Gil Botulino

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The German Observer
dal 2001

Gazzettino di libera [contro]informazione scritto per tutti i badolatesi soprattutto per i tanti [dis]informati e non informati dal cronista e dall'amministrazione locali

FOTOSERVICE

POLITICHE AMBIENTALI E TURISTICHE

Servizio fotografico fogna sul luingomare
Badolato fogna mediterranea da scoprire
 

Servizio fotografico discarica sul lungomare 2002
Badolato il sogno mediterraneo continua 2002

Servizio fotografico rifiuti solidi urbani 2001
Badolato il sogno mediterraneo 2001 (2)
Servizio fotografico discarica lungo il mare 2001
Badolato il sogno mediterraneo 2001 (1)

 

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DALL'ALTO SI PUÒ AMMIRARE IL LIMPIDO MARE?

Sarebbe magnifico, se fosse vero. Sarebbe magnifico, anche, se bastasse dirlo perché sia vero. E ogni tanto è pure vero, dipende dalle ore del giorno, dal vento, dalle mareggiate e da non so quali altri variabili. So soltanto che questo luridume qualche volta c'è qualche volta no, che talvolta c'è, portata dalle onde, immondizia di vario genere, brandelli di plastica, penne di polli, e anche resti di un prato verde. Segno che questo materiale è abusivamente scaricato da qualche parte, lungo la costa, a nord o a sud, o lungo i torrenti delle zone a ridosso della costa. Qualcuno dice che questo non è colpa dell'amministrazione comunale. A no? E allora di chi è la colpa?

La conferma, come più volte è stato denunciato e come da più parti e per altre spiagge anche in questo inizio d'estate viene segnalato, che nei comuni della costa o dell'entroterra il territorio non è sufficientemente controllato; che le amministrazioni comunali, nonostante abbiano, per un verso o per l'altro, interesse a garantire l'igiene dei loro territori e soprattutto del mare, risorsa preziosa della loro economia, non esercitano, tuttavia, la necessaria vigilanza per prevenire e reprimere gli abusi. Bisogna convenire che c'è troppa tolleranza a livello locale, spesso si chiudono tutti e due gli occhi di fronte allo scempio del territorio, in nome di un malinteso spirito di solidarietà paesana, magari anche per non perdere una manciata di voti. In questo contesto capita di ascoltare ragionamenti incredibili ed assurdi della serie "la gente deve lavorare, non si possono porre troppi vincoli o troppi divieti, quello che si guadagna in un mese deve assicurare la sopravvivenza per un anno".

Non si pensa che tutto finisce in mare, non si pensa che i bagnanti si schifano e magari poi non tornano, non importa quello che può accadere a valle, importa soltanto il piccolo e meschino interesse personale.

Bella e poetica la frase di Italo Ranieri. Sarebbe ancor più bello se descrivesse la realtà. Da noi purtroppo non c'è rispetto per il bene comune, che è il territorio, che sono anche i torrenti, che è il mare. Ed invece il territorio merita il massimo rispetto, va difeso, salvaguardato, curato. E' una risorsa importante e preziosa, lo è dovunque e lo è soprattutto nelle aree a più forte vocazione turistica, come quelle costiere.

E' una risorsa che non può essere distrutta o attentata dall'ingordigia di pochi o di molti, dal pressappochismo o dalla irresponsabilità di un sindaco e dei suoi collaboratori, dalla latitanza degli organi di controllo, spesso anche dalle complicità e dai piccoli interessi di bottega. Ne devono prendere coscienza i cittadini che hanno il dovere di stare con gli occhi ben aperti e di denunciare tutti gli abusi. Se ne devono fare carico, soprattutto, sindaci e amministrazioni locali che non possono chiamarsi fuori nè invocare alibi. Se il mare è sporco è colpa di chi non sa o non vuole esercitare i poteri che la legge gli ha affidato. Non sono sconosciuti i responsabili del disastro ecologico che inquina il nostro mare e non consente al nostro turismo costiero di mettere a frutto tutte le sue potenzialità. Questi responsabili hanno un nome e un cognome: sono innanzitutto i sindaci dei comuni costieri e dell'entroterra, a seguire, i loro collaboratori, gli organi di controllo. L'opinione pubblica dovrebbe ormai averli identificati e dovrebbe chiedergli il conto. (Gil Botulino 23 luglio 2002)

 

LA PUZZA DI MERDA SU VIA AQUILIA E LA MERDA AL MARE ESASPERA I CITTADINI

Oggi, domenica, i cittadini di badolato si sono recati al mare. Al mare hanno trovato la solita situazione, la solita merda, le solite buste di plastica, i soliti pannolini. Picco alle ore 11. Altri cittadini di Badolato si sono recati al mare e per giunta hanno dovuto farlo attraverso la via Aquilia. Questi, prima di arrivare alla merda marina, si sono potuti acclimatare con la puzza di merda che esala dalle botole della fogna: una puzza insopportabile.

