IL SOGGETTO E LA SUA PERSONALITA'

di Alessandro Gotti

 del
GRUPPO FOTOAMATORI AZZANO SAN PAOLO
( 26 Marzo 1999 )

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Venerdi' 26 Marzo 1999, il G.F.A. ha dato il via ad una ricerca di ritratto volta a rappresentare 

" IL SOGGETTO E LA SUA PERSONALITA' "

Il gruppo si propone di riprendere tutti i suoi soci in pose ed atteggiamenti che caratterizzano il personaggio o che in ogni caso n’evidenziano alcune sue peculiarità.

La ricerca potrebbe, a seguito di una consistente quantità di materiale realizzato, concretarsi totalmente in una mostra che vedrebbe immortalato l'intero gruppo nella caratteristica delle sue singolarità,

 

Il set allestito dovrebbe essere uguale per tutti al fine di dare un carattere d’uniformità alla futura mostra o in ogni caso rafforzare il concetto che in questa ricerca, non è il contenitore che conta  bensi' il contenuto E’ stato approntato uno schema d’illuminazione classico composto da una luce principale da un lato e da una di schiarita dall’altro (lampade ad incandescenza da 800 W.) e una luce d’effetto sullo sfondo (lampada ad incandescenza da 300 W).Lo sfondo è a macchie, totalmente uniforme ed anonimo.

I risultati della prima serata hanno dato esito positivo anche se hanno evidenziato che lo sfondo era sicuramente sottoesposto con la conseguenza di non staccare a sufficienza il soggetto (che era nero) dallo sfondo.

Sono state utilizzate pellicole a colori ed in bianco e nero con sensibilità oscillanti tra 100 ISO e 400 ISO, con un’esposizione calcolata sul cartoncino " grigio medio" Kodak di 1/125° di sec. a f. 8 per il 400 ISO.

Coloro che hanno lavorato con il 400 ISO hanno potuto operare a mano libera anche con obiettivi di media focale.

 

Serata N° 1 - Giuseppe Stroppa

Serata N° 6 - Mario Ferrari

Serata N° 2 - Luca de Sterlich

Serata N° 7 - Marco Rossi

Serata N° 3  - Angelo Maffeis

Serata N° 8 - Tiziano Previtali

Serata N° 4 - Daniela Bonetti e Luca Albani

Serata N° 9 - Ennio Briarava

Serata N° 5 - Alessandro Gotti

Serata N° 10 - Gianfranco Demurtas


In questa dispensa troverete riferimenti riguardanti l'analisi di una fotografia utilizzando  il simbolismo e la sua importanza. Per un maggior approfondimento  

Il simbolismo e la sua importanza     Analizziamo Insieme


per eventuali chiarimenti di carattere tecnico/compositivo, consultate le nostre dispense 

NOZIONI FONDAMENTALI DI FOTOGRAFIA         I PRINCIPI DELLA COMPOSIZIONE


 

 

SERATA DI RIPRESA N. 1

 

Soggetto: Giuseppe Stroppa

Nella mia ripresa ho cercato di concentrarmi sull’essenza del nostro simpatico socio: un giovane maturo, che guarda al futuro mantenendo comunque vive le caratteristiche animalesche dell’uomo. Ho rappresentato, quindi, un uomo serio, preciso, con il suo moderno attrezzo da lavoro (computer).

Alle sue spalle si nota sullo sfondo un quadro che rappresenta una neo-famiglia (una foto di matrimonio: marito e moglie abbracciati).

La famiglia è un elemento importante per Giuseppe.

Il marito rappresentato è serio, congelato nel suo abito da sposo; mentre la sposa è in pratica nuda con un velo in testa, predisposta ad un seguito ovvio.

(foto di Helmut Newton)

 

Il significato che ho voluto dare a quest’immagine è questo:

Prima del matrimonio ognuno di noi dimostra una certa attenzione per il sesso e si augura che dopo la celebrazione il tutto continui, quel quadro credo che in fondo sia la sintesi del sogno d’ogni giovane che si avvii alla vita matrimoniale: un futuro economicamente solido basato sulla propria serietà e professionalità ed una vita privata appassionante e gratificante.

 

SERATA DI RIPRESA N.2

 

Soggetto: Luca de Sterlich

Per la seconda serata di ripresa è stata aumentata l’illuminazione dello sfondo, utilizzando una lampada da 800W.

 

Luca è socio del G.F.A. da poco tempo e quindi poco conosciuto ai piu'.Questo fatto ha reso particolarmente difficile focalizzare al meglio la sua personalità, conseguentemente si è preferito dare corpo alla sua caratteristica piu' nota e cioè: il suo lavoro.

Egli ci appare come uomo multimediale, sempre in etichetta per conferire con i clienti, sempre di corsa in una perenne lotta contro il tempo per ritagliarsi una pausa pranzo o pausa relax.

Dal canto mio, cercando di rimanere nel contesto della personalità, ho voluto evidenziare che per lo piu’ mi era sconosciuta e quindi l’ ho ripreso con il volto coperto dalla sua macchina fotografica, unico mezzo con cui Luca si è parzialmente rivelato e con il quale (secondo me) cerca una via di fuga, un’ evasione dal mondo che l’opprime.

