La storia racconta che una volta i marinai non si imbarcassero sulle navi, per la pesca, se a bordo non ci fosse un Terranova.

Infatti una di queste mascotte, nel 1919 si meritò una medaglia d'oro per aver salvato da solo venti persone. Tutte le storie sul Terranova che si sono susseguite negli anni, dal salvataggio di Napoleone Bonaparte sino ai giorni nostri, hanno confermato la sua eccezionale attitudine al lavoro in acqua.

Infatti la sua potenza fisica nel nuoto, la resistenza sulle lunghe distanze, la presa forte e sicura, il manto folto ed impermeabile e soprattutto l'istinto, espresso, per il salvataggio degli uomini in acqua gli hanno fatto meritare, l'appellativo di "Bagnino a quattro zampe".

Malgrado le sue eccezionali qualità il Terranova è stato per anni dimenticato e solamente da poco tempo è stato riscoperto come cane da soccorso nautico.

In Italia merito di ciò è dovuto ad alcune associazioni di appassionati sparse sul territorio nazionale che si dedicano ai suo addestramento, riunitesi sotto l'egida dei Club Italiano dei Terranova il quale, tutela la razza in Italia.
Nel 1996, in collaborazione con I' U.C.I.S. (Unità Cinofila Italiana Soccorso) è stata concessa l'autorizzazione all'utilizzo dei Terranova sui litorali Italiani dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
Ovviamente essi devono essere utilizzati come parte dei binomio CANE-CONDUTTORE, in cui ogni elemento compie, in sintonia e rapidità, le azioni per portare con la massima efficienza il soccorso a chi è in pericolo nell'acqua. Soprattutto sulle coste rocciose, inaccessibili ai gommoni, sulle spiagge e fino a 300 mt. dalla riva l'ausilio dei cane di Terranova per il soccorso nautico è la soluzione ideale
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