La situazione sta esasperando i cittadini che però rivolgono le loro proteste agli indirizzi sbagliati. A Badolato non c'è solo la minoranza - anche se è l'unica che si dà da fare perché i problemi vengano risolti - ma c'è anche, in questo caso, l'assessore all'ambiente Salvatore Rondinelli, a cui i cittadini possono rivolgersi fiduciosi. I cittadini possono anche rivolgersi al sindaco che ora - dopo le dimissioni, dice lui, dall'ufficio del giudice di pace - ha molto più tempo da dedicare ai problemi dei suoi elettori.

E se proprio nessuno vi ascolta rivolgetevi all'ASL alla GdF e ai CC: per la discarica "pseudolungomare" ha funzionato quasi del tutto! (Gil Botulino 30 giugno 2002)

 

L'EMERGENZA AMBIENTALE SI AFFRONTERÀ CON LA SOMMA URGENZA?

Per quanto tempo dovremo ancora aspettare, visto che l'estate è cominciata regolarmente, per non avere la merda fino al collo? Ormai è assodato, la "schiumarra" del giorno che fa bella mostra di sé lungo la costa badolatese è merda. Non acqua sporca perché ci sono i lavori del porto ma proprio merda. Alcuni cittadini hanno analizzato approfonditamente la questione e hanno dato il verdetto inappellabile: è merda. Per quanto riguarda la provenienza non si hanno certezze ma sembra che non sia di provenienza locale. Da uno studio dei venti e delle correnti marine si è ipotizzata la provenienza da S. caterina e Guardavalle. Per le autorità preposte non dovrebbe essere difficile controllare se sollecitate.

Ormai è assodato, sul lungomare via Aquilia dopo il torrente Barone c'è puzza di merda. Non cattivo odore generico ma proprio puzza di merda. Una commissione ufficiale ha odorato per un buon quarto d'ora è ha emesso il verdetto: puzza di merda, colpa delle botole che sono aperte. Non dovrebbe essere difficile trovare una soluzione anche a questo problema prima che l'estate finisca.

Al montemanna - mi dicono alcuni indigeni - alcune zone sotto invase da un fastidioso e prolifico animaletto nerastro che sembra si chiami porcellino di s. antonio. Non so di che si tratta. Una specie di castigo di dio come le cavallette, che si arrampica anche lungo i muri. Salvate i Montemannini!

Benché spianata, la porcheria - che si dice sia il lungomare - è rimasta ancora lì e anche parte dei rifiuti. E si cominciano a formare nuovi cumuli benché di dimensioni ridotte.

Forse legato al problema della "chiusura" della "discarica lungomare" abbiamo il problema dello scarico di materiale alla curva di zangarsa.

Oggi ho sentito un vigile fischiare per far spostare una macchina parcheggiata sulle strisce pedonali. La notizia sta nel fatto che si tratta di un vigile badolatese, a riprova che anche a badolato esistono i vigili... anche se sordi, muti e ciechi. (Gil Botulino 25 giugno 2002)

 

Mannello risponde alla denuncia della minoranza: "Nessuna discarica"
IL SINDACO DI BADOLATO DIFENDE IL LUNGOMARE

Sul "caso lungomare" di Badolato Marina, e dei lavori di riqualificazione aveva preso posizione nelle settimane scorse il gruppo di minoranza "La Mongolfiera", che aveva documentato con foto la denuncia presentata ai carabinieri, ritenendo che il lungomare sia diventato una discarica abusiva. Oggi arrivano le precisazioni del sindaco di Badolato Gerardo Mannello: «Sono convinto che i problemi di un paese civile e democratico si risolvano con altri metodi, queste denunce creano solo allarmismi tra la gente. Il secondo lotto del lungomare è in costruzione, noi ci siamo attivati a far depositare materiale argilloso che serva a riportare a livello gli sbalzi e i vuoti che ci sono necessari per il riempimento con notevoli risparmi per le casse comunali». (tratto da Franco Laganà, il Domani, 22.6.2002).