In un successivo montaggio ho cercato di evidenziare anche il fatto che cio’ che conosco di Luca l’ho letto nelle sue foto. Questo perchè chi fotografa non rappresenta solo cio’ che vede, ma anche una parte di se stesso ed è come se si riprendesse direttamente.Nella mia immagine ho quindi messo Luca che fotografa Luca.

Il concetto di autoripresa emerge spesso nell’analisi che facciamo all’immagini altrui e riflettendo sul fatto che spesso, per la medesima immagine, persone diverse propongono diverse interpretazioni, appare immediatamente ovvio che il nostro giudizio è condizionato dalla nostra personalità.

Occorrerebbe, quindi, conoscere piu’ a fondo l’autore e non sovrapporre la nostra personalita’ alla sua per riuscire infine a leggere con i nostri occhi quello che egli ha scritto con il cuore.

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SERATA DI RIPRESA N.3

 

Soggetto: Angelo Maffeis

In quest’occasione, tecnicamente, non è cambiato nulla. Lo schema d’illuminazione precedente ci ha garantito un’esposizione che ci consente di lavorare a mano libera, soprattutto di concentrarci a fondo sull’immagine soprassedendo sulle abituali difficoltà tecniche, che in questo caso sono state totalmente appianate.

Angelo è un gigante di poche parole con la capacità di osservare lo svolgersi della vita con estrema tranquillità, quasi indifferenza. Nulla sembrerebbe infastidirlo. Mi ha dato l’impressione dell’eterno bambino, di poche parole, spesso non sue ed a volte inintelligibili.

Ho realizzato, quindi, un’immagine dal sapore antico, morbida, lievemente sfumata, con Angelo in calzoni corti, un bel lecca-lecca in una mano ed un cerchio nell’altra: il ritratto di un bimbo d’altri tempi. Il bimbo ha pero’ trentasette anni e pesa un centinaio di chili.

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SERATA DI RIPRESA N.4

 

Soggetto : Daniela e Luca

Questa serata è stata dedicata a Luca e Daniela che oltre ad essere soci del circolo sono anche marito e moglie, conseguentemente oltre alle riprese singole, abbiamo realizzato anche delle riprese con I due soggetti insieme. In questo caso la caratteristica su cui si sono concentrati gli interessi dei fotoamatori era il legame matrimoniale che è stato ben evidenziato da una corda che legava saldamente la coppia. Molte sfumature hanno contribuito a specificare la tipologia di quel rapporto matrimoniale:

I due erano (apparentemente) nudi per ricordare che il sesso è comunque uno degli elementi fondamentali per un rapporto di tipo matrimoniale. Inoltre la nudità rappresenta quella tranquillità, quel non pudore caratteristici delle coppie affiatate I cui componenti godono della reciproca fiducia.

La corda che li legava strettamente rappresenta nella maniera più ovvia e scontata, il peso delle responsabilità, nonchè le limitazioni alla libertà personale che implica un matrimonio improntato al reciproco rispetto.

Lui appare serio, attento, con lo sguardo volto al futuro, impegnato nella giusta conduzione del cammino della famiglia

Lei è dolcemente appoggiata sul corpo di lui, con gli occhi chiusi, in un fiducioso quanto sensuale abbandono. Questo evidenzia quanto ella ami il proprio partner nonche’ la fiducia che ha nelle capacità del marito.

Singolarmente invece ho cercato di rappresentare la capacità di Daniela di interessarsi a tutto cio’ che la circonda apparendo quindi carica di impegni che comunque non la distolgono dalle normali realtà come il cibo , anche se nella spensieratezza di un pasticcino.

Luca appare "sensualmente avviluppato" alla sua attrezzatura da lavoro, dimostrando la grande passione che ha per la sua professione.

Infine un immaginario viaggio motociclistico rappresenta la loro comune passione nella quale uno guida e l’altra si lascia condurre.

Tecnicamente non sono state apportate modifiche, pertanto il set di ripresa è

rimasto identico a quelli precedenti.

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SERATA DI RIPRESA N.5

 

Soggetto: Alessandro Gotti

 

Alessandro sono io, quindi non mi sono potuto riprendere e conseguentemente non ho considerazioni fare.

 

 

SERATA DI RIPRESA N.6

 

Soggetto : Mario Ferrari

Mario è una persona molto tranquilla e soprattutto molto precisa.

Ho voluto esprimere queste due caratteristiche riprendendo Mario nell’intento di comporre un puzzle, operazione questa che, si sa, comporta l’impiego notevole di pazienza e precisione che in questo caso il nostro amico esaspera controllando anche le dimensioni dei pezzi con l’ausilio di un calibro.

Il soggetto del puzzle è tipicamente "roba da bambini" ma Mario lo affronta comunque con serietà e precisione come in tutte le sue cose, anche le meno serie.

Egli è inoltre un amante della montagna, cosa questa che gli permette di evadere dalla realtà di un mondo tecnologico che ci condiziona sempre più.

