Sulla destra in vetrine della stessa tipologia di quelle centrali, altre
ceramiche di Castelli e di officine di ceramica popolare abruzzese, raccolte
e conservate negli anni dai canonici del Capitolo Cattedrale. Sono presenti
mattoni maiolicati che provengono dal soffitto di S. Donato in Castelli,
opere dei Grue: Francesco, Carlantonio, Francesco Antonio Saverio, Anastasio,
Liborio, Francesco Saverio e Niccolò Tommaso, opere dei Gentili:
Carmine, Giacomo e Berardino.
Non mancano i Cappelletti: Nicola (1691-1767) e Fedele (1874-1920), Gernaldo
Fuina e tante altre ceramiche di autori non determinati ed altre più
recenti costituenti la cosidetta ceramica povera.
Nel mezzo, solitaria, La Madonna col Bimbo maiolica bicolore, invetriata,
attribuita a Luca della Robbia ed eseguita verso il 1470. In fondo 2 grandi
vasi policromi di Francesco Saverio Grue (1720-1755) rappresentanti "Natività"
e "Adorazione dei Magi" con sui piedi putti con fiori e sui coperchi
angeli con fiori. Seguono: una serie di 4 terrecotte policrome: S. Caterina
d'Alessandria primi del sec. XVI, Giuseppe d'Arimatea del XVI sec., scultura
mutila Madonna ambito di Silvestro dell'Aquila del 1500, e Madonna col Bambino
in Trono attribuita a Carlo dell'Aquila, fine XVI sec. e, nell'angolo Aquila,
Serpente e colonna, particolare dell'ambone della Cattedrale, sec XIII,
in pietra viva scolpita e in origine dorata.