 

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: "SI TRATTA DI UNA DISCARICA"

A distanza di un mese il sindaco di Badolato ha sentito la necessità di rispondere alla minoranza sulla discarica di via Aquilia. Sopra vi ho riportato il pezzo dell'intervista - il resto è pura propaganda all'amministrazione - che riguarda la discarica sul lungomare. Intanto diciamo subito che, come ampiamente documentato da Gil Botulino e dalle testate calabresi, la minoranza il mese scorso ha denunziato la discarica sul lungomare e non ha preso nessuna posizione "sui lavori di riqualificazione". Questi lavori di riqualificazioni sono tirati in ballo artificiosamente solamente per poter dare imbeccate - oh quanto abbiamo fatto! oh quanto faremo! -  nel resto dell'intervista. Ma veniamo alle affermazioni del sindaco e notate come nel giro di due giorni la situazione si evolve come un fulmine: dal "quanto prima inizieranno i lavori del lungomare" sulla Gazzetta del 21 a questo "Il secondo lotto del lungomare è in costruzione". Se fosse vero qualcuno se ne accorgerebbe e non denuncerebbe una discarica.

E veniamo alla discarica. Come avete visto dalle foto che abbiamo pubblicato sul sito, non si può in alcun modo scambiare, come fa il sindaco, una discarica con un deposito di materiale argilloso. Ma lo sanno anche i bambini che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Anche l'anno scorso tutte le 5S dicevano che non c'era nessuna discarica e con i metodi civili di denuncia pubblica non si è riusciti ad ottenere niente. Come abbiamo documentato a suo tempo, invece, la discarica c'era ed è stata ripulita verso ottobre e ci è costato una decina di milioni pulirla (nessun risparmio per le casse comunali).

Quest'anno, invece, la discarica si è riformata, ma con le denunce "che creano allarmismi tra la gente" si è riusciti a farla ripulire prima che l'estate cominciasse "regolarmente". Il sindaco, poverino, non capisce niente di discariche perciò vi facciamo sapere cosa ne pensa chi, per ufficio, è esperto della questione, riportandovi ampi stralci della determinazione n 59 dell'ufficio tecnico - il solito verbale di somma urgenza - relativa al "caso lungomare".

Cominciamo dalle premesse "Premesso che la stazione dei Carabinieri di Badolato con nota n. 58/9-1 ha comunicato a questo Ente la presenza di più discariche abusive di materiale vario nei pressi della Via Aquilia ... che se lasciate potrebbe essere motivo di inquinamento". Ora, a parte l'italiano un po' tecnico, le parole "discariche abusive" mi sembrano senza equivoci.

"Da sopralluogo effettuato - prosegue la determina - si è potuto constatare che esistono effettivamente cumuli di rifiuti di varia specie e natura ... abbandonati da ignoti nei pressi di Via Aquilia difronte il Campo Sportivo. Ritenuto urgente  provvedere allo smaltimento dei rifiuti provenienti da demolizioni di manufatti di tipo edilizio, gettati da ignoti nei pressi della Via Aquilia, allo scopo di scongiurare qualsiasi tipo di inquinamento". Mi pare che l'ufficio tecnico veda esattamente quello che ha visto la minoranza e che ha denunciato alle autorità. Un appello agli "ignoti" che forse non sapevano che il sindaco si era attivato per far scaricare il materiale sul lungomare: presentatevi al sindaco, vi darà la giusta ricompensa - almeno una targa - per "i notevoli risparmi alle casse comunali"; ma che non lo vengano a sapere i carabinieri o l'ufficio tecnico perché potreste rischiare una denuncia.

E veniamo alla conclusione della determinazione "determina di dichiarare di somma urgenza i lavori di smaltimento dei rifiuti abbandonati da ignoti alla via Aquilia difronte il campo sportivo. Al Pagamento si provvederà in base all'effettivo impiego dei mezzi meccanici utilizzando i prezzi del Provveditorato alle OO.PP." firmato il responsabile del procedimento Geom. Pasquale Larocca.

Non c'è possibilità di dubbio: i documenti ufficiali del Comune di Badolato parlano chiaro e tondo di una discarica e di denaro pubblico - al momento non quantificato - da spendere per rendere agibile la zona del lungomare via Aquilia. Esattamente quello che la minoranza aveva denunciato: Una discarica abusiva.