Ho pensato di rappresentare questa capacità, questa disponibilità alla fuga, ponendo in primo piano le sue scarpe da montagna. Esse appaiono logore, usate, ma comunque ancora in ottima forma, sempre pronte per una nuova evasione.

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SERATA DI RIPRESA N.7

 

Soggetto Marco Rossi

Si tratta di un ritratto classico, il protagonista appare imperturbabile e nulla parrebbe trasparire della sua personalità. Il suo buon abbigliamento, il lentino sugli occhiali e la manciata di orologi che vengono profusi dalla coppa sul tavolo ci dicono che senza dubbio ci troviamo di fronte ad un gioielliere. L’arte della riparazione esige la mano ferma e un discreto equilibrio, ma qui. rappresentato dalle due piramidi unite per la punta, appare estremamente precario. Questo perchè Marco è sempre pronto ad uscire dai suoi panni professionali per godere di gioviali attimi di evasione, sintetizzati da un cavatappi collocato con ordine in mezzo agli orologi, inesorabili indicatori del tempo che fugge.

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SERATA DI RIPRESA N.8

 

Soggetto : Tiziano Previtali

L’osservatore si trova davanti ad un’immagine costruita su una serie di elementi simbolici atti a evidenziare una sola delle tante caratteristiche del nostro simpatico amico: la capacità artistica.

Innanzi tutto, la composizione si sviluppa sulla diagonale e passa, ascendendo da sinistra verso destra , attraverso tre diversi livelli che collegandosi tra di loro esprimono la forza della creatività del soggetto:

la tavolozza,la mano e la testa.

Dalla tavolozza emergono una manciata di pellicole che evidentemente sostituiscono I colori, manifestando quindi che il personaggio è un fotografo, un artista che crea utilizzando con sapienza l’una o l’altra pellicola.

Il fatto che la tavolozza sia il primo livello della composizione, sta inoltre a significare che le capacità artistiche di questo personaggio dipendono anche da una certa cultura classica di base maturata nell’ ambiente pittorico.

La mano. Osserviamola. Si tratta di una mano moderna, con orologio al polso,

sintomo di uomo attento allo scorrere del tempo e alle sue conseguenze,; una ,mano in atto quasi benedicente, da maestro che gratifica gli allievi.

Infine, ma assolutamente non ultima, la testa. Fisiognomicamente pensatrice, è colei che domina la piramide formata dalla tavolozza e dal mantello bianco dell, "Arte" che avvolge il nostro creatore di immagini.

 

 

SERATA DI RIPRESA N.9

 

Soggetto : Ennio Briarava (detto Conte)

Con questa fotografia ho voluto ufficializzare l’esistenza di un personaggio che è frutto della nostra fantasia :il Conte.

Ennio non è assolutamente nobile ma per assecondare una trama fantasiosa ha accettato a suo tempo di vestire I panni di ricco aristocratico sempre impegnato nella politica e nell’alta finanza. Oggi, a distanza di anni, per noi, è ancora il "Conte", ma Egli comunque deve far "conto" sulla sua realtà di lavoratore inarrestabile.

L’osservatore che non conoscesse i retroscena dovrebbe a mio avviso interpretare quest’immagine nel seguente modo.

Abbiamo un personaggio con bombetta e monocolo, chi altri potrebbe essere se non un nobile inglese? La pelle di daino marchiata "made in England" avvalora ancor di più l’ipotesi. Ecco creato il Conte. Per altro il suo aspetto dimesso e l’atto di asciugarsi le mani in un anonimo straccio ci ricorda forse più il Conte del fumetto serie "Aland Ford". Nell’insieme l’osservatore dovrebbe percepire di trovarsi di fronte ad un lavoratore , uno che fatica, ma con dignità, con lo sguardo rivolto a un futuro radioso e sicuramente uno stile impeccabile.

Con quest’esperienza ho voluto dimostrare che gli accessori e la composizione ci dicono molto del soggetto. Se la ripresa viene eseguita in maniera casuale non sempre è possibile mettere a fuoco le peculiarità dei personaggi ripresi, ma è altrettanto facile allontanare l’osservatore dalla corretta conoscenza di colui che viene ritratto introducendo elementi caratteristici non corrispondenti alla realtà e creare quindi dei veri e propri falsi.

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SERATA DI RIPRESA N. 10

 

Soggetto : Gianfranco Demurtas

Questa è un’immagine totalmente diversa dalle altre in quanto, pur perseguendo l’intento di rivelare la personalità del soggetto, il simbolismo usato non è dato da accessori o dall’abbigliamento o dalla composizione in fase di ripresa, ma da una tecnica di stampa multipla.

Appare dunque ancor più evidente in questo caso che la fotografia è il risultato del pensiero del fotografo che si applica per dire qualcosa.

Qui non abbiamo accessori di nessun tipo, il soggetto e la sedia, nulla di più.

La sedia è in realtà il classico simbolo del posto, occupato o libero ed in questo caso, a mio avviso, potrebbe essere entrambi.

Il nostro soggetto appare trasparente, una presenza definita nei contorni, ma apparentemente leggera, evanescente, priva di consistenza. C’è ma non c’è. Non c’è….. ma c’è.

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