PILLOLE DEL LIBRO L'ISOLA DI ARTURO
Elsa Morante, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo,
Menzogna e sortilegio
,
nel 1948, si ripropose al pubblico con L'isola di Arturo nel 1957: quest'opera
analizza, attraverso uno stile limpido e musicale, il passaggio, spesso
difficile e doloroso, di un ragazzo da una fanciullezza spensierata ed
avventurosa ad una difficile maturità. In questo romanzo la scrittrice mostra
la sua predilezione per una visione del mondo fantastica ed incantata, la sua
capacità di "narrare favole che sembrano vere e fatti che diventano favole" (da
"L'isola di Arturo" – edizione EVERGREEN, Mondadori – De Agostini, pag. 10).
Ambientato alla fine degli anni Trenta del Novecento nell'isola di Procida, nel
golfo di Napoli, il romanzo può essere suddiviso in due parti: la prima narra
la vita di Arturo Gerace dalla nascita al compimento dei quattordici anni,
mentre la seconda ha inizio con l'arrivo della giovanissima matrigna e termina
con la partenza del ragazzo, ormai sedicenne e "maturo", dall'isola amata ed
odiata.
La storia ha inizio con Arturo che, ormai adulto, rivive il tempo passato
ricordando con tenerezza la sua fanciullezza vissuta in un'isola solare,
tipicamente mediterranea, i cui colori, suoni, fragranze hanno accompagnato il
ragazzo nei vari momenti che hanno scandito il suo passaggio dall'infanzia
all'età adulta.
La fanciullezza viene vissuta da Arturo in completa solitudine: infatti, avendo
perso la madre, morta di parto, il ragazzo viene svezzato da un "balio",
Silvestro, ed ha come compagnia costante la cagnetta Immacolatella .
La sua è una vita felice, giocosa, vissuta a contatto con la natura, sua
maestra, una vita arricchita dalla lettura appassionata di storie di pirati,
principi e condottieri famosi, di cui vuole imitare le gesta; una figura
nebulosa nella sua fanciullezza è il padre, Wilhelm Gerace, un italo –
austriaco che è continuamente assente per viaggi misteriosi, ma che viene
considerato dal ragazzo come un grande eroe, illimitato nella sua capacità di
dominio.
La figura da lui tanto idolatrata è, in realtà, una persona infelice, ambigua,
che sembra non accorgersi dell'adorazione del figlio.
Nei brevi periodi che Arturo vive con il padre nella grande casa, ormai
decadente, appartenuta al leggendario Romeo l'Amalfitano, le giornate sono
scandite dalle continue passeggiate lungo i viottoli e le strade dell'isola,
fiancheggiate da "case rustiche, e antiche di secoli, che appaiono severe e
tristi, sebbene tinte dei bei colori di conchiglia, rosa o cinereo", e dalle
escursioni in barca, con la fedele Torpediniera delle Antille.
La vita di Arturo viene stravolta nel momento in cui prende possesso della casa
una giovanissima donna, Nunziatina, che il padre ha incontrato a Napoli e ha
sposato senza mai farla conoscere al figlio. Nasce, così, in Arturo una sorta
di odio, misto a gelosia, nei confronti della matrigna, accusata di rubarle
l'affetto paterno. La situazione si complica quando Nunziatina mette al mondo
Carmine Arturo, un bel bambino biondo, molto somigliante al padre : agli occhi
del ragazzo, la giovane si occupa costantemente del neonato, ponendo in secondo
piano le sue esigenze.
In effetti, è proprio Nunziatina che, con la sua femminilità popolana e
selvatica, trasforma Arturo da ragazzo spensierato in adulto: i sentimenti del
giovane si trasformano, dal rancore passa, senza quasi rendersene conto,
all'amore, prima confuso ed infantile poi serio e complesso.
Arturo cerca di manifestare alla giovane donna la sua passione ma viene
respinto perché Nunziatina, pur essendo attratta dal ragazzo, ha orrore
dell'incesto.
In questa situazione già così complessa Arturo vede crollare il mito paterno:
Willhelm Gerace non è il viaggiatore impavido da lui tanto adorato, ma un
omosessuale che ha sempre mascherato la sua vera tendenza, invaghito di un
carcerato che, invece, lo denigra e lo sfrutta.
A questo punto il giovane uomo decide di lasciare Procida, consapevole di aver
vissuto fino a quel momento in un mondo dorato, lontano dalla Storia, che con i
suoi eventi catastrofici, i suoi problemi politici e sociali, non ha sfiorato
la sua isola fatata.
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