratto al presente pregiudiziale, e la debita legittima, ed indistinta evizione perpetua diffesa, e manutenzione in posesso in forma comune, e di ragione.

E tale vendita si è fatta, e si fa per, e mediante il prezzo così convenuto, ed accordato fra le parti di lire cento diciotto di Milano le quali detta acquisitrice promette, e si ripromette di pagarle a cui sovra fra il termine d'un anno ora prossimo in buon denaro in pace, senza lite ogni opposizione, ed eccezione cessante, e senza interesse pendente detto termine, e non altrimenti, e condizione che li frutti del corrente anno saranno privativi, e propri dei venditori predetti come così stabilito fra le parti convenute, ciò stante si quitta l'accompratrice, e ciò tutto le parti promettono di attendere, ed osservare sott'obbligo dei rispettivi loro beni presenti, e futuri col costituto amplissimo posessorio d'essi in forma valida(3).

Del che richiesto io Notaro infrascritto ne ho ricevuto il presente a piè di cui dopo lettura, e pubblicazione da me fattane a chiara, ed intelligibile voce, si sono dette parti, e testimonij tutti meco sottos.ti alla riserva dell'acquisitrice che si è sottosegnata illetterata come dice e per l'insinuazione oltre il diritto di visita L. -,10 M.° sottoscritti, e sottosegnata come all'originale Minuta.

Benedetto Giacobini

Not.o Giuseppe Giacobini

Segno di croce di detta Maria Domenica Mazzia vedova De Marchi illetterata come dice

Giuseppe Bertolio testimonio

Ravelli Francesco Maria testimonio

La presente Minuta scritta di pugno, a carattere del sudetto sig.r Ravelli testimonio contiene un foglio di carta, e facciate scritturate tre in fede e manualmente Giuseppe Giacobini Notajo.

(segue nota di trascrizione)

1 - Nel 1806 la strada "pubblica" passava davanti all'Oratorio di Sant'Antonio, mentre successivamente è stata spostata sul retro. Le varie opere hanno fatto perdere le tracce del "settio con piazza attorno" e attualmente l'Oratorio si affaccia su un prato, mentre la nuova strada statale è ancor più arretrata verso il fianco della montagna.(ritorna al testo)

2 - Si tratta di un'inesattezza nella definizione dei confini dovuta forse a una tardiva iscrizione a Catasto dei precedenti atti di compra-vendita, in quanto il terreno confinante, qui ancora citato come di Nicolino Mangola, era già stato acquistato dieci anni prima (ved.doc.N.2) dalla stessa famiglia De Marchi. "Nicolino" Mangola era infatti proprio quell'Antonio Nicolao Mangola, rimasto orfano "in pupillare età", i cui beni furono, alquanto rocambolescamente, acquistati da Pietro Giuseppe De Marchi. (ritorna al testo)

3 - La fiducia nelle capacità di Maria Domenica di far fronte agli impegni di pagamento doveva essere notevole, tant'è che i venditori (il Notaio e suo fratello) concessero una dilazione a un anno, senza interessi. (ritorna al testo)

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