"Nessuna Discarica"? Allora ci potete proprio credere! parola di Gerardo Manello il... sindaco di Badolato. (Gil Botulino 23 giugno 2002)

 

SOLO DOPO LA VIBRATA DENUNCIA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA RIMOSSO I DETRITI ALLA MARINA

BADOLATO - Dopo la denuncia del movimento civico di minoranza al Comune "La Mongolfiera" è intervenuta l'Amministrazione che ha rimosso i detriti depositati sul lungomare di Badolato. "Da diverse settimane si è andata creando una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto - diceva una nota della Mongolfiera - caratterizzata da cumuli di rifiuti di varia natura (materiali isolanti contenti amianto: eternit) tutto documentato con fotografie". Una dettagliata lettera denuncia - diceva ancora il comunicato - è stata presentata ai carabinieri alla GdF e all'Asl 7: l'area a pochi metri dalla spiaggia e dal mare è gravemente deturpata da un punto di vista paesaggistico e provoca una situazione particolarmente critica dal punto di vista ambientale". "Oltre al dannon ambientale si registrano i rischi e i disagi per i cittadini, visto che gli scarichi a ridosso dei marciapiedi sul tracciato stradale sono composti da materiale ferruginosi".

"La Mongolfiera" ha quindi suscitato l'intervento dell'amministrazione per rimuovere i detriti: quando le parole non sono spese invano! (Italo Ranieri, La Gazzetta del Sud).

 

"LA MONGOLFIERA" DENUNCIA: DISCARICA ABUSIVA PRESSO IL LUNGOMARE

Il movimento civico di minoranza "La Mongolfiera" ha deciso di denunciare alle Autorità inquirenti la gravissima situazione che si sta verificando sul lungomare di Badolato. Da diverse settimane si è andata creando una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, caratterizzata da cumuli oramai enormi di materiale di varia natura, in gran parte edilizia. Segnaliamo la presenza di rifiuti solidi urbani, rifiuti di costruzioni e demolizioni pubbliche e private, materiali isolanti contenenti amianto (Eternit), elettrodomestici fuori uso, sanitari di vario genere, imballaggi di più materiali.

Come segnalato nella lettera denuncia ai Carabinieri, alla GdF, e all’ASL n. 7, una vasta area ubicata a pochi metri dalla spiaggia e dal mare è diventata un vero e proprio luogo di scarico nel totale disinteresse dell'autorità amministrativa comunale.

L'area interessata risulta gravemente deturpata da un punto di vista paesaggistico (al punto che i cumuli di rifiuti rendono in più punti addirittura impossibile guardare oltre, per l'incredibile volume raggiunto), e presenta adesso una situazione particolarmente critica dal punto di vista ambientale. Oltre al danno ambientale in sé, si registrano peraltro i rischi ed i disagi per i cittadini, visto che il materiale ivi scaricato (spesso a ridosso dei marciapiedi sul tracciato stradale!) è caratterizzato anche da materiali ferruginosi, lasciati in una zona spesso attraversato da turisti e locali per l'accesso alla spiaggia libera. Lo stato di degrado ed abbandono è palesemente sotto gli occhi di tutti da diverse settimane. Nessuno tra gli amministratori ha deciso di porre fine a ciò con gravissime responsabilità del sindaco che a norma di legge è il rappresentate dell'ente in merito ai problemi igienico sanitari della collettività che amministra. Si fa peraltro presente che tutto ciò oramai creerà anche seri problemi economici all'Ente che sarà tenuto ad impegnarsi seriamente per ripulire l'area, certamente con i soldi dei cittadini, che pagano così l'incuria ed il disinteresse per la cosa pubblica dei nostri amministratori.

Si chiede un intervento immediato delle autorità per porre fine a tale incredibile scempio, ampiamente documentato anche fotograficamente, nonché un'indagine che chiarisca le responsabilità del caso, sancendo a nostro avviso chi per tale incuria dovrà accollarsi gli oneri economici del recupero dell'area

Oneri che faremo in modo non ricadano sui cittadini del Comune. Il movimento civico "La Mongolfiera" (Gil Botulino 24 maggio 2002)

 

CELEBRAZIONE GIORNATA ECOLOGICA: UN CONSIGLIO AL RESPONSABILE D'AREA

Sentite come suona bene la delibera della giunta municipale n. 44 del 24 Aprile 2002. Quanto sono ecologiche le 5S e quanto ci tengono all'ambiente lo sapete bene, ne avete documentazione nelle foto della serie "Badolato il sogno mediterraneo". Ma questo è roba dell'anno scorso. È vero che sono state costrette a togliere una discarica nei pressi del mare e del fiume Vodà solo dopo l'intimazione delle autorità competenti ma ora hanno imparato la lezione. Hanno capito da dove vengono tutte quelle lastre di cemento armato e di eternit. Hanno capito che la colpa è dei cittadini e che il buon cittadino si forma solo educandolo da bambino.

