Le Terme di Sciacca

L'IPSSAR e SCIACCA

HOME  PAGE IPSSAR

Sciacca

Il Turismo

L'Architettura

La Pesca

L'economia Saccense

Le Terme

Il Carnevale

Eventi e manifestazioni

Il Parco Ricettivo e Ristorativo

Itinerari Turistici consigliati









Sciacca ha un patrimonio idrotermominerale tra i più ricchi è completi del mondo: acqua sulfurea, salsobromojodica, bicarbonato-alcalina, medio-minerale. Da essa la città trae il suo nome. I greci la chiamarono  Terma, i romani Aquae Alabodes e gli arabi Xacca. Tra le numerose acque, oggi vediamo sfruttate la salsobromojodica, usata per i bagni, cure inalatore, irrigazioni ginecologiche, e la sulfurea per i bagni e per la preparazione di ottimi fanghi. L'acqua di Fontana Calda e medio-minerale. Tutte vengono usate sia come bevanda che per le cure sanitarie. Presso lo stabilimento delle Nuove Terme l'acqua solfurea-salso-alcalina è indicata per la cura delle malattie connesse all'apparato, all'otorinolaringoiatra e a quelle del ricambio. Invece, l'acqua salsobromojodica, detta dei Mulinelli, presso lo stabilimento con le annesse piscine, viene utilizzata per le cure delle malattie all'apparato osteoarticolari delle sculopatie periferiche delle affezioni cutanee ed anche dell' apparato genitale femminile.

L'acqua salsojodica, detta santa, presso lo stabilimento delle Antiche Terme, viene consigliata per le malattie dell'apparato digerente. Presso il complesso Termale di Sciacca si praticano pure la fango terapia, la bagnoterapia, la ventilazione polmonare, le nebulizzazioni, l'aereosol l'humage, le irrigazioni vaginali, insufflazioni endotimpaniche e la massoterapia.





LE STUFE DI S. CALOGERO

Sul  versante meridionale del monte Cronio si trovano un insieme di grotte naturali intercomunicanti da cui si sprigionano vapori ad alta temperatura utilizzati sin dall'antichità a fini terapeutici. In seguito all'esplorazione scientifica delle grotte eseguito da un gruppo di speleologi triestini del CAI (Club Alpino Italiano) nel 1961, si e potuto accertare che esse, abitate nella preistoria, furono invase da flussi di vapore intorno al 2000 a.c. forse in seguito ad un fenomeno tellurico. Utilizzate per scopi terapeutici già dai Greci e dai Romani, continuarono ad esserlo nel medioevo e nell'età moderna sino ai nostri giorni.

Il fenomeno delle grotte vaporose è collegato col carsismo e col vulcanismo che interessano il monte Cronio. La falda d'acqua ha infatti una temperatura elevata per cui avviene l'evaporazione che attraversa le cavità carsiche. All'interno delle grotte la temperatura si aggira intorno ai 40° con un'umidità del 95%. Le grotte più accessibili sono tre: la grotta del Santo, quella di Dedalo e quella degli animali.

Nella grotta del Santo formata da due piccoli ambienti è l'effigie del Santo in mattoni di maiolica datati intorno al 1545. Scavato nella roccia è una specie di giaciglio che si dice sia appartenuto a San Calogero.

La grotta di Dedalo è la più famosa. Vuole la leggenda, riportata da diodoro Siculo, che Dedalo, fuggito alle ire del Dio Minosse, per ringraziare il re Cocalo dell'accoglienza ricevuta, abbia scavato la grotta e raccolto tutto il vapore proveniente dal sottosuolo. Il pavimento è irregolare, lungo la pareti, in taluni punti di colore giallo verdastro per i vapori dell'acqua sulfurea, sono scolpiti 18 sedili di pietra. La grotta degli animali comunicante all'origine con quella di Dedalo è piuttosto piccola. Fu chiamata così perché veniva utilizzata per curare gli animali.

L'antroterapia cura oggi l'artrosi e le altre patologie dell'apparato osteoarticolare. Prima di effettuare la terapia ciascun paziente si sottopone ad una accurata visita medica. Ogni seduta dura da 20 a 30 minuti ma la sua sudorazione si prolunga per qualche ora. Il ciclo completo di cura comprende 12 sedute.