tagliata dall'Arno e circondata da verdi colline. E' la città
che diede, all'Italia, la propria lingua, aiutandola quindi a divenire nazione, e
all'Europa, quella irripetibile grande stagione di sviluppo culturale, artistico e
scientifico che si chiamò Rinascimento. 
La
quantità d’opere d'arte presenti nella città, tra le più importanti del mondo, la
bellezza dei suoi palazzi gotici e rinascimentali, la sublime purezza architettonica delle
chiese, lo splendore e l'armonia delle piazze, lo scorrere ora pacifico ed ora minaccioso
dell'Arno, la suggestione di Ponte Vecchio con le sue antiche botteghe orafe, fanno di
Firenze una delle città più affascinanti d'Italia. Grandi artisti come Michelangelo,
Botticelli, Donatello, che a Firenze hanno lasciato segni
importanti, così
come la poesia di Dante, il più fiorentino dei poeti del suo tempo, sembrano essere
continuamente evocati da ogni angolo della città. Non c'è da stupirsi se fra i quasi due
milioni di turisti che ogni anno arrivano a Firenze sono diffusi i sintomi della
cosiddetta 'sindrome di Stendhal', cioè una momentanea perdita della coscienza dovuta
proprio alla quantità di emozioni suscitate dal tour cittadino. Quando nel Novembre del 1966 un'eccezionale piena dell'Arno ricoprì la città di fango e di acqua, tutto il mondo rimase in apprensione per la sorte delle opere d'arte; l'Italia tutta si mobilitò intorno a Firenze e migliaia di volontari, soprattutto giovani, offrirono il loro impegno per aiutare la città emblema della cultura. Questo suo valore altamente simbolico l'ha fatta diventare nell'estate del 1993 l'obiettivo dall'attentato terroristico di via dei Georgofili.
