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Giampaolo Pintore

 

Introduzione

Pagina Sommario

I Parchi Regionali e Nazionali

 

Parco Regionale del Monte Linas-Oridda-Marganai

Linas-Oridda-Marganai: dal 1989 attende l'entrata in vigore

L'area del parco e i limiti comunali.

Il ‘Parco Regionale del Monte Linas-Oridda-Marganai’

 

Con l’istituzione del ‘Parco regionale del Monte Linas-Oridda-Marganai’ verrà salvaguardato un ambiente che non ha eguali in Italia e forse nel Mondo; un ambiente ricco di boschi di lecci che crescono su rocce antichissime (le più vecchie d’Italia con un’età di oltre 500 milioni di anni) e che custodiscono i segni di una gloriosa attività mineraria di alcuni decenni addietro.

La superficie del parco è di 22.220 Ha ed interessa parte del territorio di 5 comuni della provincia di Cagliari: Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnosfanadiga, Iglesias e Villacidro.

Ci sarebbe tanto da dire su questo parco (ed infatti sull'argomento esistono molte pubblicazioni ampie e complete), noi cercheremo di condensare il tutto nelle poche righe che seguono.

 

La tabella qui sotto riepiloga le superfici comunali adibite a parco definite dalla Legge Regionale n. 31 del 7.6.1989.

Parco Regionale del Monte Linas-Oridda-Marganai

 

 

 

 

Comune

Superficie comunale [ettari]

Superficie comunale a parco

% superficie comunale a parco su superficie totale del parco

% superficie comunale a parco su superficie comunale

Domusnovas

8.047

5.569

25,1

69,2

Fluminimaggiore

10.821

2.175

9,8

20,1

Gonnosfanadiga

12.523

4.053

18,2

32,4

Iglesias

20.763

2.029

9,1

9,8

Villacidro

18.355

8.394

37,8

45,7

 

 

22.220

100,0

 

 

Il territorio

 

Il parco si sviluppa su un territorio principalmente montuoso contraddistinto da due aree diverse sopratutto dal punto di vista geo-morfologico. Un'area è quella del Monte Linas che culmina con i 1236 m di Punta Perda de sa Mesa ed è costituita prevalentemente da graniti originatisi durante l'orogenesi Ercinica (circa 300 milioni di anni fà) che hanno sollevato gli scisti di età Devoniana e che ora costituiscono le cime più alte di quest'area. Abbiamo poi l'area del Marganai costituita da scisti e calcari di età Cambriana (che con 590-500 milioni di anni sono le rocce più antiche d'Italia) che culmina nei 939 m di Punta Campu Spina. A far da legame tra queste due aree c'è l'aspro, e per certi versi ancora selvaggio, altopiano di Oridda che si sviluppa ad un'altitudine media di circa 600 m s.l.m. 

Distesa di lecci sul calcare ceroide del Cambriano

Punta Reigraxius m 906 s.l.m.

(lungo i percorsi 2 e 4)

Al centro Punta Farris m 663 s.l.m.

Da Punta Campu Spina m 939 s.l.m.

verso Marganai e Gutturu Farris

(lungo il percorso 4)

Questa varietà di rocce, unito al contributo degli agenti di erosione quali acqua e vento, hanno creato ambienti naturali molto diversi tra loro.

Nelle zone in cui domina il granito, il territorio si presenta con profonde gole (come il corso del Rio d'Oridda) lungo le quali a volte si formano delle splendide cascate; ricordiamo la Cascata del Rio Muru Mannu (che con i suoi 60 m è la più alta dell'isola), la Cascata di Piscin'e Irgas e la Cascata sa Spendula.

Nell'area del calcare Cambriano abbiamo invece una ricca idrografia sotterranea (tipica degli ambienti carsici) che nel corso di milioni di anni ha scavato grotte, inghiottitoi, abissi ecc. Tra tutte ricordiamo l'imponente e singolare Grotta di San Giovanni nei pressi di Domusnovas.

Ma a caratterizzare il territorio del futuro parco non sono solo le bellezze naturali, ma anche i ruderi di una attività mineraria di qualche decennio addietro. Il calcare Cambriano infatti, è ricco di filoni mineralizzati sopratutto a piombo e zinco; per questo i vecchi minatori ribattezzarono questa formazione, vecchia più di mezzo miliardo di anni, come 'Metallifero'. 

L'intensa attività mineraria portò al nascere di tanti villaggi e siti minerari (nella sola zona di Domusnovas se ne contano una quindicina) e quindi alla costruzione di strade e di impianti di trattamento dei minerali. Con la crisi mineraria tutto fu abbandonato a se stesso e oggi versa in stato di abbandono, una fine ingiusta per un'attività che tanto ha dato a questo territorio. Con l'istituzione del parco si potrebbe dare slancio al recupero di questi siti,  anche perchè in definitiva  si tratta di una 'Archeologia Industriale' unica in Italia e forse nel Mondo.

Sa Duchessa: ex miniera di rame

Il vecchio centro minerario di Sa Duchessa

(lungo i percorsi 1, 3 e 4)

Piscin'e Irgas anno 1987

Particolare della cascata

di Piscin'e Irgas

Flora e Fauna

 

La flora è quella tipica della Sardegna, costituita principalmente da foreste di lecci e distese di macchia mediterranea, non mancano però rare specie endemiche quale l' Helichrysum montelinasanum.

Per quanto riguarda la fauna, il re incontrastato di queste foreste è sicuramente il cinghiale. Inoltre, sono presenti anche: la volpe, il gatto selvatico, la lepre sarda, la donnola, la poiana, lo sparviero e più raramente la martora.

Un uso improprio del territorio ha in parte compromesso la ricchezza di specie animali di quest'area. Infatti tra i principali animali estinti nella zona ricordiamo: il muflone, il cervo, il daino, l'aquila reale, il grifone. La loro passata presenza è documentata sopratutto da una pubblicazione scientifica di un ingegnere minerario inglese che per alcuni anni visse a Villacidro nella seconda metà del 1900. Inoltre nella zona di Domusnovas e nella regione di Oridda vari toponimi ricordano la presenza di alcuni degli animali estinti: Punta Perd'e Cerbu (Cervo Sardo), Monte Murvonis (Muflone), Arcu su Crabiolu (Daino), Sa Truba de is Murvas (Muflone), Mitza de Guntruxius (avvoltoio Grifone), ed altri ancora.

L'istituzione del Parco consentirebbe, con buona possibilità di successo, la reintroduzione di molte delle specie oggi scomparse. Purtroppo i tempi sono lunghi, infatti la Sardegna resta all'ultimo posto in Italia in fatto di salvaguardia ambientale, come l'istituzione di aree protette quali Parchi Regionali e Nazionali.

 

Pagina tratta dal sito: Domusnovas - In mountainbike per boschi, grotte e miniere.

http://web.tiscali.it/girisi - a cura di Giampaolo Pintore e la collaborazione di Andrea Pintore