Museo Capitolare


Sala 7: delle ceramiche




Appena entrati, sulla destra, Diploma di Laurea di Francesco Antonio Saverio Grue, datato 1798, Al centro, in vetrine modulari, dalla particolare forma a capanna, sono esposti i 100 pezzi della raccolta Vincenzo Bindi costituiti da piatti , mattonelle, piastrelle, vasi, ecc. prevalentemente di Castelli, ma anche di altre scuole, rappresentanti pressoché l'intera storia della ceramica d'Abruzzo, dagli inizi del XVI sec. al XIX.


Sulla destra in vetrine della stessa tipologia di quelle centrali, altre ceramiche di Castelli e di officine di ceramica popolare abruzzese, raccolte e conservate negli anni dai canonici del Capitolo Cattedrale. Sono presenti mattoni maiolicati che provengono dal soffitto di S. Donato in Castelli, opere dei Grue: Francesco, Carlantonio, Francesco Antonio Saverio, Anastasio, Liborio, Francesco Saverio e Niccolò Tommaso, opere dei Gentili: Carmine, Giacomo e Berardino.





Non mancano i Cappelletti: Nicola (1691-1767) e Fedele (1874-1920), Gernaldo Fuina e tante altre ceramiche di autori non determinati ed altre più recenti costituenti la cosidetta ceramica povera.


Nel mezzo, solitaria, La Madonna col Bimbo maiolica bicolore, invetriata, attribuita a Luca della Robbia ed eseguita verso il 1470. In fondo 2 grandi vasi policromi di Francesco Saverio Grue (1720-1755) rappresentanti "Natività" e "Adorazione dei Magi" con sui piedi putti con fiori e sui coperchi angeli con fiori. Seguono: una serie di 4 terrecotte policrome: S. Caterina d'Alessandria primi del sec. XVI, Giuseppe d'Arimatea del XVI sec., scultura mutila Madonna ambito di Silvestro dell'Aquila del 1500, e Madonna col Bambino in Trono attribuita a Carlo dell'Aquila, fine XVI sec. e, nell'angolo Aquila, Serpente e colonna, particolare dell'ambone della Cattedrale, sec XIII, in pietra viva scolpita e in origine dorata.




sinistra Destra sopra