Sentite: "è intenzione di questa Amministrazione dedicare una giornata alla valorizzazione del territorio e dell'ambiente in cui saranno previste una serie di iniziative atte a sensibilizzare la cittadinanza, e soprattutto gli studenti ... e renderli nello stesso tempo consapevoli del valore delle risorse naturali". "Che belle parole!" avrebbe detto il quasi compaesano Rispoli famoso uomi di televisione.

Al responsabile dell'area Amministrativa -    individuato come responsabile del procedimento per l'attuazione delle procedure necessarie per la celebrazione della "giornata ecologica" - che dovrà coinvolgere, quanto più possibile, le scuole locali, consigliamo di far partire l'esperienza con una visita guidata al lungomare. In tal modo i nostri studenti potranno vedere - e toccare con mano, possibilmente protetta da spessi guanti - cosa intendono le 5S per valorizzazione dell'ambiente. Sarà molto istruttivo che sappiano come in pochissimi anni le 5S sono riuscite a trasformare un'area con tanta sabbia bianca, tanta flora autoctona, del tutto inutile - se non alla balneazione di tutta la cittadinanza e ai giochi dei bambini - in un'area di altissimo valore per lo studio della composizione delle discariche abusive.

Per i ragazzi delle scuole locali si consiglia di chiedere l'autorizzazione ai genitori perché la visita, benché di sicuro valore pedagogico, potrebbe essere molto pericolosa. Se il responsabile d'area volesse optare per una visita virtuale potrebbe suggerire ai nostri studenti di visitare Gil botulino alle pagine http://www.gilbotulino.it/2001_07_02_1.htm e http://www.gilbotulino.it/2001_06_29.htm nonché, per le politiche ambientali, il verbale del consiglio comunale di inizio estate dell'anno scorso http://www.gilbotulino.it/2001_06_26_6.htm.

Per quanto riguarda questo inizio stagione, considerata la presa in giro dell'anno scorso, la minoranza, oltre a preparare la solita battaglia in consiglio comunale con incerti esiti - non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire - ha anche consegnato un'esposto all'autorità giudiziaria. Di questo vi abbiamo informato sopra.

Qui sotto avete un anticipo del "Badolato il sogno mediterraneo 2002", le immagini non hanno bisogno di commento, ma quelle che stiamo preparando sono veramente bellissime - si fa per dire - e se avrete pazienza potrete anche voi chiedervi come lo sviluppatore delle foto: "Mi scusi, ma dove si trova questo letamaio?".

The answer my friend è molto semplice: "È il lungomare di Badolato Marina the Mediterranean Dream!"

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In queste due foto potete notare la protervia della flora autoctona nel non volere arrendersi ai calcinacci. Calcinacci che non sono messi lì a caso ma a formare un'artistico sfondo alla panchina in primo piano.
Perché non facciate cattivi pensieri: sotto le margheritine, che al primo caldo appassiranno, ci sono altri detriti e fango. (Gil Botulino 24 maggio 2002)

 

DEPURATORE CONSORTILE, PROVE DI FUNZIONAMENTO ESTIVO

Lo sapevate che il depuratore consortile è entrato in funzione? Vi confesso che non ne sapevo niente fino a sabato. Sabato, finalmente, ce ne siamo dovuti accorgere perchè qualcosa di quel depuratore non ha funzionato. Il risultato è  stato un gran deflusso di merda dai tombini del lungomare che sono saltati per aria. Più o meno alla fine del lungomare di fronte al campeggio bocca di gallipari ed ha abbondantemente invaso l'ingresso del cantiere della Darsena.

Ho l'impressione che aveva ragione Franco Nisticò a non volere - anche se dopo che lo avevavano quasi costruito - che il depuratore fosse messo a Gallipari. Probabilmente queste sono le prime avvisaglie di quello che dovremo sopportare in estate (e anche in inverno) per gli anni a venire. (Gil Botulino 25 marzo 2002)